Lucido e obe locale. Incontro con essere intelligente (che chiamerò 'Antonia')
Sono all'interno di un laboratorio moderno, siamo una decina, seduti intorno ad un tavolo. Ci stanno spiegando alcuni esperimenti che in realtà sembrano trasformazioni alchemiche. C'è una ragazza, capelli neri corti, sui 25 anni, mi guarda e sembra una persona conosciuta (in altri sogni?).
Le spiegazioni finiscono ma io non ricordo nulla. Io rimango seduto e gli altri vanno via ad eccezione della ragazza che rimane sulla porta fissandomi con dolcezza..
"Ciao, puoi venire qui?", le chiedo gentilmente.
"Sì".
Si siede accanto a me e mi arriva una emanazione di amore e desiderio.
"Ma io ti ho già conosciuto...", e lei sorride e si siede sulle mia gambe. Ci baciamo con passione e mi arrivano ondate di calore ed energia..
Lei mi abbraccia e dalla nostra unione avviene un cambio di livello del sogno...
La ragazza comincia a dondolarmi lentamente e io sento le sensazioni di distacco dal corpo! Questo essere mi sta aiutando ad avere un'obe da sogno lucido, incredibile! Mi separo sganciandomi dal corpo del sogno lucido e fluttuo in alto. L'ambiente si dissolve e appare la mia stanza da letto.
La ragazza è sparita e sento qualcuno che cammina per la stanza. Riconosco mio padre...ma che ci fa qui a quest'ora?..
Sono all'interno di quello che sembra un insediamento umano nel futuro. Un ragazzo di colore mi avverte che è in corso una particolare battaglia interna. Mi dicono telepaticamente che c'è un essere molto potente che usa tecniche di ipnosi per camuffare eserciti ed entrare all'interno della cittadella. Infatti vedo sul fondo di una galleria uno strano gruppo di hare crisna che festeggiano in modo civile e pacifico. Poi ho una specie di flash che mi fa vedere la realtà: il gruppo di civili si dissolve ed appare l'immagine chiara di una folla di soldati mercenari spietati con armi e fucili.
"Hai visto ora?", mi dice la mia guida di colore.
"Sì, è pazzesco!", gli rispondo.
"Ma noi cosa possiamo fare per fermarli?", chiedo.
"...non possiamo fare niente, lui è troppo forte per noi", risponde rassegnato.
Vedo scene di devastazione e di caos...la mia guida viene catturata e l'esercito riesce a sbaragliare le difese grazie al potere dell'ipnosi.
Vivido. Incontro con D.
Sono in una classe con altre persone, appassionate di arte e spiritualità. L'insegnante che ci parla è il mio carissimo amico D., disincarnato da qualche anno ormai. È elegantissimo, come al solito. Direi che l'eleganza è un tratto caratteristico della sua personalità che ha portato con se' anche nell'al di la'. Mi pare infatti che il padre avesse una attività di vendita di abiti pregiati. D. ci sta facendo vedere delle immagini di opere d'arte (la sua passione in vita) e ci sta spiegando alcuni aspetti legati all'esoterismo (altra grande passione).
Ad un tratto accade un imprevisto...io e un altro ragazzo facciamo una battuta...scherziamo dicendo che non avendo delle penne per scrivere ne faremo a meno facendo un ulteriore esercizio di 'ricordo di se' '. D. sembra fermarsi e mi si avvicina con volto serio.
"..un esercizio di ricordo di se'?...no, questo no. Io non posso sopportare questo...", dice con voce affranta.
"Io stavo scherzando, pensavo che ti facesse piacere...", gli dico. D. in vita era uno straordinario studente di quarta via e si esercitava ogni giorno...
Sembra che stia ricordando qualcosa di spiacevole...Forse non dovevo...
D. cerca di abbracciarmi ma fa fatica...poi si avvicina ad un altro studente e si inginocchia dal dolore...
Sembra disperato. Non so cosa fare...
Sul suo collo vedo un pendaglio...un gioiello che brilla. Sembra un dono, un regalo di qualcuno...di sua moglie?...
Mi sveglio e mi riaddormento.
Sono davanti ad una gigantesca struttura che contiene una copia della vegetazione terrestre! Bellissimo! Ci sono esperti, giovanissimi, che stanno dando acqua alle piante. Vedo strani cactus e piante selvatiche. Anch'io voglio contribuire e vado a prendere dell'acqua ad una fonte.
La fonte è uno splendido specchio d'acqua cristallina dove si vede il fondo...piante marine coloratissime...fiori...specie di coralli...
I giovani giardinieri si immergono nell'acqua senza bombole d'ossigeno e portano del cibo per i pesci e crostacei. La luce e la trasparenza dell'acqua mi fanno pensare che questi esseri stanno cercando di riprodurre e alimentare un piccolo paradiso terrestre
Lucido. Ore 3. Metodo ADA
Sono in una piazza milanese, sto aspettando un gruppo di persone con poteri mentali. Arrivano e scendono da una macchina nera, riconosco un mio carissimo amico vivente, che ha effettivamente capacità psichiche, che mi saluta. Con loro c'è una signora anziana sui 70 vestita con una pelliccia, mi saluta affettuosamente come se mi conoscesse da tempo. So che abbiamo qualcosa di importante da fare, li seguo mentre salgono le scalinate di un locale della città. Ci sediamo e chiacchieriamo. Ma dopo un po' l'atmosfera di pace cambia...
Entra un gruppo di ragazzi insieme ad una donna con i capelli lunghi neri dallo sguardo di ghiaccio. Mi arrivano informazioni telepatiche da qualcuno dei miei amici: i signori che sono appena entrati sono i 'guardiani', vere e proprie sentinelle cittadine che si occupano di...normalizzare tutti i personaggi che si trovano nella città. La situazione si fa drammatica. La ragazza che è a capo dei guardiani indica un personaggio seduto, il quale rimane immobile durante la perquisizione. Trovano nella sua borsa del materiale evidentemente pericoloso e sento dire da uno di loro:
" questo qui si stava risvegliando, è pericoloso, dobbiamo fermarlo".
"Fategli l'iniezione", dice la ragazza.
Il povero ragazzo viene letteralmente addormentato con un congegno tecnologico simile ad un sedativo sparato sul collo.
Altri due ragazzi vengono 'normalizzati' e io rimango immobile per non fare la stessa fine. La ragazza mi guarda, comincia a leggere nella mia mente! Trova qualcosa che non va (forse la mia capacità di risvegliarmi?) e comanda a due guardie di sedarmi. Io sono sconvolto...
Mi avvicinano al collo una specie di strano imbuto...
"Ma cosa state facendo?", chiedo.
"Non ti preoccupare", mi dicono.
"Ma farà male l'iniezione sul collo?...",
"Farà un po' male ma non ti preoccupare...".
Avvicinano l'imbuto sul mio collo...sento una specie di caos di suoni e vibrazioni...come di una radio dai suoni caotici e destabilizzanti...
Mi arrendo...il groviglio di suoni mi fa perdere conoscenza...ma avviene un cambio di livello imprevisto!
Mi trovo perfettamente lucido in compagnia di G., un mio amico ricercatore scientifico.
"G. noi siamo dentro un sogno, questo è un sogno!", gli dico,
"Si", risponde e sembra aver capito. Lo tengo sottocchio perché la lucidità va e viene e lui potrebbe addormentarsi in qualsiasi momento.
"Vieni, seguimi, dobbiamo fare alcune cose importanti", e lui mi segue.
Arriviamo nei pressi di una villetta di collina, forse nei pressi di Firenze.
"G. ora entriamo, aspettiamo i residenti della casa e li convinciamo che stanno sognando...".
Entriamo e attendiamo in sala. Io guardo alle finestre, vedo che nella palazzina ci sono altre persone che stanno festeggiando, brindano seduti ad un tavolo, completamente inconsapevoli di stare sognando. Mi giro verso G. e gli dico di ricordarsi che sta sognando e lui mi risponde che è sveglio
Poi mi fermo un attimo e mi centro su me stesso. Respiro profondamente, metto la schiena dritta e osservo con attenzione i fiori sul tavolo, penso che sono in una dimensione a tutti gli effetti reale, le mie sensazioni sono identiche alla realtà fisica.
Poi sento i passi della famiglia che abita qui, loro entrano e non dicono nulla, sono completamente inconsapevoli della situazione.
"Sedetevi al tavolo", propongo. Loro fanno tutto quello che dico. Poi con calma passo il mio dito sulla fiamma di una candela e guardo i miei ospiti.
"Vedete? Siamo in un sogno!", annuncio. Poi prendo la mano di G., la metto aperta sul tavolo e ci metto sopra la mia, prendo il cavatappi e sferrò un colpo che buca entrambe le mani sul tavolo. Bam! Il rumore è notevole ma non c'è nessun dolore.
"Avete visto? Voi siete dentro un sogno, non vi potete fare male!", dico sorridendo al gruppo che sembra pian piano convincersi.
"Guardate cosa faccio adesso...", dico e mi avvicino alla finestra, la trapasso con facilità e vado sul balcone. Mi lancio da un'altezza notevole, sotto di me la collina immersa nel verde. L'atmosfera è fresca e il volo sicuro. Oltre le nuvole vedo una serie di strani vascelli spaziali dalle forme arrotondate, simili a pesci ma li lascio stare perché devo tornare indietro dalla famiglia. Faccio marcia indietro e cerco la villetta...ma mi accorgo che la collina è immensa e ce ne sono tantissime di ville!
"Voglio tornare nella casa di prima!", affermo con decisione e compare una freccina bianca molto elegante che mi indica proprio la villetta di prima, grandioso! Atterro ma non trovo più nessuno in salotto...G. è sparito e la famiglia anche. Scendo all'ingresso principale trovo la figlia che sta prendendo la macchina, completamente inconsapevole. Niente, la famiglia è ritornata a compiere azioni meccaniche...
Lascio perdere.
Mi viene in mente di cercare persone viventi da contattare. Penso a mio padre, persona molto scettica in fatto di sogni.
Mi concentro e affermo:
"Voglio andare da mio padre!", e rimango sospeso per qualche secondo in aria al buio, poi vedo la strada di casa dove lui abita! Grande!
Plano sulla strada, mi concentro ancora e chiamò mio padre per nome...
Ci sono dei p.o. per la strada, ma non sono lui, gli assomigliano solamente. Quindi mi concentro ancora su di lui e mi ritrovo a casa sua in un secondo.
Vedo mio padre che sta...aggiustando una specie di fontanella antica, ed è tutto bagnato e sporco di fango.
"Ciao papà, lo sai che in questo momento sei dentro un sogno?", gli dico a bruciapelo. Mi guarda e sorride beffardo...
"Ma dai, Carlo...", risponde come se mi prendesse in giro.
"Papà tu stai sognando, non ci credi?". Appare la nonna, cioè sua mamma, C. È perfettamente lei, con la sua vestaglia da notte viola ed è seduta sulla sua poltrona. Ha il volto in penombra, caratteristico dei disincarnati.
"Papà, guarda, c'è anche la nonna...siamo in un sogno! Ricordati che mi hai sognato domani quando ti svegli", urlo disperatamente.
Arriva anche mia madre che non mi aiuta a convincere mio padre e sembra prendermi in giro. La situazione si blocca così: mio padre non si convince, la nonna disincarnata sembra osservare quello che succede ma non interviene e mia madre non mi crede. In ultimo, come una beffa, spunta un teschio che sembra un pallone gonfiato e mi viene contro, io gli do un pugno e lo mando via imprecando con un..."ma vaff...o!".
Deriso dai miei famigliari lascio perdere la task e rientro nel corpo con un sacco di domande: perché riesco a convincere e controllare tutti i p.o. tranne i miei famigliari che sembrano avere resistenze e incredulità (un po' come accade nella vita reale)?
E perché quando cerco di convincerli appaiono i nonni e figure disincarnate? Cosa c'entrano?...
Lucido e obe non locale.
Mi ritrovo lucido in compagnia di alcune persone che conosco. Loro mi seguono senza dire nulla, sembrano dei docili compagni di viaggio.
Cammino per un po' e mi ritrovo su una collina, vedo un gruppo di persone completamente inconsapevoli che staziona su una specie di balconata.
Mi godo il panorama, si vedono alberi e montagne e sento la frescura dell'aria. Provo a stabilizzarmi un po' nell'ambiente bucandomi il palmo della mano con un dito. I p.o. mi guardano sconvolti. Poi perdo concentrazione e mi ritrovo in stato di paralisi.
Richiedo chiarezza mentalmente e mi ritrovo in un appartamento che non conosco. Qualcosa mi dice che si tratta di un palazzo del quartiere dove abito. Penso che devo memorizzare tutto perché la visione è straordinariamente nitida è definita. Mentre fluttuo vedo un corridoio, poi in basso una poltroncina tonda di tela beige. Sulla destra vedo una libreria a vetro con i bordi neri laccati, dentro tantissimi libri di piccolo formato. Avverto una serie di strane sensazioni di ansia e tensione. Sulla mia sinistra vedo una porta socchiusa dalla quale arrivano ondate di energia decisamente ostile. Ritorno in paralisi e poi di nuovo fluttuo nello stesso identico appartamento! Non c'è dubbio: devo memorizzare ogni cosa. Prendo appunti mentalmente e infine torno nel corpo.
Lucido. Mattina.
Divento lucido mentre cammino per una stradina piena di ciottoli. Noto che sono scalzo, le pietroline mi fanno male sotto i piedi!
Devo inventare qualcosa per migliorare la qualità della mia passeggiata: schiocco le dita e faccio apparire nelle mie mani un saldalo infradito da spiaggia di morbida gomma, lo infilo al piede e on la mano sinistra faccio la stessa cosa...schiocco le dita e faccio apparire l'altro sandalo.
Davvero comodi!
Penso che in un sogno ormai posso fare qualsiasi cosa e schiocco ancora le dita pensando ad un pacchetto di gomme da masticare alla menta. Appaiono le gomme nella mia mano e le assaggio sentendo il sapore decisamente realistico. Un p.o. viene dalla mia parte, gli offro una gomma e lui se la mangia!
Arrivo nella sala di ingresso di una specie di centro commerciale che ha già tutti gli articoli natalizi in vetrina. A questo punto arriva un ragazzo giovane di colore, sembra in uno stato di semi-coscienza, sembra piuttosto presente. Poi interviene una guida che non vedo con precisione ma mi parla in telepaticamente:
"Carlo vuoi aiutare questo ragazzo a capire come creare portali dimensionali?",
"Va bene", rispondo anch'io telepaticamente.
Mi guardo un po' intorno e cerco qualcosa che possa essere usato come porta...e osservo una specie di finestra lucida davanti ad una vetrina che pubblicizza alberi di Natale.
"Vieni, guarda quella finestrella di metallo, può essere usata come passaggio dimensionale...ti faccio vedere", dico al ragazzo.
Mi avvicino alla porta, di circa 50 cm per 70, e infilo il braccio all'interno fino ad arrivare in un'altra stanza, afferro un ramo di abete e lo tiro fuori.
"Hai visto come si fa?", e gli faccio vedere l'oggetto che ho trasportato. Poi mi tuffo con tutto il busto dentro il passaggio rimpicciolendo il mio corpo per entrare e sento un leggero attrito mentre attraverso il varco. Mi ritrovo a metà in un'altra stanza per qualche secondo, poi ritorno indietro.
"Ecco, hai visto?", gli dico. Lui sembra capire.
"Ora ti insegno a creare un portale con le dita...". Mi avvicino alla vetrata dell'ingresso, fuori c'è buio. Disegno un rettangolo di circa un metro per cinquanta, sciogliendo il vetro, poi apro le mani e tocco leggermente la superficie. Mi concentro e spingo in avanti...il vetro si dissolve e si crea una specie di buco nero. Nel frattempo noto che la guida sta dicendo qualcosa al ragazzo e lui si distrae. Provo a richiamare la sua attenzione...
"Guarda, poi devi entrarci dentro...", e mi tuffo all'interno. Esco in una zona esterna cha da' su una stradina e poi rientro nel centro commerciale.
La guida e il ragazzo continuano a chiacchierare e io alla fine perdo la concentrazione.
Spero di averlo aiutato in qualche modo!