Come promesso, vi racconto il mio lucido fatto giorni fa
Il sogno comincia dentro ad un'azienda, dove, a quanto pare, io ci lavoro.
C'è una tipa che comincia a ballare davanti a delle casse stereo, da sola, mentre tutti lavorano.
Per quanto possa sembrare assurdo, quello è il suo lavoro, ballare davanti allo stereo. Tutti devono farlo ogni tanto, qualcuno dev'esserci sempre a ballare davanti a quello stereo quando viene acceso. È come se questo stereo avesse un timer impostato in modo tale che si accenda ad una certa ora automaticamente e che i vari dipendenti facciano a turni per ballarci davanti. Di fatti la tipa che sta ballando ha più un'aria scocciata che divertita, sembra che debba farlo per diverse ore controvoglia.
Non so dire che cosa si faccia in quest'azienda come lavoro, di sicuro si fa qualcosa di più concreto che ballare, ma che qualcuno balli davanti a quello stereo quando si accende è essenziale, è come se ballando li davanti si crei l'energia che alimenta tutti i macchinari dell'azienda.
Non so come faccio a sapere queste cose, le so e basta, lavoro in questa azienda da molto a quanto pare.
Nel sogno ero in malattia, quindi sarei dovuto stare a casa ma non so per quale motivo ero dentro all'azienda dove lavoravo.
Era quasi l'ora di chiusura e della fine della giornata lavorativa.
Avevo paura che mi vedessero, per prima cosa per come ero vestito (indossavo mutande bianche, t-shirt nera e calzini grigi di spugna, nient'altro) e poi perchè ero in malattia e non sarei dovuto essere li... avrebbero dubitato che non fossi realmente influenzato se mi avessero visto gironzolare per l'azienda.
Ad un certo punto comincio a sentirmi come se fossi invisibile agli occhi degli altri colleghi, o meglio, come se non importasse se mi vedessero... perchè tanto... pensai...
"questo è un sogno!"
In effetti non conosco nessuno qui, e questo posto non l'ho mai visto. Non ho fatto nessun RC, mi sono semplicemente reso conto di essere in un sogno, era tutto troppo strano.
Non lucidavo da mesi ormai, avrei voluto urlare dalla gioia o fare qualche cosa di super emozionante subito, ma mi sono contenuto, per paura di svergliarmi per l'adrenalina.
Rimango pacato, tranquillissimo, come se tutto fosse normale, come se lucidassi ogni giorno e che fosse la normalità, come se non ci fosse niente da festeggiare.
Osservo per un po' cosa fanno i dipendenti ma capisco che stanno per uscire, la giornata lavorativa è finita.
Vado verso la porta d'uscita, ed esco fuori. Quest'azienda è situata in mezzo al verde, in mezzo alla natura, circondata da colline verdi, e alberi sparpagliati un po' ovunque. È ancora pieno giorno, c'è un sole splendido e il cielo è sereno, con giusto qualche nuvoletta qua e la bianca e soffice, come un batuffolo di cotone.
Decido di volare un po', è da un pezzo che non lo faccio. Davanti a me c'è un triciclo per bambini e decido di prenderlo, spiccare il volo e sedermici sopra a mezz'aria, pedalando, come se fosse un triciclo volante.
Parte il ritornello della canzone rocket man di elton john, il mio cervello deve averla immagazzinata mentre vedevo una qualche pubblicità, perchè non ascolto mai elton jhon...
È stato bello, ho provato un'emozione che non provavo da molto tempo e mi sono un po' commosso.
Ero li, che pedalavo su questo triciclo sospeso nel vuoto di questo cielo magnifico, sopra le colline, immerso in questo paesaggio fantastico.
Non mi allontano comunque dall'azienda, sono curioso di sapere cosa faranno adesso i PO usciti dal lavoro.
Vedo uscire le prime due persone, una ragazza di circa la mia età e una donna sulla cinquantina.
La ragazza più giovane ha un bimbo in braccio, il triciclo dev'essere suo.
Torno giu da lei e glielo resistituisco.
Sono ancora a mezz'aria, a 2 metri e mezzo da terra circa e chiedo alla ragazza giovane: "andiamo?" (pur non sapendo nemmeno io dove, volevo semplicemente vedere dove sarebbe andata e a fare cosa) e lei dice di si.
Scendo alla sua altezza, la prendo per mano e le chiedo: "sai volare vero?". Lei mi risponde di si.
A questo punto le dico: "fammi vedere".
Non avevo mai visto un PO volare... lei si libra in volo con me e io le lascio la mano. Sta fluttuando in aria, a circa 3 metri d'altezza.
Ad un tratto però cambia espressione, si posa a terra e comincia a guardarsi intorno con una faccia strana e preoccupata, come se stesse per succedere un'apocalisse o qualche evento climatico catastrofico.
Così le chiedo: "cosa c'è? Va tutto bene?"
Le giro intorno e vedo che dietro la testa era rasata per metà, ma non le mancavano solo i capelli, le mancava anche la cute. Aveva un buco nel cranio vicino al collo ma non perdeva sangue, era come se fosse sempre stata così (non l'avevo ancora vista da dietro a lei).
Lei mi risponde: "devo andare in un posto di cui non mi è permesso parlare con quelli come te, non sapevo che sapessi".
Mi prende un pelino d'angoscia a sentire queste parole, mi viene subito da pensare che quel "non sapevo che sapessi" fosse riferito al fatto che lei non sapeva che io fossi lucido in questo sogno. Devo averle destato sospetti quando le ho chiesto se sapeva volare.
Poi continua dicendo: "io non ho giocato con te e tu non dovresti giocare, ti taglieranno le orecchie e ti faranno a fette".
Quest'ultima frase sembra proprio che l'abbia detta come per giustificarsi con la donna cinquantenne che era li con noi, come se lo avesse detto a posta per farsi sentire da lei, togliendosi ogni colpa, per avermi quasi portato in questo posto misterioso.
Mi è quasi parso come se nessuno che stesse sognando consapevolmente doveva andare in quel posto. Magari ci sono gia stato, ma da non lucido. Di fatti la tipa mi ci stava per portare... ma perchè come ha capito che ero lucido ha detto queste cose? Era come se temeva per la sua incolumità per aver rischiato di portarmici da lucido.
Probabilmente non avrei dovuto chiederle se sapeva volare, ma me ne sono accorto troppo tardi.
Avrei potuto fingere di essere un sognatore inconsapevole, chissà cosa avrei visto o cosa avrei scoperto.
Quando lucido cerco sempre di "indagare" e di scoprire più cose possibili su questo mondo onirico, ma non è la prima volta che i miei sogni cercano di farmi capire che dovrei farmi gli affaracci miei, e di non curiosare.Non ho fatto nemmeno in tempo a risponderle che mi sono svegliato. Avrei voluto chiederle tante cose, come per esempio che cosa significasse quello che aveva detto, se avevo interpretato bene le sue parole, chi è chi mi farà a fette e altro...
Questo PO comunque sembrava sapere di essere in un sogno, mi capita raramente di incontrarne di PO così... anzi... più che raramente, dato che è solo la seconda volta che incontro PO del genere... Una volta ne incontrai due che camminavano insieme per strada e con uno di loro ci feci una bella chiaccherata che purtroppo però non ricordo...

ricordo solo che mi aveva detto che rappresentavano gli angeli
