26/01/2014
Vado a letto verso l'una, dopo una giornata di riposo e relax. Durante il giorno, per gioco, ogni volta che entravo in una stanza a casa mia, o durante la passeggiata pomeridiana, mi chiedevo: "dove sono?" Comunque mi addormento subito e comincio a sognare.
-Il primo sogno non lo ricordo, ma il secondo molto chiaramente. Sono su un piccolo aereo bianco a strisce rosse. E' insolitamente piccolo, avrà massimo venti posti e io sono in quelli avanti, i primi. Sull'aereo c'è anche mia sorella maggiore e la figlia dell'altra mia sorella. Sono sedute in fondo. Ho già una buona attenzione al sogno e mi faccio domande, ma non mi rendo conto ancora che sto sognando. Osservo il pilota: è giovane e taciturno, quasi inespressivo. Dopo poco decolliamo e come pista usiamo una via rettilinea che è sita proprio davanti al grande campanile della mia città. Il pilota decolla, ma vola troppo basso e sfiora i tetti. Mi aspetto un urto da un momento all'altro e invece improvvisamente vira verso l'alto nel cielo aperto. Non faccio in tempo a pensare che sono fuori pericolo, quando il pilota comincia ad effettuare dei giri della morte doppi e tripli. La mia prospettiva si alterna da quella interna all'aereo, dove sento il panico generale, a quella di spettatore esterno dal cielo. Ecco che l'aereo ripete i giri e poi sterza nuovamente, tornando verso la città. Si tuffa in picchiata verso un piccolo fiume (che in realtà non esiste) che scorre tra il battistero e dei portici. A questo punto io faccio una cosa assurda. Mi butto in cabina di pilotaggio con il mio vicino di posto e apriamo, spingendo, la punta dell'aereo. Noi saltiamo fuori e l'aereo precipita nel fiume esplodendo.Mi ritrovo a bordo fiume con un cono in mano, che sarebbe la punta dell'aereo estremamente rimpicciolita. Mi sembra tutto così strano, ma non faccio in tempo a ragionare che arriva mia madre. Ha per mano mia nipote, che è riuscita a salvarsi. "E mia sorella?" domando subito.. "E' morta" risponde lei.
Scoppio a piangere e penso ai suoi figli che resteranno senza madre. Osservo i pompieri tirare fuori i cadaveri dal fiume. Sono corpi non identificabili, pieni di ustioni, ma con la pelle molle e resa bianca dall'acqua. Poi sento che hanno trovato atri tre superstiti. Mi giro di scatto e vedo il primo, poi il secondo e infine mia sorella che sorride. Le salto al collo e la bacio.
-Ecco che mi ritrovo in uno spogliatoio di una palestra con il mio migliore amico che mi mostra degli armadietti. Sembrano più casseforti e hanno una chiave lunghissima. Lui sostiene che sono il top, visto che saremmo in epoca romana. Mi suona tutto così strano. Mi guardo intorno e trovo un ambiente confuso, tra il moderno e l'antico. Vado nella stanza successiva e entro in una specie di supermercato dove si parla inglese. Poi vedo un annuncio di lavoro e vado alla cassa per chiedere informazioni. Qui trovo la mamma del mio migliore amico, ringiovanita. Intraprendo con lei una conversazione sul lavoro all'estero e la ringrazio per tutte le informazioni. Torno indietro, ma invece di arrivare nello spogliatoio di prima, mi trovo in una stanza bianca senza arredamenti. Divento sospettoso. Mi chiedo dove sono e non so rispondermi. Dopo un secondo arriva mia madre. Comincio subito a raccontarle del sogno dell'aereo, di mia sorella e delle piroette che faceva il pilota. Ad un certo punto le dico: "Non so proprio come abbia fatto a non accorgermi che stavo sognando."
La stanza da bianca comincia a scurirsi. In un lampo mi ritrovo a letto. E' tutto buio, giro il collo a destra e vedo una luce fioca che entra dalla serranda. Questa è la mia camera di quando ero piccolo. Sono chiaramente lucido. Penso: bene, ora mi alzo ed esco dalla finestra. Piccolo problema, sono paralizzato. Sto tranquillo e aspetto di sbloccarmi. Mentre comincio a sentire le mani muoversi, avverto una presenza vicino alla porta. Sento il cigolio della porta che si apre e qualcosa muoversi verso di me. Conosco questa sensazione, mi è già capitato e ne avevo parlato giusto ieri con Dreyam, affrontando il discorso dei falsi risvegli. Purtroppo sono ancora bloccato e posso solo aspettare. Con la bocca tiro il lenzuolo verso il viso, per coprirmi dall'alito fetido di quella creatura. Ci sono quasi riesco a muovere braccia e busto e ho un'idea. Mi copro totalmente con le coperte per far indietreggiare la cosa e poi creo una sfera di protezione intorno al letto: una barriera rossa dove lei non può entrare. Questo mi da il tempo di recuperare il controllo totale del corpo. Appena sono pronto ho un'altra idea: mi trasformo in pantera. Sento il pelo crescere e il collo piegarsi. Vedo la visuale allargarsi e abbassarsi. Finalmente sono pronto. Con una zampata tolgo le coperte e scendo giù dal letto. Guardo bene la presenza e mi accorgo che è una bestia enorme incrociata tra un lupo e un orso. Le ruggisco contro e la fisso dritto negli occhi. Comincia a indietreggiare lungo il corridoio e poi fuori dalla porta di casa. Io la seguo e la vedo rimpicciolirsi un po' alla volta. Diventa sempre più piccola e chiara mentre scendiamo le scale. Alla fine è un piccolo cagnolino impaurito e quando finalmente arriviamo in strada, scappa via diventando un topolino spelacchiato. Molto soddisfatto riprendo le mie sembianze umane. Mi guardo intorno e vedo la via di casa mia. Tutto è ancora scuro, così decido di strofinarmi bene le mani e fare il test del palmo per stabilizzare. Infine dico "luce" e tutto prende colori nitidi e definiti. Proseguo verso destra a piedi e mi basta poco per capire che qui non troverò niente che già non conosca. Provo a creare una porta. Appena ci penso la vedo sospesa in aria davanti a me. Penso ad andare in un'altra dimensione. Le volo davanti, la apro ed entro. Sento come un lampo di vento e poi sento la porta chiudersi dietro di me prima di scomparire. Davanti a me c'è una città che sembra espandersi in salita a vari livelli, simili a grosse terrazze. Svolazzando lentamente arrivo a quella che sembra una piazzetta per giovani coppie. E' curioso come qui lo stile dei palazzi riporti caratteri medievali, mentre gli arredi sembrano essere d'avanguardia. Molte coppiette stanno pranzando e l'atmosfera è felice. Gli abitanti sono identici agli umani, anche se alcuni levitano, cosa che fa passare inosservato il fatto che io voli. Improvvisamente vengo attratto dal piatto di pasta di un ragazzo e mi precipito al suo tavolo. Gli tolgo il piatto e con fare animalesco praticamente ne bevo il contenuto. Era una minestrina con patate, molto buona e mi perdo via ad assaporarne il gusto.Purtroppo però il sogno comincia a sfumare e mi rendo conto di essermi sconcentrato.
Mi sento nel letto di casa. Ma decido di stare tranquillo e provare a rientrare nel sogno e ci riesco. Quando rientro, sono ammanettato ad un tavolo e il padrone del locale mi sta sgridando in una lingua che non conosco. Gli sorrido e mi scuso, poi guardo le manette e le apro con il pensiero prima di volare via. Volo verso l'alto e mi sposto leggermente in periferia per far perdere le mie tracce. Penso che devo ristabilizzare il sogno. Mi guardo le mani e non sembrano nemmeno tanto strane, sono solo leggermente più lunghe del solito. Faccio il test del dito e sento anche un po' di dolore. Quando mi trapasso vedo anche che il dito che esce dal palmo è nero e penso che sia una stranezza. Quindi mi strofino bene e infine mi guardo intorno. Anche vista dall'alto la città merita. Ha una bella suddivisione, ordinata e pulita, ricca di parchi e zone verdi che si intersecano con piccole case in pietra grigia. Come avevo già notato, si evolve verso l'alto e penso che sarebbe stato bello se ci fosse stato il mare. Puff... Ancora non mi entra in testa Ecco che all'orizzonte lo vedo aprirsi. Il mare in tutta la sua immensità, bagna le coste della città. Mi dirigo subito verso di lui e sono colto di sprovvista da una delle più belle immagini che i sogni lucidi mi abbiano mai regalato. Arrivo ad una baia, chiusa da due enormi rocce piegate ad arco fino a congiungersi nel mezzo a formare una sorta di tettoia. L'apertura della baia sarà stata circa 25 metri. La roccia di sinistra si estendeva in lunghezza sul mare per dieci metri, mentre l'altra più lunga per circa il doppio. Dopo la sabbia argentata iniziale, qualcuno aveveva creato una piscina rotonda con delle incisioni lungo tutto il bordo. Una piscina fatta con pietre naturali, ma chiaramente lavorate e rifinite. Da quello che capivo era una piscina sacra e un gruppo di bambini ci giocava dentro. Il fondale sotto la piscina era un misto tra la sabbia argentata e pietra liscia di un colore tendente al verde. Poi dove finiva la tettoia creata dalla prima roccia di sinistra, il fondale scendeva verticale di un paio di metri verso il basso, prima di perdersi nel blu del mare aperto. Sono rimasto incantato dalla bellezza di quel luogo. Era il tramonto e il gioco di colori mi lasciava senza fiato. Sentivo pace e armonia e ricordo che ho pensato "quanto mi piacerebbe potergli fare una foto e poi riguardarla da sveglio". Me lo sono goduto per un po', poi ho toccato con le mani l'acqua della piscina sacra prima di spostarmi in una camminata lungo mare li a fianco. A sinistra di quella baia, partiva infatti una camminata lungo mare. Un vialetto largo circa quattro metri, paragonabile a una muraglia. A sinistra si trovavano ristoranti, locali o porte di abitazioni della città. A destra un muretto che spioveva sul mare e di tanto in tanto qualche torretta d'osservazione. Da qui però non riesco più a ricordare bene. So solo che ho provato a stabilizzare ancora ma con scarso successo. Ho un'immagine di una sorta di biblioteca, posta in verticale in una specie di pozzo illuminato. All'interno studiosi vestiti con tuniche colorate leggevano levitando. Infine ricordo chiaramente il finale avenuto poco dopo. Entro in una stanzetta con delle sedute e un balconcino e mi siedo per assistere ad uno spettacolo teatrale.Tutti mi salutano con confidenza. Mentre sento il sogno che sta per svanire, per caso mi giro e vedo uno specchio. Mi accorgo che l'immagine che riflette non è la mia, ma quella di una signora castana sulla quarantina, dal sorriso simpatico. Mi saluta... e io mi sveglio.
Continuo a sognare per tutta la notte, altre belle ambientazioni, ma senza lucidare. Ogni tanto mi sento a letto mentre mi ripeto nella mente il lucido che ho fatto per fissarlo...
Buona Domenica!