Indice Condivisione esperienze Diario dei Sogni Lucidi > Diario di Arwen

Raccolta personale dei propri sogni lucidi, da condividere.

Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 17/09/2022, 8:34

Riaggiorno finalmente il mio diario dopo un bel po' di assenza di lucidi... :D e torno con un super lucido.

La nottata non è stata tranquilla. Alle 3.30/3.40 circa mi sono alzata con l'affanno e il batticuore per un incubo intenso e turbolento (è nel diario dei non lucidi) e per calmarmi dalle vivide sensazioni di questo ci ho messo molto. Dopo quell'incubo ho gridato nei miei pensieri "Basta! Non voglio avere più incubi! Basta! Basta!" con una rabbia estrema. Sono stata sveglia fino alle 5 e mezza circa. Per tutto il tempo ho ascoltato meditazioni brevi, fatto il conto da 100 a 0 (arrivando a 60 circa, ripetendolo 2 volte perché perdevo il conto) e storie degli Honest Guys e, dopo un bel po', mentre ascoltavo l'ultima (https://www.youtube.com/watch?v=fnOrkVk ... Relaxation questa, probabilmente), quando finalmente sono riuscita a rilassarmi pensando a protettori, angeli, Arthur e i cavalli, ad un certo punto ho iniziato a sentire il mio corpo sprofondare nel letto e nei cuscini, a piccoli tratti (sentivo il corpo emettere piccoli scatti e fondersi con il cuscino e il materasso) e dopo qualche attimo in cui seguivo consapevolmente questi avvenimenti sono iniziate le vibrazioni. Durante le vibrazioni mi ripetevo "Arthur, Arthur!" con la speranza di vederlo, e poi non ricordo bene com'è stato l'ingresso. C'era una tavolata (come quella di Alice in Wonderland, anche se non ricordo come ci sono arrivata... forse da scene non lucide o pre-lucide) e c'erano delle persone a mangiare. C'erano posti vuoti e li ho contati, erano 5-6. Mi sono seduta vicino ad Arthur, che era ad un angolo per i fatti suoi, avvicinandomi tutta contenta (specialmente perché da tempo lo aspettavo) ma... sebbene fosse lui fisicamente, era freddo e aveva gli atteggiamenti del mio ex, con cui mi sono lasciata da qualche mese. Era come lui caratterialmente e mi mandava via, scocciato, svogliato, nervoso, seccato... lati che Arthur non ha minimamente, perché è di natura amorevole e sempre con il sorriso sulle labbra. Anche quando provavo ad abbracciarlo si lamentava facendo espressioni sgradevoli e scacciandomi. Pensavo, tra me e me... "Come è bello"... " però poi, mi rispondevo..."ma non è lui." E gliel'ho detto. "Tu non sei Arthur. Io devo trovarlo." "Perché?" Ha risposto, sorpreso. "Perché tu... tu ora sei come (nome). Se tu fossi stato Arthur mi avresti almeno abbracciata!" Ho urlato quasi piangendo. Mi sono alzata e sono scappata via e lui ci è rimasto di stucco. Mi sono ritrovata sul terrazzo di casa. Era tutto innevato e calmo. Era inverno, e c'era di nuovo lui che, vestito pesante, prendeva dei rami di ulivo spezzati in mezzo alla neve. Arrabbiata, io cercavo di incendiarli per fargli un torto ma lui era solo scocciato e mi ignorava. Sono quindi scappata dall'altro lato del terrazzo e in mezzo alla neve ho intravisto delle foglie secche di acero. Ho istintivamente soffiato verso le foglie secche e si è formato un mulinello che poi si è appiattito, formando un gradino fluttuante. Sono salita timidamente su di esso e ha cominciato a muoversi da solo nell'aria. Ho sorriso. Mi portava su, lentamente. Era una tavoletta di foglie secche, muschio e neve. Ho riso, stavolta. Poi si è fermato e ho soffiato ancora sulle foglie per qualche secondo, esse si sollevavano e andavano a formare le mie scale magiche. Dal terreno si sollevavano continuamente gruppi di foglie d'acero secche (albero che ho nel mio giardino) e formavano dei mulinelli di vento che poi andavano a formare dei gradini magici. La scala andava a costruirsi lentamente e sono passata per il terrazzo. Sotto al terrazzo, sotto un albero di ulivo, c'era la mia cagnolina che è venuta a mancare il 1° agosto di quest'anno. Nel sogno era invecchiata e scodinzolava felice, come se continuasse a vivere nel regno dei sogni. L'ho salutata (dettaglio: nella realtà, lei adesso riposa sotto un albero di ulivo). C'erano anche alcuni miei gatti. Ho proseguito il mio cammino. Le scale fatate cominciavano a farsi più consistenti, seppur fatte di soli gradini fluttuanti, e continuavano su per il colle in cui vivo, fino a disperdersi tra gli ulivi e i filari d'uva sulla cima. Dopo un po' si sono avvicinate tra di loro ed infine al terreno, il muschio si è fatto consistente e si è fuso con il manto erboso del colle e ho continuato il mio cammino correndo nel prato, sotto i filari d'uva. L'inverno è sparito: era primavera. Il sole dorato risplendeva sulla florida vegetazione e il vento smuoveva le fronde degli alberi; mi è parso per un momento di essere in un caldo pomeriggio di maggio. Per un po', ho visto il sogno in terza persona, come se lo stessi immaginando nel mio letto.
Mi sono dunque aggrappata ad un ramo di un albero (di cui non ricordo il nome: un pruno, forse?), l'ho stretto per qualche istante per stabilizzare un po' e ho osservato le sue venature. Era tutto così reale... e poi ho guardato le mie mani. Le mie mani erano così vive e dopo aver stretto il ramo di ulivo la stretta ha lasciato segni bianchi sopra di esse. Vedevo distintamente persino le impronte 'digitali'. Il sogno è tornato realistico a 360°. Era, anzi, ultra realistico. Mi è sembrato per un attimo che il sogno potesse durare per sempre e in tutto il sogno credo di aver stabilizzato solo in quell'istante. Mentre camminavo pronunciavo, come se parlassi al sogno... "Fammi vedere dove sta davvero, Arthur. Dov'è il vero Arthur?" Camminando, ho spostato i rami cadenti di una pianta colma di foglie e, spostato il suo mantello, mi sono diretta verso il colle. La luce era molta, ma di lui nessuna traccia. Ho proseguito verso l'altra parte del colle, che da che io ne abbia memoria è sempre stata spoglio di filari d'uva: dopo l'ultimo filare, si apriva un prato fatto d'erba verdissima, che solo d'estate muta in spighe d'oro di grano, e a spezzare il contrasto del verde c'era solo il cielo... il cielo e Arthur, che ho visto rilassato, seduto sul prato a sfogliare un libro. Indossava la sua solita camicia bianca e i pantaloni scuri e il vento, che smuoveva l'erba, faceva ondeggiare anche i suoi capelli. Lo vedevo da lontano, e non so se mi ha guardata. Era una scena bellissima, però... quando mi sono avvicinata, non ricordo cosa è successo ma era più simile a Benjamin, suo fratello maggiore. Allora mi sono voltata e il tutto si è trasformato in un'aula d'esame universitaria e c'erano decine e decine di Arthur disposti in file alternate come agli esami, ed avevano tutti la calcolatrice in mano. Alcuni indossavano gli occhiali. A partire dalle ultime file rappresentavano tutti i tentativi che ho fatto per disegnarlo, quindi dall'ultimo alla prima diventavano sempre più simili. Erano tutti intenti a sforzarsi per risolvere esercizi (povero Arthur, gli tocca anche subire le mie pene)
Li ho visti tutti passando di banco in banco e man mano che mi avvicinavo alle prime file i volti diventavano più simili, ma più sfocati... alla fine ne era rimasto solo uno in fila davanti la prof. La prof si alza in piedi, parla come una presentatrice presuntuosa e dice, con voce squillante: 'La ragazza li stava cercando tutti...e alla fine l'ha trovato. Ma... si è sentito male! Ahahaha!". In quel momento ho visto me stessa in terza persona dal punto di vista della prof (da dietro la cattedra, io ero all'ingresso dell'aula e guardavo verso di lei) e ho pensato "Cacchio, mi sono persa nei pensieri e ho perso il sogno."


Cosa divertente. Quando mi sono alzata, dopo aver finito di annotare il sogno sono andata subito a guardare fuori e ho visto l'alba sorgere davanti ai miei occhi, che spuntava dietro a un colle.
Nella mia storia, quella con Arthur, l'alba è quel qualcosa che, per alcune ragioni, strappa dal mondo dei sogni le persone.
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Saladriel » 17/09/2022, 9:11

Diamine!
Quando ho letto questa frase
Dopo quell'incubo ho gridato nei miei pensieri "Basta! Non voglio avere più incubi! Basta! Basta!" con una rabbia estrema.
ho esultato sulla sedia come faccio al cinema quando finalmente l'Erore del film prende consapevolezza della sua forza e inizia a mettere in difficoltà il Villain.
Ho provato anche una forte empatia: è lo stesso genere di rabbia che mi ha aiutato di recente ad uscire dai continui attacchi d'ansia, quella forza interiore e "purificatrice" che ci permette di far fronte alle difficoltà quando non troviamo altra via d'uscita. Sono contento che tu l'abbia trovata, stanotte.

E poi, che Lucido! Complesso, coinvolgente e ad occhio pieno di significato e significati (lo si capisce anche senza conoscere il tuo mondo interiore, quindi posso solo immaginare quali consapevolezze ti abbia portato).

Molto bene, direi! : Yahooo :
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 23/09/2022, 11:13

Notte intensa e colma di sogni vividi. Dopo 2 ore di insonnia dalle 4 circa, ad un certo punto mi sono rilassata e ho sentito spontaneamente la wild arrivare. Passata la fase di 'transizione' sembrava non fosse successo nulla e mi ero persa nei miei pensieri, ma ad un certo punto mi sono resa conto che i miei pensieri non avevano senso e mi sono detta 'Non è che sono in un sogno?', ho quindi fatto passare il pollice sinistro nel palmo sinistro e ho l'ho sentito entrare per circa 3 4 centimetri. Ho preso consapevolezza e sono subito volata via partendo dalla mia camera. Era buio: segnale negativo nei miei sogni. Il sogno mi stava sfuggendo, infatti era come se me lo stessi immaginando avendo il corpo fisico nel letto. Provavo una certa inquietudine e a un certo punto mi sono ricordata di Erik Bauer e del fatto che fosse una specie di difensore, quindi ad un certo punto ho chiamato (purtroppo a bassa voce, infatti non è arrivato) 'Erik Bauer' e @Saladriel pensando appunto alle immagini che ci aveva inviato Saladriel su Discord. E' arrivato, invece, un bambino con la pelle scura e i capelli rasati e un occhio rosso e mezzo di fuori/storto. Quando l'ho guardato mi ha risposto, senza che io chiedessi nulla: 'è così perché non si deve guardare solo un lato'. Ho fatto un collegamento immediato al guardare sempre le situazioni a 360° gradi. Poi prendendolo per mano ho iniziato a volare. Era buio e avevo intenzione di finire in un bosco o su nel cielo, ma avevo un po' di confusione. Mi stupisce non aver pensato nè ad Arthur, nè a Morfeo, nè a qualche angelo (figura che a prescindere mi fa sentire tranquilla, e che il più delle volte associo proprio ad Arthur). Ho iniziato a provare di nuovo inquietudine e ci siamo addentrati nel buio della valle, che mostrava una macchia più scura (un bosco) per la quale provavo allo stesso tempo ansia e curiosità. Mentre volavamo il sogno mi sfuggiva dalla prima alla terza persona e sono finita con il perderlo.

Incubi e sogni molto intensi, avvenuti prima e dopo il lucido. (Note: faccio molta difficoltà a scrivere gli incubi più pesanti, sia quello che ho scritto il 21 settembre nel diario dei non lucidi, quello dei killer in casa, sia altri sogni come alcuni che seguono. Ma ho deciso di scrivere tutto, più dettagliato che posso, proprio per liberare tutta la tensione in uno spazio sicuro come quello che può essere il forum):
In un sogno prima delle 4, nonno ha un tumore e io sono in garage e decido con mamma che terapia deve fare. Dicono che prima di operarlo deve fare 6 mesi di chemioterapia. Poi c'è un tizio strano a casa che entra in motorino nel giardino, in particolare nella zona dell'orto. Mi sembra un ladro e penso a come intervenire. Seguono altre situazioni che non ricordo, in cui sono sotto al cancello, forse con mia madre. Poi altri sogni complessi. Poi entro in un aereo piccolissimo. All'inizio è solo una pubblicità. E' vecchio, minuscolo e sporco e sta decollando ma io voglio scendere perché ho paura che mi faccia male. La pilota (che sembra stia pilotando un aereo giocattolo) è antipatica e presuntuosa e mi ride in faccia dicendo che ora decollerà ancora più veloce. Mi metto davanti a lei per reggermi e metto le mani intorno alla testa. Lei mi dice di spostarmi ma io non lo faccio, così lei non può decollare. Finiamo con l'entrare in un bosco a bordo dell'aereo. In un altro ho un esame e torno nella città universitaria, ne ho appena dato un altro e il giorno dopo ne dovrei sostenere uno ma torno a casa e mi dico che non farò in tempo a tornare nell'altra città. Penso che quell'altro esame (da dare il '12' di non ricordo che mese) sia più facile, e sempre da 5 CFU.
I miei si lamentano di questa cosa. In un altro momento del sogno torno nella vecchia casa in cui stavo in affitto per l'uni e mi accorgo che ho dimenticato l'astuccio e altro. Anche quando me ne vado voglio tornare indietro perché penso di aver dimenticato miei oggetti personali. Poi sono sul divano, misuro la febbre con uno strano strumento simile ad un termometro ed è a 38.4 e poi a 38.8. Sento davvero la febbre, mi sento scottare e bruciare e mi fa male intensamente la fronte e sento tutte le ossa deboli. Le sensazioni sono vividissime.

Mi turbano molto i sogni non lucidi e mi turba essermi dimenticata di Arthur. Mentre facevo, durante l'insonnia, il mio solito conto 100 a 0, ripetevo spesso il suo nome proprio per ricordarmelo, e invece me ne dimentico.

Edit: dettaglio sovvenuto dopo: in un sogno mi finiva il correttore a nastro e mi innervosivo perché in quel momento mi serviva per cancellare qualcosa (lol)
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Saladriel » 24/09/2022, 7:38

Ah, peccato non siano arrivati... però bene che ti sei ricordata di chiamare qualcuno in aiuto.
Seppure la figura del bambino che hai descritto sembrasse piuttosto inquietante mi ha dato una buona sensazione, soprattutto per quello che ti ha detto!
Non è che per caso si riferisce al guardare a 360° anche la tua situazione onirica/incubi? ;)
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 24/09/2022, 12:06

Non è che per caso si riferisce al guardare a 360° anche la tua situazione onirica/incubi? ;)

Ottima osservazione! Anche se... sono davvero troppi!! :shock:
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 29/09/2022, 9:52

Sogni non lucidi prima del lucido, molto in generale:

-Molti sogni a tema cavallo
-Horror thriller con un bambino/neonato morto
-In un sogno vomitavo. Poi i miei genitori cercavano delle tisane e io quella denominata 'Tuono'

Lucido:
Non riuscivo a trovare una posizione per dormire. Il risveglio è durato 45 min per questo. Ad un certo punto mi sono rilassata molto (all'improvviso, senza rendermene conto) e quindi ho fatto la wild. Dopo le vibrazioni ho fatto un test (del naso) e ho appurato di essere in un sogno. Non ricordo le mie azioni iniziali così come il resto del sogno, ma ho la sensazione che sia partito con me che cercavo Arthur ovunque senza trovarlo. Quando mi sono ritrovata sopra la collina ho gridato forte 'Arthur!' e da sotto la collina mi ha risposto qualcuno dicendo 'Sono qui!!'.
Ho visto due cavalli dal punto della risposta e nessun altro. Mi sono avviata facendo un salto e un cavallo è apparso sotto di me
(l'ho fatto a posta perché nella mia storia c'è un punto in cui la protagonista fa apparire un cavallo in questo modo), ho superato gli altri 2 cavalli con un finto galoppo (non ho mai galoppato) e poi un ragazzo è apparso su uno degli altri due (un cavallo marrone).
Mi sono avvicinata a lui mentre eravamo entrambi a cavallo, in teoria era Arthur ma fisicamente era proprio un'altra persona e poi non aveva proprio i suoi modi di fare e non mi parlava come farebbe lui (era proprio muto), quindi sono scesa e anche lui. Lui si è disteso sul prato, era molto rilassato e volevo baciarlo, però era troppo diverso da Arthur, era proprio un'altra persona. Era vestito di nero, sembrava un metallaro. Me ne sono andata dicendo che avrei cercato il vero Arthur e lui ci è rimasto male.
(Inoltre avevo paura che facendo ciò avrei rischiato la stabilità del sogno. Se fosse stato il mio po avrei corso volentieri il rischio ma siccome era un tizio a caso non me la sono sentita). Forse non me ne sarei dovuta andare. Me ne sono andata dimenticandomi la tecnica di Alrescha di coprirsi gli occhi e poi ho vagato per un bel po' nel sogno facendo cose no sense. Ho chiamato (gridando) il mio inconscio ma mi ha ignorata. Ad un certo punto ero con una ragazza strana che ci provava con me e parlava dell'orario del sogno rispetto a quello della realtà. Il resto del sogno l'ho un po' rimosso. Poi ho avuto un falso risveglio che ho riconosciuto come sogno ma che non ha portato niente e poi forse ho avuto altri falsi risvegli.

Note: nel primo lucido (che è durato tantissimo e che era molto stabile, luminoso e vivido) per un po' sono stata bloccata da una situazione. Ero in un luogo pericoloso in cui stavano commettendo una specie di omicidio o cose simili e mi nascondevo. Ero -sicuramente- mezza lucida.
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Saladriel » 29/09/2022, 13:12

Ma dai, "Tuono" é il nome di una delle pozioni che puoi creare nei videogame di "The Witcher"

Bel lucido, ambientazione spensierata e PO che ti vogliono stare vicino senza farti del male o inquietarti.

PS: Ogni PO, anche i piú sconosciuti sono una emanazione del tuo subconscio, un suo frammento. Se no non potrebbe generarli
(Almeno, cosí mi é stato detto, magari @NeuroEngineer sa dirci qualcosa di piú preciso.


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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Arwen » 29/09/2022, 13:40

Saladriel ha scritto:Ma dai, "Tuono" é il nome di una delle pozioni che puoi creare nei videogame di "The Witcher"


Wow!

Saladriel ha scritto:Bel lucido, ambientazione spensierata e PO che ti vogliono stare vicino senza farti del male o inquietarti.

PS: Ogni PO, anche i piú sconosciuti sono una emanazione del tuo subconscio, un suo frammento. Se no non potrebbe generarli
(Almeno, cosí mi é stato detto, magari @NeuroEngineer sa dirci qualcosa di piú preciso.


//ho corretto il tag, ho pensato ad un errore di battitura
In effetti non ci avevo fatto troppo caso, ma hai ragione. Questa parte del lucido era molto spensierata e quel po era tutto tranquillo e sorridente. Era sdraiato sul prato e vicino a noi c'erano i nostri due cavalli, tranquilli anch'essi. Quando me ne sono andata, di corsa e senza dargli troppo retta, si è rattristato. Era disteso sull'erba proprio come se mi aspettasse. Ho fatto un bel casino: e se fosse stato l'inconscio o qualcosa di simile? Forse avrei davvero dovuto parlarci, ma in quel momento avevo (e ho, anche adesso) bisogno di Arthur, che sento costantemente con me come una sorta di custode e che vorrei conoscere un po' meglio. Anche lui è una parte di me, ma allo stesso tempo lo sento come qualcos'altro.

Quanto all'emanazione del subconscio penso anche io che potrebbe esserlo, anche se mi chiedo sempre cosa possano rappresentare. Me lo chiedo più spesso quando sono figure negative, che fatico a riconoscere come mie perché sono estremamente malevole e ripugnanti, ma anche adesso ne sarei curiosa.
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda Saladriel » 29/09/2022, 15:28

Grazie per la correzione del tag, ho fatto dall'app Tapatalk e devo aver sbagliato qualcosa :D
Ne approfitto per correggerlo anche nel mio post originale

Ma secondo me non stai facendo nessun casino, anzi, anche solo mentre mi scrivi che sei dispiaciuta di averlo lasciato lì significa che ti dispiace per lui e secondo me lo può "sentire" (siete comunque un tutt'uno, il subconscio è semplicemente una parte molto profonda della tua mente).
Vedrai che mano a mano riuscirai a stabilire un rapporto sempre più basato sulla fiducia!
Ripeto, secondo me sei sulla buona strada ;)
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Re: Diario di Arwen

Messaggioda NeuroEngineer » 01/10/2022, 13:58


-) PS: Ogni PO, anche i piú sconosciuti sono una emanazione del tuo subconscio, un suo frammento. Se no non potrebbe generarli
(Almeno, cosí mi é stato detto, magari @NeuroEngineer sa dirci qualcosa di piú preciso.



Definire i PO come "frammenti" è davvero bello, oltre che essere corretto. Se per subconscio, inconscio e tutto il resto (che è più che altro una spartizione psicologica più che anatomica in senso stretto) si intende il risultato della somma di varie attività/facoltà mentali, allora sì, i PO e il mondo onirico in cui sono immersi sono diretta "emanazione" della mente.
Inoltre, se ci pensate, PO e mondo onirico sono un tutt'uno, che semplicemente appaiono come separati solo perché noi esseri umani siamo abituati a catalogare e distinguere. Anche nella realtà, le persone e il mondo fisico che le circonda sono in realtà in continua "sovrapposizione", non sono entità distinte. Per capire il concetto, basti immaginare di trovare il confine che divide il corpo di una persona dal resto: è l'epidermide, uno dei rivestimenti più esterni? No, perché andando ancora più a fondo questo non è un confine lineare ma qualcosa di granulare e discreto, che si "fonde" (a livello microscopico) con ciò che sta fuori. Ciò che vediamo noi è solo una "sfocatura macroscopica" approssimata.

Faccio questo discorso perché vale anche nei sogni: PO, oggetti, animali, pensieri, sé stessi, l'ambiente, la trama, le emozioni, le percezioni e gli edifici...sono tutte cose composte della stessa materia onirica, ovvero "emanazioni" della mente. Una volta che si comprende questo, si possono ideare tecniche per vivere il mondo dei sogni lucidi in modo più "fluido", il che porta ad un maggiore controllo.

Comunque, potete pensare ai PO come una "personalizzazione dell'avatar giocante" operato su un modello, dove questo modello sarebbe l'insieme dei pattern che la propria mente riconosce come una descrizione dell'aspetto (nonché del comportamento) delle persone reali. Aspettative, emozioni, esperienze passate, memorie...tutto converge in un singolo PO, che apparterrà solo alla vostra mente e sarà davvero soggettivo.
Quando poi interviene l'immaginazione ed un livello di introspezione maggiore, ecco che nascono i "PO guida", oppure i PO da una personalità tutta loro.

-) Quanto all'emanazione del subconscio penso anche io che potrebbe esserlo, anche se mi chiedo sempre cosa possano rappresentare. Me lo chiedo più spesso quando sono figure negative, che fatico a riconoscere come mie perché sono estremamente malevole e ripugnanti, ma anche adesso ne sarei curiosa.


E' normale che le persone abbiano difficoltà a riconoscere qualcosa che di "sbagliato" hanno dentro, che rigettino parti di sé che paiono completamente estranee. Ma il sogno è lo specchio dell'anima, che nel tuo caso (stando ai sogni che racconti) è limpido, gentile, sincero e desideroso di "luce" (in senso sia figurato che reale), ma che è purtroppo intaccato da una lotta perpetua contro un nemico percepito come esterno che ancora non conosci. Solo una volta che lo avrai davvero individuato e accettato, ti renderai conto che in realtà non appartiene alla vera te e solo così te ne libererai.

@Arwen ti consiglio i libri di due autori che potrebbero piacerti, sono "Anthony de Mello" e "Paulo Coelho", in un periodo simile al tuo mi hanno aiutato davvero tanto e sono stati uno spartiacque pratico e concreto della mia vita (soprattutto il primo autore). Facci un pensierino, se ti va e ti piace leggere :angel:

-) Ho fatto un bel casino: e se fosse stato l'inconscio o qualcosa di simile? Forse avrei davvero dovuto parlarci, ma in quel momento avevo (e ho, anche adesso) bisogno di Arthur, che sento costantemente con me come una sorta di custode e che vorrei conoscere un po' meglio.


Non hai fatto nessun casino come dice anche Saladriel: se non hai avuto l'istinto di mollare tutto e parlarci, significa che il tuo inconscio ti ha guidato in questa scelta. L'inconscio non fugge da se stesso, se davvero avesse voluto che tu ti fossi messa a parlare col PO, fidati che lo avresti fatto.

Certo, con gli "scherzetti" poco piacevoli che ti fa l'inconscio, forse la prossima volta cerca di andare nella direzione opposta a ciò che istintivamente ti viene da fare. Ragiona fuori dagli schemi, improvvisa (come dice Word) e ribellati, non recitare il copione che l'inconscio ha deciso per te, se non ti piace!
Forse quello con Arthur è un appuntamento che può aspettare o che richiede che tu faccia altro prima...
{La Realtà gioca a scacchi con la nostra mente: alla coscienza non resta che capire come dare scacco matto}
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