LA MATTINA DEL 20/12/2015
Mi sveglio normalmente, ma siccome è domenica e non c'è scuola, decido di dormire ancora e penso che dovrei sognare lucido.
Non so come ho fatto a rendermi conto di essere in un sogno. Non ne ho la più pallida idea. Sta di fatto, che mentre davo la caccia a una strega cattiva (ricordo solo che è vestita di nero e indossava due collane lunghe con dei cristalli appesi) vedendo dei cristalli luccicare, come se una polvere dorata li facesse splendere nella notte in cui era ambientato il sogno, mi rendo conto che sto sognando. Il sogno è ambientato nel viale che costeggia la pineta a meno di 100m da casa mia. Così, mi ritrovo in un incrocio di quella via, e trovo un locale-tendone (tipo quelli che si mettono su per le sagre o cose simili) giallo, e all interno dei tavoli, come in un ristorante, ma era semi-all'aperto, come una scatola della quale un lato era aperto e rivolto sulla strada. Così, non sapendo cosa fare (errore, dovevo stabilizzare) decido di trasformarmi in un lupo e decido di fare balzi, spingendomi con le gambe in aria, disegnando una parabola alta 2-3metri, atterrando sulle mani in seguito con la punta dei piedi e ripetendo il movimento. Succede che non mi trasformo. Intanto il viale è molto simile alla realtà, con la pineta sulla destra e il marciapiede con le mattonelle ruvide e freddine rosse-fucsia scombinate dalle radici dei pini. I lampioni classici a forma sferica con il palo nero, che illuminavano un pochino. Anche se non mi trasformo non me ne frega niente, è divertente lo stesso saltare in quel modo. Mentre salto in lungo, la mia vista è come se avessi un paraocchi, vedo benino ma con un campo ristretto. Saltando per un po' trovo dei bambini che scappano da me (perché davvero volevo far loro paura e sembrare loro un lupo) e subito davanti a quei bambini da una strada sinistra (non misteriosa) perpendicolare al viale appare una Lamborghini gallardo bianca. Io allora decido di seguire il veicolo. I bambini nel frattempo blaterano qualcosa su di me o sulla macchina che non ricordo di preciso, ma sembrava una critica. Ad un certo punto, il riccone parcheggia e compra una spianata in una gelateria (anche questa praticamente all'aperto) e io, da dispettoso lupo famelico, gli rubo la spianata dalle mani quando mancavano pochi millimetri dalla sua bocca, usando la mia mandibola in un balzo in cui ruotavo sul mio asse verticale(non ne sento il sapore) , poi continuo a saltare, mi fermo e come Forrest gump, decido di tornare indietro. Trovo di nuovo il riccone che nel frattempo si era comprato un gelato con gli smarties e quando mi ha visto mi ha fatto il gesto Dell ombrello come per dire "toh veh, fregacazzi della spianata" e io ci sono rimasto un po' male ma tanto non m'importava perché stavo sognando lucido... torno di nuovo nel primo locale e quando ci entro dentro, sempre a balzi, faccio un salto dal pavimento allo spigolo del tavolo di legno (non il vertice, lo spigolo) e dallo spigolo ad un pianerottolo interno al ristorante e vedo che in quel tavolo, ormai sotto di me c è un mio compagno di classe e gli urlo (perché sono felice) "PANINIIII" (perché lui di cognome fa "benini" e successe un fatto per il quale ci urliamo quella parola ogni tanto) e i suoi amici nel si o tavolo discutono con lui "atletico lui"(riferendosi a me). Poi scendo e cammino, trovo nel bar Giada (una mia amica ), Felix e Francesco (due miei amici), non erano come nella realtà avevano meno capelli ed erano più paffuti, chiamo Felix (avevo parlato a lui dei sogni lucidi e si esercita) e nel dubbio che i sogni condivisi esistano io gli dissi "Felix svegliati, siamo in un sogno!!" Ma lui, come sempre del resto, rimase con la sua aria indifferente. Allora chiamai la Giada, e le dissi "guarda che siamo in un sogno"e lei non era convinta, così l ho accompagnata fuori e le ho detto "se non siamo in un sogno allora come mai i miei pantaloni cambiano colore ogni volta che schiocco le dita? " (facendo schioccare le dita appunto) e lei niente, così presi la rincorsa e come un felino corsi verticalmente su di un pino per poi staccarmi da esso e fare una capriola all'indietro, cadendo in piedi. Poi succede che mi sveglio.
A dire il vero, più che come un lupo (canide) correvo come un gatto (felino). Il controllo non era un gran che e la chiarezza careva un po'.
Mi scuso perché non so spiegarmi molto bene. Io frequentando lo scientifico so esprimermi meglio in numeri che in lettere. Un saluto a tutti.
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