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Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Diario di Simon Roots - Millennium Dreams

Messaggioda SimonRoots » 27/07/2016, 16:26

Quelli che andrò lentamente a descrivere sono i sogni lucidi che ho fatto dall'inizio.
Li intitolerò i sogni del millennio!

Sogno; 1999 - 11 anni. In una notte come tante altre, avvene l'incredibile, in maniera naturale, senza che avessi nessuna nozione, o che facessi niente, fu sufficiente dormire. Ma se tale esperienza iniziò, il motivo era presente, è sempre presente.
Improvvisamente mi svegliai e aprii, ancora assonato, gli occhi. Ero nel mio letto, nella mia stanza, nella mia casa, nel mio quartiere dove vivevo. Un rumore all'esterno mi fece svegliare. Così mi alzai e andai alla finestra per dare una sbirciata fuori, scostai la tenda... C'era una piramide, una enorme piramide dorata a pochi metri da casa mia. Rivolsi il mio sguardo alle mie spalle verso la camera dei miei genitori, ma constatai che loro non c'erano. In effetti, con una piramide apparsa dal nulla, dove erano le persone? Non c'era nessuno. Stavo sognando. Eppure non sembrava un semplice sogno. Vedevo in prima persona, pensavo, agivo in prima persona, spalancai la finestra e l'aria fresca notturna mi accarezzò il viso. Sembrava tutto così concreto e reale, niente a parte la piramide e l'assenza di persone era fuori posto. sembrava proprio di stare in una copia parallela di dove vivevo realmente.
Un animale venne a farmi visita. Una leonessa si prensentò sulla soglia della mia stanza. Davo le spalle alla finestra spalancata e fissavo la lionessa ringhiante. Essa balzò in alto per assaltarmi, ma d'istinto riuscii a schiavare l'assalto e lei cadde giù dalla finestra, 4 piani di condomio. Guardai giù ma la leonessa non c'era, e si presentò di nuovo nella mia stanza ma stavolta non era aggressiva, era docile e calma come un gatto. Si trasformò, divenne una bella ragazza, se io avevo 11 anni, lei ne dimostrava credo 13, e per me poteva anche essere una dea, dal lungo abito bianco, lunghi capelli neri. Mi aveva messo alla prova. Lei era mia alleata, mi avvertì dell'essere pericoloso che stava nella piramide e che andava sconfitto, perchè poteva far del male a me e ad altri come me, lei lo chiamò "spettro nero senza volto", ma io potevo affrontarlo. (Capitemi, la mia vita era uno schifo, nato prematuro con una lieve immunodeficienza che ha condizionato in negativo tutta la mia vita o quasi, problemi più grossi quali che sò, farsi le punture di insulina danno meno problemi). Tutto ciò mi stava piacendo un sacco. Da gran lettore quale ero, mi sembrava di essere il protagonista di un libro d'avventure fantastiche. Dunque non esitai, prossima tappa, affrontare lo spettro. Deciso mi diressi alla piramide, entrai, percorrendo un lungo corridoio e poi mi ritrovai in una grande sala dorata. Lui era lì, difronte a me, il suo aspetto rispecchiava perfettamente il nome attribuitogli. Era uno spettro sollevato da terra tutto vestito di nero con cappuccio e senza volto. Presi coraggio e urlai di essere lì per sconfiggerlo, ma lui rimase impassibile a fissarmi senza fare nulla. Così decisi io di fare la prima mossa scagliandomi di corsa verso di lui con l'intendo di dargli un pugno. Lui contrattaccò, senza nemmeno toccarmi, con un gesto della mano usando poteri telecinetici, fui scaraventato contro una parete della stanza. A quel punto mi resi conto di non provare dolore, sentivo di aver ricevuto un duro colpo ma non provavo dolore e non avvertivo danni interni a ossa e muscoli, mi rialzai dopo poco, e rintentai un attacco frontale, ma il risultato fu il medesimo, ancora fui scagliato contro la parete dalla sua telecinesi. Alla determinazione, si aggiunse una nuova emozione, rabbia. Mi faceva rabbia non riuscire nemmeno ad avvicinarmi e dopo che una ragazza forse dea si era presa il disturbo di avvertirmi, io volevo sconfiggerlo, e solo dopo tale contemplazione notai che la mia mano destra chiusa a pugno era calda, perchè avvolta da una sfera di luce bianco blu, avevo accumulato energia nel pugno. Non esistai e mi scagliai per la terza volta contro lo spettro che non contrattaccò quasi fosse sorpreso, e riuscì a colpirlo, dopo di che si sprigionò una forte luce e un onda d'urto che credo sconfisse e mandò via lo spettro e riportò indietro me alla realtà. Mi risvegliai di colpo nel mio letto, nel mondo reale. Dovete sapere che ogni sogno del genere non mi fa risvegliare riposato e senza danni, difatti ero stanco e molto accaldato, indolenzito e la mia mano destra era molto calda. Che si trattasse di un sogno non ho dubbi, ma che fosse stato un semplice sogno, no. Avevo iniziato la mia avventura come onironauta nei sogni lucidi.

Per toglievi certi possibili dubbi, posso già chiarirvi questo. Non è stato frutto della mia fantasia, del tipo, ho visto da qualche parte un qualcosa simile allo spettro oppure letto e l'ho sognato. No. Trovai con mio grande stupore e grande paura informazioni su di esso con tanto di immagine che lo rappresentava al 99% in internet nel 2010 quando dopo l'ennesima esperienza che vi racconterò in seguito decisi di indagare seriamente su tali esperienze. Tale entità negativa denominata spettro nero senza volto nel mio sogno lucido era un "Voladores" o volador, troverete sua descrizione in internet che potete cercare, è un potente parassita che oltre a sottrarvi energia vi condiziona la vita in negativo, dalla nascita alla morte. Sicuramente a mio parere attaccano più chi è speciale e per speciale intendo chi è onironauta e/o ha altre qualità e abilità, spesso in tempi remoti, demonizzate.
Tale creatura ho constatato può aver ispirato la creazione dei personaggi harrypotteriani molto simili, dopo il 2000, ovvero i Dissennatori apparsi nel terzo libro e nel terzo film della saga ne "il prigioniero di azkaban".

E dopo tale sogno... Spero siate pronti a sentire gli altri che cercherò di scrivervi molto presto. Fortuna vuole che me li ricordo sempre bene.
Ultima modifica di SimonRoots il 28/07/2016, 13:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario di Simon Roots - Millennium Dreams

Messaggioda SimonRoots » 28/07/2016, 13:29

Contrattacco; 2000 - 12 anni, senza mai aver riposto speranze, accadde di nuovo, quando fu necessario. Dormivo beatamente, e poi aprii gli occhi. Ero di nuovo nella copia parallela di casa mia, del mio quartiere. Stavolta però era giorno, e non ero solo. Le proiezioni oniriche dei miei genitori erano presenti in casa, tali erano, dei gusci vuoti, perchè svolgevano mansioni quotidiante automaticamente senza nessuna consapevolezza di altro. Con mia grande sorpresa sentii voci di bambini in giardino sotto casa, stavano giocando tranquillamente, forse anche loro appartenenti al mio stesso mondo o ad altri mondi si stavano godendo quel sogno. Decisi così di uscire di casa per unirmi a loro e giocare a palla. Come sempre sembrava tutto così vivido e reale, ero pienamente coscente e avevo il controllo in prima persona delle mie azioni e pensieri. Dopo poco però la tranquillità venne interrotta da delle ombre. Percepii pericolo. vidi come dei pipistrelli entrare in alcune case, anche in casa mia. ci accorgemmo tutti che il sole, stava iniziando a calare più velocemente, come se il giorno dovesse in fretta lasciare spazio alla notte. Nella penombra, in giardino, mi ritrovai faccia a faccia con quel che di aspetto sembrava proprio un vampiro, occhi totalmente rossi, pelle pallida, denti aguzzi, mantello... Un nuovo avversario si era presentato, ricordandomi della precedente esperienza, sapevo cosa dovevo fare. dissi agli altri bambini di stare indietro, invitai il vampiro a seguirmi dentro il recinto del campo da tennis situato in mezzo tra dove abito io e un altra abitazione, spezzai un ramo robusto da un albero prima di entrare, e con la forza di volontà, lo trasformai in un perfetta lancia di legno appuntita ad un estremità. Lo scontro, iniziò, il vampirò cercò spesso di atterrarmi, immobilizzarmi e disarmarmi, era molto forte fisicamente, ma io non avevo intenzione di perdere. Alla fine riuscii a colpirlo e a trafiggerlo, lui si dissolse e scomparve. A scontro terminato, decisi di correre in casa per dare un occhiato, Trovai il pipistrello in casa, restava appeso alla parete coi suoi occhi rossi a fissare, e come un parassita psichico, stava manipolando le proiezioni dei miei genitori, visto che anche loro avevo ora gli stessi occhi totalmente rossi. Non potevo fare niente per loro, e sinceramente quasi mi aspettavo che se tali esseri non potevano colpire me direttamente, avrebbero agito indirettamente utilizzando dei tramiti per incasinarmi la vita ancor di più, ma al momento avevo altro a cui pensare, corsi di nuovo fuori casa, il sole continuava a calare velocemente. Ripensando sempre alla prima esperienza, decisi che dovevo andare alla ricerca di un edificio che non appartenesse al mio mondo, proprio come la piramide, ma prima dissi agli altri di andare a nascondersi in un luogo sicuro e di stare lontani dagli adulti, dandogli il mio bastone per proteggersi e loro, spaventati, eseguirono. Mi concentrai, e mi sollevai da terra, iniziando la mia esplorazione volando, come se fosse la cosa più naturale del mondo, avendo in mente solo l'obbiettivo di trovare la fonte estranea di ciò che stava accadendo in quel sogno. Quel mondo onirico poteva anche essere grande quanto il mondo reale... Trovai un castello medievale in un paese di provincia confinante col mio. Rapido feci irruzione, facendomi largo tra tutti i vampiri che cercavano di fermarmi, riuscendo ad arrivare alla sala principale, dove un vampiro più anziano degli altri, seduto sul suo trono restava concentrato intento a far calare velocemente la notte. Con decisione mi scagliai su du lui con l'intento di colpirlo. Non ebbe scelta, alcuni danni li aveva comunque fatti, mettendo indirettamente sotto controllo psichico gli adulti, scomporve nel nulla, il sole smise di tramontare velocemente. E il sogno terminò riportandomi instantaneamente indietro nel mondo reale, nel mio letto.
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Re: Diario di Simon Roots - Millennium Dreams

Messaggioda SimonRoots » 29/07/2016, 19:52

Go Outside; 2001 - 13 Anni... Se è vero che c'è una prima volta per tutto, ciò potetti confermarlo in campo onirico perchè arrivò, inaspettatamente, il momento il momento di essere catapultato in altri mondi. Ad inizio sogno, aprii come sempre gli occhi e con mio grande stupore, non mi trovavo in casa mia, bensì appoggiato ad una ringhiera al piano sopraelevato di una stazione ferroviaria, in un mondo sconosciuto. La faccenda mi entusiasmava. Pensai subito che se ero capitato lì, il motivo c'era, così decisi di scendere al piano terreno e iniziare la mia esplorazione. La stazione era gremita di persone, che andavano e venivano freneticamente, e c'era un espressione ansiosa sui loro volti. Instintivamente, come faccio realmente, mi metto le mani in tasca e noto che non sono vuote, in una di esse c'è un biglietto per prendere un treno, al binario 6, la destinazione era mancante. Avevo tra le mani già un mistero, perchè controllando i tabelloni delle partenze e degli arrivi, notai che c'erano solo 5 binari, il sesto non esisteva. Decisi di trovare un controllore o un bigliettaio della stazione così da chiedere informazioni, e trovai un controllore intento a parlare con una donna, una madre e la sua bambina piccola che teneva per la mano, mi avvicinai e sentii che parlavano di tale binario, così mi intromisi nella conversazione per chiedere a mia volta. Il controllore rassicurò dicendo che a breve sarebbe stato comunicato quale dei binari esistenti avrebbe assunto il numero 6, sperando che non si verifichino attacchi. Attacchi, e la questione si fece ancor più interessante, per non sembrare stralunato decisi di non chiedere riguardo agli attacchi, e cercare di dedurre da me che in quel mondo qualcuno o qualcosa attaccasse e creasse problemi. Non mi restava che aspettare. E dopo poco avvenne, Si sentirono rumori di porte e vetri dell'ingresso rotti, un attacco era in corso, subito dagli autoparlanti della stazione indicarono che il binario 5 sarebbe diventato il 6, e tutte le persone si diressero di corsa verso il bianario per salire il treno. Per poco non fui travolto dalla massa di persone, a me non interessava il treno, così cercai di farmi largo tra la gente andando controcorrente finchè non mi trovai di fronte agli assalitori, strani esseri, degi umanoidi dalla schiena ricurba, interamente grigi, e senza faccia. Il motivo per cui ero lì? Forse lo avevo davanti a me. Per proteggere le persone in fuga decisi di rallentare l'avanzata di quegli esseri. Con tutta la mia forza colpii il terreno, provocai un sisma verso gli esseri grigi senza faccia così da fagli perdere l'equilibrio e rallentarli. Funzionò. il treno ormai stracolmo di gente, iniziò a partire, così velocemente corsi verso di esso, e salì nell'ultima carrozza in estremis. Mi svegliai poco dopo, ma non prima di aver visto in lontananza la destinazione di quel treno, una enorme città, totalmente recintata da un muro, forse pre proteggersi da quegli esseri grigi.

Sempre in quell'anno, ebbi un altra esperienza onirica, anch'essa molto interessante. Mi ritrovai in una città, simile alle nostre, in un mondo popolato. Girovagavo per le vie di essa, mi fermai davanti a una vetrina di un negozio e per la prima volta mi specchiai. Non mi ero mai visto, pensavo che il mio aspetto fosse uguale a quello reale, invece, nei sogni, il mio aspetto rispecchia quello "ideale" interiore (ma di questo parleremo magari in seguito), un bell'aspetto. Ad un certo punto, incontro un bambino che piangeva, e per gentilezza gli chiesi perchè piangesse e se potevo fare qualcosa. Lui mi disse che un suo parente dopo essere andato a curarsi in una clinica, non era più lo stesso, non era più gentile con lui. Per scoprirne di più, chiesi al bambino di farmi vedere dove era questa clinica, lui mi ci condusse. All'ingresso c'era una guarda, faceva entrare solo i malati, e nessun'altro. Entrare fu facile, accusai forti dolori alla schiena restando curvo, lamentandomene, e lui mi fece entrare, dicendomi di andare nella stanza in fondo al corridoio. Eseguii. Entrai nella stanza che era piena di strani oggetti, credo mistici, ma non c'era nessuno. Una voce possente mi colse di sorpresa, e mi chiese quale era il mio male. Io dissi che era la schiena, e la voce replicò dicendomi di toccare un determinato oggetto finchè non diceva di lasciarlo andare alla mia sinistra per guarire. Lo feci, e la voce assunse un tono sorpreso... Ero il caso di cessare con la recita... Mi raddrizai e con tono spavaldo chiesi il perchè di quell'aria sorpresa, forse non poteva agire su di me per cambiarmi come ha fatto con altri? La voce intuii qualcosa, forse cosa fossi o facessi, e con rabbia gridò un possente "NNOOOO". Era il caso di dileguarsi, era il caso di correre. Avete presente il super eroe flash, vero? Concentrando l'energia che possedevo nelle gambe, mi misi a correre, ed ero velocissimo. Persone sotto il controllo dell'entità che non si mostrava, cercò di prendermi, ma non potevano, ero troppo veloce. Schizzai via di lì, uscii dalla struttura e dissi alla gente di non andarci più, che con la scusa di curare, in quel posto prendevano possesso della volontà delle persone. L'inganno fu svelato, e udendo un altro possente "NOOOO" di disapprovazione, percepii che l'entità, chiunque fosse, fu costretta ad abbandonare quel mondo. Dopo di chè mi risvegliai.
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