Nessun metodo. Ore?
Prendo lucidità mentre fluttuo in cucina e vedo E. che sta preparando qualcosa. Lei non mi vede, compie azioni in modo meccanico. Fluttuo dietro di lei, probabilmente non ho un corpo denso ma trasparente. Voglio ritentare una vecchia task, influenzare la memoria di un p.o. (o forse di qualcuno che sta sognando). Mi avvicino fluttuando, da dietro con le dita afferro delicatamente la testa di E. e le dico:
" E. devi ricordarti che mi hai sognato! Domanimattina quando ti svegli ricordati che mi hai sognato! Ricordatelo!", e glielo ripeto almeno 5 -6 volte, con calma, per essere sicuro che mi abbia capito (e che mi abbia sentito!). Le mie mani ombra non sono perfettamente sincronizzate con il suo corpo, segno che siamo su due piani onirici diversi...Mi lascio andare all'indietro e torno facilmente nel fisico.
La mattina dopo chiedo con impazienza ad E. se mi ha sognato...e lei dice che non ha dormito bene e non si ricorda.
Poi nel pomeriggio glielo richiedo e...comincia a ricordare. Dice che mi ha sognato. E poi mi dice: "ecco, stamattina mi sono svegliata e mi ricordo che volevo proprio dirti che ti ho sognato!".
Rimango sconvolto. L'esperimento è apparentemente riuscito, almeno in parte, perché E. non ricorda ne' dove mi ha sognato ne' cosa stava facendo.
Se è possibile entrare nel sogno di qualcuno e condizionarlo, dal momento che la persona non è consapevole, cosa potrebbero fare tutte le guide, esseri superiori, esploratori, inspec, o chiunque altro sia su un piano di consapevolezza e lucidità maggiore di noi?...
Davvero non oso immaginare...
Lucido.
Sono all'interno del 'Palazzo A', davanti alla vecchia casa di mia nonna. Voglio provare ad incontrarla ora che sono pronto per farlo (lei non è più nel mondo fisico da alcuni anni. Ho provato altre volte a contattarla ma ogni volta che la vedevo non riuscivo ad avvicinarmi per paura di qualcosa...una mia resistenza interiore). Con facilità guardo attraverso la porta che si dissolve e mi fa vedere l'interno dell'appartamento. Lei è seduta in fondo al corridoio, nella cucina. Passo con facilità attraverso la porta...
"...nonna!? Sei tu?...",
"Ciao Carlo!", mi risponde con grande affetto, con la sua tipica voce tremolante.
Si avvicina a me, la vedo da vicino, è più giovane...ha un abito elegante in stile anni 50, quando era una ragazza. L'abito è un tailleur scuro con cinta grossa e bottoni in argento, aperto sul collo. Ha un cappello a falde larghe elegantissimo e alla moda del tempo. Mi sorride, come se volesse mostrarsi ricca e agiata di fronte a suo nipote. A quell'epoca non poteva permettersi vestiti così raffinati...
Poi ha una specie di cedimento e cade a terra in modo un po' buffo, come se non un po' impacciata a vestire in quel modo.
"Attenta, nonna!", la sollevo e la abbraccio con tutto il mio affetto. Lei si lascia andare completamente (cosa che nella vita non le era facile) sento il suo corpo leggero e fragile, quasi ascetico, le sue braccia esili, il suo calore.
Ci fondiamo in un mare di luce e particelle...Torno nel fisico, certissimo di averla incontrata. La sua voce, il suo aspetto, la sua emanazione...sono per me inconfondibili, essendo stato a contatto per moltissimi anni, soprattutto nel periodo della mia infanzia.
Ed è buffo che io sia qui a scrivere a pagina 47 del mio diario...esperienze che hanno come argomento il (probabile) contatto con i defunti.
Infatti si dice: '47, morto che parla!'
Vivido.
Vado a letto con un pensiero fisso: voglio sapere chi sono, da dove vengo.
Incontro due giovani guide che conosco nella realtà. Mi dicono alcune cose che non riesco a memorizzare. Ricordo solo che l'incontro è piacevole e mi lascia con un senso di beatitudine. Poi entro in altri ambienti e partecipo ad un evento artistico di street art in una grossa fabbrica abbandonata.
...entro in un veicolo della prima guerra mondiale. Mi inserisco in un piccolo abitacolo di un aereo da combattimento. Un militare più vecchio ed esperto di me dice che io sarò alla guida e lui si metterà al mio fianco per aiutarmi... Inizio una manovra per virare e volo ad una altezza di almeno 100 metri. Vedo fra le nuvole il nostro obiettivo, c'è una grande città che si sviluppa su una collina...
È notte, vedo le luci delle case e palazzi...sembra una città estremamente attiva. Ed ecco che vedo il mio obiettivo che mi viene indicato con una specie di zona luminosa...vedo una specie di cupola luminosa metallica...del diametro di una trentina di metri...non è una chiesa ma sembra una specie di hangar o un magazzino. Vedo sulla mia sinistra un mitragliatore che è pronto a fare fuoco. Mi dicono che dobbiamo mirare e bombardare due obiettivi militari di fronte a noi. Poi perdo coscienza e mi arrivano informazioni telepatiche. Qualcuno mi dice come finirà la missione: gli obiettivi verranno distrutti ma noi perderemo la vita. La cosa non mi preoccupa...ho la sensazione che sarò ricompensato per aver portato a termine la missione e l'esperienza mi è servita ad acquisire forza di volontà e coraggio.
Vado via felice da questa vita.
Vivido.
Esperienza impressionante. Fluttuo nel salotto, vedo attraverso la tapparella. C'è un tizio che sta in piedi sul cornicione del balcone! Sta per...saltare e suicidarsi (?)...mentre salta sento un urlo femminile agghiacciante che mi fa drizzare la pelle.
"...no!...Si è suicidato?!", urlo e spero che sia ancora vivo. Poi improvvisamente la sagoma del tizio risale lentamente e viene verso di me...vedo un uomo sui 45 anni magro, testa grande triangolare, vestito in grigio scuro, con occhiali quadrati e capelli un po' arruffati, pelle bianchissima, cadaverica. Ha un'espressione un po' sconvolta. Mi guarda senza dire nulla e mi attraversa esattamente come un fantasma. Ho un leggero attacco di paura...sento il cuore che batte troppo velocemente. Torno nel corpo e cerco di calmarmi. È da tanto che non mi spavento, anche se affettivamente stavolta non ero lucido.
Il tipo sembrava che stesse provando a morire senza riuscirci, lanciandosi e risalendo dal balcone, come se stesse verificando il suo stato, il fatto che non poteva farsi male.
Vivido
"Voglio delle risposte, voglio sapere chi sono", dico mentalmente prima di addormentarmi.
Mi trovo ad osservare la mia vita sottoforma di immagini simboliche. C'è qualcuno che mi accompagna ma non riesco a vederlo. Comunicano con me telepaticamente:
"Ecco la tua vita (attuale?), hai fatto una scelta sbagliata e per questo hai dovuto attraversare le 'stanze' della sofferenza (?)". Vedo una specie di tunnel composto da 8 stanze quadrate, buie, con decorazioni in stile cinese antico con spiriti, mostri, fantasmi. Poi vedo la piantina degli edifici dall'alto con una grossa 'X' sopra ogni quadrato...come se avessi superato definitivamente quei luoghi oscuri.
"...hai trascinato con te anche una donna ma alla fine ne siete usciti". Vedo sulla mia sinistra una ragazza che ho effettivamente conosciuto molti anni fa.
Infine vedo in terza persona un me stesso che si muove in ambienti più illuminati, esterni, molto grandi.
"Carlo, hai superato le sofferenze. Ci sei uscito perché hai usato l'impegno e hai usato la volontà".
Questa voce così dolce, calma, mi rasserena e mi fa stare bene. È un complimento che mi fa capire di aver superato le difficoltà che io stesso mi sono procurato con le mie scelte.
Esploro altri ambienti poi arrivo dentro un appartamento...
Mi vengono incontro una serie di persone...sono parenti fra di loro. Mi guardano e mi salutano. I bimbi fanno un po' di confusione. Una specie di strano criceto buffissimo si attacca al mio braccio mordendomi ma senza farmi male. Lo tolgo e ho la sensazione che tutte queste persone le conosco già. Mi viene il sospetto che dia una famiglia in cui ho vissuto in una vita passata.
Vivido.
Di nuovo chiedo di conoscere il mio passato.
Mi trovo all'interno di una villa ottocentesca molto pregiata. Sculture, mani e pavimenti lucidissimi. Mi cambio d'abito, sto per partecipare ad una festa. Arrivo in un sottoscala, c'è una ragazza che mi conosce.
"Ciao, sai di chi è la festa?", mi domanda.
""Si lo so (?), è la festa del figlio della padrona di questa villa", le rispondo, come se lo sapessi.
"E come si chiama suo figlio?"
"Si chiama...Emanuele...Filiberto.", le rispondo.
"Ah!...un certo Emanuele...!", dice lei come se alludesse al fatto che la ricca famiglia è di tendenze monarchiche legate al periodo fascista.
Non so perché ma capisco l'allusione al periodo storico e ci scambiamo uno sguardo di intesa. Viviamo sotto questa dittatura e lo sappiamo ma al tempo stesso non possiamo cambiare le nostre vite.
Vivido.
Salgo al piano di sopra di un palazzo. So che lì troverò una persona che conosco nella realtà. Entro nel suo studio, ma ci sono oggetti molto inquetanti: statue a forma di serpente...una specie di cristallo-gelatina con dentro dei resti di animali...oggetti da tavolo con forme scure e appuntite e centinaia di libri polverosi. Un vero e proprio studio di un avvocato...diabolico. Trovo il mio amico che sta portando dei fogli impilati e ne perde un bel po' in tutta questa confusione.
"Ciao, sapevo che eri qui", dico.
"Ciao Carlo! Mi fa piacere vederti", risponde sorridendo, come se sapesse della mia presenza.
"Vieni, vieni, ti faccio vedere...". Mi fa vedere l'interno dell'appartamento e poi non ricordo cosa succede.
Mi sveglio. Dopo qualche minuto mi rimetto a dormire.
Mi ritrovo di nuovo nell'appartamento, ma stavolta ad accogliermi c'è...l'amico del mio amico! I due si conoscono nella realtà e sono molto amici.
"Vieni, andiamo di sopra...", dice.
M. mi accompagna al piano di sopra e qui c'è una signora che mi attende. È elegante e ha sui 60 anni.
"Hai visto questo palazzo? L'hai già sognato prima?", dice la donna.
Guardo la struttura e mi accorgo effettivamente che queste stante e questa disposizione degli spazi e' identica al sogno precedente!
"È vero...le pareti e i volumi sono gli stessi del sogno di prima!".
"Guarda quegli affreschi...sono stati dipinti da un grande artista".
Vedo dipinti meravigliosi su un soffitto a volta con cornici ovali in stile settecentesco. Poi le figure cominciano a muoversi in una specie di gioco tra immagine e realtà.
"Questo stile e queste figure sono simili a quelle di un grande artista italiano...sai chi è?...", dice la donna.
"Certo, le figure sono dipinte nello stile di Veronese", rispondo con sicurezza.
Vedo il soffitto e le figure che scompaiono all'interno delle cornici, come se l'intera parete fosse un portale dimensionale...
Esperienza di trasformazione
Mi trovo all'interno di un mercato mediorientale, seduto dietro un carretto che sta percorrendo queste stradine affollatissime. Mentre osservo prendo lucidità.
Vedo le cose e comincio a ricordare...come se le avessi già vissute in una vita precedente.
Le mie capacità di osservazione sono incredibilmente sviluppate...osservo le persone e riesco a cogliere ogni impressione e sentimento che provano...guardo oggetti e sento la loro energia...riesco a percepire perfettamente le emanazioni di ogni cosa che vedo...Tutto questo mi commuove...comincia una trasformazione dentro di me...voglio solo essere presente e ricordare...
Cambio di livello di coscienza...
Mi sento leggero, comincio a fluttuare verso l'alto. Non ho un corpo umano, sono una scia di consapevolezza. Volo velocissimo in verticale fra le nuvole. Vedo ammassi di nubi che si trasformano. ..si aprono al mio passaggio...vortici...barriere che si infrangono...le supero con facilità. Voglio andare ancora oltre e affermo:"sé superiore!"...
Di colpo la mia velocità accelera e sfreccio nel cielo!
Vedo un enorme ammasso nuvoloso che ha la forma di una bocca di serpente che si apre e al suo interno c'è un gigantesco occhio. ..io entro dentro queste forme e le disintegro...come se avessi superato una specie di barriera-simbolo di stato di coscienza.
Infine mi fermo nel cielo in uno stato di meraviglia e tranquillità.
Ho la sensazione di aver raggiunto un grado di elevazione straordinario. Non vedo più nessun ostacolo nella mia ascesa.