da Arwen » 27/03/2023, 11:40
Prima di questo sogno ho una brutta nottata d'insonnia, causa febbre e raffreddore mi sveglio almeno tre volte e poi ho 4 ore esatte di insonnia
Mi alzo, mi faccio una camomilla e dopo un po' mi addormento
Nota: prima e dopo questo sogno ho avuto brutti incubi
Prendo lucidità lentamente, e casualmente. Mi rendo conto che posso controllare ciò che è attorno a me (es: da non lucida, vedo un palo della luce con decine e decine di enormi serpenti arrotolati; con il solo sguardo e molta volontà lo tramuto, lentamente, in un palo fatto di corteccia; es 2: chiedo a delle persone di compiere delle azioni e queste lo fanno)
Una volta che la lucidità inizia ad esserci, ricordo di essere in salotto e di provare a planare. Il po di mia madre mi guarda chiedendomi cosa sto facendo, ma io ci provo ancora perché, benché i test falliscano, sono convinta che sia in un lucido, perché ci metto qualche secondo in più a cadere e cado abbastanza dolcemente. Ci riprovo ancora e volo fuori dalla finestra. Volo un bel po', guardo un po' di cose, il mondo si rimpicciolisce sotto il mio corpo. Sono stabile, e ho un picco di iper-lucidità: grido << Adesso sono proprio io. Posso controllare qualsiasi cosa. Sto sognando.>> (La frase si riferisce al fatto che in quel momento ero molto lucida, come lo sono adesso mentre scrivo)
Il volo però mi dà qualche problema: non riesco a vedere bene tutto il sogno, vedo solo qualche elemento qua e là. Per evitare che crolli, decido di scendere, atterro e faccio apparire un cavallo marrone sotto il mio corpo. Sono sotto casa. Scendo a galoppo, sento molto bene il movimento e tutto è iper-realistico, anche la strada (che è uguale a quella sotto casa). La percorro per circa un minuto o poco più, poi penso che se continuassi in questo modo il sogno non ne gioverebbe e allora decido di fermarmi. Mi fermo, scendo dal cavallo e corro a piedi verso una specie di praticello in mezzo alla strada con al centro un albero di ulivo con larghissime fronde cadenti, quasi fino al terreno. Non presto molta attenzione ai dettagli, come la temperatura o le sensazioni corporee, e infatti il sogno non è più lucido come lo era prima, ma ho ancora lo stesso controllo. Vedo una specie di copertura bianca e blu ripiegata sul terreno e, siccome mi ricorda un serpente, mi avvicino, la sollevo e la sbatto con forza sul terreno come se stessi stendendo una tovaglia sotto l'albero di ulivo. Diventa una specie di coperta, anche se non è pulitissima perché impolverata e con erbacce sparse qua e là. A quel punto chiamo dolcemente Arthur un paio di volte, non ricordo come, e mi siedo/sdraio sulla coperta pensando che lui sia proprio lì o che stia arrivando (non ricordo bene). Dopo un po' lui è lì, e ci baciamo. Ci baciamo per un bel po' e a più riprese (ci fermiamo e ricominciamo) e lui è molto dolce, e ha l'aspetto che dovrebbe avere. Purtroppo mi dimentico di parlarci, ma avevo poca lucidità. Ad un certo punto mi chiede se vogliamo spostarci in qualche posto più adatto/mi dice che forse ci sono luoghi migliori di quello, ma io forse gli rispondo che va bene così. La cosa continua e fisicamente va anche oltre, poi forse cado nell'incoscienza o in qualche sogno normale.
Anche se non ci ho parlato sono contenta, perché per qualche motivo non mi sento in colpa. Sento più comprensione da parte di me stessa e del mio personaggio e avverto una sorta di tenerezza maggiore.
Season of mists and mellow fruitfulness,
Close bosom-friend of the maturing sun;
Conspiring with him how to load and bless
With fruit the vines that round the thatch-eves run;
To bend with apples the moss’d cottage-trees,
And fill all fruit with ripeness to the core...
(John Keats)