Indice ‹ Condivisione Esperienze ‹ Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

[Vinnie]

Wow, fantastica come sempre Fenomenale il viaggio mentale dentro al sogno ahahahs

[Alrescha]

Addirittura chiudere gli occhi, immaginare una situazione, riaprirli e ritrovarsi al punto di prima

Sì, mai fatta una cosa del genere prima. Mi sta facendo bene l'essermi iscritta qui. Sto provando e facendo cose a cui non avrei mai pensato o non avrei dato peso. Ne sono soddisfatta

[Alrescha]

ahahahah dovevo proprio dormire con foxy?????

e shini ti è andata bene piuttosto! allora dixit e yareol cosa devono dire che li ho praticamente fusi in un unico corpo?

[Alrescha]

C'è anche il sequel di questa telenovela?

ahah da una parte ci spero proprio. Magari scoprirò dove dovevate andare così di corsa

[Mirror]

ahahahah dovevo proprio dormire con foxy?????

e shini ti è andata bene piuttosto! allora dixit e yareol cosa devono dire che li ho praticamente fusi in un unico corpo?

quindi ho dormito con una chimera oh bhe ho fatto anche di peggio

dai che son curioso di sapere dove dovevo andare con mia sorella/tua mamma.

[yareol]

Accidenti che fantasia Alre! Sogni così complessi secondo me non ne fa nemmeno La Berge!
Secondo me hai immaginato Dixit con la mia faccia semplicemente perchè lui non lo hai mai visto, mentre a me si. La pancia purtroppo ce l'ho (non sono magro) ma non mi offendo di certo eheh! Anzi mi stupisce il tuo intuito, brava!
Inoltre hai una mente molto flessibile e il controllo che hai su di essa è particolarmente articolato, complimentoni (e anche un po' di bonaria invidia da parte mia, eheh!)!
Dai continua così che anch'io sono curioso di vedere dove dovevano (dovevamo?) andare! ^_^

[dixit]

Comunque io sono abbastanza diverso

[Alrescha]

Sogno del mese di luglio ma la data precisa è assente

Sono a casa mia di sotto in cucina assieme a mia zia. Lei mi parla ma io sono disinteressata. Sopra il tavolo c'è un libro illustrato che so aver fatto io. Un racconto. Lei parla ed io comincio a sfogliarlo estraniandomi. Narra di come il mondo sia collassato, unendosi a quello dei sogni per via di un'entità malvagia. Il mondo dei sogni perciò prende vita. A mano a mano che sfoglio le pagine del racconto mi ritrovo dentro la storia. Sono con I. ,un' amica conosciuta di recente al campo di paleontologia, ed insieme a noi ci sono altri miei compagni reali e provenienti dal mio mondo onirico. Con loro parto per sconfiggere questa entità malvagia. Nella prima parte del sogno ricordo solo una città dai grandi palazzi che sta venendo devastata da degli uragani in diversi punti. La seconda parte invece la ricordo abbastanza bene. Stiamo camminando tranquillamente quando il terreno sotto di noi comincia a sgretolarsi. Rimangono delle lingue di terra circondate dal nulla più assoluto e dove noi stiamo immobili finché il terreno non si stabilizza. Il nostro gruppo è stato separato, siamo ognuno in una lingua diversa di terra sospesa nel vuoto. <<Non preoccupatevi>> cerco di ragionare <<siamo nel mondo dei sogni, ogni cosa che immaginate potete renderla reale>> perciò dimostro di poter fare un salto impossibile di parecchi metri dalla mia porzione di terreno che è periferica, all'ultima lingua di terra opposta più lontana. Raggiungo perciò un paio dei miei amici e poi salto di nuovo senza quasi prendere alcuna rincorsa. Sono salti di decine di metri di distanza. Dopodiché tornata alla mia lingua di terra iniziale mi viene pensato che se posso saltare allora posso anche teletrasportarmi. Basta pensarlo che scompaio e ricompaio in una delle porzioni di terreno di mezzo, proprio di fianco ad I. I miei amici rimangono stupiti, alcuni hanno cambiato la loro posizione avendo provato a saltare come avevo fatto io. Perciò dico <<Ragazzi forse e meglio che impariate anche il teletrasporto perché può essere utilissimo>>. I. di fianco a me vuole tentare subito perciò le dico <<Non pensare di essere in questa lingua di terra dove stai ora, chiudi gli occhi e immaginati di stare nell'altra, immaginati quale sarebbe la tua visuale da lì>>. La vedo scomparire dopo pochi secondi e riapparire nella porzione di terreno a fianco. Decido di riprovare anch'io qualche altra volta sia il salto che il teletrasporto per assorbire bene le tecniche. Mi diverto a passare da un posto all'altro. Finito il breve allenamento il sogno stacca e riprende con noi che siamo di nuovo in marcia. Un altro stacco dove si vede un nostro amico onirico tradirci e il sogno riprende in terza persona. Mi vedo legata per polsi e piedi con delle catene a delle montagne. Sono sospesa nel vuoto. Sopra di me delle grandi nuvole nere prendono la forma di un volto che identifico subito come l'entità che devo sconfiggere. Mi vedo tentare di liberarmi con il volto creato dalle nuvole che mi canzona dicendo che non posso utilizzare il teletrasporto per scappare perchè ha immaginato quelle catene capaci di resistere a qualsiasi cosa. Dal nulla creo due seghe elettriche gigantesche per spezzare le catene da entrambi i lati. Sento l'entità ridere mentre sorrido anch'io e nonostante veda la scena in terza persona, sento il pensiero corrermi in testa: questo è anche il mio sogno perciò posso immaginare di spezzarle ed esse si spezzeranno. C'è lo stacco del sogno, mi libero e sconfiggo l'entità anche se non ho idea di come. Il punto di vista torna ad essere quello reale in cui io sto in cucina e mia zia mi parla. Sento partire una canzone italiana dal libro che non esiste. Parla di tutti i personaggi che erano presenti nel racconto e del perchè erano partiti per il mondo dei sogni. La strofa riguardante me stessa racconta che sono partita per l'amore di una statua che con la fusione dei due mondi aveva preso vita e ben consapevole che distruggendo l'entità malvagia la statua sarebbe ritornata inanimata, sono comunque andata a risolvere il problema che avrebbe messo a repentaglio il nostro mondo sapendo di andare ad uccidere anche quello a cui tenevo.
Con la canzone il sogno finisce.

[davidiust]

Bisognerebbe impiantarti degli elettrodi nel cranio e vedere i tuoi sogni alla tv... Sai che successone? Incredibile!

[Alrescha]

Anche questo è un sogno di luglio annotato ma senza data (prima o poi imparerò a tenere un diario decente)

Sono in macchina insieme a G. la mia migliore amica ed al suo coinquilino francese che guida. Prendiamo una strada sterrata di montagna che sale verso l'alto. Il cielo è nuvoloso ma di quel nuvoloso color ocra che preannuncia pioggia mista a sabbia. Mentre percorriamo la strada in salita, ora asfaltata e a doppio senso di marcia che costeggia un dirupo enorme a sinistra, faccio notare come guida strano il ragazzo. Il suo sedile non è né a destra e né a sinistra ma perfettamente al centro assieme al volante. Rido assieme a G. e dico qualcosa come <<ma guarda che modo strano di guidare, si vede che sei francese>> prendendolo in giro. Però questo distoglie al ragazzo la concentrazione della guida, sbandiamo finendo nell'altra corsia, evitiamo per un soffio un frontale con una macchina proveniente nel senso opposto di marcia, cerchiamo di rimetterci nella nostra ma ormai la macchina è fuori controllo. Torniamo sulla corsia opposta, sfondiamo la ringhiera di sicurezza e finiamo dritti dritti giù per la scarpata in un volo di parecchie decine di metri. G. grida, io mi aggrappo alla maniglia della portiera mentre le pareti del monte che vanno giù a strapiombo le vedo passare dal finestrino ad una velocità realistica. Penso che per noi è finita. Per un attimo spero che sia tutto un sogno ma so che è reale. Sento lo schianto della macchina contro la roccia e la botta che non avviene così forte come avrei immaginato. Poi il nulla.
Qui parte un monologo fra me e me. Mi dico che sono stata una stupida, che ho fatto uccidere tutti me compresa. Se potessi tornare indietro me ne starei zitta ed infine me ne faccio una ragione. Ormai è fatta, sono morta e non è stato neanche doloroso. Dopo i sensi di colpa cominciano le domande su cosa mi aspetta ora. Finalmente avrei avuto le risposte alla faccia di tutte le religioni e di tutti i filosofi e gli scienziati del mondo. Poi in un attimo fermo il monologo. <<Un momento>> mi dico <<ma io sto pensando e ciò non è possibile. Penso dunque sono>> e da lì è come se aprissi gli occhi. Il nulla si dirada. Mi ritrovo ancora dentro la macchina. Stavo dormendo e non capisco, è stato tutto un sogno? Stiamo ripercorrendo la stessa strada ma stavolta rimango ammutolita un po' per lo stupore e un po' per non finire di nuovo nella scarpata. Giungo perciò alla conclusione di essere ancora in un sogno e a quanto pare nei miei sogni deduco che non posso morire come se l'inconscio mi tutelasse in qualche modo.
Il sogno qui finisce