da KaitoH2 » 17/11/2013, 13:11
Molto affascinante l'ipotesi di dixit!
Grazie comunque a tutti per i complimenti!
Ne approfitto per scrivere il lucido di stanotte. Non ho fatto un granché di figo (o forse non lo ricordo perché ho un vuoto abbastanza ampio dovuto probabilmente alla lunghezza del lucido) ma è stato bello vivere coscientemente la transizione da un sogno all'altro con conseguente visione della formazione del mondo onirico.
"Che tutti abbiano una casa"
Sogno fatto il 17/11/2013
Dei sogni fatti nelle prime fasi REM, ho un vuoto totale.
Ad un certo punto, ho un falso risveglio. Mi alzo e dal letto, sono stanco. Mia sorella si sta vestendo e mia madre irrompe in camera.
"Dai ragazzi che la zia sta per arrivare"
".. ma che diavolo... mamma sei sicura..?"
"Si è domenica"
"Non quello, dico mi sembra presto... che ore sono?"
"Le 7:20"
"Cosa?! Svegliarsi la domenica alle 7:20?! Ma sei fuori di testa!! Io torno a dormire.."
Mia sorella si mette a ridere e mia madre esce sbuffando. Mi rimetto nel letto a dormire.
Sento le voci dei miei cugini che sono entrati in casa: posso dire addio alla dormita.
Saluto A e L, quindi L si siede vicino a me chiedendomi di aiutarlo.
"In cosa?"
"Non riesco ad andare avanti in Pokemon Y"
"Sono anni che non gioco a pokemon, ma farò il possibile"
Prendo il nintendo ds di L e inizio a smanettare. Mi accorgo di alcune sottigliezze e lo dico ad L.
"Ora che sono cresciuto mi rendo conto di quanto il gioco sia guidato da certi indizi... è molto più studiato di quan-"
Smetto di parlare e ho un blocco.
Qualcosa non va. Non c'è più L, c'è H. Non c'è più la casa, sono per le strade di una città (ora che rivedo alcuni vicoli, credo che parte dell'ambientazione fosse tratta da Berlino). Ma non mi accorgo immediatamente di quanto è successo.
Cerco di recuperare ciò di cui stavo parlando, mi sforzo. Finalmente mi viene in mente e finisco il discorso:
"È molto più studiato di quanto qualcuno possa immaginare. Sembra quasi abbia dietro un profondo studio psicologico"
Mentre camminiamo per la città vedo alcune persone vestite da pokemon: "...qualcosa non torna"
"Sono cosplayer, al Lucca Comics è pieno" mi dice S che è alla mia sinistra.
"S, il Lucca Comics è finito da un pezzo" gli dico, ricordando i frame precedenti dove ancora ero in casa.
Il dubbio di essere in sogno che era prima maturato, è ormai confermato.
Qui ho dei pezzi che mi mancano, e non riesco proprio a riportare alla mente.
Credo di essermi appeso ad un piccione mentre quello volava per farmi dare un passaggio. Poi forse sono entrato in un negozio e ho provato l'xbox one. Ho dei ricordi ben definiti solo riguardo una parte successiva.
Sono ancora in giro per le strada della fanta-berlino e vedo uno scaffale pieno di libri lasciato sul marciapiede.
Dico ad M, che è arrivato sono so quando (mentre S ed H sono andati via), che in quei libri probabilmente ci sono informazioni sul mio subconscio. Sono cose che parlano di me. Quando però mi avvicino ai libri vedo che i titoli sono confusi e ho la sensazione che non siano per nulla legati a quanto ho detto io prima. Sento che con il mio subconscio, non c'entrano nulla.
Ricordo due libri in particolare. Uno rosso con una scritta dorata. Del titolo ricordo solo le lettere F, R e G.
Il secondo libro era azzurro con il ritratto di un pirata calvo e un occhio coperto. Il titolo era tipo "Capitan Marinh".
Continuo a camminare per la città: voglio visitare questo mondo, con tranquillità.
Andando avanti scorgo un enorme pino in lontananza. Più ci avviciniamo e più si delinea una foresta che va man mano a sostituirsi con la città. Il tratto in mezzo agli alberi è piuttosto corto (o forse ne ricordo poco io). Ad un certo punto la foresta finisce e dietro un'immensa spiaggia. C'è il sole alto, il mare che brilla ed una strada asfaltata che attraversa la spiaggia e arriva fino al mare.
Sulla spiaggia ci sono degli ombrelloni e riesco a vedere alcuni bambini che giocano. Sul mare scorgo alcune navi da crociera. Una è particolarmente futuristica nel design.
Mi fermo un secondo.
"Sì al diavolo"
Decido di tuffarmi in acqua sebbene so per esperienza che in molti lucidi l'impatto con l'acqua mi ha fatto svegliare.
Cosciente che la probabilità di crash del sogno è alta mi giro verso M e gli chiedo di salutarmi gli altri PO.
"Certo! Passa ancora quando vuoi, sei sempre il benvenuto"
"Grazie! C'è qualcosa che vorresti dirmi da riferire a coloro che vivono nel mondo reale"
"Spero solo che tutti abbiano una casa. Si vedono molte persone che fanno foto con vasche idromassaggio di qua e di là.. ma sono tutte cose fuggevoli, di una vacanza, di un hotel. Tutti dovrebbero riuscire a trovare una casa, perché è una cosa importante ed è brutto che sia così difficile"
"Che cosa particolare... la riferirò sicuramente! Adesso, bando alle ciance!"
Mi avvicino al parapetto che divide quella specie di "molo insabbiato" dal mare, pronto a tuffarmi.
Affianco a me un bimbo gioca con un'aquilone insieme a sua madre.
Mi tolgo la maglietta, e inspiegabilmente, anche i pantaloni si volatilizzano.
"Segni di debolezza del sogno... e sto anche per gettarmi in acqua. Meglio prendere qualche precauzione"
Mi fisso le mani, tocco l'asfalto sotto di me, guardo verso il basso, sfrego le mani energicamente. Ho collezionato un po' di stabilità per contrastare il possibile crash e sono quasi pronto.
Mi slaccio una scarpa, con incredibile facilità. Quando sto per slacciare la seconda, la visione perde nitidezza, tutto diventa sfocato e si scurisce.Ormai vedo tutto nero. Ma a me non interessa, io so di essere su quel molo, e se è tutto nero è solo perché non vedo, non perché è finito il sogno. Corro e ho ancora la sensazion e di correre: sono ancora in tempo, il sogno non è andato del tutto.
Salto, sapendo che sono in prossimità della ringhiera. Poco dopo l'impatto con l'acqua: lo sento sulla pelle, l'acqua tra i capelli, i suoni che diventano sordi.
Le sensazioni spariscono, e tutto nero e basta. Mi dico che potrei essere finito nel blackworld. Non penso di essere sveglio, semplicemente non ci penso, perché non voglio ritrovarmi sul letto e non ci devo neanche pensare.
Al pensiero di ciò riesco a vedermi le braccia e le mani.
"Ok, sono nel blackworld, decisamente. Altrimenti come potrei vedere il mio corpo nonostante sia tutto nero?"
L'immagine del mio corpo lampeggia debolmente e svanisce. Sento di essere sdraiato su qualcosa. Ma è strano.
Per su quel qualcosa, ci sono stato schiaffato sopra. Una sorta di vento mi ha travolto e posto sul letto. Non penso alla mia stanza, non penso al risveglio. Penso a quel vento onirico. E un'altra folata, quasi a risposta soffia sollevandomi dalle gambe.
Mi travolge un pensiero: "e se nel mondo reale stessi alzando le gambe come un pirla sopra il letto?"
Abbandono il pensiero e torno al vento onirico. Questo diventa più forte, sento che qualcosa mi spazza via. Adoro queste ipnagogiche tattili.
Finisco contro qualcosa. Sono seduto, su un bordo. È tutto nero ma qualche lucina si delinea sullo sfondo. Mi giro a sinistra e vedo che sono seduto sul bordo di una finestra, affacciato verso l'esterno, ad un altezza decisamente troppo alta per i miei gusti. Mi contorco e restando seduto sul bordo della finestra, dò le spalle all'esterno per vedere cosa c'è dentro la stanza. Vedo H, seduto su un letto.
Ma è piuttosto in basso rispetto a me, forse di 2 metri. Lo chiamo, lui si gira e mi saluta.
Desidero scendere giù per parlare con lui, ma prima dico:
"Wow... H secondo te stiamo sognando? Devo essere onesto ho paura che tutto questo sia reale. E se lo è, stare seduti sul bordo di una finestra non è sicuramente una cosa da fare"
Mentreo affermo ciò, prima che H possa rispondere succede qualcosa. Desideravo scendere nella stanza per parlare con lui, ma restando seduto, è stato il sogno ad assecondarmi. La stanza si sta inspiegabilmente sollevando fino a raggiungere la quota in cui mi trovo.
Scendo sul pavimento confuso ed insieme ad H esco dalla stanza.
Ora che sono nel corridoio, riesco a capire la struttura della camera. Il pavimento sostanzialmente fluttua e sale mentre le pareti laterali restano immobili. Guardando sotto il pavimento, vedo che ce né un altro. Insomma potrei camminare sul secondo pavimento ed avere la stanza sopra la mia testa. E vedo che d'altra parte c'è un'altro abitacolo.
"Ok, è decisamente un sogno" dico ad H che si mette a ridere
"Pensi di riuscire ad arrivare dall'altra parte prima che il pavimento si abbassi ancora e blocchi il passaggio?" Mi chiede lui.
"Certo"
Mi getto sotto la stanza correndo, quando il pavimento si abbassa e sta per schiacciarmi. Sollevo le braccia per opporre resistenza. Do una spinta verso l'alto e la stanza che avevo sopra viene spazzata via. Si ribalta, finisce contro una parete laterale del palazzo e si trasforma inspiegabilmente in un cubetto di legno, grande circa 4x4 cm.
Arrivo nell'altra stanza e trovo C ed M che stanno giocando alla playstation. La luce è spenta e la camera è illuminata esclusivamente dalla televisione.
Credo stessero giocando a PES.
"Raga quanto fa incazzare quando stai facendo un lucido e non riesci a ricordare le task?" dico ai due.
"Eh sì" risponde M sempre concentrato sulla partita.
Allora ho un flash.
"Fermi, ecco, mi è venuta in mente una cosa importante"
Loro smettono di giocare e mi guardano negli occhi.
"Avete visto visto Linda o sapete dov'è?"
"Sì" rispondono seri.
"Fantastico! Potete dirmi dov'è o come raggiungerla?"
"Era insieme con tipo a fare.. ehm, ehm" dice C ed i due si mettono a ridere.
M lo capisco, perché ride sempre alle cattiverie di C, ma C proprio mi lascia malissimo. È irrispettoso ed esagerato nelle sue battute, quasi sempre a sfondo sessuale, ma farne una su Linda!
Lascio perdere, chiedo ai due se hanno visto il mio cellulare: voglio provare a chiamare qualcuno. No, non l'hanno visto. Mentre rispondono lo scorgo su un comodino. Lo prendo e vedo che il blocco schermo è uguale a quello reale. Sblocco il telefono e sto per andare su rubrica. Prima ho un'altra idea. Chiedo a C quanto fa 701 per 548.
"Eh... 100 mila qualcosa..."
"Dimmi bene le cifre"
"Boh"
Sto per verificare il conto sulla calcolatrice del cellulare quando realizzo che anche quello è prodotto dal mio cervello e quindi non sarà in grado di fare il calcolo. Oltretutto, il mio telefono tanto schifoso nel reale, schifoso resta nell'onirico, e si impalla.
Riesco a farlo funzionare e apro la rubrica. Che però è strana, sembra più una conversazione di sms, uno più insensato dell'altro. Scorro un po' indeciso su cosa cliccare. Sto per scegliere, ma ormai è tardi. La sensazione svanisce, il sogno diventa nero. Mi sveglio definitivamente ed è tutto finito.
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire" Legenda Diario dei Sogni Lucidi: