Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 21/12/2015, 22:19

Non è importante come lucido ma mi piaceva la storia dietro e l'incontro con un personaggio archetipico dell'uomo

Sogno di...qualche giorno prima del 30 Novembre :lol:

Il centauro ubriaco

Il sogno è per la maggior parte del tempo comune. Dapprima mi trovo in un fossato vicino casa che in realtà non esiste e sto come mio solito alla ricerca di animali da fotografare. Dopodiché, con le scarpe completamente infangate (ricordo bene il dettaglio di camminare faticosamente nella melma) e la ricerca che non porta a nulla, mi arrampico per la sponda del fossato per andarmene. E’ quasi ora di pranzo e dovrei tornare a casa per mangiare ma mi dico che ho ancora un po’ di tempo che posso consumare andando a vedere uno strano casolare che sembra abbandonato. E’ uno di quegli edifici in cemento armato grigio, industriale, bruttino. Entro e mi accorgo che è senza tetto. Sono in un corridoio stretto che percorro. Ci sono anche altre persone che sembrano intente a vagare chiacchierando. Mi guardo attorno e nonostante il posto un po’ lugubre e sporco, l’atmosfera è di tutt’altro stampo. Mentre mi perdo nel guardarmi in giro, per poco non vado a sbattere contro un cavallo marrone che si trova proprio avanti a me. Sbuffa ed io gli lascio il passo spostandomi a sinistra e continuando per il corridoio. Ad un certo punto sulla destra sembra esserci una rientranza con del terriccio a terra al posto del cemento ed una porta a grata che sembra quella di una prigione d’isolamento. Appeso alla porta c’è il teschio di un corvo legato con dello spago. Mi avvicino perché mi incuriosisce e vorrei quasi prenderlo per tenerlo, ma poi rimango delusa perché mi accorgo che è soltanto fatto di plastica. E’ una decorazione di Halloween? Perdo interesse e tornando nel corridoio principale mi accorgo che più vado verso la sua fine e più ci sono tutte decorazioni festose di halloween. Il corridoio si interrompe ed arrivo ad un varco sulla sinistra dove oltre vedo bancarelle piene di cianfrusaglie, scaffali da terra pieni di libri e persone che sembrano tutte prese a comperare. Non mi va di entrare, così faccio dietrofront. Peccato che per tornare da dove sono venuta ora c’è un centauro, con il corpo del colore marrone dello stesso cavallo di prima su cui per poco non sono andata a sbattere, che vacilla e da ubriaco importuna tutti i passanti.
Decido di provare ad ignorarlo sperando di passare inosservata ma quello punta proprio su di me e parandosi di fronte mi fa un complimento che non ricordo mentre a malapena si regge dritto sulle zampe. Però la mia tattica di ignorarlo non sembra funzionare, così una volta che gli passo di fianco lui continua a seguirmi e chiacchierare con la bottiglia vuota di chissà quale alcolico in mano. Allora uso la tattica dell’accondiscendenza dandogli ragione a prescindere in tutto ciò che vaneggia, però ad un certo punto mi viene la curiosità di poter cavalcare un centauro, così in un momento di prodezza gli chiedo se sarebbe disposto a portarmi sulla sua schiena. Il centauro, di giovane aspetto, capelli lunghi, biondi e mossi e barba e baffi appena accennati, scoppia a ridere prendendomi in giro con lieve malizia ma accetta volentieri. Piega le zampe posteriori per permettermi di salire meglio e una volta su partiamo al galoppo per arrivare fuori dall’edificio. Lì fuori scendo e decidiamo di sederci a terra vicino al tronco di un albero caduto accanto al fosso da cui ero emersa all’inizio per fare foto. Lì, mentre ci sdraiamo, mi racconta la sua storia: gli altri centauri lo hanno esiliato perché credono che sia colpa sua se un centauro di una certa importanza, forse un capo anziano, è morto. Eppure lui non ha ucciso nessuno e sembra che sia stato piuttosto vittima di un colpo di potere da parte di terzi, ma non avendo prove ora tutta la sua comunità lo cerca per poterlo catturare e giustiziare. Finisco per provare pena per lui, vorrei aiutarlo e ad un certo punto lui si avvicina talmente tanto da baciarmi. Sento il contatto con le labbra, ma il sogno crolla. Finisco in black world e con una DEILD riesco a incubare il sogno. Riparto da casa mia e sto volando! Stavolta la differenza è che sono lucida. Una parte di me vorrebbe fare altro ma finisco per voler cercare di nuovo la compagnia del centauro e farci ora una chiacchierata da consapevole. Sorvolo una collina d’erba e trovo il mio amico che corre dietro a dei centauri corazzati di nero. Li sta inseguendo.
Vedo la scena dall’alto e il centauro mi dice <<Va via! Ti prenderanno>> e mi accorgo che i centauri non stanno fuggendo da lui, ma puntano verso di me e lui sta cercando di rincorrerli per fermarli.
Qui il sogno crolla d'improvviso.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 21/12/2015, 22:35

Istruire i propri alleati

Prima della parte lucida c'è stata sicuramente una parte di sogno normale che non ricordo, probabilmente un po’ è colpa anche del fatto che non l’ho scritto subito ma solo dopo un mese. Il ricordo comincia dal punto in cui acquisto lucidità perché sono con mia sorella ed un mio amico delle medie che non vedo da una vita (o almeno lo è d’aspetto perché poi in realtà lo percepisco come un mio compagno di classe dell’università che ho ora e che per me sta diventando una figura di riferimento) e parliamo proprio di sogni lucidi. E' mia sorella a tirare fuori l'argomento e dovrei davvero ringraziarla per avermi fatto dubitare della realtà attorno a noi. Dato che sono insieme a loro decido di cominciare a mettere in pratica il piano che avevo previsto un po’ di tempo fa: creare una specie di esercito/guardie del corpo con i miei personaggi onirici in modo che se saranno presenti sarò convinta mentalmente di averli già istruiti e che siano capaci di manipolare il sogno come dei veri e propri sognatori lucidi. Mia sorella come PO è piuttosto ricorrente e ha sempre un ruolo molto positivo, perciò sarà perfetta in caso avessi bisogno di una mano. In realtà avevo intenzione di costruire un esercito di maghi guidato da Camael e vedere che effetto poteva esserci sui miei sogni mettere in giro una specie di polizia onirica (riprendendo l’idea da Inception, lo ammetto), ma fino ad ora ho sempre fatto passare la cosa in secondo piano. Intanto proverò con due.
Decido di cambiare ambiente ed apro un varco che ci fa passare in un edificio delimitato da pareti ma senza tetto, semichiuso.
<<Allora, direi di cominciare con il volo che può essere utile per fuggire. La prima cosa che dovete fare è essere assolutamente convinti che funzionerà. Poi fate un salto e vedrete che fluttuerete>> li istruisco. Compio un salto per far vedere come si fa ma ricado giù subito. Oh cavolo, ora il sogno mi fa fare pure brutte figure…ritento ma anche dopo il secondo salto ricado anche se un po’ più lentamente. Cambio tattica e mi immagino di avere delle ali dietro la schiena, così come era il mio modo primordiale di volare. Le ali in realtà non si creano davvero, rimangono invisibili ma riesco a sentirne l'ingombro dietro la schiena. Mi alzo in volo dentro l’ambiente dalle pareti altissime e poi torno indietro e plano fino terra. I miei due PO saltellano e rimangono sospesi in aria a fluttuare ma non si alzano in un vero e proprio volo come ho fatto io.
<<Ok ok, questo può bastare. Ora vi mostrerò qualcosa per attaccare>> che è ciò che mi interessa di più. Mormoro <<Fuoco>> verso la mia mano ed una fiammata si sprigiona da questa, rimanendo viva senza spegnersi e riversandosi anche a terra come lava.
<<Le parole sono importanti nei sogni>> e vorrei aggiungere che una volta più in là se ne può fare anche a meno anche se loro come personaggi onirici sembrano avvantaggiati nel riuscire a fare le cose
ma il sogno finisce qui.
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 22/12/2015, 2:12

Sogno del 4 Novembre (...o giù di lì)

Quarantena

Sono in classe insieme ad altri miei compagni di università ed il mio professore di tecniche archeometriche. Finita la lezione ci spostiamo nel dipartimento di chimica (c’è un cambio di scena repentino) per andare a vedere qualcosa, forse dei laboratori o forse una festa/dimostrazione. Saliamo delle scale mentre moltissime persone, anche parenti di studenti e quindi persone esterne, sono intente ad ammassarsi sui pianerottoli e guardare giù dalla tromba delle scale come se ci fosse qualcosa da vedere in fondo. Perdo i miei compagni ed il mio professore fra la folla. Alla mia destra ci sono i laboratori e mi chiedo se non siano andati in uno di quelli. Mentre mi avvio all’interno di uno dei laboratorio salendo delle altre scale, incontro un drappello di studenti tutti con il camice azzurrino. Quello in testa mi guarda strano e poi mi blocca <<dove vai? È vietato quassù, ti sei persa?>>.
Gli spiego che di essere studentessa di laboratorio di 1°livello e lui mi risponde con una risatina <<Ne hai di tempo ancora. Noi siamo del 20° livello e questi sono i nostri laboratori>>.
Continuano per la loro strada sorpassandomi ed io decido che, dato che salire mi porta a laboratori di persone di livello più elevato del mio, non mi resta che scendere per cercare i miei compagni. Così comincio a scendere le rampe di scale, ma finisco nel livello sotterraneo dove ci sono le fondamenta ed è tutto in penombra. La cosa mi inquieta ma qualcosa attrae la mia attenzione: dei grossi tubi che emergono dal pavimento e che stavano lì a trasportare roba tossica fanno un rumore che non mi piace affatto. Mi avvicino e mi accorgo che tutti e 4/5 tubi sono rotti e stanno spandendo il loro gas venefico nell’aria. Sento l’allarme del dipartimento attivarsi mentre il panico dilaga. Cerco di gridare e chiamare aiuto ma sono troppo vicina, il gas venefico mi è entrato nei polmoni e soffoco, non riesco a respirare. In preda alla disperazione giungo alla conclusione, e spero sopratutto, che questo sia solo un sogno, che se muoio posso resuscitare e tutto diventa nero mentre mi accascio a terra. Sono morta…posso resuscitare, posso tornare.
Il sogno riprende che sono fuori il dipartimento di chimica, la luce che c’è sembra essere di tardo mattino. Sono lucida! Ora lo so per certo. Mi alzo in volo voltando le spalle al dipartimento da cui sento le grida e sto per andarmene quando mi fermo perché non so che fare. E’ un lucido è vero ma lì dentro ci sono anche i personaggi onirici dei miei compagni di corso e posso immaginarne uno in particolare come se fosse qui e che con la sua voce severa mi dice “ci hai traditi, io mi fidavo”.
<<Oh maledizione!>> mando in vacca le task perché non posso far prendere piede certi sensi di colpa. Mi precipito verso il dipartimento e passo la muratura del piano terra passandoci attraverso. Trovo subito due dei miei compagni, M. e V., di cui M è quello con la voce che avevo udito dentro la mia testa come una sorta di coscienza. Li afferro per la vita uno da una parte e una dall’altra e faccio dietrofront passando sempre attraverso il muro mentre attorno a me vedo corpi senza vita di tutti quelli che sono stati contaminati. Portati fuori li lascio ad una certa distanza di sicurezza dal dipartimento che è stato sbarrato per tenerlo in quarantena e contenere il gas tossico che nelle persone si è sviluppato in un' epidemia contagiosa. M. mi dice che sapeva che sarei tornata ed io gli rispondo che in realtà sono dovuta morire prima di poter fare qualcosa.
Mi dice che c’è ancora una nostra compagna all’interno, che si è rifugiata ai piani superiori e che devo tirare fuori. E va bene, riesce a convincermi a fare anche questa. Torno indietro volando e plano sul tetto dell'edificio. C'è di tutto lì sopra: da piccioni ad escrementi di piccioni per non parlare di cartacce e robaccia varia. Vago un po' finché non arrivo dall'altro lato. Trovo una finestra chiusa dove al di là vedo muoversi qualcosa. Mi concentro nell'immaginarmi inconsistente e attraverso il muro come prima. Wow, per ben tre volte ha funzionato oggi. All'interno c'è chi stavo cercando ma non è una mia amica di università anche se la percepisco come tale, ha l'aspetto di @Cenwyn! Le due informazioni in me cozzano: la ragione mi dice che è cen ma l'istinto mi dice che è R. . Ci sono anche altre due ragazze che non conosco e sembrano malaticce mentre lei pare stare bene. Mi spiegano che sono riuscite a rifugiarsi quassù prima di respirare il gas venefico e prima che i sopravvissuti potessero contagiarle. In realtà le due ragazze non mi sembrano proprio normali ed io prendo da parte la mia amica di corso/Cenwyn per sussurrarle che l'avrei portata fuori di qui senza di loro. Alle persone restanti ci avrebbero pensato i militari là fuori. Lei annuisce ma le due ragazze confabulano contro di noi a bassa voce mascherando le loro intenzioni con dei sorrisi. In una delle loro conversazioni bisbigliate sento che ci vogliono tenere in ostaggio per ricattare i militari e garantire loro una via d'uscita da questo edificio, anche se loro effettivamente sono state contagiate. Non possiamo più restare qui, così con segno d'intesa scatto di corsa verso la finestra e la mia compagna di corso dall'aspetto di Cen mi afferra e mi aiuta a salire verso la finestra alta. La spalanco e tendo una mano alla mia compagna per tirarla su mentre le due ragazze ci corrono dietro cercando di fermarci. La afferro per la vita richiudendo la finestra alle nostre spalle e finalmente siamo fuori ed io sono libera dai sensi di colpa. La appoggio a terra e me ne vado per la mia strada volandomene via. Poco lontano dal dipartimento di chimica è stata allestita una città con bungalow provvisori e tende. Sembra ci sia un' entrata sorvegliata dagli stessi soldati che erano fuori dal dipartimento d'università, una specie di isola di resistenza per combattere l'infezione del virus. Scendo a dare un'occhiata perché vedo molta frenesia laggiù. I soldati mi lasciano entrare ed anzi sembrano conoscermi di fama e sapere che sono tornata a prendere i miei compagni in difficoltà poco prima. Ho il loro rispetto, il mio subconscio ricompensa così il mio altruismo. Come entro dentro la "cittadina improvvisata" però rimango esterrefatta perché non ci sono soltanto uomini comuni lì, che si divertono, giocano, fanno cose quotidiane...ma ci sono anche degli umani fatti completamente di fango! Sono melma che cammina e parla come se niente fosse! Fermo un soldato a caso e gli chiedo chi siano queste creature fangose. Lui mi dice che all'inizio erano semplici creazioni dell'esercito che poi hanno preso autonomia a mano a mano fino ad essere autonomi e dei veri e propri conviventi con gli uomini. Mentre mi guardo in giro vado a sbattere per sbaglio proprio contro uno di questi esseri che stava andando in bicicletta e, oltre a schizzarmi completamente di fango, quella che doveva essere una donna-fango perde entrambe le gambe ed il braccio destro nello scontro. Mi guardo schifata e poi guardo la donna-fango stesa a terra che mi fissa un po' male. E' come se tutto attorno a noi si bloccasse. Tutti i personaggi onirici, umani e fangosi, mi guardano immobili. Cavoli, sto allarmando il sogno e potrebbero diventare ostili da un momento all'altro.
<<Mi scusi, non volevo>> mi giustifico alla svelta.
<<Non preoccuparti, non fa niente>>la donna-fango dopo un po' di silenzio mi sorride più serena, si rialza ricomponendo le parti del corpo riunendo tutte le macchie di fango sparse sull'asfalto che una volta facevano parte di lei.
Tutto ricomincia a scorrere normalmente, i personaggi onirici perdono interesse per me
ma il sogno crolla di netto prima che io possa investigare ancora sulle creature.
Ultima modifica di Alrescha il 22/12/2015, 2:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 22/12/2015, 2:23

Sogno del 9 dicembre 2015

La baita vuota

Quando mi corico, cerco di seguire le idee aspettando che arrivino le ipnagogiche. Invece di imporre un luogo con la visualizzazione cercando di partire da lì, sto adottando il metodo di rimanere in attesa che siano i pensieri stessi a portarmi da qualche parte. Cerco di svuotare la mente ed essere senza aspettative così da lasciare libertà alle ipnagogiche che piano piano arrivano. Avanti ai miei occhi si formano le prime linee di contorno di un ambiente. Poi svaniscono perché faccio l’errore di “inseguire” l’immagine e riemergo dallo stato di sonno che stavo prendendo. Ricomincio allora a svuotare la mente e lascio che le idee tornino ad accavallarsi, pensieri fugaci ma su cui non mi concentro. Alla fine tornano a formarsi i contorni di un luogo attorno a me. Rimango in attesa assecondando quello che si sta creando finché non mi accorgo che è un luogo che ho già sognato in passato: la baita degli onironauti. Le mie task prevedevano tutt’altro ma qualcosa mi ha ricondotta qui. Il sogno non è stabile ma stare ferma non mi aiuterà. Sono all’entrata come l’ultima volta e l’ambiente sembra completamente vuoto. Non ci sono personaggi onirici in giro, il camino è spento, le luci sono spente. C’è una certa penombra ovunque che dà l’idea di un ambiente lasciato un po’ andare. Solo una stanza possiede una luce accesa ed è quella in fondo al salotto su cui avevo trovato @dixit appoggiato al termosifone posizionato sotto la finestra. Mi avvicino e varco l’arcata in muratura senza porta che divide l’ambiente del salotto/cucina, che sono un tutt'uno, all’ambiente della sala. Mi affaccio dallo stipite senza entrare del tutto. Non avevo visitato questa stanza l’altra volta e mi accorgo che al suo interno è ulteriormente divisa a metà con un muro su cui si apre di nuovo un' arcata. La parte in cui sono io, con finestra e termosifone, è illuminata, mentre dall’altra parte la stanza è in un’azzurrognola e fredda penombra in cui intravedo un grosso e pesante tavolo di legno come quello di un pub. L’essere totalmente sola qui dentro mi trasmette un senso di malinconia e un certo disagio. Torno sui miei passi accarezzando con la mano destra la cucina. Mi chiedo se vedrò arrivare qualcun altro degli utenti, ma i sogni cominciati in modo diverso dalle DILD sono sempre problematici per me e questo non fa eccezione. Lo perdo quasi subito e nonostante i miei tentativi di rientrare a DEILD, non riesco ad incubarlo. Visti gli scarsi risultati mi sveglio del tutto e poi dopo aver guardato la sveglia decido di riaddormentarmi per un altro po' e mi coglie un sonno senza ricordo di sogni
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 22/12/2015, 3:11

Ora veniamo ad un lucido un po' più serio che coinvolge uno dei personaggi onirici più ostili per me. Devo ancora metabolizzare bene ciò che è successo.

18 dicembre 2015

La tregua con il Joker

Il sogno comincia che sono sotto il cortile di casa mia e faccio parte di una squadra, contrapposta ad un’altra, in una simulazione di guerra al femminile in stile soft air anche se credo che sia per qualcosa di più serio. Sono nascosta nella zona d’entrata del mio condominio, con le spalle rivolte alle scale per gli appartamenti, insieme ad un'altra mia compagna. All’improvviso due della squadra opposta ci scovano. Una ci assalta dalla porta del corridoio che collega le cantine e un’ altra ci arriva dal portone posteriore secondario. Nonostante io abbia un’arma in mano come tutte, spingo la ragazza più vicina a me, uscita dal corridoio delle cantine, senza sparare. Quella cade all’indietro ed io richiudo la porta e giro la chiave così da intrappolarla mentre la mia compagna si occupa dell’altra alle nostre spalle. Finita la controffensiva io e la mia compagna d’arme decidiamo di uscire fuori sul cortiletto. Apriamo il portone e ci accucciamo riparate dal muro laterale di destra. Rimaniamo in silenzio aspettando il momento buono per colpire perché altre ragazze della squadra opposta si aggirano lì attorno e vogliamo avere la certezza di colpirle prima che possano rendersi conto della nostra presenza e colpire noi. Dal nulla però, sbucato chissà dove, arriva il Joker di batman che corre fra le tipe armate e alza le braccia al cielo creando sorpresa e scompiglio. Ma che cavolo…
La sua presenza è incoerente con la trama del sogno e mi fa prendere lucidità. So chi è e so cosa devo fare, stavolta non mi sfuggirà. Getto via l’arma ed esco allo scoperto cominciando a correre dietro a quel PO completamente folle con odio e determinazione ad ucciderlo una volta per tutte. Le altre ragazze della simulazione di guerra mi vedono ma sembrano tutte aver perso importanza. La trama del sogno sta cambiando e non mi attaccano nonostante un istante prima fossi della fazione opposta, mi lasciano passare guardando un poco interessate la scena di me che mi metto all’inseguimento del Joker. Di solito ero io a scappare da lui, ma stavolta si sono invertiti i ruoli ed è lui quello in difficoltà anche se ride e sembra prendermi in giro pur sapendo delle mie cattive intenzioni. Attraverso la strada e mi arrampico sopra il piccolo pendio che divide il campo coltivato dal cemento mentre mi chiedo come mai non sia presente anche Camael dato che sono un po’ legati come personaggi onirici. Mi trattengo dal gridare il suo nome e richiamarlo, così come mi trattengo dall’invocare Morfeo perché stavolta ho deciso di affrontare il PO ostile da sola. Una volta sopra però, vedo il Joker correre un secondo prima e l’attimo dopo non lo vedo più, come se fosse inciampato e caduto all’improvviso durante la fuga. Dove diavolo è finito? Rimango perplessa. Mi guardo attorno mentre intanto mi avvicino al punto in cui l’ho visto scomparire. La casa del contadino a cui appartiene la terra c’è ancora, a grandi linee è tutto normale ma il campo invece di essere coltivato sembra avere tutti tumuli di tombe fatti con la terra smossa di fresco. Fra questi tumuli ce n’è uno che non è stato ancora del tutto completato e lascia scoperta la parte superiore di una donna morta. E’ di trent’anni circa, dai capelli lunghi mori e dalla pelle di una strana colorazione gialla forse per la decomposizione. Non mi sembra di conoscerla ma di certo non è una cosa allegra. “Ecco, il Joker porta sempre influenze negative” penso fra me. Su un altro tumulo vedo una cosa colorata di rosso che spunta dalla terra. Mi domando se non sia il Joker nascosto lì sotto per prendermi di sorpresa, anche se lui di solito è vestito di viola. Smuovo un po’ la terra e invece di un personaggio onirico ci trovo una versione gigante della scatola in cui tengo tutte le mie chiavette USB. Rido un poco per l’assurdità e salto sopra la scatola per vedere se la parte soprastante di plastica che mostra le chiavette all’interno regge. Appurato che è abbastanza grande da sorreggermi senza rompersi, perde il mio interesse. Con lo sguardo sondo il campo e finalmente ritrovo la figura del Joker.
Quello però è accasciato a terra in una posizione particolare: le gambe sono in ginocchio sul terreno, le braccia abbandonate posizionate sui fianchi e la testa appoggiata con la guancia destra sul campo. I suoi occhi sono spalancati e sbarrati e sembra…un guscio vuoto, come se all’improvviso la vita lo avesse abbandonato. Non riesco a decidermi se essere contenta di vederlo così inerme o se mi mette ancora più in allarme. Mi avvicino e quando sono a qualche metro di distanza il Joker si rianima! Si alza in piedi ma in modo del tutto innaturale, come un burattino guidato da fili invisibili finché non è totalmente in piedi, solo allora torna a vivere e muoversi normalmente. Ci guardiamo ed i suoi occhi di solito chiari con una luce di follia dentro stavolta sono di un nero pece contornato di rosso e con le iridi rosse. Si potrebbero definire demoniaci. Lui rimane in silenzio a fissarmi con un lieve sorriso. La cosa mi incuriosisce e mi inquieta allo stesso tempo. La mia voglia di ucciderlo scompare per due motivi: il primo è che qualcuno aveva supposto potesse essere la mia parte folle/infantile e uccidere un personaggio onirico a cui, per quanto ostile, sono legata non mi sembra la cosa migliore da fare; secondo è il fatto che la prima volta che lo sognai, qualcuno mi aveva consigliato di parlarci e decido di provare per scoprire qualcosa di interessante.
La prima domanda decido che debba essere di prova. <<Quanti anni ho?>> gli chiedo.
<<Forse quindici qualche anno fa o forse trenta tra qualche anno, che importa ragazzo?>>.
Perché ragazzo? Ho l’impressione che questo PO mi risponderà un po’ a vanvera.
<<Sono una ragazza…>> replico un po’ freddamente.
<<Questo è quello che credi, ma la realtà passa per la tua mente e vede solo ciò che vuole vedere>>.
A questo non trovo modo di replicare anche perché per un attimo è come se cadessi in confusione e mi dimenticassi chi sono davvero: il mio nome, il mio sesso, i miei ricordi. Tutto annientato. Una sensazione bruttissima che dura solo pochi istanti mentre mi guardo le mani e mi accorgo che sopra le mie si sono sovrapposte le mani di un ragazzo che non è consistente, sembra una specie di fantasma bluastro che sono e non sono io. Mi dico di calmarmi e mi ripeto mentalmente le parole "so chi sono". Quando mi riprendo per bene e tutto torna normale, ora più sicura, decido di lasciar cadere l'argomento e passare ad altro magari inerente ai sogni.
<<Spiegami qualche meccanismo. Il dolore per esempio, come funziona? Spiegami causa ed effetto del dolore>>. Questo perché il dolore nei sogni, oltre ad essere meno riprodotto rispetto ad altre sensazioni, non è neanche sempre presente.
Mi prende il braccio sinistro scoprendolo dalla manica della maglia e tenendomelo con una mano. Avvicina le dita dell’altra e mi tira via un pelo vicino alla mano che sento a malapena. Mi dice qualcosa che non ricordo, credo che ci sia un attimo di calo di lucidità, poi va a tirarmi dei peletti del braccio fino a staccarli e qui il dolore lo sento assolutamente reale e il sogno si stabilizza di nuovo.
<<Lo hai sentito? Posso provare a farti anche più male se vuoi>>.
Libero il braccio dalla sua presa e mi affretto a dire che è stato piuttosto chiaro prima che rischi di tornare il solito personaggio onirico ostile.
Lo guardo di nuovo e stavolta i suoi occhi non sono più neri e rossi, ma fra il verde e l'azzurro. Sono tornati normali. Mi fa un’espressione da cucciolo che per un attimo mi intenerisce. Ricordo che qualche utente aveva proposto di elargire affetto ai personaggi onirici negativi, così mi faccio coraggio e colgo l’occasione di fare pace con la parte di me con cui, presumibilmente, sono in conflitto e che il Joker rappresenta. Accorcio la poca distanza che c’era ancora. In un primo momento il personaggio pare ritrarsi colto di sorpresa quando appoggio la mano sulla sua spalla per accostarmi. Poi si tranquillizza ed io lo bacio suggellando l’armistizio.
Qui il sogno termina all’improvviso. Cerco di riprenderlo per tentare di continuare con la chiacchierata ma la DEILD non mi riesce e mi sveglio completamente.
Ora starò a vedere come si comporterà il Joker la prossima volta.
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pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Inrem » 22/12/2015, 7:04

Molto interessante questo insolito comportamento del joker! Mi verrebbe da pensare che sia stato causato dal fatto che non hai avuto paura di lui in questo sogno, anzi! Probabilmente la paura lo alimentava e lo rendeva ostile e pericoloso.
Quando mi capita di fare pace con dei p.o. negativi , le volte successive che li sogno non sono più "negativi".
Sogni del genere sono molto importanti per la crescita e il proprio benessere interiore, sono contento per te :)
Continuerò a seguire il tuo diario in attesa di sviluppi su questa faccenda!
"I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare."


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 02/01/2016, 0:43

Inrem ha scritto:Mi verrebbe da pensare che sia stato causato dal fatto che non hai avuto paura di lui in questo sogno, anzi! Probabilmente la paura lo alimentava e lo rendeva ostile e pericoloso

Probabile. Il problema dei lucidi, almeno per me, è che molte volte non basta fare finta di avere la forza per superare la paura. Se la sensazione ti rimane dentro, per quanto ci si possa costringere ad avere coraggio, c'è sempre il rischio di sfociare in un incubo.

Inrem ha scritto:Quando mi capita di fare pace con dei p.o. negativi , le volte successive che li sogno non sono più "negativi".
Sogni del genere sono molto importanti per la crescita e il proprio benessere interiore

Speriamo che nei prossimi sogni sia sempre così collaborativo :lol:
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Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 02/01/2016, 1:26

Un prelucido particolarmente interessante. Anche i sogni hanno delle regole

29 dicembre 2015

Nel bel mezzo di un sogno comune in cui sono in casa mia, compare un tizio sulla cinquantina che vuole stuprarmi. Fuggo e mi infilo in bagno chiudendomi la porta alle spalle e girando la chiave. Il tizio di punto in bianco comincia prima ad attraversare la porta quasi fosse inconsistente e poi la apre violentemente come se non fosse mai stata chiusa o come se avesse reagito a scoppio ritardato. Una specie di bug del sogno in cui l'ambiente non è stato ben riprodotto.
La cosa mi impaurisce perché ora sono alla mercé dell'uomo e mi manda in bestia allo stesso tempo perché avevo comunque trovato il modo di salvarmi se la porta si fosse effettivamente comportata da porta e l'uomo da essere umano normale. La rabbia prende il sopravvento sulla paura, così gli grido <<Ehi, siamo in un sogno lucido! I sogni hanno delle regole e la porta era chiusa a chiave!>>.
Il tipo sulla cinquantina ritorna sui suoi passi un po' mortificato di aver "imbrogliato", si rimette sulla soglia e la porta gli si chiude in faccia mentre tutto torna come avrebbe dovuto essere fin dall'inizio. Dopo questo strano stop, il sogno riprende a scorrere con la sua trama da dove si era interrotto.
Sento il tizio bussare insistentemente e con rabbia. Vuole sfondare la porta per entrare. Sono consapevole di avere dei poteri ma mi convinco di voler giocare secondo le regole e senza barare, così alzo la serranda per passare dalla finestra e finisco sul balcone dopo aver controllato che l'uomo non mi stesse aspettando lì. Il sogno finisce con il calarmi fino a terra passando da balconi e davanzali delle finestre del mio condominio.
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda EternalDreamer94 » 03/01/2016, 0:29

Fa piacere ogni tanto vedere uno stupratore che si degni almeno di rispettare le leggi della fisica :lol: :lol: :lol:

Sai ho da poco iniziato a leggere il tuo diario dei sogni e so di essere solo il 47572145794esimo a ripetertelo ma i sogni che fai sono pura poesia e mi trasmettono un senso di tranquillità e poi è bellissimo immaginarti mentre corri con i lupi, combatti contro NebulaWa datosi alla pirateria per salvare Oniria o prendi a cazzotti un branco di scimmie impazzite ( :lol: ). Insomma mi hai dato quella spinta che mi serviva per avventurarmi nel mondo dei sogni lucidi quindi... Grazie! : Thumbup :

P.S.: Mi togli due curiosità:
1) Perché hai scelto come nick Alrescha?
2) Cosa pensi dei viaggi astrali? Hai mai pensato di farne uno?
Amo questo Forum!

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"Ehm..."
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 04/01/2016, 23:15

EternalDreamer94 ha scritto:ma i sogni che fai sono pura poesia e mi trasmettono un senso di tranquillità e poi è bellissimo immaginarti mentre corri con i lupi, combatti contro NebulaWa datosi alla pirateria per salvare Oniria o prendi a cazzotti un branco di scimmie impazzite ( :lol: ). Insomma mi hai dato quella spinta che mi serviva per avventurarmi nel mondo dei sogni lucidi quindi... Grazie!

Grazie delle tue parole Eternal! Mi sta particolarmente a cuore il fatto che chi legga il sogno possa provare un qualche brivido di emozione, anche se può essere soltanto l'ombra di ciò che ho vissuto là. Non scrivo benissimo, la mia proprietà di linguaggio fa schifo, ma ce la metto tutta e quando qualcuno mi dice che riesco a trasmettergli qualcosa allora mi convinco di star facendo la cosa giusta alla fine, anche se significa scrivere muri di testo immensi.

EternalDreamer94 ha scritto:P.S.: Mi togli due curiosità:
1) Perché hai scelto come nick Alrescha?
2) Cosa pensi dei viaggi astrali? Hai mai pensato di farne uno?

1)Il nick deriva da una coincidenza: Alrescha viene dalla stella più importante (o meglio due stelle) della costellazione dei Pesci che è anche la mia, inoltre è vicinissimo al mio vero nome.
2)L'argomento dei viaggi astrali è un terreno incerto per me. Premetto che non ne ho mai fatto uno come si deve e l'unica volta che credevo di essere davvero arrivata ad un distacco dal corpo, con vibrazioni e tutto il resto, con il senno di poi ho realizzato che l'ambiente attorno a me non rispecchiava nel dettaglio quello vero. Questa esperienza ed il fatto che il viaggio astrale si raggiunga, a detta di molti, con le stesse tecniche che si usano per i lucidi mi hanno portata a pensare che siano dei sogni lucidi un po' particolari dove la persona si convince effettivamente che sia un viaggio astrale quando in realtà sta solo sognando. Sono comunque aperta a tutte le possibilità e se mai avrò un'esperienza che possa farmi ricredere, ben venga. Per il momento ho avuto soltanto sogni in cui potevo guardare l'altra me addormentata, ma non è poi così strano :lol:
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