Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/02/2023, 1:40

24/11/2022
Premessa: una o due notti precedenti avevo sognato di essere in videochat con Neil Gaiman in un sogno normale e c'erano altri suoi fan connessi che scrivevano in chat. Lui sembrava un mix fra il vero Gaiman e Renato Zero (con spessi occhialoni neri annessi). Ricordo di avergli parlato, ma non ricordo esattamente di cosa, credo di avergli accennato ai miei sogni lucidi ed al fatto che Morfeo facesse spesso parte dei miei sogni. Purtroppo non ricordo chiaramente (peró ricordo benissimo gli ambienti della casa che ho visto tramite video, fra cui camera da letto e parte del soggiorno :lol: ).

Essere un personaggio onirico nel sogno di un personaggio onirico?

Il sogno comincia da non lucida.
Ricordo che ero in uno stanzone enorme con altre persone e c'era un megaschermo dove proiettavano un match di calcio (un team aveva la maglia rosso scuro e l'altro team bianca, credo che la pubblicità della FIFA 2022 sul match spagna/germania mi sia subliminalmente entrato in testa).
Mentre nella parte centrale dello schermo si ri-vedeva una parte del match già passato (ma che in realtà doveva ancora avvenire), tutto intorno c'erano degli schermi più piccoli di tutti esperti di calcio connessi in video che commentavano le azioni dei giocatori. Mi accorgo che fra questi commentatori c'è anche Gaiman! Lo riconosco e mi dico che è davvero lui, anche se non lo facevo di sicuro esperto e appassioanto di calcio, il che mi sorprende. Ricordo di aver pensato " ma dai? che ci fa lí?".
Siccome sono lontana dal megaschermo, cerco di focalizzare la vista sulla parte in basso a destra del primo piano di Gaiman, dove c'è scritto il nome. E vedo proprio scritto "N. Gaiman" in basso a destra. Quando peró torno a focalizzarmi sul suo volto, lui non è più lui ma un altro uomo con i capelli più lunghi, occhiali spessi e neri, pizzetto. Mi domando se io non abbia visto male all'inizio e che quello non sia solo un omonimo.
Poi sento un chiacchiericcio alle mie spalle. C'è un ragazzo che sta parlando ad una ragazza. Lei ha più o meno sui 25/30 anni, i capelli corti fino alle spalle, pari e castano chiari. Indossava un giubbetto di pelle nero, una maglia nera un po' elegante, dei jeans ed una piccola borsa di cuoio marrone quadrata e pendente sulla destra. Il giovane uomo dai capelli cortissimi e biondi e gli occhi azzurri, anche lui sui trenta (e piuttosto carino), dice alla ragazza qualcosa come <<Non te ne puoi andare di qui>>, in fare un po' segreto, quasi bisbigliato. I due mi superano camminando senza badare a me. La ragazza sembra seccata per qualcosa e sembra anche che non voglia stare lí, che voglia uscire.
Anch'io ho d'improvviso la sensazione che non dovrei essere lí ad origliare, mi sento a disagio. Mi avvicino al muro dello stanzone alla mia destra nel modo più naturale possibile. Sul muro c'è una porta e sento l'impellente bisogno di uscire, ma quando metto le mani sul pomello e provo a girare e tirare, non si muove nulla. Non c'è nenache una vera porta, è come se fosse solo una sagoma appena intagliata e sporgente rispetto al resto del muro e tutto sembra fatto di plastica dura. Ma che cos’è?
Intanto più in là, lontano e avanti a me, sento ancora parlare il ragazzo alla ragazza <<Giulia, sei in un tuo sogno lucido. Non lo vedi che tutto questo è finto? Le porte sono finte, questa stanza è finta. Tutto è finto>>. (Non ricordo se le dice pure che lui è un personaggio onirico frutto della sua immaginazione, questo potrebbe essere un falso ricordo).
Un sogno lucido!
Lascio il pomello della porta ed osservo l'ambiente. Si, ora ha senso. I due personaggi onirici catturano la mia attenzione ancora più di prima, perché si comportano come se io non esistessi, o meglio come se fossi io il personaggio onirico.
La ragazza chiamata Giulia sembra esitare perplessa, e poi i due tornano indietro nella mia direzione, ancora una volta senza guardarmi.
Mi dico che questa è un'occasione d'oro per studiare i personaggi onirici e vedere cosa fanno. Seguo il duo tenendomi un po' a distanza (ma comunque si comportano proprio come se non gli interessassi).
Il ragazzo dice a questa Giulia che ora arriverà anche la sorella di lei, Anna Laura. E nello stanzone compare una seconda ragazza con i lineamenti simili alla prima, ma i capelli più lunghi. L’altra ragazza arriva su una moto dalla parte sinistra dello stanzone che, non ci avevo fatto caso prima o forse non era proprio cosí all’inizio, ma sembra aperto verso l’esterno in qualche modo.
I tre si avvicinano ad un tavolino e cominciano a discutere su cosa fare nel sogno lucido.
Tirano fuori dei fogli di carta A4; il ragazzo dice che ha bisogno di scrivere. Giulia apre la borsa e tira fuori una penna blu che porge al ragazzo. Lui prova ad usarla sulla carta ma non funziona, la getta via.
Io li osservo da vicino, incuriosita.
Il ragazzo finalmente mi guarda per la prima volta, accorgendosi di me, poi perde subito interesse e si rivolge di nuovo a Giulia.
<<Chiedi a questo P.O. se ha dei pennarelli da qualche parte, dovrebbero aiutarti se glielo chiedi>> si rivolge a Giulia.
Una parte di me è incredula mentre l’altra si sta facendo delle grasse risate. Aspetto che lei formuli la domanda perché voglio vedere dove questa storia va a parare.
Quando lei mi chiede dei pennarelli, immagino di avere una borsa al mio fianco. Mi guardo i fianchi e la borsa è già li su di me, a tracolla come quella che ha la ragazza dello stesso cuoio marrone, ma più grande. È chiusa, e prima di sollevare il lembo che la apre, mi immagino che dentro ci sia una scatola di pennarelli. Nel momento in cui la apro, non c’è solo una scatola ma la borsa è piena di decine e decine di pennarelli giotto, di quelli con il tappo bianco, tutti impilati in verticale e perfettamente incastonati gli uni con gli altri a riempire l’intero volume.
La porgo aperta al ragazzo per invitarlo a scegliere quelli che vuole, senza dire una sola parola.

Purtroppo qui il sogno finisce.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/02/2023, 1:49

Sogno lucido cominciato da ipnagogica. Purtroppo non ricordo la data precisa perché non l’ho annotato subito, essendo molto breve e di poco conto.

Dicembre 2022

Mi ero addormentata con l’intenzione di sognare Morfeo in seguito ad una chiacchierata con qualcuno di Forum/Discord.
Ricordo che chiudo gli occhi e lentamente cado in black world. Cominciano le ipnagogiche da cui lentamente prende forma il sogno. Riesco a mantenere la consapevolezza nel passaggio.
Mi accorgo che sono nella mia vecchia città in Francia in cui ho fatto il dottorato. Sono lungo la riva del fiume; ci andavo spesso perché era il mio posto preferito per schiarirmi le idee. Ma, quando il sogno comincia, me ne sorprendo perché mi dico che forse è capitata solo una manciata di volte che io abbia sognato quel posto, nonostante per me sia molto simbolico per varie ragioni.
Mi accorgo che avanti a me, più lontano, c’è una figura alta, con un mantello o un impermeabile scuro ed i capelli lunghi, mossi e neri. Guarda verso il fiume come perso fra i suoi pensieri e lo riconosco, è Morfeo. Il suo atteggiamento malinconico ed il suo quasi essere in bianco e nero lo contraddistingue dal resto del sogno a colori, come al solito, ma non vedo il suo volto né posso riconoscere i suoi classici occhi rossi.
All’inizio faccio qualche passo verso di lui, poi peró ci ripenso e mi muovo nella direzione opposta per allontanarmi, pensando che possa farmi crollare il sogno ancora troppo instabile. Incrocio un piccolo gruppo di personaggi onirici randomici (erano in 3) che vengono verso di me, sorridendo. Cerco di tenermi lontana per paura che si possano appiccicare, e sto quasi per superarli quando uno di loro mi dice che stavano andando a chiedere udienza al signore dei sogni perché lui fa benevolenza a tutti quelli che gli chiedono qualcosa in sogno.
Al che mi fermo prima di sorpassare il gruppetto dei tre PO Sento un piccolo moto di gelosia nei confronti di Morfeo. Mi dico che forse, visto che ho la gran fortuna di sognarlo, non dovrei ignorarlo. In mezzo secondo cambio idea e faccio dietrofront, correndo verso Morfeo e lasciandomi i tre personaggi alle spalle che sembrano passeggiare prendendosela comoda.
Nel momeno in cui mi volto vedo un vecchio treno di quelli rossi di una volta sbucare letteralmente dal nulla da una specie di portale invisibile poco avanti Morfeo, sul fiume. Il treno vola ad un pelo sopra l’acqua, senza perturbarla di un millimetro, fino ad arrivare all’altra riva. Tuttavia, non tocca la sponda dall’altra parte perché si apre un secondo portale, sospeso ed invisibile, che lo fa sparire cosi come era comparso.
La cosa mi rende perplessa e mi chiedo se questo sogno sia sufficientemente stabile per far apparire cose randomiche del genere.
Raggiungo Morfeo e lo chiamo per avere la sua attenzione.
Quando si volta verso di me, mi rendo conto che le sue fattezze e i suoi capelli sono cambiati diventando quelle dell’attore che interpreta Loki nel Marvel universe (Tom Hiddleston). Indossa pure l’armatura di Loki.
Lo osservo delusa e mi dico che no, non è cosi che Morfeo deve essere, quello non è più lui.
Ma come faccio questo ragionamento, il sogno mi sbatte fuori e mi sveglio.

P.s. di recente, (Febbraio 2023), mi sono accorta “consapevolmente” che qui in casa c’è un vecchio modellino di un treno a vapore rosso appartenente al vecchio proprietario. Sta in una mensola poco lontano dalla caldaia e quindi è altamente probabile che mi ci sia caduto l’occhio e sia entrato nel mio inconscio. Peró ci ho fatto caso solo poi.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/02/2023, 1:57

3 Gennaio 2023

La faccio breve, perché non è un lucido interessante.

focus sull'ambiente


Cominciato come non lucido, sono nella mia nuova casa/villetta in Francia.
Il mio coinquilino vuole della sangria, cosí vado in giardino a recuperare della frutta dagli alberi. Fun fact è che mi sentivo come se fossi ubriaca, con la testa che mi girava ed era come se non avessi la corretta percezione della profondità.
Stacco del sogno.
Sono in vacanza in riva al mare dove c’è pure una pineta. Dal punto in cui sono, avanti ad una specie di chiosco da lido rosso, vedo che verso destra c’è mio padre che sta sotto la pineta a bagnarsi in quello che sembra un ruscello.
Decido di percorrere il marciapiede lungomare che costeggia la pineta verso sinistra, per allontanarmi dal lido. Cerco uno spot per tuffarmi con l’acqua un po’ pulita. Quando sono sufficientemente lontana dalla casa/lido, attraverso la pineta per avvicinarmi al mare. Trovo lo spot che mi piace, mi immergo e quando riemergo mi trovo in mezzo a delle rotaie dei tram che passano sul mare.
Ma diavolo, sono sicura che prima non c’erano! Mi sbrigo a spostarmi e togliermi di lí che è pericoloso e rischio di farmi prendere sotto.
Esco dall’acqua e cerco di allontanarmi andando ancora verso sinistra. Solo che percorrendo il marciapiede come prima, mi ritrovo a passare davanti a mio padre nel ruscello. Mi fermo un attimo perché mi sento confusa, è come se avessi girato in tondo.
Allora cambio direzione tornando sui miei passi e supero mio padre andando verso destra stavolta. Quando sono contenta di essere abbastanza lontana, riattraverso la pineta. Dei tram sul mare neanche l’ombra.
Mi dico che non puó essere, perché sono abbastanza sicura che sono venuta da qui e che i tram c’erano. È un sogno.
Cerco di prendermela con calma e assaporare l’ambiente. Ora qui commetto un grosso errore: alzo la testa verso il cielo per osservare il sole e le nuvole. Cerco di focalizzare la mia attenzione su come si muovono le nuvole e sembrano cosí reali. Vedo anche il sole con la luce un po’ ovattata perché passa loro attraverso.
Siccome a focalizzarmi cosí tanto sul cielo sento che sto perdendo il sogno e si fa più instabile, allora mi dico che forse è meglio cambiare e focalizzare l’attenzione su altro. Porto lo sguardo sulle onde e le osservo per vedere se la loro fisica è corretta. Cerco di osservare i giochi di luce del sole che le attraversa ma qui perdo del tutto il sogno e mi sveglio.


Nota per me: non focalizzarsi sugli ambienti. Errore madornale. Assolutamente meglio tenersi impegnati e fare qualcosa di attivo
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/02/2023, 2:07

Mi manca la data di questo, metà Gennaio 2023

Mi addormento ma mi rendo conto di avere un’ipnagogica che a mano a mano diventa sogno consistente.
Ma nonostante io sia cosciente, è come se non avessi ancora il corpo dentro, c’è solo la mia coscienza.
Sono in una specie di stanza semibuia ma non chiusa, infatti ad ore 11 rispetto a me, la stanza è aperta e separata solo da un muro senza porta che la collega ad un’altra stanza adiacente. E dalla stanza adiacente entra uno spiraglio di sole caldo e pomeridiano. Non sento il mio corpo, è come se fossi costretta ad essere immobile, in piedi. Mi accorgo che sul muro a cavallo delle due stanze c’è una specie di grande tabellone di quelli in sughero che si utilizzano per appendere gli annunci, ed è anche l’unica cosa illuminata dal raggio di sole.
Il fatto che io non possa muovere un solo dito e che la stanza sia semibuia mi fa pensare che questo potrebbe ben presto diventare un incubo lucido.
Scaccio l’idea e cerco di focalizzarmi sul tabellone vuoto. Mi sembra di vederci un disegno fatto ad inchiostro.
Vorrei avvicinarmi ma non ne sono capace fisicamente, peró anche se io non ho ancora il corpo, la mia vista fa uno zoom fino a farmi avvicinare (di fatto ingannando il limite del sogno).
Mi accorgo che sembra il mio vecchio ritratto del mio personaggio onirico ricorrente, Camael, che avevo fatto tanto tempo fa su carta. Lo avevo fatto perché avevo paura di dimenticare il suo volto.
Al solo pensarci, anche il disegno ad inchiostro sul tabellone in sughero/legno cambia, si deforma. Mi sforzo di vederci Camael in quel volto, ma il disegno sembra come impazzito, cambiando il volto di continuo in tutte differenti persone finché non prende forma del volto di un ragazzo che in passato ha incrociato il mio cammino ed è l’unica persona di cui io mi sia mai davvero innamorata.
A quel punto il volto prende a fare piccole variazioni ma rimane sempre lui. Ne riconosco i capelli riccioluti e gli occhiali, la forma del viso, i suoi occhi. Il disegno ora sembra quasi muoversi come fosse un’animazione. Sento un moto di nostalgia nell’osservare quel volto che nel frattempo è diventato una figura intera di tutta la sua persona, ho una sensazione un po’ agrodolce.

Qui il sogno termina del tutto

Nota per me: credo che questo sogno possa essere stato influenzato dalle conversazioni con @Arwen. Il suo PO ricorrente, che ha molto in comune con il mio, spesso prende le sembianze dei suoi ex. Per quanto mi riguarda, non ricordo essermi mai capitato fino ad ora. Ma dopo questo sogno, è ricapitato anche in un sogno normale seguente, in cui ero convinta di essere in prensenza del mio PO, ma poi quando l'ho guardato era un misto fra lui e il mio ex. L'inconscio assorbe come una spugna e non ce ne accorgiamo
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/02/2023, 2:22

Due prelucidini

31 Gennaio
In un sogno normale in cui ero in una specie di olimpiadi amichevoli a gareggiare con altri ragazzi in vari sport, si giocava anche a squadre con degli Dei in mezzo a noi. In effetti erano si dei giochi sportivi, ma anche con una qualche valenza rituale. Ricordo degli Dei egizi, ed in particolare una donna di etnia Africana con dei coloratissimi vestiti addosso ed un altro signore che doveva essere Egiziano invece dai lineamenti. Il signore ricordo che tira fuori un enorme scarabeo dorato come enorme amuleto e che lo incastona su un’ enorme ruota di pietra che doveva forse essere una specie di altare.
Fin qui sogno normale, finché qualcuno dei PO ragazzi che dovevano gareggiare in questa competizione non chiama Dream.
Cerco Morfeo con lo sguardo fra i presenti e sto quasi ad un pelo nel prendere lucidità ma la mia gatta mi sveglia prima e addio mondo dei sogni

Non proprio un lucido ma un pre pre pre lucido.

1 Febbraio 2023
I prelucidi continuano.
Sono in un sogno normale e sono dentro quella che sembra un’Università all’estero. Ricordo che c’era un ragazzo della mia seduto avanti ad una scrivania di quello che sembra un ufficio di accoglienza all’entrata (ache se in realtà la sua scrivania stava in mezzo ad un corridoio e di fianco c’era un’altra scrivania con una signora sua collega di fianco che stava lavorando). Il ragazzo come mi vede, si alza immediatamente chiedendomi se avessi bisogno di aiuto, con un sorriso sgargiante. Sembrava mi conoscesse un po’ sebbene mi trattasse come qualcuno che non conosce bene il posto e fatica ad orientarsi. Li per li mi sono detta che era pure carino.
Giro in un corridoio ed incorcio un altro ragazzo un po’ più giovane di me ma che mi tratta da collega, ma ci facciamo pure scherzi e battutine, quindi deduco che ho un rapporto più stretto e meno formale con lui, anche se non mi ricordo chi sia. Intanto con lo sguardo sondo la fauna maschile fra le persone che incrocio, cercando qualcuno di carino da puntare. Il tipo che era all’entrata e che voleva farmi strada intanto ci ha raggiunti, ma quando lo osservo di nuovo il volto non è più suo, sembra un ragazzino di appena 15 anni. Mi sento delusissima perché ero già partita con l’idea di abbordarlo, e invece ritiro tutto.
Il mio collega mi chiede di seguirlo per andare da qualche parte.
Lo seguo e finiamo in una specie di mensa/caffetteria circolare al secondo piano che ha una specie di pozzo balconato che mostra la vista fino al pianoterra di sotto.
Quando entriamo in questo stanzone enorme e luminoso, con i soffitti vetrati e pieno di universitari che stanno chiacchierando godendosi un po’ di tranquillità, mi accorgo che su uno dei tavoli ci sono sedute quattro persone, una coppia e altre due di cui non vedo il volto. La coppia peró è stranissima: lei è un po’ pallida, con una canottierina nera, i capelli scuri e lunghi, un po’goth, e lui che le sta accanto...cavoli, lui sembra proprio vestito come Morfeo. Ed è bianco come la carta, quasi disegnato. Passo loro accanto, continuando a seguire il mio amico. Peró la curiosità mi attanaglia...è talmente uguale...che sia davvero lui? Sento l’impulso di dover tornare a controllare quella coppia per osservare più da vicino, e senza farmi notare, quel tipo che assomiglia dannatamanente a Morfeo. Lascio il mio amico andare per i fatti suoi mentre io comincio a fare il mezzo giro della caffetteria circolare per poter tornare all’entrata e dare un'occhiata al tavolo visibile senza destare sospetti.
Prima che io arrivi al tavolo con Morfeo, il sogno crolla.


...cioè, non mi basta vedere uno che praticamente è in bianco e nero e che sembra essere uscito pari pari dal fumetto per prendere lucidità, ci ho dovuto rifare pure il giro...
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Arwen » 26/02/2023, 12:33

Nota per me: credo che questo sogno possa essere stato influenzato dalle conversazioni con @Arwen. Il suo PO ricorrente, che ha molto in comune con il mio, spesso prende le sembianze dei suoi ex. Per quanto mi riguarda, non ricordo essermi mai capitato fino ad ora. Ma dopo questo sogno, è ricapitato anche in un sogno normale seguente, in cui ero convinta di essere in prensenza del mio PO, ma poi quando l'ho guardato era un misto fra lui e il mio ex. L'inconscio assorbe come una spugna e non ce ne accorgiamo


Accidenti! Mi dispiace : Sad :
Hai notato qualche cambiamento nel tuo modo di approcciarti al po? Avevi paura che accadesse o è successo 'contro la tua volontà/aspettativa'? Perché anche nel mio caso spesso succede senza nessuna ragione apparente...
Season of mists and mellow fruitfulness,
Close bosom-friend of the maturing sun;
Conspiring with him how to load and bless
With fruit the vines that round the thatch-eves run;
To bend with apples the moss’d cottage-trees,
And fill all fruit with ripeness to the core...

(John Keats)
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