Notte tra 14-15/12/2013
Da molto tempo ormai ho tralasciato tecniche o forzature, semplicemente accetto ciò che deve venire.
In ogni caso Sabato mattina ho fatto u lavoro sulle visualizzazioni con mia sorella che mi ha mandato in stato alpha e questo in genere influisce sulla qualità dei miei sogni.
Questa notte infatti ho sognato moltissimo e di seguito vi renderò partecipi di un sogno interessante e un conseguente lucido.
Vado a letto verso le 00.30, leggermente influenzato. Inizialmente faccio un sogno ambientato in una casetta di legno con tre simpatici ragazi Italiani immigrati all'estero, poi mi ritrovo in una città piuttosto buia e nuvolosa. Lungo la strada sulla sinistra incontro una piscina. Una vasca enorme, all'incirca della grandezza di metà di un campo da calcio. E' rettangolare e un lato corto ha il bordo collegato con la strada, gli altri tre lati invadono un campo agricolo ribassato. La piscina non è quindi sotterrata. L'acqua è scura, i bordi sopra il filo e bianchi. Sono attaccato al bordo di sinistra e l'acqua è molto mossa; la piscina piena di amici e conoscenti. Io sono al telefono (costante nei miei sogni, molto lontana dalla realtà) con mia madre e le dico che devo mettere giù perchè lo Spinone sta cominciando ad attaccarsi alle persone. Lo Spinone è una specie di mostro marino, un pesce ricoperto di aculei sottilissimi che penetrano la carne delle vittime. Questo pesce si muove sempre attaccato o al bordo o alle persone nella vasca. Nel sogno io ne sono perfettamente consapevole ma la cosa non mi disturba minimamente. Non lo vedo mai per intero, ma solo piccole parti e ne percepisco la presenza quando lo sento vicino alle gambe. Allora mi stacco dal bordo e mi lancio nel mezzo della piscina. Le onde portano verso la strada con molta forza e io mi diverto a farmi trascinare schivando lo Spinone e incrociando mole persone, alcune impaurite, altre elettrizzate. Quando arrivo a riva insieme ad un mio amico, lui mi dice che nonostante il posto sia bruttissimo, si è divertito un mondo e che quella è la giornata più bella della sua vita.
Mi incammino e poco dopo l'ambiente sfuma e mi ritrovo in una sala conferenze vuota, piena di comuni sedie di plastica nera, con la seduta in tessuto verde smeraldo. Al centro della stanza c'è un televisore a tubo catodico e dentro l'immagine di una testa in 3D che mi parla. E' la faccia di un uomo sulla quarantina con pochi capelli castani sui lati, occhi marroni e carnagione chiara.
Mi saluta e si complimenta con me per la qualità dei miei sogni e in seguito mi dice che però la notizia più importante è che non mi sono accorto che sto ancora sognando.
"CAzzo ma allora è un sogno!" Solita esclamazione e solita euforia. Improvvisamente però tutto sfuma e perdo l'immagine. Mi rendo conto di essere disteso sul letto con gli occhi chiusi, in un particolare stato tra veglia e sogno. Non mi agito e nemmeno provo a muovermi. Vedo solo nebbia bianca e poi intuisco il retro delle mie palpebre. Attendo e ho la certezza che nel momento in cui tornerò nel sogno sarò da subito consapevole della mia lucidità. Sono come in una sorta di limbo, di dimensione astratta, non mi sento nemmeno nel mio corpo. Poi rientro e mi ritrovo esattamente dove ero prima. La testa nello schermo mi domanda che cosa abbia intenzione di fare e io gli rispondo a che non ho intenzione di fare nulla, anzi mi piacerebbe che mi facesse una proposta. Mi accontenta e mi propone una seduta di training di lucidità, mi chiede quindi di materializzare nella stanza il signor Giovanni Cotone (che non conosco) e mi mostra nello schermo l'immagine 3D. Presto fatto lo materializzo e lui si complimenta. Mi chiede se voglio proseguire con la seconda parte di training, ma gentilmente declino l'offerta e gli chiedo invece di mostrarmi se possibile le stanze di immagazzinamento dati del mio cervello. Mi accontenta e mi fa sedere su una sedia. Nemmeno mi accorgo e mi ritrovo dentro una stanza a luci soffuse con due ragazzi di quindici anni circa, un maschio e una femmina, che lavorano a due computer posti su di una lunga scrivania in legno scuro. Alla loro sinistra c'è loro figlio, a detta loro Nicolò, che smista una serie di fogli di carta dandogli occhiate veloci e mettendo quelli interessanti in uno speciale scanner. I due ragazzi mi spiegano che lui fa la prima scrematura, successivamente loro analizzano a computer e inviano i file principali a un sistema di archivio remoto che li comprime.
A questo punto mi ritrovo ancora nella sala conferenze con la testa nello schermo che mi fissa e mi chiede se sono soddisfatto. Lo ringrazio, mi alzo dalla sedia e sento il pavimento inclinarsi in verticale.
Mi sveglio nel mio letto e vado in bagno tutto soddisfatto. Annoto velocemente su un foglietto e torno a letto. Dormo fino alle 10 facendo almeno altri tre bei sogni, completamente scollegati ai precedenti e di cui ricordo bene quasi tutto, tranne che per l'ultimo, ma li tengo per me su cartaceo. La cosa particolare è che tra un sogno e l'altro mi sono ritrovato nuovamente in quel limbo che mi dava qualche minuto per riflettere sul sogno e fissarne il contenuto in modo che al risveglio potessi ricordarlo bene. Quello che infatti non ricordo è solo l'ultimo prima del risveglio.
Buoni sogni a tutti