da Luna » 15/05/2015, 10:03
Rieccomi dopo un lungo periodo di assenza, per interessi diversi o per pigrizia.
Ieri mi sono coricata molto stanca , e mi pareva di aver appena chiuso gli occhi quando li ho riaperti....
Mi sveglio spontaneamente verso le sei e resto ferma: mi ritrovo in leggera paralisi, ho immagini ipnagogiche che in parte posso controllare, ma non riesco a rotolare fuori dal corpo o sollevare le mani oniriche. Evidentemente la paralisi non è completa! Comincio una visualizzazione e mi accorgo che dopo un breve black out, sono immersa in una realtà molto dettagliata e plastica, del tutto simile alla mia cucina.Esco sul balcone, ma mi trovo su un balconcino stretto, molto diverso dal mio , che guarda su degli orti. Mi metto in piedi sulla ringhiera, ma mi prendono le vertigini. Provo a levitare, per essere sicura di stare sognando, ma non riesco a superare la paura dell’altezza, e invece di buttarmi scendo nell’orto del vicino grazie a scatoloni impilati ,che formano una scala. Prendo una foglia di basilico e la annuso, per stabilizzare il sogno, ma la foglia sembra cartone, del tutto inodore. Intanto il vicino inizia a sbraitare ( per una foglia?) e mi insegue. Io gli faccio cadere addosso le scatole di cartone, perché non voglio che mi riconosca - per qualche strano motivo che non ricordo- e rientro in casa.
Torno a letto. Mio marito mi tiene una mano sul collo e mi sento trattenuta.. cerco di parlare e dirgli di lasciarmi, ma non riesco a formulare le parole: la bocca non risponde. Poi però mi sento libera e mi ritrovo di nuovo nell’orto del vicino con delle amiche. Lui non mi ha riconosciuto, ma sta parlando di me alle sue due sorelle, che fanno strane misurazioni sul terreno , e spero che non mi scoprano. Intanto si parla di categorie di persone caratterizzare da qualche aspetto psicologico, come quelle che fumano o bevono e io chiedo “ E quelle che volano?” Mi rispondono che non hanno tratti caratteristici e si confondono nella massa. Mi sento delusa da una risposta del genere, ma una delle ragazze presenti insiste per darmi un pacchetto di pop corn, con un biglietto arrotolato nascosto all’interno. Mi allontano con la scusa di mangiarli, ma il sapore è schifoso, sembrano rancidi, e li butto via; nascondo il biglietto in tasca e la chiudo col bottone per maggiore sicurezza. Mi accorgo che indosso una giacca verdina di tipo militare , che mi sta un po’ stretta. Davanti a me due donne, madre e figlia, con due orrendi vestiti a quadrettoni blu, camminano come due papere, e lo sembrano anche , per via della forma a pera dei corpi. Entrano in un cinema e io mi sento improvvisamente libera: svolazzo qui e là urlando “Il mondo è mio”, con grande soddisfazione.
A questo punto mi viene in mente il suggerimento , ricevuto in chat, di andare a cercare me stessa bambina. Torno coi piedi per terra e penso a come raggiungere il mio passato. Potrei usare un ascensore, ma siamo in aperta campagna, e non ce ne sono, allora dico a me stessa che la prima porta che troverò mi porterà nella via dove abitavo da bambina. Li vicino c’è una casupola per gli attrezzi, piuttosto malandata, ma ha una porta che fa la caso mio. Mi avvicino e mi ripeto che aprendola mi troverò nella casa che avevo abitato dagli otto ai quindici anni. Cerco di rafforzare questa certezza e la apro. Mi pare di precipitare brevemente nel buio, poi mi ritrovo nel corridoio della mia vecchia casa, e guardo me stessa, di circa nove anni, seduta sul pavimento. Già allora tenevo un diario che nascondevo in un armadio, sotto a dei vestiti. Vedo che sto per tirarlo fuori e sporgendomi riesco a leggere la prima frase “ Oggi mi è capitata una cosa spiacevole”. Vorrei leggere di piu, ma sento le voci di mia nonna e zia, che vivevano con me all’epoca , e mi fiondo in cucina per vederle. Sono molto giovani , più o meno come dovevano essere a quel tempo, e con grande gioia abbraccio mia nonna, che sarebbe morta dopo qualche anno. Sono così contenta che sento le lacrime scendere senza che lo voglia .... poi il sogno finisce di colpo e mi sveglio tossendo per la gola secca
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!