9 Settembre 2015
Sono all'interno di una macchina e fuori piove.
Al mio fianco sinistro c'è P. e qualcuno, davanti a noi, sta guidando.
La sensazione è quella di essere molto più giovane della mia età attuale ma di stare usando la consapevolezza e la conoscenza del mondo della mia età di veglia.
Guardo le gocce d'acqua sul finestrino e faccio finta di catturarle e trasformarle in cristalli di ghiaccio per far sorridere P.
Riesco a disegnare una faccia che sorride sul vetro esterno, che risulta bagnato, grazie alla posizione di due gocce e della mia mano che forma la bocca del sorriso disegnato sulla superficie.
Sitamo cercando un parcheggio e all'improvviso mi sembra di essere alla guida.
Troviamo il parcheggio entrando in retromarcia e sorpassando un cancello rosso di una fabbrica che sembra deserta.
Sento che c'è qualcosa di strano nell'aria.
Esco dalla macchina e torno a vivere il tutto dal corpo di bambino: scendono dall'auto anche due adlti che portano con sè un ombrello per coprirsi dalla pioggia mentre io rimango indietro perchè non riesco a trovarne uno con cui ripararmi.
Controllo nel bagagliaio e, dopo averlo trovato, mi incammino dietro quelle due figure sfocato camminando su dei sassolini bianchi molto piccoli.
Mi ritrovo all'improvviso a camminare di fianco a mio padre in un luogo all'aperto con degli edifici attorno che lo fanno apparire come una zon popolare con dei giardinetti.
Dico ad alta voce che sono molto simile a mio padre, guardandolo e sentendo che lui lo è davvero.
(Lo riconosco da una vecchia giacca nocciola che è solito indossare d'inverno e quando piove).
Lui mi risponde con un sorriso non appartenente alla sua personalità e risponde: "Forse perchè tuo padre ti vuole davvero bene".
Io rimang stordito da una dichiarazione così aperta e diretta che mio padre non si sognerebbe mai di fare.
Continuiamo a camminare su questa strada e io gli chiedo, quasi timoroso ma vivace, se si rende conto che stiamo sognando.
Glielo chiedo più volte per essere sicuro di ottenere una risposta.
Nel frattempo mi accorgo che ha smesso di piovere.
Lui mi dice qualcosa riguardo l'immaginazione come a voler dare poco credito alla mia domanda, sminuendo l'importanza della componente creativa del cervello.
In quel momento mi rendo conto di stare sognando del tutto e acquisto notevole lucidità.
Riesco ad osservare i dettagli attorno a me molto meglio delle ultime volte ma continuo comunque a cambiare soggetto delle mie attenzioni per evitare di sprecare troppe energie.
Assaggio la terra sotto i piedi e vedo degli alberi alti attorno a me.
Continuare a camminare lentamente ed urlo richiedendo chiarezza.
Dopo qualche secondo speso a guardarmi attorno non riesco più a reggere la lucidità e mi sveglio.
Rimango sveglio per una decina di minuti in un lievissimo stato confusionale psicofisico.
Mi riaddormento.