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Raccolta personale dei propri sogni lucidi, da condividere.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 06/09/2022, 17:18

10 agosto 2022

Lucido ore 2.00-4.45

Mi trovo in una città non molto lontana dalla mia insieme a mia madre e mio fratello, ad un certo punto prendo lucidità e decido di salire sul tetto del palazzo più alto della città per guardare il panorama da lì e poi prendere il volo. Mi ricordo dell'esistenza in questa città di un quartiere nel quale si trovano alcuni edifici di oltre 10 piani. Mi arriva il ricordo onirico di essere già stato sul tetto di uno di quei palazzi in un lucido. Mi incammino e mi guardo intorno alla ricerca di questi edifici, dovrebbero vedersi ed essere distinguibili anche ad alcuni chilometri di distanza, tuttavia non li vedo da nessuna parte. Noto poi un palazzo un po' più alto degli altri e dall'architettura e colore che mi ricorda uno di quegli edifici. Non è alto come lo ricordavo, saranno 7 o 8 piani al massimo, in ogni caso sembra il più alto della zona quindi può andar bene. Qui però perdo parzialmente lucidità, un tizio che ricorda una persona che conosco della mia città mi chiama da un balcone di questo palazzo. Mi invita a salire e raggiungere lui e i suoi amici sul balcone, così inizio a levitare e salgo verticalmente e lentamente fino a raggiungere il balcone. Qui mi arriva un altro ricordo onirico di aver già fatto la stessa cosa in passato. Saluto tutti uno per uno, poi però mi metto in un angolo in disparte e dopo un po' riprendo lucidità. Entro in casa e mi arriva l'ennesimo ricordo onirico: sono già stato qui dentro in un sogno lucido ed ho esplorato diverse stanze. Di tutti e tre gli episodi non ho alcun ricordo nella veglia, tuttavia non escludo del tutto la possibilità che possano trovarsi da qualche parte nel mio diario, tra i sogni non lucidi. Apro diverse porte, scendo le scale e mi guardo intorno. Ho diverse opzioni tra i vari obbiettivi che ho in sospeso, alla fine decido di scendere per raggiungere i Sotterranei. Scendo alcuni piani di un'ampia scalinata e man mano che vado giù percepisco quella peculiare energia dei Sotterranei farsi sempre più forte. Giunto alla fine della scalinata mi trovo con due opzioni: da una parte c'è una grande porta a vetri che dà su un salotto elegante e lussuoso, dall'altro una porta chiusa che non so dove mi porterà. Nell'indecisione perdo troppo tempo e il sogno si dissolve prima che io possa scegliere.


11 agosto 2022

OBE/Lucido ore 4.00-5.00

Prendo lucidità nello stato intermedio, mi rotolo giù dal letto ed esco dalla mia stanza. Esco di casa in volo e percorro così tutta la strada che inizia di fronte a casa mia, per poi atterrare poco prima della fine della via. E' notte e c'è troppa poca luce, i lampioni sono spenti e dopo qualche istante mi ritrovo nel buio totale e devo mettermi a sfregare le mani sulle pareti per recuperare la vista. Una volta recuperata mi trovo sempre per strada, sempre di notte e cammino lungo un muro di recinzione alla mia sinistra. Giro un angolo e vedo che una porzione del muro è illuminata da un fascio di luce che inizialmente non capisco da dove provenga. Guardando meglio vedo che alla mia destra c'è un lampione acceso, che proietta la sua luce su quella porzione di muro. Proseguo, giro una altro angolo e trovo il portone d'ingresso di un edificio, finalmente un passaggio per potermi spostare altrove! Attraversato il portone mi trovo di fronte tre opzioni per proseguire: una rampa di scale e due ascensori, uno normale e uno con le pareti di vetro trasparente. Scelgo quest'ultimo, entro e vedo che sul pannello dei comandi ci sono diversi tasti con segni + o - ma nessuno con i numeri. Premo uno di quelli col segno +, immaginando che serva per salire e così è. L'ascensore sale e solo adesso mi accorgo che non ci sono tasti per fermarlo nel caso in cui la salita durasse troppo a lungo, come già accaduto altre volte. L'ascensore sale per alcuni piani e quando penso che sia ora di fermarlo ecco che si ferma da solo, forse è già arrivato a destinazione. Esco e mi trovo all'aperto ma rimango deluso perché invece di raggiungere un ambiente più elevato sembra addirittura di essere tornato indietro, è sempre notte e c'è molta confusione, con un via vai di gente e immagini poco nitide. Proseguendo le immagini migliorano un po' ma continuo a trovarmi in un ambiente di basso livello. Sono su un terrazzo e un omone alto, robusto e un po' grassottello mi viene incontro con aria bellicosa. E' a pochi centimetri da me e tenta di prendermi a pugni ma non riesce a colpirmi, sono leggero e sottile e li schivo o forse addirittura mi passano attraverso. Poi inizio a svolazzare a bassa quota e lui insiste ancora nell'aggredirmi ma non rappresenta minimamente una minaccia per me e lo neutralizzo semplicemente con il pensiero. Da qui il ricordo sfuma.

12 agosto 2022

Lucido ore 3.45-5.00

Gelato insipido

Sono in giro da solo nel centro della mia città di notte, percorro una delle vie principali correndo, è tutto molto stabile e reale ma la mia lucidità non è delle migliori e non mi ricordo il mio piano d'azione. Dopo un po' realizzo che mi sto spostando troppo lentamente, così decido di prendere il volo ma qualcosa va storto, non riesco a direzionarmi come vorrei, dunque atterro e proseguo a piedi. Nel frattempo si è fatto giorno ed ora mi trovo nell'area esterna di un bar-gelateria. C'è il bancone dei gelati artigianali e decido di fermarmi e prenderne uno. Davanti a me c'è un uomo, il quale mi guarda e mi dice che tocca prima a lui, io però vado di fretta ed uso i miei poteri di manipolazione mentale per farlo andare via. La ragazza dietro al bancone mi mostra i vari gusti di gelati, tra cui alcuni mix predefiniti di 3 gusti l'uno che però non mi convincono a pieno, preferisco scegliere io i gusti. La mia scelta ricade su pistacchio, cocco e nocciola (quest'ultimo lo dice la ragazza prima che lo dica io, come se mi avesse letto nel pensiero o conoscesse già i miei gusti). Una volta preparata la coppetta però i gusti non sembrano corrispondere a quelli da me scelti, almeno per quanto riguarda la nocciola che sembra essere stata sostituita con il cioccolato a giudicare dal colore. In ogni caso rimango piuttosto deluso, tutti e tre i gusti risultano insipidi, ho solo sprecato il mio tempo qui.

14 agosto 2022

Lucido ore 7.00-7.50

Recupero in mare

Mi trovo nel giardino di casa mia ad osservare uno dei gatti di mia zia che si comporta in modo strano, come se avesse visto qualcosa nell'erba che ai miei occhi è invisibile. Scava il terreno in maniera frenetica, poi si mette a saltare qua e là come impazzito e ad un certo punto corre via. Mentre rifletto su quanto ho visto, chiedendomi cosa gli abbia preso a quel gatto, prendo lucidità e mi ricordo del mio obbiettivo di oggi, che consiste nell'eseguire un recupero. Esco in strada e mi dirigo verso l'incrocio alla mia sinistra, qui a differenza della realtà fisica, dove ci sono solo villette, si trovano dei negozi ed un bar. Mi arrivano ricordi onirici di essere già stato in quel bar e di sapere già che ci fosse un certo negozio sul lato destro della strada. Si tratta di un negozio che vende articoli per premiazioni, coppe, medaglie, targhette etc. e ci passo davanti dandogli una rapida occhiata. Il bar invece si trova più avanti sulla sinistra e ricordo di esserci stato più volte. Proseguo e ad un certo punto, siccome c'è un gran via vai di gente e un chiacchiericcio di fondo piuttosto insistente, chiedo più volte ad alta voce di fare silenzio, nessuno però mi dà retta, il chiacchiericcio non si arresta. In ogni caso non è poi così fastidioso, riesco ad isolarmi da esso facilmente. Come primo step del mio piano d'azione devo entrare in contatto con il mio Sé Superiore e per farlo vorrei comunque prima raggiungere un luogo meno affollato. Arrivo alla fine della strada, che ormai non è più quella via e non sono più nemmeno nella mia città, e sto per svoltare a sinistra quando mi accorgo che in quella direzione c'è poca luce. Prendo allora la direzione opposta e vedo che da quella parte c'è il mare, distante qualche decina di metri da me. Raggiungo il lungomare, c'è una staccionata bianca che separa la strada dalla spiaggia, potrei scavalcarla facilmente ma decido di fermarmi qui. Qui infatti c'è decisamente meno gente e meno rumore, mi sento pronto per contattare il mio Sé Superiore. Lo chiamo a gran voce e chiedo di essere guidato da Esso, dopo qualche istante vengo sollevato da terra, lo scenario si dissolve e tutto si fa bianco. Mentre fluttuo nel vuoto bianco esprimo l'Intento di eseguire un recupero ed ecco che mi sento trasportare dalla Forza Invisibile, che dopo qualche secondo mi lascia andare. La mia vista si riattiva e vedo che mi trovo in mare, a pochi metri dalla riva. Capisco che è qui che devo effettuare il recupero, qualcuno deve essere da poco morto annegato. Vedo subito un bambino venire verso di me e inizialmente penso sia lui. Nuota a stento e lo aiuto a togliersi dall'acqua alta dove non tocca. Mi indica una direzione e dice: << 25-27 >>, gli chiedo a cosa si riferiscano questi numeri e lui risponde che si tratta dell'età della persona che mi sta indicando. Insieme al bambino raggiungo il punto indicato, a ridosso di un alto scoglio. Ipotizzo che questa persona sia morta annegata proprio qui, magari in seguito ad un malore, il bambino ha un'aria disperata il che mi fa pensare che il defunto sia una persona a lui cara, forse il padre, come età potrebbe anche starci. Ad un certo punto vedo galleggiare il corpo di un uomo che però non sembra un ragazzo di 25-27 anni, ne dimostra almeno 35. Ha gli occhi chiusi e non reagisce agli stimoli, sembra effettivamente morto. Rifletto sul perché il bambino sia qui, forse è un sognatore inconsapevole o forse è morto anche lui. Ora l'uomo si sveglia e il bambino esprime tutta la sua gioia nel vedere che è ancora vivo. Inizio a chiedere all'uomo alcune informazioni su di lui così che io possa verificare la sua esistenza una volta sveglio, nel frattempo arrivano altre persone che sembrano voler collaborare con me. L'uomo dice di chiamarsi Billy Primo e di essere nato in California, in una città di nome Saraceno (non mi risulta esista una città con questo nome in California e infatti quando poi da sveglio vado a verificare su Google non la trovo). Commetto poi l'errore di portarla troppo per le lunghe e finisco col perdere lucidità prima di aver portato a termine il recupero. Proseguo a sognare ancora un po' con sprazzi di lucidità ogni tanto.

22 agosto 2022

Lucido ore 4.00-5.20

Sono a casa nel seminterrato e dopo varie situazioni confuse in cui sono semi lucido e svolazzo per il salotto, prendo piena lucidità e mi ricordo dell'obbiettivo di viaggiare nel tempo. Vado di sopra, esco di casa e mi ritrovo nel buio, mi sposto fluttuando per poi ritrovarmi sul letto, convinto di essermi svegliato, ma probabilmente si è trattato di un falso risveglio. In seguito mi ritrovo in un sogno normale nel quale sono in macchina coi miei e ci stiamo recando a lavoro. Arrivati a destinazione parcheggiamo e quando scendo dalla macchina inizio a ricordare di stare sognando. E' tutto molto instabile, una situazione a metà strada tra stato ipnagogico e sogno. Senza farmi notare dai miei, inizio a camminare nella direzione opposta a quella in cui dovrei andare, sia per allontanarmi dalla trama del sogno, sia per stabilizzarmi. Dopo qualche passo mi rendo conto che è meglio correre e così faccio, corro per le vie del paese, allontanandomi dalla nostra macchina parcheggiata. Lo scenario è ancora instabile, non mi sento ancora del tutto integrato in esso ma sento che questa è la strada giusta. Mi allontano parecchio ma ad un certo punto inizio comunque a sentire la voce di mia madre che mi chiama incazzata nera perché sono scappato. A quanto pare si è finalmente accorta della mia assenza, mi chiama in continuazione e riesco a sentire la sua voce nonostante in teoria a questo punto dovrei essere a centinaia di metri da lei. Giro un angolo e vedo la spiaggia ed il mare in fondo alla strada, la percorro e qui incontro di nuovo i miei e vengo nuovamente coinvolto nella trama del sogno, anche se ora invece di andare a lavorare stiamo andando in spiaggia. Sembra quasi che il sogno, pur di non farmi lucidare, abbia cambiato i piani in corsa, creando una situazione più piacevole per convincermi a restare. Inizialmente ci casco, perdo lucidità e mi avvio verso la spiaggia con i miei, appena arrivati però mi accorgo che sono senza maglietta e la cosa mi fa sentire a disagio, nonostante siamo in spiaggia. Mi faccio dare da mia madre le chiavi della macchina per andare a prendere la mia maglietta e una volta presa e chiuso lo sportello inizio a riprendere lucidità. Torno verso la spiaggia ma proseguo lungo la strada adiacente, osservando mentre cammino il mare alla mia sinistra e notando che le immagini non sono ancora del tutto nitide. Proseguo e arrivo davanti ad una palazzina, qui il sogno sembra già essere salito di livello, meno confusione e immagini nitide e reali. Vado inizialmente verso la porta con l'intenzione di entrare nell'edificio per usarlo come passaggio dimensionale, poi però mi rendo conto che l'ambiente in cui mi trovo è già soddisfacente. Salgo dunque una rampa di scale e raggiungo una strada sopraelevata dalla quale si vede il mare, io però vado dalla parte opposta, giro un angolo e raggiungo un cortile tra alcune palazzine. Mi fermo ad osservarne una, che è forse la stessa di prima vista dal lato opposto. Si tratta di un edificio vecchio, risalente forse agli anni '50, dalle pareti in gran parte scrostate che gli conferiscono una colorazione sul grigio chiaro. Ci sono 4 file di finestre dalle persiane verdi, probabilmente di legno, le quali mi ricordano quelle della casa in montagna dei miei nonni. Nel cortile ci sono piante di vario genere, una di queste ha dei fiori rossi, tocco le foglie e i fiori, poi il pavimento di cemento, anch'esso scrostato e ruvido, è tutto estremamente stabile e reale, non vi è alcuna differenza con la realtà fisica. Ora mi avvicino ad un'altra pianta, tocco anche qui le foglie e ad un certo punto mi sento pungere la mano, ho beccato una foglia di ortica! Tiro indietro la mano ed evito di proseguire nell'esaminare la pianta al tatto, la mano mi brucia ancora, la sensazione è assolutamente vivida e reale al 100 %. Erano forse quasi vent'anni che non mi capitava di pungermi con l'ortica ed avevo dimenticato quanto fosse sgradevole, questo episodio me l'ha rammentato, le sensazioni sono esattamente quelle che provavo quando mi pungevo da bambino per andare a recuperare i palloni finiti tra le erbacce. Mi viene subito in mente un sogno lucido che ho letto di recente qui sul forum, non ricordo di chi fosse, in cui il sognatore si pungeva con l'ortica proprio come accaduto a me. Mi guardo intorno e vedo un lavandino attaccato ad una parete di un altro edificio di quelli che circondano il cortile. E' un lavandino di quelli vecchi, in perfetta armonia con gli edifici circostanti, vado per sciacquarmi le mani in modo da avere un po' di sollievo dal bruciore. Il rubinetto è difettoso e l'acqua schizza da tutte le parti, me ne schizza anche un po' addosso e mi affretto a richiuderlo prima che dell'acqua mi vada negli occhi mettendo a rischio la mia permanenza qui. Comunque l'acqua fa il suo effetto, il bruciore ora è svanito. Torno verso la palazzina ed incontro una signora, finora l'unica persona a comparire in questo posto. Ho bisogno di raccogliere informazioni su questo luogo, perciò approfitto della sua presenza per farle delle domande. Le chiedo innanzitutto come si chiama questo posto ma lei non sa rispondermi. Un'altra signora nel frattempo interviene dicendomi che quella domanda sul nome di questo luogo è una domanda stupida, da ciò capisco che questo posto non ha un nome a quanto pare. Seguo la prima signora, che nel frattempo si sta allontanando dagli edifici, le chiedo come si chiama e da quanto tempo si trova qui ma la donna sembra essere in stato confusionale, come se non sapesse o ricordasse nulla. Con noi c'è anche un'altra persona, forse la signora di prima o forse qualcuno che si è aggiunto successivamente. Ci fermiamo e questa persona mostra due fotografie alla signora, ognuna ritraente il volto di una persona. Mi viene in mente che potrebbe trattarsi di due persone che quella signora conosce e che l'altra persona gliele stia mostrando per farle ricordare qualcosa di importante. Il ricordo qui a dire il vero è un po' vago, parlo ancora con la signora ma non ricordo cosa ci diciamo, poi ad un certo punto lei sembra improvvisamente essere tornata in sé. Dice qualcosa del tipo: << è il momento di accettare la verità >> al che io le chiedo: << quale verità? >> e lei: << che sono morta >>. Ad un certo punto non so perché la signora diventa un signore, non ricordo però se prima o dopo aver pronunciato le due frasi o magari tra una e l'altra. Le dico che questa verità in ogni caso non deve turbarla, dato che si trova in un luogo tranquillo e piacevole. Inoltre, le dico che se vuole posso accompagnarla in un posto ancora migliore. Il signore sembra sapere già cosa intendo dire, infatti mi dice che per raggiungere questo posto di cui parlo dovrebbe andare verso la luce e nel frattempo me la indica e la vedo: una luce nel cielo che sembra quella del sole ma più grande e non abbagliante (cita anche gli Aiutanti, mostrando di sapere chi sono e cosa fanno, ora però non ricordo esattamente cosa abbia detto in proposito ). Gli dico che spetta a lui decidere cosa fare, una parte di lui sembra tentata di andare verso la Luce, qualcosa però lo trattiene lì e alla fine decide di non andare, si volta e torna indietro. A quanto pare è ancora troppo legato a questo luogo e a quello che rappresenta per lui, qualunque cosa sia. Poco dopo l'ambiente si dissolve e mi sveglio.

24 agosto 2022

Lucido ore 21.10-1.35

Relax in spiaggia

Sono in spiaggia e prendo gradualmente lucidità. All'inizio lo scenario non è molto stabile, sono sdraiato a pancia in giù e ad un certo punto mi alzo. In seguito l'ambiente si stabilizza ma la mia lucidità resta comunque bassa e non mi viene in mente nessuno dei miei obbiettivi. Mi metto invece ad attendere l'arrivo di una ragazza, immaginando di avere un appuntamento qui con lei. Nel frattempo vado verso il mare ed entro in acqua immergendomi fino a quasi alle ginocchia. Siccome però mi accorgo che così rischio di destabilizzarmi e porre fine anticipatamente all'esperienza, esco dall'acqua e mi siedo sul bagnasciuga, tenendo immersi solo i piedi e gettandomi l'acqua con le mani fino alle cosce. Le sensazioni sono estremamente vivide e reali, l'acqua è fresca ed ha un effetto rilassante. Passa qualche secondo ma la ragazza ancora non si vede, forse non ho messo sufficiente convinzione nel pensiero di incontrarla. Mi guardo intorno, la spiaggia è molto grande ma semi deserta, quasi incontaminata, anche perché lontana dalle città. La sabbia è di un grigio chiaro e il mare una tavola, il tutto mi trasmette sensazioni di estremo rilassamento e serenità, come difficilmente si riesce a provare nella veglia. In seguito mi sveglio e sento per alcuni istanti la musica proveniente dalla discoteca che si trova ad un paio di chilometri da casa mia, poi mi riaddormento quasi subito e continuo per un po' a sognare normalmente.


25 agosto 2022

Lucido/OBE ore 4.30-5.20

In seguito ad un sogno caotico mi ritrovo a letto e realizzo di stare sognando. Mi rotolo giù ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. La vista si attiva, è notte e pioviccica, vedo una macchina passare davanti al cancello, giro l'angolo ad un incrocio e proseguo lunga la strada, ritrovandomi poco dopo in una zona completamente diversa, che assomiglia molto al centro della mia città. Qui è molto affollato, cammino in mezzo alla gente, mi guardo intorno osservando i volti delle persone, senza però interagire con loro. Tutti questi individui che parlano tra loro generano un chiacchiericcio continuo, nel quale cerco invano di distinguere alcune frasi. Proseguo fino a raggiungere un ampio spazio all'aperto dove si sta svolgendo una specie di festa, con musica da discoteca e gente che canta e balla. Ora si è fatto giorno, c'è un'atmosfera festosa e allegra, un ambiente tutto sommato piacevole, nel quale potrei anche rimanere se volessi semplicemente divertirmi un po', tuttavia ho altri programmi per oggi. Passo in mezzo alla gente continuando a non interagire con nessuno ma osservando i volti, i quali sono estremamente reali ed espressivi. In particolare ricordo un tizio sui 35-40, dai capelli di un colore tra il biondo e il rossiccio e il viso chiaro e lentigginoso. Poco più avanti ne vedo un altro che gli assomiglia moltissimo, i due potrebbero essere fratelli, forse addirittura gemelli. Qui accade una cosa strana: proseguendo a camminare e ad osservare volti, mi accorgo che tutti quelli che guardo hanno come stampato in faccia il pattern di lentiggini dei due fratelli, solo che le lentiggini qui sono ingrandite di almeno 10 volte e risultano come delle grosse macchie di colore beige. Mi dirigo verso un'area meno affollata, dove c'è una specie di torretta di pietra antica, risalente forse al medioevo. C'è un ingresso nella torretta e una scalinata, entro e noto subito un netto abbassamento del volume della musica, che continua ad abbassarsi poi man mano che salgo le scale fino a sparire del tutto. Pochi istanti dopo si oscura tutto ed inizio a percepire un'energia negativa. Mi ritrovo in paralisi con una presenza dietro di me, dalla quale mi sento risucchiare dietro al collo. Senza pensarci troppo, mi metto subito a canticchiare una canzone allegra per aiutarmi a distaccarmi da questa presenza opprimente. Dopo qualche secondo riesco ad alzarmi, esco dalla mia stanza e poi in strada, continuando a canticchiare mentre cammino, smettendo solo quando giungo alla fine della via. Qui mi rivolgo al sogno chiedendogli di far partire una canzone specifica, ovvero "Enter Sandman" dei Metallica, la prima che mi viene in mente pensando a qualcosa che abbia a che fare con i sogni. Subito parte una canzone, dalle prime note sembrerebbe quella ma poi diventa qualcosa di completamente diverso e che non mi piace. Blocco la canzone e riformulo la richiesta, stavolta chiedendo di far partire una canzone che non esista nella realtà fisica, purché sia comunque un pezzo metal, di quelli che danno la carica. Parte allora un'altra canzone ma è tutto fuorché metal :D. Nel frattempo arrivo davanti al sottopassaggio, dove trovo un gruppo di persone in piedi davanti ad una postazione con un microfono. Sembra siano in attesa che qualcuno si esibisca in una performance canora. Mi metto io al microfono, potrei cantare una delle canzoni che conosco a memoria, tanto sono in un sogno, non ho motivo di vergognarmi, potrei persino cantare bene. Mi rendo conto però che non mi viene in mente nessuna canzone al momento di cui sappia a memoria l'intero testo, quindi lascio perdere. Ora con me c'è un accompagnatore che ricorda vagamente mio fratello, entrambi concordiamo sulla necessità di allontanarci da questo ambiente caotico. Per farlo dovrei entrare in una delle case vicine ed usarla come passaggio dimensionale. L'ambiente è instabile, le proporzioni e le distanze sono sballate, è il tipico scenario onirico di basso livello. Entro in una casa e incontro subito una signora sui 60, mi guarda male e sembra volermi aggredire. Io comunque la ignoro e proseguo attraversando diverse stanze insieme al mio accompagnatore. Ad un certo punto ci troviamo in un piccolo corridoio con almeno due porte e decidiamo di dividerci nell'esplorazione. Io attraverso una porta, lui un'altra e alla fine ci incontriamo di nuovo in un altro corridoio. Qui ci sono altre persone, tra cui una ragazza dai capelli neri, lunghi e lisci, probabilmente latino americana a giudicare dall'aspetto e dalla corporatura. Corre e urla terrorizzata, l'accompagnatore si ferma ad assisterla ma la ragazza continua a dare di matto, evidentemente in preda ad un delirio. Io proseguo ed entro in un'altra stanza, la mia lucidità qui ormai è andata a farsi benedire e finisco col farmi distrarre da una bella ragazza poco vestita sdraiata su una poltrona.


31 agosto 2022

Lucido ore 2.00-4.30

Prendo lucidità mentre sono a casa nel seminterrato, vado di sopra ed esco di casa. Nel frattempo mi viene in mente la serie a fumetti "Sandman" e penso che sarebbe interessante incontrare gli Eterni, non tutti però, eviterei sicuramente Desiderio, Disperazione e Delirio. Riflettendo tra me e me ad alta voce, dico che Sogno l'ho già incontrato una volta in un lucido, seppur di sfuggita, mentre Morte...beh, prima o poi tutta la incontriamo. Mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia, mi guardo intorno, è tutto molto stabile e reale. E' giorno e c'è un'atmosfera molto serena e piacevole, non c'è nessuno nei paraggi con cui interagire però. Penso a cosa fare ma non ho le idee molto chiare, nessuno degli obbiettivi che ho in sospeso mi viene in mente. In ogni caso devo spostarmi altrove, esplorare posti nuovi, dunque dovrei usare una delle case vicine per come passaggio dimensionale, però non vorrei rischiare di destabilizzarmi entrando in un luogo chiuso, sarebbe davvero un peccato perdere il contatto con lo scenario stabile e piacevole in cui mi trovo ora. Decido allora di entrare sì nella villa ma non in casa, bensì di attraversare il cortile e uscire sul retro. In questo modo cambierò scenario senza dover transitare da un luogo chiuso, mantenendo quindi una certa continuità con l'ambiente in cui mi trovo ora. Detto fatto, entro da un cancello ed esco da un altro sul retro, ritrovandomi in una città che sicuramente non è la mia. Raggiungo una piazzetta nella quale vi sono due locali, uno alla mia sinistra e l'altro alla mia destra. Mi reco prima a quello di sinistra, dove trovo dietro al bancone dei tizi che indossano delle strane maschere bianche, e un altro tizio senza maschera e dai tratti orientali, probabilmente cinese. Questo bar, o qualunque cosa sia, non mi ispira molto, perciò vado all'altro locale, dove ordino un cappuccino, cosa che non bevo da anni dato che sia il caffè che il latte mi danno qualche problema, soprattutto il caffè. Prima di poterlo assaggiare però intervengono dei personaggi che mi distraggono e mi fanno perdere lucidità. Il sogno prosegue per un po' ma il ricordo dello stesso è vago e frammentato.


2 settembre 2022

OBE/Lucido ore 4.30-5.15

Sono nello stato intermedio in posizione supina, sul letto con me c'è un gatto che ad un certo punto mi morde una mano. La cosa mi fa subito prendere lucidità, poiché mi riporta alla mente l'entità della paralisi, la quale, tra le altre cose, ha la simpatica abitudine di mordermi le mani o comunque pungerle con i suoi artigli. Stavolta però tale presenza ostile non si palesa, io resto immobile ed al momento giusto mi alzo dal letto. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto e sento del movimento fuori dalla mia stanza. Vado verso la porta e do dei pugnetti al muro, il quale risulta solido come nella realtà fisica, se lo avessi colpito un po' più forte mi sarei fatto male. Esco dalla mia stanza e vedo mia madre in camera insieme a qualcuno, forse mia nonna, poi vado in salotto e trovo mio padre seduto sul divano. Vado di sopra e vedo nuovamente mia madre e mia nonna, stavolta sedute sul divano a guardare la TV. Esco dalla porta finestra della veranda, è il crepuscolo e vedo che sul piazzaletto ci sono due tavoli con sopra delle candele accese. Esco e mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Mi viene in mente l'obbiettivo di incontrare RSN ( Ragazza Senza Nome, la chiamerò così finché non riuscirò ad incontrarla di nuovo ed a conoscere il suo vero nome), incontrata la prima volta circa 5 anni fa proprio mentre camminavo lungo questa strada. Cammino lentamente mantenendo la presenza in me stesso e parlando ad alta voce come se mi stessi rivolgendo a questa ragazza: << non conosco il tuo nome, ma voglio davvero rivederti, incontriamoci all'incrocio alla fine di questa strada >>. Mentre parlo cerco di richiamare quell'emozione particolare provata in quell'occasione, ad un tratto mi volto a guardare dietro di me, poiché quella volta lei era comparsa proprio alle mie spalle. E' un tentativo velleitario però, so già che non è lì altrimenti avrei percepito la sua presenza, come accadde quella volta. Proseguo ed arrivo alla fine della strada ma lei ancora non si vede, cambio allora il luogo dell'incontro dicendo ad alta voce che ci vedremo davanti ad un bar. Quando sto per giungere all'incrocio vedo un ombra spuntare da dietro l'angolo a sinistra e spero sia lei ma a dire il vero già so che non è possibile, per lo stesso motivo di prima. Un attimo dopo infatti compare il proprietario di quell'ombra, un uomo sui 40-50. Girato l'angolo mi trovo in un'area molto affollata con diversi locali all'aperto pieni di gente ed altra gente che passeggia, con il conseguente chiacchiericcio di fondo. Qui la mia lucidità subisce temporaneamente un calo, ed anche lo scenario in cui mi trovo si destabilizza e deforma. Mi ritrovo nella mia stanza, mi guardo rapidamente allo specchio, dopodiché riacquisisco piena lucidità ed esco dalla camera. Inizialmente penso di provare nuovamente ad incontrare RSN, poi però cambio idea e decido invece di esplorare il Mondo Sotterraneo. Esco di casa e mi dirigo verso la casa di fronte, nella quale si trova uno dei passaggi verso tale mondo. Altre volte infatti mi sono trovato a scendere nei piani sotterranei, i quali rappresentano una specie di anticamere del Mondo Sotterraneo vero e proprio. Finora mi sono sempre fermato prima di arrivarci, le prime volte sono stato aggredito e sbattuto fuori dai Vampiri, l'ultima volta invece sono riuscito a raggiungere una specie di sala d'attesa ma mi sono svegliato prima di riuscire a chiedere informazioni su come accedere al Mondo Sotterraneo. Suono il citofono e mi risponde Luisa, la moglie di Gianfranco, le dico chi sono e lei mi risponde che adesso non può farmi entrare perché ha ospiti a casa. Le dico che sono solo di passaggio, sarò veloce e non si accorgeranno nemmeno della mia presenza, lei allora dice che mi farà entrare solo se le spiegherò perché lo faccio. Le prometto allora che se mi fa entrare glielo dirò, lei dunque mi apre e io le dico che non ho mai detto loro la verità sul perché passo spesso di qui per poi sparire perché probabilmente non mi avrebbero creduto. Nel frattempo entriamo in casa e vedo che in realtà a parte lei e Gianfranco non c'è nessuno, dico: << ah ma allora era tutta una finta! >> Dopodiché mi metto a spiegare, dico loro che vivo in una realtà parallela e che vengo qui per conoscere me stesso. Non me la sento di dire loro che siamo in un sogno e che loro sono personaggi onirici, sia perché potrebbero offendersi, sia perché non posso essere sicuro al 100 % che lo siano. Dico che forse anche loro hanno una vita nella realtà fisica o l'hanno avuta in passato, che i loro nomi e il loro aspetto attuale potrebbe essere influenzato da una di queste vite fisiche passate. Loro comunque non sembrano sorpresi dalle mie parole e ad un certo punto mi dicono che stanno per andare a dormire. Li saluto e do loro la buonanotte, mi avvio poi alla ricerca di una porta da cui uscire e mentre rifletto su alcune cose. Mi chiedo come sia la loro vita qui, se vivono le loro giornate come noi nella realtà fisica, scandite dallo scorrere del tempo, dall'alternanza giorno-notte. Nel frattempo lo scenario si destabilizza, sento che il sogno mi sta scivolando via e qualche istante dopo mi sveglio.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda NeuroEngineer » 08/09/2022, 9:50

Quanto materiale e quante belle esperienze, continua così Hari! : Yahooo :
{La Realtà gioca a scacchi con la nostra mente: alla coscienza non resta che capire come dare scacco matto}
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 08/09/2022, 14:57

...e complimenti anche per i tuoi 'recuperi', davvero niente male!! :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/10/2022, 13:32

8 settembre 2022

Paralisi/OBE ore ?

Sono in macchina con mia madre che guida, stiamo percorrendo una strada di montagna, con numerose curve e andiamo troppo veloce. Preoccupato dico a mia madre di rallentare ma lei non mi ascolta, inizio ad avere paura. Ad un certo punto invece di prendere una curva verso sinistra andiamo dritti sparati verso degli alberi ma prima dell'impatto lo scenario si dissolve e mi ritrovo in paralisi. Sono avvolto da vibrazioni ma sono ancora in stato confusionale e inizialmente cerco di uscirne e svegliarmi, poi peròprendo lucidità, mi tranquillizzo ed al momento giusto eseguo il distacco. Fluttuo nel buio senza una meta precisa, ad un tratto ho una brusca deviazione verso il basso e mi rendo conto e decido che è ora di stabilizzarmi e materializzarmi da qualche parte. Allungo le mie braccia per toccare il pavimento ma poi ci ripenso perché mi rendo conto che se lo facessi ora mi ritroverei nel seminterrato di casa mia, io invece vorrei materializzarmi direttamente in un posto nuovo da esplorare. Per farlo devo prima allontanarmi idealmente da casa mia, così torno a spostarmi fluttuando e nel frattempo cerco di pensare a qualcos'altro per togliermi dalla mente l'idea di casa mia, in modo da potermi teletrasportare in un altro luogo a caso. Dopo qualche secondo mi materializzo in una stanza che non è la mia, e dalla quale esco subito, inizialmente con l'idea di uscire all'aperto. Appena varcata la soglia della stanza mi volto a dare un'occhiata verso la stanza e vedo un grosso mobile di legno scuro che copre quasi tutta una parete. Proseguo ed incontro un bambino seduto su una specie di seggiolone. Siccome mi trovo in una di quelle situazioni nelle quali ho l'impressione di essere nel corpo di qualcun altro, chiedo al bambino di dirmi come mi chiamo. << Meis >> risponde lui, gli chiedo poi come si chiama lui e mi risponde << Dave >>. Ipotizzo che il bambino possa essere "mio" fratello, dunque gli chiedo qual è il nostro cognome e lui risponde << West One >> o forse << Weston >>. Dice anche qualcos'altro che non ricordo, dopodiché il sogno crolla e mi sveglio.

10 settembre 2022

Paralisi ore 3.30-5.00

Mi ritrovo in paralisi con delle presenze intorno a me e sopra di me, le quali emanano negatività ed hanno voci spettrali, sembrerebbero fantasmi, anime tormentate. La mia lucidità è bassa e di conseguenza anche il ricordo non è molto limpido, è successo tutto all'improvviso e non ho memoria di quello che stavo facendo/sognando prima. Chiedo a queste presenze e forse ad una in particolare se stanno bene, una domanda piuttosto ingenua e figlia del mio stato di scarsa lucidità in quel momento. Non ricordo se e quale risposta ricevo, sento perlopiù bisbigli spettrali ed inquietanti e soprattutto sento aumentare la carica di negatività. Un attimo dopo quei bisbigli si trasformano in una risatina maligna, di quelle che fanno venire i brividi. Ho l'impulso di uscire dalla paralisi e svegliarmi, ne esco parzialmente ma poi cambio idea e rimango fermo perché non voglio rinunciare così facilmente. Torno in paralisi con l'intenzione di sopportare la pressione di queste entità, per poi eseguire il distacco. Qui però inizio a sentirmi pungere tra addome e torace, sul lato sinistro. Il dolore è abbastanza forte da spingermi a lasciar perdere per oggi, non ho abbastanza lucidità ed energia per affrontare queste entità. Esco di nuovo parzialmente dalla paralisi, stavolta con una certa fatica, e dopo qualche istante in cui rimango indeciso se tentare di nuovo o no, alla fine decido di rinunciare e cambio posizione col corpo fisico per staccarmene definitivamente.

16 settembre 2022

Lucido ore 4.15-5.15

Prendo lucidità non ricordo come, sono nei pressi di casa mia e mi fermo davanti al cancello di una palazzina. Suono il citofono, qualcuno mi apre, attraverso il cancello e raggiungo il portone della palazzina, entro e sento delle voci appartenenti ad una donna e a dei bambini, i quali dicono qualcosa tipo << è arrivato >>, forse riferendosi a me. Salgo fino al secondo piano, trovo una porta aperta, è da lì che venivano quelle voci, entro e passo per la cucina, dove prendo una bottiglietta d'acqua e ne bevo qualche sorso. Nel frattempo arrivano dei bambini, li saluto e per cazzeggiare verso un po' d'acqua sulla testa di uno dei due :D. Me ne esce un po' troppa però ed oltre a bagnare la testa del povero bimbo, finisce anche sul pavimento. Contemplo con soddisfazione l'estremo realismo e vividezza di tutto ciò, poi abbraccio i due bambini, il secondo mi dà anche un bacio sulla guancia sinistra, provano grande affetto per me, è possibile che "io" sia loro padre. Vado poi alla ricerca di una porta da cui uscire ma nel frattempo il sogno si destabilizza e deforma, trasformandosi in uno scenario cupo e ovattato. In seguito mi trovo a casa mia nel seminterrato con F.S., un mio ex compagno di squadra di quando giocavo a calcio, sono semi lucido. Usciamo insieme di casa e dopo un po' altre persone, ragazzi e ragazze, si uniscono a noi, il ricordo qui però si fa sempre più vago fino a sfumare del tutto insieme alla mia lucidità.

21 settembre 2022

Paralisi/OBE/lucido ore 6.00-7.20

Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, arrivano le vibrazioni e al momento giusto mi alzo dal letto. Sono in piedi nella mia stanza, pesante, avvolto dalle vibrazioni, mi sento tirare indietro ma resisto. Mi sollevo in levitazione e volo fuori dalla mia stanza, chiedo di eseguire un recupero ma continuo a spostarmi nel buio senza che si materializzi alcuno scenario intorno a me. Capisco allora che devo essere io ad ancorarmi ad un ambiente aggrappandomi a qualcosa di solido. Atterro su un pavimento ma non riesco ad allontanare dalla mia mente l'idea di essere a casa mia e infatti quando la mia vista si attiva sono proprio qui nel seminterrato. Procedo allora alla vecchia maniera, salendo le scale ed uscendo dal portone, esco poi in strada e mi dirigo subito verso la casa di fronte con l'intenzione di scendere nei Sotterranei. Stranamente però qui trovo un sacco di gente che sta entrando dal cancello del villino, pare sia in corso una festa in casa di Gianfranco e Luisa. Il cancello è aperto quindi mi imbuco anche io e nel cortile incontro Gianfranco, lo saluto e gli dico << hai ospiti a cena stasera >>. Vado poi verso la rampa di scale che sale verso il portone d'ingresso ma devo aspettare un po' perché è intasata di gente. Nel frattempo guardo un po' intorno per vedere se c'è un altro ingresso alla casa ma non lo trovo. Prendo quindi le scale, infilandomi tra i partecipanti alla festa, entro in casa e imbocco un corridoio alla ricerca di una porta da cui accedere ai
Sotterranei. Il ricordo però qui è un po' vago, ad un certo punto sto per entrare in bagno ma qualcuno mi ferma dicendomi che c'è una ragazza dentro.
Lo scenario si destabilizza e per un po' mi perdo in attività confuse e senza senso. Più avanti riprendo lucidità ed entro in una piccola stanza che dovrebbe essere un bagno e chiudo la porta. Ora c'è silenzio e maggiore chiarezza, osservo il muro davanti a me e penso di poterlo tirare via per aprirmi un passaggio, come ho già fatto altre volte. C'è una cordicella appesa al soffitto che scendo lungo il muro e penso che tirandola si aprirà il passaggio, invece scopro che serve semplicemente per scaricare lo sciacquone :D. Dunque devo aprirmi il passaggio manualmente, tiro via il muro di lato scoprendo uno stretto cunicolo, troppo piccolo per passarci. Poco dopo però in qualche modo si allarga, ora ci passo tranquillamente e c'è anche una rampa di scale. Inizio a scendere ma devo fermarmi subito dopo perché è troppo buio. Torno indietro e qui il ricordo sfuma. Più avantiriparto da casa mia, esco e trovo alcune persone davanti casa di Gianfranco e Luisa. Stavolta non entro e tiro dritto lungo la via, per poi fermarmi poco più avanti, davanti ad uno scooter parcheggiato. Lo tocco per stabilizzarmi e mi accorgo che il sellino è bagnato, deve aver piovuto di recente. Decido di usarlo per spostarmi più velocemente, torno indietro verso casa mia e poi giro a sinistra verso l'incrocio e una volta raggiunto mi fermo e il ricordo qui si interrompe di nuovo. In seguito mi materializzo all'interno di un cantiere di un edificio in costruzione con gli operai a lavoro. Mi trovo ad una decina di metri sopra il livello della strada, trovo un punto più basso, salto giù e atterro su un sentiero che si addentra in quello che sembra un bosco ma che, proseguendo, poi si rivela essere solo un piccolo agglomerato di alberi.

25 settembre 2022

Paralisi/lucido ore 7.30-8.10

Prendo lucidità nello stato intermedio al termine di un sogno normale che ho dimenticato. Sono in paralisi avvolto dalle vibrazioni ed inizio a sentirmi stringere e pungere la mano destra. Capisco di avere la solita entità addosso e infatti inizio a sentire pressioni anche in altri punti del corpo. Voglio comunque approfittare della situazione per eseguire il distacco, dunque sopporto e mi metto a canticchiare mentalmente (all'inizio la voce non mi esce se non molto soffocata). Nel farlo mi sento sempre più sprofondare finché ad un certo punto non riesco a muovermi o forse mi trovo già in piedi in salotto e mi dirigo verso le scale. Esco di casa e mi incammino lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia, noto subito una bella ragazza bionda che esce da un cancello sulla destra e prende per mano due bambini sul marciapiede per condurli dentro. Nel farlo lascia il cancello aperto ed io ne approfitto, entro nel cortile e poi in casa con l'intenzione di raggiungere la ragazza. Entro in casa e trovo un bel po' di gente, sembra esserci una festa, nessuna traccia però della ragazza di prima. La cerco ma ci sono troppe stanze, potrebbe essere in una qualunque di esse. Attraverso una sala dal pavimento nero nella quale ci sono altre persone, tra cui forse dei bambini. Qui però il sogno si destabilizza e la mia vista inizia a vacillare, faccio sempre più fatica a mantenermi sintonizzato e alla fine decido di teletrasportarmi altrove. Mi lancio nell'oscurità ed inizio dopo un
po' a sfregare le mani a terra immaginando di essere all'aperto su una strada asfaltata, così da materializzarmi in una città. Prima che la mia vista si attivi sento una voce femminile che mi dice che mi trovo sopra una macchina e non sulla strada. Quando la mia vista si attiva infatti sono sopra il tetto di una macchina parcheggiata, salto giù e mi incammino lungo la strada che si rivela essere un lungomare, molto simile a quello della zona centrale della mia città. C'è un sacco di gente e tanta confusione, la mia mente è in uno stato caotico e non mi permette in questo momento di accedere ad un ambiente di livello superiore. Al momento sono lucido ma comunque intrappolato in questi scenari onirici caotici e instabili. Mi faccio strada tra
la folla e il traffico di macchine e motorini, con l'intenzione di raggiungere la spiaggia e allontanarmi un po' da questo chiasso. Riesco ad attraversare la strada ed a raggiungere il marciapiede sul lato opposto. C'è un gruppo di donne, alcune sedute sul muretto che separa il marciapiede dalla spiaggia altre in piedi accanto ad esso ad occupare il passaggio che conduce alla spiaggia. C'è comunque sufficiente spazio per scavalcare il muretto e ci riesco, anche se un po' a fatica perché ad un certo punto mi si impiglia il giacchetto da qualche parte. Raggiungo dunque la spiaggia, mi tolgo il giacchetto e lo appoggio su una grossa pietra che spunta dalla sabbia, poi mi tolgo scarpe e calzini e mi dirigo verso il mare. Qui inizio di nuovo a destabilizzarmi, la mia vista vacilla e devo sfregare le mani sulla sabbia per stabilizzarla. Nel frattempo striscio verso il bagnasciuga ed inizio a sentire al tatto la sabbia sempre più umida. Ad intervalli regolari le onde del mare invadono il bagnasciuga per poi ritirarsi e tornare qualche secondo dopo, mi bagno le mani e assaggio anche l'acqua che risulta leggermente salata. Quando la vista si riattiva mi alzo ma evito di entrare in acqua perché sento che mi destabilizzerei subito. Giro per la spiaggia senza meta
fino a perdere lucidità.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/11/2022, 18:39

3 ottobre 2022

Lucido ore 22.30-3.10

La tromba d'aria

Sono a letto, fuori c'è un vento fortissimo, aumenta sempre di più d'intensità, il rumore è come un ululato ed è qualcosa di spaventoso. Temo che stia arrivando una tromba d'aria e infatti poco dopo sento tremare tutto e mi rannicchio nel letto sperando che non colpisca in pieno casa nostra. Una volta passata la tempesta mi alzo e vado in salotto, dove racconto a mia madre quello che ho sentito ma lei mi dice che non si trattava di una tromba d'aria né di un terremoto, bensì delle vibrazioni che precedono il distacco dal corpo. A questo punto prendo lucidità e mi sollevo in levitazione dirigendomi verso la finestra per attraversarla e uscire di casa. Si rivela un errore, perché dietro il p.o. di mia madre si nascondeva in realtà la solita entità, sento infatti la sua risatina malefica e pochi istanti dopo mi ritrovo in paralisi. Provo a cantare una canzone allegra e dopo un po' riesco ad alzarmi dal letto, mi sento però ancora l'entità addosso. In questo momento non ho abbastanza energia e lucidità per sopportare la sua pressione, perciò decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi.

Lucido ore 4.00-5.00

Mi trovo in un'ipnagogica molto intensa e prendo gradualmente lucidità mentre scendo le scale interne di un edificio e l'ambiente si stabilizza intorno a me. Man mano che scendo percepisco un'energia particolare che mi avvolge e mi sento un po' pesante, come quando sono nello stato intermedio, prossimo al distacco. Finito di scendere mi trovo in un piccolo androne quadrato o rettangolare circondato da una vetrata con due uscite, una subito davanti a me e una sul lato opposto. Da entrambe le parti vedo un cortile/giardino con delle persone presenti. Esco dall'apertura più vicina e mi trovo ad attraversare un vialetto con un chiosco-bar sulla destra e gente che passeggia. Mi guardo intorno osservando i volti di alcune persone, molti di loro sono di carnagione scura, probabilmente latino americani. Sulla sinistra c'è una piccola rampa di pochi gradini che scende su un altro vialetto, più lungo e più affollato, con almeno un altro chiosco su un lato. Scendo i gradini e fermo un ragazzino mulatto chiedendogli se posso fargli delle domande. Gli chiedo come si chiama questo posto e lui mi risponde un nome strano che non riesco a capire, probabilmente nella sua lingua, gli chiedo più volte di ripetermelo ma proprio non riesco ad afferrarlo, ricordo che aveva una X in mezzo. Raggiungo il cortile dalla parte opposta dell'androne e noto subito un contrasto con quello di prima, questo infatti ha un aspetto più spartano, come se mi trovassi ora in un quartiere povero, anche la gente qui presente dà questa impressione. In tutto questo ho l'impressione di trovarmi in una città brasiliana, almeno questo è quanto mi arriva a livello telepatico. Passo di fronte ad un palazzo di 6-7 pian che ipotizzo essere quello da cui sono uscito poco fa. Qui lo scenario si destabilizza e si deforma, ora le immagini si fanno sempre più sgranate e confuse. Mi metto a sfregare le mani su un muro ruvido e lo lecco, pure nel tentativo di stabilizzarmi. La vista migliora un po' ma sono comunque in un ambiente onirico di basso livello, vedo il mare davanti a me ma si vede chiaramente che è qualcosa di finto. Mi lascio andare in levitazione e subito lo scenario intorno a me si sgretola, mi ritrovo a fluttuare nel buio ed esprimo l'intento, non troppo convinto a dire il vero, di effettuare un recupero.Mi ritrovo poco dopo sul letto in un falso risveglio, mi allungo per accostare la porta e ci riesco senza dovermi alzare. Faccio il test di realtà di guardare l'ora, la quale però non cambia da un'occhiata all'altra e concludo quindi di essermi svegliato nella realtà fisica. In realtà già il fatto di aver potuto accostare la porta senza alzarmi dal letto avrebbe dovuto farmi capire che stavo ancora sognando.

5 ottobre 2022

Lucido ore 1.30-5.00

Sono nella casa in montagna dei miei nonni, sono qui da qualche giorno con la mia famiglia in una rimpatriata con altre due famiglie con le quali quando ero piccolo venivamo tutti gli anni qui per Capodanno. Devo andare in bagno ma vedo che quello al piano terra è occupato, decido di non aspettare e di andare a quello del primo piano. Mentre salgo le scale mi rendo conto che in tutti questi giorni che sono stato qui non ero mai salito. Salite le scale accedo al salotto del primo piano e siccome è quasi buio (a giudicare dalla luce che viene da fuori sembrerebbe il crepuscolo) premo l'interruttore per accendere la luce ma stranamente non funziona. La cosa mi fa sorgere il dubbio, vuoi vedere che sto sognando? Faccio dunque il test di realtà di guardare l'ora sul mio smartband, l'ora cambia da uno sguardo all'altro, come pensavo, sto sognando! Inizialmente penso ancora di andare in bagno ma poi realizzo che non ne ho bisogno visto che sono in un sogno, posso ignorare lo stimolo, ci andrò nella realtà fisica quando mi sveglierò. Entro in una delle due stanze del primo piano aspettandomi di trovarci qualcuno a dormire, invece la trovo vuota. Esco dalla finestra e atterro su un balcone sottostante che nella realtà fisica non esiste. Da qui prendo il volo ed inizio a sorvolare un paesello con poche abitazioni sparse e tanto verde. Atterro poi su un prato sdraiandomici sopra, sento chiaramente l'erba al tatto, mi alzo e mi dirigo verso l'ingresso del centro storico del paese, rappresentato da un arco in pietra. Accanto all'arco, sulla sinistra, c'è un cartello con un elenco di scritte che dovrebbero essere nomi di luoghi, di essi però ricordo solo AQ, che potrebbe riferirsi alla città de L'Aquila, e ATOMIC, che invece non riesco a collegare a nessun luogo conosciuto. C'era anche un altro nome che invece sembrava a tutti gli effetti un luogo, purtroppo però al risveglio lo dimentico. Attraverso l'arco e faccio un giro nel piccolo centro storico, le cui strade sono fatte di sampietrini. La mia lucidità comunque non è delle migliori e anche il ricordo inizia a vacillare. In seguito perdo totalmente lucidità e il sogno continua per un po' con situazioni confuse e poco realistiche.

7 ottobre 2022

Lucido ore 2.00-5.00

Verso i Sotterranei, episodio 3: incontro con i Vampiri

Prendo lucidità non ricordo come, vado di sopra ed esco in strada. E' tutto già molto stabile e posso subito dedicarmi all'obbiettivo che mi ero prefissato: scendere nei Sotterranei. Mi dirigo dunque verso la casa di fronte, dove si trova il punto d'accesso ai Sotterranei. Suono il citofono e mentre attendo che qualcuno mi apra do un'occhiata all'incrocio in direzione della ferrovia. Vedo una ragazza uscire da un cancello e la seguo con lo sguardo, constatando quanto sia tutto così stabile e reale, finché non scompare dietro una macchina parcheggiata o dietro l'angolo. Siccome nessuno mi ha ancora risposto al citofono, apro da solo il cancello ed entro. Mi dirigo verso una piccola rampa di scale che conduce alla veranda, dalla quale poi si accede all'interno della casa. In cima alle scale trovo stranamente dei tavoli e sedie ad ostacolare il passaggio. Non ho intenzione di perdere tempo a fare il giro, così li sposto senza troppi complimenti. Sulla veranda incontro Gianfranco seduto su una sedia e lo saluto, poi entro in casa e noto che l'interno è allestito come se fosse un bar, con tanto di bancone lungo. Di fronte al bancone c'è un tavolo con delle bottiglie e bicchieri di vetro, su una di queste bottiglie o bicchieri c'è una scritta che purtroppo al risveglio dimentico, mi pare fosse una domanda. Proseguo all'interno di una casa e Gianfranco mi segue. Distesa su un ripiano, rialzato di pochi centimetri rispetto al pavimento, c'è una mappa cartacea del mondo con i nomi di diverse città evidenziati in rosso. La maggior parte di esse si trovano in Europa e Americhe, ce ne sono alcune anche in Africa, Asia e Oceania ma in netta minoranza. Gianfranco mi dice che quelle sono le città che ha visitato durante i suoi viaggi. Restiamo un po' a parlare di questa mappa e mi dice qualcos'altro che ricordo vagamente a proposito delle città evidenziate. Sto quasi per perdere lucidità ma giusto in tempo mi ricordo del perché sono venuto qui, saluto Gianfranco e mi avvio alla ricerca della porta d'accesso ai Sotterranei. Ora con me c'è un'Accompagnatrice, una ragazzina sui 12-14 anni, dai capelli scuri. Mi chiedo se sia il caso di portarla con me, forse sarebbe meglio proseguire da solo, poi però mi rendo conto che potrebbe rivelarsi un valido aiuto. Essendo in due possiamo aprire due porte contemporaneamente, il che non è un dettaglio dato che spesso in queste situazioni mi trovo di fronte a più opzioni nello stesso momento e spesso sono costretto a scegliere. Con il suo aiuto risparmierei tempo prezioso e ridurrei il rischio di mancare la porta giusta. Insieme ci addentriamo nei corridoi ed apriamo porte, trovando però sempre delle piccole stanze, perlopiù bagni. Ad un certo punto finalmente troviamo un passaggio con una rampa di scale che scende. Essendo buio però mando avanti lei, dicendole di chiamarmi se la strada è quella giusta e di accendere la luce una volta arrivata giù. Mentre aspetto mi volto a guardare indietro e vedo un corridoio non molto illuminato dalle pareti chiare. Noto che ora è tutto molto stabile e reale, ho già oltrepassato la soglia tra il sogno e quello che io chiamo l'Oltre, dunque la scalinata che scende davanti a me deve essere la strada giusta. Anche se la ragazzina non mi ha ancora chiamato e non mi è sembrato di vedere accendersi alcuna luce, ora non è più così buio e posso finalmente scendere. Al termine della scalinata mi trovo in uno spazio molto ampio ma completamente spoglio, senza nemmeno il pavimento, un piano ancora in costruzione. Inizio anche a percepire quella particolare e inconfondibile energia dei Sotterranei, la quale aumenta d'intensità man mano che scendo ulteriormente. Scendo altre due rampe di scale trovando altri due spazi praticamente identici al primo. Giunti al terzo piano sotterraneo (che per praticità chiamerò -3), stiamo per scendere ancora quando noto la presenza di tre individui che si stanno dirigendo verso di noi. La ragazzina Accompagnatrice è già andata avanti mentre io mi fermo perché penso che potrebbe essere interessante interagire con loro. Potrei chiedere informazioni su questo posto, tuttavia vedo subito che non hanno affatto buone intenzioni. Si avvicinano con aria minacciosa e chiedono, forse telepaticamente, cosa ci facciamo qui. Io allora cerco subito di farli ragionare dicendo che vengo in pace e che non ho cattive intenzioni. Inizialmente i tre si fermano, poi però tornano a muoversi verso di me (o almeno uno di loro). Io inizio ad agitarmi ed anche la mia lucidità ne risente, tanto che per giustificare la mia presenza qui, invece di dire la verità, cioè che sono qui in esplorazione, mi invento una stupidaggine dicendo che io e la ragazzina siamo capitati qui per sbaglio mentre stavamo facendo un gioco di sopra. Non so come mi sia venuto di dire questa cosa, è la tipica reazione di chi è con le spalle al muro e spara la prima cosa che gli viene in mente nella speranza di togliersi dai guai. Ovviamente il mio arrampicarmi sugli specchi non porta a nulla di buono, a pochi centimetri da me c'è uno dei tre individui, vedo le pupille dei suoi occhi diventare improvvisamente rosse e percepisco una forte emanazione negativa. Un istante dopo affonda i suoi denti nel mio braccio destro, senza che io abbia modo di prevedere le sue intenzioni e spostarmi, accade tutto in una frazione di secondo, è velocissimo. Sento dolore, il mio braccio è paralizzato e non c'è modo di divincolarmi, l'unico modo per togliermi da questa situazione sarebbe smaterializzarmi, tuttavia non c'è tempo, l'ambiente intorno a me si sta già sgretolando. Mi sveglio e mi incazzo con me stesso per la mia stupida reazione, è possibile che proprio il fatto di aver mentito abbia scatenato quella reazione da parte del Vampiro. Avrei dovuto dire la verità sul perché ero lì e mostrarmi fermo e deciso, invece ho mostrato debolezza e sono stato silurato in un attimo. Non so cosa mi sia preso, non avevo paura quando sono sceso lì sotto, né quando sono comparsi quei tre individui che chiamo Vampiri, tanto che sono stato io stesso a fermarmi per parlare con loro, avrei potuto proseguire ignorandoli. Questi esseri comunque non sono gli stessi che ho incontrato nelle mie precedenti visite nei Sotterranei, quelli che ho sempre chiamato Vampiri erano in realtà dei vampiri-zombie, privi di personalità e volontà. Quelli incontrati in questo episodio invece hanno dimostrato di possedere un certo grado di consapevolezza e di saper comunicare telepaticamente. Assomigliano più al tizio che ho incontrato nell'episodio del Finto Obitorio (che rappresenta una sorta di preludio alle mie visite nei Sotterranei, essendo stata di fatto la mia prima visita in tale mondo ma del tutto casuale ), dotato anche lui di consapevolezza e volontà e in grado di manovrare orde di Vampiri-Zombie. Non so se anche lui sia classificabile come Vampiro dato che in quell'occasione non mi aveva aggredito direttamente né aveva mostrato le pupille rosse. Tuttavia sia lui che l'essere incontrato in questo episodio (e quindi probabilmente anche gli altri due che erano con lui) possono essere considerati come "pari grado" dei cosiddetti Agenti, sia per la loro emanazione, sia per quello che sembra essere il loro scopo, ovvero ostacolare le mie esplorazioni in determinate circostanze. Ciò in cui sembrano differire è il modus operandi e i poteri che possiedono. Questa esplorazione non è andato proprio come speravo, avrei voluto scendere più in profondità, invece mi sono bloccato al primo ostacolo e per di più stavolta dandomi praticamente la zappa sui piedi da solo. Ciò nonostante non è stata un totale fallimento poiché, proprio grazie a quel mio errore, ho avuto modo di comprendere qualcosa in più sulla natura delle entità che popolano quel mondo, aggiungendo un piccolo tassello al puzzle.

8 ottobre 2022

Lucido ore 2.00-3.40

Un bambino di nome Gabriel

Sogno di essere in viaggio in macchina con alcuni amici, ad un certo punto ci fermiamo a visitare una grande chiesa in un qualche paese indefinito. Nel frattempo parlo con alcuni di questi miei amici, i quali però tra il viaggio in macchina e la visita alla chiesa cambiano, non sono gli stessi. In seguito il viaggio prosegue e le persone che sono con me cambiano ancora, ora ci sono mia madre e delle sue cugine. Ci fermiamo a casa di una di loro per prendere delle cose da portare con noi, soprattutto cibo e in particolare patate. Poi ancora mi trovo a casa della mia nonna paterna per recuperare dei vestiti che mi serviranno dove stiamo andando perché so che lì farà piuttosto freddo. Qui ad un certo punto prendo lucidità, esco sul balcone, salgo sulla ringhiera e prendo il volo. Svolazzo per un po' tra i palazzi finché non mi rendo conto che non vedo bene perché ho gli occhiali molto sporchi. Me li tolgo e la situazione peggiora perché mi porto dietro la mia miopia anche nel sogno, ed anche rimettendomeli continuo a vedere sfocato. Decido allora di uscire da questo ambiente onirico, mi lancio in avanti e subito lo scenario si dissolve. Mi ritrovo a spostarmi velocemente nel buio totale e chiedo mentalmente di eseguire un recupero. Dopo qualche secondo un ambiente si forma intorno a me, mi trovo a fluttuare a mezz'aria e vedo un bambino sui 7-8 anni che indossa una maglietta verde e un paio di bermuda jeans, in mano tiene un giacchetto jeans. Con lui c'è un uomo, del quale mi arriva istantanea l'informazione che è un insegnante, forse un professore. L'uomo si allontana, io atterro vicino al bambino, lo osservo e memorizzo il suo volto, ha dei bellissimi occhi azzurri luminosi e dei folti capelli castani lisci. Gli chiedo come si chiama, nome e cognome, ricordo però solo il nome: Gabriel. Noto che addosso, sia sui vestiti che sulla pelle ha degli strani pallini verdi brillanti che sembrano degli adesivi tridimensionali. Mi spiega anche il significato di questi pallini, fa tutto un discorso lungo che però non ricordo. Ad un certo punto interviene un ragazzo che corregge alcune sue affermazioni, dando a sua volta delle spiegazioni che comunque non capisco.

15 ottobre 2022

Lucido ore 3.00-3.40

Sono sdraiato sul letto in posizione supina e sto eseguendo una sorta di meditazione guidata con l'obbiettivo di entrare direttamente nel sogno lucido. A fare da guida è la voce di Saladriel :D, tuttavia nonostante la stranezza non mi rendo conto di essere già nel sogno e rimango immobile per non svegliarmi. Ora sono in paralisi, inizio a sentire le vibrazioni e rimango in attesa del momento giusto per eseguire il distacco ed alzarmi dal letto. Tale momento però non arriva, poiché ad un certo punto mi sveglio e devo ricominciare da capo. A dire il vero non so dire tuttora se fosse un falso risveglio o se mi sono davvero svegliato, anche perché poi mi sono riaddormentato subito. Mi ritrovo poi sempre sdraiato ma con il busto leggermente sollevato e appoggiato a qualcosa, forse un cuscino. Mi accorgo di non essere però a letto, bensì davanti alla porta del garage, realizzo allora di stare sognando, mi alzo e do un'occhiata in garage, decido poi di uscire di casa passando per il piano terra. Attraverso dunque il salotto del seminterrato e salgo le scale, giunto al piano terra nella penombra scorgo le parti smontate dell'albero di Natale, davanti alla porta-finestra che dà sulla veranda. Esco in veranda e qui mi accorgo che fuori è quasi completamente buio e fumoso, come se lo scenario finisse qui. Cammino nell'oscurità verso dove dovrebbe esserci il giardino, mi lascio andare e invoco il Sé Superiore, chiedendo di essere trasportato dove c'è bisogno di aiuto per un recupero. Inizio a fluttuare nel buio e poco dopo mi ritrovo sdraiato sempre nel mio giardino, praticamente al punto di partenza. Mi dirigo allora a piedi verso il cancello e mi imbatto in un tizio che mi ferma e mi lancia una mosca morta che afferro con entrambe le mani. E' un moscone più che una mosca, mi fa un po' senso e lo appoggio a terra sul vialetto, il tizio però mi dice che lì non va bene perché qualcuno la schiaccerà, devo metterla in un punto rialzato in modo che sia visibile, come se fosse una sorta di trofeo. Raccolgo la mosca, che nel frattempo è diventata ancora più grossa e non sembra neanche più tanto una mosca, e la metto su un muretto. Esco in strada e mi dirigo verso la casa di fronte, apro subito il cancello premendo un pulsantino sul cancello stesso, raggiungo il portone e qui incontro Luisa che sta per entrare a sua volta, trattiene a stento una risata, non so per quale motivo. Entro e incontro Gianfranco vicino ad un tavolo apparecchiato, intento a sistemare un piatto con sopra quella che lui dice essere una crostata ma in realtà sono tutte fette di pane con la marmellata sopra, disposte in modo da sembrare un tutt'uno e quindi una crostata. Perdo parzialmente lucidità e mi trovo a mangiare una mela mentre parlo con Luisa e Gianfranco che poi diventano mia nonna e mio nonno. Riprendo lucidità e mi avvio alla ricerca di un passaggio verso i Sotterranei. Per un attimo esco di casa ma Gianfranco mi suggerisce di rientrare subito, perché a detta sua stanno per arrivare delle persone da cui è meglio che non mi faccia vedere. Rientro in casa e passo per la cucina, dove trovo Gianfranco intento a far sparire frettolosamente qualcosa. La cucina assomiglia molto a quella del piano terra di casa mia e infatti un attimo dopo sono proprio lì. Esco di nuovo e ancora vado verso casa di Gianfranco e Luisa. Mentre attraverso la strada vedo mio padre che è appena arrivato e sta parcheggiando la macchina, mi sbrigo ad entrare evitando di farmi vedere. Entro in casa, saluto rapidamente Gianfranco e Luisa e mi metto alla ricerca di un passaggio verso un altro scenario, non necessariamente i Sotterranei stavolta. Attraverso varie porte e stanze, seguito anche da un Accompagnatore che ad un certo punto mi aiuta a spostare dei libri da uno scaffale, poiché penso possa esserci un passaggio nascosto dietro. Togliendo i primi libri però vedo che dietro ce ne sono altri, l'Accompagnatore toglie anche quelli e troviamo una terza fila di libri. Inizio a pensare che le file potrebbero essere anche infinite, insistiamo a spostare i libri e dopo la quarta fila finalmente finiscono, solo che non c'è nessun passaggio, solo una parete. Proseguo ed ora l'Accompagnatore è mio fratello, ci troviamo in
una saletta con due porte e ci dividiamo per poterle aprire contemporaneamente e scegliere poi quale attraversare (tra me e l'Accompagnatore c'è una sorta di connessione telepatica, quindi quello che vede lui lo percepisco anche io anche se i miei occhi onirici vedono altro). Mentre apro la mia porta però so già che sia questa che l'altra conducono allo stesso posto, infatti dopo averla attraversata incontro di nuovo mio fratello che è appena uscita dall'altra porta. Ci troviamo ora in un'enorme sala che ospita, tra le altre cose, una fila di banchi con degli alunni seduti, proprio di fronte alle porte che abbiamo attraversato. Dalla parte opposta della sala invece c'è una stazione ferroviaria. Io e mio fratello usciamo e ci troviamo a percorrere
una lunga strada di una città sconosciuta, di sera. Ci sono pochi e bassi edifici ed è pieno di insegne pubblicitarie, arriviamo fino ad un certo punto e non trovando nulla di interessante decido di tornare indietro. Mi viene in mente di prendere il treno per spostarmi altrove, così torniamo verso la grande sala dove c'è la stazione ferroviaria. Scendiamo una rampa di scale che però è molto intasata, perciò scavalco la ringhiera e salto giù. Sono circa tre metri di altezza ma atterro planando dolcemente. Proseguo e, siccome vado di fretta, sposto con la forza persone e oggetti che mi intralciano, anche roba pesante come una specie di grossa e lunga cassa. Nel frattempo altri si sono uniti a noi, dobbiamo raggiungere un punto dove ci verranno controllati i documenti. Questo posto però si trova al piano di sotto e siccome non ci sono scale nelle vicinanze scavalco di nuovo e salto giù, planando come prima, da un'altezza anche superiore. Qui ci sono degli agenti addetti al controllo dei document
i, qui però perdo definitivamente lucidità e poi anche il treno, perché mi sveglio prima che arrivi.

Serie di lucidi ore 6.15-7.55

Serie di lucidi un po' caotici, dei quali ho ricordi frammentari e che non riesco ad ordinare cronologicamente. Riporto gli episodi che ricordo in ordine casuale.

Episodio 1:

Esco di casa e prendo il volo, attraverso le sbarre del cancello e proseguo in direzione del mare. Inizialmente volo basso, passando attraverso gli edifici, poi invece mi trovo a sorvolare una grande città piena di grattacieli. Vado ancora verso il mare, il quale però ora ovviamente non è più quello della mia città. Lo raggiungo e vengo sfiorato da una grossa onda anomala che poi si abbatte sulla costa, proseguo verso il largo e sento il rumore delle onde e i versi degli uccelli, forse gabbiani. Ci sono anche delle imbarcazioni qua e là e ad un certo punto mi imbatto in una piattaforma semi coperta dall'acqua. Mi spingo ancora più a largo, ricordandomi della meravigliosa esperienza del 7 agosto 2021, tuttavia so bene che oggi non si ripeterà, non percepisco minimamente quella stessa energia, percepisco l'ambiente intorno a me come finto e costruito, a differenza di quella volta. Pochi istanti dopo infatti lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Mi aggrappo a qualcosa di solido per materializzarmi da qualche altra parte, sento al tatto quello che sembra un tavolo di legno ma anche se la mia vista non è attiva, in qualche modo percepisco che non si trova all'interno di una casa, bensì all'aperto, in una piazza. Quando la vista si attiva infatti sono nella piazza principale della mia città, davanti ad una fermata degli autobus che nella realtà fisica non esiste. Non solo la fermata non esiste ma anche il senso di marcia è invertito rispetto a come è nel mondo di veglia su quella via. Per un attimo penso di salire su un pullmino fermo e con le portiere aperte. Quando mi decido però il pullmino è già ripartito, c'è un pullman più grande subito dietro ma anche questo è già in movimento e con le portiere chiuse. Rinuncio dunque all'idea di recarmi altrove a bordo dell'autobus, attraverso la strada e incontro una ragazza dai lunghi capelli neri e lisci con la quale scambio due parole. Poi il ricordo sfuma.

Episodio 2: Il villaggio nel bosco

Mi trovo nel cortile di una casa ma le proporzioni sono sballate, con la testa arrivo ben al di sopra della porta d'ingresso, non capisco se sia la casa ad essere in miniatura o se sono io ad essere un gigante. Proseguendo mi ritrovo in un bosco pieno di queste abitazioni alte non più di 2 metri ed inizio a pensare che appartengano ad una razza di nani che vivono qui nel bosco. La cosa mi incuriosisce, percorro un sentiero tra gli alberi guardandomi intorno, stranamente però non incontro nessuno, non c'è anima viva in giro. Il villaggio ha un aspetto curato, non sembra assolutamente abbandonato, probabilmente stanno ancora tutti dormendo.


22 ottobre 2022

Paralisi/OBE ore 00.00-3.00

Prendo lucidità in paralisi ma è una lucidità bassa e le mie azioni sono piuttosto automatiche, dettate più che altro dall'abitudine. Mi rotolo giù dal letto ed esco dalla mia stanza, invece di salire le scale verso il piano terra, come faccio quasi sempre, mi dirigo verso la porticina del garage. Inizio a percepire un'energia negativa ed inquietante, mi sollevo in levitazione e un attimo dopo vengo attirato in quella direzione come fosse una calamita. Lo scenario si oscura ed ora sono totalmente in balia di questa entità malevola, la quale mi tiene immobilizzato ed emette strani rumori che potrei definire "alieni". La sua emanazione non mi è familiare, potrebbe trattarsi di un'entità nuova, mai incontrata prima. La percepisco come aliena ed ho la sensazione che voglia nutrirsi della mia energia, in questo dunque non c'è nulla di nuovo, è anche questa una larva, un parassita. A confermarlo ci sarebbe il fatto che ogni mio tentativo di comunicare cade nel vuoto, tuttavia devo anche dire che la forte carica negativa che mi avvolge mi impedisce di pensare lucidamente. Cerco infatti stupidamente di comunicare a parole, pur sapendo bene che questo tipo di linguaggio non può funzionare con queste entità. Non riesco però a farmi venire in mente un modo per tradurre quello che voglio chiedere in immagini o impressioni che questo essere possa comprendere. Al di là di ciò ho comunque la sensazione che questa entità non abbia alcun interesse a comunicare con me, quello che le interessa è la mia energia. A questo punto ho due possibilità, scacciarla in qualche modo oppure scappare io, prima che mi prosciughi totalmente. Non avendo sufficiente lucidità alla fine opto per forzare l'uscita dalla paralisi e quindi il risveglio. Me ne pento subito dopo ma ormai è troppo tardi per questa volta, sarà per la prossima.

25 ottobre 2022

Serie di lucidi ore 4.30-5.30


Episodio 1:

Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, ad un certo punto mi trovo in un bagno e mi guardo allo specchio mentre apro il rubinetto del lavandino e mi sciacquo le mani. E' tutto estremamente vivido e reale, compreso il mio riflesso allo specchio. Prendo un bicchiere di plastica e lo riempio d'acqua per berla ma poi ci ripenso, non mi piace molto l'idea di bere acqua del rubinetto anche se so di stare sognando. Ora voglio uscire, apro una finestra ma nell'arrampicarmi sul davanzale il sogno di deforma e quando esco mi accorgo con mia grande delusione e frustrazione che le immagini sono completamente sgranate e irreali. Dopo qualche istante il sogno si dissolve del tutto e mi ritrovo a spostarmi nel buio totale. La mia lucidità però qui non è delle migliori e il ricordo va a confondersi tra i vari episodi, che da qui in avanti riporterò in ordine non necessariamente cronologico.

Episodio 2:

Mi trovo a casa nel seminterrato eriprendo lucidità. Anche qui il ricordo si confonde tra vai episodi iniziati in modo simile. In uno di questi salgo al piano terra, esco di casa e prendo il volo in direzione del mare. Sorvolo gli edifici, attraversando quelli più alti, fino a raggiungere il mare. Qui freno e scendo in picchiata direttamente sull'acqua, aspettandomi di creare uno schizzo enorme quando toccherò la superficie, invece alla fine non è niente di speciale, come se fosse caduto qualcosa di molto più leggero. Esco subito dall'acqua, vado a fare un giro in città (che non è più la mia città a questo punto) e noto subito una locandina di un film che ritrae una donna bionda di profilo, con la bocca spalancata, la lingua di fuori e denti da vampiro. Quando ci passo vicino vedo invece su uno schermo un filmato che mostra una ragazza sempre bionda con le lentiggini. Osservando il volto nel dettaglio noto che ha almeno una lentiggine a forma di mezza luna.
Episodio 3:

Mi ritrovo nello stato intermedio a letto, mi alzo e rimango un po' nella mia stanza, toccando l'armadio per stabilizzare, finché la mia vista non si attiva. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto, faccio un po' di rumore ma non si sveglia, al massimo emette qualche mugugno ma continua a dormire. Esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. Siccome sento rumori che sembrerebbero provenire dalla realtà fisica (i miei sono già svegli) e mi sento richiamare dal corpo fisico, mi metto a correre per allontanarmi più velocemente da casa e quindi dagli stimoli fisici. Mi fermo quasi subito però, perché decido che voglio entrare nella casa di fronte per poi scendere nei Sotterranei. Apro il cancello e raggiungo il portone d'ingresso, accanto al quale c'è una vetrata, dalla quale vedo un gruppo di persone sedute ad un tavolo, tra le quali Gianfranco. Entro in casa e incontro Luisa, ci salutiamo e scambiamo qualche battuta, dopodiché raggiungo una rampa di scale a scendere, è quello che mi serviva ma c'è troppa poca luce lì sotto, devo aspettare che aumenti. Nel frattempo Luisa mi raggiunge e scende le scale prima di me, spero dunque che sia lei ad accendere la luce una volta scesa e nel frattempo inizio a scendere anche io lentamente. Quando arrivo giù però la situazione non è cambiata, c'è solo una lampada attaccata al muro che emette una luce troppo debole, Luisa è sparita e non ha acceso nessuna luce. Avanzo di qualche passo sperando che magicamente la luce aumenti, invece accade l'esatto contrario, l'ambiente si oscura totalmente e poco dopo mi sveglio.


27 ottobre 2022

Lucido/OBE ore 3.30-5.00

Prendo consapevolezza in paralisi e cerco subito di rotolarmi giù dal letto ma quando provo a muovermi sento come delle braccia che mi tengono fermo. Rimango dunque immobile ad attendere il momento giusto e nel frattempo pronuncio più volte il mantra "om", che mi aiuta a concentrarmi e ad elevare le vibrazioni. Mi rotolo giù dal letto, esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada, è notte, come accade il più delle volte subito dopo una OBE. Mentre cammino lungo la strada le scarpe mi danno fastidio, come se fossero troppo strette, perciò me le tolgo e ciò mi permette di sentire meglio il contatto con il terreno, il che mi aiuta a stabilizzarmi. Eseguo esercizi di stabilizzazione ma vengo più volte interrotto da macchine che passano e mi costringono a spostarmi. Ad un certo punto incontro dei bambini intenti a fare non so cosa, forse qualche gioco tipo nascondino e simili. Mentre cammino mi guardo più volte le mani, che appaiono sempre perfettamente reali. Raggiungo la strada che costeggia la ferrovia, qui mi volto a guardare indietro e vedo sullo sfondo delle case e degli alberi che superano in altezza le case stesse. Cammino per un po' all'indietro continuando ad osservare quelle case e quegli alberi e li vedo scomparire un po' alla volta sotto il livello della strada man mano che mi allontano. Raggiungo i giardinetti e in un primo momento penso di prendere il sottopassaggio e raggiungere il centro. Vedo però che il sottopassaggio è un po' troppo affollato, un sacco di persone che entrano ed escono, perciò cambio idea e decido di andare dalla parte opposta. Mi serve infatti un luogo più tranquillo, onde evitare distrazioni che possano farmi perdere lucidità. Il mio obbiettivo infatti è quello di ottenere il sogno lucido dilatato descritto da NeuroEngineer, anche se non ho ancora un piano preciso su come fare, dovrò improvvisare e affidarmi alle mie conoscenze e abilità che ho acquisito in questi anni. Percorro un tratto di strada, qui c'è decisamente meno gente ma anche meno luce e poco dopo lo scenario si dissolve e si fa tutto completamente oscuro. La mia lucidità però rimane intatta e subito mi metto a sfregare le mani sull'asfalto per materializzarmi da qualche parte. Poco dopo le immagini tornano e mi trovo in una città indefinita, sempre di notte. Giro per le strade, molto affollate e caratterizzate da un'atmosfera festosa, con della musica da discoteca ad alto volume. Ad un certo punto raggiungo una piazza fatta di sampietrini che, al contrario delle strade di prima, è completamente deserta e quasi buia. Siccome temo di essere risucchiato nuovamente dal buio torno subito verso la zona affollata, passeggio un po' senza una meta, dopodiché torno alla piazza. Stavolta inizia ad esserci qualcuno anche qui ed è illuminata dalla luce emessa da uno schermo cinematografico acceso, sistemato su una parete che la delimita. Come detto, lo schermo è acceso ma al momento è completamente bianco, forse è in programma la proiezione di un film a breve, anche se non vedo nemmeno una sedia, la piazza è totalmente sgombra. Ad un lato della piazza trovo un piccolo locale la cui insegna presenta una scritta luminosa gialla che curva su sé stessa ed è qualcosa tipo "La Taverna del..." non ricordo l'ultima parola, mi pare fosse "Siracusano" ma non ne sono sicuro. Se così fosse sarebbe l'ennesimo riferimento a città siciliane nei miei sogni, lucidi e non. Entro nel locale e lo attraverso senza fermarmi, per poi uscire da una porta sul retro. In seguito mi trovo in una zona con alcune bancarelle e chioschetti, uno di questi in particolare sembrerebbe vendere gelati, granite e altri dolciumi sfiziosi. Per un attimo sono tentato di andare ad assaggiare qualcosa ma poi ci ripenso perché mettermi a mangiare potrebbe distrarmi dal mio obbiettivo e farmi perdere lucidità. Decido piuttosto di cercare di ottenere informazioni su questo posto, a cominciare dal suo nome. Mi rivolgo ad una signora intenta a scegliere degli ortaggi ad una bancarella. Non appena richiamo la sua attenzione le cade dalle mani un ortaggio verde dalla forma allungata, forse una zucchina o un cetriolo. Le chiedo come si chiama questa città ma lei non sa
rispondermi, ripeto la domanda anche ad altri ma nessuno sembra in grado di dare una risposta. Tutte queste persone non sembrano dotate di grande consapevolezza, si comportano come degli automi. Ora ho anche l'impressione di essere osservato da alcuni di loro, come se avessero capito che sono un sognatore lucido e siano sul punto di attaccarmi. Nel dubbio mi allontano prima che la situazione degeneri. Sento che la mia energia sta per esaurirsi ma mi sforzo per rimanere ancorato qui, sebbene non ci sia molto per cui valga la pena farlo. Probabilmente proprio per questo poco dopo lo scenario si dissolve e in seguito mi ritrovo da un'altra parte. Stavolta è giorno e intravedo dei campi da calcio/calcetto in quello che sembra un complesso di campi sportivi. Sento la voce di uno speaker proveniente da non so dove che tra le altre cose nomina la città di Ankara,
poi il ricordo sfuma.


30 ottobre 2022

Lucido ore 5.30-7.00

Mi trovo in una piccola stanza, un ambiente di quelli confusi e instabili. Ho appena un barlume di lucidità ma mi trovo a sprecare tempo in attività futili, finché non prendo piena lucidità e decido di uscire da questa stanza. Una volta uscito mi trovo in una sala più grande e mi siedo ad un lungo tavolo con altre persone. Il ricordo qui è vago, forse scambio qualche parola con qualcuno, dopodiché esco anche da qui e mi trovo finalmente all'aperto. Avverto subito il cambio di livello non appena attraverso la soglia, è una bella giornata di sole e c'è parecchia gente che passeggia. Percorro un tratto, mi trovo a passare per un altro luogo chiuso per poi uscire di nuovo all'aperto. Mi allontano dalla folla alla ricerca di un luogo più tranquillo, percorro una stradina stretta con vista su delle colline verdeggianti alla mia sinistra. Raggiungo poi una strada più larga con un albero al centro, di cui tocco la corteccia per stabilizzarmi. Per tutto il tempo di fatto continuo a sentirmi in bilico e mi sfrego continuamente le mani per stabilizzarmi e rimanere ancorato all'ambiente in cui mi trovo.Alla fine comunque lo perdo prima di riuscire a combinare qualcosa di concreto.


31 ottobre 2022

Lucido/OBE ore 3.30-5.00

La falsa guida

Sono a casa al piano terra insieme a Keanu Reeves, il quale sta combattendo contro il Diavolo che vuole trascinarlo a forza all'inferno. Ad un certo punto si vede Keanu Reeves che viene risucchiato in un buco oscuro a mezz'aria che so essere la bocca del Diavolo stesso e so che al di là di quel buco c'è l'inferno. Mentre viene risucchiato il corpo di Keanu Reeves si allunga e si assottiglia, in qualche modo però riesce a liberarsi e a ricacciare nel suo buco il Diavolo, il quale comunque continua a minacciarlo, dicendogli qualcosa del tipo << non è finita qui >>.Ci allontaniamo di corsa e qualche istante dopo mi ritrovo in paralisi. Prendo lucidità e, per esorcizzare la negatività che mi porto dietro dal sogno appena fatto, mi metto a canticchiare una canzone allegra. Mi alzo dal letto ed esco di casa continuando a canticchiare, mi incammino lungo la strada e mi viene in mente di incontrare la Ragazza Senza Nome. Mentre cammino sento delle voci alle mie spalle, dopodiché vedo una ragazza in bicicletta che va nella direzione opposta alla mia e mi sfila dietro velocemente. La riconosco, è F., una mia ex compagna di classe del liceo. Mi volto e la raggiungo di corsa, la fermo e ci salutiamo, dopodiché la invito a venire con me. Facciamo un pezzo di strada insieme e scambiamo qualche parola, poi le chiedo se le va di fare da canale per la mia guida e lei accetta. Le prendo entrambe le mani e le chiedo di canalizzare un messaggio da parte della mia guida. Il suo volto nel frattempo si è modificato, ora non assomiglia più a F., inoltre mi sento leggermente pungere le mani, come se avesse degli artigli, il che mi lascia un po' perplesso. Inizio a rendermi conto che forse sto perdendo tempo, non otterrò un contatto con una vera Guida da questo incontro. Mancano tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un contatto con una Guida, a cominciare dall'ambiente notturno, instabile e poco chiaro, passando per l'aspetto mutevole della ragazza e ovviamente la questione delle mani che pungono. Questo è esattamente ciò che accade in presenza di entità ostili che si nascondono dietro le sembianze di belle ragazze o di persone familiari. Decido comunque di continuare e vedere cosa succede, anche perché ho l'impressione che se cambiassi idea, mostrando di aver compreso la vera natura della ragazza, le cose si metterebbero male, dunque meglio assecondarla. La ragazza si toglie gli orecchini e se li attacca, non so come, sulla fronte, più o meno all'altezza degli occhi, uno a destra e uno a sinistra. Pare che questo gesto sia una sorta di rito propiziatorio, con il quale riesce a mettersi in contatto con la guida. Mi comunica subito un messaggio un po' enigmatico, non ricordo esattamente le sue parole ma il senso era che devo evitare di pronunciare una certa parola o quantomeno evitare di pronunciarla troppo spesso. Non mi dice di quale parola si tratta, così le chiedo di dirmela e la sua risposta è << calciatore >>. Tutto ciò non sembra avere molto senso, comunque nel frattempo perdo anche lucidità e mi ritrovo a scuola, in classe, a riflettere e commentare questi messaggi con degli ex compagni di liceo.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda NeuroEngineer » 14/11/2022, 15:20

. Il mio obbiettivo infatti è quello di ottenere il sogno lucido dilatato descritto da NeuroEngineer, anche se non ho ancora un piano preciso su come fare, dovrò improvvisare e affidarmi alle mie conoscenze e abilità che ho acquisito in ...


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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 03/12/2022, 19:53

10 novembre 2022

Paralisi/OBE ore?

Sono in paralisi e sento mio fratello rientrare in casa e scendere le scale. Penso "non appena entrerà in camera mi sveglierò in automatico, come sempre", e invece non succede, il che mi fa capire che i rumori che sto sentendo, per quanto estremamente reali, non appartengono alla realtà fisica. Dopo qualche istante mi alzo dal letto col mio corpo sottile e do uno sguardo al letto di mio fratello, lo trovo già sdraiato a dormire, nonostante poco fa l'abbia sentito entrare. Poi il ricordo sfuma.

11 novembre 2022

Lucido ore?

Mi trovo a sorvolare delle isole, ad un certo punto atterro su una di queste e mi accorgo che tutto intorno a me è finto, sia il paesaggio che le persone hanno un aspetto non reale, come in un videogioco dalla grafica poco realistica. La cosa non mi piace, vorrei uscire da qui e raggiungere un livello più elevato, qualcuno però mi dice che non posso farlo, non ancora. Inizialmente ignoro le sue parole e, vedendo una porta, la apro e mi appresto ad attraversarla ma qualcosa mi trattiene. Sento il sogno scivolare via e so che se varcherò quella soglia mi sveglierò. Rinuncio ad uscire e la richiudo, qualcosa mi dice che potrò uscire da qui e proseguire in un ambiente più elevato soltanto seguendo le regole del gioco e portandolo a termine. Entro in una stanza piena di persone, c'è uno schermo sul quale dovrebbe comparire una frase indizio su come arrivare alla fine del gioco ed uscire da questo scenario virtuale e queste persone stanno facendo la fila per ottenere tale indizio. Per ottenerlo infatti bisogna inserire una moneta nella fessura di un apposito macchinario che si trova più avanti. Vedo alcuni inserire delle monete da 2 euro penso << cazzo! Io non ho monete da 2 euro con me, e mo' come faccio? >> Poi però mi ricordo che sto sognando e posso far comparire qualunque cosa, una moneta è una cosa facile da far apparire, mi basterà frugare nella tasca dei pantaloni e prima o poi uscirà fuori. Detto fatto, estraggo dalla tasca destra dei pantaloni una moneta da 2 euro e quando è il mio turno la inserisco nella fessura orizzontale, che è tipo quella di un salvadanaio per intenderci. Volendo ne avrei anche un'altra da mettere, e in teoria potrei crearne all'infinito ma alla fine decido di metterne una sola, nonostante qualcuno prima di me ne avesse messe due o tre per avere più possibilità. Vedo poi qualcuno inserire la mano in un'apertura laterale del macchinario per riprendersi la moneta appena messa, a quanto pare c'è un grosso difetto in questo macchinario, le monete si possono riprendere. In pratica queste persone stanno approfittando di una specie di bug del sistema che a quanto pare permette di riprendere la moneta dopo aver ottenuto l'indizio :D.La mia lucidità qui è calata nettamente, tanto che provo anche io a riprendere la mia (giuro che nella vita di veglia non sono così tirchio :D)ma non trovandola subito ci rinuncio. Da qui non ricordo altro.


12 novembre 2022

Paralisi/OBE/Lucido ore 3.00-6.00

Sono in paralisi con la solita entità che mi si struscia addosso e bisbiglia parole incomprensibili. Non la vedo ma la percepisco come femmina, cerco di comunicare ma non ottengo alcuna risposta. Ad un certo punto mi alzo dal letto e la invito a venire con me a fare una passeggiata, la prendo anche per mano ma me la sento stringere con troppa forza, perciò la lascio subito. Esco dalla mia stanza con l'entità che mi segue, quando arrivo al piano terra la vista si attiva e riesco ad intravederla nella penombra, è una sagoma scura senza volto. Usciamo in strada ed ora ha assunto un aspetto umano, di una ragazzina sui 12 anni, e non c'è più traccia dell'emanazione negativa che aveva prima. Mentre camminiamo mi parla ma non ricordo praticamente nulla di quello che mi dice. Ora ci troviamo in una qualche città di notte e ci separiamo, incontro una bella ragazza mora e mi avvicino a lei per parlarle. Le chiedo come si chiama e mi risponde con una serie di nomi e cognomi che non ricordo, tutti ispanofoni ad eccezione dell'ultimo, anglofono. Mi rendo conto comunque che non sembra molto interessata ad interagire con me, così dopo un po' lascio perdere e me ne vado. Mi ritrovo poi in un luogo chiuso e salgo una rampa di scale, a metà rampa la vista si oscura e per recuperarla mi metto a tamburellare con le mani sui gradini. La vista torna che mi trovo all'interno di una stanza, mi guardo un po' intorno e vedo, appeso su una parete, un quadro che ritrae due animali dipinti o disegnati in maniera non realistica. Non ricordo che animali fossero, forse un orso e una tartaruga. Qui inizio a sentire le voci dei miei che parlano e soprattutto il televisore ad alto volume. La cosa mi fa incazzare, mi chiedo perché tengano il volume così alto a quest'ora. Sento che sto per svegliarmi a causa dell'alto volume e cerco di allontanarmi, esco da una porta e mi ritrovo su un balcone molto simile ad uno di quelli di casa mia al primo piano. Salto giù ed atterro su un edificio più basso, continuo a sentire la voce del televisore ma quando, pochi secondi dopo, mi sveglio, con mia sorpresa il rumore svanisce. Non c'era nessun televisore acceso, stanno tutti dormendo, era tutta un'illusione e ci sono cascato in pieno! : WallBash :

13 novembre

Serie di lucidi ore 5.45-7.15

Episodio 1:

Prendo lucidità in paralisi, c'è l'entità a farmi visita e stranamente, invece di bisbigliare cose incomprensibili, mi fa delle domande parlando chiaramente ed io le rispondo. Al momento giusto mi alzo dal letto ma da qui il ricordo si confonde tra i vari episodi. In uno di questi, forse il primo, esco di casa e trovo un muro davanti al cancello, forse un tentativo di tenermi bloccato dentro. Mi viene quasi da ridere, ho solo l'imbarazzo della scelta su come eludere l'ostacolo, se levitando, attraversando il muro oppure tirarlo via ed uscire direttamente dal cancello. Opto per quest'ultima, anche perché una volta che mi avvicino mi accorgo che il muro in realtà copre solo una parte del cancello, devo solo spostarlo un po', quando basta per passare. Apro poi il cancello semplicemente spingendolo (nella realtà fisica si apre verso l'interno quindi devo tirarlo per uscire e spingerlo per entrare, in questo caso è il contrario). Decido ora di entrare nella casa di fronte per recarmi nei Sotterranei, apro il cancello e nel giardino vedo dei divanetti sui quali sono sdraiate delle ragazzine di età tra gli 11 e i 13, che presumo essere le nipotine di Gianfranco e Luisa. Le saluto con un cenno della mano ed entro in casa, dove incontro Gianfranco e Luisa. Lei è seduta alla mia sinistra mentre lui è in piedi alla mia destra impegnato a fare qualcosa. Luisa, in tono scherzoso, mi dice che mi ha visto l'altra volta mentre facevo certe cose con una ragazza qui a casa loro. Io non ricordo niente del genere e le dico che si sta sbagliando, qualunque cosa abbia visto non ero io. Lei però insiste, dice che ero io, al che le ribadisco che non ricordo di aver fatto nulla del genere, ammetto però che potrebbe essere successo in un momento di non lucidità. Le dico che ora devo andare perché a differenza loro il mio tempo qui è limitato, poiché ho un corpo fisico che potrebbe richiamarmi da un momento all'altro. Con questa affermazione praticamente mi tiro la zappa sui piedi da solo, perché un attimo dopo accade proprio quello che ho detto e mi ritrovo a ripartire dal letto in paralisi.

Episodio 2:

Riparto dalla paralisi, stavolta è una paralisi più profonda e ci metto un po' ad acquisire mobilità. Inizialmente cerco di rilassarmi per fluttuare direttamente dal letto ma mi si sollevano solo le gambe, mentre il resto del corpo resta incollato al letto. Uso allora la tecnica del dondolamento e non appena prendo il controllo del mio corpo sottile mi alzo normalmente, esco di casae da qui non ricordo altro.

Episodio 3:
Riparto ancora dalla paralisi, fatico ancor più di prima per staccarmi, sono nel buio totale e fluttuo nell'oscurità recandomi idealmente al piano terra. Qui la vista si attiva e incontro mia nonna, che vedendomi dirigermi verso il balcone della cucina mi dice di non uscire da lì perché secondo lei ci sono cose pericolose lì fuori. Le dico che non è quello il problema, ma il fatto che da quella parte è tutto buio, dunque torno indietro ed esco dal portone, sempre fluttuando. Rientro in casa di Gianfranco e Luisa, stavolta non li trovo dove li avevo visto prima ma dopo un po' sento la voce di Luisa che chiama preoccupata una delle sue nipotine, che a quanto pare è sparita e la sta cercando. Io proseguo cercando la porta d'accesso ai Sotterranei, raggiungo una zona della casa quasi buia, apro delle porte ma non faccio che trovarmi sempre più nel buio. Alla fine mi lancio volontariamente nell'oscurità in modo da uscire da qui e ripartire dalla paralisi.

Episodio 4:

Mi alzo di nuovo dal letto ed esco, stavolta decido di allontanarmi il più rapidamente possibile da casa e quindi dall'attrazione del mio corpo fisico. Inizialmente mi metto a correre, poi però siccome mi sento pesante rallento e proseguo camminando. Mi ricordo di guardarmi le mani ed osservare come sono vestito. Indosso un giacchetto un po' ingombrante, me lo tolgo e lo appoggio sul tettino di una macchina parcheggiata, rimanendo con una maglietta a maniche corte scura, forse nera. Da qui il ricordo sfuma.


18 novembre 2022

Serie di lucidi/OBE ore 4.00-5.00

Episodio 1:

Sono in un ambiente molto confuso ed ovattato, prendo gradualmente lucidità e mi ritrovo in paralisi, sdraiato sul fianco destro. Cambio posizione, mettendomi a pancia in su e provo a levitare direttamente dal letto, senza però riuscirci. Mi alzo dunque normalmente ed esco di casa, raggiungo il parcheggio dietro casa e mentre mi dirigo lungo la discesa mi sfrego le mani per stabilizzare. Qualcosa però va storto perché poco dopo lo scenario crolla e devo sfregare le mani ancora, stavolta a terra e forse su un muro immaginario, per recuperarlo. Quando la vista torna mi trovo in un luogo chiuso, una specie di palestra. La mia lucidità però qui subisce un calo e mi ritrovo a gironzolare per la palestra senza ricordare il mio piano d'azione. La sala è molto affollata, c'è gente che si allena ma anche gente ferma a chiacchierare. Tra queste noto un gruppo di quattro o cinque giovani ragazze, interagisco con una di loro ma qui la mia lucidità cala ulteriormente e lo scenario nel frattempo si deforma, diventando il salotto del seminterrato di casa mia.

Episodio 2:

Riparto dalla paralisi, ho un vago ricordo di diversi tentativi di distacco e stabilizzazione inizialmente difficoltosi. Ad un certo punto comunque riesco finalmente ad uscire di casa, vado nuovamente verso il parcheggio e percorro tutta la discesa, per poi girare a sinistra. Qui lo scenario si modifica, tutto si fa più chiaro, stabile e reale, mi trovo in un'altra città, nei pressi di un complesso di campi sportivi. Salgo dei gradini, alla mia sinistra vedo diversi campi recintati di calcio/calcetto in erba sintetica verde. Raggiungo uno spiazzo dove ci sono dei tavolini, ai quali sono sedute diverse persone a chiacchierare, sgranocchiare o sorseggiare un drink, deve trattarsi dell'area esterna del bar del centro sportivo. Gironzolo un po' senza un chiaro obbiettivo in mente, ad un certo punto provo a far levitare alcuni oggetti posti sui tavolini, tra cui una tazzina. E' tutto estremamente stabile e reale e perciò fallisco, anche perché non ci metto sufficiente convinzione. Mi rendo poi conto che sto perdendo tempo e mi ricordo del mio piano d'azione, che prevede di raggiungere il Parco in focus 27. Non sapendo come fare però, mi viene in mente di chiedere a qualcuno. Chiedo ad una donna, la quale mi dice di salire delle scale e prendere una chiave per aprire una certa porta. Mi accompagna su per le scale e prende due chiavi, una la usa per aprire una porta, la attraverso e mi ritrovo in una stanza dove vengo accolto da un'altra donna. Mi fa sdraiare su un lettino e mi dice che deve farmi una specie di trattamento particolare per poter accedere al Parco. Inizia a scrivere cose su una specie di telo che ora ho addosso a coprire tutto il mio corpo. Ad un certo punto mi chiede come io abbia fatto ad entrare qui senza i vestiti adatti ed io le rispondo che ho semplicemente seguito le indicazioni di quella donna. Inizia poi a parlarmi di come è arrivata qui, dicendo che è morta 75 giorni fa in un incidente aereo mentre era a soli 8 minuti da Washington che, anche se non lo specifica, deduco essere stata la destinazione di quel volo. Continua a parlare e il suo tono si fa sempre più malinconico, fin quasi alla disperazione. Nel frattempo inizio a sentirmi graffiare con forza sul collo e la cosa inizia ad infastidirmi. La mia lucidità tuttavia non è sufficiente a farmi rendere conto che qui sto solo perdendo tempo, sono caduto nella solita trappola di un certo tipo di personaggi molto frequenti nelle mie esperienze. Rimango invece a parlare con la donna e la situazione si fa sempre più confusa finché il sogno non crolla e forse mi sveglio.

19 novembre 2022

Paralisi/OBE ore 4.30-5.30

Sono in dormiveglia, a tratti mi sveglio (forse apro anche gli occhi per un istante), passo più volte da una parte all'altra della linea di confine tra sonno e veglia. Quando sono dalla parte del sonno sento il rumore di una scopa che spazza il pavimento provenire dal salotto ma appena passo dalla parte della veglia tale rumore svanisce. Prendo lucidità e capisco che posso sfruttare questa situazione per avere una OBE. Mi lascio scivolare nel sonno rimanendo però consapevole, stavolta rimango rilassato così da rimanere da questa parte della "linea". Inizialmente sento che se muovessi anche minimamente un muscolo mi passerei immediatamente dall'altra parte della linea, col rischio di svegliarmi definitivamente. Rimango immobile invece e così facendo dopo qualche istante entro pienamente nello stato di paralisi. Al momento giusto mi alzo, sono in piedi al centro della mia stanza e percepisco come un campo elettromagnetico che mi circonda. Faccio dei saltelli sul posto, sono leggero e mi basterebbe lasciarmi andare per levitare, se però provo a camminare ecco che le cose si fanno più difficili, sono molto più pesante ed impacciato. Mi sollevo in levitazione e mi sposto al piano terra, per poi uscire di casa sempre levitando. Arrivo davanti al cancello e qui cerco di atterrare ma mi risulta più complicato del previsto, sono come un palloncino gonfiato ad elio. Cerco allora di uscire attraversando il cancello ma per qualche motivo rimango incastrato metà dentro e metà fuori. Alla fine in qualche modo riesco ad atterrare e ad uscire ma devo farlo di scatto perché il cancello stranamente si richiude con una forza esagerata rischiando di schiacciarmi. Attraverso la strada, c'è parecchia gente, cosa insolita da queste parti. Il mio obbiettivo è entrare nella casa di fronte per accedere ai Sotterranei, raggiungo il cancello d'ingresso alla villa e trovo una banconota da 5 euro incastrata. Apro il cancello e prendo la banconota, pensando che possa appartenere a Gianfranco e Luisa e che dovrei portarglielo. Mi dimentico però di stabilizzare e non appena attraverso il cancello il sogno crollae mi sveglio.

20 novembre 2022

Lucido ore 6.00-7.15

Il ricordo di questa esperienza è piuttosto vago, ad un certo punto prendo lucidità e mi trovo ad uscire più volte dal garage. In almeno una di queste occasioni riesco ad uscire in strada, mi dirigo verso l'incrocio e qui rallento. Mi viene in mente di provare ad eseguire le tecniche consigliate da NeuroEngineer al fine di ottenere il sogno lucido dilatato. Nello specifico provo con la tecnica dei tre tempi, iniziando dal richiamare alla memoria il momento in cui mi sono rimesso a letto dopo la WBTB e le azioni immediatamente precedenti. Qui però ho un attimo di incertezza in cui temo di svegliarmi prima del tempoed è proprio ciò che accade un attimo dopo, di fatto mi sono sabotato da solo.

26 novembre 2022

Lucido ore 4.00-5.50

Sono a casa nel seminterrato, sto pesando degli alimenti sulla bilancia digitale e ad un certo punto sul display leggo "37g" e subito mi rendo conto della stranezza. I grammi segnati sul display infatti vanno di 5 in 5, è impossibile che compaia quella cifra, forse sto sognando? Volgo lo sguardo al mio polso sinistro per guardare l'ora sul mio smartband, che però non c'è, altra stranezza. Guardo allora il televisore, che trasmette una partita dei mondiali, e mi concentro in particolare sulla grafica del punteggio e del tempo, notando un'anomalia nello scorrere dei secondi.Ora non ho più dubbi, sto sognando! Vado di sopra, è notte ed è tutto buio, troppo buio, non faccio in tempo ad uscire in strada che quel poco che resta dello scenario collassa definitivamente. Fluttuo nell'oscurità e mi proietto in avanti per un po', per poi fermarmi e sfregare le mani a terra per ancorarmi ad un nuovo scenario. Al tatto riconosco il pavimento di casa mia ma mi sveglio prima di riuscire a stabilizzarmi.

27 novembre 2022

Paralisi/OBE ore 7.30-8.40

Dopo una serie situazioni molto confuse in cui forse a tratti sono semi lucido, mi ritrovo a letto in paralisi e sento dei rumori che credo provenire dalla realtà fisica. Sento mio fratello entrare nella stanza e penso che ciò mi porterà a svegliarmi a breve. Un attimo dopo suona anche una sveglia ma nonostante ciò continuo a rimanere in paralisi. Capisco allora che ho ancora la possibilità di sfruttare questa situazione per una OBE o un lucido. Mi alzo un po' a fatica ed esco dalla mia stanza, con la vista ancora non attiva. Sento mio fratello lamentarsi del fatto che non trova i suoi calzini, al che gli dico che dovrebbe trovarne qualche paio stesi sul balcone di sopra. Ora però sono io a salire al piano terra e ad uscire proprio su quel balcone, per poi attraversare il giardino ed uscire dal cancelletto sul retro. Nel frattempo la vista è tornata attiva, qui mi sollevo in levitazione e mi allontano in volo, per poi atterrare su una strada. So che il prossimo step sarebbe quello di fermarmi ad osservare il mio corpo e richiamare alla mente i momenti immediatamente precedenti a quando mi sono messo a letto, prima però devo stabilizzarmi e la cosa si rivela più complicata del previsto. Proseguo a piedi e mentre cammino tocco con insistenza i muri di recinzione delle ville della zona, poi ad un certo punto mi fermo ad osservare le mie mani e il mio corpo. Vedo che indosso una felpa e una tuta molto simili a quelli che sono solito indossare dentro casa d'inverno, quando rialzo lo sguardo però mi accorgo che sono di nuovo a casa mia, nella cucina al piano terra. A quanto pare ho avuto troppa fretta di procedere con il piano d'azione, senza prima stabilizzarmi a sufficienza. Esco allora nuovamente sul balcone e poi dal
cancelletto sul retro. Stavolta proseguo dritto lungo la discesa ma quasi subito il sogno crolla e mi sveglio.

30 novembre 2022

Lucido ore 2.30-5.25

Sono nella mia stanza insieme a mio fratello, la TV è accesa e trasmetta una partita dei mondiali di calcio tra Arabia Saudita e Croazia. Ad un certo punto realizzo che questa partita non dovrebbe giocarsi perché le due nazionali si trovano in gironi diversi, c'è chiaramente un errore. Pur di non farmi prendere lucidità però la mia mente contorta arriva a fare un'ipotesi assurda per giustificare questa incongruenza. Siccome è tutto molto stabile e reale infatti, dico a me stesso: << non può essere un sogno, devono essersi sbagliati quelli della FIFA a far scontrare queste due squadre tra loro >>, manco fosse il torneo della parrocchia :D. Fortunatamente poco dopo mi rendo conto dell'assurdità di tale affermazione, esco dalla mia stanza edho la conferma definitiva di stare sognando quando l'ambiente intorno a me inizia a destabilizzarsi e deformarsi. Non mi sforzo di recuperare lo scenario, piuttosto mi lascio andare e vado in OBE. Vado di sopra ed esco di casa, con mia nonna che, allarmata, mi chiede dove sto andando a quest'ora di notte. Le rispondo che andrò a fare un giro qui intorno ma rientrerò presto, nel frattempo esco in strada ma qui ho un vuoto di memoria. In seguito mi trovo in un luogo chiuso e molto affollato, ci sono parecchie persone in fila per non so quale motivo. Vedo alcune persone, tra cui una donna, che sembra abbiano il compito di coordinare questa lunga coda di gente, al fine di mantenere l'ordine. Mi avvicino per chiedere per quale motivo queste persone sono in fila ed a rispondermi è un uomo in fondo alla fila stessa. Mi dice che sono qui per protesta, << protesta per cosa? >> chiedo io, e il tizio inizia un discorso che purtroppo ricordo solo vagamente, poiché dopo questo episodio ho perso lucidità e continuato per un po' a dormire e sognare normalmente.

3 novembre 2022

Lucido ore?

Sono in un luogo chiuso, costituito da una serie di corridoi e piccole stanze, dall'aspetto futuristico, con pareti metalliche, tra il bianco e il grigio. Sono semi lucido, attraverso alcune stanze, apro delle porte, a dire il vero però il ricordo è piuttosto vago. Ricordo un po' meglio l'ultima parte, nella quale sono lucido e mi trovo ad attraversare un lungo corridoio, con in fondo una porta bianca e nera. Cammino lentamente ma deciso verso questa porta, è tutto molto stabile e l'atmosfera è suggestiva, non vedo l'ora di aprire quella porta e scoprire cosa c'è al di là di essa. Raggiungo la porta e vedo che, al posto della maniglia, c'è una specie di protuberanza dalla forma allungata e tondeggiante. Capisco che per aprire la porta bisogna premere questa protuberanza e così faccio e la porta si apre. Entro in una piccola stanza, vedo una piccola finestra su un lato e mi affaccio, ansioso di scoprire cosa c'è fuori. Purtroppo però non ricordo altro, forse il sogno si interrompe proprio mentre sto aprendo la finestra.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/01/2023, 20:28

11 dicembre 2022

Lucido ore 6.15-8.00

Un messaggio da consegnare

Entro in un edificio insieme ad un gruppo di persone tra le quali riconosco alcuni amici d'infanzia. Ad un certo punto incontro una ragazza mora molto carina, la saluto e poi ci allontaniamo ma continuiamo a comunicare telepaticamente. Mi siedo ad un tavolo e qui un signore sulla cinquantina mi chiama e mi chiede di fargli un favore. Mi dice che devo consegnare un messaggio ad un certo Gregorio Novantunesimo. Mi dice a voce il messaggio ma è troppo lungo e strano, complicato da ricordare. Gli dico che non riuscirò mai a ricordarmelo, al che lui mi dice che me lo scriverà. Lo raggiungo al suo tavolo e lui si mette a scrivere il messaggio su un pezzo di carta. Nel frattempo ho preso lucidità, so di essere in un sogno e che quindi non potrò portare con me quel foglio, tuttavia resto nella trama per vedere come prosegue. Ora anche il signore stesso ha difficoltà a ricordare il messaggio, gli dico che qui non siamo nella realtà fisica, ricordare le cose è più complicato qui. In ogni caso decido di accettare l'incarico, prima di andare però vado in una stanza accanto, dove so esserci la ragazza di prima, per chiederle di venire con me. Lei accetta e ci prendiamo per mano. Siccome so che la ragazza è la figlia del signore che mi ha affidato l'incarico di consegnare il messaggio, prima di uscire gli chiedo se posso portarla con me e lui acconsente, facendomi intendere che non si tratta di qualcosa di pericoloso. In ogni caso per qualche motivo so che questa ragazza, anche se le cose dovessero complicarsi, sarebbe perfettamente in grado di badare a sé stessa. So che ha anche lei poteri psichici da onironauta, è forte e potrebbe essere un valido aiuto in caso di combattimento. Qui c'è un vuoto, dopodiché mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un tizio e vedo la ragazza che sta per scontrarsi con un altro tizio. Per qualche motivo quest'ultimo ha scambiato la ragazza per un nemico ma io mi metto in mezzo prima che arrivino a scontrarsi, non per difendere lei da lui ma lui da lei, poiché so che lo distruggerebbe. Chiarito l'equivoco abbraccio la ragazza e ci baciamo appassionatamente, e qui il sogno si interrompe e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono in macchina con un amico e sono ancora in dormiveglia. Non mi muovo e non apro gli occhi perché vorrei rientrare nel sogno per continuarlo le chiacchiere del mio amico me lo impediscono, mi fa una domanda e sono costretto a rispondergli, compromettendo così la possibilità di rientrare nel sogno di prima.

16 dicembre 2022

Paralisi/OBE ore 2.00-5.00

Mi trovo in un luogo chiuso e stretto e vengo aggredito da un uomo e una donna alti tipo 3 metri, non ho scampo e mi ritrovo in paralisi, con forti in vari punti del corpo. Prendo lucidità ed eseguo il distacco, esco dal portone e vado verso il cancello, qui incontro mio nonno che sta rientrando adesso. Esco in strada ed incontro il compagno di mia zia che sta portando a spasso un cane di nome Noemi (lo sento chiamarla più volte per nome). Percorro un tratto di strada, dopodiché mi sollevo in levitazione e volo verso il centro della mia città. Non riesco però a controllare bene il volo e anche le immagini iniziano a sovrapporsi e farsi confuse. Riparto poco dopo dal letto e stavolta, dopo essere salito al piano terra, esco dal balcone della cucina, per poi uscire dal cancelletto sul retro. Entro nel campo di sterpaglie e cammino lentamente mantenendo la presenza in me stesso, mi tolgo anche scarpe e calzini per sentire meglio il contatto con il terreno. Ad un certo punto incontro un gruppo di persone davanti ad un chiosco gastronomico, dove una donna dai capelli scuri e ricci pubblicizza una certa bevanda, dicendo che è gratis per chi viene dalla Sicilia. Mi fermo quie la mia lucidità inizia a calare, mi ritrovo poi a scambiare qualche parola con alcuni dei presenti e con mio fratello. Ad un certo punto io e lui siamo seduti ad un tavolo e mi rendo conto che il sogno sta per scivolarmi via. Dico allora ad alta voce che devo subito trovare un obbiettivo, uno scopo affinché il sogno continui, ma è troppo tardi e poco dopo il sogno si dissolve.

17 dicembre 2022

Paralisi/OBE ore 1.15-4.30

La città nello spazio

Sono in paralisi in stato confusionale e ad un certo punto all'improvviso le vibrazioni aumentano d'intensità, sono fortissime, quasi dolorose. Ciò mi fa prendere lucidità, la paralisi è profonda ed inizialmente non riesco a muovermi di un millimetro. Non voglio rinunciare però ad eseguire il distacco, mi impongo di riuscirci ad ogni costo e con uno sforzo di volontà ci riesco. Sono pesantissimo, avvolto da una sorta di campo elettromagnetico talmente intenso che mi sembra di essere immerso in una sostanza densa e viscosa. Faccio qualche passo con grande fatica finché non mi rendo conto che è estremamente più facile muovermi in volo. Mi lascio dunque andare in levitazione e volo fuori dalla mia stanza, mi dirigo in salotto e attraverso parzialmente la parete che lo separa dal garage. Mentre la attraverso sono con la testa nel muro, ma riesco comunque a vedere all'interno della casa come se fosse trasparente. Esco poi di casa attraversando la finestra, è notte, salgo di quota e prendo velocità dirigendomi verso il centro della mia città. Pochi istanti dopo però mi trovo a sorvolare una città completamente diversa, con alti grattacieli dall'aspetto vagamente futuristico. Sorvolo per un po' questa città, indeciso se atterrare ed esplorarla oppure proseguire oltre. Ad un certo punto mi guardo intorno e mi rendo conto di essere allo stesso tempo anche nello spazio, come se questi grattacieli fossero costruiti su degli asteroidi sparsi qua e là. Decido di proseguire verso lo spazio profondo e magari andare a visitare altri sistemi stellari o addirittura altre galassie. Non appena prendo questa decisione schizzo ad una velocità inaudita, ma di fatto alla fine non vado da nessuna parte e poco dopo lo scenario decade e mi ritrovo ad osservare un pavimento con dei frammenti di non so cosa che si muovono da soli. In seguito mi trovo a parlare con un tizio che mi dice che quei frammenti semoventi rappresentavano un messaggio e che secondo lui sarei stato in grado di comprenderlo se mi fossi impegnato a farlo. Mi giustifico dicendo che ero troppo stanco mentalmente ed inoltre temevo di dimenticare l'esperienza e quindi volevo svegliarmi per scriverla sul mio diario.

19 dicembre 2022

Esperienza pomeridiana

Paralisi/lucido ore 14.10-15.10

Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. Sento che non posso ancora muovermi perché la paralisi è ancora troppo debole e rischierei di muovermi con il mio corpo fisico. Dunque attendo un po' e nel frattempo sento mia zia scendere le scale per venire a parlare con mia madre. Penso: "ecco, ora faranno rumore parlando ad alta voce e mi sveglieranno", invece ciò non accade, il che significa che mia zia non è fisicamente qui (me ne renderò conto però solo una volta sveglio). Arrivano le vibrazioni, mi alzo un po' a fatica, con un certo sforzo mentale, salgo le scale lentamente, fatico anche a respirare, come se avessi qualcosa di morbido premuto contro il naso. In ogni caso con uno sforzo di volontà riesco a proseguire e ad uscire in strada. Mi metto a correre per allontanarmi più in fretta dall'attrazione del corpo fisico. Passano delle macchine e provo a saltarci sopra ma non ho un controllo ottimale del mio corpo onirico in questo momento. Raggiungo l'incrocio con la via che fiancheggia la stazione e qui smetto di correre e cammino normalmente. Devo però chinarmi a sfregare le mani sull'asfalto perché la vista non si è ancora stabilizzata. Nelle esperienze pomeridiane mi risulta più complicato stabilizzare la vista, a causa della troppa luce. Ora davanti a me ci sono due donne, una delle quali somiglia vagamente alla cantante Shakira. Ho ancora problemi con la vista, sfrego le mani su una parete e batto dei colpi ma niente da fare, oggi il sogno non vuole proprio saperne di stabilizzarsi. In seguito mi ritrovo in paralisi con delle pressioni dolorose in vari punti del corpo che mi spingono a forzare il risveglio.

20 dicembre 2022

Lucido ore 2.00-5.30

Il biscotto della lucidità

Mi trovo nel parcheggio dietro casa, di notte, e trovo un pacco di biscotti del Mulino Bianco. In alto al centro compare una scritta in grande: "Biscotti dei Sogni Lucidi", mentre in basso alla sinistra di quest'ultima leggo "e non" scritto in bianco su uno sfondo celeste di forma ellittica. La cosa mi incuriosisce, prima di assaggiarne uno però vado a leggere gli ingredienti, tra i quali trovo la galantimina, che in effetti ricordo di aver letto essere una sostanza che dovrebbe favorire i sogni lucidi in qualche modo. Ne assaggio uno, è molto buono e dalla consistenza friabile. Mentre lo mangio leggo sulla confezione delle informazioni su questo biscotto, c'è scritto che favoriscono la lucidità onirica e altre cose che non ricordo. Dopo averlo mangiato mi metto a girare senza meta per casa di mia zia, ad un certo punto entro in una stanza eprendo lucidità, per poi ritrovarmi non so come in un supermercato. Mi guardo un po' intorno, le immagini non sono del tutto chiare, mi trovo in uno scenario onirico di mezzo, devo raggiungere un ambiente più elevato e per questo vado alla ricerca di un ascensore. Chiedo informazioni alla cassa e una donna mi dice che l'ascensore mi porterà in paradiso o all'inferno, dipenderà da me. Chiedo ad un tizio dove si trovi questo ascensore e lui mi indica un punto fuori dal supermercato. Esco e vado a cercarlo non ma non vedo nulla che somigli ad un ascensore. Chiedo nuovamente al tizio, il quale mi indica subito un punto in mezzo alle sterpaglie. Mi avvicino e vedo che si tratta di una specie di sedia metallica scura. Tra me e me penso: << quindi questo dovrebbe essere l'ascensore? Vabbè l'importante è che sia qualcosa che vada in alto, speriamo funzioni >>. Vado per sedermici
ma all'ultimo momento vengo anticipato da un tizio che ci si fionda sopra, al che io lo tiro via dicendogli che c'ero prima io. Nel tirarlo via però lui cade e si fa male ad una mano, che inizia a sanguinargli copiosamente. Mi sento in colpa e decido di tornare sui miei passi e far andare prima lui. Qui però interviene un altro tizio, forse lo stesso che mi aveva indicato questa specie di sedia-ascensore.
Ho un piccolo vuoto di memoria qui, in ogni caso mi ritrovo poi seduto sulla sedia e vedo davanti a me il tizio con la mano che continua a sanguinare. Gli dico che quando sarò salito proverò a chiedere a qualcuno di guarire la sua mano, ma non posso promettergli nulla. La situazione però si fa sempre più caotica e perdo anche quel poco di lucidità che mi era rimasta.


21 dicembre 2022

Paralisi/OBE/Lucido ore 4.30-5.30

Nel corpo di un altro uomo

Prendo lucidità in paralisi con l'entità che mi si attacca addosso premendomi in vari punti del mio corpo. Riesco ad alzarmi ma ho ancora l'entità appiccicata addosso, mi tiene da dietro, tirandomi per le braccia e rallentandomi. Esco dalla mia stanza e rimango per qualche istante fermo in piedi davanti alla porta, dopodiché mi trovo di nuovo a letto in paralisi. Quando la vista si attiva sono ancora sdraiato su un letto, mi accorgo subito però che non è il mio, non sono nella mia stanza. Davanti a me vedo quella che dovrebbe essere una tenda costituita da una moltitudine di disegnini colorati. Mi alzo dal letto e prima di uscire dalla mia stanza mi guardo allo specchio, sono un uomo grasso sulla quarantina, dai capelli rossi e carnagione chiara. Come già accaduto diverse volte, mi sono ritrovato nel corpo di una persona sconosciuta, in una stanza e una casa che non mi sono familiari. Stavolta però non mi soffermo ad esplorare l'interno della casa, bensì vado subito alla ricerca di un'uscita per esplorare l'esterno e cercare di capire meglio dove mi trovo. Trovo l'uscita, esco in strada, sento una voce che canta in spagnolo ed ipotizzo che potrei trovarmi in un qualche paese del Sudamerica, forse in Argentina. Percorro qualche metro di una strada al momento desertama lo scenario si dissolve poco dopo.


28 dicembre 2022

Lucido ore 23.00-4.00

Prendo lucidità mentre sono sdraiato sul vecchio divano, nella vecchia zona divano-TV del seminterrato. Non sono abbastanza lucido da fare caso all'incongruenza ma comunque so di stare sognando. Vado di sopra ed esco in strada, è notte e come se non bastasse si spengono anche i lampioni, lasciando la zona quasi in un buio quasi totale. Io comunque mi incammino lungo la strada e grido più volte "luce!" Inizialmente non ottengo gran che, i lampioni si accendono a sprazzi come se ci fosse qualche problema con la corrente elettrica. Proseguendo comunque la luce arriva gradualmente, ora mi trovo in una piazza gremita di persone sedute ai tavoli o che passeggiano. E' sempre notte però ed è ancora tutto troppo caotico, dovrei salire verso l'alto per raggiungere un ambiente più elevato ma la mia attenzione è attirata da una ragazza che scende una rampa di scale. Inizio a seguirla ma non è lei che mi interessa, bensì quella scalinata poiché potrebbe condurmi nei Sotterranei. Dopo essere scesi per tre o quattro piani, vedo la ragazza entrare in una stanza e poi uscirne subito dopo, forse spaventata. Vedo nella stanza un uomo molto basso, quasi un nano, dalla lunga barba bianca che ricorda quella di Babbo Natale. Mi allontano pure io perché questa presenza non mi ispira nulla di buono, qui però perdo lucidità e mi perdo in attività prive di senso.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/02/2023, 19:45

3 gennaio 2023

Paralisi/lucido ore 4.45-5.30

Il volantino

Prendo lucidità in paralisi, con la solita entità che mi tormenta. Riesco comunque a sfuggire alla sua morsa aiutandomi con la tecnica del canto, vado di sopra e prima di uscire mia nonna, seduta sul divano, mi chiede di farle un certo favore. Le dico che in questo momento vado di fretta e lei dice che non è urgente, posso farlo anche dopo. Mi chiede dove sto andando e lei rispondo che vado a fare una passeggiata. Esco di casa, è il crepuscolo e non notte stavolta, il che è un buon segno. Mi incammino lungo la strada e dopo un po' incontro una ragazza dai capelli neri a caschetto che consegna dei volantini. Mi passa accanto senza darmi il volantino, come se non mi avesse visto, mi volto e vedo gliene è caduto uno sul bordo della strada. Lo raccolgo e lo osservo, al centro c'è la foto di una ragazza dai capelli neri che assomiglia a quella che sta consegnando i volantini, e leggo un nome strano con tante "I", qualcosa tipo Iuiii. Pare si tratti di una locandina che pubblicizza un concerto di questa ragazza, c'è anche una data che però non ha senso: "19 5 3". Chiedo spiegazioni alla ragazza dei volantini ma non ricordo la sua risposta. Guardando meglio la locandina comunque capisco che quei numeri che ho letto dovrebbero essere non la data intera ma solo l'anno, il 1953. Guardo di nuovo il volantino ed ora l'anno è 2347, più in basso invece leggo "28 settembre". Troppi numeri apparentemente casuali, forse dovrei giocarli al Lotto :D. Proseguo fino ad arrivare al sottopassaggio ma qui lo scenario si oscura. Riesco a recuperarloma poco dopo un rumore nella realtà fisica mi sveglia.


5 gennaio 2023

Paralisi/serie di lucidi ore 3.00.5.25


Prendo lucidità in paralisi, sento una presenza accanto a me e provo a dialogarci. << Cosa posso fare per te? >> chiedo, ma non ottengo risposta. Mi alzo ed invito amichevolmente l'essere a seguirmi, mi fermo sulla soglia della porta tendendogli la mano, attendo qualche secondo ma niente, non sembra interessato. Vado di sopra, e dalle vetrate vedo che fuori piove e tira vento, il che mi entusiasma, adoro camminare sotto la pioggia e col vento forte nei lucidi. Queste condizioni meteorologiche avverse, che nella realtà fisica rappresentano un fastidio, sono invece ben accette nei lucidi, poiché mi garantiscono una maggiore immersione a livello sensoriale con uno sforzo minore da parte mia. Esco in strada e raggiungo uno dei due incroci, qui mi fermo per eseguire la tecnica dei tre tempi suggerita da NeuroEngineer per la TALD. Mi dimentico però la prima parte, quella relativa al passato, parto direttamente dal presente. Mi guardo le mani ed osservo come
sono vestito (felpa e tuta blu), mi metto poi a contare i secondi per un po'. Nel frattempo un tizio mi passa accanto ed entra in una delle case alle mie spalle, nel vedermi così probabilmente penserà che ho qualche rotella fuori posto :D. Più avanti raggiungo la via che costeggia la ferrovia, ricordo un momento in cui mi metto a guardare la luna, che inizialmente mi appare spezzata in due da una piccola nuvola passeggera, che poi sfila via permettendomi di vederla per intero. Mi fermo e mi lascio andare in levitazione con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. Nel farlo però la vista si oscura, il ricordo qui è un po' offuscato, forse mi ritrovo a partire dal letto. In un episodio successivo mi trovo a visitare una città sconosciuta e ad un certo punto incontro una donna, la quale vedendomi dice di aver notato qualcosa di particolare in me, non ricordo cosa dice esattamente, forse parla di una luce particolare, forse qualcosa che ha a che fare con il fatto che sono un sognatore lucido. Parlando con lei e facendole alcune domande apprendo che si chiama Ofelia Noncini e che è morta nel 1993, uccisa perché venuta in possesso di informazioni riservate. Durante la comunicazione mi arrivano immagini orribili, che preferisco non descrivere nel dettaglio, che lasciano intendere che prima di essere uccisa sia stata torturata per ottenere quelle informazioni. In seguito mi trovo a svolazzare sopra un quartiere di palazzi di 8-9 piani, cerco un punto interessante in cui atterrare ma non ne trovo alcuno, le strade sono praticamente deserte. Volo allora verso il mare
ma qui il sogno si destabilizza e si deforma.

13 gennaio 2023

Lucido ore 4.45-5.30

Il finto ascensore

Mi trovo in un'ipnagogica intensa, sono in un luogo chiuso e sto salendo le scale. Mi aggrappo al corrimano e così facendo mi stabilizzo a pieno nello scenario. Arrivo all'ultimo piano, un breve corridoio, mi guardo intorno, le pareti sono di colore rosso mattone, all'estremità opposta del corridoio c'è un altra rampa di scale che scendono. Io però voglio salire ancora e prendo l'ascensore, premendo poi un tasto con la freccia che punta verso l'alto. Dall'ascensore si può vedere fuori attraverso un vetro trasparente e mi accorgo subito che anziché in verticale si sta muovendo in orizzontale, parallelamente alla strada sottostante. Vedo infatti dall'alto i tetti delle case che scorrono, non è esattamente quello che cercavo ma è comunque un ottimo mezzo di trasporto con cui spostarsi velocemente. Ad un certo punto premo un tasto per fermarlo e il mezzo inizia a rallentare. Prima che si fermi del tutto però cambio idea perché vedo che qui nei paraggi non c'è nulla di apparentemente interessante, dunque ripremo il tasto con la freccia in su e il mezzo riprende velocità. Me ne pento poco dopo però, perché qui il sogno inizia a destabilizzarsi e la vista mi si oscura. Scendo dal mezzo e mi trovo sul bordo della strada, lo capisco perché sento chiaramente al tatto l'asfalto da una parte e l'erba dall'altra. Sfrego le mani con decisione prima sull'asfalto poi sull'erba ma a quanto pare è troppo tardi e finisco per ritrovarmi sul letto in paralisi. Qui l'esperienza prosegue in maniera molto caotica e non vale la pena raccontare oltre.

14 gennaio 2023

Lucido ore 6.30-7.30

Il parco

Prendo lucidità mentre mi trovo a camminare lungo una strada che curva leggermente verso sinistra ma non sono ancora del tutto integrato nello scenario, è una via di mezzo tra ipnagogica e scenario onirico vero e proprio. Rimango calmo e continuo a camminare lentamente, per stabilizzarmi tocco una parete di legno alla mia sinistra. Sono in una struttura semi chiusa costituita da pareti di legno scuro e vetrate. Seguo una curva verso sinistra e vedo che qui il corridoio è un vicolo cieco, c'è una porta con vetri opacizzati intorno che però conduce all'interno, mentre io ho bisogno di stare all'aperto. Torno perciò indietro, attraverso un'ampia porta e mi ritrovo in un bellissimo parco con degli alti alberi. Per stabilizzarmi meglio mi fermo a toccare il tronco di uno di questi alberi, poi mi guardo intorno e vedo un gruppo di persone che camminano. Alcuni di loro indossano vestiti bianchi lunghi tipo tuniche, altri invece sono vestiti all'occidentale. Li raggiungo mentre percorrono un tratto del parco in cui mi trovo, uno stretto corridoio delimitato da siepi che curva verso sinistra. Li saluto e vedo che sono quasi tutti giovani, ci sono anche dei bambini probabilmente tra i 10 e i 12 anni. Dico loro che sono un sognatore e sono qui in esplorazione e qualcuno del gruppo mi risponde "anche io". Nel frattempo saliamo su una specie di scivolo e una volta arrivati in cima scivoliamo giù e ci fermiamo un po' seduti a parlare. Chiedo chi di loro è un sognatore come me e ad alzare la mano sono 3 persone, almeno due delle quali sono bambini. Ho l'impressione che gli altri, quelli che non hanno alzato la mano, siano defunti, non ho però alcuna conferma a questo proposito. Rivolgendomi a coloro che hanno alzato la mano dico: << Bene, quindi siete anche voi onironauti >> e loro annuiscono, al che io dico: << siete giovani, avete iniziato presto, mi fa molto piacere >>. Parlo poi con due di loro, un bambino e una bambina, entrambi dall'aspetto sembrerebbero avere tra i 10 e i 12 anni. Chiedo i loro nomi e cognomi, ma al momento ricordo solo il nome della bambina, Ada. In tutto ciò avevo notato la presenza anche di una ragazza bionda carina in piedi sul lato sinistro dello scivolo, mentre parlavo con i bambini o forse poco prima mentre salivo sullo scivolo. Qui ho un attimo di sfasamento e quando mi riconnetto saluto il gruppo e mi allontano. Ora mi trovo sul bordo di una strada in una qualche città, attraverso la strada, vedo un negozio davanti a me, poi la strada curva verso destra ed io proseguo in quella direzione. Mi rendo conto però che avrei bisogno di una guida per orientarmi in questo posto, altrimenti rischierei di girare a vuoto e perdermi tra le infinite possibilità. Torno dunque indietro con l'intenzione di chiedere a quel gruppo di prima o ad altre persone nel parco. Chiedo se tra loro c'è qualcuno in grado di farmi da guida ma nessuno si fa avanti. Riprendo allora la strada di prima e mi affianco a due uomini che camminano nella stessa direzione, chiedendo loro se per caso sanno dove potrei trovare una guida. Questi due però non sanno rispondermi, nel frattempo ci troviamo in una piazzetta di fronte ad un edificio basso. Saliamo una rampa di scale e raggiugiamo il pianerottolo d'ingresso a all'edificio. Nel frattempo parlo un po' con uno dei due, un uomo sulla trentina, dai capelli neri corti. So già che non è più fisicamente vivo e gli chiedo come e quando è morto. Lui però qui ha una reazione che non mi aspettavo, ha gli occhi lucidi, come se il ricordo del suo trapasso lo abbia rattristato. Mi scuso dicendogli che non avevo intenzione di turbarlo e che pensavo che una volta giunti qui l'attaccamento alla vita fisica venisse meno. Lui mi dice qualcosa che non ricordo benissimo a dire il vero, ma aveva a che fare con il fatto di comunicare con i suoi cari ancora vivi sulla Terra. Non è chiaro se riesca a comunicare con loro o se tenta continuamente di farlo senza successo, le sue lacrime potrebbero essere perché sente la loro mancanza. Mi accorgo ora di trovarmi in un punto sopraelevato rispetto al livello del mare, affacciandomi dal pianerottolo infatti si vede il mare di sotto, una distesa d'acqua a perdita d'occhio. Qualcosa mi dice che potrei
trovarmi su un'isola ma non ho modo di verificarlo. Ad un certo punto una ragazza mi coinvolge in un balletto, io però sono scoordinato e goffo e e rischio più volte di inciampare.
La mia lucidità viene meno e si fa tutto molto confuso e caotico. Ora la persona che è con me la percepisco come una presenza ingombrante e nella confusione mentale in cui mi trovo mi viene da mollargli un cazzotto. Prima che riesca a colpirlo l'essere mi salta addosso e in un'istante mi ritrovo in paralisi, poco dopo mi sveglio.

22 gennaio 2023

Lucido ore 5.30-7.30

Stanze e specchi

Prendo lucidità nello stato intermedio, esco dalla mia stanza ma fatico a stabilizzarmi e mi trovo a ripartire più volte dal letto. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riesco finalmente ad uscire di casa, è notte ma c'è abbastanza luce e l'ambiente è abbastanza vivido e stabile. Al momento di attraversare la strada però la mia vista crolla di colpo, mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperarla, lo sento chiaramente al tatto il che significa che non mi sono ancora scollegato del tutto, posso ripartire esattamente dallo stesso punto. Passa forse più di un minuto prima che la vista inizi a tornare, poco alla volta, e quando è abbastanza da poter distinguere delle immagini vedo davanti a me un motorino nero parcheggiato. La superficie lucida del motorino riflette la mia immagine e vedo che indosso una tuta sportiva con uno stemma sul petto. Quando la vista torna completamente mi alzo e mi avvio lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Percorro un tratto di strada e decido poi di entrare in una delle case vicine per usarla come passaggio dimensionale. Mi fermo davanti ad una casa dove vedo una signora affacciata che sembra invitarmi ad entrare. Io però non mi fido e decido piuttosto di entrare nella solita casa di Gianfranco e Luisa. Torno così indietro, suono il citofono della villetta di fronte alla mia e qualcuno mi apre quasi subito. Vedo uscire dalla porta una ragazza bionda un po' in carne, che indossa un top che lascia scoperto il ventre un po' strabordante. Entro in casa e incontro subito Gianfranco e Luisa in cucina, lei è seduta al tavolo mentre lui è in piedi e sembra intento a preparare qualcosa da mangiare. Li saluto e scambio qualche parola con loro prima di avviarmi alla ricerca di una porta da cui accedere ad un ambiente più elevato, oppure magari ai Sotterranei se riesco a sintonizzarmi su quella particolare vibrazione. Attraverso una porta e mi trovo a passare per varie stanze e corridoi. In alcune di queste stanze c'è uno specchio ed ogni volta osservo il mio riflesso, che è sempre diverso. In un'occasione vedo una donna sopra i 70, in un'altra invece sono un uomo sui 50. In seguito mi accorgo di essere nella casa di mia nonna paterna (deceduta un mese fa), entro nella camera da letto, mi guardo allo specchio e mi appare il volto di un uomo tra i 30 e i 40, mi viene in mente che potrebbe essere mio nonno che non ho mai conosciuto, morto in questa casa diversi anni prima che nascessi. Giro un po' per casa notando che l'interno appare diverso da come è nella realtà fisica, sebbene la posizione delle stanze sia più o meno la stessa. Dopo un po' mi ritrovo in una casa completamente diversa, in un ampio salotto. Vedo un'apertura da cui filtra luce solare, "finalmente posso uscire all'aperto" penso, quando però sto per salire i due o tre gradini che portano a quell'apertura, qualcosa va storto, cado all'indietro e la mia vista si oscura. Cerco in tutti i modi di recuperarla ma qui la mia energia è agli sgocciolie anche il ricordo si fa vago, probabilmente mi sveglio poco dopo.


23 gennaio 2023

Lucido ore 4.00.5.30

Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, mi trovo poi a volare verso il mare e, una volta raggiunto, inizialmente mi fermo, indeciso se proseguire verso il largo o tornare indietro ed atterrare da qualche parte. Decido di spingermi verso il largo ma dopo un po' si oscura tutto e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono seduto sul pavimento della mia stanza. Poco dopo sono in paralisi e riconosco che quello di poco prima era appunto un falso risveglio. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, seguito da una presenza che poi realizzo essere mio fratello. Andiamo al piano di sopra, esco dal portone e gli dico di spegnere la luce prima di uscire, nel frattempo lo aspetto sul pianerottolo. Usciamo in strada e mi accorgo che ha lasciato aperti sia il cancello che il portone, li chiudo entrambi una alla volta a distanza con la telecinesi. Ci incamminiamo lungo la strada e poco dopo incontriamo qualcuno che conosciamo e mio fratello ci si ferma a parlare mentre io proseguo da solo. La mia lucidità però inizia a vacillare e comunque poco dopo lo scenario crolla. Sfrego le mani da qualche parte per recuperarlo, ci riesco ma la mia lucidità nel frattempo è calata e anche il ricordo si fa confuso. In seguito decido di raggiungere in volo un quartiere della mia città che non ho mai esplorato in un sogno lucido ma qualcosa va storto e il sogno crolla prima di riuscirci. Nell'ultimo episodio riprendo piena lucidità, esco di casa e mi incammino lungo la strada lentamente, mantenendo la presenza in me stesso. Decido poi di entrare in una delle case vicine per poter poi uscire da un'altra porta e raggiungere un altro scenario. Suono due citofoni vicini contemporaneamente, si aprono le porte di entrambi i villini, da quella di sinistra esce un uomo, da quella di destra una donna. L'uomo è alto circa 1.80, capelli neri, corporatura snella, la donna sembrerebbe avere all'incirca 40 anni, alta e snella anche lei, capelli castani, lunghi e lisci. Scelgo la porta di destra, entro e la donna se ne va lasciandomi in compagnia di un'altra donna, più bassa e dai capelli corti. Do un'occhiata e sembra di essere più in un ristorante che in una casa. Chiedo alla donna di poter entrare in una stanza, senza inizialmente spiegare il motivo, e ovviamente lei mi guarda perplessa e mi chiede cosa devo fare in una stanza. Decido di dirle la verità, che sono un sognatore lucido e che mi serve una porta da cui uscire per cambiare scenario. Non so se abbia capito o se semplicemente abbia deciso di assecondarmi, fatto sta che non si oppone e io inizio a guardarmi intorno alla ricerca di una porta. Trovo però soltanto una serie di frigoriferi uno accanto all'altro, niente porte, da nessuna parte. Capisco allora che ho sbagliato casa, esco ed entro poi in quella di sinistra. Incontro nuovamente l'uomo di prima ma stavolta non mi fermo a chiedere il permesso, scendo una rampa di scale, poi un'altra ed inizio a percepire una vibrazione particolare, forse mi sto avvicinando ai Sotterranei. Devo scendere almeno un altro piano, qui però la mia energia inizia ad esaurirsi, la vista crolla, sfrego le mani con insistenza per recuperarla e nel frattempo sento aumentare l'intensità di questa vibrazione, che percepisco soprattutto tra la parte alta del petto e la parte bassa del collo. Sento che sto per essere assalito da una qualche entità parassita, cerco di recuperare la vista prima che mi raggiunga ma niente da fare, mi ritrovo in paralisi con l'entità appiccicata addosso. Cerco di mantenere la calma ed attendere il momento giusto per muovermi, l'entità però è di quelle persistenti. Continuo a sentire queste potenti vibrazioni sempre nel punto citato prima e ad un certo punto sento una specie di schiocco più o meno in quella zona, all'altezza della clavicola destra. E' una cosa difficile da spiegare, sento come se l'essere me la azzannasse e tentasse di staccarla, al tempo stesso però non sento dolore, solo una sensazione sgradevole. Esco forzatamente dalla paralisi e rimango qualche istante sospeso nella zona di mezzo, indeciso se svegliarmi definitivamente o lasciarmi andare e riprovare. Alla fine decido di riprovare ma continuo a non riuscire a muovermi, la morsa dell'entità è stretta ed opprimente e sento di nuovo quella sgradevole sensazione all'altezza della clavicola destra. Non ho abbastanza energia per sopportare ancora e decido pertanto di uscire definitivamente dalla paralisi.

27 gennaio 2023

Lucido ore 5.00-5.25

Sono a casa a letto e in dormiveglia scrivo sul mio diario dei sogni virtuale le parole del ritornello di una canzone che ho appena sognato (sul momento ricordavo per intero la frase ripetuta nel ritornello ma al risveglio l'ho in parte dimenticata, quello che rimane è "never gonna...nothing..." non ricordo altro). Non riesco a digitare bene però, anche perché sono ancora assonnato e con un occhio chiuso e uno aperto per non svegliarmi troppo e compromettere il rientro immediato nel sogno. Ad un certo punto non sono più a letto ma seduto a tavola in salotto, sempre mezzo addormentato, con gli occhi socchiusi. C'è anche mio padre che gira per casa e dopo un po' mi rendo conto che fin qui è stato tutto un falso risveglio, non mi sono mai svegliato veramente e sto ancora sognando. Qualche istante dopo mi ritrovo in paralisi con una presenza dietro di me, come se ci fosse una persona sdraiata sul letto dietro di me (sono sdraiato sul fianco destro). Cerco di rilassarmi e dopo un po' mi sento come sprofondare e riesco a muovermi ed alzarmi dal letto, sebbene con un corpo estremamente sottile, tanto che più che come un movimento vero e proprio lo percepisco come una proiezione mentale un po' più intensa del normale. Salgo le scale aggrappandomi alla ringhiera per stabilizzarmi, in questo stato basta la minima esitazione o interferenza esterna per farmi ripartire dal letto. Non appena esco dal portone un rumore proveniente dalla realtà fisica infatti mi riporta immediatamente alla base. La cosa si ripete altre due o tre volte, non vado oltre il portone di casa,dopodiché mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/03/2023, 18:32

3 febbraio 2023

Lucido ore 4.00-5.00

Il cane e l'ascensore

Sono a lavoro in un condominio, ad un certo punto scende una donna col cane, il quale però le scappa ed inizia a venire verso di me ringhiando. Provo a scappare entrando nell'ascensore ma non faccio in tempo a chiuderlo prima che il cane arrivi, in questo modo l'animale rimane incastrato metà dentro metà fuori. Sono terrorizzato e come se non bastasse la padrona non fa niente per tirarlo via, si limita a dirgli di calmarsi, il che mi fa imbestialire. Tuttavia so che devo trattenermi e mantenere la calma, altrimenti non farei altro che far innervosire ulteriormente il cane, il che non giocherebbe a mio favore. Alla fine in qualche modo riesco a farlo uscire, l'ascensore si chiude e salgo. Poco dopo scendo sempre con l'ascensore e quando sono quasi arrivato al piano terra vedo, attraverso il vetro, che la donna e il cane sono ancora qui, o forse sono già rientrati dalla passeggiata. So che non appena l'ascensore giungerà al piano terra si aprirà e mi prende il panico al pensiero che il cane possa entrare di nuovo. Di solito questi ascensori sono lenti ad aprirsi e a richiudersi, il cane avrebbe tutto il tempo di raggiungermi. Come se non bastasse, prima ancora di raggiungere il piano terra, l'ascensore inizia a muoversi in orizzontale proprio in direzione del cane! Sono fottuto! Penso, fortunatamente però l'ascensore non si ferma ma prosegue oltre il cane e oltre le pareti della palazzina e qui realizzo di stare sognando. Dopo un po' l'ascensore intorno a me sparisce e io atterro su una strada affollata di una qualche città. E' una giornata nuvolosa, c'è un sacco di gente che passeggia e un chiacchiericcio di fondo che però non è fastidioso. Noto un tizio che fa uno strano discorso che non riesco a seguire. Mi incammino tra la folla, ho in mente di fermare qualcuno con cui parlare, preferibilmente una persona che si trovi da sola. Vedo un ragazzo che assomiglia ad uno che conosco e con il quale gioco a calcetto. Gli chiedo come si chiama e mi risponde esattamente con il nome e cognome di questa persona. Gli chiedo cosa sia questo posto e mi risponde che è un luogo in cui crescono bambini che vogliono divertirsi. Guardandomi intorno in effetti vedo parecchi bambini, ma ci sono anche adulti e anziani. Nel frattempo raggiungo una piazzetta e qui noto subito una bella ragazza mora in costume da bagno azzurro. Mi avvicino a lei ma mi tiro indietro quando vedo che con lei c'è un ragazzo, ipotizzando che possa essere il fidanzato. Poi penso che potrebbe anche essere il fratello, così le chiedo << chi è lui? >> e lei risponde appunto che è il fratello. Anche qui come prima la risposta è palesemente influenzata dalle mie aspettative, il che mi conferma che questo posto è le persone che lo popolano sono frutto della mia mente superficiale, pertanto non è l'ideale per fare conversazione. Decido comunque di rimanere perché attratto da questa ragazza, ad ogni modo lo scenario si deforma e pochi istanti dopo mi sveglio.


5 febbraio 2023

Paralisi/lucido ore ?

Prendo lucidità in paralisi, eseguo la tecnica del dondolio per eseguire il distacco e al momento giusto mi rotolo giù dal letto. Mi alzo ed incontro mia madre sulla soglia, non devo farle capire che sono lucido perché dietro di lei potrebbe nascondersi la solita entità della paralisi. Vado in cucina a bere un goccio d'acqua, comportandomi in maniera normale, nel frattempo lei si siede sul divano in salotto a guardare la TV insieme a mio padre. Poco dopo, vedendola tranquilla, azzardo a dirle che sto uscendo a fare una breve passeggiata e lei dice che va bene. Salgo al piano terra ed esco dal portone, la vista si oscura ma continuo comunque a camminare verso il cancello. Premo il pulsante sul muro e mi aggrappo ad esso ed al cancello per recuperare lo scenario. Una volta tornata la vista punto dritto verso l'incrocio in direzione della ferrovia, vedo un cancello aperto di una villa e penso di approfittarne per entrare ed usarla come passaggio dimensionale. Un attimo prima di varcare quel cancello una voce mi consiglia di non farlo ed io le do retta. Giro l'angolo e proseguo lungo la strada, con un cane che per un po' mi cammina affianco. Qui ho un vuoto di memoria...in seguito mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un uomo che sembra essere Olrac. Giriamo per varie stanze e lui ad un certo punto mi dice: << devo seguirti, oggi mi toccherà camminare parecchio >>, riferendosi al fatto che nei lucidi io mi sposto principalmente camminando. Gli dico che in realtà preferirei se fosse lui a guidarmi, lui accetta e ora sono io a seguire lui. Sono curioso di vedere dove mi porterà, anche se sono consapevole che potrebbe essere il solito p.o. truffatore e che potrebbe farmi perdere tempo e portarmi fuori strada. Raggiungiamo un'area all'aperto piena di gente, lui mi indica una vetrina dietro alla quale sono esposti vari elementi relativi all'Antico Egitto, come se fosse una piccola stanza di un museo. Mi dice che potremmo entrare lì dentro a dare un'occhiata e io concordo dato che gli elementi dell'Antico Egitto hanno sempre avuto un certo fascino nel mio mondo onirico. Quando arriviamo davanti alla vetrina però scopriamo che non c'è una porta per entrare da qui, bisogna passare da dentro l'edificio e scopriamo anche che per visitare la stanza bisogna pagare e fare la fila. Gli dico che volendo sia io che lui potremmo attraversare senza problemi la vetrata con i nostri poteri ma che preferisco stare alle regole per rispetto di tutti gli altri. Lui è d'accordo con me, dunque ci apprestiamo a fare la fila come tutti. Facciamo un piccolo strappo alla regola solo per entrare nell'edificio, attraversiamo la vetrina invece di fare tutto il giro fino alla porta d'ingresso. Ci mettiamo in fila ma prima che arrivi il nostro turno accade qualcosa che non capisco e ci ritroviamo nuovamente all'esterno. Vedo Olrac che prova con la telecinesi a sollevare un qualcosa di indefinito e grosso che pare avere a che fare con il corretto funzionamento della stanza che dobbiamo visitare. Pare infatti che essa sia dotata di un meccanismo che genera effetti speciali o qualcosa del genere, forse è addirittura una mini sala giochi. In ogni caso questo meccanismo si è in qualche modo inceppato e per riattivarlo bisogna mandare su questo grosso blocco meccanico. Cerco di aiutare Olrac usando anche io la telecinesi, inizialmente però non sembra funzionare, il blocco non si alza di un millimetro. In seguito comunque sembra che in qualche modo la cosa si sistemi e rientriamo nell'edificio per rimetterci in fila. Qui però inizio a vedere molte persone che se ne vanno deluse e alcuni di loro chiedono addirittura di riavere indietro i soldi, altri invece commentano positivamente l'esperienza nella stanza. A questo punto sono indeciso se lasciar perdere o provare lo stesso e vedere come va, tra l'altro nel frattempo Olrac è sparito, forse ha capito che non era il caso ed ha preferito andare via. Alla fine comunque decido di provare, entro nella stanza e capisco perché molti si lamentavano. Essa infatti è molto stretta e strapiena di gente, oltre al fatto che è quasi completamente buia, non si vede niente, forse non c'è niente da vedere. Esco subito e vado anche io a riprendermi i soldi. Ora ritrovo Olrac e ci troviamo a passare per un supermercato, in particolare nel reparto merendine. Ce ne sono di diversi tipi, in particolare riconosco le Kinder Delice e ne prendo una per assaggiarla. Ha un buon sapore ma poi vedo le Fiesta, che sono le mie preferite, ne prendo un pacco e vedo che Olrac ne ha presa una confezione che sembrerebbe essere una variante ad un gusto diverso. La scatola infatti è quadrata e l'incartamento è grigio anziché bianco, penso di leggere le scritte per saperne di più ma mi sveglio prima di riuscirci.

12 febbraio 2023

Lucido ore 3.00-4.50

Mi avvio verso la mia vecchia scuola, riconosco una delle mie compagne di classe che parla al cellulare seduta da una parte. Entro nell'edificio e prendo lucidità, mi guardo intorno e mi sforzo di memorizzare quello che vedo. Su un cartello attaccato ad una parete leggo delle scritte, le quali sembrano cambiare da un'occhiata all'altra. Su un lato dell'androne c'è una taverna alla quale si accede da un grosso portone, al di sopra del quale c'è un'insegna con raffigurata una lanterna e con delle statuine di uccelli ai lati, due per lato. Rimango qualche istante ad osservarle, è tutto estremamente reale e stabile, almeno due delle statuine raffigurano pappagalli. Continuo ad osservare la parete, ci sono delle nicchie con all'interno altre statue più grandi, poi entro in una stanza piena anche questa di statue, per lo più raffiguranti animali mitologici. Ricordo di essere già stato qui (ricordo onirico di cui non ho memoria nella vita di veglia) e sono contento di ritrovare molte cose esattamente come erano la volta scorsa, anche se non tutte. In seguito la mia lucidità viene meno e mi perdo in attività confuse e inutili.

15 febbraio 2023

Lucido ore 4.00-5.30

Sono a lavoro in un condominio, c'è qualcosa di strano però, è come se sapessi di non essere io, di trovarmi nel corpo di un'altra persona, una donna per la precisione. Mentre scendo le scale prendo gradualmente lucidità ed inizio a pensare di lasciar stare quello che sto facendo ed andarmene per conto mio.Così faccio, entro in una stanza e vedo che è la cucina di casa di mia nonna paterna, deceduta meno di due mesi fa. Non sono ancora del tutto stabilizzato nell'ambiente, quindi prima di mettermi a fare qualsiasi altra cosa, tocco il tavolo e ci sfrego sopra le mani. Vado poi verso il lavandino, apro il rubinetto e verso un po' d'acqua in un bicchiere, bevendone poi un sorso. Tutto questo contribuisce a farmi stabilizzare, ora ho intenzione di provare a contattare mia nonna, visto che sono a casa sua, chissà se una parte di lei si trova ancora qui. Guardo verso il corridoio, con l'idea di andare verso la sua camera da letto, vedo però che è tutto troppo buio, non sarebbe una buona idea uscire dalla cucina. Decido quindi di rimanere qui e chiamarla ad alta voce, non appena lo faccio mi ritrovo avvolto da vibrazioni e in pochi istanti lo scenario intorno a me si dissolve. Mi aspetto di essere trasportato da mia nonna, ovunque si trovi, qualcosa però va storto, non ricordo cosa succede, forse mi sveglio o forse mi ritrovo in un falso risveglio.

16 febbraio 2023


Paralisi/OBE/lucido ore 4.00-5.30

L'interfaccia olografica

Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. C'è la solita entità che mi sta addosso, sento quella sensazione sgradevole di umidità e risucchio sul collo ma ormai ci ho fatto il callo, mi rilasso e dopo un po' riesco a muovermi e ad alzarmi. Esco dalla mia stanza camminando lentamente, esco in strada ed incontro una donna che assomiglia molto ad una vicina di casa deceduta lo scorso anno. Prendo il volo e quando arrivo alla fine della strada mi ritrovo la stessa donna nelle vicinanze, sempre insieme al bambino/a. La osservo meglio e vedo che è proprio lei, mi avvicino per parlare, vorrei chiederle come se la passa dall'altra parte ma lei non mi riconosce e mi chiede chi sono. In effetti non avevamo alcun tipo di rapporto, pochi giorni dopo la sua morte avevo provato a contattarla per un eventuale recupero, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Il recupero era riuscito ma probabilmente si trattava di un'altra persona, dato che il cognome che mi aveva dato non corrispondeva con quello della mia vicina di casa. Comunque le rispondo telepaticamente ed indicandole casa mia, al che lei si ricorda chi sono. Scambiamo qualche parola, la vedo molto tranquilla e serena, non sembra aver bisogno di essere accompagnata altrove, dunque la saluto e vado per la mia strada. Entro in una stanza con l'idea di uscire da un'altra porta o finestra per cambiare scenario, tuttavia c'è solo una finestrella rotonda troppo piccola per passarci. Qui il sogno si deforma e poco dopo si dissolve e mi sveglio. Mi riaddormento quasi subito e mi ritrovo in una serie di situazioni instabile e confuse con la lucidità che va e viene. In un episodio mi trovo a parlare con un uomo che ha l'aria di essere una guida, ricorda vagamente Morpheus di Matrix, ma è più che altro un'impressione perché non lo vedo bene in volto. Mi mostra una specie di interfaccia olografica e mi spiega come funziona. Mi dice che attraverso di essa posso accedere istantaneamente a qualunque tipo di esperienza io desideri. Mi fa degli esempi scorrendo con una mano diverse schermate olografiche. Gli dico che mi piacerebbe viaggiare nel tempo, lui mi chiede dove e quando vorrei andare ma così su due piedi non mi viene in mente una destinazione precisa. Penso che vorrei mi suggerisse lui un luogo/epoca da visitare e a quanto pare lui mi legge nel pensiero perché è esattamente quello che fa un attimo dopo. Mi dice << Il pianeta degli Dei, la fuga di Ercole >>, sembra più il titolo di un libro o film a dire il vero, gli chiedo se è qualcosa che è accaduto nella realtà fisica e lui risponde di sì. Dopodiché vengo forse risucchiato in un vortice ma qui il ricordo sfuma.

18 febbraio 2023

Serie di lucidi ore 6.30-7.50

Prendo lucidità ad un certo punto, non ricordo in quali circostanze e da qui inizia una lunga serie di episodi perlopiù instabili e confusionari, con numerosi crolli e ripartenze. Per gran parte del tempo mi trovo alla ricerca di un ascensore, con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. In questo modo cerco di aggirare il problema di non riuscire a volare oltre una certa altezza. Anche così però le cose non sembrano migliorare, in uno dei tentativi infatti entro in un ascensore ma quest'ultimo, dopo una breve salita, inizia a muoversi in orizzontale. Scendo e mi ritrovo nei pressi dei giardini pubblici vicino alla stazione della mia città, con me c'è un tizio che mi consiglia di chiedere informazioni a Leonardo Di Caprio su come usare un ascensore. Che si riferisca alla scena dell'ascensore di Inception? Nel film però il protagonista non lo usava per salire, bensì per scendere ed immergersi nei suoi ricordi. Raggiungo i giardinetti pubblici e li trovo insolitamente affollati, mi fermo ad osservare le persone, tra le quali ricordo una ragazza dai capelli turchesi che abbraccia sua madre. In un altro episodio mi trovo in una città sconosciuta, in un quartiere di palazzoni bianchi e blu. Trovo un ascensore esterno ad uno di questi palazzi, ci entro e premo il pulsante per salire, poco dopo però la vista si oscura. Ricordo poi un altro episodio nel quale, dopo aver girovagato per un po', raggiungo un parco con delle panchine. Mi siedo su una di queste panchine, ci sono dei bambini che giocano a pochi metri da me, su un'altra panchina invece vedo due signori anziani. Li raggiungo e scambio qualche parola con uno di loro, mi racconta qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un suo viaggio in treno.

19 febbraio 2023

Serie di lucidi ore 6.30-7.55

Lunga serie di episodi in cui mi trovo più volte a partire dalla mia stanza, con l'obbiettivo fisso di entrare nella casa di fronte con l'obbiettivo di accedere ai Sotterranei. Prendo gradualmente lucidità mentre sono all'interno di una stanza, in piedi davanti ad uno specchio.C'è pochissima luce e vedo per un attimo il mio riflesso allo specchio in penombra, dopodiché la luce va via del tutto. Il mio corpo è avvolto da un'intensa vibrazione, che percepisco soprattutto intorno alle braccia. Inizio a levitare e in breve mi ritrovo nella mia stanza, esco e vado di sopra, ancora avvolto nelle vibrazioni e ancora un po' pesante. In cima alle scale incontro mia nonna, la saluto e lei mi prende una mano e la stringe con un po' troppa forza, mi fa quasi male e devo colpirla con l'altra mano per staccarmela. Qui il ricordo si confonde tra i vari episodi tutti molto simili in cui esco in strada ed entro nella casa di fronte. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto comunque riesco a trovare un passaggio verso i Sotterranei. Scendo delle scale ma stavolta, a differenza delle altre volte, incontro delle persone che salgono, perlopiù donne. Una di loro mi dice che più scendo più sarà...non ricordo il termine che usa, in ogni caso non mi curo del suo avvertimento e proseguo. Incontro un'altra donna, la quale mi porge un asciugamano e mi dice: << dì a Max che ci vediamo su >>. Non so chi sia questo Max, la donna si rivolge a me come se ci conoscessimo tutti e tre ma io non ho alcun ricordo di loro. Continuo a scendere fino a raggiungere una sala piena di gente, che ha l'aria di essere un luogo di lavoro. A quanto pare è da qui che venivano quelle persone che ho incontrato per le scale, compresa la donna che mi ha dato l'asciugamano, dunque qui dovrebbe esserci anche Max. All'ingresso, sulla destra, ci sono tre persone ad una scrivania, che inizialmente non si accorgono della mia presenza perché intente a discutere di qualcosa. Richiamo la loro attenzione e non appena mi vedono mi fanno subito capire che non potrei stare qui. Mi tornano in mente le mie precedenti visite nei Sotterranei e temo che queste persone siano anch'essi dei Vampiri e che vogliano sbattermi fuori. Stavolta però non mi faccio sopraffare dall'ansia, mantengo un atteggiamento amichevole e dico loro che sto cercando Max. Mi indicano un lungo tavolo nella sala, intorno al quale sono sedute delle persone, quasi tutte di colore, forse per una riunione di lavoro. Raggiungo il tavolo e chiedo di Max, al che si alza in piedi un uomo alto circa 1.85, magro e dai capelli molto corti. Gli dico quello che mi ha detto di dirgli la donna che ho incontrato per le scale e gli do l'asciugamano. Poi dico che sono qui per accedere al Mondo Sotterraneo e tutti scoppiano a ridere e mi prendono in giro. Dico loro che non mi importa se è un posto pericoloso o difficile da raggiungere, io voglio andarci e chiedo solo che mi indichino come fare. Nessuno mi risponde però, forse non sanno di cosa sto parlando, o forse considerano il fatto di voler andare lì sotto una cosa da matti. Dando un'occhiata intorno scorgo delle scale che scendono dietro una porta socchiusa. << Ecco, ho trovato il passaggio, chi vuole seguirmi? >> Chiedo, ma nessuno si fa avanti, forse hanno paura, non fa niente, andrò da solo. Non appena attraverso la porta però lo scenario si oscura, mi ritrovo nel blackworld e poi forse riparto dal letto. In seguito mi ritrovo nel seminterrato di casa mia e mi sento tirare indietro, sono pesante ed esausto ma non voglio fermarmi, voglio sfruttare la fase REM fino all'ultimo. Esco di casa, non ho quasi più energie e faccio una fatica immane per avanzare, inoltre il fatto che sia ancora notte, come in tutti gli episodi precedenti, non mi incoraggia. Ad un certo punto mi ritrovo seduto su qualcosa di indefinito che si rivela essere un mezzo di trasporto, anche piuttosto veloce. Posso dunque farmi trasportare da questo mezzo, così da potermi riposare un po'. Mi lascio trasportare guidandolo con il pensiero, è tutto così facile e veloce, mentre solo un attimo fa mi stavo trascinando come se avessi un macigno legato alla schiena. Dopo un po' la vista crolla ma sento ancora lo scenario intorno a me, scendo quindi dal mezzo e sfrego le mani sull'asfalto per recuperarlo. La vista torna, mi trovo a circa 300 metri da casa mia, vedo dei camion parcheggiati nelle vicinanze, è ancora notte e non c'è anima viva per strada. Proseguo a piedi, ho recuperato a pieno le forze, ora mi sento nuovamente leggero e cammino senza problemi. Proseguo fino ad uscire progressivamente dal centro abitato e raggiungere l'ingresso di un bosco. Ci sono delle persone che fanno il mio stesso percorso, il quale si rivela tutt'altro che agevole. Per raggiungere il bosco bisogna infatti prima salire su delle rocce scoscese, inizio a salire, cercando il percorso più semplice, qui però la vista crolla di nuovo. Mi chino di nuovo a sfregare le mani, stavolta però a quanto pare la fase REM è giunta al termine perché poco dopo mi sveglio.


20 febbraio 2023

OBE ore?

Eseguo il distacco e mi metto a svolazzare nel salotto del seminterrato, vedo mio fratello seduto al tavolo, batto dei colpetti sul tavolo per capire se può sentirmi e vedermi, si volta verso di me, senza dubbio mi vede. Poi il ricordo sfuma.


26 febbraio 2023

Lucido/paralisi/OBE ore 4.45-6.00

Mi trovo a camminare ad una ventina di metri da casa mia, di notte, e ad un certo punto prendo lucidità. Mi fermo a guardarmi intorno, è tutto molto stabile e reale ma essendo notte non c'è nessuno in giro con cui interagire. Osservo casa mia, ci sono delle differenze con quella fisica, a cominciare dalla forma e dalla presenza di una tettoia che non esiste nella realtà fisica. La differenza più eclatante tuttavia non riguarda casa mia bensì quello che si vede dietro di essa. Dove dovrebbe esserci il palazzetto dello sport infatti, si erge invece un palazzo di 8-9 piani, molto simile ad uno di quelli che si trovano vicino alla stazione della mia città. Mentre osservo il palazzo entro in uno stato di rilassamento e sono quasi sul punto di levitare, nel farlo però ho perso il contatto "fisico" con lo scenario che ora inizia a destabilizzarsi. Torno a camminare e provo a recuperare la stabilità ma ormai è troppo tardi, la vista si oscura e mi ritrovo in paralisi. C'è la solita entità a farmi visita, mi preme con forza in vari punti del corpo provocandomi un po' di dolore. Resisto e alla fine riesco in qualche modo a rialzarmi e ad uscire dalla mia stanza. Vado verso le scalema forse ancor prima di raggiungerle mi sveglio.



28 febbraio 2023

Lucido ore 2.15-5.00

Mi trovo in una città indefinita insieme ad un tizio che dovrebbe essere mio amico. Il ricordo del sogno inizia che lui mi trascina letteralmente dalla piazza in cui ci troviamo verso un ristorante pieno di nazisti in uniforme militare, che si trovano lì per una cena ufficiale. Pare infatti che ci troviamo in quel periodo storico e la cosa non mi sorprende minimamente. Non so esattamente dove ci troviamo ma non sembra essere la Germania, piuttosto in uno dei territori stranieri occupati dai nazisti. Io e il mio amico infatti siamo tutt'altro che nazisti, forse siamo addirittura dei ribelli perché ho l'impressione che andando lì rischieremmo di essere scoperti e catturati. Non ho paura però, vivo la cosa in maniera distaccata, come se mi trovassi a vivere una simulazione, un videogioco in realtà virtuale. Non so che intenzioni abbia il tizio che è con me, ci viene in mente comunque di fingere che lui sia ubriaco e che debba andare in bagno. Lo trascino dentro con lui che barcolla, i soldati vedendoci si mettono a ridere e nessuno si insospettisce, passiamo indisturbati. Noto ad un certo punto una ragazza bionda che sembra indossare anche lei un'uniforme nazista, il che mi sembra strano perché non mi risulta ci fossero delle donne tra i soldati nazisti. Il mio amico entra in bagno e nel frattempo si forma una fila fuori dalla porta, io dico alle persone in fila di pazientare che il mio amico non si sente bene. Dopo un po' esce e insieme usciamo dal locale. Qui la situazione inizia a farsi sempre più confusa, inizio a vedere la scena in terza persona, poi mi ritrovo a casa a leggere un fumetto nel quale c'è la storia che stavo vivendo poco prima in prima persona. Della parte che osservo in terza persona ricordo un breve flashback che mostra i due protagonisti combattere, contro un Charizard malvagio e altri mostri volanti. Uno dei due combatte trasformato in una specie di drago ma viene sconfitto da Charizard, l'altro invece viene inseguito in volo da altri mostri e come se non bastasse deve schivare dei portali interdimensionali mobili a forma di anello che cercano di farlo entrare dentro di loro. Dopo averne schivati diversi si ritrova ad entrare in uno di questi ma riesce ad uscirne prima che si richiuda, poi non ricordo come va a finire. Come detto mi ritrovo poi a leggere il fumetto, scorro le pagine e mi accorgo che le vignette sono sparite, ora ci sono solo testi e qualche illustrazione qua e là, non è più un fumetto. Tutto questo mi fa capire di stare sognando, anche se la mia lucidità al momento è ancora bassa. Arrivano mia madre e sua cugina, quest'ultima mi chiede cosa sto leggendo, << un fumetto, solo che non è più un fumetto, poco fa c'erano le vignette ma ora si è trasformato in qualcos'altro. Del resto nei sogni succedono queste cose >>. Mentre pronuncio quest'ultima frase già so che sto facendo una stupidaggine, il p.o. di mia madre infatti mi fulmina con lo sguardo e dice con voce minacciosa: << questo NON è un sogno >>. La sua emanazione negativa fa destabilizzare il sogno, un altro piccolo passo falso e l'entità che si cela dietro le sembianze di mia madre mi assalirà e mi ritroverò in paralisi. Rimango seduto dove sono e dico che mi sono sbagliato, riesco per un pelo ad evitare il peggio. Come detto però lo scenario si è destabilizzato, vedo un tizio seduto sulle scale che portano al piano terra ma non riesco a vederne il volto perché le immagini sono troppo sgranate. Non posso fare altro che attendere che la trama del sogno si esaurisca da sola, forzare sarebbe controproducente. Devo anche andare in bagno ma quello al seminterrato al momento è occupato, potrei andare di sopra ma non mi azzardo a muovermi senza chiedere il permesso all'entità, mi tiene d'occhio e se mi vedesse salire le scale penserebbe che io voglia uscire di casa e andarmene in giro. Le chiedo se posso andare in bagno di sopra ma lei mi dice che è occupato anche quello. Ci sarebbe anche il bagno al primo piano volendo ma non insisto perché ho l'impressione che quella del bagno occupato sia solo una scusa per non farmi allontanare. Aspetto dunque che si liberi il bagno del seminterrato, entro e faccio quello che devo fare, ben consapevole del fatto che lo stimolo non svanirà, in ogni caso non è così forte da farmi svegliare. Ad un certo punto, prima che io esca dal bagno, lo scenario si dissolve e mi ritrovo automaticamente altrove, finalmente libero di fare quello che voglio. Mi trovo in una qualche città, di giorno, e sto percorrendo un marciapiede che costeggia una strada, la quale è separata da un'altra strada da una fila di alberi. Sento una voce fuori campo che mi dice una strana frase, almeno apparentemente senza senso, qualcosa tipo "l'integro non integra (mai?) cambiando". Cammino riflettendo sul significato di questa frase e così facendo non presto molta attenzione a ciò che mi circonda. Nel frattempo raggiungo un'area dove vedo delle persone, forse turisti, in fila a fare un percorso per andare a visitare qualcosa. Scendo una breve discesa e seguo queste persone per vedere dove stanno andando, vedo che il percorso continua a scendere e conduce ad un luogo chiuso e troppo poco illuminato. Rallento perché non ho intenzione di ritrovarmi nel buio, inoltre da lì proviene un'energia pesante e negativa e in questo momento sento di non avere le forze per affrontare qualunque cosa ci sia lì sotto. Torno dunque indietro per esplorare la città in superficie, qui però lo scenario si dissolve e mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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