Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > pagine di sogni di Alrescha

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 16/01/2015, 3:22

Questo è l'ultimo lucido del periodo febbre. Non so se sia stata la febbre di per sé a farmi lucidare così o se sia dovuto al fatto che ho dormito per molte più ore di quanto io non faccia normalmente che ha reso i sogni così particolarmente stabili e complessi.
Comunque come è finita la febbre, si sono rallentati i lucidi (da giorni ancora niente). Forse dovrei tornare a dormire di più e basta...

@NebulaWa
Mattino dell’8 Gennaio 2015


Immagine
Sfida al sognatore lucido esperto

Inizialmente ho fatto due sogni normali stabilissimi e che ricordavo benissimo. Adesso invece il secondo l’ho dimenticato. Il primo lo ricordo molto bene dato che mi aveva fatto rabbia.
Sono in macchina con una mia amica e non mi ricordo per quale motivo su una rotatoria c’è anche una specie di “zona di sosta” chiamiamola così dato che in realtà ce l’avevano fatto per bellezza perché era vietato fermarcisi. Non ricordo per quale motivo sono costretta a sostare lì un momento. Inserisco le quattro frecce mentre la mia amica cerca qualcosa sotto il sedile della macchina di mio padre. Risolto il problema vado per ripartire quando alcuni pirati della strada, forse ubriachi, alla guida di diverse macchine, fra cui un pulmino a 9 posti blu e bianco, cominciano a fare la rotatoria di continuo e inversioni a U sulle uscite bloccandomi quindi lì ferma. Aspetto il primo pazzo, aspetto il secondo pazzo, ma vedendo che non sembrano voler smettere e andarsene dopo un po’ suono il clacson scocciata.
Le macchine si fermano, saranno state cinque in tutto e come uno sciame di api si fiondano verso di noi tutte insieme, in velocità. Tento di rimettere in moto velocemente ma dopo l’impatto con la prima macchina proprio sulla parte anteriore della mia, ricordo di aver pensato: “siamo in trappola, è finita”. Io e la mia amica moriamo nel momento in cui anche le altre macchine ci raggiungono e ci travolgono. Finisco per volteggiare sopra la scena sotto forma di fantasma. Sento quei ragazzi completamente folli ridere a crepapelle di noi morte mentre scendono dalle loro macchine incidentate e così per la rabbia giuro che li avrei perseguitati a vita nei modi più atroci fino a farli morire pazzi.
Il secondo sogno era decisamente meno macabro e forse prima o poi riuscirò a riportarlo alla mente.
Dopo il secondo sogno ho un risveglio. Mi rendo conto essere ormai mattino, forse le 9?, ma mi sento ancora debole per la febbre e non ho alcuna intenzione di alzarmi dal letto.
Decido di rimettermi a dormire ancora un po’.

Sono in un ambiente esterno eppure proprio esterno non è. A descriverlo ora potrebbe essere una specie di luogo di transizione: ci sono delle pareti bianche attorno a me che però non sono collegate fra loro, il soffitto è assente e in fondo le pareti terminano per dare su una specie di giardino o comunque luogo alberato che però è chiaro e nebuloso, nient’affatto nitido che sottolinea la sua poca importanza a cui però non faccio caso perché per me sembra tutto normale.
Avanti a me c’è un ragazzo decisamente più grande di me di diversi anni, dai capelli corti e castani, la carnagione chiara ed un volto pulito. Indossa una maglia blu elettrico e dei jeans chiari. Ha qualcosa di famigliare e al tempo stesso di sconosciuto.
E’ seduto a terra, mi guarda sorridente come fosse divertito da qualcosa, e mi dice <<Ciao Alre>>.
Alre? Ma chi diavolo è? Mi viene in mente il sito di sognilucidi e cerco di passare in rassegna chi possa essere, però c’è il pensiero contrastante dentro che non ho mai incontrato nessuno del sito di persona…vuoi vedere che è un lucido? Prendo consapevolezza mentre il ragazzo rimane seduto lasciando che io mi avvicini e dicendo qualcosa come <<Era ora che arrivassi, ti aspettavo>>. Mi siedo anch’io a terra, proprio di fronte a lui cercando di identificarlo ed arrivo alla persona più probabile che di recente sto incontrando, anche se non ne sono del tutto convinta.
<<Nebula? Che stai facendo qui?>>.
Non conferma e né nega di essere Nebula, anche se per un attimo mi sembra che sopra la testa gli compaia una scritta blu da membro del DreamTeam veloce come un flash, ma si limita a rispondermi alla seconda domanda ed anche se non ricordo le parole precise che ha usato poi, riporto il senso della sua lunga spiegazione:
sta cercando il miglior sognatore lucido di tutti i tempi per sfidarlo ad un combattimento. Sembra infatti che questo sognatore sia stato più volte affrontato da altri sognatori, anche in più di uno alla volta, senza mai essere sconfitto e per questo si è guadagnato una fama di tutto rispetto.
<<…ed io voglio testare le mie capacità>> conclude.
La cosa prende subito la mia attenzione e mi entusiasma oltre il confermarmi che sia proprio lui. Avevo intenzione di confrontarmi con un altro sognatore lucido da quando Nebula ed Amrod un mesetto fa mi avevano parlato di una sfida in sospeso fra loro. Per lo stesso motivo di Nebula avevo sfidato il mio personaggio onirico, Camael, in un lucido di molto tempo prima ed ora avevo voglia di mettermi di nuovo in gioco.
<<Posso aggregarmi?>>, sono speranzosa.
Nebula in parte sembra contento di avere una partner ma dall’altro credo che voglia affrontare il sognatore lucido da solo, però rimane solo un’impressione dato che lui non dice niente a riguardo. D’altronde anche vedere chi dei due riuscirà per primo a mandare al tappeto questo fantomatico esperto lucidatore potrebbe essere una sfida altrettanto ardua.
<<Prima dobbiamo trovarlo, andiamo>> Nebula mi apre la strada alzandosi in piedi e spiccando il volo. Mi alzo anch’io da terra e con un balzo mi accodo.
C’è una domanda che però mi assilla: come si può sconfiggere un sognatore lucido con poteri praticamente illimitati? Dovrò puntare sulla fantasia e sull’improvvisazione sperando di essere più veloce di lui nel pensare.
Il volo intanto è piuttosto stabile quanto inutile, infatti dopo neanche qualche metro ci troviamo…nel mondo dei sogni.
E’ una cosa complicata da spiegare. C’è una specie di architettura la cui forma potrebbe essere descritta così: prendete un cilindro cavo in posizione verticale, ora prendete un cilindro pieno più piccolo posizionato sempre in verticale in modo che possa stare all’interno del primo e poi immaginate di tagliare per obliquo una piccola parte del cilindro più grande in modo da poter riuscire a vedere il suo il piccolo dentro. Bene, più o meno questa è l’idea molto generale.
L’interno dell’architettura è buio e scuro, immerso in una penombra come se lì dentro fosse notte mentre il cilindro pieno è un po’ più illuminato e sembra quasi abbia dei manifesti appesi di pubblicità degli anni 60-70 vecchi e sbiaditi. Fra le pareti dell'architettura esterna e quella del cilindro interno lo spazio è molto e, dato che l’architettura la vediamo dall’altro, proprio lì dentro vedo muoversi puntini e puntini.
<<Cerchiamo il sognatore lucido fra gli altri sognatori>> Nebula comincia a scendere di quota.
Faccio scorrere lo sguardo su quelle che ora, da più vicina, mi accorgo essere persone. Ognuna ha un nome sopra la testa, un proprio nickname, e si aggirano camminando senza meta in uno stato catatonico/ignaro tutti da perfetti sonnambuli. Questi sono sognatori che stanno facendo sogni comuni ed io e Nebula siamo gli unici che riescono ad aggirarsi fra loro, e in questo posto, consapevolmente proprio perché siamo lucidi.
<<Come facciamo a riconoscerlo? Chi devo cercare?>> mentre Nebula continua a volare a diversi metri d’altezza, io scendo ulteriormente fino ad arrivare quasi a posarmi sul suolo roccioso dell’architettura che ora vedo non è piatto ma leggermente curvato e convesso.
<<Cerca un nome nero con Black ….. (parola che non capisco o forse che non ricordo)>> e mentre Nebula mi passa sopra di sfuggita che colgo con la coda dell’occhio, vedo il nome sopra la sua testa che stavolta è rosso come un amministratore di sognilucidi. Per un attimo mi chiedo se io non mi sia sbagliata dall’inizio, se quello non sia Day invece che Nebula come l’ho sempre considerato fino ad ora. Ma poi mi dico che combattere contro un altro lucidatore può essere solo da Nebula, non importa se quello che vedo non è il suo solito aspetto, oltre al fatto che di Day conosco l’aspetto esatto perciò se doveva essere lui sarebbe probabilmente comparso sotto spoglie reali.
Cavoli però…cercare un nome nero in questo buio fra personaggi che si muovono di continuo è una bella impresa. Poi all’improvviso mi blocco…e alzo lo sguardo sopra di me. Il mio nome in blu è appeso lì a mezz’aria sopra di me, un blu elettrico che si vedrebbe anche a distanza di chilometri.
Oh cavoli, se il sognatore lucido che stiamo cercando sa che siamo qui per lui, con questo nome potrei non solo essere già stata individuata ma essere anche un bersaglio facile. Ma prima sono sicura che non ci fosse niente del genere, il mio nick è comparso ora dal nulla.
Cerco di concentrarmi immaginandomi di farlo sparire e riesco subito ad eliminarlo. Mentre Nebula fa il giro orario, io vado per l’antiorario e ci incontriamo dall’altra parte senza risultato (intanto il nome di Nebula è sparito, sia che fosse stato rosso che se fosse stato blu).
<<Trovato?>> gli chiedo. Qui c’è per un momento un calo di lucidità in cui il ricordo si fa un po’ più nebuloso. Ci siamo seduti in un punto sopra una piccola sporgenza della parete dell’architettura per decidere cosa fare. Non ricordo cosa ci siamo detti. Eravamo un po’frustrati dato che di persone ce n’erano tantissime da controllare e cercare un ago in un pagliaio sarebbe stata la stessa cosa. Decidiamo di continuare la ricerca ancora per un po’.
Nel momento in cui ci alziamo di nuovo in volo mi sembra di riprendere più controllo e più lucidità.
Torniamo al punto di partenza ed io mi abbasso di nuovo fra i sognatori comuni in stato catatonico di sogno/sonnambulismo: hanno gli occhi chiusi e si aggirano con espressioni divertite, alcuni impaurite, altri ancora camminano e basta o mugolano parole fra loro.
Mi chiedo se questo luogo non sia reale dopotutto, un luogo di passaggio comune a tutti i sognatori o che comunque ci colleghi tutti in qualche modo…se le persone che vedo non siano davvero persone reali che stanno sognando in questo momento, e mi trovo a pensare a quanto io sia fortunata ad essere una sognatrice lucida, a muovermi fra loro sapendo.
Intanto mi avvicino ad un ragazzo giovanissimo. Ha un nickname sopra la testa come Black night, di colore nero ma è un sognatore comune, non è il nostro sognatore.
Mi alzo di quota raggiungendo Nebula sopra di me e poi succede…fra i sognatori comuni, uno è fermo, senza nome e ci fissa. Ad occhio e croce sulla fine della trentina, con una leggera barba e con indosso un impermeabile nero (sono le uniche cose che ricordo che lo caratterizzano).
<<E’ lui>> Nebula mi avverte.
Ora si cominciano le danze. Io e Nebula torniamo giù e sono io a fare la prima mossa.
Batto le mani e creo un drago rosso che si forma avanti a me e che punta dritto dritto al sognatore lucido esperto.
<<Questi giochetti sono banali>> (neanche qui ricordo la parola precisa, ma confido che sia “banali” e non sia invece un falso ricordo. Forse se avessi scritto il sogno subito piuttosto che aspettare così tanto, i dettagli sarebbero stati meno confusi).
Il sognatore punta una mano verso il mio drago e crea un drago bianco dal nulla, proprio come ho fatto io, che va subito ad azzuffarsi con il mio, dopodiché deve subito spiccare il volo ed occuparsi di Nebula che invece preferisce un combattimento a pieno petto e a tu per tu con uno scontro ravvicinato.
In realtà il drago l’ho usato come test per mettere alla prova le sue capacità di creazione ed ora decido di limitarmi a stare nel fuoricampo mentre Nebula lo tiene occupato. Non riesco a seguire bene tutto quello che succedere, spesso uno dei due scompare dalla mia vista per ricomparire subito dopo. Ad un certo punto, dopo aver tentato un attacco che ha creato un’esplosione bluastra, Nebula viene scaraventato via verso il terreno e lontano da dove ci stiamo affrontando.
E così il sognatore si rivolge a me e mi carica. Stavolta anch’io tento un approccio più diretto facendo appello agli elementi che domino abbastanza bene, ma scopro immediatamente che lui è troppo veloce e non ho la prontezza di colpirlo con il mio fuoco, così mi dà un colpo dritto sulla pancia che mi fa destabilizzare e cadere sul terreno sottostante.
Intanto Nebula si è ripreso e gioca il secondo round mentre io torno al piano originale. Qui chi vince non è il più forte perché non esiste, vince chi ha più fantasia e a me sembra che il sognatore mi sottovaluti concentrandosi invece su Nebula.
Mi accuccio per non farmi notare, ma comunque tanto Nebula che il sognatore sono talmente presi dalla loro sfida da dimenticarsi persino di me e l’ignorarmi è il suo più grave errore.
Mi dico di essere roccia e ombra, di essere il suolo e mi “fondo” letteralmente con il terreno che c’è dentro questa architettura. Nel momento in cui il sognatore è costretto da Nebula a posarsi a terra finendomi di fronte, ovviamente non sospettando minimamente che io gli sia alle spalle, lo afferro per le caviglie e lo tiro giù con forza facendolo cadere. Contemporaneamente esco dal terreno riprendendo la mia forma normale e mentre lui si rialza da terra velocemente, io altrettanto velocemente disegno un semicerchio ai suoi piedi che va a completarsi da solo circondando il sognatore lucido e aprendosi in una voragine che comincia a risucchiarlo con la forza di un buco nero.
Il sognatore già per metà dentro si aggrappa al mio polso destro nel tentativo di non essere trascinato completamente, colto alla sprovvista, ma io divento vento come ho fatto qualche lucido fa e così, scomparendo e ricomparendo qualche centimetro più in là, mi libero mentre lui cade risucchiato e sparisce con il buco che si richiude subito dopo averlo inghiottito.
<<Dove lo hai mandato?>> Nebula scende di quota e fissa il punto in cui è scomparso l’altro.
Gli sorrido furbamente <<Nel mondo della veglia>>.

Qui il sogno termina di colpo e torno al mondo reale anch'io :lol: .
Ultima modifica di Alrescha il 16/01/2015, 3:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 16/01/2015, 3:34

Fedman ha scritto:Lol alre il prossimo dividilo direttamente in capitoli..... Ma quanto caspita hai sognato? Bellissimo!

Se accetti apprendisti io mi candido lol!

In quantità di tempo non è tantissimo, ne ho avuti di più lunghi anche se questo non scherza, in quantità di come mi perdo in particolari invece è un altro conto :lol:

dixit ha scritto:Alre tu sei incredibile. Nemmeno i miei sogni normali riesco a ricordarli così lunghi e dettagliati...

dix, i tuoi sogni normali hanno più particolari? io ricordo meglio i lucidi ed i particolari dentro un lucido proprio perché sono consapevole, poi non è detto che sia sempre così ma di solito è la norma
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda yareol » 16/01/2015, 15:00

Ci credo che è stato come cercare il proverbiale ago nel pagliaio, gli iscritti al forum sono più di duemila! :lol:

Comunque mi sembra piuttosto sleale giocare in due contro uno, ne convieni? :?
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda NebulaWa » 16/01/2015, 17:05

Bel sogno Al, complimenti per la reattività e la fantasia. I tuoi sogni hanno un inconscio che non ha restrizioni e questi sono associati ad uno stato mentale pazzesco.
Sai. Ci ho pensato bene... in fondo fa parte del gioco lasciarsi fare, perchè in un SLTC probabilmente non ci si deve nemmeno muovere per fare quello che si vuole e vincere.

Quindi ...benvenuta nel mondo del desiderio dei guerrieri. : Love 2 :
..Superare i propri limiti.. SogniLucidi.net
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 17/01/2015, 22:22

yareol ha scritto:Comunque mi sembra piuttosto sleale giocare in due contro uno, ne convieni? :?

Snì...metà e metà. Devo dire che un po' mi sono sentita in colpa ma in quanto personaggio onirico con ruolo di sognatore lucido, esattamente come Nebula, aveva in sé tutti i poteri, perciò poteva benissimo sdoppiarsi facendo una perfetta copia di sé con poteri compresi o poteva creare altro come aveva fatto con il drago bianco. La premessa che Nebula mi aveva dato in sogno, il fatto che fosse il miglior lucidatore imbattuto, senza volerlo lo aveva automaticamente rivestito di poteri e forza praticamente illimitati visto che la profondità dei personaggi onirici spesso dipendono dal modo in cui noi li consideriamo. Quindi dopotutto il combattimento era alla pari :roll:

NebulaWa ha scritto:Bel sogno Al, complimenti per la reattività e la fantasia. I tuoi sogni hanno un inconscio che non ha restrizioni e questi sono associati ad uno stato mentale pazzesco.
Sai. Ci ho pensato bene... in fondo fa parte del gioco lasciarsi fare, perchè in un SLTC probabilmente non ci si deve nemmeno muovere per fare quello che si vuole e vincere.
Quindi ...benvenuta nel mondo del desiderio dei guerrieri. : Love 2 :

ahah, grazie Nebula. Adesso con la tua benedizione posso ufficialmente entrare nel sancta sanctorum degli onironauti combattenti
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda cla96 » 18/01/2015, 3:26

che storia l'ultimo,potresti scriverci un libro,mi piace troppo come ti allunghi sui dettagli! se per caso torni in quel posto e ritrovi uno dei sonnambuli con il mio nick sopra,tirami qualche schiaffo in faccia e provami a svegliare : Wink :
«Life before Death,Strenght before Weakness,Journey before Destination»

Task (lista in aggiornamento):
1)Mangiare pizza in sogno
2)Essere un Corrivento
3)Avere i poteri di un Mistborn
4)Scoprire che aspetto abbia il mio Incanto Patronus
5)Riconoscere dei Sognospren
6)Creare una mappa del sogno
7)Disegnare un Aon in aria
8)"Prendere" la luna
9)Animare un oggetto
10)Utilizzare un Aletiometro
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda LittleDeath » 18/01/2015, 7:00

Oltre ad essere incantevole come tutti i tuoi lucidi, questo pone una questione
Alrescha ha scritto:Come si può sconfiggere un sognatore lucido con poteri praticamente illimitati?
sulla quale io aprirei un topic, se il sogno fosse mio.

Alrescha ha scritto:Dovrò puntare sulla fantasia e sull’improvvisazione sperando di essere più veloce di lui nel pensare.
Ma, se i suoi poteri sono "praticamente illimitati", bisogna innanzitutto abbassare le sue difese. E' lì, che inizia il combattimento! Guai, ad aprire le ostilità con un avversario del genere in modo diretto. Avrebbe potuto essere un'idea confondersi con quelli che
Alrescha ha scritto:si aggirano camminando senza meta in uno stato catatonico/ignaro tutti da perfetti sonnambuli.
Mi chiedo perché questo espediente sia stato adottato invece dall'invincibile rivale tuo e di Nebula. Evidentemente, buona parte dei suoi grandi "poteri" consistono in tattica e strategia! Io glielo avrei rinfacciato, sfottendolo di brutto... avresti fatto vacillare la sua fiducia in sé, fondata sul timore altrui.

Alrescha ha scritto:Nebula in parte sembra contento di avere una partner ma dall’altro credo che voglia affrontare il sognatore lucido da solo, però rimane solo un’impressione dato che lui non dice niente a riguardo. D’altronde anche vedere chi dei due riuscirà per primo a mandare al tappeto questo fantomatico esperto lucidatore potrebbe essere una sfida altrettanto ardua.
Rivalità sotterranea tra alleati! Ahia! : Mr green : Molto più comune di quanto non si voglia riconoscere...
Vengo dalla Luna. Tutto quello che è umano mi interessa.
Fosco Maraini
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda Alrescha » 26/01/2015, 20:42

Questo doppio sogno lucido mi ha emotivamente stesa...
@Cenwyn, @dixit ci siete anche voi

26 gennaio 2015

Proteggere la famiglia dal Joker

Ieri sera sono andata a dormire all’1:00 ed ho puntato la sveglia alle 7:10 per potermi alzare e studiare di più (cosa che non ho fatto in questi giorni in cui andavo a dormire all’1:00-2:00e mi alzavo alle 10:00)

Mi sveglio alle 5:00 con sveglia naturale. Non ricordo il sogno fatto durante la notte fonda, però mi dico che è presto, ho ancora tempo per dormire e questa è un’occasione d’oro per lucidare, forse è la volta buona. Mi riaddormento.
Sono in una stanza arredata con una scrivania, un computer acceso e c’è un soppalco in legno su un lato della stanza in cui è possibile vedere delle bacheche di sughero appese al muro dove sono stati appesi avvisi, fogli e manifesti.
Questo è l’edificio di ritrovo del forum sognilucidi.it (in effetti la stanza sembra un ufficio) ed il computer infatti è aperto su un post in cui Cenwyn e dixit hanno organizzato delle vacanze-incontro per tutti i sognatori per vedere Ostia antica in Spagna (?…va beh…) e dicendo che da lì a poco sarebbero partiti con l’aereo. Li invidio dato che non potrò partecipare.
Lascio il computer e mi dirigo su verso le bacheche di sughero per vedere le novità e mi accorgo che c’è una cartolina che viene proprio da questa “Ostia antica” spagnola e firmata Cenwyn e Dixit. Mi rendo conto che non è possibile dato che stanno appena prendendo l’aereo, così prendo subito coscienza e mi dirigo verso l’unica finestra della stanza per volare.
Arrivata lì non riesco ad aprirla, non si gira la maniglia, così faccio qualche passo indietro e al diavolo tutto prendo la rincorsa fiondandomi contro il vetro.
Il vetro si rompe e migliaia di schegge seguono i miei movimenti verso l’esterno anche se nessuna di loro mi ferisce o mi taglia minimamente.
Prendo il volo e mi accorgo che sono nel quartiere dove abita mia zia, nella mia città natale.
E’ un luogo piuttosto classico nei miei lucidi. Sta calando il crepuscolo e c’è una luce rosata in cielo anche se ci sono delle nubi nere e cariche di pioggia che scuriscono un po’ tutta l’atmosfera rendendola quasi invernale.
Non c’è nessun personaggio onirico in giro, sembra tutto desolato, e così scendo verso la strada per camminare. Cerco di ricordarmi qualche task da fare, ma mi rendo conto che non ho più fatto una lista da ormai parecchio tempo e così mi trovo a non avere idee o qualcosa di priorità.
Decido di improvvisare, così mi concentro sul potere dei fulmini che ho sempre provato troppo poco. Voglio fare un doppio raggio e vedere come va.
Scuoto le braccia verso terra e delle scariche elettriche blu-bianche mi attraversano le braccia per poi svanire. Non era quello che volevo, ho bisogno di concentrare l’energia nei palmi delle mani.
Prendo un respiro profondo, come se la respirazione potesse aiutarmi nel controllo del sogno, e sento di nuovo il potere scorrermi dalle braccia per finire in una palla di energia di un blu scuro solcata da fulmini bianchi e blu chiari proprio avanti a me anche se non nelle mani.
Sto ancora trattenendo il respiro quando, con una mano mimo di tenere ferma questa palla di energia a mezz’aria e con l’altra la divido a metà. A questo punto afferro letteralmente le due sfere di energia più piccole, tornando a respirare, e trattenendole con le mani. Più in là c’è la casa di una mia vecchia amica delle elementari che è veramente lì e quella casa è veramente così di aspetto più o meno, all’infuori di piccolissimi dettagli. Beh, tanto non ci sono personaggi onirici in giro ed una cosa vale l’altra. Lancio le mie due sfere di energia contro la casa che diventano come stelle comete che si vanno contemporaneamente a schiantare sulla muratura distruggendo l’intero edificio.
Sono soddisfattissima, ma poi mi prendono un po’ i sensi di colpa perché ho distrutto qualcosa del sogno che non era necessario e che comunque ha un legame con me nella vita reale, anche se nel passato, così mi avvicino alle macerie e provo a ricostruirla. Mentre ci arrivo in volo faccio comparire un gigantesco mantello fra le mie mani, per coprire il punto in cui è crollata la casa. Copro le macerie e poi le scopro aspettandomi di vederla ricostruita, come un mago che copre i suoi trucchi per non svelare il mistero agli spettatori.
In effetti qualcosa c’è ma non è la casa di prima, è una piccola villetta minuscola tutta in mattoni rosati e che sembra avere anche un campanile. Forse è più una chiesa che una casa.
Mah, ci riprovo, io volevo esattamente la casa di prima o per lo meno qualcosa di umanamente grande e non una cosa così minuscola che sembra più un monolocale che altro.
Ricopro tutto e poi scopro. Stavolta la struttura è addirittura un edificio in costruzione, con solo il suo scheletro metallico, un po’ più grande di prima ma con ancora tutte le impalcature rosse dei lavori di cantiere.
<<Almeno potevi farlo più grande>> dico al sogno. Metto un dito avanti alla mia visione dell’edificio e lo tiro su come se fosse un touch screen. L’edificio si alza e il sogno poi, da solo, adegua il resto della struttura a quella nuova altezza, rendendo tutto più largo e più grande.
Non è giornata è? Mi sembra che voglia prendermi in giro.
Me ne vado con l’intenzione di fare altro. Volando vedo una donna dentro una macchina che sta ferma su una rotatoria mentre si sta truccando…qui però credo che l’averle dato troppa attenzione mi destabilizza e
perdo il sogno.

Sono in blackworld e tento di rientrare a DEILD.

Piano piano si affaccia una musica e poi delle parole a caso in ordine alfabetico che continuano a susseguirsi. C’è un’immagine che si fa nitida ed ora queste parole le vedo scritte su un foglio di carta proprio avanti a me e sono alla O. Non ricordo quali fossero, ma non importa perché mi rendo conto che sono seduta sopra lo sgabello della mia pianola, nel mio nuovo appartamento universitario. Ed il bello è che appena tutto si fa stabile e riconosco il luogo, mi dico “io stavo dormendo, non dovrei essere qui. Sono ancora in sogno!”.
Al che mi alzo e mi precipito verso la finestra per andare fuori! Stavolta la finestra si apre eccome ed io comincio subito a volare. La città non è Parma. Piuttosto assomiglia vagamente, ma molto vagamente, al quartiere di mia zia nello stesso posto in cui ero nel lucido prima. Stavolta però è solo una citazione, un’ombra e niente di più.
Anche qui sta calando il crepuscolo, anche se c’è molta più luce rispetto al sogno precedente come se fosse tardo pomeriggio. La città è deserta, nessun personaggio nelle strade, nessun rumore…nulla si muove.
<<Camael!>> grido.
Mi accorgo che in lontananza esce una figura alta e magra dal cancello di una casa, vestita totalmente con un cappotto nero ed un cappello di lana nero e mi chiedo se non sia lui. La figura mi dà poi le spalle e comincia a camminare in maniera strana che lì per lì mi fa stare sull’attenti perché mi richiama alla mente qualcuno di folle e mi è inevitabile pensare al Joker che avevo incontrato in un vecchio incubo lucido. Poi riconosco che invece la figura sta solo pattinando e tiro un sospiro di sollievo, ma appena prima di voltare l’angolo non è più la stessa persona di prima, in un attimo il colore del suo cappotto cambia da nero a viola, il cappello diventano capelli verdi e rossi, il volto pallido ed il rossetto rosso che evidenzia il sorriso malvagio.
Oh cavoli! Pensando al Joker l’ho combinata grossa!
Comincio a volare velocemente dalla parte opposta sperando di distanziarlo e sperando che non mi abbia vista, mentre continuo a gridare il nome di Camael perché ora un aiuto mi servirebbe più che mai.
Dopo qualche metro che volo sopra i tetti delle case chiamando il mago a squarciagola, mi accorgo di una figura con un completo nero elegante, una bombetta nera ed un bastone altrettanto nero che mi indica di scendere e nascondermi fra gli alberi.
Sembra il personaggio del cortometraggio di Poet Anderson solo un po’ più grande d’età e con un bastone al posto dell’ombrello. Il personaggio onirico continua a non dirmi niente ed indicarmi un punto fra alcuni alberi di un giardinetto privato mentre non distoglie gli occhi dalla strada alle mie spalle quasi facesse da sentinella per qualcosa. Il bastone però mi ricorda lo scettro di Camael, così decido di fidarmi.
Scendo fra gli alberi nel punto in cui mi ha indicato e aspetto lì. Dopo qualche istante Camael si presenta con un fruscio, sbucando fuori da dei cespugli. E’ proprio lui, ha cambiato aspetto da come si è presentato prima. I suoi capelli biondo cenere, la maglia nera sotto un impermeabile beje e dei jeans marroni scuro e il modo in cui mi guarda che sembra così soddisfatto di sé per essere riuscito a sorprendermi.
<<Ehi>> lo saluto, sentendomi così impacciata ed in imbarazzo. A stento mi trattengo dal saltargli addosso per abbracciarlo.
<<Ehi>> mi risponde allo stesso modo mentre si avvicina.
<<Come va?>> gli chiedo alzando una mano che lui va a prendere intrecciando le dita con le mie.
<<Piuttosto bene>> si china leggermente per darmi un bacio sulla guancia e qui sento già partire il cuore a mille.
C’è un momento in cui esco involontariamente in terza persona perché mi chiedo che aspetto ho e quindi devo aver influenzato la cosa. Ebbene mi vedo più grande d’età, forse sulla trentina, con i capelli tinti di un biondo più chiaro di quello che ho ora. Sembro appena uscita da un’accademia militare perché ho un corpo piuttosto allenato e indosso una canottiera semplice verde militare con dei pantaloni che diavolo sono un cazzotto in un occhio dato che sono di un rosso acceso. Verde militare e rosso acceso non si possono proprio vedere insieme. In questa visione però anche Camael è vestito allo stesso modo con i miei indumenti, anche se lui non ha una canottiera bensì una maglia a maniche corte ed i pantaloni con una gamba di jeans di colore rosso e una gamba di jeans a colore marrone. Nel momento che rientro in prima persona, Camael è vestito normalmente come lo era prima e quindi tiro un sospiro di sollievo per la mia vista martoriata poco fa.
<<Volevo chiederti un favore>> Camael mi dice e mi presenta una specie di grosso foglio arrotolato <<ho bisogno che tu mi costruisca questo edificio per il lavoro. Puoi farlo?>>.
Apro il progetto che è un disegno architettonico bianco su sfondo blu scuro con tutte misure e appunti e tutto in assonometria. L’aspetto dell’edificio (di cui ricordo poco) è moderno, un corpo più basso e ricurvo su cui nel lato destro svetta una parte più alta a più piani.
<<Beh, sì…se ti serve per lavoro>> lo arrotolo di nuovo passandoglielo di nuovo. Non è un problema costruire un edificio in sogno <<Ora però andiamocene di qui, non è sicuro>>.
Annuisce e mentre prendiamo il volo fianco a fianco mi fa <<Dobbiamo andare a prendere Irina>>.
Chi è Irina?
Qui c’è un vuoto o un cambio di scena repentino forse perché non lo ricordo.
Il ricordo riprende che Camael è avanti a me ed apre una porta che porta all’interno di una stanza da letto matrimoniale facendomi strada. Come entro, vedo giocattoli sparsi in giro per la stanza ed una bambinetta di tre-quattro anni con la coda di cavallo vestita con una canottierina grigia ed i pantaloni blu di una felpa mentre gira a piedi nudi.
La bambinetta si avvicina subito a Camael che la saluta con un <<Ciao, piccola. Preparati che dobbiamo andare>>.
Io mi avvicino alla finestra della stanza poco oltre il letto matrimoniale, per aprirla <<Camael, non abbiamo tempo per questo!>>. Il Joker mi sta inseguendo ed ho chiesto il suo aiuto come supporto, non mi aspettavo certo di dovermi prendere cura di una bambina. Quel pazzo potrebbe arrivare da un momento all’altro.
<<Pozzo portale via quetto?>> Irina mostra un giocattolo a Camael che mi guarda in silenzio…come se si aspettasse che io dica qualcosa. La bambina allora guarda me con ancora il giocattolo in mano mentre si porta le dita alla bocca nel consueto e buffo modo dei bambini che hanno dubbi. Ha la bocca carnosa e gli occhioni grandi e color nocciola, i capelli un po’ lunghini e lisci a coda di cavallo sono castani chiari, il volto tondo e un corpicino alto e muscoloso per la sua età. E mi prende un colpo al cuore. È mia figlia…Camael mi sta dicendo che è mia figlia?
Vedo Camael sorriderle con uno sguardo e una dolcezza infiniti come solo un padre saprebbe fare. Mentre le posa una mano sulle spalle, le si rivolge teneramente dicendo <<Certo, lo porteremo via con noi>>.
Non so cosa provare: il Joker mi sta inseguendo e sento di avere paura, ma questo calore che ho dentro è qualcosa di tutto nuovo, di completamente strano e grande. Ho una famiglia con Camael. Ho una figlia con lui…ed è un concetto enorme per me.
<<Ora andiamo>>, stavolta guardo Camael con altri occhi. Se prima il legame fra noi era stretto, con questo non può fare altro che stringersi in un doppio nodo. Adesso fuggire per proteggerli, per allontanarli dal Joker, è diventata una priorità.
Ma appena mi volto verso la finestra una voce alle spalle mi fa rabbrividire <<No, no, no! Non così in fretta>>.
Girandomi di nuovo, vedo il Joker fra Irina da una parte e me e Camael dall’altra. Ed ha una pistola alzata contro di me.
La paura mi assale, non per me ma paura che possa uccidere Camael o Irina. Io sono la sognatrice, posso morire e svegliarmi ma se sparasse a Camael cosa succederebbe? Potrei finire per non sognarlo più? Potrei farlo rinascere o resuscitare altre infinite volte, ma se per caso poi non ci riuscissi? Non è qualcosa di neanche lontanamente accettabile o immaginabile.
Mi precipito sul Joker afferrando la pistola che tiene ancora salda in mano e lo forzo a puntarsela contro mentre Irina fugge dalle sue spalle, spaventata, verso Camael che la prende subito in braccio.
La mia è una pura reazione istintiva nel disperato tentativo di difendere ciò che per me è importante e lo faccio talmente d’impulso che ora che mi trovo avanti al pericolo mi accorgo di avere solo una pallida idea di cosa poter fare.
<<Morfeo!>> grido mentre premo il grilletto ancora in mano al Joker e con la canna puntata alla sua testa. Click click, la pistola è vuota. Comincia a prendere fuoco dalle nostre mani, ma non sento il calore. E’ il Joker che la sta mandando a fuoco in qualche modo mentre mi osserva con un sorrisetto beffardo e maligno standosene fermo e tranquillo quasi fosse sicuro di come andrà a finire. <<Morfeo!>> click, click, click. Devo pensare ad altro perché ormai ho capito che la pistola non va e sono arrivata all’ultimo colpo da tentare, ma ho il cuore che mi batte all’impazzata per la paura e non riesco a riflettere lucidamente mentre tengo gli occhi fissi sulla porta della camera aspettando disperatamente di vederlo comparire. <<Maledizione Morfeo!>> click.
<<Sono qui>> la voce profonda mi risponde all’improvviso. il Signore dei Sogni piomba dentro la stanza comparendo dal nulla, proprio di fianco al Joker, con i suoi capelli neri come la notte, il volto pallido e dai tratti spigolosi, gli occhi adombrati in cui brillano due luci rosse e ardenti come stelle nella sua veste nero-blu.
Il volto del Joker cambia e da beffardo diviene sorpreso mentre Morfeo gli toglie la mano dalla pistola lasciandola in mano mia e lo immobilizza con pochi movimenti sopra il letto matrimoniale coperto con uno spesso piumone grigio. Tiro un sospiro di sollievo così grande che mi sento quasi male per la tensione che vado a sciogliere. Mi avvicino a Morfeo e il Joker con una tale rabbia dentro. Camael tiene ancora la bambina in braccio ed osserva la scena da dietro Morfeo.
<<Lui è un Dio! Voglio proprio vedere come te la caverai adesso>> ho ancora la pistola in mano <<Ed io sono la sognatrice!>> aggiungo per affermare la mia autorità e quella di Morfeo. Questo metterà al suo posto il personaggio ostile che se mai dovrà ripresentarsi ancora, dovrà rispettare il suo ruolo ed il nostro.
<<Ma che diavolo stai dicendo?!>> il Joker quasi ride <<l’unico che qui può tenermi testa forse è lui>> e con solo gli occhi mi indica Morfeo dato che il Dio dei Sogni lo tiene completamente bloccato e fermo sopra il letto tanto da non fargli muovere neanche un muscolo. Questo non doveva dirlo, non doveva proprio dirlo. Ora sono veramente furiosa.
<<Se ti prendo…>> e mi avvicino al Joker prendendolo davvero per un orecchio mentre Morfeo lo lascia andare <<…ti spezzo e ti imbottiglio>>.
Qui perdo un po’ di lucidità. Le ultime scene sono di me mentre mi vedo in terza persona ed uno sguardo a dir poco folle e poi la scena che torna in prima persona dove ho in mano una bottiglia di vetro della coca-cola con davvero il Joker dentro, tutto accartocciato e ristretto come se fosse schiacciato e ci entrasse a malapena mentre l’unica cosa reale nelle sue dimensioni sono le poche dita della mano che escono dal collo della bottiglia insieme al lembo della sua giacca viola. L’ho imbottigliato davvero.

Il sogno finisce qui.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda dixit » 26/01/2015, 21:00

Come fai a ricordarti sogni così lunghi? :O Sembra durato un'ora!
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Re: pagine di sogni di Alrescha

Messaggioda NebulaWa » 26/01/2015, 21:15

Bellissimo sogno, mi fatto tornare in mente dei bellissimi ricordi.
Mi piace anche come hai ricostruito il tutto. Hai fatto benissimo a metterti in gioco.
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