27 dicembre 2017
Serie di lucidi pomeridiani
Sono in cucina in una situazione molto confusa e instabile. Le immagini sono molto sgranate e io mi trovo in uno stato di stordimento e qui [slpc]capisco di essere in un sogno. Mi allontano dalla cucina, dirigendomi verso le scale e mentre cammino sento dei crampi all'addome. Mi chiedo se ciò sia dovuto ad un reale fastidio in quella zona del corpo fisico oppure qualcosa di totalmente generato dalla mia mente sognante. Tuttavia la situazione è troppo instabile e confusa e capisco che non mi conviene iniziare un lucido in questo modo, decido dunque di uscire da questo ambiente. Non ricordo in che modo, forse attraversando una parete o sprofondando nel pavimento, comunque volontariamente mi tuffo nell'oscurità dalla quale poi mi ritrovo in stato di paralisi sul mio letto. Ora posso "uscire dal corpo", mi stacco lentamente e scendo dal letto, non vedo ancora nulla e mi sento ancora pesante. Inizio a toccare l'armadio sopra il mio letto per sintonizzarmi con l'ambiente onirico. Apro entrambi gli sportelli della parte destra dell'armadio, quella riservata ai vestiti di mio fratello. Tocco dentro l'armadio aspettandomi di trovarci i vestiti, invece sento una superficie dura, non capisco cosa sia. Chiedo mentalmente di poter vedere e in pochi istanti acquisisco la vista. Nell'armadio ora vedo dei vestiti colorati, incredibilmente messi in ordine, se non fossi già lucido sarebbe un ottimo dream sign
. Esco dalla mia stanza e vado di sopra con l'intenzione di andare al primo piano e lasciarmi andare dall'alto per prendere il volo, tuttavia il sogno è ancora troppo instabile, dunque decido di uscire in giardino. Da qui poi raggiungo il parcheggio dietro casa e mi addentro nel campo di sterpaglie. Mentre cammino cerco di concentrarmi sulle sensazioni, guardo il paesaggio davanti a me e mi abbasso a toccare l'erba secca per sentirne la consistenza. Penso che potrei togliermi scarpe e calzini per sentire meglio anche con i piedi il contatto con il terreno, ma riesco a togliermi solo le scarpe poi il sogno crolla. Mi ritrovo in stato di paralisi nel mio letto, scendo di nuovo ma stavolta rimango nel seminterrato e mi faccio un giro per la casa osservando alcuni particolari. Le pareti sono ancora blu e gialle come prima dei lavori di quasi 3 anni fa, il televisore si trova dove è ora ma sul vecchio mobile. La stufa a pellet è nel posto giusto e nell'angolo dove si trova il camino c'è una parete in più a ridosso della quale c'è il mobile di bambù con delle statuine egizie e altri oggetti sui vari ripiani. Esco dalla porticina del garage ma qui il sogno crolla di nuovo. Ricomincio dal mio letto, qui però mi perdo momentaneamente in un falso risveglio, con mio padre che entra in camera e mi chiede di scrivergli una cosa al computer, gli dico che lo farò dopo perché ora stavo per mettermi a letto per riposare. Lui non la prende molto bene e se ne va arrabbiato, io gli dico che se era urgente poteva semplicemente dirmelo e l'avrei scritto anche subito, ma poi mi ricordo di stare sognando, mollo tutto e vado al piano di sopra. Esco in giardino e sento ancora la voce di mio padre in lontananza. Per un attimo ho il dubbio che mi stia chiamando anche nella realtà fisica, e questo pensiero mi spinge a sbrigarmi per il timore che possa venire a svegliarmi. Esco rapidamente dal cancelletto e mi addentro di nuovo nel campo di sterpaglie. Dopo un po' alla mia destra inizio a vedere delle case in costruzione, percorro ancora qualche metro e sempre a destra compare una strada asfaltata che conduce a quello che sembra un quartiere periferico di una qualche città o cittadina che non è la mia. Percorro un tratto di strada in discesa toccando il muro col palmo della mano, sentendone la consistenza dura e ruvida. Siccome sto guardando verso il muro, noto solo all'ultimo momento un uomo vestito di nero che viene nella direzione opposta alla mia e quasi mi ci scontro. Mi scuso dicendogli che non l'avevo visto, lui mi guarda un attimo senza dire niente e prosegue per la sua strada. Faccio ancora qualche metro e vedo un edificio con un balcone al quale si accede tramite una scala esterna. Sul balcone ci sono dei ragazzini, decido di entrare e salire più in alto possibile per poi prendere il volo da lì. Raggiunto il balcone entro in casa e sono incuriosito da questi p.o.,voglio parlarci un po'. Inizio col chiedere ad un ragazzino sugli 11-12 anni come si chiama, lui risponde Matteo. Poi gli chiedo di dirmi il nome di un altro bambino dietro di lui, e mi dice che si chiama Luca. Ora seguo altri individui in un bagno. Qui c'è una ragazza alla mia sinistra girata di spalle verso il lavandino e un ragazzo accanto alla finestra in fondo. Il bagno è piccolo e stretto. Osservo la ragazza, ha capelli neri e lisci e indossa un vestito nero lungo, non è particolarmente attraente. Il ragazzo invece ha capelli corti pettinati a spazzola. Ora compare anche un uomo grassoccio sulla cinquantina, chiedo qualcosa a questi p.o. ma non riesco a ricordare cosa. Uno di loro mi dice qualcosa a proposito del loro padrone di casa, un certo Gabriele. Dico loro che vorrei incontrarlo e parlarci e loro mi rispondono che è stato lui stesso a dire di voler incontrare me ma che ora non è qui. La cosa mi sorprende, mi chiedo chi sia questo individuo, potrebbe essere interessante. Dico loro che non ho molto tempo perché sono solo di passaggio in questo mondo essendo un sognatore lucido. Loro sembrano capire la mia situazione e mi dicono qualcosa a riguardo ma non riesco a ricordare. Chiedo se questo Gabriele può essere qui entro 2 o 3 minuti ma loro non sanno rispondermi. Dico loro che non sono di questo mondo e cerco di capire dove mi trovo, cosa rappresenta questo posto, ma loro sembrano non saper rispondere. Qui interviene il signore grassoccio, il quale mi fa un discorso che ricordo solo vagamente, il cui significato, o almeno quello che riesco a capirne, è che ci sono molte cose che devo ancora capire di questa dimensione. L'uomo mi toglie gli occhiali dicendomi che in questi miei viaggi è meglio che non porti con me oggetti tecnologici e vestiti moderni. Concordo sul fatto che gli occhiali non mi servano per vedere in sogno, infatti quando me li toglie continuo a vederci normalmente, tuttavia non capisco cosa voglia dirmi. Qui compare un altro uomo, che assomiglia molto a una persona che conosco nella realtà fisica. E' tutto imbacuccato, in effetti ricordo che anche io ero vestito pesante fuori, deve essere freddo in questo posto, anche se io ovviamente non lo soffro. Mi trovo a parlare con quest'uomo e gli dico appunto che io non soffro il freddo in questa dimensione, per cui non ho bisogno di coprirmi. Lui però evidentemente non capisce quello che voglio dire perché risponde dicendo "sì certo...vai lassù a...(dice il nome di un posto che non ricordo), poi vedrai se non senti freddo !" Dopo mi trovo nuovamente con l'uomo grassoccio, il quale però ora si comporta in modo strano. Prima si era mostrato intelligente e sembrava dotato di una propria personalità, ora invece sembra diventato un essere privo di consapevolezza. Mi sta attaccato e comincia a mettermi le mani addosso. La cosa mi infastidisce e cerco di allontanarlo col pensiero ma non funziona. Lo spingo via più volte ma non cede, lo colpisco anche con un pungo in faccia, andando contro il divieto auto imposto di usare la violenza. In ogni caso non subisce alcun danno, si comporta e reagisce in modo molto simile a quell'entità che spesso mi tormenta nella mia stanza durante le paralisi, solo che ora ha assunto la forma di un p.o. già presente sulla scena, mentre durante le paralisi in genere è invisibile o comunque una sagoma indistinta, trasparente. Riesco a liberarmi dalla presa e tento di allontanarmi ma qui il sogno crolla definitivamente.[/slpc] Riflettendo su quest'ultimo episodio, avendo ormai alle spalle numerosi sogni lucidi, posso dire che questa entità si ripresenta più spesso di quanto pensassi. Non interviene infatti solo durante le paralisi ma a volte prende possesso di personaggi onirici inconsapevoli, in tal modo riesce ad ingannarmi e ad avvicinarmi per poi aggredirmi, impedendomi di proseguire il mio lucido. Mi fa perdere tempo ed energie. In questo caso ho l'impressione che inizialmente il signore grassoccio fosse uno di quei p.o. dotati di un certo livello di consapevolezza e personalità e che solo successivamente l'entità si sia impossessata di lui per ingannarmi e bloccarmi. Un'altra cosa che ho notato è che questo essere è più forte durante le paralisi, dove tra l'altro non ha bisogno di assumere una forma particolare. Quando invece interviene nel bel mezzo di un sogno lucido è decisamente più debole ed è più facile liberarsi da lui e allontanarsi. Sulla base di questa constatazione, mi sento di escludere che questa entità rappresenti la parte di me che vuole restare a dormire, poiché a volte, soprattutto durante le paralisi, utilizza metodi molto aggressivi, facendomi provare dolore fisico e sussurrandomi insulti e minacce con voce demoniaca. Queste cose infatti non solo favoriscono la lucidità, ma aumentano le probabilità di un risveglio nel fisico. Inoltre a volte si presenta anche in sogni normali, facendomi prendere lucidità. Mi sento di poter affermare che l'entità in questione non sia altro che la rappresentazione del mio corpo fisico che mi richiama a sé. Ad avvalorare questa tesi è il fatto, citato prima, che il demone risulta più forte durante le paralisi o poco dopo, mentre è più debole quando compare a caso nel sogno. In quest' ultimo caso infatti la mia coscienza è ancora immersa nella dimensione onirica dunque l'attrazione del corpo fisico è più debole e più interagisco con l'entità più aumenta. Allo stesso modo durante le paralisi l'attrazione è invece per forza di cose più forte, poiché non sono ancora sintonizzato a pieno col mondo onirico, sono ancora in uno stato intermedio. Anche qui per sfuggire alla morsa dell'entità, devo compiere uno sforzo mentale, come quello di rendermi intangibile e attraversarla per poi allontanarmi velocemente. Reagendo con la forza infatti, non farei altro che identificarmi col mio corpo fisico cadendo di fatto nella trappola e risvegliandomi in esso. Per quanto riguarda le frasi demoniache e il dolore intenso devo ancora comprendere bene di cosa si tratti, ma credo sia parte dell'allucinazione dovuta ad autosuggestione. Lo confermerebbe il fatto che non sempre si verificano.
29 dicembre 2017
Sogno lucido notturno
Sono nel salotto del seminterrato, mia madre sta facendo le pulizie e mi dà in mano uno spruzzino, forse lo sgrassatore, dicendomi di tenerlo o di metterlo via. [slpc]Qui spontaneamente capisco di stare sognando, non voglio perdere tempo dunque appoggio lo spruzzino sul tavolo ma qui vengo preso alla sprovvista dal p.o. di mia madre che si rivela essere il solito demone e mi afferra con forza, facendo anche crollare il sogno per lo spavento. Mi trovo sdraiato sul letto ad uscire momentaneamente dalla paralisi ma non ho intenzione di svegliarmi, voglio cogliere l'occasione per lucidare. Resto dunque fermo e subito torno in stato di paralisi, con l'entità che ora è sopra di me e mi tiene fermo. Sento le sue mani addosso a me e il suo bisbigliare e intravedo anche il volto del p.o. di mia madre contorto in un ghigno demoniaco. Lo vedo come uno spettro semitrasparente a cavalcioni sopra di me. La cosa è alquanto sgradevole e l'istinto è quello di cercare di muovermi per svegliarmi ma ormai so fronteggiare queste situazioni. Resto immobile, sopporto il tutto credo per circa un minuto concentrandomi sull'intento di prendere il controllo del mio corpo onirico ed allontanarmi dall'entità. Riesco finalmente a scendere dal letto rendendo il mio corpo onirico meno denso e passando così attraverso il demone. Qui mi allontano di corsa e tiro dritto verso la porta del garage fiondandomici contro, la colpisco con la testa e si apre, raggiungo
la serranda ma qui mi blocco di nuovo. Cerco di immaginare di correre a super velocità ma non c'è verso, sono di nuovo paralizzato, corro ma resto sempre lì. E' come quando in un videogioco si muove il proprio personaggio in una direzione in cui non si può più proseguire, il personaggio continua a camminare o correre senza avanzare di un millimetro, così io in questo sogno. Mentre provo a uscire da questa situazione provo anche un senso di nausea allo stomaco che svanisce poco dopo, quando finalmente qualcosa cambia. Lo scenario intorno a me cambia radicalmente e mi ritrovo ora su una torre, mentre sento una voce che dice che mi trovo a 133 metri d'altezza. Qui l'ambiente è più vivido, non sento più il bisbiglio demoniaco e l'atmosfera cupa di un attimo fa, sono libero e in un uno scenario totalmente nuovo e spettacolare. Precisamente mi trovo su un piano di questa torre, che è aperta, costituita da sbarre di metallo tipo torre Eiffel. Guardo di sotto, non sono 133 metri ma è comunque molto alto, almeno 30 metri. Penso che sia un'ottima occasione per lasciarmi andare e prendere il volo. Mi siedo sul bordo, con le gambe a penzoloni, le osservo, non sono le mie gambe, sono chiaramente le gambe di una donna. Sono scoperte, presentano dei graffi come se appartenessero ad una donna guerriera e ai piedi indosso dei sandali aperti. Guardo verso sinistra convincendomi che ci sia uno specchio e così è, vedo la mia immagine riflessa, sono una donna bionda sulla trentina, non particolarmente attraente, dal fisico atletico. Indosso un vestito marrone che lascia scoperte le gambe dalle cosce in giù. Distolgo lo sguardo e riguardo, ora invece sono un signore sulla sessantina coi capelli bianchi. Entrambe le figure sono abbastanza nitide. So che devo lasciarmi andare e volare, quale occasione migliore di questa ! Tuttavia esito, ora accanto a me alla mia destra c'è qualcun altro, ma non lo guardo, sento solo la sua voce. Dice qualcosa a proposito del fatto di lasciarsi andare. Dopo un po' inizio a scivolare giù piano piano ma esito ancora un po' poi finalmente mi lascio andare. Sento per un attimo la sensazione di caduta nel vuoto ma poi riesco a fermarmi in aria, dico a me stesso che tutti questi metri d'altezza aiutano, poiché si fa in tempo a stabilizzare la caduta e a rimanere sospesi. Tuttavia l'eccessiva emozione fa collassare il sogno e mi ritrovo nel cosiddetto blackworld. Sono nel buio più totale e in completa assenza di percezione dello spazio, non c'è né sopra né sotto, né destra né sinistra, è una sensazione piacevole, una sensazione di pace assoluta. Decido di lasciarmi andare e vedere cosa succede ed ecco che inizio a roteare su me stesso, mi lascio trasportare da questa meravigliosa corrente e sono curioso di vedere dove mi porterà.[/slpc] Alla fine però non mi porta da nessuna parte, mi ritrovo sveglio sul letto o forse in un falso risveglio. Probabilmente avrei dovuto decidere chiaramente una destinazione, la prossima volta me ne ricorderò
.
4 gennaio 2018
Breve lucido notturno
Sono al piano terra di un palazzo, non ricordo come ci sono arrivato. [slpc]Ad un certo punto qualcosa mi fa capire di essere in un sogno. Ricordo la mia task di salire in un punto alto e lasciarmi andare per prendere il volo, così inizio a salire i piani del palazzo con l'intento di arrivare all'ultimo. So che il palazzo ha 7 piani ma quando sono arrivato al quinto o sesto l'ambiente inizia a destabilizzarsi, dunque decido di non salire oltre, in fondo l'altezza è più che sufficiente. Qui però incontro una ragazza bionda molto carina che inizia a parlarmi. Ad un certo punto mi chiede "cosa scrivi ?" Io, spiazzato dalla domanda, rispondo che scrivo i miei sogni e scriverò anche questo. Lei inizialmente non dice nulla, poi però realizza e mi dice "quindi siamo in un sogno ?" Io annuisco ma lei non si scompone più di tanto, come se quasi se lo aspettasse. Continuiamo a parlare un po', mi avvicino a lei e la faccio venire con me. Ad un certo punto lei mi dice "non dovremmo giocarci subito tutte le cartucce". Dato che siamo molto vicini e tra noi c'è un evidente attrazione, interpreto subito questa frase come "è meglio non passare subito al sodo, lasciamoci il meglio per dopo". Io le rispondo che infatti non ho intenzione di
fare nulla del genere, anche perché sono ancora incapace di gestire una tale emozione nella dimensione onirica e il sogno crollerebbe subito. Io invece voglio portare a termine la mia task del volo. La invito comunque ad accompagnarmi. Stiamo per varcare una porta ma qui l'ambiente svanisce di colpo e mi ritrovo nella mia stanza al buio. Non so se la ragazza è ancora con me, io comunque cammino nel buio verso le scale, salgo al piano di sopra ma qui il sogno crolla definitivamente e mi ritrovo prima sul letto in stato di paralisi[/slpc], poi cado in un falso risveglio e torno a sognare normalmente.
5 gennaio 2018
Serie di lucidi pomeridiani molto instabili
[slpc]Mi sveglio in stato di paralisi e mi concentro per prendere il controllo del mio corpo onirico. Scendo dal letto e mi dirigo in salotto, l'ambiente però è molto instabile e dopo un breve momento di luce tutto si oscura di nuovo e poco dopo mi ritrovo nel letto. Rimango fermo e in pochi secondi torna la paralisi, mi "stacco" nuovamente dal corpo ma ancora rimane tutto buio e molto instabile. La cosa continua per almeno altri 4-5 episodi in cui scendo dal letto e ci ritorno poco dopo senza riuscire a stabilizzare l'ambiente. In uno di questi riesco ad uscire in strada, ma la vista è solo parziale, è come se in faccia avessi una maschera con un buco al centro tra gli occhi, molto fastidioso e frustrante. Tuttavia non mi arrendo e all'ennesimo tentativo riesco finalmente ad ottenere un sogno sufficientemente stabile. Salgo al piano terra, vado in cucina e decido di assaggiare qualcosa da mangiare. Apro la credenza e ci trovo un pacco con delle merendine simili alla Fiesta. Ne prendo due, una la scarto e la mangio subito, l'altro la metto in tasca e la porto fuori con me. Mentre esco e mi dirigo verso la strada assaggio la merendina, ha un buon sapore che assomiglia vagamente alla Fiesta. Non perdo tempo, decido
subito di cambiare radicalmente scenario, per aumentare lucidità e vividezza. Utilizzo la casa di fronte alla mia come passaggio, mi fermo davanti al cancello e suono il citofono. Viene ad aprirmi un signore sulla quarantina. Osservo bene il suo volto, ha capelli ricci, un po' stempiato, la visione è molto nitida e realistica. Lo seguo in casa e lui si siede su una sedia in cucina. Inizia a parlarmi, mi chiede se voglio vedere il suo nuovo...non ricordo bene, mi sembra fosse "garage", comunque capisco che si riferisce a qualcosa che ha risistemato da poco e vuole mostrarmela. Gli dico che non ho tempo e gli chiedo il solito bicchiere d'acqua, prende una bottiglia e mi versa l'acqua in un bicchiere. Finito di bere ne prendo ancora un po', stavolta mi verso da solo l'acqua e la bevo tutta in un sorso. Mi accorgo che è troppa e quella in più la sputo nel lavandino. Ora devo andare, lo saluto e vado a cercare una porta ma trovo solo porte finestre, da cui ovviamente si vede già l'ambiente esterno. Così non può funzionare, giro un po' ma tropo solo un grossa credenza, provo ad usare quella ma quando la apro mi ritrovo per un attimo al buio e sento che l'ambiente si sta destabilizzando. Riesco a mantenere lo scenario e torno in cucina per chiedere al signore dove posso trovare una porta. Lui mi suggerisce di andare al piano di sotto, così scendo le scale e mi ritrovo in un seminterrato, scarsamente illuminato, con mobili, poltrone, divani ma niente porte. Questo ambiente mi trasmette una strana sensazione, un vago ricordo della mia infanzia, come se alcuni elementi di questo seminterrato fossero parte del mio passato, forse nella casa in cui vivevo prima di trasferirmi nella mia città attuale all'età di tre anni.[/slpc] Si tratta di un flash, un frammento di ricordo che ho anche nella veglia ma che non riesco a ricollegare a nulla, non so neanche se si tratta di un ricordo di vita reale o di sogno. Era un po' che non mi tornava in mente e ora all'improvviso è riaffiorato in questo sogno.
7 gennaio 2018
Breve lucido notturno
Doppio specchio in bagno
Sono in bagno a fare pipì mi accorgo che c'è uno specchio sulla parete dietro il water. La cosa inizia a sembrarmi strana, mi volto e c'è anche lo specchio reale al suo posto sopra il lavandino, mi volto di nuovo e lo specchio dietro al water c'è ancora. [slpc]Qui capisco di stare sognando anche se la lucidità non è al massimo. Nello specchio dietro al water vedo un'immagine riflessa che non sembra la mia e ho un piccolo sussulto. Ora guardo nello specchio sopra il lavandino ma non ricordo che immagine vedo. Chiedo di vedere il mio aspetto nella vita precedente a questa, faccio una giravolta su me stesso e guardo di nuovo. Ora l'immagine è quella di un uomo sulla cinquantina, capelli un po' lunghi, arruffati e unti, come se non li lavasse da molto tempo. L'uomo ha uno sguardo da criminale, per niente rassicurante. Chiedo come si chiama, non mi risponde lui ma mi arriva l'informazione telepatica che il suo nome è Giovanni. Chiedo allora l'età e sempre alla stessa maniera mi arriva la risposta: 39. Penso che sembra molto più vecchio di 39 anni, poi il sogno svanisce.[/slpc]
10 gennaio 2018
Sogno lucido pomeridiano
[slpc]Mi sveglio in stato di paralisi sdraiato sul fianco destro. Rimango immobile per un po', sentendo le vibrazioni su tutto il mio corpo. Cerco di concentrarmi e chiedo di raggiungere direttamente un punto specifico della casa fluttuando fuori dal corpo, in questo caso le scale che portano al piano di sopra, ma non accade nulla. Alla fine scendo dal letto normalmente, rimango qualche secondo seduto sotto le coperte, poi le scosto e scendo. Vedo di sfuggita un'immagine allo specchio sulla parete in fondo al letto, non sembro io, ha i capelli biondi. Comunque non resto lì ad osservarla, esco dalla mia stanza e vado al piano di sopra. E' giorno e dalle finestre della sala entra una bella luce mentre in cucina stranamente è tutto chiuso e le luci sono spente. Decido di esplorare la zona dove si trovano il divano, il televisore e il camino. Mi fermo davanti al camino e osservo gli oggetti appoggiati sopra la mensola. Riconosco la statuina nera del gatto egizio che i miei portarono dall'Egitto come souvenir tanti anni fa, e mi pare che ci fosse anche la piramide, sempre nera, con i geroglifici. Per il resto gli oggetti sono diversi anche se il tutto assomiglia molto alla versione fisica. Il camino è acceso, mi viene in mente di toccare la fiamma per vedere cosa si prova, non l'ho mai fatto prima. Tocco la fiamma con la mano sinistra e sento un gran calore, scotta quasi, come quando si tocca una pentola con dell'acqua bollente dentro. Tiro via la mano e sento ancora il calore sulle dita, una sensazione molto vivida e realistica. Ora vado in cucina, stavolta le persiane sono aperte e entra la luce anche qui. Esco sul balcone e vedo un lupo sulle appena sotto le scale che portano al giardino, non mi spavento, non mostra la minima ostilità, mi ignora. Qui il ricordo è un po' confuso, non ricordo se rientro in caso per poi riuscire o se rimango sul balcone, comunque vedo un grosso cane tipo pastore tedesco che sale le scale e viene verso di me, non sembra ostile ma nel dubbio gli ordino di restare dove è. Qui sicuramente rientro in casa, dopo essermi fatto aprire la porta finestra che mia nonna aveva chiuso. Esco dal portone e mia nonna mi rimprovera sul fatto che non mi decido da dove voglio uscire (questo mi fa pensare appunto che sono entrato e riuscito due volte). Arrivo velocemente al cancelletto ma qui mi rendo conto di non aver prestato attenzione all'ambiente circostante mentre percorrevo il tratto dal portone al cancello quindi torno indietro un pezzo. Sfioro con le dita una pianta dalle foglie lunghe alla mia sinistra, poi tocco una roccia per sentirne la consistenza, è dura, perfettamente realistica. Torno ancora un po' indietro e osservo una porzione di giardino, mi soffermo ad osservare un piccolo insetto che cammina sul terreno, non so che insetto sia, sembra una specie di ragno ma a sei zampe invece di otto. L'immagine è realistica e stabile, non si deforma. Ora decido che è il momento di uscire e cambiare scenario/livello di sogno. Apro il cancelletto premendo il bottone sul muro e mentre lo faccio presto attenzione agli stimoli sensoriali. Esco e chiudo il cancelletto, attraverso la strada, do uno sguardo indietro verso il garage e vedo che la serranda è alzata circa a metà e vedo una macchina grigia che assomiglia a quella di mio nonno ma l'immagine ora è un po' sfocata. Guardo le altre macchine parcheggiate mentre procedo lungo la via che inizia davanti casa mia, non riesco a leggerne le scritte, come se fossero in qualche modo censurate. Dopo qualche metro decido di entrare nella solita casa, e torno indietro dato che l'avevo superata. Una volta davanti al cancello però il sogno crolla di colpo.[/slpc]
14 gennaio 2018
In questa notte ho avuto due brevi lucidi, entrambi stranamente nelle prime ore di sonno. Nel secondo ho perso lucidità quasi subito in maniera piuttosto banale ma il sogno è
poi continuato per parecchio tempo ed è stato piuttosto assurdo e angoscioso.
Tuffo nel buio assoluto
Sono in casa con mia madre, in TV viene intervistato un calciatore della squadra della mia città, che abita a pochi metri da me. Mi rendo conto però che gli assomiglia solo vagamente e la cosa mi fa sospettare di stare sognando. Faccio il test di realtà di guardare l'ora sul cellulare, la quale come pensavo cambia ad un secondo sguardo, dunque[slpc]ho la conferma di essere in un sogno. Qui mia madre, come spesso accade quando prendo lucidità in sua presenza, assume un atteggiamento aggressivo e uno sguardo malefico, è di nuovo l'entità demoniaca che ha preso le sue sembianze. Ho una forte nausea, mi viene da vomitare, lo faccio ed è come una liberazione, ora mi sento meglio. Prima che possa saltarmi addosso, corro via, mi fiondo contro una parete e mi ritrovo nel solito buio assoluto. Come sempre in questo stato inizialmente non ho percezione dello spazio e del mio corpo ma dopo un po' inizio a roteare su me stesso. Voglio andare da qualche parte, vedere qualcosa e appena lo penso ecco che inizio a muovermi in una direzione. Ora sento le braccia distese in avanti, con le mani chiuse a pugno, sento la sensazione del volo ma ancora non vedo nulla. Sono completamente immerso nell'oscurità, ma è un'oscurità benevola, sono in uno stato di pace ed armonia.[/slpc] Non so ancora come districarmi in questo stato, non so nemmeno di cosa si tratta effettivamente, forse da qui si può creare un sogno dal nulla o proiettarsi da qualche parte, tuttavia non ho ancora capito come fare.
Fuga a super velocità
Dopo una serie di situazioni confuse che non sto a descrivere, [slpc]capisco di stare sognando. L'atmosfera tuttavia è cupa e carica di tensione,il p.o. di mia madre come nel sogno precedente si mostra ostile e minaccioso, io le dico che posso fermarlo e tenerlo a distanza semplicemente volendolo e puntando un dito (gesto che uso sempre quando voglio fermare un p.o. ostile o fastidioso che mi si avvicina). Capisco che devo uscire al più presto da qui per liberarmi da questa angoscia, dunque vado di corsa al piano di sopra, apro la porta e corro sempre più veloce. Il mio corpo è leggerissimo e rarefatto, attraverso senza la minima resistenza il cancello e inizio a correre a super velocità lungo la strada. Vedo le case scorrere ai miei lati sempre più velocemente, mi godo la sensazione adrenalinica della velocità e l'angoscia man mano svanisce, lasciando il posto all'euforia. Alla fine della strada vedo un gruppo di ragazzi riuniti in cerchio, intenti a fare non so cosa. Per qualche motivo ho l'impressione che siano ostili e infatti uno di questi tira fuori una pistola e inizia a spararmi. Io mi sento onnipotente e rallento il tempo per afferrare i proiettili, ma con mia sorpresa non li sento nella mano, devono avermi attraversato, data la bassa densità del mio corpo. I primi due o tre proiettili sono indirizzati verso di me mentre gli altri vanno a vuoto man mano che mi allontano dal tizio con la pistola. Ora raggiungo la ferrovia ma invece dei binari ci trovo il vuoto, come se mi trovassi su un edificio a chissà quanti piani di altezza. Penso subito che sia una grande occasione per prendere il volo, raggiungo il muretto che nella realtà separa la strada dai binari e provo a salirci sopra ma qui c'è una specie di tendone trasparente che me lo impedisce. Nel frattempo sento arrivare dei ragazzi, probabilmente gli stessi di prima, che insistono nel volermi aggredire, non so perché ce l'abbiano con me. Non voglio perdere tempo con loro, voglio sfruttare questa occasione per volare, riesco dopo un po' a spostare questa tenda e a salire sul muretto per poi lasciarmi andare. Mentre lo faccio sento le voci del gruppo dietro di me che dicono "tanto non lo farà, non si butterà", ma immediatamente li smentisco. Stavolta riesco a contenere l'emozione e il sogno non si sfalda, rimango sospeso in aria. Sono contento, sto finalmente superando il blocco che mi impediva di lasciarmi andare dalle altezze. Qui i tizi mi raggiungono anche
loro in volo e sembrano voler combattere. A quanto pare non sono dei p.o. qualunque, hanno anche loro dei super poteri. Uno di loro, probabilmente il capo, mi si avvicina e mi sfida mostrandosi molto sicuro di sé.[/slpc] Qui però perdo lucidità e il ricordo inizia a farsi confuso, mi accorgo di non riuscire a muovermi bene in aria, mentre loro sembrano più a loro agio. Qui inizio a vedere la scena in terza persona ma il ricordo di quello che accade è molto vago. Successivamente rientro nella scena e mi trovo con questi ragazzi e altre persone a vedere un filmato che parla di un esperimento fatto sui topi. Una voce spiega la natura dell'esperimento dicendo che sono stati fatti riprodurre dei topi in condizioni particolari e alcuni di questi hanno dato vita a dei topi mutanti. Ora mi trovo a casa mia nella cucina del piano terra, e vedo uno di questi topi mutanti. Non assomiglia minimamente ad un topo, né a nessun'altra creatura vivente conosciuta. Ha una forma appiattita e ha una faccia che prende tutto il corpo, sembra il personaggio di un cartone animato, potrebbe tranquillamente essere un Pokemon, data l'assurdità della sua forma. L'essere emette un verso stridulo e terrificante e in qualche modo riusciamo
a farlo uscirà da casa e chiudiamo la porta finestra con lui che ci si avventa contro ancora strillando. Il mostriciattolo si dirige in giardino e si ferma in mezzo all'erba, penso che non possiamo lasciarlo scappare, non sappiamo cosa potrà diventare una volta cresciuto, meglio eliminarlo subito. Dunque il compagno di mia zia esce con un bastone e comincia a colpirlo, poi do un coltello a mio padre che lo infilza e lo squarta. L'essere è ancora vivo ma agonizzante, vedo la sua espressione di estrema sofferenza e provo un forte senso di pietà per quella povera creatura. Dopo un po' muore, lo vedo esalare l'ultimo respiro e spegnersi, è un'immagine straziante, percepisco tutta la sofferenza e provo orrore per ciò che ho fatto. Il rimorso mi divora e me lo porto dietro anche nei sogni successivi, mi metto anche a piangere, le emozioni sono incredibilmente intense, tanto che anche al risveglio, in piena notte, mi sento ancora carico d'angoscia e fatico a riaddormentarmi. Anche la mattina dopo per un po' ancora mi porto dietro l'incredibile coinvolgimento emotivo di questo sogno, e rifletto su quello che può essere il suo significato. Mi chiedo come la mia mente abbia partorito una cosa del genere. Oltretutto è durato
anche parecchio, io l'ho riassunto brevemente ma il sogno è durato davvero tanto se si considera la parte lucida iniziale e degli episodi successivi, che considero sogni a parte per via del loro contenuto, ma che di fatto si sono susseguiti uno
dietro l'altro senza alcun risveglio. Credo comunque di aver individuato una costante nella mia attività onirica notturna. Sembra che nelle prime ore di sonno io faccia sogni piuttosto assurdi ed angosciosi, questo spiegherebbe come a volte mi sveglio nel cuore della notte con uno stato d'animo tutt'altro che sereno, nonostante sia andato a dormire pieno di entusiasmo e voglia di lucidare. Nella maggior parte dei casi infatti non ricordo i sogni fatti nelle prime ore di sonno, o ricordo solo pochi frammenti molto vaghi. In questo caso invece ho ricordato più sogni e anche in maniera piuttosto dettagliata. Ciò è sicuramente dovuto al fatto che ho fatto meditazione per circa un'ora prima di andare a letto e che anche una volta sotto le coperte o continuato a lungo a mantenere la mente vigile. Questo mi ha permesso di diventare lucido per ben due volte ma una volta persa la lucidità il sogno ha ripreso la piega angosciosa che aveva all'inizio, degenerando come ho descritto.
15 gennaio 2018
Serie di lucidi pomeridiani
Mi addormento sul divano del salotto, approfittando del silenzio assoluto in casa, dato che ci sono solo io, cosa che accade raramente a quest'ora del giorno. Nel sogno mi ritrovo a camminare lungo la via che fiancheggia la ferrovia e ad un certo punto [slpc]mi rendo conto di stare sognando semplicemente eseguendo un esercizio di presenza mentre cammino come faccio nella veglia. Le immagini non sono molto nitide e richiedo maggiore chiarezza. Imbocco il sottopassaggio e qui la qualità dell'immagine è migliorata, osservo le persone intorno a me, c'è molta gente soprattutto che esce dal sottopassaggio, deve essere appena arrivato un treno. Il sogno crolla prima che arrivi dall'altra parte del sottopassaggio. Mi ritrovo sdraiato in stato di paralisi e qui inizia la classica serie di brevi lucidi al termine dei quali mi ritrovo sul letto e da lì riparto.[/slpc] La cosa si ripete credo almeno 5 volte. Non ricordo tutti gli episodi e non li ricordo in ordine cronologico per cui come sempre li elencherò a caso.
Episodio 1: [slpc]Mi alzo dal divano, rimango un po' nella sala hobby, richiedo chiarezza e poco dopo le immagini si formano. Esco da casa passando dal garage, vado diretto verso la villetta di fronte alla mia per cambiare rapidamente scenario. Stavolta trovo il cancello già aperto, entro e trovo ad accogliermi il padrone di casa, un signore sulla sessantina. Mi dice qualcosa che non capisco, ma non mi soffermo troppo, cerco subito la porta, la apro e mi trovo in uno scenario completamente diverso. Sento una sensazione di fresco addosso, ma stranamente le immagini stavolta non diventano più nitide, non percepisco quel cambiamento di livello che percepisco di solito quando attraverso una porta, forse sono
stato troppo precipitoso, non ho dato il tempo al sogno di creare un'ambiente stabile e vivido, ecco a cosa servivano i bicchieri d'acqua e le brevi chiacchierate con i padroni di casa !
Mi trovo in cima ad una rampa di scale, scendo e vedo sulla sinistra dei ragazzi seduti su un muretto. Uno di questi indossa una maschera inquietante che ricorda la morte. Rimango un po' ad osservare la maschera e[/slpc]qui stranamente perdo lucidità. Il tizio mi fa un cenno come per dire "cosa guardi ?" Io inspiegabilmente rispondo mostrandogli il dito medio e questo immediatamente si alza e si dirige verso di me col chiaro intento di aggredirmi. [slpc]Qui riacquisto lucidità e mi chiedo come cavolo mi sia venuto in mente di fare quel gesto provocatorio, non voglio combattere e blocco il tizio semplicemente alzando un dito e inviandogli il comando mentale, senza nemmeno voltarmi verso di lui. Qui il sogno svanisce e riparto dalla base.[/slpc]
Episodio 2: [slpc]Mi alzo dal divano vado in garage, voglio cambiare sistema stavolta, penso di cambiare scenario aprendo un varco nel muro. Tocco il muro, è duro, perfettamente realistico, ma al tempo stesso il sogno non è abbastanza stabile e non me la sento di forzarlo troppo, il rischio di farlo svanire è troppo alto. Penso di usare la porta dell'intercapedine, torno dunque indietro, apro la porta e mi trovo davanti, come accade quasi sempre, una muratura. Stavolta però non mi lascio
abbattere, decido invece di abbattere io la muratura. Mi convinco di poterla abbattere, ci appoggio un dito e questa viene giù come fosse un castello di carte. Ora si vede un cunicolo stretto e lungo, inizialmente sembra esserci una luce in fondo ma poi guardo meglio e vedo solo oscurità. Non si vede la fine, potrebbe essere un tunnel con un'uscita da qualche parte oppure un vicolo cieco. Provo ad entrarci ma oltre ad essere stretto (ci entro di poco) è pieno di calcinacci e altri ostacoli. Spostarli tutti richiederebbe troppo tempo e al momento sento di non avere sufficiente energia per spazzarli via con la forza del pensiero senza far collassare il sogno. Rinuncio e qui il sogno crolla lo stesso...tanto valeva provarci ![/slpc]
Episodio 3: [slpc]Mi alzo dal divano vado al piano di sopra ed esco dal portone. Indosso un giubbotto sopra una felpa con la zip, fa caldo me li tolgo ma ora non so dove appoggiarli. Sono assolutamente lucido ma l'idea di lasciare i miei vestiti a terra mi disturba, ho l'impressione che sarebbe come tenere la mente in disordine o qualcosa del genere. Torno indietro fino al balcone e li appoggio su degli oggetti indefiniti accatastati, ma uno dei due pezzi cade. Lo rimetto a posto e cade di nuovo, alla fine rinuncio ma me ne vado con un senso di...non so spiegare cosa...ho come la sensazione comunque che la cosa potrebbe crearmi problemi nel proseguo di questo lucido, ma probabilmente si tratta di una mia paranoia. Esco dal cancelletto e sto per attraversare la strada quando vedo arrivare un furgone alla mia destra, attendo che passi per attraversare. Qui inizio a sentire la voce di mio cugino dietro di me che parla con un'altra persona, le voci sono piuttosto invadenti e poco dopo il sogno crolla.[/slpc]
17 gennaio 2018
Songno lucido notturno
Mi trovo a camminare per il centro della mia città con il mio amico A. e una ragazza che nella realtà non conosco, mora, bassina, un po' in carne. Parliamo di qualcosa che non ricordo. Più avanti entriamo a casa mia e [slpc]qui mi rendo conto di essere in un sogno. Ora le persone con me sono tre, sono seduti sul divano e cambiano continuamente aspetto. Mi allontano un po' da loro e mi metto ad osservare un oggetto indefinito appeso ad una parete. Le immagini sono sgranate e non riesco a capire di cosa si tratti. Ora guardo di nuovo i tizi e dico loro che siamo in un sogno ma non sembrano ascoltarmi e continuano a cambiare aspetto molto velocemente. Glielo faccio anche notare e uno di loro si alza venendo verso di me, non conoscendo le sue intenzioni gli ordino di fermarsi e lui immediatamente esegue. Vado al piano di sopra, mentre salgo le sensazioni si fanno sempre più vivide e le immagini più nitide. Sento le scale sotto i piedi, tocco la ringhiera e le pareti sentendone la consistenza assolutamente realistica. Esco in giardino e rimango un po' ad osservarlo, c'è una recinzione e dietro di essa si trova della fitta vegetazione, sento il canto degli uccelli, è tutto molto vivo, questo sogno promette già bene ! Esco dal cancelletto sul retro e prendo il sentiero nel campo di sterpaglie, dopo un po' mi volto ad osservare in direzione di casa mia ma quella che vedo non è più la mia casa, l'ambiente ha già iniziato a modificarsi. Più avanti mi trovo sotto un palazzo di 7-8 piani, circondato da ponteggi. Passo sotto i ponteggi e arrivato dall'altra parte mi ritrovo in un luogo completamente diverso, un'altra città. Ora è notte, o forse sera, cerco l'entrata del palazzo perché ho in mente di salire in alto e spiccare il volo ma trovo solo una porta di legno sbarrata e sopra di essa una scritta che non ricordo. Forse è meglio così perché il luogo in cui mi trovo sembra interessante, c'è molta gente che passeggia, è un ambiente vivo, mi piace molto questo posto. Sembrerebbe essere il centro storico di una qualche città italiana, elemento ricorrente nei miei lucidi quando cambio scenario. C'è un cartello con la via, uguale a quelli che abbiamo nella mia città, c'è scritto qualcosa tipo "via puertolano..." sono come due nomi attaccati ma non ricordo il secondo. Continuo a camminare e più avanti mi trovo ad imboccare una scalinata che sale e ad un certo punto c'è un bivio, potrei proseguire dritto o svoltare a sinistra dove una manciata di gradini conducono a una piazza. Opto per la seconda, sono ora in questa piazza in cui si trova un complesso di stand bianchi, sembrerebbe un mercatino. Tuttavia scopro subito che si tratta di qualcos'altro, una specie di casinò all'aperto. Vedo infatti delle slot machine sulla sinistra appena prima dell'entrata. Voglio esplorare questo luogo e fare qualche domanda ai presenti ma la mia attenzione viene attirata da una bella ragazza. Indossa un'uniforme, giacca e minigonna blu e camicia bianca, che mi fa capire che lavora qui per questa specie di casinò o sala giochi, non so come chiamarlo. Le dico "ciao", lei mi guarda, mi sorride in maniera provocante e mi dice "ciao piccolo", mi avvicino, voglio provare a baciarla per testare la consistenza di questo ambiente senza però soffermarmi troppo, non voglio assolutamente perdere questo bellissimo sogno. Tuttavia, neanche avviene il contatto tra le mie labbra e le sue che il sogno si sfalda per la forte emozione. Cerco di riprenderlo ma è troppo tardi. Ora mi ritrovo a letto, in stato di paralisi e mi sento addosso delle mani che mi accarezzano.[/slpc] Deve esserci lo zampino del solito demone, questa volta però invece che sussurrarmi minacce e insulti, sta tentando di amoreggiare.
Probabilmente la ragazza in blu non era l'altro che l'entità, in effetti la ragazza ha assunto subito un atteggiamento provocante, con lo sguardo e nel modo in cui mi ha salutato. Di solito le ragazze che incontro nei lucidi, anche più belle di questa, hanno un atteggiamento neutro, sono piuttosto timide, la classica ragazza acqua e sapone per intenderci. Il demone questa volta ha preso le sembianze di una ragazza bella e provocante per trarmi in inganno. [slpc]Non riesco a vedere nulla ma sento chiaramente un corpo sopra al mio, la sensazione è assolutamente reale, per un attimo mi lascio andare anche ad un bacio, anch'esso estremamente vivido. Tuttavia il pensiero di essere paralizzato con qualcuno sopra di me mi disturba, soprattutto a causa delle brutte esperienze con questo demone, dunque mi tiro indietro e poco dopo l'entità sparisce. Faccio fatica però a prendere il controllo del corpo onirico e scendere dal letto, sono paralizzato e devo sforzarmi parecchio per riuscire a scendere. Inoltre mentre ci provo sento una voce che tenta di scoraggiarmi, dicendomi che è pericoloso e non devo farlo, ma so che è ancora il demone che vuole impedirmi di lucidare e lo ignoro. Alla fine riesco a rotolarmi giù dal letto e piombo pesantemente sul pavimento. Mi rialzo a fatica e sento ancora qualcosa che mi vincola al letto ma lo stacco da me con decisione, con un colpo secco e finalmente sono libero. Mi sento stranamente molto fiacco, salgo le scale, esco dal cancelletto sul retro e raggiungo la strada. Voglio subito entrare in una delle villette per cambiare scenario ma sono ancora estremamente debole, cammino molto lentamente quasi
mi trascino. Trovo un cancello aperto ed entro, poi una volta all'interno della casa incontro una coppia di anziani che mi parlano di qualcosa che riguarda un cane. Vedo sulla porta un barboncino, ma loro mi dicono che non stanno parlando di quel cane ma di un altro, che è rimasto fulminato per aver toccato una recinzione elettrizzata o qualcosa del genere. Non ho tempo di starli ad ascoltare, trovo una porta la apro subito e circa mezzo metro più avanti c'è una parete e a destra un'altra porta. Chiudo la porta dietro di me e ora mi trovo in uno stanzino quadrato di mezzo metro di lato, appare anche un gatto ma quando apro la porta svanisce. Qui trovo ancora un'altra porta, varco anche questa e sono in una stanza un po' più grande, con una vetrata di fronte a me, dietro alla quale si vede una bellissima spiaggia. Faccio l'errore di aprire la porta alla mia destra pensando che mi avrebbe portato alla spiaggia invece mi conduce alla fine del sogno.[/slpc] Sarei dovuto rimanere lì, ignorare la porta e sfondare il vetro o attraversarlo per raggiungere la spiaggia.