Indice Condivisione esperienze Diario dei Sogni Lucidi > Diario di Arwen

Raccolta personale dei propri sogni lucidi, da condividere.

Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 17/01/2022, 14:38

Premessa: forte insonnia, sono andata a letto alle 23 precise e mi sono svegliata, all'incirca, ogni ora, avendo conseguentemente molta fatica nel riaddormentami. Dalle 4 alle 5.30 circa ho avuto l'ultimo lungo risveglio e poi credo che sia iniziato questo lucido, non indotto tramite WILD ma dal sogno stesso. Non ho fatto nulla di che se non qualche respiro profondo prima di riprendere sonno (per rilassarmi), aggiungendo a qualcuno di questi ultimi "sono lucida".
Allego anche qualche sketch (preciso che non so disegnare, sono schizzi che mi faccio per migliorare la memoria visiva)
https://imgur.com/W0V3OOP
Edit: ho aggiornato anche lo scorso sogno lucido con alcuni sketch

Sogno lucido: Ero in una stanza completamente bianca e stretta e ho fatto qualche test di realtà, forse quello dell'orologio. Ricordo vagamente l'inizio del sogno e la presa di coscienza. Davanti a me, sulla parete più grande, c'era un grande specchio, che ho usato vanamente per il teletrasporto: ero poco stabile e quando sono uscita dallo specchio mi sono ritrovata nel punto in cui ero prima di entrarci, ma non ero abbastanza convinta e non ho fatto altri tentativi (nello scorso lucido, invece, al terzo ci sono riuscita e anche con un discreto successo). Ho chiamato il mio personaggio più volte ma sono certa di averlo fatto nel modo sbagliato, e non si è presentato. Dopo questo frangente di tempo ho iniziato a vedere il lucido come se lo stessi immaginando da sveglia, quindi ho iniziato a prendere in mano la situazione cercando di acuire i sensi e facendo uno spinning (lo spinning secondo LaBerge serve principalmente a cambiare scenario ma con me non funziona mai in quel modo, mi aiuta solo a stabilizzare)
Sono uscita dalla porta sulla destra e mi sono accorta di essere al piano superiore di una specie di magazzino/capannone industriale dai colori chiarissimi, tendenti al grigio freddo e al bianco. Era enorme e davanti a me c'era una specie di balcone lunghissimo in ferro. Sul fondo del capannone (che dal disegno non si capisce perchè sono schizzi velocissimi e non so disegnare, ma comunque era molto alto e grande) c'erano delle persone. Sulla sinistra c'era una donna, che portava un carrello e che, quando l'ho chiamata, ha ignorato le mie parole rispondendo sgarbatamente e andando via/uscendo verso la sinistra dell'enorme sala. Sono scesa e ho visto che alla destra c'era un ragazzo con abiti blu che ora non ricordo. Era seduto su un mucchio di scatoloni/oggetti simili e gli ho chiesto se potesse insegnarmi una tecnica di combattimento. Ero piuttosto stabile. Questo ragazzo si è quindi alzato, ha annuito sorridente e ha iniziato a muovere le braccia realizzando mezzi movimenti circolari molto dolci (era in guardia ma era una guardia particolare), si muoveva verso di me e io gli tiravo pugni sugli addominali (sentivo distintamente che contraeva questi ultimi ma sorrideva, facendomi capire che non gli facevo male e che dovevo continuare così perchè mi avrebbe insegnato qualcosa. Da questa fase del sogno ho tratto che comunque anche questa fosse parte della tecnica, perchè contraendo i muscoli addominali lui si proteggeva e mi ha fatto capire che questa è una buona tecnica di difesa). Dopo un po' ha rotto la sua guardia e mi ha puntato un dito (indice) in un punto tra il fianco e la coscia destra: mi spingeva indietro e appena ha iniziato ad applicare una certa pressione ho sentito un dolore fastidioso, acuto e fisso e sono caduta lentamente a terra, questo mentre mi spingeva indietro di qualche metro. Dopo non ricordo bene cosa sia successo, ricordo che dopo un po' questo ragazzo si è avvicinato (sempre con fare allegro e giocoso), ma probabilmente a causa delle mie paure ha iniziato ad agire come se volesse molestarmi (questa sua azione è stata probabilmente scaturita dalla mia paura quotidiana di subire aggressioni e molestie da parte di sconosciuti) e l'ho allontanato. Non mi ha dato ulteriore fastidio. Dopo un po' mi sono ritrovata insieme ad altri ragazzi dall'altra parte del capannone, ricordo solo che c'erano delle piante e che quando ho chiesto ai ragazzi i loro nomi (con la speranza di ricordarmeli da sveglia) uno di questi si è presentato dicendo "Io sono Merlin!": era un ragazzo molto in carne (lo specifico solo perché nel sogno la cosa mi ha colpita positivamente, nel senso che mi è parso una sorta di scudo), che mi ha abbracciata dalla schiena e che mi ha dato un senso di genuina protezione. Non ricordo gli altri, forse Jeff? Purtroppo ho rimosso il secondo nome, ma qualcosa mi dice che assomigliava a quest'ultimo.

Dopo questi eventi non so bene cosa sia successo ma ho avuto diversi falsi risvegli. Appunti dei non lucidi successivi:
In un sogno mi svegliavo alle 8.29, in ritardo per l'esame di questa mattina, avevo problemi ad accedere all'esame ( e quest'ultima è cosa realmente successa questa mattina :cry: ) e poi ricordo che dallo stare dietro la scrivania (stavo facendo l'esame in pigiama...?) mi sono ritrovata all'esterno in una specie di piazzola e gli esaminatori mi facevano un esame orale chiedendomi quanto fosse alto l'edificio/struttura (simile ad un mezzo castello/edificio dismesso) di fronte a me, color terra/beige, mi chiedevano di indovinare l'altezza di quest'ultimo soltanto fino alla tegola/(pezzo di edificio random, non ricordo) indicata e io ho risposto che da terra a lì era alto circa 8 metri (ma che diamine di esame è?! :shock: ). Loro hanno risposto con molto disappunto e disprezzo dicendo che era molto di più.
Poi sono scesa in una specie di cunicolo sottoterra (una specie di seminterrato in stile "edificio abbandonato" con dei ragazzi che sostenevano di essere loro a farmi continuare l'esame, e che eravamo scesi per completare quest'ultimo. Sotto sembrava una specie di laboratorio, c'erano simboli radioattivi e gente con maschere per il gas. C'erano molti simboli di divieto e mi sentivo un'intrusa. Ho ricordi troppo confusi del "dopo".
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda NeuroEngineer » 18/01/2022, 16:35

Allego anche qualche sketch (preciso che non so disegnare, sono schizzi che mi faccio per migliorare la memoria visiva)
https://imgur.com/W0V3OOP
Edit: ho aggiornato anche lo scorso sogno lucido con alcuni sketch


Sbaglio o sei la prima persona a farlo sul forum? Non lo so con certezza perché sono relativamente nuovo e non conosco tutti i diari...
Comunque nonostante siano molto stilizzati credo che non solo rendano bene l'idea a chi legge, ma che fungano da ottimo strumento mentale per te stessa che hai sognato lucidamente quelle scene.
Un conto è ricordare l'evento onirico scrivendolo, un conto è visualizzarlo nella propria mente e "buttarlo giù su carta". Alla fine uno degli elementi più presenti nel SL è la vista...riproporre le stesse immagini vissute (anche se semplificate) credo sia una buona tecnica alternativa, ma non sostituiva, alla scrittura di un diario.
Io che non simpatizzo molto per i diari, anche per il tempo che necessitano (e quindi i SL non li "tiro fuori" quasi mai eccetto qualche eccezione), ti dirò che proverò a disegnare come te qualche scena vissuta, d'ora in poi.
Almeno quelle principali. Le neuroscienze ci dicono che, apparentemente, chi sfodera le sue abilità creative attraverso l'arte (anche se basilare come può essere uno schizzo) allena diverse aree specifiche del cervello e alcune di queste sono, guarda caso, attive anche durante la fase REM (soprattutto se Lucida aggiungerei io, considerando che serve una certa dose di "creatività/intuizione/visualizzazione mentale").

https://arte.sky.it/archivio/2017/04/gl ... lo-diverso
https://www.abilityart.it/blog/nel-cerv ... l-artista/
https://neurosciencenews.com/drawing-seeing-15334/

Chissà, potrebbe essere una buona tecnica che nessuno ha mai provato seriamente prima d'ora...se ti sei divertita e avrai del tempo ti consiglio di approfittarne anche le prossime volte e vedere come procede.

PS: Anche io proverò, ma faccio davvero schifo a disegnare e lo studio quasi anatomico che hai fatto tu nei tuoi "bozzetti" (che al mio livello sono opere d'arte fatte e finite) lo sostituirò con un bello stickman :o
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 18/01/2022, 19:11

Ti ringrazio! Sì credo proprio che d'ora in poi lo farò con tutti i lucidi (e con i non-lucidi più interessanti/stravaganti) e aggiornerò il diario con osservazioni e eventuali miglioramenti :sleep:

Ps: sono contenta che inizierai anche tu, con i sogni e le esperienze che fai ne uscirebbe sicuro qualcosa di molto interessante!
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 23/01/2022, 13:18

La città spettrale e le sue porte dai mille colori - Incubo lucido
(Quando avrò tempo farò qualche schizzo decente)
Sono andata a letto alle 23, primo risveglio all'1:45, secondo alle 2:56 e terzo alle 6:11.
Ps: scusate per gli errori, l'ho riletto velocemente e ho scritto di fretta!
Ore 7.41

Premesse

Prima di riaddormentarmi dopo il risveglio delle 6:11 ho ripetuto tantissime volte che volevo diventare lucida e consapevole e ho ripetuto forse 30 volte il mio intento, cioè quello di vedere A in un giardino fiorito: purtroppo non ha avuto alcun successo.
Prima di tutto mi pento di tante cose. La consapevolezza di questo sogno era bassa o altrimenti avrei agito più consapevolmente e avrei fatto scelte dettate dalla saggezza e non dall'istinto e dalla paura. Mi sono fatta accecare dalla paura e questo mi delude tanto. Nel sogno però ho chiesto più volte alla mente sognante di avere un sogno allegro e ho anche provato a plasmarlo provando allegria io stessa, ma al massimo, in una fase iniziale ho illuminato un poco il cielo.
Il sogno lucido è partito da una wild indotta in un sogno normale.
Nel sogno normale ero a letto, stavo immaginando qualcosa e ho iniziato a strofinarmi le mani nella mente (ero già in un non lucido) fino a ritrovarmi nel sogno (per così dire) e probabilmente ero a casa.
Non ricordo le fasi iniziali del lucido, al momento i ricordi sono confusi.
Guardavo le cose nei minimi dettagli e la chiarezza e vividezza erano incredibili. C'era una zanzara tigre sul mobile della veranda che vedevo nei minimi dettagli, il verde della foglia di una pianta che era dentro casa e la sensazione della sua freschezza...
Ad un certo punto ho provato anche a pronunciare "vista aumentata " per riuscire a vedere ogni oggetto a livello microscopico ma non ha funzionato (mancava il giusto pathos?). Mi sono dimenticata di usare il task della parola ma inizialmente ero molto calma. Forse ad un certo punto istintivamente ho cercato di immaginare di abbracciare il mio personaggio chiudendo gli occhi e rievocandone le sensazioni ma questo ha solo permesso di cambiare scena e lui non è mai apparso. Ero nella strada alberata sotto casa, vicino alla collina di fronte, e stavo cercando il mio personaggio; c'erano, però, altri che mi rincorrevano come per giocare, uno mi ha buttata per terra dicendomi di stare lì. Nel punto in cui mi ha fatta sedere c'erano dei girasoli appassiti riuniti in un cerchio. Lui, invece, assomigliava ad uno dei protagonisti della serie Vikings (serie mai vista, tra l'altro: è capitata solo qualche volta in tv per caso).

Secondo scenario:
Ero in fila in una specie di struttura bianca tipo ospedale/ufficio e c'erano persone vestite con abiti di cui non so ben definire lo stile, per rendere l'idea, però, pensate agli abiti in stoffa che indossano nei film ambientati nel passato, specialmente nei film in cui ci sono guerre tra popoli nordici.
Eravamo, dunque, tutti in fila indiana, ed i primi erano in una specie di stanza di vetro adiacente al corridoio in cui eravamo noi altri.
Improvvisamente, mossa dall'istinto e senza un motivo preciso, ho preso in mano ad un bimbo un flauto enorme, intarsiato dal legno e dalla forma lunga, che si stringeva alla fine. L'ho suonato, creando una sorta di melodia brevissima, e lui ha fatto una smorfia strana. Il flauto era umido quando l'ho suonato e la melodia aveva un non so che di nordico, di vichingo. C'era un uomo vicino a lui, come se fosse suo nonno, che immediatamente dopo questa scena gli ha detto, con voce intermittente e mettendogli le mani sulle spalle: "Ora sei salvo!" e se ne sono andati.
C'erano due personaggi, uno dei quali era quasi identico ad Aragorn del Signore degli Anelli, e un altro un po' più adulto, che hanno pronunciato a gran voce (non ricordo chi ha detto cosa a chi):
"Tu sei Indir capo degli Andir, hai tramandato l'onore di [...]"
"Che Dio possa benedirti e [...]"
In quel momento ho capito che varcando le porte di quella sala saremmo andati in guerra e che, nello specifico, entrando in quella stanza io avrei dovuto fare uno scontro mortale. Pur essendo nel lucido ero condizionata dalla trama e la consapevolezza era evidentemente bassa, la vividezza invece era piuttosto elevata, così come la stabilità.
Appena siamo entrati le finestre, che erano in alto sul muro sulla sinistra, hanno iniziato ad auto-sigillarsi e con esse anche le porte, ed il buio ha iniziato pian piano ad appesantire l'atmosfera dapprima luminosa della stanza. Ero terrorizzata e gradualmente il panico cresceva, perché nonostante sapessi che probabilmente me la sarei potuta cavare avevo paura di vedere brutte cose, come scontri mortali, ma poi mi sono ricordata della task che mi ha suggerito NeuroEngineer e anche se non c'era un cielo cupo sono andata verso l'alto, verso il buio del soffitto. Sono riuscita ad uscire ma ho trovato altro buio. Il cielo era tempestoso e sono volata verso l'alto nella speranza di vedere uno scenario idilliaco ma quando sono uscita dalle nuvole mi sono ritrovata sopra una città dai toni blu e tetri. Nel mentre, una voce narrante sussurrava che anche se non erano le nuvole ero comunque uscita e avevo trovato quella città.
Quando ho iniziato ad andare in giro e ad esplorarla ho subito notato che era desolata. Non c'era assolutamente nessuno, neanche una forma di vita. Le città nei sogni mi mettono sempre un po' di timore inspiegabile, ora che ci rifletto, ma questa aveva un non so che di spettrale e raccapricciante, benché nei fatti fosse una semplice città dai tanti colori, ma dai toni tendenti al blu e dall'aria cupa e tetra, come se fosse avvolta da un'invisibile foschia asfissiante. Ho iniziato a provare tanta paura e a cercare di risalire verso l'alto ma non succedeva niente, quando volavo il mio corpo virava altrove e volavo in diagonale. Ho detto al mio sogno che volevo stare nel sogno tantissimo tempo, almeno 3 giorni e che non mi sarei svegliata finché non ci sarei riuscita.
Non so perché io l' abbia detto proprio in quella situazione difficile e, inoltre, non so perché ma in quel momento l'istinto mi diceva di rimandare il mio task numero 1, vedere il mio personaggio di conforto. Me ne pento amaramente perché avevo un bisogno incredibile di protezione e se avessi provato a calmarmi e a cercarlo lì magari concentrandomi sul trovare specchi e non sulla paura, avrei evitato la parte di sogno che segue.
Credo di essere stata nel sogno mezz'ora e da qui in poi lo considero un incubo lucido, anche se chi legge potrebbe pensare che non ha proprio nulla di "incubo."

Cercavo di trovare specchi per il teletrasporto ma non ce n'erano, quindi ho iniziato a provare con le porte ma erano chiuse a chiave e non avevano neanche il manico: erano colorate, ne ricordo in particolare una rosa salmone/rossa, ma aveva soltanto il buco/serratura: nè chiavi, né maniglie. Ho pensato che volare potesse essere poco efficiente in quella situazione e quindi, anche se mi faceva più paura perché mi rendeva vulnerabile, ho iniziato a correre per quelle vie, finendo in stradine sempre più cupe e disordinate.
La città era una specie di ammasso di edifici tetra e spettrale ma coloratissima, come se fosse la città di un videogioco dai toni creepy, e avevo paura di ciò che avrei visto. Ho visto, ad un certo punto, una porta arancione con la maniglia e ne ho approfittato per entrarci. Non ha funzionato il teletrasporto, anzi: quando sono entrata ho trovato una specie di grotta adibita ad abitazione: c'erano un camino acceso con pentoloni e grosse candele e sulla sinistra, appena entrati, in fondo, c'era un camerino al buio coperto da una tenda da cui proveniva una voce di una strega (la voce era raccapricciante) che mi diceva di andarmene. Era tutto sporco e disordinato, e soprattutto era buio pesto. Vedevo stracci bianchi per terra e oggetti poggiati con noncuranza in ogni dove.

Nella storia che sto scrivendo c'è un mago che però è dolce e gioioso e anche se per un istante ho pensato di cercarlo in quel posto (che ne so, magari come cliente di quella strega pazza) ho subito cambiato idea perché ero troppo terrorizzata da cosa avrei potuto vedere. Con la voce che tremava ho detto alla voce femminile che me ne sarei andata: ho balbettato un "Tranquilla/Non preoccuparti, me ne vado..." e lei ha replicato, tutta stranita: "Ahh ok...te ne vai" o una cosa simile.
Quando sono uscita il panico e un senso di claustrofobia intenso hanno iniziato ad assalirmi e la città, ai miei occhi, pareva essere sempre più tetra.
Provavo un inspiegabile terrore e la via in cui ero era disseminata di porte chiuse e colorate e gli edifici erano altissimi
Camminando (anzi, correndo) ho visto un negozio la cui porta era di vetro e disperatamente ho cercato di attraversare quest'ultima gridando il nome di una città di fantasia del mio libro (volevo andarmene il prima possibile e non ragionavo) ma non ha funzionato, attraversandola sono spuntata nuovamente lì. Ricordo poco le fasi finali ma mi sono svegliata con una voce narrante, che ho associato al tizio dell'inizio del sogno, quello simile ad Aragorn, che mi ha detto: "Anche Athena la prima volta che è venuta in guerra aveva tanta paura di combattere, ma poi è diventata la più forte".

Mi sono svegliata ovviamente in un falso risveglio e poi definitivamente alle 7.41
Sono rimasta scossa per un po' da quella paura asfissiante.

Prima di questo sogno ne ho fatti due non lucidi che vorrei scrivere (scrivo solo gli appunti) giusto perché c'è un pattern comune:
Il primo appartiene al risveglio delle 2:56, il secondo al risveglio delle 6:11.
Sognavo di essere in una specie di città e c'era una piazza enorme in cemento con delle rape/salite/scale, come se mi trovassi in un parco. I toni del sogno erano tutti sul grigio, eccetto qualche pianta qua e là dai toni verdi, ma di un verde spento e tetro. Io attraversavo questa piazza per cercare di andare a casa ma ovunque guardassi vedevo uomini, perlopiù adulti, sui 40 e fino ai 70 anni, dall'aspetto trasandato e minaccioso, che mi guardavano con aria da molestatori o ladri, con sorrisi maliziosi e che mi hanno provocato un senso di allerta e disgusto, e che si avvicinavano o che mi fissavano tutti contemporaneamente mentre io correvo cercando di andarmene e di scappare.
Ero ansiosa e pensavo comunque che se mi avessero attaccata da soli sarei riuscita a difendermi in qualche modo, (nella realtà pratico arti marziali) ma ero comunque agitatissima e terrorizzata. Il sentimento che prevaleva comunque era il disgusto.
Ricordo ancora il senso di oppressione e di minaccia di quel sogno, come se io non avessi via di scampo, e pensavo a chissà cosa sarebbe potuto succedere. Non ricordo come si sia concluso.

In un altro sogno ricordo solo che ero tornata alle medie (anche se c'erano compagni delle elementari), era ricreazione e stavo comprando due focacce enormi e lievitatissime dall'aspetto invitante e succulento (nel sogno ne avevo comprata una per quel momento e una per mangiarmela dopo) ma non le ho mai assaggiate perché mi sono svegliata. : Surprice :
Ricordo un dettaglio buffo, cioè che il pizzaiolo staccava un pezzo di "bolle" di pizza e lo appoggiava sopra alla bolla che aveva appena strappato, poi metteva la pizza in una bustina stretta per il sottovuoto :shock:
Edit: mi sono dimenticata di aver sognato di avere un ragno nero enorme in casa... aveva il corpo grosso quanto tre palle da tennis insieme :shock: e non c'è bisogno che scriva la mia reazione di panico e urla raccapriccianti quando è caduto per terra e si è rotto liberando migliaia di altri ragni neri, vero? :shock:

Prima dell'ultimo risveglio ho avuto un sacco di falsi risvegli, forse 6-7, in cui iniziavo a scrivere i sogni sul cellulare e poi mi ritrovavo nel punto di prima. Dopo il secondo o terzo ho cercato di immaginare di accarezzare l'animaletto della storia ma non è apparso nulla. : Surprice :


Commenti vari:
Il messaggio che credo abbia voluto darmi l'inconscio, specialmente con l'ultima frase detta dalla voce narrante, è di smetterla di avere paura e di cacciare un po' di coraggio (lo interpreto così, magari sbagliando) ma io sono veramente troppo terrorizzata e ansiosa e l'unico sogno lucido che vorrei fare è di stare in un giardino con il mio personaggio e provare un po' di spensieratezza, attraversare quegli specchi o quelle nuvole e trovare qualche scenario un po' più magico. Consigli? :cry:

Cose che ho pensato di poter migliorare: forse per me sarebbe meglio cercare L., l'animaletto magico della storia, che ho visto già in due sogni (uno lucido e uno non lucido).
Anche se vorrei vedere A per trovare in lui un po' di conforto e protezione, è una persona a tutti gli effetti (seppur solo nei miei sogni) ed è di conseguenza molto più difficile incontrarlo e parlarci, rispetto ad un animaletto.
E se provassi a cercare una figura angelica nelle situazioni più spaventose?
Altra idea: in queste situazioni, in cui l'inconscio evidentemente si diverte ad ostacolarmi...se invece di cercare di fuggire nel sogno mi calmassi e provassi il teletrasporto ad occhi chiusi? Il mio obiettivo primario è uno solo: andare in un giardino fiorito o in un bosco e trovare il mio personaggio. : Sad :
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 24/01/2022, 12:00

Un'occasione persa a causa di enigmatiche pagine


Ultimo risveglio prima di questa serie di sogni: ore 5:56-6:19 circa.
Prima di riaddormentarmi ho ripetuto alcuni mantra riguardanti il sogno che volevo fare (e che comprendeva le rose, elemento che sarà presente nel sogno)

Ore 7:44
Il lucido brevissimo di questa mattina è stato indotto da un sogno normale.
Nel non-lucido ero in una situazione di agitazione: mi trovavo in una città, presumibilmente in una piazza adiacente ad alcune palazzine di forme circolari e dai colori tenui, tendenti al bianco-grigio freddo. Era in corso una rivolta violenta, che coinvolgeva dei mezzi mai visti e atti -credo- alla demolizione, come se volessero radere tutto al suolo con violenza e aggressività. Dalla parlata, ho intuito si parlasse di romani, ma potrei sempre aver ascoltato male e magari le provenienze erano molteplici.

Da quello che ho capito dalla trama un po' confusionaria una ragazza, che prima faceva parte dei "protestanti" ma che evidentemente aveva fatto un abile doppio gioco, aveva fatto amicizia con uno degli inquilini di quelle palazzine e in qualche modo ha permesso che lo strumento atto alla demolizione collassasse su sè stesso/verso i protestanti. In questo modo ha salvato tutti e nell'istante successivo la mia prospettiva si è mossa dalla terza alla prima persona: ero nei panni di una degli inquilini delle palazzine bianche e nel giro di pochi attimi mi sono ritrovata davanti uno di quei grossi edifici. C'era una folla di persone infuriate, aggressive e evidentemente fuori di senno che ci inseguivano e ci minacciavano ed uno in particolare, con aria isterica (ricordo che era moro e con un giubbotto blu metallico tipo bomber) mi minacciava con un ceppo/un bastone, dicendo che era tutta colpa nostra perché "avevamo tutto". Una volta superata la massa di protestanti impazziti, sono entrata in quello che pareva un liceo, che in quel momento ho associato ad un liceo di cui mi ha parlato il mio ragazzo (che era, perlomeno all'inizio di questa scena che segue, presente). Successivamente, sono salita con quelli che parevano compagni di classe (mai visti prima) ma il liceo sembrava un ospedale psichiatrico (il pavimento era costellato di piastrelle azzurre a quadretti) senza porte e con buchi al posto delle finestre. Dalle scale (senza corrimano) si vedevano precipizi di migliaia di metri e case colorate dai tetti rossi e arancioni, come se l'edificio fosse sospeso tra le nuvole, ad oltre diecimila metri.
Quando sono arrivata all'ultimo piano ero da sola, ho intravisto un ragazzo che stava saltando su tre sedie legate da un filo di ferro sotto al quale c'era il vuoto (i famosi diecimila metri di prima), l'ho avvertito di fare attenzione perché era pericoloso ma lui mi ha risposto sgarbatamente. Mi sono guardata attorno ed ero da sola. Quando sono scesa, tra l'altro con molta difficoltà, ho visto un'apertura sulla destra (l'edificio, che inizialmente pareva una sorta di ospedale, adesso era più simile ad un edificio abbandonato). Uscita da quest'apertura mi sono ritrovata sul retro di casa e mi sono quindi diretta verso la porta d'ingresso. Era il crepuscolo, all'incirca, c'era un'atmosfera mistica e sulla porta c'era mia madre che chiedeva qualche idea per la cena e alcune cose riguardanti le scarpe per la palestra, che aveva delle restrizioni per il covid e che aveva finito i posti (questi ricordi sono piuttosto confusi). Mi è sorto qualche dubbio sulla natura del sogno e ho guardato ripetutamente lo smartwatch, che porto abitualmente e che istintivamente, durante la veglia, guardo di continuo (non per fare reality check): 10:30, 10:31, 10:32, 10:33... i cambi avvenivano ogni volta che muovevo il polso, e fin qui paradossalmente mi sembrava tutto normale, ma ero ancora dubbiosa.
Smuovo nuovamente il polso e questa volta segna le 10:61. Bene, sto sognando. Consapevole che i dream characters non mi sono mai d'aiuto, dico a mia madre qualcosa a caso e poi mi avvio verso il retro di casa, in direzione del giardino. Sono rimasta molto calma, forse troppo. Dove solitamente c'è un enorme albero di pino, era presente un enorme e rigoglioso cespuglio di rose dai colori delicati ma dall'aspetto forte, come se fossero fiorite al massimo che potessero. Davanti casa c'era, inoltre, un piccolo specchio (aveva la forma di una cornice, probabilmente simile ad una che ho in casa, ed era alto all'incirca 30cm). Era la situazione perfetta per sperimentare il task a cui penso tutti giorni, stanotte inclusa: un cespuglio di rose fiorite, uno specchio, il tramonto dai colori pastello/lilla... ma ho stupidamente buttato all'aria, tutto ciò perché mi sono distratta.
Mi sono avvicinata al cespuglio di rose con l'intenzione di coglierne una e portarla con me dall'altra parte dello specchio ma, osservandole, mi sono accorta che erano disseminate di calabroni enormi, lunghi forse 10cm, neri a strisce bianche, che erano infilati in ogni dove: steli, corolla, petali... mi sono inorridita e spaventata e, seppur con una certa calma, mi sono allontanata e ho iniziato a cantare una canzone con la speranza che accadesse qualcosa, ma nulla. Stavo andando in direzione dello specchio quando mi sono ritrovata un libro tra le mani, dalla copertina anticata (presumibilmente di stoffa, decorata con una fantasia semplice e dai colori tendenti al salmone). L'ho aperto ed era scritto come fosse un copione, in stile "Sogno di una notte di mezza estate". Le prime parole che mi sono saltate all'occhio sono state "TI AMO TI AMO TI AMO" scritte in maiuscolo e in colonna. Poi ho letto "Milene Milena, Miele Milene, Ecati/e, Penelope, Preoccuparsi..." insomma, una serie di cose senza alcun senso: nel sogno, però, ho pensato che fossero scritte in greco e ho iniziato a recitarle ad alta voce, traducendo ciò che vedevo (preciso che non ho studiato greco antico, ho soltanto seguito un corso di qualche settimana che però me ne ha fatto appassionare. Detto ciò, non lo conosco così bene da poterlo tradurre). Cercavo con difficoltà di leggere cosa ci fosse scritto e dopo un po' (leggevo mentre camminavo) ho letto "DETTATO" "per bambini di scuole pugliesi" (non sono neanche pugliese). Per un attimo mi è sorta l'idea di tuffarmi nel piccolo specchio portando con me il libro, in modo da continuare a leggerlo dopo, ma per qualche motivo ho scansato quest'idea. Mi sono fatta completamente distrarre dalle parole del libro, cercando di capire qualcosa, e pian piano il cielo si è scurito fino ad incupirsi totalmente. Dopo circa due minuti mi sono svegliata.

Non c'è bisogno che dica quanto io mi penta di questo sogno e per aver sprecato un'occasione perfetta. Confido che riuscirò a trovarne una simile, ma sono comunque molto delusa da me stessa. Carico solo lo schizzo orribile del cespuglio di rose, l'unico elemento di questo sogno che non me lo fa odiare... : Love :
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 26/01/2022, 15:17

25/01/2022 - Immersione breve nel lucido da sogno normale [c'è poco e nulla di lucidità, scrivo solo come promemoria per elementi ricorrenti]
Appunti non lucidi pre-lucido: ho sognato di essere molestata da tante persone in un fiume, ho reagito e poi un ragazzo è venuto da me infuriato perchè lo avevo "accusato ingiustamente" e voleva vendicarsi con me.
Mentre lo facevo chiedevo aiuto alle persone che erano lì (tra cui persone che ho visto già, ad esempio, in palestra) ma nessuno mi salvava. Si sono susseguite scene molto confusionarie ed improbabili, anche se la vividezza e il realismo degli ambienti era molto alto.
In un altro sogno dovevo fare un torneo di un gioco simile alla pallavolo ma non avevo la tuta, mamma dipingeva una scena che poi sarebbe diventata un muro di quel posto. Assomigliava alle mura di un castello, però il luogo era futuristico e si trovava sottoterra, come se fosse seminterrato.
In un'altra scena c'era una parata molto particolare, io dovevo fare la caffettiera in "Alice e il paese delle Meraviglie" (che non ha una caffettiera parlante, tra l'altro) perché ero nata a [mese] e c'era una specie di tubo parlante ad accogliermi, tutto colorato.
Dopo questi sogni molto strani e bizzarri ho fatto due lucidi: uno brevissimo, che non ricordo assolutamente. L'altro è partito perché in un sogno stavo litigando con il mio ragazzo e mentre ciò accadeva ho immaginato una scena tragica [non legata al litigio] nella quale mi sono ritrovata, come se avessi eseguito una sorta di immersione nel pensiero. Ero lucida, sapevo già che quell'immersione mi aveva condotta in un sogno, ma ho semplicemente camminato per un poco nella via in cui mi sono ritrovata, perché seppur consapevole ero confusa.

26/01/2022
Decisamente più interessante
Appunti: prima di andare a letto, ieri sera, ho letto tre capitoli del Castello errante di Howl.

Scrivo anche il non lucido per non dividere le esperienze della stessa notte, il lucido è il sogno successivo

Penultimo risveglio, sogno NON-lucido trascritto alle ore 05:57, appunti:
Sogno molto lungo, inquietante e strano. Diversamente dai soliti, però, ho avvertito più coraggio da parte mia.
Mi trovavo in un'apertura adiacente ad una foresta, che in realtà circondava tutta l'area: una foresta cupa, prevalentemente costituita da alti pini dai colori scuri. C'era una sottile foschia e i colori erano tetri quanto l'atmosfera che aleggiava nell'aria. (atmosfera vagamente simile a queste https://evermotion.org/files/publicatio ... /sl2_2.jpg, https://thumbs.dreamstime.com/z/autumn- ... 475370.jpg)
Ero assieme ad alcune persone, presumibilmente vichinghi, e uno di loro ci ha detto di fermarci, con molta fermezza. Successivamente si è diretto verso la strada che poi ho intravisto a nord-ovest della piazzola e ci ha fatto segno di fare silenzio e di fare attenzione, o saremmo stati uccisi.
Mi sono sdraiata per terra quasi immediatamente, dopo un primo attimo di confusione, e ho iniziato a muovermi con molta attenzione strisciando sul terreno, che mi sono accorta essere colmo di spine alte da pochi millimetri a circa 10cm. Avvertivo la puntura costante e insistente delle spine ma non facevano malissimo, era qualcosa di decisamente tollerabile rispetto al rischio di essere fatti fuori.
Ho continuato così per circa cinque minuti, inconsapevolmente ho aumentato di moltissimo la vividezza del non-lucido perché ero a stretto contatto con la polverosa e terrosa stradina, che pur essendo nascosta dal folto manto erboso, era pur sempre coperta di spine. Dopo qualche minuto, la stradina fatta di terra e spine ha iniziato a contenere anche strani teschi (non umani, presumibilmente di qualche strano animale) e frammenti di ossa, che mi hanno fatta rabbrividire. L'aria continuava ad essere cupa e terribilmente minacciosa, ma, forse per istinto di sopravvivenza, mi sono fatta coraggio.
Ad ogni modo, continuando così siamo giunti ad un'ulteriore apertura molto strana: era una sorta di "ring", di altare circolare in pietra in cui c'erano dei mostri di pietra animati (con tratti luminosi, se non erro) che ci hanno accerchiati e che si sono sistemati su piccoli rialzi, anch'essi in pietra. Ho iniziato a combatterli tirando fuori tanto coraggio, perché ero inorridita e confusa da quella situazione assurda. Qui i ricordi sono un po' annebbiati, il combattimento è stato decisamente bizzarro. Dopo qualche attimo la situazione è mutata: c'era un bullo delle superiori che aveva una specie di superpotere, cioè, dalle mani emetteva una luce bianca/azzurrina che, emessa come un flash, spazzava via le persone da sé, allontanandole/scaraventandole altrove e facendo evidentemente male. Voleva provare la cosa con me per vantarsi, ma io con un tono un po' implorante gli ho chiesto di lasciarmi stare, cercando di intenerirlo, e lui ha annuito in modo comprensivo, scagliando quella roba strana su un altro.
In un punto del sogno ero a casa, c'era mia madre e l'atmosfera era simile a quella del sogno prima, la trama era anch'essa strana e non la ricordo.
Una cosa che mi ha colpita ma di cui purtroppo ho rimosso quasi tutto è che verso la fine del sogno stavo ragionando sulla consapevolezza nel sogno, anche se non ricordo in quale contesto, e mi sono svegliata proprio mentre ragionavo su un punto cruciale che mi aveva probabilmente condotta alla lucidità.




Sogno indotto con WILD verso le 7, scritto alle 8:16.
Dalle 6 credo di essere stata sveglia per un po', poi ho fatto qualche respiro profondo (4-5-8) e, quando è arrivato il momento giusto (credo, nel frattempo, di essermi riaddormentata per circa mezz'ora) ho iniziato ad avvertire la fase di transizione veglia-sonno. In quel frangente di tempo ho utilizzato quella che d'ora in poi chiamerò affettuosamente "tecnica del pendolo", una tecnica che ho personalizzato ultimamente: all'insorgere dello stato di rilassamento profondo e quando ho intravisto una parvenza di stato ipnagogico, ho immaginato che ci fosse un pendolo nella mia testa (quello degli orologi, per capirci) che, sbattendo da un lato all'altro della testa, scatenava, come fosse una scossa improvvisa, le vibrazioni. Mentre avvertivo le vibrazioni gridavo mentalmente il nome del personaggio che vorrei vedere, in modo da ricordarmi il task una volta entrata nel sogno. Queste vibrazioni sono durate all'incirca 30 secondi, ero avvolta nel buio e sentivo il mio corpo come se fosse in una specie di vortice, che ruotava con molta lentezza. Dopo queste vibrazioni sembrava come se non fosse successo nulla.
Finita la fase di vibrazioni, quindi, ero nel mio letto (al buio), ho fatto dei test di realtà per capire in quale realtà fossi ma tutti i test che ho fatto sono falliti. Il realismo era estremo. Dubbiosa, però (lo so, può sembrare strano che dopo una WILD io faccia test di realtà, ma siccome la maggior parte delle volte, dopo una wild, sembra che non sia successo nulla -perlomeno nel mio caso- devo sempre assicurarmi in quale realtà io sia, perché il confine tra le due, a volte, è davvero labile) ho osservato la mia mano destra per un po' e mi sono accorta di aver due mignoli: scacco matto, sono nel sogno!
Non ricordo bene le prime fasi del lucido, anzi a dire il vero ne ricordo una minima parte; so di per certo, però, che il primo elemento che riaffiora nei ricordi è un cielo cupo, che ho subito cercato di raggiungere in volo con l'intenzione di superarlo. Volando, però, la mia attenzione si è rapidamente spostata in basso perché mi sono ritrovata a forse diecimila metri di altezza. Nonostante fossi a quell'incredibile altezza, il controllo del volo era piuttosto stabile.
Ho i ricordi confusi sul "dopo": forse, sono atterrata in una specie di piazza con edifici molto strani, dai toni bianchi e blu (era ovviamente buio). C'erano queste strane persone, di cui non ricordo nè i volti né le azioni, che sembrava volessero sfidarmi o avessero degli sguardi d'intesa nei miei confronti. Forse in questo momento la consapevolezza ha iniziato a vacillare un po', ricordo infatti che ho iniziato a gridare "finchè non vedo A non voglio svegliarmi", "sono in un sogno, sono nella mia mente, tutto questo è un sogno" e ho staccato un pezzo di trave di ferro ricavandone un biscotto al cioccolato tondo tondo, alto circa mezzo centimetro, morbido e gustoso (non so come io abbia fatto ma è un ottimo superpotere : Chef : )

Poco dopo ho deciso di allontanarmi da quello scenario bizzarro e dopo qualche metro mi sono accorta di essere in una città buia e piovosa, disseminata di pozzanghere in ogni dove.
Ho provato a tuffarmi in tutte le pozzanghere cercando di teletrasportarmi nel mio luogo obiettivo, in alcune prima di tuffarmi ho gridato "Voglio andare nel giardino di rose con [nome]" ma nulla ha funzionato. Ripetevo, nel frattempo, di essere in un sogno. Il fatto che le pozzanghere risultassero pozzanghere e non portali era frustrante e mi sono messa a cercare, tra le decine che mi circondavano, quelle più grandi, a volte prendendo la rincorsa: nulla, solo pozzanghere. Ad un certo punto ho temuto che mi sarei addirittura fatta male se mi fossi tuffata nel modo errato (saltavo). Dopo aver girato quasi tutte le pozzanghere ho cacciato dalla tasca un cellulare (aspettandomi che ci fosse) e, una volta appoggiato a terra, ho provato ad estenderlo fino a formare un quadrato di circa 1mq. In quella fase sono stata aiutata da alcune persone che erano casualmente lì. C'erano delle scritte sul telefono, come se fosse la schermata di qualche pagina internet, ma ho completamente ignorato tutto, tuffandomi vanamente in esso: anche saltandoci con tanta forza e velocità, appariva duro, proprio come le pozzanghere.
Nel frattempo, ancora, mi ricordavo che tutto intorno a me era un sogno e che ero nella mia mente ma nulla di tutto ciò sembrava smuovere nulla.

In un altro scenario ero fuori casa e cercavo ancora il mio personaggio di conforto, che però non usciva da nessuna parte.
Al che ho chiamato il mio inconscio/sogno ad alta voce:
-"Sogno, per favore, fammelo vedere!"
-(risposta negativa/nessuna risposta, non ricordo)
-"Dai ti prego...Sogno, sogno, mi dai una mano?"
Il sogno fa un sospiro esasperato e risponde, con una specie di tono di rimprovero: "Ma non avevi detto che volevi farlo da sola...?" (la voce, scocciata ma limpida e pulita, era quella di un ragazzo, presumibilmente giovane)
(Io, da sola, ma quando?!)
-"Va bene dai, scusa... mi puoi aiutare per favore? Posso incontrare la mia guida, la guida dei miei sogni? Possiamo fare anche una promessa, un patto!"
Non ho più ricevuto risposta ma istintivamente ho pensato che sarebbe arrivato qualcuno. Mi sono guardata attorno e... che delusione.
Speravo che la mia guida fosse un angelo o qualcuno di quantomeno serio e saggio, invece, dal giardino, arriva "Eric", l'attore Ncuti Gatwa della serie "Sex education", vestito con i capelli di Goku (biondi, Super Sayan? Quanti ricordi :lol: ) e una sacca/abiti da avventuriero. Sono rimasta un po' scioccata, era palesemente una presa in giro, ma ho voluto dargli retta.
Appunto: prima di quel momento mi ero ricordata il mio task dell'angelo e probabilmente nel prossimo sogno chiederò direttamente di incontrare un angelo o arcangelo, una figura che credo il mio inconscio idealizzi come seria e saggia.
Il sogno, osservando probabilmente la mia delusione, risponde dicendo che comunque mi ha mandato qualcuno e che in qualche modo mi devo accontentare, o una cosa simile.
Questa specie di ibrido Goku-Eric, chiamiamolo Gorik, mi guardava con aria di sufficienza e senza nascondere anche la sua superiorità e il disprezzo nei miei confronti. Aveva proprio un'aria antipatica, e a malapena mi rispondeva! Saliamo sulla collina sul retro di casa e mi tratta sgarbatamente. Commenta dicendo che sono una donna e che non gradisce questa cosa. Rimango sempre più basita alle sue parole e gradualmente perdo consapevolezza, un po' anche per la delusione. Da qui ho un vuoto su cosa sia successo.



Alcune scene non lucide che ricordo sono piuttosto confuse... mi sveglio in un luogo con mia madre e mio fratello e io e lui stiamo mangiando uno yogurt con topping alla fragola (?)

In un'altra c'è il tizio di prima, il simpaticissimo Gorik (o qualcuno di molto simile a lui) che fa una cosa strana con le ceneri di un corpo...si mette nella posizione di morto in una tomba e dice "vedi?! Ahahah" schiocca le dita e fa... "Ahaha, puff, cenere!" e la forma del suo corpo si tramuta in cenere.
Io, nel frattempo (da non lucida) gli rispondo con tono rassegnato e -stranamente- per nulla spaventato "Si, va bene dai..." come per dire "Ok, basta giocare..."
Poi ( o forse prima) ho fatto altri sogni in cui ero con una mia cuginetta (che avrò visto si e no 3 volte in vita mia) ma da piccola, poi ero di sotto, c'erano i miei parenti e genitori sotto casa e c'erano delle foto dei miei genitori come se venissero fatte asciugare al buio per essere stampate.
In un altro c'era mio cugino, una vecchia conoscenza e altri cugini/persone a caso che facevano cose schifose nel mio letto/camera e io cambiavo le lenzuola con mia madre perché la cosa mi disgustava.


Commenti generali: nulla, ma cosa vuoi commentare qua?! Io mi aspetto una guida dolce, gentile, protettiva, saggia... che sappia guidarmi un poco, e mi arriva questo qua, che mi tratta pure male?! Per non parlare delle pozzanghere... l'unica cosa che si salva è il biscotto : WallBash :
Season of mists and mellow fruitfulness,
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda NeuroEngineer » 27/01/2022, 16:49

Peccato per i tentativi falliti di teletrasporto con cellulare/pozzanghere...però brava che te li sei ricordati e che ci hai provato!
A questo punto, considerati i risultati soddisfacenti (anche se non definitivi) di esperienze passate, credo che tu possa essere "portata" molto di più con gli specchi, che con altre tipologie di "superfici riflettenti".
Nel caso ti consiglio di puntare su quelli, piano piano con abitudine e allenamento (come con il volo), aggiungendo qualche tua personale modifica al processo, potrebbe rivelarsi il tuo metodo definitivo.

Interessantissima la parte della conversazione con il sogno! Invece i risultati (dovuti all'inconscio) non desiderati e ostacolanti rimango dell'ipotesi che siano dovuti a quel concetto di cui parlammo nell'ultimo MP.
Però piano piano basta lavorarci (sia nel mondo reale che in quello onirico) e soprattutto bisogna aspettarsi risultati diversi...le cose stai sicura potranno così cambiare.

ho staccato un pezzo di trave di ferro ricavandone un biscotto al cioccolato tondo tondo, alto circa mezzo centimetro, morbido e gustoso
(...) l'unica cosa che si salva è il biscotto : WallBash :


Ti sembrerà poco ma se sfrutti questa abilità nel modo corretto potresti risolvere materialmente molti problemi. Io per esempio la uso per trasformare pezzi di oggetti o oggetti interi in altre piccole cose, che poi ho imparato ad ingrandire e utilizzare tramite questa tecnica: viewtopic.php?f=39&t=12978&start=10#p106448

Pensa quindi di trasformare, nel tuo esempio, quel pezzo di trave in un mini-specchio giocattolo: e poi attraverso la tecnica lo ingrandisci e lo rendi abbastanza grande per usarlo come teletrasporto.
Ultimamente sto notando che concatenare più tecniche/poteri da onironauta insieme è molto produttivo e, contrariamente a quanto si possa pensare, abbastanza semplice.
Ne escono fuori dei "cocktail" di abilità che creano risultati molto soddisfacenti.
Quindi non sottovalutare il biscotto eh! : Chef :

PS: Posso chiederti, considerando che è un'esperienza abbastanza recente, quanto hai percepito il senso del gusto in una scala da 1 a 10?
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 27/01/2022, 17:56

Interessantissima la tecnica in stile Superliminal! Ci proverò di certo :D credo anch'io che gli specchi siano più efficaci, probabilmente perché vedo più facilmente in essi un alone di magia

NeuroEngineer ha scritto:Quindi non sottovalutare il biscotto eh! : Chef :
PS: Posso chiederti, considerando che è un'esperienza abbastanza recente, quanto hai percepito il senso del gusto in una scala da 1 a 10?


Infatti non lo sottovaluterò! Ed è utile anche per stabilizzare
Passando alla domanda: almeno un 8, se non di più! Inizialmente era morbido e piuttosto insipido, come se non avesse zucchero, ma nel giro di pochissimo, forse due secondi, l'ho percepito sempre più gradevole. La consistenza era quella di un amaretto o di un ciambellone morbidissimo (ora che ci rifletto... non è un biscotto a tutti gli effetti :lol: ), aveva un delicato sapore di cioccolato, nè troppo dolce nè stucchevole, e uno strato sottilissimo di quest'ultimo che lo ricopriva interamente, come fosse una glassa sottile e quasi impercettibile. Già che ci siamo, eccone uno schizzo orribile fatto al volo: https://imgur.com/zJYYMay
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda NeuroEngineer » 27/01/2022, 19:23

Ottimo, grazie mille dell'informazione! Quelle sul gusto e sull'olfatto sono sempre ben accette :D
In bocca al lupo per i prossimi SL!
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 28/01/2022, 13:55

Lucido confusionario, indotto da un sogno normale

Ultimamente mi capita spesso di indurre sogni lucidi partendo da WILD o visualizzazioni fatte in sogni normali. Non ricordo bene come sia partito questo, stamattina ero stanchissima e senza forze e anche nel lucido si è proiettata una certa confusione. Prima di riaddormentarmi ricordo solo di aver acceso una candelina profumata (yankee candle alle rose) e di aver ripetuto diverse volte di voler diventare lucida. Ero troppo stanca per usare la mia tecnica WILD.

Prima di questo sogno lucido, comunque, mi trovavo in un letto molto largo, matrimoniale con le lenzuola blu e azzurre/bianche in mezzo ad un supermercato, le luci erano quasi tutte spente e riposavo cercando di non farmi vedere da un ragazzo che era passato (non so perché :shock: ) e una ragazza ad un certo punto ha versato una quantità non indifferente di gel disinfettante nella mia borraccia, le ho detto che facendo così mi avrebbe ammazzata e lei ci scherzava su. Dopo qualche attimo ho iniziato a seguire il flusso di pensieri, proprio perché riposavo anche nel sogno, e mi sono accorta che un mio pensiero stava diventando realtà (perlomeno ricordo così). Di conseguenza ho immaginato di correre in un manto erboso e di strofinarmi (forse) le mani, e a poco a poco mi ci sono ritrovata, lucida. Ho i ricordi estremamente confusi su questa fase, quindi scrivo solo ciò che ricordo distintamente.
So che c'era una vallata enorme davanti a me e che volavo con molta stabilità. Ad un certo punto forse ho stretto il pugno sinistro osservandolo bene, per stabilizzare.
Ero semi lucida ma stabile. Mentre volavo si apriva dinanzi a me una vallata enorme e lontana, mi sono ricordata del discorso della tecnica Superliminal con @NeuroEngineer e ho provato a costruire una montagna con un gioco di prospettive e aspettative; quindi, dopo un po' me la sono ritrovata vicina. La zona era collinare ma boschiva e con un edificio strano di fronte a me, nascosto dagli alberi.
Qui ho perso un po' lucidità ma non del tutto.
Qualcuno mi ha detto che dovevo fare un'incisione (sul corpo) per fare qualcosa, mi sono distratta dalla trama e sono salita su tramite una scaletta e ho trovato il lettino che di solito è nelle sale in cui si fanno le analisi del sangue, c'era una donna simile a quella che mi ha fatto davvero le analisi qualche giorno fa, ma con un atteggiamento diverso, un po' più rude.
Voleva bucarmi/incidermi il braccio ma mi sono un po' spaventata e le ho gridato "No, basta!" (no, nella realtà non faccio così, non prendetemi per pazza :lol: )
Allora lei ha provato a farlo sulla coscia (ero convinta che volesse prendermi il sangue) ma vedendomi contraria dopo un po' ha lasciato perdere dicendo che andava bene così.
Sono scesa giù ed ero in un bosco autunnale, c'erano anche i miei parenti, ricordo in particolare mio padre e mia nonna. Ero in questa specie di piazzola nel bosco e c'erano due alberi altissimi. Qui ho recuperato un po' di lucidità. Al mio fianco c'era un ragazzino, che ho istintivamente ricondotto ad un personaggio della mia storia (anche se non era lui) e gli ho proposto di camminare sull'albero correndo, ma poi mi è venuto in mente di chiamare A (personaggio di conforto solito). L'ho chiamato in tutti i modi aspettandomi che fosse lì ma non appariva. A freddo posso commentare dicendo che lo chiamavo con una certa fretta e agitazione, e piuttosto meccanicamente, senza fermarmi davvero e riflettere su cosa stessi facendo. Ricordo che in una fase del sogno stavo ragionando ad alta voce sui sogni condivisi: stavo pensando al sogno condiviso con quel ragazzino, a come lo avremmo potuto fare, cioè sognando nello stesso posto e nello stesso giorno e parlando degli elementi comuni che c'erano (fiorellini bianchi?).Sentivo poi un fischio (il fischio che faceva mio nonno alla nostra cagnolina, che ora non c'è più, per chiamarla) ma inconsciamente pensavo che fosse A a chiamare me o ad attirare la mia attenzione, come per dire "hey, io sono qua". Ma nulla, non è successo assolutamente nulla. Mi sono spostata un po' più in avanti e il prato era cosparso di fiori bellissimi. Volevo annusarli ma ho pensato (non so perché, davvero...) che annusandoli mi avrebbe punto una vespa nascosta tra i petali, quindi ho lasciato perdere. I fiorellini erano piccoli e di medie dimensioni, dai colori caldi (giallo, arancio, rosa con sfumature rosse).
Poi mi sono fatta distrarre da un discorso: mio padre parlava di mia nonna come se avesse dei problemi mentali e c'era tutta una discussione in sottofondo molto agitata che mi ha distratta completamente.
Mi sono svegliata distratta e preoccupata da quel discorso, mentre accarezzavo i fiori.

Commento: bah : Surprice : sogno stranissimo, con poca lucidità.
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