Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > La rassegna dei miei sogni lucidi

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Alien abduction molto realistica

Messaggioda Citrato » 01/09/2019, 23:43

Per non venir meno alla promessa fatta ad Elica durante le nostre sessioni di chat, riporto di seguito un sogno lucido avuto qualche tempo fa e riguardante un’esperienza di rapimento alieno. In questo sogno mi trovo inizialmente tra le strade di un luogo indefinito, mentre parlo con dei ragazzi che mi propongono di programmare un’uscita serale. Ad un tratto, uno di loro mi invita a montare sul sellino della sua moto da cross per accompagnarmi a casa. La moto inizia a districarsi in mezzo al traffico urbano fino a quando si solleva in aria. Bizzarramente, mi accorgo che il conducente del veicolo/velivolo è nientemeno che Franco Lechner, meglio conosciuto come “Bombolo”, ovvero uno dei più noti attori di film “pecorecci” appartenenti al genere dei B-movie italiani. A questo punto, realizzo di trovarmi in un sogno e mi rivolgo a Bombolo per fargli presente il fatto che lui non può essere reale, dal momento che, purtroppo, è già morto da molto tempo. Invece Bombolo, che continua a guidare la moto facendola sollevare sempre più in alto, con quel suo tipico accento romanesco, mi risponde che in realtà non è affatto morto, ma che è stato clonato da delle creature aliene, verso le quali mi sta conducendo. Nel frattempo ammiro con stupore il paesaggio sottostante, potendo scorgere le strade delimitate dalle abitazioni e provando persino un senso di vertigine. La moto continua a salire sempre più in alto, fino a che scorgo nel cielo in lontananza una sorta di grande nave spaziale, di color grigio scuro, dalla classica forma a disco volante, sospesa tra le nuvole. Mentre siamo ormai in procinto di raggiungere l’astronave, da questa vedo aprirsi una sorta di portellone e, come se una sorta di campo magnetico attirasse verso di sè la motocicletta, ci ritroviamo nell’hangar del disco volante. Quindi, scendo dalla motocicletta e mi guardo intorno per esplorare i dettagli dell’ambiente. Noto la presenza di pareti apparentemente costituite da strutture metalliche, nonchè di luci, posizionate su alcuni pannelli, che si accendono e spengono secondo una logica per me incomprensibile. Dopo alcuni istanti vedo finalmente apparire delle creature aliene. Malgrado la mia scarsa preparazione in ambito di tassonomia aliena, potrei dire che le creature in questione potrebbero appartenere alla specie dei “grigi alti”, in ragione del loro corpo lungo e sottile, del capo glabro e affusolato, apparentemente privo di bocca e di naso, e con due grossi occhi interamente colorati di nero. A questo punto inizio, in un certo senso, a perdere la mia lucidità, ma non perchè la stabilità del sogno stia iniziando a scemare, ma, al contrario, perchè il sogno è così stabile e realistico da farmi credere di non stare sognando affatto. Quindi, stranamente, rimango ancora conscio dei miei pensieri, ma mi lascio persuadere dall’idea che, per una volta, mi stia ritrovando a vivere un’autentica esperienza di rapimento alieno. La trasmissione dei pensieri tra me e le creature stellari avviene telepaticamente. Non provo alcun timore nello stare a contatto con loro, ma al contrario, avverto un senso di pace e comprendo che le loro intenzioni sono genuinamente amichevoli. A questo punto gli alieni mi invitano a seguirli e, così facendo, mi conducono all’interno della sala centrale dell’astronave, anch’essa di forma discoidale, ma scarsamente illuminata e con rivestimenti metallici molto essenziali, nel senso che non noto la presenza di vetrate o di chissà quali strane apparecchiature. In modo automatico, una sorta di lettino, simile a quello dei laboratori di radiologia, si solleva dal pavimento e, sempre telepaticamente, gli alieni mi chiedono di sdraiarmi su di esso. Accolta la loro richiesta, rimango supino a scrutare l’enorme sala dell’astronave, avvolta da una sorta di semi oscurità, quando d’un tratto, vedo scendere dal soffitto, proprio sopra il mio corpo, una sorta di cilindro molto sottile che si protrae sempre più verso il basso. Quando il cilindro si trova a qualche decina di centimetri di altezza dal mio corpo, noto che la sua direzione collide col ginocchio che tempo fa mi fu operato sul pianeta Terra. Sembra che nel frattempo gli alieni mi abbiano lasciato solo, dato che non riesco più a scorgere la loro presenza. Quindi, dall’estremità del cilindro fuoriesce una propaggine appuntita che penetra dentro al mio ginocchio, ma senza cagionare alcun dolore. Comprendo che è in atto una qualche sorta di intervento chirurgico. Dopo qualche secondo, la propaggine fuoriesce dal ginocchio, senza che questo sanguini, mentre un’altra sorta di arnese fuoriesce dal cilindro e spara un raggio che viene usato per collabire, e infine cancellare, la cicatrice lasciata dall’intervento subìto in passato dai chirurghi umani. Conclusosi l’intervento, vengo riaccompagnato sulla Terra, direttamente a bordo del disco volante. Una volta ritrovatoci a qualche decina di metri di altezza dal suolo terrestre, una sorta di raggio gravitazionale fa atterrare sia me che due alieni. Ci ritroviamo nel mio paese, a qualche centinaio di metri da casa mia. Gli alieni mi spiegano che solo io posso vederli e che, grazie all’intervento chirurgico, da quel momento in poi non dovrò più preoccuparmi del fatto che, col passare del tempo, le cartilagini del mio ginocchio possano ulteriormente usurarsi a causa dei traumi subiti dall’incidente realmente avuto in passato. Quindi, con fare amichevole, gli alieni mi stringono affettuosamente la mano e prendono congedo da me. Mi sento felice e sono grato del fatto di avere finalmente un ginocchio completamente sano. Trovo il vecchio FIAT 131 Supermirafiori di mio padre posteggiato lungo uno dei lati della carreggiata. Entro nel veicolo e inizio a guidarlo spensierato. Ad un certo punto svolto in una traversa in discesa, ma la macchina non risponde più ai comandi, mentre cerco disperatamente di governare lo sterzo e il pedale dei freni per evitare di andare a sbattere. Mi ritrovo finalmente sul mio letto, ancora incredulo dell’esperienza che ho vissuto, ma curioso, data l’enorme verosimiglianza del sogno con la realtà, di verificare se la cicatrice sia di fatto scomparsa. Purtroppo la cicatrice rimane sempre li al suo posto e, pertanto, qualora fosse rimasto qualche dubbio, realizzo che si è trattato soltanto di un sogno.
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda Marley » 02/09/2019, 20:30

Sei un grande Citrato!! Un esperienza fantastica!!! : Yahooo :
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda Citrato » 03/09/2019, 12:07

Ciao Marley! Grazie come sempre!
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Risposta dell’inconscio

Messaggioda Citrato » 29/11/2019, 23:30

Finalmente, dopo un precedente tentativo che purtroppo non è andato a buon fine, ho recentemente fatto un sogno lucido nel quale ho potuto ottenere dal mio inconscio il messaggio di ritorno destinato all’inconscio dell’amico Bagatto. Per chi non fosse ancora al corrente di questo esperimento, rimando la descrizione al seguente link:

viewtopic.php?f=47&t=11181

In questo sogno, mi ritrovo nella sala da barba in cui lavorava mio padre, rimanendo seduto al tavolino dove ero solito intrattenermi da piccolo per giocare a dama o a carte napoletane con i vari clienti. Alla mia sinistra la sala è molto affollata, con gente intenta a chiacchierare animatamente, mentre dinanzi a me, ma ad una certa distanza dal tavolino, mi ritrovo a parlare con qualcuno, se pur disturbato dal chiacchiericcio di fondo. Ad un tratto la parte affollata del locale diventa completamente scura, sebbene le voci non si siano ancora sopite, mentre la visuale che mi sta di fronte viene avvolta da una sorta di penombra. Inoltre, è come se una sorta di riflettore fosse stato piazzato nella sala, allo scopo di illuminare solo la parte in cui si trova il tavolino da gioco. Realizzo finalmente di stare sognando, ma, proprio per questo, la scarsa illuminazione dell’ambiente circostante mi fa temere che il sogno sia poco stabile e in procinto di collassare. Identifico le sembianze della persona che mi sta seduta davanti e che, come dicevo prima, si trova ad una certa distanza dal tavolino. Trattasi di un ragazzo, apparentemente mai visto nella realtà, dall’espressione mite e dai capelli corvini e riccioluti. Mi viene subito in mente di chiedergli il messaggio di ritorno da inviare all’inconscio de IlBagatto. Tutto quello che il ragazzo mi dice è: “Ok, cominciamo”. Comunque, proprio dietro di lui, nella penombra, scorgo una sagoma completamente scura, come fosse un’ombra che si stacca da terra e si erge in piedi, di un uomo posto dinanzi ad uno specchio. Curiosamente, lo specchio non è in grado di riflettere la sua immagine. A questo punto il sogno collassa, come del resto temevo a causa della scarsa luminosità dell’ambiente onirico.

Se da un lato la frase detta dal PO sembra che apparentemente non abbia alcun misterioso significato, dall’altro mi ha molto incuriosito la misteriosa figura che è apparsa alle sue spalle. Chissà, forse quella sagoma rappresenta la prosopopea del mio inconscio, il quale, attraverso questa sotterranea forma di comunicazione che nasce dall’esperimento, vorrebbe provare a vedere “cosa si nasconde oltre lo specchio” per aprire finalmente un passaggio che consenta una comunicazione. Naturalmente le mie sono solo vaghe illazioni. Comunque lascio a voi eventuali speculazioni sul messaggio che si cela dietro questo sogno, invitandovi anche a scrivere commenti all’interno del topic corrispondente al link che vi ho sopra fornito. Da parte mia, seppur in modo così bizzarro, posso dire di aver compiuto la mia missione. Spero che anche voi possiate provare a fare altrettanto. Ciao!
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda IlBagatto » 30/11/2019, 0:06

Caro (inconscio di) Citrato: grazie per la tua risposta e per il sogno. Combinazione, ho i capelli scuri e ricci e un temperamento piuttosto mite! Mi colpisce molto la tua descrizione del PO perché si avvicina molto al modo in cui mi descriverei da me.

Da quello che scrivi sembra che "OK cominciamo" si riferisse al fatto che il messaggio stava cominciando e non che la frase fosse il messaggio in sè; quindi il messaggio potrebbe essere l'immagine dell'ombra davanti allo specchio. L'Ombra e lo Specchio. Immagini forti e sono certo che il mio inconscio saprà cosa farci...

Tra le altre cose, proprio stanotte ho avuto una conversazione lucida con il mio doppio!
Dovetti abbandonare l’idea della superiorità dell’ego.
Compresi che ogni sentiero che avevo seguito, ogni singolo passo,
mi riportava verso un unico punto – il centro.
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda Citrato » 30/11/2019, 20:05

Ciao Bagatto!

Grazie a te per esserti prestato all'esperimento. Mi fa piacere sapere che hai trovato delle assonanze con gli elementi di questo sogno. Speriamo che, grazie anche alla collaborazione degli altri onironauti, riusciremo ad estrarre altre informazioni mediante questa tecnica : greeting :
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Messaggio per l'inconscio di Hari

Messaggioda Citrato » 10/12/2019, 21:46

Qualche giorno fa Hari mi aveva proposto di ripetere insieme l'esperimento della CIMSL e per fortuna, proprio questo pomeriggio, ho avuto un SL nel quale ho potuto evocare il mio inconscio e chiedergli di lasciare un messaggio per l'inconscio di Hari.

In questo sogno, ricordo di essermi trovato nei panni di una sorta di bodyguard, dotato di pistola e di un auricolare che mi serve per ricevere istruzioni dal capo della security. Inoltre sono anche dotato di alcuni super poteri come ad esempio il fatto di riuscire a volare. In base alla missione assegnatami, atterro sulla strada di una sorta di località balneare turistica. Il mio compito è quello di proteggere una donna che, secondo la trama del sogno, dovrebbe essere una sorta di VIP appartenente al mondo dello spettacolo. Ad un tratto, dalla lontananza, vedo avvicinarsi due persone. Pertanto prendo in mano l'arma, ma mi accorgo che è una sorta di pistola giocattolo ad acqua. Nel frattempo i due si avvicinano, ma riconosco in loro due volti familiari. Quindi, ripongo la pistola e ci salutiamo. A questo punto i due si rivolgono alla donna che sto proteggendo, chiedendole come si chiama. Lei si presenta con un nome impronunciabile che non ricordo, ma che ha delle vaghe somiglianze con la lingua russa. Inoltre, i due chiedono alla donna se riesco a fare bene il mio mestiere di bodyguard e se il mio comportamento riflette bene la predestinazione del mio segno zodiacale. La donna risponde in modo lusinghiero, dicendo che sono una guardia del corpo molto affidabile e che col mio comportamento ho finito per stravolgere ogni possibile previsione astrale. A questo punto mi avvicino alla donna e, da vero gentleman, le bacio la mano per poi darle le spalle e proseguire per il lungomare di questa località turistica. Il sogno collassa e mi ritrovo sveglio a letto, ma ancora insonnolito. Ho ancora gli occhi chiusi ed entro in una WILD involontaria in cui appaiono mille puntini luminosi che fanno apparire l'ambientazione del sogno precedente. Adesso che sono lucido mi ricordo della task da compiere ed inizio ad invocare il mio inconscio, chiedendogli anche il messaggio da lasciare all'inconscio di Hari. Al primo tentativo la strada è deserta e non accade niente. Al secondo tentativo compare un tizio con una fascia tipo cintura di karate di colore rosso stretta alla vita e che prosegue lungo la strada indifferente. Al terzo tentativo vedo apparire sulla vetrata di un portone l'immagine di un volto giovane dai capelli biondi a dai lunghi baffi. Per essere sicuro di ottenere una risposta gli ripeto la domanda. A questo punto compaiono due scritte, sempre sulla vetrata, a destra e alla sinistra del volto di questo giovane uomo, il quale mi fa cenno sia con la testa che con gli occhi di osservare le scritte che dovrebbero rappresentare la risposta dell'inconscio. A sinistra la scritta è "T7", mentre a destra è "76". Dopo qualche istante la scritta "T7" si trasforma in "77". Non vedendo altre scritte decido di svegliarmi e di annotare questo messaggio lasciatomi dall'inconscio, che a questo punto sarebbe: "T7 76 77".
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda Hari » 11/12/2019, 20:11

Ciao Citrato :) ti ringrazio per il messaggio, molto enigmatico come c'era da aspettarsi. Non appena avrò ottenuto la mia risposta per il tuo inconscio la posterò qui ;).
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Hari
 
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Re: La rassegna dei miei sogni lucidi

Messaggioda Citrato » 12/12/2019, 14:53

Magnifico Hari! Allora speriamo che nel SL, non appena avrai invocato il tuo inconscio tu possa dirgli a voce il messaggio e ottenere una risposta : Thumbup :
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Cappelli centopiedi, città-lunapark, ed altre stranezze

Messaggioda Citrato » 20/11/2020, 0:28

In questo sogno, ricordo di trovarmi inizialmente disteso a pancia in aria sul mio letto, come se mi fossi appena svegliato, quando improvvisamente noto dall’uscio della mia stanza numerosi ragazzi chiaccherare animatamente tra loro e passare lungo il corridoio di casa. Ancor piu stranamente, oltre che rappresentare degli intrusi che nessuno ha invitato, pare che questi ragazzi siano entrati dalla porta finestra che da sul balcone e che si stiano dirigendo verso le stanze che conducono all’ingresso di casa. Rimango ad osservare il loro passaggio in silenzio, rimanendo nell’oscurità della mia stanza, senza che nessuno di loro riesca ad accorgersi di me. Tuttavia, d’un tratto due ragazze entrano nella mia stanza e, a quel punto, sentono me gridare: “Ma che diavolo sta succedendo?”. Le due ragazze rimangono inizialmente sorprese, per poi sbuffare a ridere, come prese dall’imbarazzo, e lasciare immediatamente la stanza. A questo punto mi rendo finalmente conto di stare sognando. Mi distendo sul fianco e osservo la presenza di una sorta di cappello tipo “modello panama”, come fosse appeso su di un chiodo, all’angolo con una delle pareti, con un nastro rosso che lo cinge e che si richiude con un fiocchetto. Il cappello pare ruotare disordinatamente sul chiodo a cui sembra appeso, come se fosse dotato di vita propria. Conscio della mia lucidità, tendo con un po’ di fatica il braccio verso il cappello e gli comando di raggiungermi telecineticamente. Innanzitutto, vedo il cappello rimpicciolirsi e acquisire una forma oblunga. Da dentro il suo cilindro escono altri nastrini rossi che sembrano come le zampette di un animaletto. Pare si tratti di un piccolo cappello “centopiedi” che inizia a camminare lungo la parete fino a raggiungere il mio braccio per poi posarsi sulla mia mano. Inoltre, lo strano essere sembra emettere dei suoni simili allo squittire di un topolino. Tengo la creatura chiusa nel mio pugno e la sento muoversi nel tentativo di divincolarsi, proprio come fosse un piccolo mammifero. A questo punto decido di lasciarla andare e alzarmi dal letto, senza grandi difficoltà, partendo per l’esplorazione del lucido. Esco di casa e mi ritrovo all’interno di una grande città brulicante di gente, con le strade intasate di macchine e dai larghi marciapiedi. Mi ritrovo a passeggiare lungo i viali, circondato da tante persone sorridenti, come se nell’aria vi fosse un clima di festa, e anche io mi sento molto sereno e carico di energia “onirica”. Nel percorrere questi luoghi affollati, ogni volta che svolto l’angolo di una strada trovo qualche tipo di giostra, di quelle che si vedono nei lunapark (es: ruota panoramica, autoscontro, ecc..). Le giostre non appaiono assembrate in un’unica area e, pertanto, mi rendo conto di trovarmi in una sorta di ibrido tra una città e un parco giochi. Nel frattempo ascolto ad alto volume una canzone per me assolutamente inedita, sul genere pop, piuttosto piacevole per le mie orecchie e molto significativa per quanto riguarda le parole che ne compongono il testo. Purtroppo, data la complessità del brano, ricordo solo il ritornello della canzone, che recita qualcosa del genere: “/E adesso che arrivi tu, anche se non torni più, dimmi dove posso andare?/E adesso che guardo te, anche se non ci sei più, dimmi cosa devo fare?/. Sembra che la musica fuoriesca dall’impianto della città-lunapark e che tutti la stiano ascoltando. Scendo le scale di una sorta di metropolitana e noto che, appeso all’ingresso del tunnel sotterraneo, compare un manifesto in cui figura una sorta di pappagallo variopinto. Una volta varcata questa soglia, noto con stupore che la metropolitana è in realtà una sorta di gigantesca discoteca brulicante di gente che balla e le cui pareti risultano tappezzate da miriadi di minuscoli LED colorati che, come pilotati da una console, raffigurano nel loro insieme moltissime figure colorate, molto cartonesche, e che creano un effetto cromatico assolutamente stupefacente. A questo punto ho un falso risveglio e mi ritrovo disteso su di un letto, ma posto fuori sul balcone, di sera, notando anche mia madre attraverso la porta finestra, che pare affaccendata a fare delle pulizie dentro casa. Riprendo nuovamente lucidità e noto che mi sta piovendo addosso. Trattasi di grossi goccioloni che in breve tempo riescono a creare delle profonde pozzanghere sulla strada. Guardo la strada dal mio balcone e, poichè la consapevolezza di lucidare è molto alta, riesco a riflettere sulle differenze tra i palazzi che vedo nel sogno e quelli realmente esistenti. Riesco a distinguere in particolare i diversi colori delle facciate, la posizione e il numero delle finestre, e la presenza o meno dei balconi. Poi entro in casa, ma mia madre sembra essersi dileguata. Uso i miei poteri onirici per saltellare tra divani e tavoli, divertendomi molto. Poi noto un mio vecchio amico, ahimè morto da qualche mese a questa parte, che si muove dentro casa. Mi avvicino a lui e scruto il suo volto, per poterne periziare bene i lineamenti. La riproduzione è perfettamente fedele a come era nella realtà, solo molto più giovane, apparentemente in buona forma, e dall’aria sorridente. Mi accingo ad abbracciarlo, ma il suo corpo mi attraversa come un fantasma. A questo punto ho un falso risveglio: mi ritrovo sul mio letto e vado subito alla ricerca di carta e penna per annotare il lucido che ho fatto. In particolare cerco ancora di tenere a mente la canzone che ho ascoltato. Prima mi dirigo nell’altra stanza, ma non trovo quello che stavo cercando. Quindi, ritorno nella stanza da letto, sperando di trovare l’occorrente dentro il cassetto di un comodino, ma scorgo la presenza di un altro piccolo letto accanto al mio. Su di esso noto pezzetti tagliuzzati di pomodoro e cipolla crudi, come se qualcuno fosse stato in procinto di farsi un’insalata. La cosa mi fa un po’ specie, quindi raccolgo i vegetali con le mani per poi buttarli nel sacco dell’immondizia a più riprese. Mentre torno verso la stanza da letto il sogno svanisce e, a questo punto, mi sveglio per davvero.
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