Mercoledì 4 novembre 2015
In questo sogno ho avuto la conferma che appena si inizia a pensare al corpo fisico il sogno svanisce, ma stando fermo riesco a farlo riapparire, però per una ragione sconosciuta ricomincia da capo.
Ho anche capito che se un sogno lucido inizia in casa, è difficile uscirne, al massimo si può arrivare nel giardino (o a casa dei vicini
).
Ad occhio e croce questo lucido dev'essere durato almeno 15 minuti, ma probabilmente anche di più. I sogni lucidi sono talmente dettagliati che basterebbe un minuto di sogno per riempire una pagina di diario, figuriamoci quando dura un quarto d'ora o anche di più! Purtroppo in questi casi i dettagli da tenere a mente sono talmente tanti che la maggior parte di essi vanno persi.
419) GIRO PER CASA - Ore 8, faccio la wild (non mi riusciva da quattro giorni), rilassamento in posizione supina, ma con la testa piegata di lato sul cuscino per facilitare l'addormentamento. Siccome la transizione dura molto e il sogno non ne vuole sapere di iniziare, uso la tecnica del dondolamento: inizialmente il mio corpo oscilla pochissimo, ma continuando, il movimento si accentua sempre di più e infine mi "stacco". [slpc]Il sogno inizia in camera, ma mi sposto subito nella stanzetta accanto e osservo il paesaggio fuori dalla finestra: il cielo è di un blu molto scuro e intenso e all'orizzonte si vedono dei fulmini che si scaricano nelle nuvole. La vividezza della scena è al massimo, infatti non stabilizzo nemmeno. Qui però inizio a pensare per la prima volta al sogno e al corpo fisico, infatti improvvisamente si oscura tutto, ma rimanendo immobile rientro nel sogno. Mi ritrovo al punto di partenza, ovvero in camera, ma subito ritorno nella stanzetta e resto in piedi sul davanzale con la finestra aperta; fuori, a casa loro, vedo i nipoti del mio vicino e per divertirmi faccio loro dei gesti con le mani: la prima volta faccio il pollice su ad indicare OK, ma mi dicono che quel gesto a loro non piace (non si sa per quale motivo), così provo a fare degli altri gesti, ma le mie dita sono poco flessibili, infatti vengono fuori dei segni strani. A questo punto scendo giù dalla finestra con una lieve planata e arrivo fino davanti alla casa di G (il mio vicino, quello a cui volevo sparare nel lucido precedente, eheh). La porta è aperta, ci sono delle persone sulla soglia che non conosco. Mi torna in mente che dovevo riprovare a sparare, ma stavolta non mi faccio comparire in mano una pistola, ma seguo il consiglio che Searig mi aveva dato sul forum: dispongo le dita della mano destra a formare una pistola, come fanno i bambini, miro a quelle persone e dico «Beng!», convincendomi che abbia l'effetto di una pistola normale; ma dopo diversi tentativi non accade nulla, anzi, addirittura quelle persone non si accorgono nemmeno della mia presenza, eppure mi trovo a pochi metri davanti a loro. Vista questa esperienza capisco che nel controllo dei sogni lucidi faccio ancora piuttosto schifo, perché non riesco ad interiorizzare la mia volontà e renderla efficace. A questo punto un pensiero va ancora, purtroppo, al corpo fisico, così la mia visuale diventa nera, ma anche stavolta, rimanendo immobile, il sogno ricompare e come previsto mi ritrovo all'inizio della tappa precedente, ovvero nella stanzetta. Qui il mio ricordo dettagliato si affievolisce, comunque per i prossimi minuti del lucido giro varie stanze della casa. Scendo al piano terra, mi diverto a passare più volte attraverso la porta della scala, che è perfettamente inconsistente. Dopo altri fatti poco rilevanti, mi sposto verso la cucina; qui incontro mio nonno (quello defunto quattro anni fa), entrambi siamo felici di vederci e infine ci abbracciamo; qui faccio come se il sogno fosse normale, ovvero lascio che gli eventi si susseguano spontaneamente. Si succedono altri fatti che ricordo poco, poi mi ritrovo nel cucinino. Qui accade una cosa interessante: sull'asciuga-stoviglie appeso al muro c'è lo specchietto che solitamente utilizza mia madre, così ne approfitto per specchiarmi, cosa che faccio per la prima volta in un sogno lucido, con grande curiosità; come previsto la mia faccia appare deformata, con la pelle flaccida, anche se alcuni tratti fisionomici vengono più o meno rispettati. In poche parole, un mostro. Esco dalla finestra del cucinino attraversandola (sia lo sportello che le inferriate). Ora sono fuori nel cortile e usando un misto di volo e arrampicamento, salgo sul tetto del portico e rimango lì ad esplorare l'ambiente; subito dopo vedo, in basso, mia madre che è appena tornata a casa in bicicletta. Si ferma più o meno tra il portico e il box della macchina a parlare con mio padre; ha appena portato a casa un cane di grossa taglia e la sento raccontare che l'ha fatto perché il padrone del cane non gli dava da mangiare, infatti mia madre fa notare a mio padre la magrezza dell'animale (stranamente io da là sopra lo vedo perfettamente sano e in carne). A questo punto decido di scendere dal tetto del portico, così mi sposto verso il bordo dove c'è la grondaia e provo a fare un balzo, tanto, essendo in un sogno, anche se il salto è di circa quattro metri, non posso farmi niente. Ma questa convinzione non basta, infatti ho un netto senso di vertigini, così decido di scendere da lì senza saltare, ma usando la strana "tecnica" del volo+arrampicamento usata precedentemente per salire. Ora mi trovo a terra, mi avvicino a mia madre che è ancora lì col cane e le esclamo con una certa euforia: «Questo è un sogno!», al che lei non mi considera nemmeno (brutta gente i PO, ancora peggio se è mia madre), così non sto lì a perdere tempo e proseguo la mia esplorazione lucida nel giardino. Stavolta passo verso l'orto, percorrendo alcuni sentieri; a quanto pare ha appena piovuto abbondantemente, perché per terra c'è molto fango, infatti il canalino che porta l'acqua piovana al pozzo è completamente ricoperto dal fango. Infine salgo sul muretto divisorio, osservo il cortile del mio vicino con l'intenzione di saltare dall'altra parte, ma non sono molto convinto e il sonno ormai è troppo leggero, così assecondo il risveglio.[/slpc]