da Hari » 10/04/2024, 18:43
4 marzo 2024
Lucido ore 2.30-5.15
Prendo lucidità ad un certo punto nel mezzo di un sogno e mi trovo per un po' a girare per ambienti confusi nei dintorni di casa. Dopo alcuni tentativi falliti di teletrasportarmi altrove, riesco a raggiungere in volo il mare. Mi spingo verso il largo, incontrando di tanto in tanto delle navi e altre imbarcazioni più piccole che solcano il mare. Ad un certo punto vedo delle formazioni rocciose in lontananza, le raggiungo e atterro su una di queste. Qui però non c'è niente di interessante, quindi prendo di nuovo il volo e mi dirigo verso altre formazioni rocciose più alte. Atterro di nuovo e salgo saltando su delle rocce che formano una specie di scalinata naturale. Lungo il tragitto trovo degli oggetti per terra e ne prendo alcuni, pensando che potrebbero tornarmi utili più avanti. Agisco come se fossi in un videogioco, con la differenza che non ho uno spazio infinito in cui mettere questi oggetti, per cui devo fare una scelta su quali prendere e quali lasciare. Alla fine opto per due modellini di armi da fuoco, pensando che potrei usarli contro eventuali personaggi ostili, per lo meno quelli più deboli, risparmiando così tempo ed energia che sarebbero necessari per utilizzare i miei poteri. Salendo raggiungo una casa, entro e giro un po' per le stanze finché non trovo in una di queste qualcuno seduto ad una scrivania, girato di spalle rispetto a me. Mi sale un pizzico di inquietudine mentre si volta lentamente, poiché temo di trovarmi di fronte un qualche essere mostruoso e ostile. Quando si volta però vedo che è una persona normale, forse un ragazzo giovane. Non dice nulla e poco dopo incontro una donna sui 40-50 che dice di essere la tutrice del ragazzo, che se ho capito bene deve avere un qualche tipo di disabilità. In seguito mi ritrovo in un locale affollato e mi viene voglia di prendere un gelato. Mi avvicino a quello che sembrerebbe un piccolo freezer dei gelati ma poi scopro che non lo è e lascio perdere. Più avanti sono in un luogo all'aperto di sera, una specie di parco. C'è una donna seduta su una panchina che sembra guardarmi, come se mi stesse aspettando. Mi viene in mente che potrebbe essere una guida ma poi mi rendo conto che non percepisco quell'emanazione tipica di quel genere di personaggi. Vado comunque da lei e mi siedo accanto a lei sulla panchina, ora mi appare come una ragazzina sui 12-13 anni dalla carnagione olivastra. Mi chiede se per caso ho visto una certa arma, tipo un mitra o qualcosa del genere. Le dico che in effetti ne ho trovata una prima su quelle rocce e l'ho presa, lei però sembra riferirsi a qualcos'altro, forse un'arma vera. Mi dice che lei, o forse suo padre, fanno la collezione di queste armi. Mi chiedo poi qualcosa accennando ad un nostro incontro avvenuto
precedentemente, io però le dico che non ricordo di averla già incontrata. Le spiego che sto sognando lucidamente da un bel po' e potrei anche averla incontrata ed aver dimenticato tale incontro. Ho un vago ricordo però di aver incontrato un'altra persona e di aver ottenuto anche il suo nome che però ho dimenticato, che si trattasse della stessa persona con cui sto parlando adesso? Il nome della ragazzina invece lo ricordo vagamente, credo sia un nome arabo o forse turco. Proseguo poi per la mia strada, ad un certo punto mi trovo su un prato e mi tolgo i calzini (a quanto pare ero già senza scarpe) per sentire meglio il contatto delle piante dei piedi con l'erba. Poi torno sulla strada asfaltata e adesso le piante dei piedi mi fanno quasi male, vorrei non essermi tolto i calzini e nemmeno le scarpe. Cerco di ignorare la cosa, sapendo che così facendo a breve il fastidio svanirà e che avrò di nuovo sia i calzini che le scarpe. Giro ancora un po' senza una meta finché non mi
sveglio.
9 marzo 2024
Lucido ore 2.30-4.45
Mi trovo all'interno di una stanza con qualcuno, sento una voce parlare di un episodio in cui questa persona prende lucidità vedendo che il pianoforte nella sua stanza inizia a suonare da solo. Ora la cosa si svolge nel presente, il pianoforte suona da solo e questa persona, forse un ragazzino o ragazzina, prende lucidità ed anche io. Gli faccio da guida, usciamo in strada, è notte ma è tutto estremamente vivido e reale. Mi accorgo che sta pioviccicando e la cosa mi piace, gli dico che è bello quando piove nei lucidi, purché non piova in maniera troppo abbondante, poiché in tal caso potrebbe destabilizzarmi. Camminiamo sul lato destro della strada, ora c'è anche una terza persona con noi e faccio notare loro quanto siano profondi i dettagli. Li invito ad osservare i dettagli di un ringhiera e di un muro, che sono estremamente vividi e reali, con tanto di ragnatele e polvere accumulata.
10 marzo 2024
Paralisi/lucido ore 3.00-8.30
Prendo lucidità in paralisi, mi alzo ed esco di casa correndo, attraverso il cancello e tiro dritto verso l'incrocio in direzione della ferrovia. Giro l'angolo e proseguo lungo la strada, fino a raggiungere i giardinetti nei pressi della stazione. Qui l'ambiente è già abbastanza stabile, smetto di correre ed inizio a camminare guardandomi intorno. Vedo alcune persone, tra cui una o due ragazze che camminano nella direzione opposta alla mia, lungo la strada che si trova dall'altra parte dei giardini. Arrivo alla fine dei giardinetti e qui mi fermo per qualche istante, indeciso su quale strada prendere. Alla mia sinistra c'è l'ingresso del sottopassaggio che conduce al centro della mia città, alla mia destra c'è invece la strada che porta ad un quartiere residenziale. Mi ricordo però che c'è anche una terza opzione, ovvero un breve tratto di strada perpendicolare a quella in cui mi trovo io, la quale si immette in una via che a sua volta conduce al ponte, il quale rappresenta l'altra delle due opzioni per raggiungere il centro. Dato che nei lucidi non ho mai preso questa strada, almeno che io ricordi, stavolta scelgo proprio questa, curioso di vedere dove mi porterà. Giunto alla fine della strada scopro che questa termina su un lungomare che assomiglia a quello della mia città, in pratica è come aver preso una scorciatoia, evitando di percorrere tutta la strada dalla stazione al mare. Mi incammino sul lungomare e ad un certo punto entro in un bar-ristorante e mi fermo vicino ad un tavolo, dove incontro anche mio padre e mia madre seduti a fare colazione. Vedo sul tavolo dei cornetti dall'aspetto invitante, forse integrali a giudicare dal colore scuro, chiedo a mio padre se posso assaggiarne un pezzo, lui però mi dice di no e
me ne indica un altro appoggiato su un mobile accanto al tavolo. Il cornetto sembrerebbe dello stesso tipo ma so che quello è di ieri e infatti quando lo assaggio il sapore non è male ma dalla consistenza si sente che non è appena sfornato. Interagisco poi con un gruppo di persone sedute ad un altro tavolo, mi dicono delle cose che mi fanno capire di trovarmi in una versione alternativa della mia città, il nome infatti è lo stesso ma molte delle cose che citano non corrispondono a cose che esistono qui nella realtà fisica. Dopo un po' mi rendo conto che sto perdendo tempo qui e decido di andarmene. Anche un signore del gruppo dice di dover uscire e insieme attraversiamo una porta sul retro del locale. Gli dico che proseguirò ad aprire porte finché non mi troverò all'aperto e da qui ci separiamo. Attraverso varie porte finché non mi trovo in quella che in un primo momento sembra una stazione ferroviaria, poi però sui binari invece dei treni vedo transitare e fermarsi
delle strane automobili esageratamente basse, circa un metro d'altezza, e dall'aspetto futuristico. Mi chiedo come si possa entrare in queste macchine e guidarle e mi arriva un'immagine dell'interno di una di queste macchine, nel quale i sedili sono quasi in orizzontale, in pratica queste macchine si guidano da sdraiati, o più probabilmente si guidano da sole e chi vi si trova all'interno può tranquillamente rilassarsi o addirittura dormire. Proseguo e mi imbatto in dei tizi che indossano delle uniformi con casco integrale e sembrano essere delle guardie, agenti della sicurezza. Inizialmente sembrano non vedermi, poi però attiro la loro attenzione ed ecco che iniziano ad inseguirmi ed a spararmi contro. I proiettili non mi raggiungono, questi agenti non sembrano molto capaci a fare il loro lavoro però sono in tanti e non so se riuscirò a neutralizzarli tutti. Provo a colpire alcuni di loro a distanza ma sembra non funzionare, dunque mi limito a scappare. Scendo alcuni piani di scale e mi viene in mente che così facendo potrei ritrovarmi nei Sotterranei e quindi a dover affrontare i Vampiri, che sono ben peggio di quelle guardie maldestre. Alla fine però trovo una porta che mi conduce all'esterno, in una strada di una qualche città. Entro in un locale e qui incontro uno strano essere fluttuante che non capisco se sia qualcosa di sovrannaturale o tecnologico dato che a quanto pare mi trovo in un'epoca futura. Chiedo ad un tizio in che anno ci troviamo e lui mi risponde "1128", il che mi lascia non poco perplesso, forse intendeva dire "2128"? Esco dal locale ed incontro un signore brizzolato con il quale mi fermo a parlare, qui perdo lucidità ed anche il ricordo si fa vago.
11 marzo 2024
Lucido ore 6.15-7.20
Sono a casa e ad un certo punto prendo lucidità, esco dal portone, vado verso il cancello fluttuando e lo attraverso senza il minimo attrito. Volo verso l'incrocio in direzione della ferrovia e man mano che mi avvicino sento un rumore tipo di trapano aumentare di intensità. Giunto all'incrocio giro a destra e man mano che mi allontano il rumore si affievolisce fino a svanire. Qui atterro e inizio a camminare scorrendo la mano su un muro alla mia destra per stabilizzarmi, poi mi sposto sull'altro lato della strada e mi fermo davanti ad un muro di recinzione. Lo osservo da vicino scrutandone i dettagli, poi mi soffermo su delle tegole ed in particolare su delle ragnatele sotto di esse. Quando sento che l'ambiente è abbastanza stabile suono ad un citofono, sul quale c'è scritto un certo cognome e mi accorgo che ci sono in tutti 6 pulsanti tutti con lo stesso cognome scritto affianco. L'unica cosa che cambia è il numero dell'interno, che è diverso per ogni pulsante, è come se fossero tutti appartamenti appartenenti alla stessa famiglia. Dopo qualche istante sento lo scatto di un cancelletto basso alla mia destra che si apre, entro mi trovo in un ampio cortile con edifici sia a destra che a sinistra. Opto per quello di sinistra e mi vedo aprire una porta da un ragazzo di bell'aspetto sui 25-30, alto circa 1.80 e dai capelli scuri. Non so come giustificare la mia presenza qui, dunque mi invento che devo andare in bagno urgentemente e lui, con tono brusco e spazientito, mi invita ad entrare. Entro in casa e vado verso la prima volta che mi capita davanti, entro e vedo subito una finestra aperta da cui potrei uscire. Chiudo prima la tenda però, in modo da non poter vedere cosa c'è fuori e non esserne influenzato. Prima di attraversarla però qualcosa va storto, mi destabilizzo,lo scenario si deforma e ora mi trovo ad osservare una scena su uno schermo, dopodiché il ricordo sfuma.
21 marzo 2024
Lucido/Paralisi ore 4.00-5.15
Verso i Sotterranei, episodio 4: La Vampira
Prendo lucidità in un sogno caotico ed esco volontariamente buttandomi nel vuoto. Vado in paralisi ma dopo qualche istante mi sveglio, rimango immobile e dopo qualche secondo mi riaddormento e torno in paralisi. Mi alzo dal letto, sento che c'è la TV accesa in salotto ma la mia vista non è attiva al momento e non vedo se c'è qualcuno a guardarla. Vado di sopra, la mia vista si attiva e vedo che anche qui la TV è accesa e ci sono i miei nonni a guardarla, più la mia defunta nonna paterna. Li saluto velocemente ed esco dal portone, prima di scendere le scale che portano al vialetto trovo sul muretto un bigliettino con delle scritte. Non capisco di cosa si tratti, c'è scritto qualcosa a proposito della famiglia ma non ricordo quale fosse il contesto. Ricordo un frammento di una frase: "...miliari di...". Mi rendo conto che sto perdendo tempo, ho un obbiettivo ben preciso da portare a termine, ovvero scendere nei Sotterranei ed esplorarli. Infilo il bigliettino nella tasca sinistra
dei pantaloni ed esco in strada, riservandomi di dargli un'occhiata semmai più tardi. Uscito dal cancello rimango un po' a guardarmi intorno, vedo che la strada di fronte a casa mia si perde nel buio assoluto, mentre il cielo è sereno e pieno di stelle. Vado verso la casa di Gianfranco e Luisa, lì dove si trova il punto d'accesso ai Sotterranei che ho già utilizzato altre volte. Ad accogliermi in giardino trovo Luisa, che si mostra con il suo aspetto più frequente, quello di una donna sulla sessantina, dai capelli neri a caschetto. La saluto ed entriamo in casa mentre lei mi dice qualcosa che non ricordo. Senza perdere tempo vado per la mia strada, apro diverse porte che conducono tutte a piccole stanze, perlopiù bagni, e in assenza di porte uso frazioni di pareti spingendole come se fossero porte anch'esse. Mi ricordo dell'opzione di tirare via le pareti di lato, come fossero grandi porte a scorrimento. Proprio usando questa tecnica avevo raggiunto per la prima volta i Sotterranei per puro caso, in un esperienza di qualche anno fa. Faccio lo stesso e una volta attraversata la soglia riconosco subito quell'energia, un'energia potente che rischia di travolgermi, sono nel posto giusto. Anche alla vista lo scenario è il tipico ambiente pre-Sotterranei, estremamente vivido e reale, silenzioso, con pareti chiare e spoglie e senza finestre. Prima di scendere le scale mi fermo un attimo a tastare il muro alla mia sinistra, in modo da calmarmi ed ancorarmi meglio a questo ambiente, evitando che la sua forte emanazione mi destabilizzi. Scendo lentamente le scale, gradino per gradino, gli ultimi 4-5 gradini curvano verso destra e, siccome non c'è la ringhiera, penso di saltare direttamente giù per fare prima. Poi però ci ripenso e decido di continuare a percorrere la scalinata fino all'ultimo gradino. Arrivato giù mi trovo in un salone molto ampio, largo e lungo svariate decine di metri, e simile a quella in cui sono stato l'ultima volta, quando fui aggredito da un Vampiro dalle pupille di luce rossa che mi morse un braccio (esperienza del 7 ottobre 2022). Vedo un'altra scalinata che scende, proprio come quella volta, è lì che quell'essere mi aveva raggiunto, prima che scendessi. Stavolta però sembra non esserci nessuno, dunque mi avvio verso la scalinata e nel frattempo mi guardo un po' intorno. Mi saltano all'occhio alcuni strani pupazzi colorati, i quali si trovano in lontananza, forse a ridosso delle pareti che delimitano la sala. Non c'era niente del genere le altre volte che sono venuto qui sotto, al tempo stesso però questi pupazzi non mi sono del tutto estranei, forse sono gli stessi che ho visto durante alcune esplorazioni che ho anche riportato qui. Li ricordano per il fatto che sono multicolore e piuttosto
stravaganti, non somigliano a niente che mi sia familiare nella realtà fisica, almeno che io ricordi. La differenza è che quei pupazzi erano molto più piccoli, alti non più di 40 centimetri, questi invece sembrano alti almeno quanto una persona, anche se da questa distanza è difficile calcolare esattamente le loro dimensioni. Decido comunque di mettere da parte la questione per il momento e proseguo scendendo le scale. Raggiungo un altro salone grande almeno quanto il primo, stavolta però c'è qualcosa di diverso, c'è un'ampia apertura che sembrerebbe portare verso l'esterno. Sarebbe una novità assoluta per i Sotterranei, che nelle precedenti visite sono sempre apparsi come dei luoghi chiusi, senza una via d'uscita che fosse visibile da dove mi trovavo io. Siccome ero sempre stato intercettato e sbattuto fuori da esseri ostili, non avevo mai avuto modo di trovarne un'uscita, stavolta invece potrei già averne una davanti. Ovviamente vado subito in quella direzione, tuttavia
l'illusione di poterci arrivare senza essere ostacolato dura poco. Dopo qualche passo infatti inizio a sentirmi chiamare da una voce minacciosa, la quale mi dice qualcosa del tipo: << dove credi di andare? >> L'energia, già potente, si fa ancor più pressante, l'essere che mi sta minacciando però è lontano e penso di poterlo eludere semplicemente ignorandolo e proseguendo per la mia strada. Attraverso anche un cancello ma so bene che non sono ancora fuori dal raggio d'azione di questa entità ostile e anche chiudere il cancello alle mie spalle e scappare non servirebbe a nulla. Mi rendo conto infatti che questa emanazione energetica permea l'intero luogo, non c'è modo di sfuggirle, l'unica soluzione è affrontare il Vampiro, che sembra essere la personificazione del luogo stesso. Dunque mi fermo e mi volto, aspettando che mi raggiunga, ovviamente sono agitato e non potrebbe essere altrimenti visti anche i precedenti, cerco però di calmarmi e dominare la paura. Adesso la vedo,
stavolta ha l'aspetto di una donna dai capelli scuri, anche se non riesco a vederla bene in volto, perché mi lancia continuamente dei raggi laser rossi che coprono parzialmente la sua figura. Ancora questa luce rossa, come le pupille del Vampiro della volta scorsa, che si erano accese un attimo prima che mi azzannasse il braccio, sembrerebbe essere una caratteristica propria di queste entità. I raggi tuttavia non mi colpiscono, svaniscono poco prima di raggiungermi, come se si infrangessero su una barriera invisibile che mi circonda e mi protegge. La Vampira mi raggiunge, ora è a due passi da me, siamo faccia a faccia ma stavolta non ho paura. Negli incontri precedenti con queste entità mi ero sempre fatto intimidire, travolto dalla loro emanazione, avevo cercato invano di scendere a compromessi, affermando che non avessi cattive intenzioni nei loro confronti ed ero lì solo per esplorare o addirittura che ero finito lì per sbaglio. Questo mio atteggiamento però ai loro occhi mi
faceva apparire come un debole, una preda facile e pronta da sbranare, e così era stato, ma non questa volta. Adesso sono consapevole che non ha alcun potere su di me, non può danneggiarmi in alcun modo, espando la mia energia allargando le braccia ed aprendo il petto verso di lei, e stavolta è lei ad indietreggiare. La sua energia viene meno ed ora riesco anche a muovermi più liberamente, mi sento più leggero e in maggiore controllo del mio corpo. La Vampira adesso ha cambiato totalmente atteggiamento, non è più minacciosa ed inizia a comportarsi come tutti qui personaggi ostili di basso livello, disturbatori capaci al massimo di rallentarmi e farmi perdere tempo. Mi sta addosso, mi strattona debolmente, le do un pugno per allontanarla ma senza molta convinzione, poiché sono restio ad usare la violenza. Potrei finirla ma esito e lei continua a strattonarmi e parlarmi per distrarmi, qui la mia energia è agli sgoccioli e lo scenario si sta già sfaldando.Ci vuole parecchia energia già solo per rimanere in questo tipo di luoghi, se poi ci si mettono anche i combattimenti è chiaro che questa energia si esaurisca ancora più in fretta. Dunque lo scenario collassa e per questa volta devo rinunciare a proseguire e vedere cosa c'è oltre, in ogni caso ora che so come affrontare questi esseri non avrò problemi a tornare e continuare l'esplorazione. Sin dalla prima volta che sono capitato per caso nei Sotterranei, ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di importante per me da scoprire lì ma avevo sempre trovato la strada sbarrata. Dopo questa esperienza potrei aver sbloccato quella strada ed ora sono molto curioso di vedere cosa troverò proseguendo.
23 marzo 2024
Lucido ore 22.00-1.00
Il cantiere
Mi trovo camminare con i piedi immersi nell'acqua all'interno di un edificio allagato e ad un certo punto prendo lucidità. Ora sono a casa mia, esco e vado subito verso la casa di fronte, con l'intenzione di raggiungere i Sotterranei. Non so perché ho il piede sinistro pesante e leggermente dolorante e fatico ad appoggiarlo, forse questo il mio piede fisico in questo momento è incastrato tra il materasso e l'asse di legno del letto, in ogni caso dopo un po' il fastidio svanisce. Nel frattempo lo scenario intorno a me si modifica, entro in un edificio e cerco ancora il passaggio verso i Sotterranei, nonostante non mi trovi più a casa di Gianfranco e Luisa. Trovo una rampa di scale che scende, con una specie di nebbiolina colorata fluttuante, che dovrebbe essere un segnale che indica dove devo andare. C'è però anche una porta alla mia destra, decido dunque di dare almeno un'occhiata, la apro e ci trovo un minuscolo bagno semi buio, un vicolo cieco. Torno dunque verso le scale che ho visto prima ma ora la nebbiolina è scomparsa, come se il tempo per attraversarla fosse scaduto. In ogni caso non avevo percepito la tipica energia dei Sotterranei, forse non era la strada giusta. Esco e mi metto a girare nei dintorni dell'edificio, realizzando che mi trovo appena all'esterno di un cantiere, delimitato da una recinzione provvisoria fatta di segmenti irregolari. Attraverso dei piccoli spazi tra questi segmenti riesco ad intravedere all'interno e capisco che non c'è niente di interessante qui. Torno indietro e rientro nell'edificio passando però da un'altra entrata. Stavolta c'è una scalinata che sale e anche un ascensore, do una rapida occhiata ad entrambi e vedo che sono bui dunque rinuncio ad utilizzarli. Esco da una porta ed incontro un uomo che mi dice qualcosa che non ricordo, qui inizio a perdere lucidità e poco dopo mi sveglio.
30 marzo 2024
Lucido ore 6.00-7.00
Breve passeggiata in una città sconosciuta
Sono nello stato ipnagogico, osservo le immagini farsi sempre più concrete, diventa uno scenario quasi in 3D, un'ampia strada pedonale affollata. Immagino di camminare in questo scenario e così facendo ci entro gradualmente. Scendo delle scale, percorro questo viale pedonale e mi guardo intorno, alla mia sinistra c'è un flusso continuo di persone e al di là di esse un parapetto che separa il viale da qualcos'altro, forse dei binari o forse il letto di un fiume. Proseguo fino a raggiungere una rotatoria che gira intorno ad una specie di panchina circolare, qui c'è un gruppo di uomini nordafricani che chiacchierano e scherzano tra loro. Subito dopo c'è un breve tratto in salita, al termine del quale c'è una specie di fontana con l'acqua che sgorga di continuo da un rubinetto. Vorrei andare ad esaminarlo da vicino ma poi ci ripenso perché mi accorgo che il getto è molto irregolare e ampio e temo che possa arrivarmi qualche schizzo d'acqua negli occhi, il che mi farebbe destabilizzare. Su un lato del viale pedonale c'è una strada e al di là di essa degli edifici che sembrerebbero vecchi di qualche secolo. Entro in un ristorante che si trova al piano terra di uno di questi edifici, mi metto a sfregare le mani su una parete per stabilizzarmi e vedo che qualcuno dai tavoli mi sta guardando con aria perplessa. Attraverso una sala ed accedo ad un'altra, per poi fermarmi in piedi davanti ad un tavolo con delle persone sedute. Occupo un posto libero senza però sedermi, mi verso un po' d'acqua in un bicchiere e ne bevo qualche sorso, poi arriva una cameriera e le chiedo di portare un'altra bottiglia d'acqua e dico che la pagherò io. Poco dopo però mi lo scenario si dissolve e mi ritrovo in paralisi, da qui inizia una serie di situazioni confuse in cui parto più volte dalla paralisi ed esco di casa ma senza riuscire a stabilizzarmi.
1 aprile 2024
Lucido ore 7.30-8.30
Duoduo della natura
Mi trovo a camminare in un ambiente confuso e nebbioso e ad un certo punto prendo lucidità. La vista è molto sfocata, mi metto a sfregare le mani sulle pareti per stabilizzarmi e attivare a pieno la vista ma faccio più fatica del solito stavolta. Ad un certo punto imbocco una scala che scende e qui finalmente la vista inizia a farsi più stabile. Scendo alcuni piani e qui inizio a sentire l'energia dei Sotterranei che mi destabilizza. Stavolta non ho il tempo di fermarmi e stabilizzarmi e vengo travolto da questa energia, la quale però non è affatto negativa ora che non è più accompagnata dalla paura dei Vampiri. Riesco a trasformarla in qualcosa di piacevole e me la godo per qualche secondo mentre mi avvolge tutto il corpo. Qui perdo temporaneamente lucidità e in seguito la riprendo mentre sono sdraiato sul letto. Non sono in paralisi stavolta, tanto che inizialmente penso di essere sveglio o almeno in dormiveglia. Non appena provo a muovermi però capisco subito di essere nel mio corpo astrale. Mi alzo ed esco dalla mia stanza andando a tastoni, dato che la vista non è ancora attiva, e vado anche a sbattere con la parte sinistra del petto su una parete. Il colpo mi spinge leggermente indietro ma non mi fa male. Vado di sopra e qui la vista si attiva, esco dal portone con l'idea di raggiungere la casa di fronte e scendere nei Sotterranei ma vengo distratto da un tizio che mi chiama dal cortile di un'altra casa vicina. Ha capelli a caschetto e dall'aspetto e dall'atteggiamento mi ricorda al tempo stesso due persone, come se fosse una fusione tra queste due. Una di queste persone è un mio amico ed ex compagno di squadra di calcetto, mentre per quanto riguarda l'altra metà ho la sensazione che sia una persona che conosco ma non mi viene in mente chi possa essere. Mi dice delle cose e io cerco di assecondarlo ma senza farmi coinvolgere. Nel frattempo esco in strada e mi dirigo verso la casa di Gianfranco e Luisa, arrivato al cancello vedo che c'è un bambino che mi sta seguendo e cerca di entrare anche lui. Non voglio distrazioni, devo andare da solo, così cerco di inviargli mentalmente il comando di andarsene e tornare da sua madre che sta camminando poco più avanti lungo la strada. Inizialmente lui insiste nel voler entrare, perciò invio un comando più fermo e deciso, indurendo anche lo sguardo, rendendolo quasi minaccioso. Stavolta funziona, il bambino se ne va e si ricongiunge con sua madre, nel frattempo però la cosa mi ha un po' destabilizzato e l'ambiente intorno a me si è deformato. Salgo le scale e vado verso l'ingresso mentre eseguo esercizi per stabilizzarmi, suono il campanello e sento la voce di una donna rispondermi in tono burbero. Mi rendo conto che non può essere Luisa e ne ho la conferma quando mi apre e la vedo, devo aver sbagliato appartamento. Mi scuso dicendo che cercavo casa di Gianfranco e Luisa e lei mi dice che devo andare di sotto, l'appartamento che cerco si trova al piano terra.
Scendo le scale e devo girare un po' per trovare l'entrata, che la casa sia sempre diversa ogni volta è normale, stavolta però le differenze sembrano più marcate del solito. Alla fine trovo la porta d'ingresso e quando entro non trovo nessuno ad accogliermi. Giro un po' per la casa, che sembra essere molto grande, più del solito, do un'occhiata ad alcune stanze, attraverso un corridoio e vedo che termina in una sala. Prima di andare da quella parte però mi soffermo in una stanza in particolare, dove c'è una libreria a ridosso di una parete. Ad attirare la mia attenzione però è un libro su un tavolo, il cui titolo è "Duoduo della natura" (o forse "di natura"). Non ho idea di cosa significhi, sembrerebbe una frase senza senso ma potrebbe nascondere un qualche significato simbolico. Sfoglio il libro e vedo che sembra essere una sorta di guida ai luoghi astrali, con tanto di mappe di ogni luogo e catalogazione dei rispettivi abitanti. Ricordo una specie di tabella con elencati quelli che dovrebbero essere nomi di diverse razze o tipologie di creature, forse animali o forse esseri intelligenti umani o meno. Ricordo vagamente solo uno di quei nomi, qualcosa tipo "Neffe". Sulla copertina leggo dei nomi e cognomi, probabilmente appartenenti agli autori di questo libro, oltre ad un testo in una lingua che non conosco ma che sembra somigliare vagamente al rumeno. Ora decido di tornare al mio obbiettivo iniziale, trovo una rampa di scale ed inizio a scendere ma qui la mia energia si esaurisce e lentamente mi sveglio.
May my heart be my guiding key