Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/10/2014, 18:11

@cetaceon questo te lo dedico tutto!

26 Ottobre 2014
Ore 7:30-9:30 circa (il lasso di tempo preciso non lo ricordo perché mi sono svegliata e riaddormentata a più riprese)

Affrontare un Dio

Un lucido un po’ più buono come da tempo non mi capitava.
Dopo una notte di sogni normali mi sono addormentata con il preciso scopo di fare un lucido, ma non un lucido qualsiasi, bensì di incontrare Odino per poter fare la task di cetaceon.
Ebbene chiudo gli occhi e aspetto le ipnagogiche. Ne arrivano subito alcune che hanno a che fare con il fiume Parma e le gazze che saltellano e vanno a bere e mangiare sulle sue sponde. Non è questo che mi interessa. Cancello le immagini e cerco di dirottarle su quello che voglio io. Ne compare una in cui, grazie a un po’ di concentrazione, vedo Odino con il cappello marrone a falde larghe, il mantello marrone strappato ed il suo bastone sulla mano destra, a cavallo di Sleipnir il mitico cavallo a otto zampe. Ha un manto bianchissimo con solo gli zoccoli scuri.
Perfetto, ci siamo. Ora non mi resta che calarmi nel luogo.
Purtroppo perdo concentrazione e immagine e finisco che il sogno si forma attorno a me facendomi partire da una gigantesca stanza con le pareti color sabbia. Ho perso Odino ma per lo meno sono riuscita a mantenermi cosciente e consapevole di essere in un sogno.
Mi accorgo solo poi, quando il sogno prende finalmente nitidezza e spessore, che in fondo alla sala c’è proprio Odino che mi aspetta, affiancato alla sua sinistra da un gigantesco lupo grigio scuro e grosso come un cavallo. Stavolta non è in completo di giacca e cravatta ma come lo avevo visto nell’ipnagogica e come lo vuole la tradizione: mantello e cappello marroni scuro e logori, occhio sinistro mancante, barba bianca e crespa, sui sessant’anni passati, con un cappio per l’impiccagione attorno al collo ed un bastone scuro e nodoso più grande e tondo sulla cima che usa a mo’ di pomello.
Allora è fatta! Forse riesco a fare la task. Comincio ad avvicinarmi quando sulla parete alla mia destra, da una grossa apertura ad arco che prima non avevo notato, si precipita fuori un grande drago verde che punta subito ad essermi ostile, mettendosi fra me e la strada che mi separa dal Dio.
E adesso questo cosa vuole?
Mi attacca cercando di prendermi con le fauci ma riesco a spostarmi in tempo per evitarlo. Gli afferro le corna sulla testa e con forza gliela piego fino terra, immobilizzandolo. Cerca di liberarsi dalla mia stretta, ma sebbene più grande di me non riesce a fuggire da lì. Si dimena con le zampe sperando di tirare via la testa che però non si muove di un solo millimetro da dove gliel’ho fatta appoggiare. Nei suoi occhi vedo che prova paura, paura che io possa ucciderlo perché mi sarebbe facile da questa posizione far comparire qualche arma bianca e troncargliela di netto. Lo lascio andare ed il drago torna in posizione naturale anche se ha capito com’è la gerarchia di potere. Faccio comparire una frusta sulla mia mano destra, dal nulla, e la faccio schioccare sul terreno.
<<A cuccia!>> gli grido <<Non ho tempo da perdere con te, ho cose più importanti da fare>>.
Sottomesso con la testa china e con la coda fra le gambe, torna da dov’è venuto.
Odino sta ancora là, aspettandomi insieme al suo enorme lupo. Mi avvicino e ci limitiamo ad osservarci senza dirci nulla. Ad un suo gesto con la mano destra che impugna il bastone, il lupo si mette fra lui e me ringhiando.
In un attimo mi ingigantisco di dimensioni fino ad occupare tutta l’altezza che la stanza mi permette ed afferro il lupo con la mia mano che ora è enorme. Il lupo è poco più di un pupazzo: mi morde fra il pollice e l’indice lasciando un segno rosso di sangue che è grande come il morso che potrebbe fare una formica. Non sento neanche dolore. Lo sollevo fino al mio volto e apro e chiudo i miei denti minacciandolo di mangiarlo, poi lo rimetto a terra e lo vedo fuggire a gambe levate verso un angolo aperto della stanza color sabbia che dà su un giardino, proprio accanto ad Odino.
Ritorno a dimensioni normali e ora che il dio ha giocato il suo jolly non gli resta che affrontarmi di persona. Forse il lupo era una prova per testare le mie abilità.
Prima di cominciare batto le mani di fronte a me e le riallargo. Nel momento stesso che le distanzio l’una dall’altra, ai miei lati si formano tante copie di me finche dura il movimento. Mi sono moltiplicata ed ora ho cinque me da una parte e cinque me dall’altra. A questo punto c’è una riflessione molto importante che faccio. L’idea della moltiplicazione del corpo l’avevo già sfruttata in altri lucidi ed era nata perché ripresa dall’anime/manga di Naruto. Ora sussistevano due problemi:
1_ mi ero sempre moltiplicata una sola volta e mai per dieci volte. E già la coesistenza fra me e la copia era sempre stata abbastanza instabile e con una durata limitata.
2_in Naruto se le copie vengono colpite di norma svaniscono e basta. Contro un Dio non mi sarebbero servite a niente se fossero scomparse al primo colpo ricevuto.
Perciò per risolvere entrambi i problemi mi convinco che ognuna di esse sia me, che io le abbia dotate dei miei poteri di sognatrice lucida e siano quindi reali e non semplici copie. Inoltre mi ero ripromessa che prima o poi avrei parlato con una mia copia, perciò una volta creato il piccolo esercito dico loro <<Quando tutto questo sarà finito, io e voi dobbiamo fare un discorsetto…>>.
<<Ah, beh ok>> mi dice una mentre un’altra mi fa <<Non c’è problema>> e mi rispondono tutte contemporaneamente, anche se in modi differenti, e nell’osservarle rispondere riconosco anche qualche mio atteggiamento come il toccarsi i capelli con una mano quando penso, l’incrociare le braccia e guardare il cielo o una posizione particolare delle gambe…tutte piccole cose che so essere tipiche di me.
Odino è ancora immobile, ma appena faccio un passo avanti verso di lui, tutto prende il via.
Odino spara una specie di onda di energia con il suo scettro su una delle copie che finisce a terra sanguinante, mentre le altre lo attaccano di lato ed io riesco a saltare e schivare il secondo dei suoi colpi.
<<Alessia, è ferita>> due copie sono chine sulla terza che è ancora a terra sanguinante. Guardo la ferita e per un momento la mia coscienza si trasferisce dalla me in piedi a quella morente.
Ora vedo le mie due copie guardarmi dall’alto. -Cavoli no!devo tornare indietro- penso. Temevo che sarebbe andata a finire così. Il rischio c’era ma lo avevo ritenuto trascurabile.
Non sento dolore dalla ferita che coinvolge tutto il braccio e parte del fianco sinistro, ma mi concentro e riesco a trasferirmi di nuovo nella mia vera me.
<<Curatela, resuscitatela, fate quello che volete. Siete sognatrici lucide, avete il potete di fare qualsiasi cosa>> dico alle altre due copie ancora ferme sopra la terza e poi torno alla battaglia. Le copie assaltano il Dio con artigli o a mani nude come mio solito, ma sembra che non serva a molto se non ad occupargli l’attenzione. Mi basta il gesto di una mano aperta, unita all’immaginazione, e faccio crescere delle catene dal muro alle spalle del Dio che lo incatenano a un metro da terra e con il braccio destro, quello tenente lo scettro, lontano dal corpo. Ha un po’ la posizione della statua della libertà anche se è ancorato alla muratura, totalmente immobilizzato.
Tutto si blocca all’istante. <<Dio Odino, ti dichiari sconfitto?>> gli chiedo. Non è assolutamente mia intenzione fargli del male, solo batterlo concettualmente.
E per la prima volta mi risponde e sento la sua voce cupa e profonda <<Sì, mi dichiaro vinto. I miei poteri sono limitati qui dentro>>.
Annuisco soddisfatta ma lo lascio ancora incatenato lì mentre io mi dirigo fuori sul giardino. Mi accorgo che è il giardinetto della mia scuola elementare. Le mie copie si riuniscono tutte e dieci attorno a me. E’ una vittoria personale il fatto di averle create così stabili e così potenti. Il prossimo step di cetaceon prevedeva sconfiggere un dio esistente.
<<Qualcuna di voi vada su e mi porti qui Dio e Gesù>>, forse è ora di incontrare qualcuno di più vicino alla mia cultura giusto per curiosità.
<<Non importa quale Dio richiamerai, nella tua mente sei tu il dio>> Odino mi dice dall’interno dello stanzone.
Cinque delle mie copie partono spiccando un balzo e salendo in perpendicolare su fino al cielo e fino a scomparire. Aspetto qualche secondo ma quelle non tornano e credo che le cose non siano andate esattamente come nei miei piani. Sarebbero dovute venire giù subito secondo quanto mi sarei aspettata. Decido di andare a vedere di persona insieme alle altre mie cinque copie. Mi carico e in un balzo raggiungo un tetto. Le copie mi seguono come ombre e corriamo e balziamo da tetto a tetto. Qui avviene una cosa strana: metà del mio campo visivo si spezza e compare l’immagine di una mia compagna di università che parla e ride come se fosse un’interferenza, un disturbo alla stabilità del lucido. O un po’ come se fossero due sogni che si stanno sovrapponendo. Cerco di mandarla via e per fortuna dopo qualche altro balzo dai tetti, concentrandomi sull’obiettivo e sulla scena che sto vivendo, ci riesco. Arrivo ad un ultimo tetto dove mi carico e mi do una gigantesca spinta verso l’alto. Salgo e attraverso le nuvole, il cielo, l’atmosfera e finisco…nello spazio…
La terra sotto di me è gigantesca. Le sue dimensioni sono realissime e gira mentre riesco a scorgere dei satelliti poco avanti a me e la luna in lontananza. Le mie copie mi seguono ancora, ma adesso il problema è un altro: dove lo trovo Dio? Cammino letteralmente nello spazio, come se fosse solido, e mi avvicino a delle piccole cose bianche che hanno attirato la mia attenzione. Mi accuccio ed afferro due fogliettini sottili che assomigliano a quelli dentro i biscotti della fortuna cinesi. Li apro e li leggo
ma qui partono dei flash della giornata che ho appena passato ieri dove dentro una mostra di cristalli c’era allestita una sala riguardante la strumentazione fra cui una parte in cui erano appese tutte le sorgenti a catodo cavo. Perdo lucidità. Anche lì noto che fra le sorgenti a catodo cavo vi sono dei foglietti appesi e nel leggerli mi accorgo che uno riporta uno stralcio di conversazione fatta da me e da qualcun altro, ma non ricordo se in sogno o nella realtà, e un altro foglietto riporta una canzone dei Nomadi che al momento avevo riconosciuto ma che ora mi sfugge.
Il sogno qui finisce.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda KaitoH2 » 26/10/2014, 20:59

Non ho parole... un sogno spettacolare, grazie di averlo condiviso con noi! Direi che sei tornata ancora più mitica di prima!
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire"


Legenda Diario dei Sogni Lucidi:
Spoiler:
- Pre-lucido, quando sto acquisendo lucidità ma la consapevolezza non è ancora sufficiente
- Sogno Lucido, quando ho consapevolezza del sogno ed eventualmente padronanza di esso
- Veglia, quando sono sveglio
- Indeterminazione, quando non sono certo di essere stato lucido o meno a causa dei miei ricordi compromessi (o anche quando non so se mi trovo in sogni o allucinazioni)
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda cla96 » 26/10/2014, 21:32

wow,io so chi votare per il mese :cool:
«Life before Death,Strenght before Weakness,Journey before Destination»

Task (lista in aggiornamento):
1)Mangiare pizza in sogno
2)Essere un Corrivento
3)Avere i poteri di un Mistborn
4)Scoprire che aspetto abbia il mio Incanto Patronus
5)Riconoscere dei Sognospren
6)Creare una mappa del sogno
7)Disegnare un Aon in aria
8)"Prendere" la luna
9)Animare un oggetto
10)Utilizzare un Aletiometro
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/10/2014, 22:12

KaitoH2 ha scritto:Non ho parole... un sogno spettacolare, grazie di averlo condiviso con noi! Direi che sei tornata ancora più mitica di prima!

Grazie mille kaito, detto da te è un gran bel complimento!
cla96 ha scritto:wow,io so chi votare per il mese :cool:

ssssshh cla, non fare spoiler che altrimenti influenzi la giuria :lol: sono contenta che ti sia piaciuto! Grazie per averlo apprezzato
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda cetaceon » 27/10/2014, 12:33

Alrescha è sogno meraviglioso :!: grazie :!:
Per me l'evento chiave è la risposta che ti ha dato Odino "<<Non importa quale Dio richiamerai, nella tua mente sei tu il dio>>".
Ammiro molto il tuo coraggio nel volerti confrontare con Gesù, qui la task diventa molto impegnativa a causa del pesante condizionamento che che la nostra cultura ci ha imposto. Come si può affrontare un PO che in sogno chiamiamo Gesù? L'altro giorno in chat Daydreamer mi ha suggerito di provarci io stesso ad affrontare una task del genere ma mi sono trincerato dietro la scusa che sono un sognatore inesperto ed è senz'altro vero, ma è anche vero che affrontare Gesù in un sogno lucido mi fa paura.
Il tuo sogno ed il suggerimento di Day mi stanno spingendo a confrontarmi con questo problema, il problema di essere libero dai condizionamenti religiosi.
Tu hai cercato Dio e Gesù ma nel sogno non sono apparsi: cosa ne pensi? Te la sentiresti di confrontarti con loro ?
Per quanto mi riguarda proverò anche io questa task: non posso nascondermi dietro ai tuoi sogni.
Grazie di cuore Alrescha. :cool:
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 01/11/2014, 1:19

Cetus, non mi sono dimenticata di te tranquillo :lol: . Risponderò alle tue domande in privato perché qui rischiamo di andare OT dato che ce ne sarebbero di discorsi da fare e magari lì se ne può parlare un po' meglio
cetaceon ha scritto:Per quanto mi riguarda proverò anche io questa task: non posso nascondermi dietro ai tuoi sogni.

Non voglio influenzare troppo le tue esperienze ma sono contenta che questo sogno ti abbia messo ancora più voglia di provare in prima persona la tua task.
In passato prima di riuscire in una dei miei principali obiettivi e varcare la porta per il mio inconscio ce ne ho messo di tempo proprio perché ne avevo paura e non riuscivo neanche a trovare qualcuno che avesse avuto delle esperienze simili (e non solo per quanto riguarda l'entrare nell'ignoto ma anche nell'affrontare contemporaneamente la rappresentazione di una delle proprie paure d'infanzia che per per me era data dal buio oltre la porta), poi ho capito che spesso siamo noi stessi a stabilire inconsapevolmente i nostri limiti.
In questo senso ti ho aperto un po' il sentiero, certo tu avrai altre esperienze magari del tutto diverse però sapere in parte come potrebbe andare a finire è una sicurezza che di certo ti darà più forza per affrontare la task nei prossimi lucidi che farai. Sono contenta di essere riuscita in quello che volevi :oops:
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 01/11/2014, 1:52

Emm...prima del lucido con il Dio Odino, nella raccolta degli altri brevi lucidi di settembre/ottobre, mi sono accorta che ne manca uno fra i più importanti ma dato che non posso modificare il post perché sono passati troppi giorni, lo aggiungo qui di seguito.

Qualche giorno dopo aver sognato l' andino/Camael, mi addormento con l'intenzione di fare un lucido, cercando di imporlo con la visualizzazione.
Compare il black world e mi accorgo di stare nel limbo fra il sonno e la veglia. Nel nulla comincio a distinguere una forma e mi accorgo che ha il mio aspetto. L'altra me non è normale, è un po' il Mr Hyde del Dr. Jekyll: ha una posizione gobba e accucciata quasi da animale, uno sguardo spiritato, i denti in mostra con un ghigno malvagio e la saliva che cola da una parte.
<<Smettila di mostrarmi così, so che ho energia accumulata da spendere perché non ho dovuto pensare a niente in questi ultimi mesi. E' tempo di tornare a lavorare>> dico. Percepisco infatti che quello lì avanti è la personificazione del mio inconscio, istintivo e decisamente più selvaggio, ed io voglio tornare a lucidare. Ha fatto i suoi comodi per mesi, l'ho lasciato fare, ma ora vorrei poter riprendere da dove ero rimasta.
La figura sembra capirmi o per lo meno prestarmi attenzione, tendendosi in una posizione più eretta ed umana. Forse siamo arrivati ad un accordo. Le mie speranze sono vane però perché tutto si sfalda subito
e mi sveglio.

Questo forse è frutto anche dell'influenza di tutti i sogni lucidi di Erik dove parla in continuazione con il suo Alan. Grazie Erik!
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 07/11/2014, 20:07

Lucido inutile, non lo intitolo nemmeno. Lo scrivo più per completezza che per altro.
Verde la parte prelucida e blu la parte lucida

Ore 7:30 circa-7:50

Mi sveglio alle 6:00 dopo una nottata movimentata passata in giro per il centro della mia città insieme alla mia coinquilina e ad una sua amica di vecchia data. Volevo lucidare ma niente.
Preparo valigia e tutto il necessario per prendere il treno poi mi accorgo che sono già pronta con largo anticipo (di un’ora buona…) così decido di avvolgermi nella coperta di pile e mettermi sul divanetto per chiudere gli occhi ancora cinque minuti.
La stanchezza è tanta ma la paura di addormentarmi troppo profondamente per accorgermi del passare del tempo e rischiare di perdere l’autobus per la stazione mi fa svegliare di continuo e riaddormentare una volta rassicurata dall’orario scritto sulla sveglia.
Ad un certo punto mi sveglio perché so che ormai devo partire. Mi alzo dal divanetto e scuoto la coperta di pile prima di piegarla. Dalla coperta di pile escono briciole che sembrano essere di pane o di dolce. Decido di scuoterla ancora per pulirla e cadono altre briciole. Ma da dove diavolo arrivano? Non mi sembra di aver mangiato con la coperta addosso di recente…
Penso che dovrò raccoglierle dal pavimento con uno swiffer prima di partire, però devo fare in fretta o rischierò di perdere la coincidenza autobus-treno.
Vado per piegare la coperta ma cadono ancora briciole. La scuoto un’altra volta ormai rassegnata e al posto delle briciole cominciano a cadere breccia, fango secco e sassi sporchi di asfalto. Ma che cavolo…? Tengo la coperta ferma a mezz’aria mentre questo mix di sassi e polvere, uscente non so come dalla coperta, continua a riversarsi senza sosta su un unico punto del parquet e finendo per formare una montagnola.
Però…questo è impossibile…allora sono in un sogno! -->oh cavoli, allora è un lucido! --> oh cavoli, allora sto ancora dormendo. Devo svegliarmi e prendere il treno! --> oh cavoli, un lucido stabilissimo che andrà sprecato!
Mi costringo a svegliarmi ed apro gli occhi. Cazzo…
Il lato positivo è che almeno mi sono svegliata appena in tempo per prendere l’autobus…

Considerazioni personali: non c’è niente da fare, ancora una volta vedo che il tira e molla fra la ragione che ti dice “devi alzarti” e tutto il resto che vuole ancora i suoi “cinque minuti” aumenta la probabilità di lucidità o comunque di creare falsi risvegli/incongruenze nel sogno che aiutano a prendere consapevolezza. Forse dovrei cominciare a mettere una sveglia giornaliera alle 5:30? :lol:
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Inrem » 08/11/2014, 2:43

Non riesco nemmeno a immaginare l'incremento dei tuoi lucidi se iniziassi a usare la CAT : WohoW :
"I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare."


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 15/11/2014, 20:46

Non particolarmente movimentato come sogno, ma a suo modo particolare.

Dormita pomeridiana dalle 14:11 alle 16:45

Breve incontro con Camael ed il personaggio onirico sbagliato

Mi stendo sul letto cercando di addormentarmi con la precisa idea di avere ipnagogiche e partire poi con un lucido. Per i primi 20 minuti almeno non riesco a prendere sonno nonostante tenti di concentrarmi mantenendo la visualizzazione di un ambiente desertico…o meglio, ce l’avevo quasi fatta ma il rumore del rumoroso portone del condominio che si chiude mi riporta alla realtà prima che l’ambientazione potesse diventare un sogno consistente facendomi addormentare profondamente ed isolandomi dal resto del mondo esterno.
Dati i miei sforzi vani di riprendere sonno, mi dico allora di lasciar perdere il tenere fissa un’immagine cercando di renderla reale e di concentrarmi invece nel respiro…anche perché se non riesco più a prendere sonno di sicuro non posso sognare e né tantomeno lucidare. Di solito concentrarsi sul respiro funziona sempre. Poi mi accorgo che qualcuno nel condominio sta ascoltando la tv, così cerco di interiorizzare quel rumore flebile immaginandomi che sia una melodia. Proprio ieri sera io, Kaito, cla, Nessuno e Amos parlavamo delle melodie che si sentono all’inizio e alla fine di un sogno che spesso premettono la lucidità.
Finalmente, dopo qualche sforzo, comincio a sentire le musiche. Comincia la sigla del cartone animato di Dragon ball GT mentre tutto è ancora nero, l’ipnagogica si limita ad essere solo uditiva. La sigla di Dragon ball si blocca a metà perché sento un altro rumore proveniente dalle scale del condominio che mi disturba, ma non tanto da riportarmi indietro allo stato iniziale grazie al cielo. Cerco di porre attenzione alla nuova musica che piano piano si sta formando e poi comincio a identificarla benissimo come la sigla del cartone dei Pokemon. Quella di Dragon ball mi piaceva di più, così provo a modificarla ripetendo dentro la mia mente le parole della canzone. La musica dei Pokemon cambia nella sigla del cartone animato di Hulk, poi finalmente riesco a riprendere quella di Dragon ball GT. Anche le sigle dei cartoni animati erano state argomento di una conversazione di ieri sera, credo di essere stata influenzata per questo.
Con la fine della sigla di Dragon ball mi rendo conto che comincia anche qualche ipnagogica visiva che si concretizza subito facendomi piombare lucida nel sogno. La situazione è questa:
sto ballando con mio padre in una specie di piazzetta vuota e rotonda sulla musica di una canzone che ora non è più quella del cartone ma una che sembra cantata dai Guns n' Roses. Il fatto di trovarmi a ballare con mio padre mi diverte, lui sembra spensierato. Mio padre non l’ho mai neanche abbracciato, figurarsi ballarci insieme come succede ai matrimoni. Comunque finiamo la canzone, poi lui mi lascia andare per spostarsi vicino allo stereo che manda la musica. Mi chiede che musica voglio che lui metta ed io gli lascio libera scelta. Quando mette su il cd…beh, è Bryan Adams con "(Everything I do) I do it for you" (non è un caso che sia partita questa e non un'altra, per me ha una valenza particolare) e chi compare avanti a me dal nulla? Camael. Insieme alle dune di sabbia avevo sperato di sognare anche lui ed in qualche modo, se anche il deserto non c’è, almeno è venuto comunque. Era da un po’ che non succedeva, cominciava a mancarmi. Si avvicina senza dire una parola e mi posa un braccio dietro la schiena mentre l’altra mano va a prendere la mia sinistra e infine si piega lentamente fino ad appoggiare la testa sulla mia, tempia contro tempia in un contatto così dannatamente reale e delicato. Ci muoviamo in un ballo lento, carezzevole, che esprime un po’ tutto ciò che c’è fra noi. Come finisce la canzone
, perdo il sogno.

Parte un sogno normale. Mi sto preparando per andare ad una festa di compleanno di qualcuno e sono in ritardissimo. Sono invitate anche mia sorella e mia cugina. Mancano pochi minuti prima di partire ed io devo ancora fare la doccia e decidere cosa mettermi con le poche cose che ho ancora in casa dei miei genitori, dato che tutto il resto è nel mio appartamento universitario. Mi infilo sotto la doccia a tutta velocità quando mia sorella mi annuncia che le due macchine delle nostre amiche sono arrivate e dobbiamo andare. All’istante l’ambientazione del sogno cambia e mi ritrovo nuda, insaponata e dentro la macchina della nostra amica che ci deve accompagnare. Lei come mi vede scoppia a ridere. Sui sedili dietro con me sono sedute altre due ragazze nostre amiche (non conosco nessuno nella realtà…) ed anche loro mi prendono in giro imbarazzate. Ero in doccia e mi stavo lavando, come ci sono finita qui così? E’ un sogno! Apro lo sportello ed esco mentre loro mi chiedono dove vado così conciata. Faccio il classico gesto grezzo dell’ombrello mandandole a quel paese ed intanto i vestiti mi compaiono addosso da soli.
Comincio a correre e mi fermo poco più in là su una piccola zona verde con una piazzetta ed una panchina per prendere tempo e riordinare le idee su cosa fare.
Le due ragazze che erano sedute dietro con me, mi seguono e mi raggiungono. Mentre prima le percepivo come amiche, ora non le riconosco. Una assomiglia solo vagamente ad una mia vecchia conoscente di università, l’altra assomiglia sempre e solo vagamente ad una mia compagna delle superiori che ogni tanto mi stava fin troppo intorno. La prima è un po’ in carne, capelli lunghi, marroni, ricci e ben definiti, labbra con rossetto rosso e maglia grigio-azzurra. L’altra è sempre in carne, ha la pelle olivastra, capelli neri fino a sopra le spalle, occhiali spessi e veste con una camicetta marrone a fiori.
<<Chi siete?>> chiedo loro.
La ragazza dal rossetto rosso mi dice <<io sono quello che si definisce un PO “sbagliato”>>.
Questo prende subito la mia attenzione. L’altra ragazza non dice niente ma mi dà fastidio la sua presenza. E’ un personaggio onirico inutile, di riempimento, passivo rispetto all’altro PO dominante e meno personaggi onirici ho in giro e meglio è.
Allungo una mano verso la ragazza dalla pelle olivastra e dico <<fuoco!>>. Ma non ci sono fiamme, non si creano e non la consumano. L’unica cosa che succede è che si crea un bagliore di luce all’altezza del suo stomaco e poi vedo due tasselli neri che riportano due 0, sempre all’altezza dello stomaco, e che nel momento in cui compare la luce cominciano a cambiare numeri dando numeri negativi come -23, -47 ecc. a diminuire finché c’è il fenomeno, dopodiché quando tutto torna normale e la luce scompare, quei due tasselli tornano a 0. Sono degli indicatori…ma indicatori di cosa?
Dato che il fuoco non funziona (un po’ anche a causa mia sicuramente perché fare male a qualcuno che non mi ha fatto niente va contro i miei principi), decido che la congelerò. Apro la mano e ci soffio sopra e lei fa la stessa cosa contro di me. Entrambe alziamo uno sbuffo freddo di neve e ghiaccio ma nulla di più, non riesco neanche nel mio soffio congelante. Però quei suoi due tasselli all’altezza dello stomaco continuano a scendere, così guado il mio corpo e mi accorgo che ne ho due anch’io che però hanno numeri positivi che salgono e poi tornano a 0 quando lo sbuffo di ghiaccio finisce.
<<Che cosa sono questi numeri?>> chiedo alla ragazza col rossetto rosso.
Lei mi sorride ma non mi risponde.
<<Ehi! Ti ho chiesto che cosa sono questi numeri!>> la incito cominciando veramente a perdere la pazienza.
<<Sssssssh>> mi risponde seccata mentre si siede sulla panchina lì vicino portandosi un dito al naso per rafforzare ciò che vuole dirmi. Guarda in alto e poi me in un modo che mi fa intendere di non allarmare il sogno. Tira fuori un pennarello dalla tasca e comincia a scriversi su una gamba in maniera che io possa leggere. Peccato che la sua scritta è un codice…

113R(o B)…
J235753

(Non ricordo se sono proprio così, purtroppo ho una pessima memoria per i numeri anche nella realtà).
Dato che di recente due dei miei amici di università hanno cominciato a scriversi e comunicare in codice tanto per non annoiarsi durante le lezioni, immagino che io ne sia stata influenzata e che questa ragazza abbia usato il loro stesso codice, così comincio a decifrare con A ACR… ma non ha senso.
Ci rinuncio e lei si alza dalla panchina dicendomi a bassa voce <<I numeri che hai sul petto stanno ad indicare l’energia. I tuoi erano positivi perché creavi energia, i suoi erano negativi perché la subiva>>.
Mi accorgo che ora la scritta che aveva sulla gamba si è trasferita sulla terra dietro la panchina. I numeri sono gli stessi, ma in controluce questi non sono più numeri ma lettere anche se si vedono poco e stavolta riesco a leggere:
“I’DON’T KNOW WHAT THE DOCTOR SAYS”
Credo che per dottore si intenda il Doctor Who (anche perché è l’unico dottore con cui ho un minimo a che fare), ma non ha senso neanche questo tanto più che non ho mai incontrato nessun PO del Dottore nei miei sogni. Accantono quell’informazione e la mia curiosità, catalogando tutto come inutile.
<<Beh, io me ne vado. Voi che fate? Venite con me?>> chiedo. Una parte di me vorrebbe lasciarle lì e mandarle a quel paese ma un'altra vorrebbe finire di parlare con il personaggio onirico della ragazza dal rossetto rosso perché sembra interessante. Mi dico anche che qualcuno nel forum aveva fatto un topic con le interviste ai personaggi onirici e magari può essere utile.
<<Veniamo anche noi>> mi dice la ragazza dal rossetto rosso.
Spicco il volo e loro spiccano il volo con me, senza ali, senza bisogno di nulla, come se sapessero già come fare.
La ragazza dalla carnagione olivastra durante il volo mi prende la mano, io mi libero e lei me la afferra di nuovo. Ma che diavolo vuole questa palla al piede? Mi libero di nuovo e l’altra ragazza dal rossetto rosso, capito che avrei anche potuto reagire drasticamente per molto meno, afferra la mano alla sua amica che smette di appiccicarsi a me.
Sorvoliamo una città tranquilla e sconosciuta, con degli altissimi condomini e bagnata dal tramonto all’orizzonte.
<<Cosa significa che sei un PO “sbagliato”?>> chiedo curiosa alla ragazza dal rossetto rosso.
<<Sono un’anomalia che si è creata durante il sogno e so molte più cose degli altri PO. E’ per questo che devo fermarmi ogni dieci minuti, per non farmi riconoscere>>.

Qui il sogno si tronca di netto improvvisamente.
Oh no no no!
Tento di incubarlo e rientrare. Riporto alla mente le immagini di come sono uscita dalla macchina, delle due ragazze e finalmente ricompare un ambiente.
Sono ancora lucida ma sono dentro una struttura che sembra un palazzetto dello sport. Spicco il volo e punto al vetro sul soffitto, devo uscire assolutamente! Attraverso il vetro ma c’è un altro ambiente del palazzetto. Punto ancora ad una delle finestre in alto e ancora una volta mi trovo dentro una specie di sottotetto del palazzetto. E’ come se il sogno non volesse farmi uscire. Dopo la terza volta del passare attraverso un vetro che per me non è facile dato che i miei sogni sono sempre piuttosto consistenti e realistici, finalmente sono fuori. Mi ritrovo in un vicoletto antico della stessa cittadella di prima. Solo che nel momento in cui esco, nel mio campo visivo cominciano a comparire scritte come “@nome a caso” e mi rendo conto che sono nickname di gente che mi sta scrivendo come se la mia vista fosse il monitor di computer ed io fossi in una chat.
Cerco di ignorarli in un primo momento mentre volo, sperando che tutto si sistemi da solo, ma dato che non succede mi arrabbio pensando che non è possibile io non possa godermi neanche un lucido in pace senza che vengano fuori dei disturbi. Con la forza di volontà riesco a riportare la vista in maniera normale, togliendo tutte le scritte.
Ritorno alla piazzetta con la panchina in cui mi ero fermata con le due ragazze. Lì mi arrampico su un albero. All’improvviso, dal nulla, compaiono dei ragazzi che cominciano ad arrampicarsi sul mio stesso albero e sugli alberi vicino, con una grazia da elefanti e rompendo tutti i rami.
<<Ehi, piano! Fermi!>> sono atterrita, ma dato che non si fermano decido di cambiare aria. Spicco il volo e mi fermo su un tetto a tegole rosse e vecchio. Nonostante sia la stessa cittadella di prima, non ci sono condomini alti, qui sembra di essere in una parte medievale. Mi accorgo che l’intera città è cinta da mura e al di là ci sono solo prati incolti e verdeggianti in cui sono disseminati alberi in fiore e oleandri che si infittiscono a mano a mano che c’è più distanza dalla cittadina finché più in là non formano un bosco. All’orizzonte è ancora il tramonto, anche se il cielo è un po’ nuvoloso come se avesse appena finito di piovere, e sui prati verdeggianti e pieni di alberi al di là della cinta di mura si estende una nebbia bianca e densa che sembra depositarsi solo al di sotto delle loro chiome.
C’è un vecchio signore che esce dal balcone di casa sua e guarda prima me, incuriosito, poi i prati con la nebbia.
<<Perché c’è quella strana nebbia?>> chiedo al vecchio.
<<Perché quella è la parte di mondo che non viene utilizzata da tempo>> mi risponde sorridendo come solo i vecchi, fieri di poterti insegnare qualcosa che non sai, sanno fare.
Una parte di mondo che non utilizzo da tempo…interessante, chissà cosa potrei trovarci là.
Prendo il volo sorvolando la cinta di mura mentre il vecchio mi grida dietro <<dove va? Fra poco farà buio là fuori!>>.
Come tocco terra, gli sbuffi di nebbia più vicini a me si dissolvono svanendo.

Qui però il sogno finisce e mi sveglio.

La ragazza dal rossetto rosso mi ha lasciata un po' perplessa. Inizialmente non le avrei dato neanche un soldo di fiducia ma poi si è rivelata piuttosto particolare. Mi ha colpita il fatto che sapesse di essere un PO, ammesso poi di sua spontanea volontà, che come me si riferisse al "sogno" come ad un'entità a sé quando mi ha detto di rimanere in silenzio, che sia lei che l'altra PO passiva presentassero poteri (di solito i miei PO non ne hanno). Inoltre sembrava conoscere qualcosa di più del mondo dei sogni rispetto agli altri PO che incontro di solito. Anche la "parte di mondo che non viene utilizzata da tempo" mi ha incuriosita molto, magari se riuscirò a tornarci la esplorerò meglio. Dai, tutto sommato un lucido buono anche se non sono andata avanti con i miei obiettivi
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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