da KaitoH2 » 19/08/2013, 15:47
Divoratori di Anime
Sogno fatto il 19/08/2013
Metto il fucile da precisione agganciato alla tracolla e seguo il capo della squadra. Dobbiamo difendere la città da una minaccia, anche se ora come ora, non ricordo di cosa. Entriamo in un supermercato. Inizialmente sono scettico, come possiamo usare un luogo simile come postazione per una squadra di cecchini?
Lo chiedo al capo che è una donna di trent'anni.
"I supermercati hanno sempre un piano aperto al pubblico, poi uno per i VIP che viene nascosto ai civili. Infine vi è un terzo piano usato proprio per le operazioni militari ma tutti credono sia il magazzino"
"Ah già come ho fatto a scordarlo" rispondo convintissimo, come se avessi l'effettivo ricordo di una stupidata del genere.
Da una finestra vedo un corpo accasciato contro un vetro, ha la pelle come ricoperta di acido. Giro subito la testa inorridito dalla scena e continuo a salire le scale insieme ai miei compagni.
Arriviamo all'ultimo piano. Qui succede qualcosa di strano. L'obbiettivo e la "trama" del sogno mutano improvvisamente senza che io ci faccia caso. Camminiamo tra le poltrone ed i mobili esposti fino ad arrivare in una stanza piena di riviste e fumetti. Ve ne sono di sparsi per terra e altri incolonnati. Il capo ne sta cercando uno di preciso.
È un capitolo preciso della serie "Murim" (che non esiste neanche. Ma ora che ci penso è un termine del manga "The Breaker"). Lo cerchiamo ma non facciamo altro che trovare vecchi volumi come, "Murim One Hand" o "Murim 3-80, Two Hands". Mentre continuiamo a rovistare, una rivista si illumina di colpo e mi acceca.
Mi sveglio, qualcuno sta alzando la tapparella della stanza. È mia madre. Chiede se vogliamo fare colazione al bar. Non ho voglia, io devo dormire. Devo sognare ancora, e poi sono stanco. Al diavolo la colazione. Non rispondo neanche, fingendomi addormentato. Poiché neanche mia sorella risponde i miei escono senza di noi.
Poco dopo mi riaddormento.
Io e mia sorella stiamo guardando un film. È un OVA con due personaggi di Fairy Tail (ova che per altro, non esiste): Elsa e Gerard. I due hanno una decina di anni in più della loro età nel manga e sono vestiti con lunghi abiti neri. Si trovano nel "Tempio Elementale" e sono a caccia di demoni.
Dopo un po' entrano in una stanza dove vi sono 4 statue. Elsa deve indovinare quale dei 4 è il demone e ucciderlo al primo colpo.
"Prima ho ucciso una specie di granchio e poi un pesce gigante.. mi sembra ovvio che ora tocchi al..."
Si lancia con la spada sguainata su una statua ma poi all'ultimo cambia bersaglio e ne falcia uno ad altezza delle tempie.
"Gargoyle" finisce di dire lei, mentre la statua cambia di aspetto mostrando la sua vera forma. Il demone stupefatto che il suo inganno non sia riuscito collassa a terra.
In quel momento succede una cosa assurda. Non sto più guardando il film. Io sono nel film.
(qui ho il dubbio che il sogno sia stato interrotto dalla fase non REM e il successivo si sia ricollegato parzialmente al sogno precedente, ma non so dirlo)
I precedenti protagonisti sono spariti, ora siamo io e tre miei amici, D., Z., e G. ad essere a caccia di demoni. Ma come mai?
Un falso ricordo mi si innesta automaticamente nel cervello appena mi pongo la domanda. Noi siamo dei Soul Eater (che è il titolo di un manga che per altro, non ho mai letto in vita mia. Ne conosco solo il titolo), i "Divoratori di Anime". Praticamente siamo persone già morte, inviate sulla terra per uccidere i demoni che si aggirano e difendere i vivi. Abbiamo anche il compito di punire le persone vive che si comportano come non dovrebbero.
Entriamo in altre stanze e spariamo con la pistola a dei demoni. Ci siamo sfidati a chi ne fa fuori di più.
Nella stanza successiva però, (che è enorme, più di 1000 metri quadri) ci troviamo in campagna e da lontano si vede un osteria.
Arriviamo lì e ci sono due gruppi di persone al tavolo che mangiano.
Propongo agli altri di fare a gara a chi riesce a far ridere le persone che stanno mangiando.
Vado da un ragazzo e mentre quello mangia gli faccio delle smorfie un po' buffe. Lui mi guarda in modo strano ma la ragazza affianco a lui scoppia a ridere.
Passo all'altro tavolo e intanto faccio una pernacchia. Arrivo da due ragazze che stanno mangiando una zuppa. Mi avvicino molto al viso di una e la fisso con aria serissima. Quella come mi vede inizia a ridere a crepapelle.
Dopo un pochino ce ne andiamo volando ed un mio amico si volta verso i ragazzi che stavano mangiando e gli parla:
"Non dovreste ridere se ci vedete"
"Perché?"
"Perché siamo dei Soul Eater" risponde lui.
Tutti in coro noi 4 gridiamo: "Sì, Soul Eater!!"
Volo un po' più velocemente degli altri e arrivo vicino ad una spiaggia (nel sogno si è fatta notte). Mi è stato comunicato di occuparmi di un ragazzo che fa lo spacciatore e spesso picchia i più piccoli. Devo tormentare la sua anima per farlo smettere. Però lui è sul lungo mare della spiaggia e io sono ancora in strada. Per arrivare dall'altra parte devo scavalcare una recinzione.
Cerco di saltare la rete alla mo' di "olio cuore" con una mossa di parkour ma non riesco. Riprovo e la recinzione molleggia avanti ed indietro in modo pericolante. Scendo sconcertato e particolarmente incazzato.
Subito penso, "Non è possibile che un Soul Eater non riesca a scavalcare una cosetta simile. Io ho poteri quasi divini, posso fare tutto nel mondo degli umani!"
È lì che succede. Come una scarica alla mente, un flash improvviso.
"No. Io non posso fare tutto perché sono un Soul Eater. Io posso fare tutto perché questo è un sogno. Ed è il mio sogno"
Piego quella dannatissima recinzione con una forza sovraumana e quasi la seppellisco a terra.
Entro finalmente nel lungo mare. Secondo il sogno dovevo cercare un tizio. Massì mi dico, appena lo trovo mi ci diverto un po'.
Vedo il ragazzo che cammina in mezzo alla folla, sono sicuro che sia lui, ne avevo avuta una foto prima. Decido di volerlo spaventare un po'. Divento invisibile e da dietro inizio a fargli degli scherzi. Gli tocco la spalla e quando lui si gira, non vede nessuno. Ad un certo punto un ragazzo di colore con una felpa blu ed il cappuccio si avvicina alla mia preda. Deve essere uno che vuole comprare.
"Arrivi al momento giusto" dico io tra me e me.
Tocco la spalla di entrambi e quelli si girano come deficienti per cercare il colpevole. Dopo un po' iniziano a credere che proprio quello con cui stanno parlando gli stia facendo gli scherzi e così iniziano a litigare.
Poi arrivano due ragazze, una coi capelli ricci neri e una bionda, più alta con il vestito rosso. Alla vista delle fanciulle i due smettono di sbraitare e riprendono a camminare con quelle.
"Eh no" dico io.
Mi avvicino alla ragazza riccia, la prendo per le spalle e le sussurro in un orecchio. "Ora tu vai via di qui, perché hai da fare e sei impegnata".
Il P.O. si fa manipolare facilmente e se ne va. Vado quindi dalla ragazza bionda e faccio la stessa cosa. "Lascia questi due e vai dietro a quell'albero, magari ci rivediamo dopo" le dico malizioso. Anche lei docilmente si dilegua.
I due ragazzi intanto si sono messi a parlare tra di loro di affari. Lo spacciatore sta per dare la roba all'altro ma io (ancora invisibile) mi metto in mezzo.
"Adesso, lo faccio cagare addosso dalla paura" penso divertito. Guardo il ragazzo di colore di fronte a me, e gli do un leggero colpetto con la mano destra, ad altezza del viso. Ma faccio solo il gesto perché mi fermo prima di toccargli la guancia.
Ma il bello arriva adesso. Proprio come volevo il movimento della mano genera una potentissima onda d'urto che spara il ragazzo a oltre duecento metri di distanza facendolo finire in mare.
Mi volto verso lo spacciatore che è terrorizzato. Si guarda intorno e cammina lentamente all'indietro. Io alzo una mano verso di lui e tolgo l'invisibilità.
"Cosa diavolo.." prima che il ragazzo finisca la frase, con un onda d'urto lo scaravento indietro.
Faccio un salto altissimo e gli piombo addosso con un calcio creando un altra onda. Quello viene catapultato e finisce a terra. Gli piombo ancora addosso, atterrando su "quattro zampe" e spingendolo con un ultima onda (era dannatamente divertente lanciare quelle onde hahaha).
Con le ginocchia gli blocco il petto, quindi gli prendo la testa con le mani e gli dico:
"Ora, ti comporterai bene, chiaro?"
Mi rialzo che sono euforico. Mi sto divertendo come un matto e però ho voluto essere coerente con il sogno e ho anche portato a termine l'obbiettivo. Cammino a piedi scalzi nella sabbia e mi chiedo cosa fare. Mi ero posto una task. Qual'era? Ah sì! Volevo provare a fare un esercizio di matematica in un sogno per vedere se con la mente "accelerata" avessi potuto farlo più facilmente.
Inizialmente volevo fare un problema di geometria, ma non potevo stare ad inventarmene uno. Ci avrei messo un sacco. Così mi invento un sistema di secondo grado di due equazioni in due incognite. Si può fare no? Li invento sempre quando do ripetizioni ai ragazzi più piccoli.
Poi arriva il problema.
"Dove cazzo mi metto a scrivere?" mi chiedo preoccupato. Poi ho un'idea, mi sdraio sulla sabbia e provo a scrivere con il dito. Ma ovviamente l'effetto è penoso,perché da che mondo è mondo, se la sabbia non è bagnata, scrivere o disegnare è molto più difficile.
Sto per andare sulla riva del mare quando vedo una ragazza di vent'anni che passeggia sul lungo mare. Allora mi ricordo di quella che avevo lasciato dietro l'albero. Pazienza, adesso ho la task da fare penso. Però la ventenne potrebbe essermi di aiuto. Vado lì e le chiedo se ha una penna ed un foglio.
La ragazza con i capelli neri corti e gli occhiali squadrati rossi (sembrava L. con 6-7 anni in più!) cerca nella borsa ma mi dice che non è sicura di averne una.
Le rispondo che intanto ne provo a materializzarne una.
Ho sempre fatto pena a creare oggetti nei sogni, quindi penso di usare uno stratagemma. Malleare l'oggetto con la sabbia e crearlo. Prendo della sabbia e ci provo. I granelli mi scivolano inesorabilmente tra le dita.
"Stupida sabbia, se non è bagnata è inutile"
Intanto però la ragazza ha trovato una penna ed un foglio.
"Perfetto" dico io.
Lei però mi guarda un po' triste: "Io ora però dovrei prendere l'autobus.."
"Non c'è problema, salgo anche io, almeno mi appoggio al sedile di fronte per scrivere"
Mentre siamo sul bus inizio ad inventare un equazione.
"3x... -5y^2 = 7"
Scrivo la seconda equazione (che ora non ricordo) ma aveva dei termini in x^2, in x e in y^2. Mi preparo a svolgerla ma quando ritorno a guardare il sistema per iniziare a fare i calcoli, qualcosa è successo.
Le cifre non sono più le stesse. Si sono aggiunti altri termini e calcoli all'interno di entrambe le equazioni.
Strappo il foglio rattristato.
"Maledizione, avrei dovuto scrivermene una nella realtà e ricordarla bene. Inventarla nel sogno è troppo difficile, la mente si diverte a confondermi e complicarmi la vita. Che subconscio masochista"
Rendo la penna e il foglio alla ragazza che intanto si era tolta gli occhiali.
Li prendo e glieli metto addosso.
Penso se riprovare con un problema di geometria analitica. Poi mi giro verso la ragazza.
"Nha, mi sa che farò qualcos'altro"
"Cosa?" chiede lei.
Mi avvicino e la bacio. Lei poco dopo si stacca e mi dice sorridendo: "Mi sembra una cosa che già hai fatto nei lucidi"
"Ma con te ho passato più tempo" rido io mentre penso che questi P.O. ne sanno una più del diavolo.
Mentre ci baciamo lei mi allunga una mano verso i pantaloni e così faccio anche io. Anche se ho chiuso gli occhi mentre la bacio, la sensazione del tatto con il braccio di lei ed i suoi jeans è dannatamente reale.
Ad un certo punto sento qualcosa che tremola, come un formicolio.
Sono contro il cuscino a faccia in giù, con sotto le braccia incrociate. Mi accorgo quasi subito che con la mano sinistra non sto più toccando i jeans della ragazza, ma sto toccando la mia di mano destra che è ancora addormentata. Chissà da quanto tempo ci stavo dormendo sopra. Ancora con gli occhi chiusi sposto il braccio per far tornare il sangue a circolare regolarmente.
Sento una voce e mi alzo svogliatamente. Sarà uno dei parenti in visita mi dico. Dalla porta entra un signore di colore piuttosto grasso con un po' di barba.
"Sei il solito dormiglione" mi dice lui scherzando.
Io ancora rimbambito lo saluto e getto su una valigia una cintura che stava sul letto per avere più spazio e poter mettere apposto le coperte che sono tutte scompigliate. Mentre lo faccio mi chiedo che aspetto abbia il figlio di quel signore, ci conosciamo da tanto ma ancora non ho mai visto il figlio.
Poi ci penso bene.
"Aspetta. Ma questo, chi cazzo è?"
Mi sveglio di nuovo. Maledizione un risveglio vero di pochi secondi che piomba in un falso risveglio. Odio quando succede. Ripenso al signore ed al suo viso. Non l'ho mai visto, forse era uno di un film e non ricordo. Mi rigiro nel letto con il sorriso. Non vedo l'ora di scrivere questo lucido.
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire" Legenda Diario dei Sogni Lucidi: