Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 28/04/2017, 13:09

Sogno lucido della notte del 25-04-2017

LOTTA A DISTANZA CONTRO UN DRAGO GIGANTE

Mi sveglio in piena notte sdraiato a pancia in su, in uno stato di paralisi accompagnata da ipnagogiche intense e poco rassicuranti. Vedo la mia stanza con quel poco di luce che entra dalla finestra, e sento presenze maligne ed inquietanti intorno a me. In particolare sento una presenza che si avvicina a me e per una frazione di secondo mi appare come un' immagine distorta di mia madre, per il resto ne sento solo la presenza oltre ad un mormorio incomprensibile. Sento l' entità assalirmi, era un po' che non mi capitavano queste "aggressioni" notturne da parte di questi spettri del sonno. In passato, quando mi capitavano, venivo colto dal panico e mi agitavo rendendo l'entità ancor più aggressiva e malefica fino a svegliarmi col cuore a mille e con la paura di riaddormentarmi di nuovo e di rivivere tale esperienza. Ora ho imparato a gestire queste situazioni e infatti in questo caso mi rilasso e lascio che l'entità mi trapassi e svanisca dentro di me. Ora posso staccarmi dal corpo fisico ed entrare nel sogno. Nonostante i progressi fatti in questo senso, ancora non ho il coraggio di affrontare questi demoni che infestano casa mia durante questi particolari sogni lucidi e dunque il desiderio di uscire immediatamente da casa fa sì che, invece di trovarmi a camminare normalmente sul pavimento, mi trovi a levitare nella stanza e ad uscire passando attraverso il soffitto. Una volta fuori casa però lo scenario è completamente diverso, ora sono sospeso in aria a diversi metri da terra in una città sconosciuta. Non sto però levitando autonomamente, ma sono sorretto da qualcuno o qualcosa che però nel momento in cui me ne rendo conto scende e mi lascia a terra per poi scomparire. Ho perso l'occasione di fare un giro in volo, ma non ho nemmeno il tempo di pensare a questo perché davanti a me, a circa cento metri di distanza vedo un enorme drago tra due grattacieli. Questo drago è immenso, la sua testa è alta quanto i due grattacieli ed è rivolta verso di me con aria minacciosa. Comincia a sputare fiamme bluastre con sfumature di vari colori. La distanza mi consente di ripararmi dietro a degli edifici prima che le fiamme mi raggiungano. Il drago continua a sputare fuoco e decido che di contrattaccare lanciandogli delle onde energetiche dalle mani, le quali però si rivelano inefficaci. Si crea una situazione di stallo, nessuno dei due riesce a danneggiare l'altro e il sogno svanisce senza che la lotta abbia un vincitore.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 04/06/2017, 18:25

Sogni lucidi pomeridiani del 26-05-2017

La tigre e la casa senza uscita

Mi trovo in stato di paralisi e scendo dal letto col mio corpo onirico. Rimango in piedi qualche secondo finché il sogno non inizia a prendere forma. Esco dalla stanza ancora senza vedere bene e mi dirigo subito verso le scale, perché intorno a me stranamente c'è poca luce e l'atmosfera è un po' cupa. Esco dal portone d'ingresso principale e mi fermo un attimo sul balcone notando che il portone non si trova nella sua solita posizione. Distolgo lo sguardo dal portone, poi guardo di nuovo e vedo che addirittura il portone non c'è più. Trovo la cosa insolita perché certe cose della mia casa sono sempre rimaste al loro posto nei miei sogni, il portone era una di queste, mentre qui si diverte a prendermi in giro giocando a nascondino :D . Appena arrivo al cancelletto mi trovo davanti un grosso cane nero, che viene minaccioso verso di me ringhiandomi contro. Situazione tipica dei miei sogni, i cani sono sempre ostili inizialmente, ma ormai ho imparato a controllarli senza usare la violenza, cosa che mi faceva spesso perdere lucidità o comunque faceva destabilizzare il sogno fino a volte a svegliarmi. Alzo una mano verso il cane ordinandogli telepaticamente di calmarsi e lui immediatamente smette di ringhiare e diventa docile come un agnellino e si lascia accarezzare. Gli dico di andare a giocare con due cagnolini che si trovano in mezzo alla strada ma guardando meglio mi accorgo che uno dei due in realtà è un bellissimo cucciolo di tigre, che subito viene verso di me. Lo accarezzo, ci gioco un po' e mi viene in mente di farlo crescere fino a diventare una tigre adulta per poi cavalcarla. Così avviene e in pochi secondi mi trovo a cavallo di una tigre adulta e insieme partiamo a grande velocità,
anche troppa, tanto che sono costretto a chiederle di rallentare un po', per paura di destabilizzare il sogno. Ci dirigiamo lungo il parcheggio in discesa dietro casa mia. Ad un certo punto chiedo alla tigre di fermarsi e farmi scendere ma lei stavolta non obbedisce, insisto ma continua a muoversi qua e là. Alla fine riesco almeno a farla rallentare e a scendere in corsa. Ora sono in fondo alla discesa ma sempre nella zona di casa mia, voglio cambiare scenario, visitare qualche luogo nuovo, così penso di usare la mia tecnica di entrare in una casa e poi uscire da un'altra porta. Entro in una delle villette di fronte al parcheggio, dentro non trovo nessuno, è tutto buio e deserto e penso "meglio così, nessuna distrazione, posso uscire subito", col cavolo invece perché quando apro la prima porta che mi trovo davanti, mi trovo in un altra stanza buia e deserta, e così via per almeno 4-5 volte. Ogni volta che entro la luce si accende ma dentro non c'è mai nessuno, e le porte portano solo ad altre stanze. Ad un certo punto mi fermo un attimo, vedo una rampa di scale che porta al piano di sotto verso l'oscurità, e niente, l'idea di scendere lì sotto mi terrorizza e proseguo ad aprire l'ennesima porta. Questa è fatta come un grosso armadio a due ante, con una sedia davanti che la blocca, la sposto, apro e niente da fare, un'altra stanza ! A questo punto ho un vuoto di memoria, il ricordo ritorna che sono a casa di un mio amico, sul balcone (per lo meno ora sono all'aria aperta, anche se sempre bloccato in un edificio). Il balcone assomiglia a quello reale ma con un pezzo in più, invece che essere a L, è a U.[/color[color=#00BF00]] Qui inizio a parlare con un mio amico della paura che ho nel saltare giù da punti rialzati nei sogni, nonostante sappia di stare sognando. Gli spiego il fatto che anche quando trovo il coraggio di lasciarmi andare, o il sogno collassa o l'ambiente si deforma facendomi trovare appigli o avvicinando il suolo, insomma di farmi volare non ne vuole proprio sapere. Osservo un po' il balcone e vedo che ora al posto della ringhiera c'è un muretto di cemento, con un corrimano piuttosto largo sul quale, a differenza della ringhiera che è molto più stretta, potrei rimanere in piedi per un po'. Dunque penso di utilizzare una sedia per aiutarmi a salire ma in quel momento il sogno si deforma e mi ritrovo in ascensore da solo.
Premo il tasto 0 per scendere al piano terra, mentre scendo sento che il sogno sta per finire perché un'occhio del corpo fisico mi si apre e inizio a vedere la parete accanto al mio letto che si sovrappone all'immagine del sogno. Qui i ricordi si fanno confusi e piombo in un falso risveglio che riuscirò poi a riconoscere, grazie al p.o. di mio fratello che si comporta in modo strano. Batte dei colpi sul letto, mentre sono sdraiato a pancia in giù (già questo doveva farmi capire di stare ancora sognando dato che mi ero addormentato sul fianco destro). Il dubbio ce l'ho e mi alzo dal letto, lui continua a fare cose strane, allora faccio un test di realtà, prendo il cellulare sul comodino e guardo l'ora,le 8.43, già questo non è possibile perché dovrebbe essere pomeriggio ma per ulteriore conferma lo riguardo e l'orario è diverso e penso "bene ! Sto ancora sognando !" Faccio il gesto dell'ombrello al p.o. di mio fratello come per dirgli "ti ho fregato !" . Esco dalla mia stanza e vado verso le scale ma poi ho un senso di pentimento e mi sento in obbligo di tornare indietro a scusarmi con mio fratello, in fondo è grazie al suo strano comportamento che ho preso lucidità. Ora esco di nuovo dalla stanza ed esco dalla porta del garage, con l'idea di entrare nell'intercapedine, ma qui il sogno si deforma di nuovo e mi sveglio.Essendo l'intercapedine l'unico luogo di casa mia in cui nella realtà non sono mai entrato, rappresenta un portale verso nuovi scenari. Tuttavia spesso l'entrata risulta difficoltosa, poiché una volta aperta la porta mi trovo di fronte uno stretto cunicolo posto a mezza altezza sul quale devo prima arrampicarmi e poi strisciare per uscirne. Nel fare questo le probabilità di destabilizzare il sogno aumentano sensibilmente.


Sogno lucido della notte del 31-05-2017

Una casa già vista

Vado a dormire piuttosto tardi, alle 0.40. Pratico il rilassamento cercando di restare cosciente, raggiungendo uno stato di profondo rilassamento, vicino alla paralisi, ma mi addormento prima che questa si verifichi. Mi sveglio dopo un tempo indefinito in stato di paralisi, situazione ideale per utilizzare la mia tecnica di induzione preferita, la DEILD. Questa volta decido di non alzarmi subito col mio corpo onirico perché voglio staccarmi dal corpo fluttuando anziché rotolando giù dal letto. Provo ad immaginare di sollevarmi col mio corpo onirico e restare sospeso in aria ma non funziona. Mi metto dunque seduto, mi sento ancora pesantissimo e non vedo nulla, penso allora di provare ancora a levitare allargando le braccia e immaginare che si trasformino in ali. Rimango così per un po' ma non funziona neanche questo. Decido dunque di alzarmi normalmente e proseguire camminando, ora ho acquisito piena mobilità e anche la vista, anche se, essendo notte, vedo ben poco. Mi impongo di non fuggire subito via da casa come faccio sempre durante le mie OBE notturne, ma di restare per qualche secondo. Non ho il coraggio di fermarmi ad osservare in giro ma quantomeno questa volta sono un po' più tranquillo e cammino lentamente verso le scale, è già un piccolo passo avanti. Sulle scale però sento il bisogno di canticchiare qualcosa per esorcizzare questa mia paura, un motivetto che mi viene in mente lì per lì ma che non mi sembra di aver mai sentito. Arrivato al piano di sopra provo ad aprire la porta ma è chiusa a chiave. Invece di perdere tempo a girare la chiave, decido di attraversarla. So che così facendo rischierei di destabilizzare il sogno, ma prima o poi dovrò pur imparare ad usare questo "super potere", dunque senza esitare vado lentamente contro la porta e la attraverso semplicemente pensando di farlo. Attraverso il portone senza incontrare nessuna resistenza, anche se, come previsto, nel farlo le immagini si deformano per qualche istante ma poi tutto torna alla normalità. Raggiungo rapidamente il cancelletto e chiedo ad alta voce chiarezza più volte. Le immagini diventano più nitide e aumenta un po' l'illuminazione, nel frattempo un ragazzo viene nella mia direzione e sembra guardarmi male, come per dire "che fa questo ? Parla da solo ?" ma non gli do peso e proseguo per la mia strada. Mentre mi dirigo verso l'incrocio mi guardo intorno, osservo la strada, è tutto molto vivido e realistico. Guardo le targhe delle macchine, distolgo lo sguardo e le riguardo e queste cambiano. Sul cartello che indica la via di casa mia c'è una scritta diversa, mentre quello della traversa è grosso e quadrato e presenta diverse scritte tra cui una grossa fatta col pennarello celeste. Non riesco a ricordare nessuna di queste scritte. Giro a sinistra e proseguo per un po' osservando intorno, tutto è perfettamente stabile, ora si è fatto giorno, c'è molta luce e c'è un'atmosfera serena. Penso di entrare in una delle villette per esplorarla un po' e poi cambiare scenario. Vedo un tizio capellone entrare in una delle villette alla mia destra, ho l'impressione di conoscerlo. Decido di entrare in una villa poco più avanti e mi avvicino al cancello, che apro semplicemente premendo con la mano. La porta d'ingresso è accostata e prima ancora di entrare prendo una matita da un portamatite posto su una mensola alla mia sinistra e me la metto in tasca. Entro e subito mi rendo conto di essere già stato in questa casa, forse in un altro sogno. Non ricordo i dettagli ma ho la forte impressione di essere già stato lì. Incontro una signora mora sulla cinquantina, la saluto e le dico "sono già stato qui, si ricorda di me ?". La donna e il marito, che nel frattempo è apparso, sembrano non riconoscermi. La casa, come detto, mi sembra familiare ma me la ricordavo più grande, mentre qui vedo solo una saletta al termine del breve corridoio che ho percorso appena entrato. Girando l'angolo però mi accorgo che c'è una porta che conduce ad un ampia sala dove credevo ci fosse solo una parete. Esploro questa parte della casa e mi accorgo che è enorme, c'è addirittura una sala con diversi tavoli rotondi con tovaglie rosse, come se ci fosse un ristorante dentro la casa, per qualche motivo tutto questo mi conferma di esserci già stato, perciò torno indietro e dico alla coppia di coniugi che sono certo di essere già venuto qui. Loro mi dicono che ci sono venuto a cena insieme ai miei e a P. e P.(marito e moglie, amici dei miei) mentre io ho l'impressione di esserci venuto da solo, e che mia madre sia venuta a prendermi dopo cena. Mentre parliamo noto un signore anziano, probabilmente il padre di uno dei due, seduto sul divano immobile con lo sguardo fisso, come in stato vegetativo. Decido di uscire e proseguire il mio sogno lucido e saluto i signori, ma prima che raggiunga il corridoio che porta all'uscita, il marito mi dice di portare fuori un sacco dell'immondizia contenente grasso. Si tratta di un sacco bianco, alto circa un metro e largo più di mezzo, non proprio leggerissimo. Lo prendo e lo porto con me fuori mentre mi chiedo dove devo buttarlo, se nell'indifferenziata o nell'organico. Quando esco però non trovo nessun cassonetto e dunque lo appoggio addosso al muro sul marciapiede. Vorrei proseguire per la mia strada ma mi accorgo che ho le mani appiccicose, qualche residuo di grasso mi è rimasto sulle mani. La cosa mi disgusta e penso che prima devo assolutamente lavarmi le mani, così entro di nuovo ma ora l'interno della casa è diverso, c'è un corridoio stretto che porta ad una rampa di scale che vanno al piano di sopra. La signora è sulle scale intenta a fare non so cosa, le chiedo se posso lavarmi le mani, lei risponde quasi seccata indicandomi uno dei lavandini, ce ne sono diversi in fila alla mia sinistra, come se mi trovassi in un bagno pubblico di un autogrill, mentre alla mia destra c'è il bagno. Mi dice che posso lavarmi le mani ma che non devo usare il bagnoschiuma, e io penso "ma chi cavolo te l'ha chiesto il bagnoschiuma ?" e utilizzo il sapone liquido che trovo su uno dei lavandini. Mentre mi lavo le mani un ragazzo di colore scende dalle scale e comincia a parlarmi, lo riconosco, si tratta di un ragazzo con cui ho giocato a calcetto qualche anno fa e comincia a parlarmi, qui perdo anche il piccolo barlume di lucidità che mi era rimasta e vengo risucchiato in una conversazione su un videogioco e sui suoi difetti.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Citrato » 04/06/2017, 23:44

Complimenti Hari! I tuoi lucidi sono bellissimi e molto ricchi di interessanti particolari! :D
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 05/06/2017, 22:20

Grazie :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 03/07/2017, 22:20

Sogno lucido pomeridiano del 14-06-2017

Ricerca del sé interiore e scontro con i sicari

Sono sul letto, mio fratello sta vedendo la tv che trasmette un cartone animato con personaggi misti tra Dragon Ball e altri cartoni. Mi ricordo una scena con Freezer che lancia un onda energetica dalla bocca distruggendo qualcosa davanti a sé. Dopo un po' realizzo che sto sognando perché sono sdraiato al contrario, e vedo la tv stando a pancia in giù e alzando leggermente la testa. A questo punto mi trovo in stato di paralisi e stavolta sono sdraiato nel verso giusto, sempre a pancia in giù. Mi sento abbastanza pesante e lentamente riesco a scendere dal letto con il mio corpo onirico. Cammino molto lentamente ancora alla cieca cercando di stabilizzare il sogno, sfregando le mani e toccando le pareti, sentendone la consistenza. Decido di fare qualcosa che provi la mia effettiva lucidità una volta sveglio, penso dunque di dire ad alta voce il mio nome e cognome e la mia data di nascita e successivamente anche il mio numero di cellulare. Tutto risulta corretto. Dopo un po' acquisisco la vista, sono in sala hobby e sento bussare alla porta che conduce al garage. Sento delle voci da dietro la porta, mi sembra di riconoscere mia madre insieme ad un'altra donna. Vado ad aprire e infatti
c'è mia madre con una signora e una ragazza bionda, presumibilmente la figlia. Non voglio farmi distrarre da questi personaggi, ho ben chiaro il mio obbiettivo che è quello di contattare una sorta di guida del sogno, una figura umana che rappresenti il mio inconscio a cui fare delle domande e chiedere consigli. Esco dunque in strada e provo a chiamarla ad alta voce ma non accade nulla. Vedo all'incrocio alla fine della mia via, un ragazzo in motorino che parla con un altro tizio con un cane al guinzaglio. Quello in motorino sembra guardarmi e mi chiedo se sia lui quello che sto cercando. Chiedo loro se sanno dove posso trovare la mia guida del sogno ed essi rispondono qualcosa che non ricordo, comunque niente che abbia senso. Il cane, grosso e nero, non sembra molto contento della mia presenza, cerco di calmarlo accarezzandolo ma non si fa toccare e si allontana dandomi anche l'impressione di diventare ancora più grosso. Lascio perdere e chiedo ad altri ragazzi che nel frattempo sono arrivati lì se sanno qualcosa di questa guida onirica ma nessuno sa rispondermi oppure mi ignorano. Vedo che man mano che arrivano entrano tutti in una villetta di fronte a me, come se lì ci fosse una
festa o qualcosa del genere. Una volta che tutti sono entrati resto un po' lì fermo a pensare a cosa fare , poi vedo una ragazza coi capelli corti seduta sul sedile posteriore di una macchina parcheggiata davanti al cancello della villetta. Mi avvicino e richiamo la sua attenzione bussando sul finestrino. Lei fa una smorfia come per dire "e ora cosa vuole questo ?" Le faccio capire a gesti che voglio parlarle e lei apre il tettino della macchina e si sporge. Le chiedo se sa come posso contattare la mia guida del sogno e lei mi risponde "Ah stai cercando la tua guida onirica ? Beh è lontana, dovrai fare molta strada !" Poi mi chiede: "tu sei una persona umile ?" Dopo un attimo di indecisione rispondo di sì, e lei si mette a ridere e dice "sì, come no !" Il sogno comincia a destabilizzarsi e ho l'impressione che stia per svanire ma riesco a riprenderlo. La conversazione con la ragazza continua un altro po' poi lei mi lascia un foglio verde con sopra dei disegnini che ritraggono degli animaletti o incroci tra animali e piante classificati in colonne con tanto di nome scritto affianco. Nonostante lo sforzo di memorizzarne qualcuno ricordo solo una figura di un cane con enormi testicoli e accanto scritto Dogbins. Nel frattempo la ragazza se ne è andata e io sono sempre davanti al cancello della villa e penso di entrarci e partecipare anche io alla festa. Penso di usare i miei poteri per aprire il cancello ma lo trovo già aperto, accostato. Nel cortile esterno della villetta incontro una bella ragazza bionda che si appresta a scendere le scale forse per andare a prendere qualcosa al seminterrato. Ho l'impressione che si tratti della padrona di casa. Le chiedo qualcosa che non ricordo e non ricordo neanche la sua risposta.
La seguo poi dentro casa dove ci sono tutti gli altri seduti attorno ad un tavolo. Non c'è ne musica, ne atmosfera da festa, sembra più che altro che siano in procinto di iniziare una partita a carte o a qualche gioco di società. Ho qualcosa di indefinito in bocca e mi dirigo in bagno per gettarla nel water, poi torno nella saletta e dico agli altri che pensavo ci fosse una festa con musica e roba da mangiare e da bere, invece la situazione è un po' noiosa quindi me ne vado. Mentre sto per uscire vedo una lucetta rossa che si muove nella stanza. Vedo che si posa sulla maglia bianca di un ragazzo seduto frontalmente alla finestra e glielo faccio notare. Capisco che si tratta di un laser di un qualche fucile di precisione e che il bersaglio sono io. Da qui inizia una sorta di racconto d'azione interattivo. Praticamente creo la storia e la vivo quasi simultaneamente e quando ho un attimo di indecisione su quello che deve accadere il sogno si deforma temporaneamente. Esco in strada e vedo delle macchina nere con i vetri oscurati. Penso che dentro ci siano dei sicari incaricati di uccidermi e infatti vedo spuntare fuori degli uomini col passamontagna. Io salgo su una macchina c'è molto traffico, le macchine sono quasi attaccate una all'altra, così salto da una macchina all'altra tornando indietro fino a giungere davanti casa di mia zia, che è adiacente alla mia. Qui uno dei sicari mi raggiunge e mi afferra il braccio ma io riesco a divincolarmi e mi tuffo letteralmente contro il muro di recinzione del giardino di mia zia attraversandolo. A questo punto mi nascondo sul balcone, accucciandomi dietro al muretto, pensando ad una strategia di contrattacco. Poco dopo vengo raggiunto da uno dei sicari, una ragazza bionda che indossa un costume nero molto aderente, tipo eroina dei fumetti. Come armi ha arco e frecce, ma a distanza ravvicinata gli servono a poco. Ci scontriamo corpo a corpo, qui il sogno si destabilizza per qualche secondo poi torna stabile, scaravento la ragazza contro il muretto facendole perdere i sensi. A quel punto compare quello che ha tutta l'aria di essere il boss: un tizio alto con capelli lunghissimi biondo platino. Voglio chiudere questa
battaglia e dal balcone (lui è in giardino sotto di me) gli lancio tutte insieme le frecce della ragazza. Lui senza scomporsi, le para con un movimento del braccio creando una specie di campo di forza sul quale esse vanno a sbattere sparpagliandosi. Dopodiché invece di continuare lo scontro, si gira e se ne va. Io gli dico di farsi sotto ma lui si allontana dicendo che tanto ha già vinto. Non capisco cosa voglia dire, lo seguo in strada e gli dico "pensi di aver vinto perché sto per svegliarmi", lui mi guarda con un sorriso beffardo e continua a proseguire lungo la strada. Vedendo che non ha alcuna intenzione di combattere, decido di farla finita colpendolo a distanza, dunque inizio a caricare nella mano destra una sfera energetica da lanciargli. La sfera non arriva ma non importa, lo chiamo di nuovo per farlo voltare e poi spingo l'aria con la mano colpendolo in pieno e facendolo cadere a terra. Lo colpisco di nuovo poi lo raggiungo e gli spezzo il collo, poi lo prendo e lo lancio contro il muro di recinzione di una villa per toglierlo dalla strada visto che sta anche arrivando una macchina dietro. Vado sul marciapiede per sistemare meglio il corpo e si vede l'osso della spalla sinistra che è uscito
fuori. Provo un senso di pentimento per averlo ucciso, e capisco che aveva ragione quando mi ha detto di avermi sconfitto, perché è riuscito a distogliermi da quello che era il mio obbiettivo in questo sogno.
Mi sono fatto prendere dalla foga della battaglia e ho perso almeno parzialmente lucidità, incaponendomi a voler eliminare la minaccia che ormai minaccia non era più. Il sogno poi è continuato con un'ultima parte in cui torno verso casa mia e incontro una donna in giardino ma qui dopo un po' mi sveglio. Questo è stato uno dei lucidi più lunghi che abbia mai fatto, ho praticamente mantenuto la lucidità, seppur non sempre al massimo, per tutta la durata del sogno, dall'uscita dal corpo al risveglio definitivo. Per questo penso di aver sprecato un'occasione, dato che raramente un sogno lucido è così duraturo e stabile, soprattutto se fatto di pomeriggio. Avrei potuto sfruttarlo meglio, insistendo magari nel cercare di contattare il mio sé interiore.

Serie di sogni lucidi pomeridiani del 29-06-2017

Sto giocando a pallone dentro casa con mio fratello. Dopo un po' mi rendo conto che si tratta di un sogno ma non acquisisco subito piena lucidità perché e rimango nella trama del sogno per un po' finché non mi sveglio. Sono in uno stato di profondo rilassamento, e dopo pochi istanti mi sento invadere da un ondata vibratoria che parte dai piedi e arriva rapidamente alla testa. Era un po' che non mi capitava di essere sveglio nel momento esatto in cui il mio corpo entrava in paralisi, la sensazione è sempre molto forte, mi sento trapanare la testa nel momento in cui l'ondata la raggiunge. A questo punto posso rientrare nel sogno, mi alzo e vago per la casa. Sono pesante e fatico a stabilizzare
il sogno, mi sfrego più volte le mani ma non ottengo miglioramenti, anzi mi ritrovo di nuovo a letto nella fase intermedia. Continuo a sfregarmi le mani anche sul letto e per un po' mi viene il dubbio che lo stia facendo fisicamente. Mi alzo di nuovo ma sono ancora pesantissimo, mi muovo molto lentamente e non vedo nulla, provo a toccare le pareti per stabilizzare me fatico più del solito. Qui comincio a sentirmi come afferrato e bloccato da una forza invisibile. Mi sento delle dita che mi afferrano le braccia e più cerco di divincolarmi più la stretta di queste mani invisibili diventa forte. Alla fine questa forza ha la meglio e mi ritrovo nuovamente sul letto. La cosa si ripete più volte, con questa forza invisibile che ogni volta che mi alzo e tento di uscire da casa me lo impedisce, è veramente frustrante. In uno di questi episodi riesco ad uscire sul balcone ma qui vengo afferrato da questa entità che mi immobilizza prendendomi alle spalle. Sono in piedi sul balcone consapevole che è assolutamente inutile tentare di divincolarsi con la forza, so che l'unico modo è immaginare di sfuggire oppure di distruggere questa entità ma per qualche motivo non funziona. Provo ad immaginare di
fulminarla con una scarica elettrica che mi parte dalla schiena ma non accade nulla e poco dopo sono di nuovo a letto.
In un'altro episodio invece ho perso lucidità, sono al piano di sopra coi miei nonni e mia madre ma ad un certo punto mi ricordo di stare sognando, tento allora di uscire ma mia madre mi si avvicina e cerca di abbracciarmi. Io so che in realtà si tratta dell'entità che vuole bloccarmi e impedirmi di continuare il mio sogno lucido. Io dunque la scaccio ma lei insiste e capisco che per evitarla dovrei lanciarla contro la ringhiera delle scale ma proprio non ce la faccio così ingenuamente le dico "se ti abbraccio poi mi lasci andare ?" lei ovviamente risponde di sì,
ci abbracciamo ed ecco che il demone si rivela per immobilizzarmi mentre si esibisce in una risata demoniaca. Si ricomincia da capo, è frustrante ma non demordo, non voglio dargliela vinta, non è possibile che non possa lucidare per colpa di questa entità maligna, devo trovare un modo per sconfiggerla. Mi alzo per l'ennesima volta dal letto ma stavolta faccio qualcosa che non avevo mai fatto prima: appena alzato e prima ancora di uscire dalla mia stanza, inizio a correre a tutta velocità in modo tale che l'entità non possa acchiapparmi. Salgo velocemente le scale e non perdo tempo ad aprire la porta mi ci getto contro e l'attraverso semplicemente convincendomi di farlo. Faccio lo stesso con in cancello e continuo a correre lungo la strada sempre più veloce. Temevo che correndo troppo veloce avrei fatto collassare il sogno invece è l'esatto contrario, esso prende consistenza e l'esperienza della corsa super veloce è emozionante e adrenalinica. Sento la resistenza del vento come in una corsa reale solo che qui vado molto più veloce di quanto potrei andare nel mondo fisico. Dopo aver percorso tutta la via che parte di fronte al cancello di casa mia e un altro pezzo di strada mi
trovo in un luogo che non fa parte del mio quartiere nella realtà. Ora sono al sicuro dal demone e smetto di correre. E' notte, la mia attenzione viene attirata da una porta bianca di un basso edificio. Dietro di me c'è un tizio e gli faccio cenno di seguirmi per accompagnarmi nell'esplorazione di quello che si trova dietro quella porta. Quando la apro però vedo che dentro è buio pesto e decido di lasciar perdere, sono appena sfuggito ad un demone non ho intenzione di incontrarne altri ! Vado dunque alla ricerca di un luogo affollato, dove ci sia un po' di movimento e magari qualcosa di divertente da fare. Giro l'angolo verso la mia sinistra al primo incrocio e mi trovo davanti una stradina chiusa in cui sembra esserci in corso una specie di sagra rionale. Sento della musica provenire dalla fine della strada, con poche persone che ballano, mentre subito alla mia sinistra c'è uno stand gastronomico. Mi fermo subito a questo stand per prendere qualcosa da mangiare o da bere. Mi viene voglia di un frappè al cocco e quando mi avvicino, prima ancora di parlare, una ragazza dall'altra parte del bancone mi dice "vuoi del cocco ?" indicandomi delle fette di noce di cocco davanti a lei. Io allora le rispondo "mi hai letto nel
pensiero !" ma non so perché lei non la prende bene e fa una smorfia come per dire "piantala idiota" come se pensasse che ci stessi provando con lei. La ragazza è abbastanza carina, capelli neri lisci e lunghi e indossa un vestito rosso tipo gitana. Io cerco di farle capire che non ho tali intenzioni ma lei non ne vuole sapere. Compare un'altra donna che mi dice qualcosa che non ricordo. Non ricordo neanche se alla fine ho preso o no il cocco, comunque mi dirigo verso la fine della stradina,
dove c'è la musica e la gente che balla, ma qui il sogno svanisce. Ci sono altri episodi di questa lunga serie di sogni più o meno lucidi, ma non riesco a ricostruirne l'ordine cronologico. In almeno altri due di questi utilizzo di nuovo la corsa a super velocità per sfuggire all'entità ma non ricordo poi come continuano. In uno invece, dopo essere fuggito sempre in corsa da casa, mi fermo quando sono appena fuori e decido stavolta di prendere una macchina per raggiungere il centro, ma dopo aver parcheggiato ed essere sceso dall'auto,
mi ritrovo a parlare con mio padre e perdo lucidità. In un altro episodio mi ritrovo per l'ennesima volta sul letto con mio fratello che gira per la stanza e per un attimo penso di essermi svegliato veramente. Capisco presto però che si tratta di un falso risveglio perché mio fratello è in realtà il demone di prima, che stavolta mi impedisce di correre via, bloccandomi direttamente a letto. Probabilmente quell'attimo di incertezza iniziale, in cui ho creduto di essermi svegliato, mi è stato fatale e ha dato il tempo all'entità di prendere consistenza prima che mi alzassi. Il demone, sotto le mentite spoglie di mio fratello, inizia a minacciarmi, dice che vuole farmela
pagare per qualcosa che ho fatto. Riesco a scendere dal letto ma qui subito mi immobilizza ma solo parzialmente stavolta. Inizia una lotta, a tratti riesco a staccarmelo di dosso ma poi mi riacchiappa, alla fine forse riesco ad allontanarlo e seminarlo ma non sono sicuro, i ricordi sono confusi e si mischiano con altri episodi. In un altro episodio, forse l'ultimo mi trovo in una città sconosciuta, di giorno stavolta. C'è un bel sole, è una splendida giornata, di fronte a me ci sono edifici e strade ma ho voglia di andare al mare, così mi giro pensando di trovare appunto il mare e così è. Inizialmente è azzurro ma diventa quasi subito blu scuro e sopra di esso compaiono delle nuvole a pelo d'acqua, che dopo un po' spariscono. Vado in spiaggia, mi guardo intorno e vedo dei palazzi a schiera di 12-15 piani sulla strada adiacente alla spiaggia mentre sul mare più avanti c'è un ponte. Vado sotto i palazzi e penso di spiccare il volo direttamente da terra per raggiungere il tetto e godermi il panorama dall'alto, ma ci provo senza troppa convinzione e infatti non ci riesco. Torno verso il mare mi faccio il bagno ma prima di entrare qualcuno mi dice qualcosa che non ricordo bene, comunque credo fosse una sorta di avvertimento a non entrare in acqua. Io rispondo che sull'acqua posso camminarci e provo a farlo ma non mi riesce molto bene e dopo qualche secondo cedo alla leggi della natura, entrando in acqua come ogni comune mortale :D . L'acqua è tiepida, la sensazione è vivida e molto piacevole. Guardo in alto e vedo quelli che sembrano dei container navali colorati, accatastati uno sopra all'altro in equilibrio precario, e sembrano poter cadere da un momento all'altro. Penso che sia estremamente pericoloso e mi chiedo come possa questo tratto di mare essere considerato balneabile. Provo ora ad immergermi, sperando di scoprire un altro mondo sott'acqua e magari vedere dei pesci e chissà quali meraviglie, invece appena metto la testa sotto si oscura tutto. Scendo un po' ma continua ad essere tutto buio e inizio anche a sentire la pressione dell'acqua che aumenta. Riemergo e mi immergo di nuovo altre volte ma sempre con lo stesso risultato.
Non ricordo se poi continuo a sognare o mi sveglio definitivamente. Questa serie di sogni lucidi è stata piuttosto insolita, a causa soprattutto di quell'entità che voleva a tutti i costi impedirmi di lucidare. Questo "demone" deve essere la rappresentazione di un mio blocco interiore che devo assolutamente risolvere. Comunque tutto ciò è stato molto utile perché mi ha rivelato un nuovo modo di iniziare un sogno lucido partendo dalla paralisi. Fino ad ora mi alzavo dal letto per poi vagare per la casa alla cieca, in attesa che il sogno si formasse e che acquisissi piena mobilità. Dunque avevo bisogno di un po' di tempo prima di acquisire il pieno controllo del mio corpo onirico, mentre in questa serie di sogni sono riuscito a sfuggire all'entità correndo velocemente appena sceso dal letto. Ciò mi è sembrato subito un paradosso, ma poi ci ho riflettuto e ho capito che fino ad ora avevo sempre sbagliato, perché tentavo di muovermi una volta entrato nel sogno, come se mi trovassi ancora
nel corpo fisico. In questo caso invece, prima ancora di scendere dal letto,quindi in quella che io chiamo fase intermedia o limbo, sono partito con l'intenzione di correre veloce e così è stato, senza alcuno sforzo. L'illuminazione tuttavia l'ho avuta dopo aver letto gli ultimi sogni del diario di Olrac, in cui dice chiaramente che in quella fase che anche lui chiama intermedia, basta un minimo pensiero per avviare il sogno in una certa direzione. Riflettendo su questo l'ho ricollegato a questa mia recente esperienza, e finalmente ho capito. Era una cosa che in qualche modo già sapevo ma che per qualche motivo rimaneva sotto la superficie della mia consapevolezza, ora grazie a questa "entità" e ad Olrac è emersa e credo che ciò possa rappresentare una svolta nel mio approccio ai sogni lucidi.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 12/08/2017, 17:19

Sogno lucido notturno del 9 luglio 2017

Levitazione e corsa super veloce

Il sogno inizia che sono a casa mia a parlare con i miei. Più avanti mi trovo al piano di sopra in salotto, è notte, esco sul balcone e ho una strana sensazione. Mi chiedo se sto sognando, eseguo dei test di realtà, all'inizio sembra tutto normale poi le immagini iniziano a farsi sgranate e qui sono ormai sicuro di stare sognando. Decido di scendere in giardino e mi avvio verso le scale ma invece di scenderle normalmente decido di saltare direttamente giù (sono 5 gradini) ma nel farlo rimango sospeso in aria e praticamente galleggio muovendo le braccia come se stessi nuotando. Penso di fare un giro nei dintorni e vedere quanto in alto riesco a salire e fin dove riesco ad arrivare, ma appena mi giro verso la strada vengo risucchiato verso l'alto come già mi era accaduto tempo fa in un altro sogno. Quella volta mi ero spaventato e svegliato, stavolta invece resto calmo e mi lascio trascinare. Mi sento letteralmente risucchiare ma dura pochissimo stavolta e quasi subito mi trovo nella mia stanza in stato di paralisi ma non sul letto come di solito bensì sospeso a in aria a pancia in su a pochi centimetri da esso. Sono completamente immobilizzato so bene che è in questo stato è inutile tentare di muoversi come se fossi nel corpo fisico, dunque provo ad esprimere l'intento di volare via ma non accade nulla. Forse non l'ho fatto con sufficiente convinzione, alla fine mi trovo a scendere dal letto nel solito modo e di conseguenza mi trovo in piedi sul pavimento, dunque niente volo per il momento. Come sempre all'inizio mi sento pesante ma piano piano inizio ad acquisire mobilità. Raggiungo il salotto, nonostante sia notte cerco di restare calmo e mi impongo di rimanere un po' in casa, faccio un giro constatando che è tutto tranquillo, nessuna presenza oscura nei paraggi, evidentemente se mantengo la calma non appaiono demoni o altre entità malefiche. La visibilità tuttavia è scarsa, c'è una luce fioca e decido di andare di sopra ed uscire. Apro il portone ma con mio grande stupore mi trovo di fronte qualcosa di insolito: una ringhiera che mi sbarra totalmente la strada appena prima delle scale. Non mi era mai capitata questa cosa, comunque la scavalco senza problemi e una volta fuori decido che voglio raggiungere il centro o comunque trovare un luogo interessante da visitare, dunque inizi a correre a super velocità. Mentre corro vedo le case scorrere veloci ai miei lati. Mi fermo quando mi trovo davanti a quello che sembra un locale tipo ristorante o pub. C'è un po' di gente che entra ed esce ma non troppa. Mi avvicino e leggo le insegne in alto che mostrano diverse scritte tra cui "pub". Intuisco che si tratta di una sorta di disco-pub, entro ma c'è poca gente, come se la serata dovesse ancora iniziare. Esco quasi subito perché mi rendo conto che sto perdendo tempo, devo fare qualcosa di più interessante, penso a varie task che mi ero proposto di attuare ma nell'indecisione mi perdo e finisco per destabilizzare il sogno che prima diventa in terza persona poi svanisce.

Sogno lucido pomeridiano del 17-07-2017

Incontri interessanti e telecinesi

Mi addormento sul divano a pancia in su. Entro in stato di paralisi con illusioni ipnagogiche. Rimango così per un po' poi scendo dal divano e vado al piano di sopra ma tutto è ancora molto instabile. Vado in giardino passando da una porta finestra nel punto dove nella realtà c'è la finestra che dà sul cortile, inoltre questa porta nel sogno è al livello del giardino anziché essere sopra elevata. Comunque una volta in giardino il sogno improvvisamente collassa e riparto di nuovo dal divano, vado ancora di sopra e cerco di stabilizzare il sogno toccando e leccando le cose intorno a me, poi mi viene in mente di mangiare qualcosa. Torno dunque indietro, apro il frigorifero, che è quello vecchio e nella vecchia posizione, e prendo una merendina, la scarto e inizio a mangiarla. Inizialmente risulta insipida ma dopo un po' comincia ad acquisire sapore ed è abbastanza gradevole. Nel frattempo esco da casa e mi dirigo verso il giardino di mia zia dove incontro mio fratello e la ragazza seduti sulle scale che portano al portone d'ingresso della casa di mia zia. Ricordo che lei era vestita interamente di nero. Offro loro un'altra di quelle merendine che faccio magicamente apparire tirandola fuori
dalla tasca, semplicemente convincendomi di trovarcela. Noto che dietro l'angolo c'è una macchina nera parcheggiata con dentro una coppia di fidanzati che sembra stiano litigando. Mi rendo conto che il giardino è molto più grande del normale, sembra più un parcheggio. Decido che voglio farmi i cavoli degli altri, così per curiosità, così vado alla macchina e mi affaccio al finestrino per osservare meglio i due all'interno. Sul sedile di guida c'è un ragazzo dai capelli biondi, lunghi e lisci mentre al suo fianco trovo una bella ragazza anche lei con capelli lunghi e lisci ma di un colore rossiccio non naturale. Vedendomi, la ragazza mi guarda storto, io dico loro qualcosa che però non ricordo e il ragazzo si rivolge a me con aria minacciosa, intimandomi di andarmene. Il primo istinto è quello di usare i miei poteri onirici per dargli una lezione, ma poi torno in me e mi ricordo della promessa fatta a me stesso di non usare più la violenza se non quando strettamente necessario. Detto così sembra che io sia uno psicopatico, un violento : Evil : ma vi assicuro che sono esattamente l'opposto, tuttavia il mio lato "malvagio" spesso emerge nei sogni, anche in quelli lucidi e ciò mi ha causato problemi, facendomi spesso sprecare occasioni per fare esperienze più interessanti. Dopo il sogno lucido di un paio di mesi fa in cui mi ero ingarbugliato in una lotta senza senso contro un personaggio ormai inoffensivo, mi sono ripromesso di cambiare questa cosa una volta per tutte. Dunque mi allontano dalla macchina e mi dirigo verso l'uscita dal giardino dove dovrebbe esserci un cancello grande mentre invece qui semplicemente non c'è più il muro, è tutto aperto verso la strada. Qui incontro un uomo sulla cinquantina, capelli scuri, vestito forse con una specie di gilet, comunque tutto con colori scuri tipo nero e marrone. Lo chiamo, inizialmente non mi risponde, forse non mi sente. Insisto un po' e alla fine si volta, mi avvicino a lui e gli parlo gentilmente chiedendogli se sa dove posso trovare la mia guida onirica, o sé interiore, in che modo posso contattarlo. Inizialmente mi guarda strano, come per dire "ma che sta dicendo questo ?" poi però inizia a parlare anche se non ricordo all'inizio cosa dice. Dopo mi dice che per incontrare la mia guida non serve cercarla in un posto preciso, devo contattarla. Gli chiedo allora "quindi devo semplicemente chiamarla e lui/lei verrà da me ?" lui risponde di sì e mi dice anche
che l'ho già fatto altre volte, alludendo probabilmente ai sogni precedenti. Io gli dico "sì è vero l'ho già fatto, ma come faccio a sapere se è veramente la mia guida o solo un personaggio onirico come gli altri ?" Lui mi risponde sorridendo con una frase un po' enigmatica: "beh...è una cosa che non vorremmo mai sapere" poi si volta e se ne va. Io lo saluto e lo ringrazio e mi incammino nella direzione opposta a quella presa da lui. Qui dunque provo a seguire il suo consiglio e inizio a chiamare questa fantomatica guida ma inizialmente non accade nulla. Dopo un po' vedo una luce materializzarsi dal cielo in un vortice di varie sfumature di rosa a due passi da me. Penso "ecco, ci siamo è arrivato" ma quando il vortice si dissolve, rimane solo una busta trasparente per terra, con sopra scritti dei caratteri neri. Un messaggio, penso, forse non può venire e mi ha lasciato un messaggio. Raccolgo la busta per leggere cosa c'è scritto ma è accartocciata e nello spiegarla le scritte si modificano. Riesco comunque a leggere qualcosa, tuttavia non ha molto senso, dice di non poter venire perché impegnato in un'altra attività. A questo punto rinuncio e decido di fare altro. Penso di attuare una delle task che mi ero
prefissato di fare, ovvero quella di visitare una città specifica. Mi viene in mente New York, ma in quel momento si crea un altro vortice dall'alto e si materializza uno strano e buffo personaggio in forma di cartone animato. Penso "sarà lui la guida che cercavo ?" ma parlandoci mi accorgo che dice e fa cose senza senso, quindi capisco che non può essere lui. Dico ad alta voce di voler andare a New York e comincio a girare su me stesso ma lo scenario non cambia, sono sempre lì, e c'è ancora il tizio strambo che mi si avvicina e mi dice "io posso volare come una farfalla !" Il tizio è un po' schizzato ma in fondo simpatico. Comunque questa sua affermazione mi fa tornare in mente la task del volo, che ultimamente avevo messo da parte. Prima di provare a volare però, mi viene in mente di giocare un po' con i miei poteri onirici, in particolare la telecinesi, uno dei miei preferiti. Faccio levitare una specie di piatto che si trova per terra e lo guido a mezz'aria. Il controllo non è perfetto e non volendo danneggio alcune macchine parcheggiate, urtandole con il piatto. Alla fine lo faccio cadere pesantemente a terra rompendo la superficie dell'asfalto. Ora decido di aumentare la difficoltà, facendo levitare
una macchina, cosa che comunque ho già fatto in passato. La macchina si alza senza difficoltà ma anche qui il controllo non è perfetto e ricade a terra rotolando tra le imprecazioni del proprietario, che non mi ero accorto si trovasse nei paraggi. Dopo provo a fare lo stesso con una grossa pietra sul marciapiede davanti casa di mia zia, ma non so perché non riesco a spostarla. Subito dopo, un tizio che si trova lì la sposta come se niente fosse nonostante sia una pietra di almeno mezzo metro di diametro. Devo aver perso la concentrazione. Mi viene in mente che potrei usare la telecinesi per spiccare il volo e dunque a voce alta, per farmi sentire anche dalle persone presenti dico:" se posso far levitare gli oggetti, perché non posso far levitare me stesso ?" Inizialmente chiedo ad un p.o. di farmi levitare usando il potere che mi ha visto usare prima ma capisco subito che non ne è in grado, dunque devo fare da solo. Mi concentro ed utilizzo una mano come faccio per direzionare gli oggetti ma non funziona. Provo ora con due mani ma il risultato è lo stesso. Guardando a terra mi accorgo che ho i piedi nudi, e che le dita sono tutte al loro posto. Anche le mani hanno 5 dita e la forma giusta tranne che per
un mignolo un po' troppo allargato.
Mi perdo ad osservare il mio corpo e dopo poco il sogno svanisce. Tutto sommato un bel lucido, abbastanza vivido, soprattutto nella prima parte, con immagini nitide e sensazioni realistiche, come quella del gusto della merendina. Interessante anche l'incontro con l'uomo all'uscita dal giardino, la conversazione era sensata e il tizio sembrava avere una propria personalità, differenziandosi dagli altri p.o. Anche la comparsa di quello strano personaggio animato, che inizialmente avevo sottovalutato, riflettendoci ha il suo perché, a suo modo mi ha indicato cosa avrei dovuto fare, anche se inizialmente non gli ho dato retta.

Sogno lucido notturno del 27-07-2017

Il sogno inizia con una parte piuttosto lunga in cui prima vado a cena con degli amici a casa forse di uno di loro, poi con uno di questi, G., mi trovo a passeggiare per il centro della mia città in compagnia di alcune ragazze russe. Alla fine della nostra passeggiata, il mio amico G. mi riaccompagna alla stazione dove ho lasciato la bici, ma in quel momento si mette a piovere e mi riparo nella macchina del mio amico. Dopo un po' smette e vado a recuperarla ma non la trovo più nel posto in cui l'avevo lasciata. Imprecando penso di tornare dal mio amico per farmi accompagnare da lui in macchina ma poi torno indietro a cercarla meglio e stavolta la trovo. Alla fine tuttavia mi trovo comunque in macchina del mio amico che mi sta accompagnando a casa. Ad un certo punto penso "ma se ho ritrovato la bici perché cavolo sono venuto lo stesso con te in macchina ? Poi come mi sono ritrovato qui ? Non ricordo di essere salito in macchina, mi sono perso qualcosa !" Questo pensiero mi fa acquisire lucidità, così gli dico che siamo in un sogno ma lui non fa una piega. Gli chiedo di lasciarmi pure qui, lo saluto e scendo dalla macchina. Mi trovo nei pressi del campo sportivo della mia città, mi trovo ad uno degli angoli della struttura, ad un incrocio tra due strade. A questo incrocio c'è un gruppo di donne di colore dall'aria sinistra, che so essere membri di una pericolosa organizzazione criminale di sole donne. Tra loro c'è anche quello che sembra essere il capo, una donna di colore sulla quarantina che ricorda Fish Mooney, personaggio della serie TV Gotham, nella quale è appunto un membro della criminalità organizzata. Percepisco una certa tensione nell'aria ma io sono perfettamente lucido e mi sento invincibile, non ho assolutamente paura e passo proprio sulla strada in mezzo a queste donne, le quali mi ignorano. Qui mi ricordo ciò che mi ero prefissato di fare, ovvero prima di tutto verificare la mia lucidità, richiamando alla mente gli eventi della giornata appena trascorsa. Ricordo benissimo di essere andato a giocare a calcetto, ricordo il risultato della partita,i gol che ho segnato e altre azioni. La mia consapevolezza è pienamente attiva e al risveglio posso confermarlo proprio grazie a questi ricordi richiamati nel sogno che risultano corretti al 100 %. Mentre ricordavo gli eventi della serata lo scenario è cambiato, sono ora in una specie di negozio, mi guardo intorno cercando di memorizzare i dettagli, mi fermo a leggere delle scritte, in particolare una su un poster appeso al muro, con l'intenzione di ricordarle poi una volta sveglio ma purtroppo non ci riesco. Facendo questo ho deviato però dal mio obbiettivo, infatti lo step successivo era quello di stabilizzare il sogno e renderlo il più vivido possibile, concentrandomi sulle sensazioni. Me ne ricordo e interrompo l'esercizio di memorizzazione per tornare a quello di stabilizzazione, anche perché qui il sogno comincia a farsi instabile. Per stimolare al meglio il senso del tatto mi tolgo scarpe e calzini per sentire il contatto col pavimento. Sento il freddo del pavimento sotto le piante dei piedi, mi tocco poi in vari punti del corpo e la vividezza aumenta notevolmente. Il passo successivo sarebbe stato quello di concentrarmi su olfatto e gusto, magari annusando ed assaggiando un alimento qualsiasi, purtroppo però mi perdo a guardare un filmato su uno schermo appeso alla parete e perdo lucidità per poi piombare in un falso risveglio.

Sogno lucido notturno del 2 agosto 2017

Sagra cittadina e incontro inquietante

Sono a casa mia al piano terra e non ricordo come divento lucido. Esco sul balcone ma poi mi ricordo degli esercizi di verifica della lucidità e di stabilizzazione, dunque torno indietro chiudendo il portone. Dico a voce alta che è il 2 agosto, e questo è corretto ma poi nel ricordare cosa ho fatto la sera prima di andare a letto, confondo gli eventi reali con quelli di un sogno fatto subito prima di questo. Evidentemente non ero lucido al 100 % stavolta. Passo all'esercizio di stabilizzazione, inizio guardandomi le mani e sfregandole più volte. Qui però vengo distratto da mia zia e da un cane che abbaia nel mio giardino. Il cane non vuole smettere di abbaiare e comincia ad infastidirmi, al che dico a mia zia di farlo smettere perché potrebbe svegliarmi. In quel momento infatti penso che questo abbaiare insistente sia dovuto ad un cane che abbaia nel mondo fisico e che se continua potrebbe svegliarmi, così insisto con mia zia perché lo faccia smettere. Ovviamente ciò è un chiaro segno che la lucidità era insufficiente. Comunque ora ritorno ai miei esercizi, vado in bagno e mi chiudo a chiave per non essere disturbato da mia nonna che mi stava seguendo. Guardo la mia immagine riflessa allo specchio, sembra fedele alla realtà. Penso di togliermi la maglietta per vedere come appare il busto nel sogno, ma poi ci ripenso perché mi ricordo di un altro lucido in cui facendolo avevo perso il sogno a causa della momentanea oscurità causata dal passaggio della maglietta davanti agli occhi. In pratica quella volta era stato come chiudere gli occhi ed ero piombato nell'oscurità per poi ritrovarmi nel letto. Mia nonna in qualche modo riesce ad aprire lo stesso la porta e ad entrare in bagno, dunque lascio stare ed esco dal bagno e da casa. E' notte e mentre cammino nei dintorni di casa mia osservo intorno a me provando a memorizzare il più possibile di quello che vedo. Dopo un po' mi trovo in uno scenario completamente diverso, un viale molto affollato con delle bancarelle di vario genere. Osservo le persone intorno a me, cerco di memorizzare qualche volto ma vengo distratto da un siparietto tra un mio amico che compare nella folla e un ragazzino che, davanti ad uno stand di elettronica, gli chiede un parere su un televisore esposto in vendita. Il mio amico gli risponde di lasciar stare perché fa schifo. Lascio stare i due e riprendo a camminare lungo la strada. Decido di uscire da quella calca, per esplorare meglio l'ambiente senza troppi p.o. intorno che possano distrarmi. Entro in un negozio ed esco dalla porta sul retro, ora mi trovo in un ampia strada, è sempre notte, c'è molta meno gente. Mi incammino sul marciapiede e più avanti incontro mio cugino S. che sta per entrare in un bar. Mi fermo un attimo a pensare a quale delle mie task eseguire. Mi viene in mente quella di tornare indietro nel tempo a visitare un momento del mio passato e penso a come potrei fare. Mi guardo intorno, vedo un autobus che passa e penso di prenderlo ma si trova sulla corsia opposta e ovviamente non si ferma dove sono io. Attraverso la strada e mi trovo su uno spartitraffico che separa due strade parallele. Al di là della strada che ora ho davanti a me, vedo quello che sembra una specie di pozzo in cima ad una rampa di scale che scendono. Penso che potrei usarlo per il viaggio nel tempo, buttandomici dentro e immaginando di tornare indietro nel tempo, come se fosse una specie di tunnel spazio-temporale. Tuttavia quando lo raggiungo lo osservo all'interno e vedo che è profondo meno di due metri, non è per nulla adatto al mio scopo e ci rinuncio. Sulle scale ci sono dei ragazzi che parlano tra loro, scendo i gradini e arrivato giù giro a destra. Mi trovo ora in un complesso di giardini, completamente deserto e immerso nel silenzio, il luogo ideale per evocare il mio sé interiore. Lo chiamo e mentre parlo sento l'eco della mia voce che rimbomba tutto intorno, un fatto insolito. Dopo un po' mi sento rispondere da una voce minacciosa. Non ricordo bene cosa dice, si tratta di una specie di avvertimento, pronunciato in tono autoritario, tirannico, qualcosa tipo "non puoi rivolgerti a me in questo modo, io sono questo e quest'altro bla bla bla". La cosa mi inquieta e dopo un po' compare anche il proprietario di quella voce, un enorme e minaccioso orso bianco in piedi, alto almeno 4 metri. Qui ho davvero paura, mi sento impotente e decido di svegliarmi. Piombo in realtà in un falso risveglio in cui vedo alla TV le immagini di un normale orso bianco e concludo che sono state queste a causare il sogno dell'orso gigante. Da qui continuo per un po' a sognare normalmente.
Ultima modifica di Hari il 12/08/2017, 17:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 22/08/2017, 22:59

Sogno lucido pomeridiano del 14 agosto 2017

Paesaggio di montagna

Mi sveglio da un sogno comune e sono in stato di paralisi. Rientro nel sogno con la solita modalità ormai collaudata. Sono sul divano al piano di sopra, esattamente dove mi sono addormentato nella realtà. Mi alzo e mi aggrappo all'ambiente onirico, che è ancora molto instabile, toccando la poltrona e il tavolo che so essere lì anche se ancora non riesco a vederli. Una volta che l'ambiente del sogno si è stabilizzato esco sul balcone, vedo il tavolo rotondo con le sedie intorno lì dove deve essere. Sullo schienale di una sedia c'è un asciugamano che nella realtà non c'è mentre sul tavolo trovo un ventaglio con sopra scritti numeri, lettere e altri simboli. Lo prendo e lo apro e sento con le dita il legno liscio di cui è composto. Decido che voglio farmi un giro, vado in giardino ed esco dal cancelletto sul retro,il quale è chiuso e non ho la chiave ma lo apro col pensiero. Mi accorgo Mi accorgo che l'asfalto del parcheggio dietro casa mia è bagnato, come se avesse appena piovuto, mentre il cielo è completamente sereno. Mi fermo un attimo a pensare a cosa fare, decido che voglio cambiare scenario e visitare un luogo a sorpresa, voglio vedere cosa ha da offrire il mio inconscio. Il modo più rapido per cambiare nettamente scenario è attraversare una porta o un passaggio che nella realtà non conosco. Infatti, aprendo porte o finestre a casa mia mi trovo sempre nella riproduzione onirica di questa o quella stanza. Tuttavia c'è un luogo a casa mia che non ho mai visitato, ovvero l'intercapedine. Quindi scendo di sotto in garage passando da fuori e aprendo la serranda sempre col pensiero e mi dirigo verso la porta dell'intercapedine. La apro e come al solito mi trovo davanti un passaggio strettissimo, un cunicolo largo non più di 30 centimetri, è sempre così quando apro quella porta nei sogni. La stessa cosa mi è capitata anche quando mi sono trovato, sempre a casa mia, di fronte a porte o finestre che nella realtà non esistono, ogni volta che le apro mi trovo davanti una parete di cemento con un cunicolo strettissimo e buio posto a mezza altezza. Con un po' di sforzo mentale riesco ad allargare il cunicolo e strisciando passo dall'altra parte. Uscito dal tunnel mi trovo in uno scenario bellissimo, ho faticato per arrivarci ma ne è valsa la pena. Mi trovo su un promontorio altissimo e vedo davanti e sotto di me il panorama, con il pendio che termina in una valle verde disseminata di piccoli gruppi di abitazioni qua e là, come dei piccoli paesini di montagna. Sulla destra, proprio sull'orlo del precipizio si trova invece una piattaforma con sopra quello che sembra un parco divertimenti, con giostre e altri giochi, tra i quali spicca un enorme scivolo bianco, alto almeno trenta metri, con due scalinate ai lati dalle quali si raggiunge la cima. A fianco allo scivolo, molto più bassa, c'è una giostra che in un primo momento mi sembra una ruota panoramica ma date le dimensioni ridotte capisco che si tratta di qualcos'altro. Davanti a me sullo sfondo si vedono delle montagne, il cielo è sereno e l'atmosfera è gioiosa. Purtroppo non ho il tempo di esplorare meglio l'ambiente perché mi sveglio quasi subito, forse a causa dello sforzo fatto per aprire il varco nel cemento. Devo trovare un modo che impieghi meno energie mentali per aprire un varco verso questi scenari. La tecnica della porta dell'intercapedine funziona perché mi porta sempre in posti interessanti, ma mi fa faticare troppo, devo trovare il modo di allargare il varco senza sforzi oppure cercare/creare altri varchi meno impegnativi.

Sogno lucido notturno del 20 agosto 2017

Mi trovo in stato di paralisi a pancia in giù. Mi rotolo giù dal letto, mi alzo da terra e vado in sala. E' notte, la visibilità è scarsa, vado in camera dei miei, il letto è vuoto. Decido di uscire, vado di sopra esco e mi fermo un po' ad osservare il portone poi scendo le scale e mentre mi dirigo verso il cancello ho ancora la testa affollata da voci che bisbigliano e dicono cose, distraendomi e rischiando di farmi perdere lucidità. Quindi dico fermamente a me stesso che le voci devono cessare e in pochi secondi se ne vanno e ora mi sento finalmente in pieno controllo del mio sogno. Per rafforzare questo controllo decido di provare a meditare nel sogno. Mi siedo in mezzo alla strada e mi concentro sull'ambiente circostante, senza però chiudere gli occhi, altrimenti perderei il sogno. In breve le immagini diventano più nitide, è giorno, c'è un bel sole e rimango per un po' seduto ad osservare l'ambiente, con le abitazioni ai miei lati e quelle sullo sfondo, alla fine della strada. In pochi secondi si crea una grande folla, con molte persone che si dirigono verso una piazzetta in cima ad una breve scalinata. Mi alzo e decido di giocare un po' con gli agenti atmosferici. Penso di far venire un forte vento e agito le mani per un po' concentrandomi su questo proposito. Dopo qualche secondo ecco che arriva una raffica di vento e la gente, presa alla sprovvista, si spaventa e qualcuno inizia a scappare. Dunque fermo subito il vento e tutto torna come prima. Da qui ho un vuoto di memoria, forse il sogno si interrompe qui, poi mi ricordo di essermi trovato in un falso risveglio e continuato a sognare normalmente.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/09/2017, 18:07

Sogno lucido notturno del 27 agosto 2017

La spiaggia nascosta

Sono a casa nel bagno del piano terra. Osservo la parete di fronte allo specchio e in qualche modo mi accorgo di stare sognando. Sulla parete c'è una specie di poster o quadro con una scritta che ora non ricordo. Mi giro e mi guardo allo specchio, la mia immagine è piuttosto fedele a quella reale. Decido di fare qualche test di realtà così per divertimento, dato che il sogno è già di per se stabile e voglio divertirmi un po' a infrangere le leggi della fisica :D. Premo l'indice destro contro il palmo della mano sinistra ma poi lascio stare perché la mano è già un po' deformata e il mio obbiettivo è interagire con qualcosa che sia esattamente come è nel mondo fisico. Dunque premo lo stesso dito nel muro ma senza fare forza, semplicemente appoggio il dito sul muro immaginando che affondi in esso e dopo qualche secondo ciò accade. Affondo tutta la mano nel muro, la sensazione è di un leggero formicolio su tutta la parte immersa nella parete, è piacevole e penso di attraversarla completamente ma mi fermo appena arrivo alla spalla perché mi rendo conto che rischierei così di perdere il sogno e sarebbe un peccato perché è stabile e vivido. Dunque mi stacco dalla parete ed esco dal bagno per dirigermi in giardino, passando dalla porta finestra del balcone. Apro il cancelletto spingendolo con la mano e mi trovo nel parcheggio dietro casa mia, dove incontro subito una giovane coppia di fidanzati. I due mi chiedono di poter venire a casa mia a fare le loro cose, io ovviamente rispondo di no e mi dirigo verso la ferrovia attraverso il grosso spazio di sterpaglie dietro casa mia. La coppia prende la mia stesse direzione e ci scambiamo un paio di battute. Il ragazzo mi chiede di tenergli il suo cellulare, uno smartphone nero. Io mi accorgo di non avere il mio in tasca, l'ho lasciato a casa, dunque acconsento e me lo infilo nella tasca destra dei bermuda che indosso, dove di solito si troverebbe il mio di cellulare. Qui evidentemente stavo già cominciando a perdere lucidità, tuttavia voglio comunque raccontare brevemente il resto del sogno perché è stato molto bello e mi ha trasmesso sensazioni molto positive. Proseguendo mi imbatto in una stradina sterrata che conduce a delle case che nella realtà non esistono. Mi rendo conto che si tratta di un piccolo complesso di abitazioni, come fosse un altro quartiere della mia città, e mi sembra anche di ricordare di esserci già stato. Qui ho ormai perso totalmente lucidità, con me ci sono ora mia zia C e il compagno e insieme facciamo un pezzo di strada. Il quartiere è composto da case piuttosto antiche e non in buonissime condizioni, ma l'atmosfera è tranquilla e serena. Ci sono alcune persone indaffarate nelle loro attività. Usciti dal complesso di abitazioni ci ritroviamo davanti una splendida spiaggia, con un mare bellissimo e limpido, sembra un paesaggio tropicale. Ad una cinquantina di metri dalla riva c'è anche una piccola isoletta che sembra essere incontaminata, piena di verde e apparentemente deserta. Successivamente torniamo verso casa ma prendiamo un'altra strada, in mezzo a dei cantieri di case in costruzione, fra rumori non proprio piacevoli dovuti ai lavori. Fortunatamente però c'è una stradina che ci riporta alla strada che abbiamo fatto all'andata. Qui c'è uno stacco e mi ritrovo a casa a parlare con mio padre e mio fratello, con i quali poi torniamo nuovamente alla spiaggia. Qui si sta svolgendo ora una partita di calcio in acqua, che però viene sospesa perché il mare è troppo mosso. So che si tratta di un torneo 3 contro 3 e una voce dice che la partita è momentaneamente sospesa perché troppo rischioso giocare in queste condizioni. Vedo i giocatori che rimangono in attesa poi improvvisamente il mare torna calmo e la partita può riprendere. Vedo un paio di azioni, i giocatori si muovono però velocemente come se corressero sulla terra ferma :? poi la mia attenzione torna sull'isola di prima che ora invece non è più deserta e incontaminata. Infatti scorgo a distanza delle sagome di persone sotto una specie di gazebo, è il crepuscolo e immagino che siano lì per un'aperitivo o per cena. Ho l'impressione che questo atollo sia privato o comunque accessibile solo a persone importanti e/o facoltose. Il sogno finisce lasciandomi una sensazione di serenità e gioia.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Marley » 01/09/2017, 19:17

Citrato ha scritto:Complimenti Hari! I tuoi lucidi sono bellissimi e molto ricchi di interessanti particolari! :D

Eh già!! Vai Hari!!! : Yahooo :
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 08/09/2017, 21:33

Sogni lucidi pomeridiani del 4 settembre 2017

Sono in macchina con mia madre che improvvisamente comincia ad inveire contro di me. E' furiosa e in quel momento mi accorgo di stare sognando, credo grazie ai miei esercizi quotidiani di consapevolezza, nei quali spesso durante la giornata mi fermo a chiedermi se sto sognando e faccio test di realtà. Scendo dalla macchina ma qui qualcosa mi trattiene, il sogno collassa e mi ritrovo paralizzato sul letto. Scendo e vado in sala hobby dove incontro mio padre e faccio un urlo di gioia con lui che mi guarda tra il perplesso e il divertito. Era un po' che non riuscivo ad entrare stabilmente nell'ambiente onirico attraverso la paralisi, probabilmente a causa del caldo eccessivo di questa estate che non mi permetteva di dormire bene il pomeriggio. Ora che ci sono riuscito non riesco a trattenere la gioia. Vado di sopra canticchiando, esco velocemente dal portone e dal cancelletto e mi fermo un po' lì davanti. Non sono ancora pienamente soddisfatto, devo stabilizzare di più il sogno e inizio a sfregarmi le mani e toccarmi il corpo un po' dappertutto. Osservo le mie gambe e ne sento la consistenza, poi quando sento che il sogno si è stabilizzato abbastanza mi dirigo lungo la strada che inizia di fronte a casa mia. Con me ora c'è un tizio che mi accompagna e mi parla. Ora è notte e non c'è nessuno in giro, al che il tizio mi dice qualcosa tipo: "mi sto annoiando, era meglio quando irrompevi nelle case altrui" ma io rispondo che non è il caso, voglio proseguire per questa strada e vedere cosa ha in serbo per me il mio inconscio. Qui purtroppo ho un vuoto di memoria. Il ricordo torna che è di nuovo giorno e mi trovo in un luogo completamente diverso, una strada di campagna, sempre in compagnia di questo tizio. Incontriamo degli individui bizzarri, uno di questi ha con sé un palloncino a forma di animale, forse un cavallo e lui stesso è una specie di animale antropomorfo. Qualcosa mi dice che l'ho già incontrato in un altro sogno e l'altro individuo che è con lui mi dice qualcosa tipo "non ti ricordi di lui ?" dicendone anche il nome che però lì per lì non capisco. Io dico di ricordarmi di averlo già incontrato ma di non ricordarmi come si chiama e mi giustifico dicendo che quella volta il sogno era durato molto e ho fatto molte cose prima e dopo l'incontro ed è impossibile ricordare tutto. Gli chiedo il nome, lui risponde di chiamarsi "Miki", allora dico a me stesso che stavolta devo assolutamente ricordare questo nome e dico anche al mio accompagnatore di memorizzarlo mentre Miki va via. Chiedo qualcosa che ora non ricordo più all'altro tizio, lo guardo in faccia, ha una bocca enorme che si allarga in un sorriso un po' inquietante, sembra una specie di clown. Ora incontro un uomo, chiedo qualcosa anche a lui e mentre mi parla lo seguo mentre entra a casa sua. Passiamo di stanza in stanza e in una di queste vedo delle scale che scendono al piano di sotto e spero che non si diriga lì perché il solo pensiero di seguirlo lì sotto mi disturba. Fortunatamente tira dritto ed entra in un'altra stanza, che è anche l'ultima, dopodiché lo saluto scusandomi per l'intrusione ed esco di nuovo all'aperto. Qui ritrovo il mio accompagnatore, gli dico nuovamente di memorizzare quel nome e lo scrivo anche su un foglietto, ben conscio che non potrò portarlo con me nel mondo fisico ma sapendo che scriverlo mi aiuterà a ricordarlo. Poi mi ricordo una task che mi ero prefissato tempo fa ma che alla fine mi sono sempre dimenticato, ovvero chiedere ad un p.o. di tornare nei miei prossimi sogni a dirmi che sto sognando o a farmelo capire in qualche modo. Lo dico al mio simpatico accompagnatore, ma non ricordo la sua risposta. Insieme proseguiamo il viaggio nel mio inconscio e poco dopo ci imbattiamo in un luogo molto affollato, una struttura coperta con una scritta in alto al centro. Scendiamo dalla strada lungo una breve discesa erbosa e incontriamo degli animaletti colorati che nel sogno ricordo di aver già incontrato poco prima nello stesso sogno e che si erano mostrati un po' scontrosi (sono animali parlanti), quindi decido di lasciarli stare. Sotto la copertura ma anche appena fuori di essa ci sono degli strani esseri impegnati in varie attività ricreative. Mi ricordo un rettiloide bipede verde alto circa due metri che gioca a palla con un altro essere, e altri animaletti colorati di piccole dimensioni simili a quelli di prima. Arriviamo davanti ad un tavolo sopra il quale ci sono due aliene donne. Non ricordo bene come erano fatte, ricordo che erano nere o vestite di nero, avevano l'aspetto di ibridi uomo-animale, comunque di aspetto gradevole. L'impressione lì per lì era che si trattasse di una razza aliena e che per la loro razza fossero considerate avvenenti. Insomma questo a quanto pare è una specie di ritrovo per razze aliene varie, tutte piuttosto pittoresche. Saluto le due femmine aliene, ci presentiamo stringendoci la mano e dicendoci i rispettivi nomi, io però non riesco a ricordare i loro. Una di loro poi indica una loro amica sdraiata sul tavolo che ci ha totalmente ignorati dicendo che è una scorbutica e maleducata. Chiedo loro come si chiama questo posto, mi rispondono e immediatamente ricordo anche che c'è scritto sull'insegna in alto e subito la guardo, ma purtroppo non riesco proprio a ricordare questo nome. Qui inizio a perdere lucidità, perché al posto delle due aliene e del mio accompagnatore compaiono alcuni miei amici e io mi comporto come se fossero sempre stati lì. Inoltre nel sogno sono convinto che quegli stessi amici si trovino con me in questo momento anche nel mondo fisico e che mi sono addormentato su una poltrona durante una partita a poker. In pratica so di stare sognando ma ho completamente confuso il contesto esterno al sogno, non ho più coscienza di cosa ho fatto prima di addormentarmi e di dove mi sono addormentato. Nel frattempo lo scenario è cambiato, ora siamo a casa mia sempre con questi amici. Ad un certo punto dico loro che questo è un sogno e che loro sono solo dei p.o. ed ecco che cominciano a guardarmi storto e con aria minacciosa. Mi sto annoiando perciò mi alzo e mi accingo ad uscire, mentre uno di loro mi minaccia ma io rispondo che non gli conviene mettersi contro di me dato che sono come una divinità qui dentro. Mi allontano perché voglio assolutamente evitare scontri, niente più violenza nei miei sogni, questo almeno nonostante la bassa lucidità me lo sono ricordato. Esco dalla porta finestra e mi dirigo verso casa di mia zia. Arrivo davanti al portone ma...il portone non c'è ! Provo ad aprire un varco nella parete a suon di pugni ma essa non cede minimamente anzi reagisce come nel mondo fisico, il muro è solido e mi faccio anche un po' male alla mano destra. Faccio il giro e passo dalla porta finestra sul retro. Qui incontro una coppia che non conosco, forse i nuovi inquilini in affitto da mia zia. Entro in casa ma questi due non sono per niente contenti della mia presenza. La donna in particolare mi aggredisce verbalmente, non vuole che stia lì, allora io mi scuso dicendo che credevo di trovarci mia zia. Lei mi dice che posso andare al piano di sopra e io rispondo che è proprio lì che volevo andare. Tuttavia, appena sotto le scale, incontro l'inquilino del piano di sopra, anche lui non proprio contento della mia presenza. Per evitare anche qui lo scontro mi invento che devo cercare una cosa che devo aver perso lì quando ci abitava ancora mia zia. Salgo con lui che mi segue e mi controlla, entro in una stanza e comincio a rovistare nei cassetti senza sapere cosa sto cercando. Mi viene in mente che l'oggetto potrebbe essere una pennetta USB, e poco dopo la sento tra le dita, mentre rovisto tra gli indumenti in un cassetto di un comò. L'uomo non mi stacca mai gli occhi di dosso, provo ad usare i miei poteri onirici per farlo addormentare ma senza successo. Alla fine tiro fuori la pennetta dal cassetto e gli dico che ho trovato quello che cercavo. Ora esco sul balcone, con il tizio che continua a venirmi dietro ma si ferma a trafficare con dei panni stesi su un filo appeso alle pareti. Ora che sono qui decido di attuare la task del volo partendo dal salto dall'alto. Salgo sul cornicione e scendo sulla tettoia circostante, ma come al solito mi vengono le vertigini, ho paura a lasciarmi andare e l'esitazione e la forte emozione fanno collassare il sogno. Mi lascio andare solo quando il sogno è ormai deformato e immediatamente tutto diventa buio. Cerco di riprendere il sogno e per un attimo sento una lieve sensazione di caduta nel vuoto ma alla fine mi ritrovo sul mio letto in stato di paralisi. Qui non ricordo bene cosa accade, probabilmente mi ritrovo in un falso risveglio. Successivamente mi trovo di nuovo in paralisi e rientro nel sogno da lucido. Esco in strada e dato che so di avere ormai poco tempo (sto sognando credo da almeno mezz'ora) penso di usare la tecnica di entrare in una casa qualsiasi per poi uscire dalla parte opposta e trovarmi così in un nuovo scenario. Scelgo la casa dei vicini, che tra l'altro è stato il luogo che ho sognato in quello che credo di poter considerare il mio primo lucido, diversi anni fa. Per entrare devo scavalcare il muro di recinzione e provo ad aiutarmi prima salendo su una cabina elettrica, ma è troppo bassa. Vedo uno scooter parcheggiato sul marciapiede, ci salgo sopra e mi aggrappo al muro, qui però lo scooter si sbilancia e cade portando giù anche me che a mia volta tiro giù il muro come fosse fatto di plastica. Ora il muro è a terra, entro nel giardino poi all'interno della casa. La porta è aperta e dentro non c'è nessuno, è spoglio e le pareti sono brulicanti di lucertole o gechi, sembra essere abbandonata. Esco da un'altra porta e mi trovo nel giardino dall'altra parte ma quello che trovo qui è qualcosa di inaspettato. Le lucertole che avevo visto all'interno della casa qui le ritrovo in dimensioni extra large ! Sono dei coccodrilli o alligatori, ce ne sono molti e giacciono su un terreno fangoso e melmoso. Uno di questi all'improvviso si muove, io passo velocemente in mezzo per raggiungere il muro di recinzione, scavalcarlo ed uscire da questo posto che non mi trasmette buone sensazioni. Tuttavia quando ci arrivo e mi affaccio dall'altra parte vedo lo stesso scenario, altro terreno fangoso e altri coccodrilli. L'atmosfera comincia a farsi pesante, decido di tornare indietro e lasciarmi alle spalle questo luogo che percepisco in qualche modo ostile. Qui però probabilmente mi agito troppo o semplicemente è scaduto il mio tempo e il sogno inizia a deformarsi, mi trovo prima in terza persona ad osservare un paesaggio di campagna, poi mi sveglio.

Breve esperienza notturna dell' 8 settembre 2017

Mi trovo all'aperto in un luogo indefinito, forse un'altra città, non ricordo cosa sia successo prima. Ad un certo punto mi sento attrarre verso l'alto da una forza invisibile, mentre una sorta di voce interiore mi dice di lasciarmi andare, di lasciarmi trasportare da questa forza. Mi era già successa altre due volte questa cosa, e come quelle volte le sensazioni sono molto forti e impossibili da descrivere. Quello che percepivo in quel momento era che lasciandomi andare non sarei più potuto tornare indietro, come se quella forza mi stesse trasportando in un luogo senza ritorno. Anche le altre due volte avevo provato la stessa sensazione. La prima volta fui trascinato prima orizzontalmente verso un altissimo grattacielo poi verticalmente lungo il grattacielo stesso a velocità sempre maggiore fino a raggiungere la vetta dell'edificio, e in quel momento sentii un suono mai sentito prima, una specie di crack metallico, non so come descriverlo. La seconda volta
l'ho riportata anche qui su questo diario, fui attratto verso l'alto e mi aggrappai a qualunque cosa per non salire e alla fine prima di essere scagliato a tutta velocità verso l'alto decisi di svegliarmi. In seguito me ne pentii. Stanotte mi capita di nuovo e stavolta voglio lasciarmi andare ma qualcosa dentro di me mi blocca o e mi ritrovo in stato di paralisi. Da qui tento di indurre nuovamente quella situazione, mi rotolo giù dal letto e rimango per un po' sdraiato supino sul pavimento,
immaginando di levitare e fluttuare a mezz'aria, ma non accade nulla. Tutto ciò non a caso dopo aver parlato proprio di questo ieri sera in chat con Melody. Mi sento di poter confermare quanto detto da lei sul fatto che questo tipo di esperienza non può essere indotta in maniera improvvisata come fosse una task del sogno lucido ma è un qualcosa che si verifica spontaneamente. Non mi resta che sperare che ricapiti presto, cercando la prossima volta di vincere questo blocco interiore e lasciarmi andare.
May my heart be my guiding key
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