ESPERIENZA STORICA29/3/2012
23° Sogno Lucido - Il risveglio difficile
Ad oggi questo è ancora il mio sogno lucido più lungo in assoluto. Non sono riuscito a rendere a pieno la sua interezza sia per il mio modo leggermente sbrigativo nel descrivere le situazioni, sia per il mancato ricordo di una miriade di pezzi. Al mio risveglio ho stimato come tempo percepito circa 3 ore. Ma la caratteristica particolare di questo sogno è il gran numero di sensazioni tipiche delle obe all'interno di esso. Numerosi fischi, paralisi, e cambi di scenario. Riporto nel diario che è stato difficile ricostruire le situazioni anche cronologicamente Ho avuto un'esperienza di sdoppiamento durante la notte in cui mi sono sentito uscire dal corpo e fluttuare nella camera da letto.
Come in tutte le prime esperienze non vedevo nulla e ho provato invano a chiedere chiarezza. La voce era debole e gradualmente mi veniva a mancare. Quindi ho deciso di riallinearmi al corpo (...)
Per un attimo non ricordo nulla, poi mi sono trovato in un posto sconosciuto con nuove sensazioni di sdoppiamento. Volevo solo svegliarmi e cercavo di muovermi senza successo.
Poi la situazione cambia di nuovo.Mi ritrovo in classe con i miei compagni di scuola e uno dei professori. Non ricordo molto , ma sono capitate molte cose e c'era un'aria tesa.
Vicino alle finestre c'era un congelatore dei gelati con all'interno alcuni gusti che non avevo mai visto, come il gelato della Nippon. Uno dei miei compagni più fastidiosi mi chiede se gli prendo un gelato. Solo che il congelatore a pozzetto era alto, quindi per entrarci ho dovuto posarmi con la pancia sul bordo e andare dentro con la parte alta del corpo. Quasi istantaneamente mi sono congelato e non riuscivo più a venire fuori, potevo muovere solo le gambe. [slpc]Di nuovo parte una sensazione di sdoppiamento con forti fischi alle orecchie (...)
La scena si riavvolge in qualche modo, e mi ritrovo sempre in classe al punto di partenza. Il compagno fastidioso stavolta mi sfotteva. E io consapevole che fosse un sogno inizio a prenderlo pugni senza freno arrivando a sfigurarlo.
Ridotto in fin di vita, volevo buttarlo giù per le scale, ma la prof di inglese mi ha fermato dicendomi di non finirlo perché secondo lei "c'era ancora qualche possibilità", cosi ha detto. Non ho capito se si riferiva alla possibilità di non farlo morire o alla possibilità che diventasse una persona migliore (...)
In seguito ero uscito correndo o volando basso per la strada di un paese. Due ragazze hanno preso paura al mio passaggio perché correvo velocissimo (...)
Sono passato per una via bellissima lungo il mare di sera, dove c'erano alcune casupole costruite sopra l'acqua. Sono entrato dentro a una di queste casette rotonde e c'era mia sorella che stava dormendo in un grande letto al centro della stanza singola. Entrando l'ho svegliata e c'è stata una breve conversazione in cui ricordo solo che le dicevo di essere dentro ad un sogno (...)
Mi sono ritrovato nuovamente in classe, sentendo nuovamente una fase di sdoppiamento con i suoi classici segnali. Ho provato a svegliarmi perché probabilmente la situazione non mi piaceva. Ma non ci riuscivo. Mi sono contato le dita ed erano più di 5 e contorte. Consapevole di essere dentro un sogno mi tranquillizzai e trovai la motivazione di fare qualcos'altro.
Sono andato a parlare con la ragazza che più mi piaceva della mia classe, e le ho chiesto di venire con me in privato, vi lascio immaginare il perché...

le sensazioni seguenti sono state molto realistiche anche se con una lucidità non perfetta causata da una perdita di concentrazione. (...)
Uscito da una stanza dei personaggi che non conoscevo visibilmente pieni di soldi mi hanno provocato con delle minacce. Mi limitai ad insultarli calorosamente e a proseguire per la mia strada in esplorazione dell'edificio, che in quel tratto era un corridoio di un centro commerciale.
Mentre camminavo della gentaglia mi ha attaccato dal nulla con bastoni e probabilmente anche coltelli.
Appena uno di questi mi è arrivato vicino l'ho scaraventato via semplicemente alzando una mano come i Jedi.
In risposta mi hanno attaccato in più persone insieme, almeno una decina in una volta. Per loro ho usato una maniera molto simile, scaraventandoli via con un solo colpo più forte che ha fatto scoppiare le vetrine dei negozi.
Il corridoio era stato devastato da dall'onda d'urto generata, come se fosse scoppiata una bomba. Tra vetri rotti e corpi stesi a terra me ne sono andato intoccato.
Ha catturato la mia attenzione il mio riflesso su una teca ancora intatta al centro del corridoio. La mia immagine proiettata mi ha mostrato come quando avevo 10 anni. Stringendo un pugno ho fatto esplodere in mille pezzi anche quel vetro.
Andando avanti è cambiato di nuovo lo scenario (...)
Sono sceso per una scala di mattoni sospesa altissima nel cielo. Intorno a me c'era un paesaggio pazzesco... c'erano degli enormi edifici di mattoni antichi sospesi nel vuoto come isole. Se non ricordo male assomigliavano a grandi ville vittoriane in rovina. Grondanti di piante e muschi che ne sbiadivano il colore. Non erano molto distanti da me, e riuscivo a vedere che in alcuni punti i mattoni si erano staccati ed errano caduti verso terra.
Mi ha raggiunto un mio amico mentre ero fermo sul ciglio dell'enorme edificio su cui mi ero recato, mentre guardavo quelle costruzioni fluttuanti.
Lui studiava per diventare geometra quindi con la sua solita parlantina ha iniziato farmi dei discorsi che non ricordo su come erano stati costruiti quegli edifici.
Poi è cominciata un'altra fase di sdoppiamento (...)
Mi sono ritrovato in qualche modo nell'incrocio principale di un paese vicino al mio, ed ero insieme ad un mio amico e compagno di classe.
Osservavamo questo paese distrutto che sembrava così da tanto tempo in seguito ad una guerra, ed era tutto deserto sotto una luce rossastra del tramonto.
I guardrails della strada erano arruginiti dal tempo e la strada dissestata. La sensazione che accompagnava il tutto non era buona, la vista di quel paesaggio era deprimente se non inquietante.
Ero leggermente spaventato per quello che stavo vivendo perché mi rendevo conto di essere dentro un sogno da molto tempo ormai, troppo. Non ero nemmeno sicuro di essere in un sogno a dire il vero perché iniziavo a percepire l'ambiente circostante come ''un'altra realtà'' e sospettavo di non potermi più svegliare nel nostro mondo (...)[/slpc]
Mi sono ritrovato in una stanza simile alla classe delle scene precedenti. Ero steso sopra un divano e mi sono alzato credendo di essermi finalmente svegliato.
Ho fatto i test della mano e dell'orologio, tutti negativi...
Credevo di essere sveglio quindi sono andato in una cucina dove ho trovo i componenti della mia famiglia a tavola che mangiavano.
Mi hanno detto molto tranquillamente che ero caduto in un sonno profondo e non riuscivano più a svegliarmi.
Volevo raccontare tutto quello che avevo vissuto, ma prima di poterlo fare mi sono svegliato veramente.
Non ho usato una tecnica in particolare, ma prima di dormire ho praticato una meditazione profonda descritta nel libro di Brian Weiss "Messaggi dai Maestri" che avrebbe dovuto avere lo scopo di provare a far riaffiorare dei ricordi di una vita passata