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Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Diario di Garlic (Primo sogno lucido come si deve)

Messaggioda Andrea11564 » 07/04/2018, 9:05

Quella di circa una settimana fa è stata l'esperienza ludica più bella che io abbia mai avuta. Non ho mai fatto un sogno così bello, che mi abbia fatto sentire al caldo, al sicuro e soprattutto non mi sarei mai aspettato che la sola forza di volontà sarebbe bastata a farmi fare un sogno lucido.
Ebbene si, un Songo tanto bello, abbellito ancora di più dal fatto che la voglia di ritornarci, una volta sveglio, mi abbia fatto sognare lucido per la prima volta come si deve (già avuto in passato ma mai nitido come questa volta.)
So che normalmente si fanno circa più di 7,8 sogni a notte (anche Di più credo) e mediamente una persona ne riesce a ricordare circa tre o quattro.
Bene, ora i sogni di cui ho un ricordo chiaro sono 5, di cui i primi 2 che precedono il 3 (che ho già descritto sopra come il sogno più bello che abbia mai fatto. Datemi un po' e ve lo racconto).
Alla fine del 3 Songo mi sveglio. Ritorno a dormire e inizio a sognare lucidamente ritrovandomi nel 4o ed arrivare poi al 5 sogno, che è stato il mio primo sogno lucido indotto per ehm.. semplice forza di volontà direi ahahah. Nel senso che prima di andare a dormire non avevo fatto alcuno preparazione ne niente.
Iniziamo!!!!!!
Sono in un quartiere di case popolari, fatto di strade vuote, abbastanza sporche e prive di vita, senza una anima viva. Come se fosse tutto abbandonato. La prima sensazione che riesco a ricordare è quella di un forte calore, proveniente probabilmente dal colore giallo dei palazzi che riflettevano la luce del sole, rendendo paradossalmente il luogo più caldo e accogliente. Io sono su un motorino trasandato senza casco e mi ritrovo a vagare tra quelle strade(premetto che non guido alcun mezzo nella realtà e che se anche lo facessi indosserei il casco, e si, abito a Napoli Ahahahah).
La cosa particolare di quel posto era la presenza di un grande prato di forma rettangolare costernato da questi edifici (sempre case popolari) e con un grande viale che lo divideva in due parte perfettamente identiche. L'istinto mi diceva che se fossi riuscito ad attraversare quella strada, per me sarebbe iniziata una nuova avventura, lontana da quel posto freddo ma caldo, vuoto ma accogliente.
Dopo un continuo crogiolarmi in questi pensieri decido di percorrere questa strada, ma tutto ad un tratto cala la notte. Non si vede ormai più niente. Non c'era un lampione, una luce provenire da una finestra di quei palazzi, la luna non emetteva nemmeno un po' di luce e i fari del mio motorino non funzionavano.
Mi ritrovavo quindi dinanzi alla strada anche se non era visibile, come se fossi sospesa nel vuoto, nel nulla.
Quando all'improvviso sento una macchina passarmi di fianco che, come se nulla fosse, imbocca la strada.
La macchina non si vedeva per mancanza di luce e, come me, non ne emettava alcuna, come se anche i suoi fari fossero rotti.
La mancanza di visibilità mi fece perdere ogni speranza. Non sapevo cosa fare, non avevo il coraggio di proseguire senza sapere dove andare. Piú che per la destinazione avevo paura di andare a sbattere contro qualcosa che non era visibile.
Ma ecco che mi accorsi del dettaglio che in quel momento sarebbe stato per me il più importante del mondo, un dettaglio che mi avrebbe salvato dalla disperazione e che avrebbe continuato a tenere in vita la mia speranza: notai che dal retro della macchina si potevano vedere due lucine rosse. Lucine che sembravano quasi delle lucciole che si muovevano in modo perfettamente simmetrico.
Quello che sapevo per certo è che era l'unica mia possibilità per poter uscire da quel buio.
Quindi decisi di seguire quelle luci.
Stavo percorrendo il nulla. Stavo volano nel nulla. Vi stavo fluttuando dentro. Ma riuscivo ad orientarmi girwzie alle lucine della macchina.
Sapevo quando girare, quando rallentare o quando accellerare.
L'attrito sulla strada non c'era. Non si poteva sentire alcun rumore, ne della macchina, nel del motorino.
Come se stessimo scivolando su un suolo ricoperto di olio.
Era un viaggio silenzioso e piacevole quando dannatamente spaventoso.
Ce l'avevo fatta, ero rscito ad uscire da quel vuoto, dal nulla. Ero di nuovo "vivo"
Ero pronto per la mia avventura.
Ecco che ora mi ritrovo all'inizio di una luuuunga via, perfettamente dritta che prima va in discesa e poi in salita, in modo graduale e per niente brusco. La strada era quella di un paesino che sembrava torvarsi sperso in un paesaggio di collina. Le strade erano complemramente vuote se non fatta eccezione per la macchina di prima che in quel momento si trovava alla fine di quella strada si cui mi trovavo.
A differenza del vecchio scenario, i palazzi presenti in questo erano ben ristrutturati e senza alcuna crepa sulle pareti. Di colore marrone chiaro più o meno.
La strada lungo cui si trovavano era pulita, nuova, liscia e ben illuminata dai lampioni situati lungo il marciapiedi.
Era notte e il cielo aveva riavuto il suo solito colore con la luna che emetteva di nuovo la sua luce, anche se non era ben visibile a causa della luce dei lampiani (come prima, parlo sempre di luci calde).
Peró stranamente non ho alcun ricordo di me che percorro quella strada.
Verrò invece spiazziato da un improvviso cambio di scenario.
La cosa strana è che arrivato in questo nuovo scenario, vedevo tutto di profilo, in 2D Praticmamentee (come un banale Super Mario Borss per intenderci)
Ovviamente c'era anche la profondità di campo, sarebbe stato strano se non ci fosse stata.
E sarà proprio in questo nuovo sogno che incontrerò la persona che renderà il 3 sogno il mio piu bel sogno di sempre.
Mi vedevo in bilico sul secondo piano di un edificio appena distrutto da un incidente.
Quello che rimaneva del pavimento bastava solo a far sì che io potessi restare seduto e che un altra persona fosse in grado di camminarvi sopra. In pratica quel pavimento non esisteva più.
Erano quindi visibili due piani superiori e quello inferiore.
(ricordate la visione 2d del sogno)
Vi erano molte macerie sparse e la mancanza delle pareti offriva una vista sulla strada adiacente. Era giorno ed il cielo senza nemmeno una nuvola.
Ricordo che avevo l'aspetto di un mutante, non ero umano praticamente.
E forse ero proprio io la causa di quel crollo.
Ricordo che vedevo questo me che piangeva, stanco di tutto, del fatto che fosse un mostro e che avesse fatto del male agli altri. Ero in ginocchio con la schiena curvata e le braccia che poggiavano per terra.
Quando ecco che una ragazza, da una bellezza indescrivibile (di cui, come è giusto che sia, non ricordo nulla dato che era probabilmente qualcuno che non conoscessi bene di persona vista appena di sfuggita) con capelli lunghi e neri, mi si avvicina e come se nulla fosse e mi abbraccia.
In quel momento mi sentii avvolto da un calore così forte e da una sensazione di quiete e sicurezza talmente soffice e dolce che mi veniva da far piangere.
In quel momento mi trasformai di nuovo in essere umano.
Ecco che adesso mi ritrovo con i miei amici camminare in un viale che unisce il centro storico di Napoli e zona San Marco di Venezia, piena zeppa di negozi e pub adornati con insegne luminose e appariscenti, da ricordare vagamente uno stile che si avvicina al cyberpunk.
La cosa più bella è che ci stava anche quella ragazza che molto probabilmente era anche la mia ragazza in quel momento.
Banalmente è questo ciò che ha reso questo 3 songo così bello: la sensazione di essere amato da un'altra persona (nota: personalmente quello che sto passando ora è un periodo un po' di merda. I miei migliori amici hanno tutti una ragazza e quando usciamo non faccio altro che fare da candela. Stare con loro si sta trasformando in tortura. Sono abbastanza geloso del fatto che hanno qualcuno che li ama. Diciamo che in questo sogno, per la prima volta anche, se non realmente, ho provato la sensazione di essere realmente innamorato di una persona che ricambia i miei sentimenti)
Posso dire che il sogno continua così. Troviamo prima un posto dove mangiare, Ci sediamo tutti noi del gruppo (El, Lu, AN, PEP, UM, VI. Scrivo per non dimenticarli) solo che un mio amico (AN) si siede tra me e lei ma dopo pochi secondi lei si alza e mi abbaraccia alle spalle per non lasciarmi "solo" (cosa che farà alzare e andare via un altra reagazza dal tavolo seduta con (aveva capelli corti e bianchi. Era una versione modificata zero-two, personaggio di un anime XD, quindi non una dei miei amici )).
Poi usciamo per conto nostro e passeggiamo insieme.
Ed ecco di nuovo quella sensazione di calore e si sicurezza. Probabilmente era davvero felicita.
So che è imbarazzante a livelli estremi ciò che sto scrivendo ma è davvero così....è stato davvero bello e mi ha reso dannatamte felice.
Poi mi svelgio.
Una sensazione di tristezza, amarezza e mancanza di qualcosa mi trapassano tutte insieme il petto .
Non potevo essermi svegliato. Non potevo non averle almeno dato un addio come si deve. Non ero d'accordo.
Poggio la testa sul cuscino. Penso al pub e a quella via su cui si trovava, lungo la quale passeggiai con lei.
Continuo a tenerli in mente. Decido quindi di sognare lucido.
È fu così.
In quel momento mi accorsi del fatto che stavo realmente sognando ma che al contempo ero sveglio.
Solo che non ero da lei, non ero nel luogo giusto. Piuttosto mi ritrovai in una strada con tanta neve sui bordi, con a destra e sinistra tanti alberi, cielo molto molto nuvoloso e neve che cadeva.
C'era anche della nebbia ma non abbastanza fitta da impedirmire di percorrere con lo sguardo lunghe distanze.
Tuttavia ero consapevole di non essere nel luogo giusto. Iniziai a camminare pensando ad una soluzione.
Senza accorgermene mi ritrovo davanti ad una casa di legno, situata difronte una discesa rocciosa. Fu li che trovai l'illuminazione su come tornare al luogo di prima, da lei.
Tant'è che all'improvviso mi trovo sopra la stessa città, e dall'alto (e come lo switch dei personaggi di Gta 5, per gli intenditori) man mano scendevo sempre più giù.
Fino a quando non mi ritrovai nel esatta via che percorsi prima di raggiungere il ristorante. Solo che mi trovavo all'inizio di questa strada, in fondo a tutto. Un pochino lontano ancora dalla destinazione.
La sensazione che avevo in quel momento però era davvero strana.
Qualcosa non andava. Era diversa.
Mi resi quindi conto che la citta era sotto attacco e lei era in pericolo. Dovevo assolutamente raggiungerla ma sapevo che per percorrere dall'inizio quella via ci avrei impegnato troppo tempo. Cosi, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo decisi di prendere il volo e inziai a volare basso lungo la via. Solitmante l'adrenalina del volo nei songi ti fa svegliare. Io essendo consapevole di sognare, avevo anche questo in mente tant'è che notai che ad un certo punto tutto stava diventando più instabile e pesante.
Ma non so come sono riuscito a tenere tutto in equilibro. Raggiungo la fine della strada. Faccio fuori prima un soldato nemico poi mi alzo in volto fino al secondo piano in un palazzo, aggrappandoni ad una sbarra di un cancello di ferro messo per proteggere la finestra. Li dentro c'era un nemico ma grazie ad una Abilità oculistica riesco a spapplargli il cervello bloccandolo in una forte illusione (esatto, lo sharingan ahahah)
TUTTO QUESTO CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE ERA TUTTO UN SOGNO.
UNA FIGATA. MI SENTIVO UN SUPEREROE.
Dopo aver fatto fuori quel nemico lascio la presa sulla sbarra ed atterro in strada.
Ed eccola lì. Mi stava aspettando.
Sapevo che prima o poi il sogno sarebbe finito e volevo quindi poterla salutare e dirle addio. Ma ancor prima di me, mi afferra la mano. Entriamo in un vicolo molto stretto e buio (a causa dell'altezza dei palazzi) ed iniziamo a correre.
Un vicolo buio che però emettava alla fine di esso una luce bianca e forte.
Lei era difronte a me, con la sua mano che teneva la mia. Le potevo vedere quei lunghi capelli neri che si muovevano a sinistra e a destra durante la corsa nella quale ci eravamo cimentati. Andava tutto a rallentatore.
La mia mano nella sua.
Sono difronte a quella luce.
Era arrivato.
Mi sveglio.








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