Questo è l'ultimo lucido del periodo febbre. Non so se sia stata la febbre di per sé a farmi lucidare così o se sia dovuto al fatto che ho dormito per molte più ore di quanto io non faccia normalmente che ha reso i sogni così particolarmente stabili e complessi.
Comunque come è finita la febbre, si sono rallentati i lucidi (da giorni ancora niente). Forse dovrei tornare a dormire di più e basta...
@NebulaWa
Mattino dell’8 Gennaio 2015
Sfida al sognatore lucido esperto
Inizialmente ho fatto due sogni normali stabilissimi e che ricordavo benissimo. Adesso invece il secondo l’ho dimenticato. Il primo lo ricordo molto bene dato che mi aveva fatto rabbia.
Sono in macchina con una mia amica e non mi ricordo per quale motivo su una rotatoria c’è anche una specie di “zona di sosta” chiamiamola così dato che in realtà ce l’avevano fatto per bellezza perché era vietato fermarcisi. Non ricordo per quale motivo sono costretta a sostare lì un momento. Inserisco le quattro frecce mentre la mia amica cerca qualcosa sotto il sedile della macchina di mio padre. Risolto il problema vado per ripartire quando alcuni pirati della strada, forse ubriachi, alla guida di diverse macchine, fra cui un pulmino a 9 posti blu e bianco, cominciano a fare la rotatoria di continuo e inversioni a U sulle uscite bloccandomi quindi lì ferma. Aspetto il primo pazzo, aspetto il secondo pazzo, ma vedendo che non sembrano voler smettere e andarsene dopo un po’ suono il clacson scocciata.
Le macchine si fermano, saranno state cinque in tutto e come uno sciame di api si fiondano verso di noi tutte insieme, in velocità. Tento di rimettere in moto velocemente ma dopo l’impatto con la prima macchina proprio sulla parte anteriore della mia, ricordo di aver pensato: “siamo in trappola, è finita”. Io e la mia amica moriamo nel momento in cui anche le altre macchine ci raggiungono e ci travolgono. Finisco per volteggiare sopra la scena sotto forma di fantasma. Sento quei ragazzi completamente folli ridere a crepapelle di noi morte mentre scendono dalle loro macchine incidentate e così per la rabbia giuro che li avrei perseguitati a vita nei modi più atroci fino a farli morire pazzi.
Il secondo sogno era decisamente meno macabro e forse prima o poi riuscirò a riportarlo alla mente.
Dopo il secondo sogno ho un risveglio. Mi rendo conto essere ormai mattino, forse le 9?, ma mi sento ancora debole per la febbre e non ho alcuna intenzione di alzarmi dal letto.
Decido di rimettermi a dormire ancora un po’.
Sono in un ambiente esterno eppure proprio esterno non è. A descriverlo ora potrebbe essere una specie di luogo di transizione: ci sono delle pareti bianche attorno a me che però non sono collegate fra loro, il soffitto è assente e in fondo le pareti terminano per dare su una specie di giardino o comunque luogo alberato che però è chiaro e nebuloso, nient’affatto nitido che sottolinea la sua poca importanza a cui però non faccio caso perché per me sembra tutto normale.
Avanti a me c’è un ragazzo decisamente più grande di me di diversi anni, dai capelli corti e castani, la carnagione chiara ed un volto pulito. Indossa una maglia blu elettrico e dei jeans chiari. Ha qualcosa di famigliare e al tempo stesso di sconosciuto.
E’ seduto a terra, mi guarda sorridente come fosse divertito da qualcosa, e mi dice <<Ciao Alre>>.
Alre? Ma chi diavolo è? Mi viene in mente il sito di sognilucidi e cerco di passare in rassegna chi possa essere, però c’è il pensiero contrastante dentro che non ho mai incontrato nessuno del sito di persona…vuoi vedere che è un lucido? Prendo consapevolezza mentre il ragazzo rimane seduto lasciando che io mi avvicini e dicendo qualcosa come <<Era ora che arrivassi, ti aspettavo>>. Mi siedo anch’io a terra, proprio di fronte a lui cercando di identificarlo ed arrivo alla persona più probabile che di recente sto incontrando, anche se non ne sono del tutto convinta.
<<Nebula? Che stai facendo qui?>>.
Non conferma e né nega di essere Nebula, anche se per un attimo mi sembra che sopra la testa gli compaia una scritta blu da membro del DreamTeam veloce come un flash, ma si limita a rispondermi alla seconda domanda ed anche se non ricordo le parole precise che ha usato poi, riporto il senso della sua lunga spiegazione:
sta cercando il miglior sognatore lucido di tutti i tempi per sfidarlo ad un combattimento. Sembra infatti che questo sognatore sia stato più volte affrontato da altri sognatori, anche in più di uno alla volta, senza mai essere sconfitto e per questo si è guadagnato una fama di tutto rispetto.
<<…ed io voglio testare le mie capacità>> conclude.
La cosa prende subito la mia attenzione e mi entusiasma oltre il confermarmi che sia proprio lui. Avevo intenzione di confrontarmi con un altro sognatore lucido da quando Nebula ed Amrod un mesetto fa mi avevano parlato di una sfida in sospeso fra loro. Per lo stesso motivo di Nebula avevo sfidato il mio personaggio onirico, Camael, in un lucido di molto tempo prima ed ora avevo voglia di mettermi di nuovo in gioco.
<<Posso aggregarmi?>>, sono speranzosa.
Nebula in parte sembra contento di avere una partner ma dall’altro credo che voglia affrontare il sognatore lucido da solo, però rimane solo un’impressione dato che lui non dice niente a riguardo. D’altronde anche vedere chi dei due riuscirà per primo a mandare al tappeto questo fantomatico esperto lucidatore potrebbe essere una sfida altrettanto ardua.
<<Prima dobbiamo trovarlo, andiamo>> Nebula mi apre la strada alzandosi in piedi e spiccando il volo. Mi alzo anch’io da terra e con un balzo mi accodo.
C’è una domanda che però mi assilla: come si può sconfiggere un sognatore lucido con poteri praticamente illimitati? Dovrò puntare sulla fantasia e sull’improvvisazione sperando di essere più veloce di lui nel pensare.
Il volo intanto è piuttosto stabile quanto inutile, infatti dopo neanche qualche metro ci troviamo…nel mondo dei sogni.
E’ una cosa complicata da spiegare. C’è una specie di architettura la cui forma potrebbe essere descritta così: prendete un cilindro cavo in posizione verticale, ora prendete un cilindro pieno più piccolo posizionato sempre in verticale in modo che possa stare all’interno del primo e poi immaginate di tagliare per obliquo una piccola parte del cilindro più grande in modo da poter riuscire a vedere il suo il piccolo dentro. Bene, più o meno questa è l’idea molto generale.
L’interno dell’architettura è buio e scuro, immerso in una penombra come se lì dentro fosse notte mentre il cilindro pieno è un po’ più illuminato e sembra quasi abbia dei manifesti appesi di pubblicità degli anni 60-70 vecchi e sbiaditi. Fra le pareti dell'architettura esterna e quella del cilindro interno lo spazio è molto e, dato che l’architettura la vediamo dall’altro, proprio lì dentro vedo muoversi puntini e puntini.
<<Cerchiamo il sognatore lucido fra gli altri sognatori>> Nebula comincia a scendere di quota.
Faccio scorrere lo sguardo su quelle che ora, da più vicina, mi accorgo essere persone. Ognuna ha un nome sopra la testa, un proprio nickname, e si aggirano camminando senza meta in uno stato catatonico/ignaro tutti da perfetti sonnambuli. Questi sono sognatori che stanno facendo sogni comuni ed io e Nebula siamo gli unici che riescono ad aggirarsi fra loro, e in questo posto, consapevolmente proprio perché siamo lucidi.
<<Come facciamo a riconoscerlo? Chi devo cercare?>> mentre Nebula continua a volare a diversi metri d’altezza, io scendo ulteriormente fino ad arrivare quasi a posarmi sul suolo roccioso dell’architettura che ora vedo non è piatto ma leggermente curvato e convesso.
<<Cerca un nome nero con Black ….. (parola che non capisco o forse che non ricordo)>> e mentre Nebula mi passa sopra di sfuggita che colgo con la coda dell’occhio, vedo il nome sopra la sua testa che stavolta è rosso come un amministratore di sognilucidi. Per un attimo mi chiedo se io non mi sia sbagliata dall’inizio, se quello non sia Day invece che Nebula come l’ho sempre considerato fino ad ora. Ma poi mi dico che combattere contro un altro lucidatore può essere solo da Nebula, non importa se quello che vedo non è il suo solito aspetto, oltre al fatto che di Day conosco l’aspetto esatto perciò se doveva essere lui sarebbe probabilmente comparso sotto spoglie reali.
Cavoli però…cercare un nome nero in questo buio fra personaggi che si muovono di continuo è una bella impresa. Poi all’improvviso mi blocco…e alzo lo sguardo sopra di me. Il mio nome in blu è appeso lì a mezz’aria sopra di me, un blu elettrico che si vedrebbe anche a distanza di chilometri.
Oh cavoli, se il sognatore lucido che stiamo cercando sa che siamo qui per lui, con questo nome potrei non solo essere già stata individuata ma essere anche un bersaglio facile. Ma prima sono sicura che non ci fosse niente del genere, il mio nick è comparso ora dal nulla.
Cerco di concentrarmi immaginandomi di farlo sparire e riesco subito ad eliminarlo. Mentre Nebula fa il giro orario, io vado per l’antiorario e ci incontriamo dall’altra parte senza risultato (intanto il nome di Nebula è sparito, sia che fosse stato rosso che se fosse stato blu).
<<Trovato?>> gli chiedo. Qui c’è per un momento un calo di lucidità in cui il ricordo si fa un po’ più nebuloso. Ci siamo seduti in un punto sopra una piccola sporgenza della parete dell’architettura per decidere cosa fare. Non ricordo cosa ci siamo detti. Eravamo un po’frustrati dato che di persone ce n’erano tantissime da controllare e cercare un ago in un pagliaio sarebbe stata la stessa cosa. Decidiamo di continuare la ricerca ancora per un po’.
Nel momento in cui ci alziamo di nuovo in volo mi sembra di riprendere più controllo e più lucidità.
Torniamo al punto di partenza ed io mi abbasso di nuovo fra i sognatori comuni in stato catatonico di sogno/sonnambulismo: hanno gli occhi chiusi e si aggirano con espressioni divertite, alcuni impaurite, altri ancora camminano e basta o mugolano parole fra loro.
Mi chiedo se questo luogo non sia reale dopotutto, un luogo di passaggio comune a tutti i sognatori o che comunque ci colleghi tutti in qualche modo…se le persone che vedo non siano davvero persone reali che stanno sognando in questo momento, e mi trovo a pensare a quanto io sia fortunata ad essere una sognatrice lucida, a muovermi fra loro sapendo.
Intanto mi avvicino ad un ragazzo giovanissimo. Ha un nickname sopra la testa come Black night, di colore nero ma è un sognatore comune, non è il nostro sognatore.
Mi alzo di quota raggiungendo Nebula sopra di me e poi succede…fra i sognatori comuni, uno è fermo, senza nome e ci fissa. Ad occhio e croce sulla fine della trentina, con una leggera barba e con indosso un impermeabile nero (sono le uniche cose che ricordo che lo caratterizzano).
<<E’ lui>> Nebula mi avverte.
Ora si cominciano le danze. Io e Nebula torniamo giù e sono io a fare la prima mossa.
Batto le mani e creo un drago rosso che si forma avanti a me e che punta dritto dritto al sognatore lucido esperto.
<<Questi giochetti sono banali>> (neanche qui ricordo la parola precisa, ma confido che sia “banali” e non sia invece un falso ricordo. Forse se avessi scritto il sogno subito piuttosto che aspettare così tanto, i dettagli sarebbero stati meno confusi).
Il sognatore punta una mano verso il mio drago e crea un drago bianco dal nulla, proprio come ho fatto io, che va subito ad azzuffarsi con il mio, dopodiché deve subito spiccare il volo ed occuparsi di Nebula che invece preferisce un combattimento a pieno petto e a tu per tu con uno scontro ravvicinato.
In realtà il drago l’ho usato come test per mettere alla prova le sue capacità di creazione ed ora decido di limitarmi a stare nel fuoricampo mentre Nebula lo tiene occupato. Non riesco a seguire bene tutto quello che succedere, spesso uno dei due scompare dalla mia vista per ricomparire subito dopo. Ad un certo punto, dopo aver tentato un attacco che ha creato un’esplosione bluastra, Nebula viene scaraventato via verso il terreno e lontano da dove ci stiamo affrontando.
E così il sognatore si rivolge a me e mi carica. Stavolta anch’io tento un approccio più diretto facendo appello agli elementi che domino abbastanza bene, ma scopro immediatamente che lui è troppo veloce e non ho la prontezza di colpirlo con il mio fuoco, così mi dà un colpo dritto sulla pancia che mi fa destabilizzare e cadere sul terreno sottostante.
Intanto Nebula si è ripreso e gioca il secondo round mentre io torno al piano originale. Qui chi vince non è il più forte perché non esiste, vince chi ha più fantasia e a me sembra che il sognatore mi sottovaluti concentrandosi invece su Nebula.
Mi accuccio per non farmi notare, ma comunque tanto Nebula che il sognatore sono talmente presi dalla loro sfida da dimenticarsi persino di me e l’ignorarmi è il suo più grave errore.
Mi dico di essere roccia e ombra, di essere il suolo e mi “fondo” letteralmente con il terreno che c’è dentro questa architettura. Nel momento in cui il sognatore è costretto da Nebula a posarsi a terra finendomi di fronte, ovviamente non sospettando minimamente che io gli sia alle spalle, lo afferro per le caviglie e lo tiro giù con forza facendolo cadere. Contemporaneamente esco dal terreno riprendendo la mia forma normale e mentre lui si rialza da terra velocemente, io altrettanto velocemente disegno un semicerchio ai suoi piedi che va a completarsi da solo circondando il sognatore lucido e aprendosi in una voragine che comincia a risucchiarlo con la forza di un buco nero.
Il sognatore già per metà dentro si aggrappa al mio polso destro nel tentativo di non essere trascinato completamente, colto alla sprovvista, ma io divento vento come ho fatto qualche lucido fa e così, scomparendo e ricomparendo qualche centimetro più in là, mi libero mentre lui cade risucchiato e sparisce con il buco che si richiude subito dopo averlo inghiottito.
<<Dove lo hai mandato?>> Nebula scende di quota e fissa il punto in cui è scomparso l’altro.
Gli sorrido furbamente <<Nel mondo della veglia>>.
Qui il sogno termina di colpo e torno al mondo reale anch'io .