Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 09/06/2016, 1:26

Apro il mio diario dei sogni lucidi con questo sogno, fatto oggi pomeriggio.
Dopo una serie di sogni normali piuttosto confusi, mi ritrovo sul letto in paralisi, sdraiato sul fianco destro. Mi concentro per rientrare nel sogno ma inizialmente
ottengo solo di riuscire a muovere le mani (quelle del sogno, non quelle reali che sono ovviamente paralizzate), praticamente la situazione è che sono con le sole mani
nel sogno e il resto del corpo nella realtà : Surprice : . Dopo alcuni secondi prendo finalmente piena lucidità e mi ricordo come devo fare per entrare nel sogno, e semplicemente
mi alzo dal letto con il mio corpo onirico e mi ritrovo in piedi nella mia stanza. Tuttavia, come quasi sempre accade, non vedo nulla e il sogno è ancora molto instabile,
infatti sono ancora in uno stato intermedio, mi muovo a fatica e alterno momenti in cui mi sento di nuovo nel mio corpo fisico sul letto ad altri in cui sono in piedi
nel mio corpo onirico. Dopo un paio di minuti di pazienza finalmente il sogno prende forma, nel frattempo ho camminato praticamente al buio fino al salone, tanto
l'ambientazione iniziale è sempre la stessa ed è pressoché identica alla realtà se non per alcuni dettagli che cambiano sempre. Una volta acquisita la vista decido di
salire al piano di sopra, ma sulle scale ci sono mio padre e mio nonno che stanno facendo dei lavori utilizzando una scala a pioli. Io ci passo in mezzo e giunto al piano
di sopra esco dal portone e scendo le scalette esterne che portano al vialetto all'interno del giardino. Le sensazioni sono assolutamente vivide e reali e tanto che
per un attimo credo di essere nella realtà. Arrivato al cancello faccio dunque un test di realtà, guardando il cartello che indica la via, vedo una scritta che non
c'entra niente con essa, poi mi accorgo che al posto della casa dei vicini c'è un'altra strada e infine vedo sul cancello dalla parte esterna un cartello con una P
, simile a quella che indica il parcheggio nei segnali stradali. Mi convinco di stare sognando e mi ricordo della mia task, ovvero quella di riuscire a volare.
Quello del volo è infatti un problema che non sono mai riuscito a risolvere, non riesco proprio a volare nei sogni, ci sono riuscito solo un paio di volte quasi per caso
e per poco tempo. Mi fermo in mezzo alla strada e cerco di concentrarmi, immaginando di sollevarmi lentamente da terra. Alzo la testa osservando il cielo, è un po'
nuvoloso, sento una brezza leggera che mi accarezza la pelle, è tutto così realistico, però non riesco nemmeno a levitare e nello sforzo comincio a perdere stabilità.
Mi trovo ad un certo punto nuovamente a metà tra sogno e realtà, con un occhio che vede l' immagine del sogno e l'altro che vede la parete alla destra del mio letto
reale, cosa che mi capita ogni volta che sto perdendo stabilità in un lucido. Comunque mi rilasso, sfrego un po le mani e il sogno torna stabile. Rimango perfettamente
lucido e deciso nel riuscire a spiccare il volo, ma capisco che devo cambiare strategia. Decido di provare a salire sul tetto di una casa e saltare da lì per poi
rimanere sospeso in aria e cominciare a volare. Dato che ormai mi sono allontanato un po' da casa mia, decido di irrompere nella casa più vicina e per farlo salgo
prima su una macchina parcheggiata e da essa salto sul bordo del muro di recinzione per poi saltare giù e trovarmi all'interno del giardino. E' una villa piuttosto
grande, con un ampio giardino con diverse macchine parcheggiate. Attraverso un vialetto e mi dirigo verso la casa. Inizialmente penso di arrampicarmi ma poi realizzo
che è molto più facile giungere sul tetto passando dall'interno. L' unico inconveniente sono gli inquilini che potrebbero non essere proprio entusiasti della mia
intrusione :D ma poi realizzo che anzi sarà ancor più divertente : Chessygrin : . Giunto nei pressi della porta d'ingresso, noto che ci sono una signora
anziana e una bambina sedute sugli scalini davanti ad esso. Penso che mi vedranno sicuramente e che quindi devo sorprenderle e stordirle prima
che si accorgano di me e attirino l'attenzione degli altri abitanti della casa. Il fatto che sono una signora anziana e una bambina mi crea un po' di incertezza, devo
neutralizzarle senza fare loro del male, mi avvicino di soppiatto e prima colpisco lievemente la signora sulla nuca facendola svenire, poi provo lo stesso con la bambina ma non
accade nulla, provo più volte ma rimane china a giocare con un aggeggio elettronico senza fare una piega. Poi realizzo che non serve stordirla dato che non mi ha nemmeno
notato,nonostante l'abbia toccata seppur lievemente, e mi affretto ad entrare nella casa. Questa cosa però mi ha fatto perdere tempo ed intanto all'interno è
comparso quello che presumibilmente è il padrone di casa, un uomo adulto fisicamente ben piazzato. Mi dirigo silenziosamente verso la mia sinistra dove c'è la scala
che porta al piano di sopra, percorro i primi gradini nella speranza che non mi noti ma poi si volta e mi vede. Con mio grande stupore vedo che l'uomo in questione
è Vladimir Putin :!: :D Ha lo sguardo cattivo e sta per aggredirmi, non mi resta quindi che affrontarlo, ma mi basta puntargli contro l'indice destro e lui si paralizza
all'istante sgranando gli occhi e cade a terra come fulminato. Tutto troppo facile : Chessygrin : , salgo le scale e mi trovo al primo piano,lì c'è un altro uomo, è a torso nudo
ed ha qualcosa in mano, mi vede e scappa nella stanza da cui è appena uscito. Io entro nella stessa stanza ma lui non c'è più, al suo posto solo un cane di piccole
dimensioni che però si rivela più fastidioso di tutti gli altri individui che ho incontrato fin qui, ma alla fine riesco a neutralizzarlo senza fargli male. Esco dalla
porta finestra che da sul balcone e da lì mi arrampico sul tetto. Vedo che il tetto non è piatto come quello di casa mia ma è a forma di piramide molto schiacciata
e costituito da tegole, pericoloso camminarci sopra,penso, ma ancora una volta mi ricordo di stare sognando e di non dover temere nulla. Salgo quindi sul
tetto ma al momento di saltare giù mi blocco, ho paura, anche se so perfettamente di stare sognando, tutto è così realistico e guardando giù ho una forte sensazione
di vertigine e non ho proprio il coraggio di saltare. A questo punto mi arrendo ma rimango sul tetto, approfittando dell' altezza per godermi il panorama. In una
direzione vedo le altre case della zona, le campagne, un bosco e sullo sfondo delle colline, nell'altra direzione c'è invece il centro della mia città e il mare.
Il paesaggio è solo vagamente simile a quello reale, il mare da una parte e le colline sullo sfondo in lontananza ci sono anche nella realtà ma nel sogno sono un po'
diversi. Tuttavia il panorama è bellissimo ed è tutto molto vivido e realistico. Rimango per un po' seduto a contemplare quella vista meravigliosa prima di
svegliarmi, è tutto molto rilassante, mi dà un senso di pace e serenità :). Nonostante abbia fallito nel mio obbiettivo di volare, mi sveglio comunque soddisfatto
per il bel lucido appena fatto, l'immagine del panorama in particolare mi ha trasmesso un senso di serenità che mi ha accompagnato per tutta la giornata. :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Searig » 09/06/2016, 9:40

Gran bel lucido Hari, lungo, ricco e variegato, pieno di situazioni differenti! Se non riesci a volare prova questo, io ho spesso fatto così: contraggo i muscoli della pancia, come se stessi cercando di sollevare il mio baricentro, in maniera che esso, sollevandosi, trascini con sé il resto del corpo. Generalmente funziona, vantaggi: ti puoi alzare da terra, senza doverti buttare; svantaggi: voli lentamente e a pochi metri da terra, ma non è poi così male ;)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 17/08/2016, 15:43

Ti ringrazio per il consiglio ! Cercherò di metterlo in pratica non appena ne avrò l'occasione ;)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 17/08/2016, 16:16

Vi racconto due sogni lucidi che ho trovato interessanti. Il primo è di qualche mese fa, il secondo risale a un paio di anni fa più o meno ma lo ricordo piuttosto bene perché è abbastanza inquietante. :D

Sogno 1:

Mi trovo su un autobus, con la sensazione di aver appena fatto un sogno in cui venivo inseguito da un gruppo di oscuri individui che volevano uccidermi. Per qualche motivo mi rendo conto di stare ancora sognando e, una volta sceso dall'autobus, mi dirigo verso un negozio di elettronica che si trova proprio davanti alla fermata. Appena entro vedo davanti a me un corridoio con degli scaffali ai lati e al centro un bancone pieno di film in DVD e blue-ray. Alle due estremità del bancone ci sono
due ologrammi di Jennifer Lawrence nei panni di Katniss di Hunger Games (film che avevo visto poco tempo prima) intenti a presentare il film in questione ai clienti del negozio. La cosa mi fa un po' sorridere ma mi incuriosisce anche, e così decido di esplorare meglio il negozio. Passo accanto al bancone dei film e mi dirigo in fondo al corridoio dove trovo un altro bancone, questa volta di videogiochi. Dopo una breve occhiata decido di uscire dal negozio, ma mentre percorro il corridoio
comincio a sentirmi osservato e seguito. Capisco che sono quei tizi del sogno precedente, del quale però ho solo un flash che mi comunica un senso di pericolo. Tuttavia questa volta sono lucido e non ho nulla da temere, anzi sono quasi ansioso di incontrare questi killer e di sconfiggerli. Mi accorgo di alcune presenze che mi seguono, non sono clienti, stanno aspettando il momento giusto per attaccarmi. Arrivo al bancone dei film e guardo uno degli ologrammi che ridacchia come
per dire "guarda 'sto rimbambito mica ha capito che sono un ologramma" io allora gli rispondo che invece l'ho capito subito e lei smette di ridere e con un cenno del volto mi indica il pericolo alle mie spalle. Io gli rispondo che li avevo già notati, mi giro e mi trovo davanti quattro individui che mi fissano con un ghigno minaccioso, tutti vestiti di nero, due ragazzi alti, una ragazza di media statura e un altra molto bassa, quasi una nana che però è la più inquietante del gruppo.
Ricordo uno dei ragazzi, alto, snello, con dei capelli stile punk biondo platino, un gilet nero a collo alto, jeans neri e cintura con le borchie. La ragazza nana invece ha i capelli sempre in stile punk però fucsia, vestita anche lei di nero, con borchie un po' dappertutto. Tutti e 4 sono armati di spade o lance, la ragazza nana ha addirittura due spade ed avanza verso di me incrociandole in segno di sfida. Io, deciso a mettere fine a questa storia, decido di affrontarli, sicuro di vincere. La ragazza spicca un balzo verso di me tentando di colpirmi più volte con le spade, io le schivo e cerco di colpirla ma anche lei schiva i miei colpi. Poi improvvisamente il sogno comincia a destabilizzarsi e me la ritrovo sotto di me che mi afferra le gambe. Ora sono completamente paralizzato, e sento le forze abbandonarmi, mentre la nana mi fissa col suo ghigno malefico e una risata demoniaca mi accompagna finché non mi sveglio.

Sogno 2:

E' notte e sto camminando da solo per strada nei dintorni di casa mia. In giro non c'è nessuno, essendo una zona periferica. Ad un tratto la mia attenzione viene catturata da una delle numerose villette a schiera della zona e in questo momento, non ricordo come, divento lucido. C'è una strana luce fredda sul balcone al piano terra, e dal cancello mi sembra di intravedere delle persone. Decido di entrare e noto che il cancello è accostato, quindi non devo nemmeno scavalcare. Irrompo nel giardino e mi dirigo sul balcone dove davanti a me trovo delle persone sedute intorno ad un tavolo, tutte in silenzio che fissano il vuoto, come se stessero partecipando a qualche strano rito. A capo tavola c'è un uomo piuttosto robusto, calvo e di carnagione chiarissima, quasi trasparente. Questo si accorge della mia presenza, alza lo sguardo e mi fissa. Io comincio ad avvertire una sensazione di inquietudine, nonostante sappia di trovarmi in un sogno, l'atmosfera è molto cupa, le persone continuano a fissare il vuoto, mentre il tizio calvo fissa me con aria minacciosa e, ad un certo punto, alza una mano e me la punta contro con le dita piegate in avanti. In quell' istante comincio a sentire un dolore al fianco destro,tipo crampo, che diventa sempre più forte. Cerco di muovermi ma sono paralizzato, ripeto a me stesso che questo è il mio sogno e che qui comando io e dunque sfido l'uomo senza tentare di muovermi "fisicamente" ma cercando di combatterlo mentalmente.
Tento dunque di scaraventarlo via con la forza del pensiero, con mia grande sorpresa però, tutto ciò non funziona, anzi più oppongo resistenza più la morsa dell' 'uomo si intensifica ed il dolore aumenta fino a diventare insopportabile.
A questo punto sono terrorizzato, perché capisco di essere impotente e cerco di svegliarmi per uscire da quell'incubo terribile, tuttavia non ci riesco subito, passano almeno altri trenta secondi di terrore e sofferenza per quel dolore lancinante al fianco destro. Alla fine mi sveglio in un bagno di sudore, e come per magia il dolore improvvisamente svanisce. Poco prima di svegliarmi pensavo che il dolore onirico fosse dovuto ad un colpo subito durante il sonno o più probabilmente ad un crampo (entrambe cose che comunque non mi sono mai capitate), invece una volta sveglio noto che non ho nemmeno il minimo fastidio. Ciò significa quindi che il dolore era tutto frutto della mia mente e non dovuto ad uno stimolo esterno. La cosa mi ha inquietato molto perché mai prima avevo sentito un dolore così intenso e reale in un sogno. A questo si aggiunge la totale impotenza di fronte ad un personaggio onirico in un sogno lucido.
Le immagini del sogno erano perfettamente vivide, e provo ancora un brivido nel ricordare quel quel volto minaccioso leggermente contorto per lo sforzo, mentre mi punta la mano infliggendomi quel dolore al fianco, insomma un' esperienza molto realistica, diversa dalla maggior parte degli altri sogni che ho fatto.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 09/02/2017, 15:15

Torno a scrivere nel mio diario, inserendo due brevi sogni lucidi fatti sabato mattina scorso. Ultimamente purtroppo ne ho fatti pochissimi, probabilmente perché dormo troppo
poco e dal lunedì al venerdì per lavoro mi sveglio sempre prima dell'alba, proprio nel momento in cui la mia attività onirica è al suo culmine,spezzando di fatto bruscamente
i miei sogni prima che abbia la possibilità di acquisire lucidità.

Sogno 1: Coppie intruse a casa mia e acquario sul balcone

E' sabato mattina e mi sveglio che il sole è già sorto, ma è nuvoloso e c'è poca luce. Intuisco che dovrebbero essere le 7.15-7.30 quindi ho ancora un po' di tempo prima
della sveglia delle 8.00 e decido di tentare una WILD , cosa che non mi è mai riuscita. Dopo un tempo relativamente breve in cui non so dire se ho sognato o avuto solo delle
ipnagogiche mi sveglio e rimango immobile, e dopo qualche secondo mi sento invadere da una sensazione di calore e formicolio che parte dai piedi e rapidissima arriva alla testa.
Ora sono in paralisi e perfettamente lucido e pronto per entrare nel sogno. Come faccio sempre in queste situazioni (succede di solito durante i riposini pomeridiani),
immagino di alzarmi dal letto e dopo qualche secondo prendo il controllo del corpo onirico e mi alzo in piedi rimanendo fermo al centro della stanza. Mi sento ancora
estremamente pesante e non ho ancora la vista, esco dalla stanza ed acquisisco la vista nel momento in cui passo davanti alla stanza dei miei. Guardo nella stanza e trovo
una coppia in intimità sdraiata in senso trasversale ai piedi del letto :?: . Guardando meglio noto che si tratta di un mio amico con la sua ragazza e penso "ma questi che cavolo
ci fanno nella stanza dei miei ?" Decido di lasciarli stare dato che si tratta di un sogno e mi dirigo nella sala hobby, che è sullo stesso piano della mia cameretta, ovvero
il seminterrato. Lì trovo un altra coppia sdraiata su un divano che nella realtà non esiste e penso "ma tutti qui devono venire a fare le loro cose ?" poi riconosco
la ragazza, una mia ex compagna di scuola, mentre il ragazzo non ricordo chi sia. Comunque decido di ignorarli e concentrarmi su quello che mi ero prefissato di fare nel caso
fossi riuscito ad avere un sogno lucido, ovvero provare a volare. Provo a saltare immaginando di rimanere sospeso in aria ma niente da fare, non funziona, anzi la fisica
è estremamente realistica, ricado a terra esattamente come nella realtà senza nemmeno quel rallentamento nel ricadere che spesso si verifica quando salto nei sogni.
Decido di uscire di casa e appena fuori trovo sulla ringhiera alla mia destra un piccolo acquario con numerosi pesci colorati. Cerco di concentrarmi sui pesci per farli saltare
fuori e ricadere in acqua ma mi accorgo che prima devo rimuovere il coperchio dell'acquario, che però non risponde ai miei comandi telecinetici. Qui il sogno comincia a
destabilizzarsi e così cerco di concentrarmi sulle sensazione e per aiutarmi mi metto a leccare un qualcosa che non ricordo, forse il portone di casa, che tuttavia non
ha alcun sapore. Poi faccio lo stesso con le sbarre della ringhiera del balcone grande alla mia sinistra, le quali hanno un sapore di ferro arrugginito e mi lasciano
una sensazione polverosa in bocca. Qui forse mi soffermo troppo e il sogno invece di stabilizzarsi collassa. : Blink :

Sogno 2: Tentativi falliti di volo e sentiero verso il mare

Al termine del sogno precedente mi ritrovo sdraiato sul letto ed ho forse un falso risveglio. Mi ritrovo in salotto a guardare un programma in TV di cui ricordo solo la presenza
di alcune donne e una voce maschile che parlava di continuo. Poi sono di nuovo a letto con mio fratello che sistema qualcosa nell'armadio sopra di me e mi lascia
una specie di rivista sul letto dicendomi di metterla a posto. Io, che sono sdraiato supino in uno stato di profondo rilassamento, cerco di dirgli di riprendersi la rivista
e metterla via lui, temendo di perdere lo stato di rilassamento e quindi la possibile paralisi che mi porterebbe al sogno lucido. Tuttavia dalla mia bocca escono solo dei
mormorii incomprensibili tanto che mio fratello mi chiede di ripetere quello che ho detto e capisco di essere già in paralisi. A questo punto maledico me stesso per non
essermene accorto subito : WallBash : ed ho paura che ora mio fratello insista nel voler capire quello che stavo cercando di dirgli e mi svegli. Per un attimo ho l'istinto di uscire dalla
paralisi e provo anche a muovermi senza successo, ma poi torno in me e mi rendo conto che è stata tutta un illusione. Mio fratello infatti è ancora a letto che dorme e io
ho immaginato tutto, si è trattato di un falso risveglio. Ora che sono pienamente lucido mi alzo dal letto con lo stesso metodo di sempre ma invece di uscire subito dalla
stanza, aspetto di acquisire la vista e la uso per guardarmi intorno. Decido di ritentare il volo e stavolta mi dirigo di corsa al primo piano sapendo che non mi resta molto tempo prima che suoni la sveglia.
Sono in pigiama e senza scarpe e penso di cambiarmi ma poi mi dico che tanto il sogno ci penserà da se. Mia nonna, che è al piano terra mi vede imboccare di corsa le scale per il primo piano e
brontola qualcosa tipo "ora dove va questo ?" e si avvia anche lei verso le scale. Nel frattempo sono arrivato al primo piano e penso che potrebbe crearmi dei problemi se mi
raggiungesse. Entro nella stanza degli ospiti che si trova proprio di fronte alle scale ed esco dalla finestra, che trovo già aperta, ritrovandomi sulla tettoia. Il mio
entusiasmo si spegne perché come al solito non ho il coraggio di saltare giù. Guardo di sotto e mi vengono le vertigini, anche se so di stare sognando non c'è verso
di lasciarmi andare. Arriva anche mia nonna che si affaccia alla finestra e mi chiede cosa sto facendo lì sopra, ma io la ignoro e rimango concentrato sul mio obbiettivo.
Non avendo il coraggio di saltare giù, riprovo con i salti, che ovviamente non funzionano, poi mi viene in mente un consiglio ricevuto da Searig tempo fa, come risposta
al primo sogno lucido che ho postato qui sul forum. Ovviamente non funziona nemmeno quello, e mi ritrovo col sedere per terra. :D Mi rassegno e rimango seduto ad osservare
il panorama, un paesaggio di campagna con delle colline sullo sfondo. Il tutto trasmette un senso di pace e mi ricorda proprio quel sogno citato prima in cui alla fine mi
ero fermato sul tetto di un' altra casa ad osservare il panorama. Stavolta però decido di non fermarmi qui, mi rialzo e mi guardo intorno e vedo un bellissimo paesaggio
con numerose case a strapiombo sul mare, il quale forma un arco intorno alla zona di terra in cui mi trovo. Dopo un po' mi rendo conto di essere al livello del suolo nel
piazzale dietro casa mia, dietro la quale scorgo un piccolo sentiero che conduce al mare. Decido di prendere quel sentiero e mi affretto ricordandomi di non avere molto tempo
a disposizione. Dopo qualche metro mi trovo davanti ad una piazzetta, dove c'è un bar ed altre attività commerciali. All'ingresso della piazzetta c'è un cartello posto
in basso con sopra un volto di quello che sembra un personaggio di un manga, con i capelli tipici di quei personaggi e gli occhi leggermente a mandorla.
C'è anche una data, il cui anno sembra essere il 2016, ma guardando meglio i numeri si confondono ed aumentano facendola sembrare più una specie di codice o numero di serie.
Entro in un bar e penso di mangiare qualcosa. Mi guardo intorno e vedo che non c'è molta scelta, ci sono degli snack tipo Twix, Mars, cose del genere.
Chiedo un Mars e la donna dietro il bancone, una signora bionda sulla quarantina, mi risponde con un tono come per dire "tra tutto quello che potevi chiedere hai scelto un Mars".
Come detto non c'era molta scelta e non ho voluto forzare il sogno facendo comparire cose dal nulla, ho preferito vedere cosa aveva da offrirmi e sentire se il sapore fosse fedele alla realtà.
Esco dal bar mentre mangio il Mars ma non mi concentro sulle sensazioni del gusto perché la mia attenzione viene attirata da altro. Alla mia destra infatti trovo una casupola
con due porte di colore verde scuro.
Ne apro una curioso di vedere dove mi porta ma trovo solo un bagno minuscolo con solo un water all'interno. Decido di lasciar stare l'altra
porta e riprendo il sentiero, imbattendomi dopo un po' in una porta aperta su una stanza da letto, sul quale ci sono un uomo e una donna che amoreggiano e penso "oggi
queste cavolo di coppie mi perseguitano !" Intuisco che si tratta di una stanza di un bordello e che la donna è una prostituta. L'uomo, un tipo calvo e grassoccio
si accorge della mia presenza e mi guarda come per dire "che vuoi tu ? Questa è mia !" io non ho alcuna intenzione di disturbarlo anche perché non vorrei ritrovarmi in una
lotta che rischierebbe di far collassare il sogno. Il sogno tuttavia finisce lo stesso proprio in quel momento, poco prima della sveglia.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 26/02/2017, 15:38

Sogni lucidi pomeridiani del 14-02-2017

Sogno 1: Villaggio bizzarro e centro storico

Sto andando a lavoro a piedi, ho il mio zainetto sulle spalle e porto in mano una cassa d'acqua. La cassa d'acqua si squarcia facendo cadere alcune bottiglie.
Per qualche assurdo motivo lascio a terra lo zaino :? e proseguo a camminare con la cassa d'acqua che è sempre più difficile e ingombrante da tenere in mano. Mi fermo in un punto
a guardare indietro il mio zainetto sul marciapiede con l'intenzione di andarlo a riprendere e in quel momento mi rendo conto di stare sognando, forse a causa delle numerose
stranezze capitate una dopo l'altra, e soprattutto per l'insensatezza del mio gesto di lasciare lo zaino a terra. Nonostante sappia di essere in un sogno non voglio lasciare
le mie cose lì per terra, così metto la cassa sopra ad un secchio della differenziata che si trova lì vicino a me e decido che voglio riprendere lo zainetto ma usando
la telecinesi. Tuttavia lo zainetto non si muove da terra e dopo un po' assume una forma irregolare e più grande che lo fa assomigliare ad un sacco della spazzatura.
La telecinesi comunque fallisce, forse perché non ci ho messo abbastanza convinzione e magari non ero ancora del tutto lucido. Decido di lasciar perdere e proseguire per la
mia strada, ma qui c'è uno stacco e mi ritrovo in un' altra città, ma il ricordo è molto vago finché non mi imbatto in una finestrella su una parete, posta all'altezza del
mio petto. La apro parzialmente ed intravedo una città in lontananza, poi la richiudo e la riapro trovandomi di fronte un paesaggio di montagna, con diverse casette in legno
sparse qua in là ma soprattutto una struttura incastonata nella montagna che ho di fronte a strapiombo sulla valle in cui mi trovo. La struttura è composta da altissime
colonne e piccole casette in legno di colore marrone scuro e pietra bianca. Sembra una specie di villaggio organizzato in altezza, con diversi piani che ospitano queste
casette. Ma ciò che lo rende ancor più bizzarro sono le statue sparse qua e là sulla struttura che rappresentano caricature di volti umani, con visi allungati e nasi enormi,
a volte a palla come quelli dei clown. Penso di accedere alla struttura ma c'è una recinzione altissima da scavalcare. Provo ad aggrapparmici cercando di convincermi che
essendo in un sogno posso compiere balzi molto alti e raggiungere in poco tempo la sommità della recinzione per poi calarmi dall'altra parte. Tuttavia quando mi aggrappo
sento tutto il peso del mio corpo come fossi nella realtà e rischio quasi di cadere, dato che sapendo di essere in un sogno mi sono aggrappato al palo della recinzione
con troppo sufficienza e con una mano sola senza fare forza. Mi viene in mente che se avessi fatto una cosa del genere nella realtà sarei senz'altro caduto e mi sarei fatto
molto male. Rinuncio a scavalcare la recinzione anche perché temo di metterci troppo tempo e che il sogno finisca che sono ancora lì sopra o si destabilizzi. L'ambiente che
mi circonda mi trasmette una sensazione surreale, mi sembra di trovarmi all'interno di un film fantasy, ma le immagini sono abbastanza vivide. Tale sensazione si rafforza
quando vedo gli abitanti di questo bizzarro villaggio. Nella valle ai piedi del monte infatti, il villaggio prosegue con altre case dello stesso tipo di quelle di prima,
sparse qua e là su un prato verde sconfinato. Questi esseri sono stranissimi, hanno delle teste grosse e deformate che ricordano quelle rappresentate dalle statue, che a
questo punto capisco non essere delle caricature, bensì rappresentazioni fedeli dei volti delle persone del luogo. Rimango per un po' ad osservarli, mi trasmettono una
leggera inquietudine soprattutto quando ho l'impressione che alcuni di loro mi abbiano visto e mi stiano guardando. Uno di loro infatti, giù nella valle (io sono in un punto
rialzato rispetto a loro) sembra guardarmi, al che io volgo lo sguardo da un'altra parte. Dopo una rapida occhiata intorno decido che è meglio andare via da questo posto
perché ho come l'impressione di essere un intruso in questo mondo e che potrei non essere gradito. Mi preparo anche all'eventualità di un combattimento nel caso in cui qualcuno
di loro mi raggiunga, in fondo è sempre il mio sogno e non possono farmi del male. Tuttavia preferisco evitare lo scontro perché anche il solo vederli da vicino potrebbe
turbarmi e far destabilizzare il sogno, o comunque potrebbe essere il combattimento a farlo collassare. Mi trovo a passare sotto una tettoia, giro verso sinistra e vedo
un breve tunnel in discesa. Mi aspetto di trovare alla fine del tunnel di nuovo il villaggio con i suoi strani personaggi, invece vedo che si tratta di una normalissima
città del nostro mondo. A quanto pare il mio subconscio ha subito esaudito il desiderio di allontanarmi da quel luogo che avevo percepito come minaccioso. Uscito dal tunnel
mi ritrovo in questa città, in particolare all'inizio di un ponte sopra un torrente in cui ci sono delle persone a farsi il bagno. Mi incammino sul ponte e una volta raggiunta
la parte più alta mi affaccio di sotto ma al posto del torrente ora c'è una grossa pozzanghera. Torno al punto di prima, attraverso la strada e raggiungo un ampio marciapiede.
Mi guardo intorno, il luogo ha l'aspetto di un centro storico di una città medio-grande, con palazzi ottocenteschi e senza grattacieli o palazzoni troppo alti. Penso
di pormi un obbiettivo, magari un posto da raggiungere ma non mi viene in mente nulla di particolare, così penso di chiedere ad un p.o., sperando sappia indicarmi qualcosa
di interessante da fare o magari una strada da percorrere. Vedo una donna sulla trentina, piuttosto magra e con i capelli rossicci che mi passa vicino e attraversa la strada.
La raggiungo e le chiedo di suggerirmi qualcosa da fare o un posto da raggiungere ma lei risponde in maniera vaga senza nemmeno guardarmi e proseguendo per la sua strada a
passo spedito.
Qui inizio a perdere lucidità perché mi trovo a camminare nella stessa direzione della donna, in un tratto in discesa come se dovessi andare in qualche posto
malvolentieri. Poi torno in me, mi ricordo di stare sognando e torno indietro ripercorrendo la strada in salita, mentre osservo gli edifici intorno a me alla ricerca di
qualcosa di interessante, ma qui il sogno svanisce e probabilmente cado in un falso risveglio.


Sogno 2: Fuga dalla morsa del serpente e giro nei dintorni di casa

Dopo il sogno precedente ho un falso risveglio o forse più di uno. Mi ricordo di un momento misto tra sonno e veglia in cui percepisco il mio corpo fisico con la spalla
indolenzita per via della posizione sdraiata sul lato destro mantenuta per lungo tempo. Successivamente mi trovo seduto a tavola in salotto, ho sonno e poggio la testa sulle
braccia incrociate sul tavolo per dormire, sperando di trovarmi in paralisi e lucidare, cosa ovviamente impossibile in quella posizione, ma in quel momento sono rimbambito dal
sonno e non me ne rendo conto :sleep: . Vicino a me c'è anche mia madre che in qualche modo disturba il mio tentativo di addormentarmi. Dopo un po' mi ritrovo di nuovo a letto e qui
realizzo che quello di prima era un falso risveglio. Mi rotolo fuori dal letto, mi alzo da terra e resto per un po' in piedi al centro della stanza, ancora non vedo nulla
ma provo a muovermi, inizialmente alzandomi sulle punte, poi facendo una corsa sul posto sempre più veloce, appurando dunque di avere piena mobilità. Nel fare la corsetta
sul posto però mi sbilancio e sto per cadere,ma mi tengo in piedi appoggiando la mano destra sul letto di mio fratello. Sento la consistenza morbida del materasso che si
deforma sotto la pressione della mia mano, come se fossi realmente nella mia stanza a toccare il letto di mio fratello. Decido a questo punto di sentire se c'è mio fratello
sul letto e sento qualcosa che sembra una gamba, forse una caviglia. La lascio, poi la riafferro e la sposto lasciandola penzoloni dal letto. Non ricordo se la lascio di nuovo
oppure no, ma ad un certo punto mi sento afferrare la mano (sono ancora senza vista) come se la gamba si fosse trasformata in una sorta di serpente e si fosse avviluppata
al mio polso. :shock: Provo subito a divincolarmi senza riuscirci e mi ricordo che è inutile usare la forza in questi casi e semplicemente esprimo l'intento di liberarmi dalla presa
e ciò avviene. La cosa è stata un po' inquietante e decido di uscire da casa per evitare spiacevoli incontri. Mentre salgo le scale vengo pervaso da una serie di pensieri
terribili. Mi viene in mente cosa sarebbe successo se quella cosa fosse riuscita a bloccarmi e mi immagino paralizzato nel letto con questo serpente che mi stritola e io che
non riesco a svegliarmi.
Una volta all'aperto scaccio via i cattivi pensieri e mi dirigo rapidamente verso il cancello per uscire in strada. Mi fermo un attimo con l'intenzione di stabilizzare il sogno,
concentrandomi sull'ambiente circostante, dopodiché proseguo lungo la strada ed incontro due individui in abbigliamento medio-orientale che camminano verso di me.
Ho l'impressione che siano ostili, così gli vado incontro e colpisco uno dei due con un forte pugno in faccia. Il tizio si ferma e si tocca il viso ma poi tira dritto come se
niente fosse.
Capisco che non era ostile e nonostante mi trovi in un sogno provo un senso di pentimento per averlo colpito. Mi sento come se avessi colpito una parte di me stesso e mi
vergogno per quell' atto di violenza gratuita. Proseguo lungo la strada guardandomi intorno, è tutto molto vivido e realistico, vedo le case intorno a me e il cielo
sereno che regala un senso di pace. Mi viene in mente la task di provare a raggiungere il centro prima che finisca il sogno, so che a piedi non farei mai in tempo e col
teletrasporto rischierei di destabilizzare il sogno o comunque di trovarmi in un luogo completamente diverso da quello che è la mia città onirica, che ho intenzione di
esplorare ora che sono lucido. Nei miei sogni infatti spesso mi trovo nella mia città, una versione ovviamente un po' diversa da quella reale ma che la ricorda per molti
aspetti. Tuttavia non mi sono quasi mai trovato a visitarla in un sogno lucido. La cosa migliore sarebbe ovviamente volare, peccato che io abbia una sorta di rifiuto
inconscio a spiccare il volo, che non sono ancora riuscito a superare. Provo a concentrarmi e staccarmi da terra ma non accade nulla, provo a saltare e rimanere in aria ma
ormai i miei sogni riproducono la gravità quasi alla perfezione facendomi ricadere a terra normalmente. Rinuncio al volo e decido di fare un tentativo rischioso, ovvero
quello di mettermi a correre molto velocemente. La cosa alcune volte mi è riuscita, e sono riuscito a correre ad una velocità straordinaria senza destabilizzare minimamente il
sogno, questa volta però, come accade il più delle volte soprattutto nei sogni pomeridiani già instabili per conto loro , non funziona e finisce per far collassare il
sogno e farmi svegliare. Queste leggi fisiche nei sogni funzionano solo quando cavolo gli pare !
: Frown :

Sogno lucido del 18-02-2017

Sogno lucido molto vivido a casa mia e dintorni

Mi sveglio da un sogno che non ricordo, mi trovo sul letto in paralisi e sento una forza premermi sul fianco destro. La pressione aumenta sempre di più fino a diventare
dolorosa, ma solo per un attimo perché ho il pieno controllo della situazione e immediatamente mi rilasso per entrare nel sogno. Scendo dal letto ed esco dalla stanza.
Essendo notte ed avendo appena subito quella forte pressione che mi ricorda delle "aggressioni" subite in passato da entità oniriche maligne, ho fretta di uscire da casa
per mettermi in salvo. Nonostante sappia di trovarmi in un sogno infatti, queste entità mi inquietano molto e soprattutto nei sogni notturni, quando è tutto buio intorno
a me, sento il bisogno di fuggire perché so che non riuscirei ad affrontarle. Salgo dunque le scale di corsa, ma giunto al piano terra mi rendo conto che non c'è nessun
demone ad inseguirmi. Decido di andare al primo piano per poi lasciarmi andare dal tetto e prendere il volo, ma quando arrivo sopra mi accade una cosa strana: inizio
a dubitare di essere in un sogno. :? L'ambiente e le sensazioni infatti sono cosi vivide e realistiche che mi viene il dubbio di essermi alzato realmente dal letto ed
essendo mezzo rimbambito per il sonno potrei aver scambiato la realtà per un sogno. Nel frattempo mio padre mi ha raggiunto al primo piano avendomi sentito che mi alzavo
e salivo le scale, ed è questo fatto che mi fa pensare di essermi svegliato realmente. Scendo di nuovo al piano terra dove ora c'è anche mia madre. Continuo ad avere il
dubbio, fuori c'è vento e fa freddo e ciò mi scoraggia ad uscire. Comunque non ripiombo nel sogno normale, ho ancora la sensazione di stare sognando e decido di fare la
prova definitiva. Entro in bagno, chiudo la porta a chiave per non essere disturbato e faccio il test del dito nel muro. Appoggio l'indice della mano destra sulla parete
senza premere ma solo immaginando di perforarlo. Inizialmente e per parecchi secondi, forse quasi un minuto, non accade nulla. Il muro rimane integro, e nonostante
lo stia fissando il sogno non si deforma in alcun modo. Tuttavia insisto perché dentro di me sento che c'è qualcosa che non quadra anche se sembra tutto perfettamente al suo
posto e in effetti dopo un po' finalmente il punto della parete in cui tocco col dito inizia a deformarsi come fosse una superficie densa ma malleabile. Il dito comincia
ad affondare dentro il muro e dico a me stesso: "bene, avevo ragione ! Sto sognando !". Affondo tutto il dito ed anche una parte delle altre dita e quella sezione di muro
diventa una poltiglia come fosse fatta di pongo. Tolgo la mano, entusiasta, ma prima di uscire voglio rimettere a posto la parete, così ci passo la mano sopra e la spiano
proprio come se avessi a che fare con del materiale modellabile, riportandola a come era prima. Esco dal bagno e poi dal portone di casa mentre mia madre mi urla qualcosa
e io le rispondo di sì senza aver capito la domanda. Fuori c'è vento ed è un po' freddino inizialmente ma dura poco. Una volta che sono in strada decido di stabilizzare
il sogno prima di fare altro. Esco in strada e capisco che ha piovuto perché l'asfalto è bagnato e ci sono diverse pozzanghere, mi chino a toccare l'asfalto che anche al
tatto trasmette una sensazione di umido molto realistica. Vedo una pozzanghera piuttosto profonda e penso di infilarci un piede dentro. Un po' d'acqua entra nella scarpa
e mi sento il calzino leggermente bagnato, poi mi tolgo la scarpa e infilo di nuovo il piede nella pozzanghera e stavolta il calzino è completamente zuppo, sento quella
sensazione sgradevole identica alla realtà di quando mi entra l'acqua nelle scarpe e mi inzuppo i calzini (nel mio lavoro purtroppo capita quando piove). Continuo a sentire
il bagnato anche quando mi rimetto la scarpa, ma so che la sensazione svanirà a breve. Mi metto un po' ad osservare lì intorno, provo a leggere delle scritte per vedere se
riesco a non farle cambiare da uno sguardo all'altro. Leggo la targa di una macchina guardandola per una frazione di secondo, poi distolgo lo sguardo e subito la guardo
di nuovo ed è rimasta uguale, noto che guardando le scritte o oggetti in generale solo per un attimo e poi velocemente distogliendo lo sguardo e riguardandoli solo per un
attimo questi il più delle volte non si modificano. Proseguo lungo la strada e mi imbatto in dei cani randagi di taglia medio-piccola. Uno di questi sembra avvicinarsi
a me con intenzioni ostili, così tendo la mano verso di lui e con il pensiero lo faccio allontanare. Poi vedo un gatto arancione che cammina tra le sbarre della recinzione
di una casa, provo ad accarezzarlo ma mi sfugge. Mi guardo un po' intorno e vedo una scimmia affacciata alla finestra di una casa che resta però immobile tanto che non capisco
se è una vera scimmia o solo un pupazzo. Arrivato alla fine della strada mi trovo di fronte ad una palazzina a due piani con il cancello semi aperto. Mi avvicino e vedo
che anche il portone è aperto e lo interpreto come un invito ad entrare. Sulla porta mi accoglie una donna, la quale mi dice qualcosa che non ricordo. Scopro che si tratta
di un negozio di abbigliamento, una grande sala piena di vestiti. La donna mi indica le scale in fondo alla sala, che portano al piano di sopra.
Qui la lucidità comincia a
venire meno, e anche il ricordo del sogno diventa confuso. Mi ritrovo al piano di sopra dove c'è un piccolo bar subito prima della sala che devo raggiungere, nel quale
dovrebbe esserci una festa secondo quanto detto dalla donna all'ingresso. Mi fermo un po' al bar poi entro nella sala dove si svolge una specie di conferenza su un qualche
argomento scientifico. Ci sono tre file di banchi come a scuola, mi siedo all'ultimo della fila centrale e osservo l'enorme lavagna sulla parete di fronte a me. Una donna
si alza dal banco un paio di file avanti a me e va alla lavagna a scrivere qualcosa che a che fare con la matematica, forse equazioni o qualcosa del genere. Il sogno
continua in maniera confusa fino a svanire.
Togliendo l'ultima parte un po confusa è stato un sogno lucido molto vivido e realistico, tanto da farmi dubitare che fosse un sogno nonostante fossi già lucido.
Comunque nei prossimi lucidi mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, magari esplorare meglio mondi strani o città oniriche tipo quelle dei recenti sogni pomeridiani.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 11/04/2017, 15:19

Serie di sogni lucidi nella notte di venerdì 27 marzo 2017

SOGNO 1: L'UOMO MINACCIOSO

Applico una tecnica di rilassamento ma mi addormento e dopo un tempo indefinito mi sveglio in stato di paralisi. Inizialmente però sono ancora confuso e invece di sfruttare
la paralisi per entrare subito nel sogno, mi agito e tento di muovermi perché in quel momento la cosa mi spaventa. Fortunatamente prendo lucidità in tempo per capire che si
tratta di una normale paralisi prima che finisca e mi rilasso per entrare nel sogno usando la solita tecnica del rotolamento fuori dal corpo. Sceso dal letto col mio corpo
onirico rimango qualche secondo sul pavimento. Il contatto col pavimento è molto vivido e realistico tanto da farmi dubitare di stare sognando. Per togliermi ogni dubbio
vado verso il letto di mio fratello e comincio a scuoterlo ma lui non reagisce e dunque ho la conferma di essere in un sogno. Decido di uscire da casa e appena fuori dal
cancello vedo dall'altra parte della strada un uomo coi capelli biondi in piedi di spalle. Percepisco la figura come ostile e infatti si gira e mi viene incontro con aria
minacciosa. Io comunque mantengo la calma e gli punto la mano sinistra con l'intenzione di bloccarlo e farlo sparire col pensiero o almeno renderlo inoffensivo
ma in quel
momento il sogno collassa.

SOGNO 2: UNA RAGAZZA BURLONA

Mi sveglio dal precedente sogno in stato di paralisi. Con la stessa tecnica di prima entro nel sogno ed esco in strada, ma stavolta decido di rientrare in giardino.
Qui c'è un buco in cui non ricordo cosa accade. Il ricordo ritorna che sono su un punto rialzato ma qui l'ambiente onirico è ancora molto instabile e si alterna a momenti
di totale oscurità. Quando il sogno finalmente si stabilizza mi trovo di nuovo al livello della strada su un piazzale sterrato. Vedo arrivare dalla mia sinistra una bella
ragazza dai capelli neri e lisci e con un rossetto rosso molto marcato. Mi passa davanti e mi porge la mano, io istintivamente faccio altrettanto e sento una sensazione
viscida al contatto. E' notte perciò non vedo bene cosa ho sulla mano ma ho l'impressione che si tratti di feci. Sono disgustato, voglio lavarmi subito la mano e senza
nemmeno chiederlo ecco che mi trovo davanti un rubinetto con un tubo, lo apro e mi sciacquo la mano. Nonostante l'episodio sgradevole decido di avvicinarmi di nuovo
alla ragazza per parlarci e vedere se ne esce una conversazione sensata.
Cominciamo a parlare ma non ricordo cosa ci diciamo e dopo qualche secondo il sogno svanisce.

SOGNO 3: LA RAGAZZA NEL LOCALE

Al termine del sogno precedente mi ritrovo di nuovo in paralisi e di nuovo rientro nel sogno con lo stesso procedimento. Come prima salgo al piano di sopra, esco in strada
ma stavolta proseguo lungo la via che inizia di fronte a casa mia. Mi guardo intorno alla ricerca di un luogo affollato in cui incontrare qualcuno di interessante con cui
parlare, anche per allenarmi a mantenere la lucidità mentre interagisco con un personaggio onirico. Più avanti lungo la strada vedo un via vai di persone da una delle
innumerevoli villette della zona e vedo anche una luce proveniente dall'ingresso di questa che illumina la strada davanti a se. Penso di aver trovato quello che fa al caso
mio, deve essere un qualche locale, magari un ristorante o un pub. Lo raggiungo ed entro e mi trovo davanti una saletta spaziosa con tavoli e sedie poste ai margini come
per fare spazio al centro, per trasformare il locale in una pista da ballo. Noto una ragazza carina al centro della sala e mi avvicino a lei. Ci scambiamo due parole poi
decido di baciarla ma lei mi sfugge, al che tento di nuovo e stavolta ci sta,
ma si tratta di un bacio fugace perché l'emozione del momento fa collassare il sogno come
accade sempre quando tento di fare certe cose.

SOGNO 4: VOLO INCONTROLLATO

Mi sveglio dal sogno precedente sempre in stato di paralisi. Qui però accade qualcosa di insolito, forse a causa di un momento di distrazione o perdità di lucidità, ivece
di rotolarmi fuori dal letto mi ritrovo a fluttuare a mezz'aria nella stanza. Tuttavia non è un semplice fluttuare, mi sento infatti attrarre verso l'alto da una forza
invisibile e ad un certo punto comincio a ruotare su me stesso a mezz'aria senza controllo. Probabilemente questo ruotare è dovuto al mio tentativo di oppormi alla forza
attrattiva, un tentativo forse non abbastanza convinto da farmi tornare a terra ma sufficiente a bloccare o quantomeno rallentare la salita. Dopo qualche secondo mi sento
trascinare fuori dalla stanza, ciò è forse dovuto alla mia intenzione di uscire da casa, ma allo stesso tempo mi sento ancora attirare verso l'alto. E' una lotta contro
questa forza attrattiva invisibile che si fa però sempre più forte. Mi aggrappo a qualsiasi cosa pur di non volare via perchè in questo momento ho la strana impressione
che non riuscirei a tornare indietro una volta sparato verso il cielo. Mi trovo fuori in giardino sempre attratto verso l'alto con sempre più forza. Mi aggrappo al muro di
casa ma è tutto inutile, perdo la presa e la forza mi trascina su a grande velocità. Mi passano per la testa diversi pensieri inquietanti e ho la sensazione che non
potrei più tornare indietro una volta salito oltre un certo limite, così decido di svegliarmi
. Solo la mattina dopo mi sono reso conto di aver sprecato una grande occasione
per sperimentare qualcosa di nuovo in un sogno lucido. Era un'occasione per volare a grande velocità e trovarmi in scenari straordinari e mai visti prima in un sogno ma
ho avuto paura e mi sono fermato sul più bello. Tale esperienza è stata diversa dalla maggior parte dei miei sogni lucidi, non solo per la mancanza di controllo ma anche per
quella sensazione di essere sul punto di oltrepassare una soglia, come se fosse qualcosa di importante che mi avrebbe in qualche modo aperto nuove prospettive. Alla fine
purtroppo la paura dell'ignoto ha avuto il sopravvento sulla curiosità della scoperta. Mi riprometto, la prossima volta che mi capita, di lasciarmi andare per vedere cosa
succede.

SOGNO 5: LAVORI IN CORSO

Mi trovo ancora in paralisi al termine del sogno precedente e di nuovo esco dal corpo e anche stavolta mi ritrovo inizialmente a fluttuare nella stanza, ma stavolta l'intento
di atterrare è stato abbastanza forte e tempestivo da farmi subito tornare a terra. E' stato tuttavia qualcosa di assolutamente instintivo, dettato sicuramente dala paura
per l'esperienza insolita del sogno precedente. Comunque esco come sempre da casa e stavolta mi dirigo verso il parcheggio sul retro passando per il giardino di mia zia
e scavalcando un muretto alto circa mezzo metro. L'intenzione è quella di avviarmi verso la ferrovia per cambiare scenario. Non essendo quello infatti un luogo che frequento
nel mondo della veglia, anche perchè non ci sono strade ma tutto un grande spazio di sterpaglie, dovrebbe condurmi in uno scenario nuovo. Tempo fa avevo sognato un sentiero
che partiva da casa mia e portava al mare, che poi non avevo raggiunto perchè distratto da altre cose trovate durante il tragitto. Tuttavia appena raggiungo il parcheggio
mi trovo davanti una zona transennata e recintata in cui stanno facendo dei lavori. La zona recintata arriva fino al punto in cui nel sogno citato prima iniziava il sentiero,
che stavolta non c'è.
Qui probabilmente perdo lucidità, ho ricordi confusi di quello che accade dopo e in ogni caso dopo un po' il sogno svanisce ed è l'ultimo che ricordo
di questa notte anche se probabilmente ho sognato ancora prima di svegliarmi definitivamente.

Lucido durante il riposino pomeridiano del 28 marzo 2017

Dopo un periodo di quasi un ora trascorso in stato di dormiveglia, dovuto alla presenza di mio fratello in camera che teneva la tv accesa, mi addormento per poi risvegliarmi
in stato di paralisi. Non sono in grado di dire se tale stato sia arrivato grazie alla WILD che avevo applicato o se al termine di un breve sogno dimenticato. Comunque
tento di sfruttare la paralisi per entrare nel sogno ma stavolta incontro delle difficoltà perchè la mia mente sembra che tenti in tutti i modi di farmi perdere lucidità.
Infatti prima di riuscire a rotolarmi fuori dal corpo, come faccio quasi sempre, iniziano delle ipnagogiche molto intense soprattutto uditive e tattili. Mio fratello
rientra nella stanza svegliandomi, ma si tratta di un falso risveglio, poi mi sento dare un colpetto in testa da qualcuno poi ancora mia madre che mi afferra il braccio
dopo che sono riuscito momentaneamente e a fatica ad alzarmi dal letto. Insomma si crea un'alternanza di situazioni che tuttavia riesco a dominare, riuscendo a non finire
nel sogno incosciente. Alla fine dunque mi stacco dal corpo e mi dirigo in sala hobby, ancora senza la vista. Mi aggrappo a qualcosa per capire dove sono all'interno
della casa, dato che nel girare alla cieca ho anche perso il senso dell'orientamento. Sento la rignhiera di legno delle scale ma forse perchè in quel momento è proprio
lì che desidero essere, dato che ho in mente di raggiungere il piano terra. Tuttavia qui non ricordo cosa accade, fatto sta che torno indietro e quando acquisisco la vista
mi trovo davanti alla mia stanza. Vado in sala hobby e rimango per un po' a guardare la tv che trasmette qualcosa, ci sono degli uomini in giacca e cravatta che parlano.
Penso di utilizzare la tv per creare nuovi scenari ma poi decido di uscire fuori per farli creare spontaneamente. Salgo le scale e al piano di sopra incontro mia nonna che
mi dice qualcosa, altro tentativo di farmi perdere lucidità ma io non ci casco, la ignoro ed esco fuori. Una volta in strada dedico di attuare la task che mi ero prefissato,
ovvero quella di riprendere il sentiero verso il mare che parte dal retro di casa mia o comunque percorrere quello spazio di sterpaglie sperando che mi porti in un nuovo
scenario. Mi trovo a camminare nell'erba alta, fa molto caldo e ci sono insetti volanti molesti, in particolare sento un leggero prurito sulle gambe essendo in calzoncini.
Proseguo per diversi metri e davanti a me continuo a vedere solo campagna, non si vedono né i palazzi del mondo reale del centro né la spiaggia che spesso compare in quella
direzione dove nella realtà ci sono la ferrovia e i palazzi. Mi chiedo se sia il caso di proseguire in quella direzione, e dopo un po' ecco che compaiono degli edifici al
di là delle sterpaglie e subito dopo scorgo la strada ad una decina di metri da me. Dentro di me però voglio andare in spiaggia e farmi il bagno in mare e vengo subito
accontentato perchè mi ritrovo ora proprio su una spiaggia di sabbia scura. Più avanti la sabbia diventa più chiara e corro verso quel punto che in quel momento mi ispira
di più. Lascio le mie cose a terra ed entro in acqua ma proprio in quel momento il sogno si destabilizza e la vista viene meno. Non voglio perdere il sogno proprio sul più
bello e mi aggrappo ai sensi ancora attivi. Proseguo verso la direzioni in cui prima vedevo il mare convincendomi che sia ancora lì e in effetti mi trovo con i piedi in acqua.
Sento l'acqua fresca addosso pur essendo ancora senza vista, immergo la testa constatando che posso tranquillamente respirare sott'acqua. Qui la vista inizia a tornare ma
va e viene e alla fine mi ritrovo sdraiato sul letto in stato di paralisi. Sfrutto la condizione di estremo rilassamento per recuperare il sogno. Immagino di essere
ancora in acqua e la cosa funziona in parte, perchè dopo un po' mi trovo effettivamente all'interno del sogno in acqua ma non sono più
al mare bensì nella zona intorno a casa mia che a quanto pare è stata parzialmente sommersa d'acqua fino a circa un metro sopra la strada.
Qui il sogno comincia a deformarsi
e confondersi finchè non mi sveglio.

Sogno lucido notturno dell 10 aprile 2017

SALTO NEL VUOTO

Mi trovo in uno strano luogo, un corridoio dalle pareti completamente bianche. Il ricordo del sogno inizia che sono già lucido, non ricordo come ho acquisito lucidità.
Le immagini del sogno tuttavia sono piuttosto sgranate, i personaggi cambiano più volte aspetto, è tutto piuttosto instabile. Chiedo ad alta voce chiarezza ma con scarsi
risultati, un p.o. di colore di fronte a me cambia aspetto diventando bianco (non era esattamente quello che intendevo per "chiarezza" :D). Poco dopo compare un personaggio
che ha l'aspetto di un attore, o almeno lì per lì lo identifico come tale, ora però non riesco a ricordare che attore fosse. Questo personaggio è insolito, sembra avere
una sua personalità e comincia a parlare del sogno, descrivendone le caratteristiche. Dice che le immagini del sogno possono essere sfuocate e instabili ma che si possono
"sistemare". In particolare si riferisce a questo sogno, ancora molto sfuocato, e dice qualcosa tipo "otterremo chiarezza tra 3-2-1" al termine del conto alla rovescia
batte due volte le mani rapidamente e all'improvviso tutto diventa estremamente nitido, come nel mondo reale. Rimango stupito e mi chiedo se sia davvero solo un p.o. o
abbia una propria intelligenza indipendente. Qui c'è uno stacco e mi ritrovo in una specie di base segreta dotata di tecnologie all'avanguardia. Delle persone guidano me ed
alcuni miei compagni all'interno di questa struttura parlandoci di una qualche missione da compiere. La struttura si trova all'interno di un palazzo e il nostro capo ci
conduce in alto attraverso uno strano ascensore. Raggiungiamo il tetto dell'edificio ed usciamo fuori. Guardo di sotto, è abbastanza alto, saranno almeno una quindicina di
piani. Il capo ci dice che come prima cosa dobbiamo superare la paura del vuoto e lasciarci cadere dal tetto e magari spiccando il volo, poichè siamo in un
sogno e non possiamo né morire né farci male. Insieme a me ci sono altri tre personaggi, mi sembra di ricordare tutte donne. Il capo, anche lei una donna, cerca di
convincermi a lasciarmi cadere dal tetto. Una del gruppo lo fa e urla mentre cade nel vuoto ma atterra senza problemi su un edificio più basso nelle vicinanze. Anche se so di
essere in un sogno e anche se ho visto un altro buttarsi senza coseguenze ho ancora paura. Un altro p.o. donna si mette seduta sul bordo del tetto aggrappata a delle corde
con l'intenzione di lasciarsi andare anche se ancora titubante. Io rimango ancora lì sopra per un po' poi finalmente mi decido a buttarmi. Vado giù in piedi, sento la
sensazione di caduta nel vuoto ma in quel momento tutto diventa buio, l'ambiente intorno a me svanisce di colpo, la cosa mi spaventa e decido di svegliarmi.
Probabilmente ho
aspettato troppo tempo prima di buttarmi e il sogno nel frattempo aveva cominciato a destabilizzarsi, il picco emotivo dovuto al salto ha poi fatto il resto, facendolo
collassare definitivamente.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda ceqpio » 12/04/2017, 0:08

interessanti i tuoi sogni! trovo molto utile il fatto di cercare di proseguire il sogno sfruttando i sensi che rimangono attivi, dovrei provare! : Thumbup :
| mirror reality ceq |







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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 12/04/2017, 22:41

Sì, concentrarsi sulle sensazioni consente di aggrapparsi al sogno quando questo inizia a sfaldarsi e quindi di stabilizzarlo. La vista è l'ultimo senso che si acquisisce e il primo a venire meno, mentre soprattutto il tatto e l'udito continuano a funzionare. Nei sogni lucidi iniziati da sveglio, che nel mio caso sono i più frequenti, mentre attendo che si formino le immagini posso già toccare gli oggetti e sentirne la consistenza estremamente realistica. E' esattamente come se camminassi bendato dentro casa tastando i muri, le porte ecc., una volta ho anche sbattuto la testa su uno spigolo e ho sentito un leggero dolore :D . Facendo questo comunque si rimane aggrappati al mondo onirico, mentre la mente elabora nuove immagini. ;)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 24/04/2017, 13:27

Serie di sogni lucidi della notte del 15 aprile 2017

SOGNO 1: EVOCAZIONE FALLITA DELLA GUIDA ONIRICA E CASETTA ABBANDONATA

Mi sveglio a casa mia da un sogno che non ricordo ma invece di trovarmi nella mia stanza, sono in salotto e ho subito la sensazione che qualcosa non quadri. Mi viene in mente di fare un test di realtà ma l'ambiente è molto vivido e quasi rinuncio ma alla fine qualcosa mi convince a farlo. Mi guardo la mano destra che ha sì 5 dita ma è storta e deforme, così capisco di stare sognando. Per un' ulteriore conferma premo con l'indice destro sulla parete che ho davanti, la quale dopo un po' comincia a deformarsi alla solita maniera, ovvero reagendo come fosse di gomma. Stavolta non proseguo a penetrare la parete, che torna dunque normale appena tolgo il dito. Osservo il muro e ci trovo
qualcosa attaccato sul quale c'è scritto una specie di enigma da risolvere, con delle strane figure. Non ricordo cosa dice di preciso ma comunque mi sfida a risolverlo. Osservo le figure, sono sei di tre tipi diversi, due per tipo. Ricordo due cuori anche se disegnati in maniera un po' approssimativa mentre non ricordo le altre due figure. Decido di lasciar perdere perché la cosa è troppo confusa e non voglio perdere la lucidità, dunque mi dirigo al piano di sopra, ma mentre salgo le scale ripeto ad alta voce le figure che ho visto, anche se ora ricordo solo i due cuori. Una volta sopra decido di uscire stavolta dalla porta finestra della cucina. Appena fuori apro il frigorifero esterno per vedere se c'è qualcosa di buono da mangiare ma non trovo nulla che mi ispiri particolarmente. Lo chiudo, poi però ci ripenso e torno indietro per riaprirlo perché voglio comunque provare ad assaggiare qualcosa per sentire che sapore ha. Tuttavia in quel momento sento che il sogno si sta destabilizzando e così rinuncio per paura di perderlo. Scendo le scalette e vado in giardino, nel parcheggio dietro casa ci sono dei ragazzi che giocano a pallone, ma per ora decido di restare nel giardino e provare la task di evocare la mia guida onirica. La chiamo ad alta voce più volta ma niente da fare. Provo a parlare con me stesso allo specchio, cosa che ho già provato un po' di tempo fa in un altro lucido. Non mi va di rientrare in casa e decido di usare una delle finestre del seminterrato, che pur non essendo uno specchio,con la luce solare che c'è (è davvero una bella giornata di sole, molto luminosa) riflette abbastanza. Vedo quindi la mia immagine riflessa nella finestra, inizio a parlare
e proprio come nel precedente tentativo la mia immagine si limita a riflettermi, pur con un aspetto diverso da quello reale, ma senza prendere vita propria. Decido di lasciar perdere anche perché fissarsi troppo su un oggetto o una situazione particolare è il miglior modo per perdere lucidità. Esco dal cancelletto sul retro e mi trovo nel parcheggio dove ci sono i ragazzi che giocano a pallone. Mi dirigo verso la strada e riconosco tra i ragazzi che giocano un mio vicino, calciatore dilettante della squadra della mia città. Mentre corre lo blocco col pensiero, e forse blocco anche tutti gli altri ma non sono sicuro, e gli dico di seguirmi. Lui obbedisce, attraverso la strada e mi trovo di fronte ad una proprietà abbandonata. Apro il cancello con i miei poteri onirici prima che lui mi raggiunga e veda quello che ho fatto. Entriamo, c'è una porta semi aperta sulla sinistra, dietro di essa trovo delle cianfrusaglie tra cui un pezzo di ferro allungato tipo piede di porco. Lo prendo e lo uso per aprire la porta della casetta abbandonata, forzando la serratura che in realtà non oppone resistenza, come se fosse già aperta. Entriamo e troviamo un deposito di legname. Il p.o. che è con me ora non è più il mio vicino di casa calciatore ma un tizio indefinito con la barba, un po' grassottello. Costui si mette a lavoro dicendo di voler costruire arco e frecce con il legno lì presente. Io lo lascio al suo impiego ed esco alla ricerca di qualcosa di più interessante. Percorro un tratto della discesa e incontro una ragazza bassina abbastanza carina, ma qui il sogno svanisce.

SOGNO 2: AL CAMPO SPORTIVO

Sono nei pressi del campo sportivo della mia città. Dietro di me c'è un gruppo di ragazzi con cui ricordo di aver interagito in precedenza, forse in un sogno precedente che però non ricordo. In particolare tra questi riconosco un tizio alto con capelli e barba rossicci. Non ho voglia di incontrarli di nuovo, non perché siano ostili e ne abbia paura ma perché ho l'impressione che siano in qualche modo invadenti e dunque accelero il passo per evitarli e sparire prima che mi raggiungano. Qui c'è un piccolo vuoto,e il ricordo torna in un momento in cui sto camminando nella direzione opposta e il gruppo di ragazzi non c'è più. Qui mi viene in mente di praticare la tecnica ADA, cosa che faccio durante la giornata soprattutto quando percorro questa strada. Osservo il paesaggio circostante, è una bellissima giornata di sole, davanti a me in lontananza scorgo i palazzi del centro al di là della ferrovia, l'ambiente è assolutamente vivido. Per qualche motivo qui comincio a dubitare della realtà, forse è frutto dell'esercizio che faccio nel mondo reale mentre pratico l'ADA, ovvero fare dei test di realtà in punti particolari del tragitto o quando vedo cose particolari, magari insolite. Non ricordo se in questo sogno eseguo dei test di realtà, in ogni caso mi accorgo di stare sognando. Giro l'angolo alla mia destra ed incontro un tizio che cammina nella mia stessa direzione qualche metro avanti a me. Lo raggiungo e richiamo la sua attenzione, voglio vedere cosa esce fuori dalla conversazione con un p.o.. Lui inizia a parlarmi di un disco di Ligabue che vuole vendere perché non gli piace e mi chiede se mi interessa e io rispondo di no. Qui probabilmente perdo lucidità. Raggiungiamo l'ingresso principale del campo sportivo, sta per iniziare una partita delle giovanili ma sulla tribuna ci sono bandiere e striscioni giganti di colore bianco e celeste come fosse una partita importante tra squadre senior, non sembra certo una partita tra ragazzini. Tutto questo però non è sufficiente a quanto pare a farmi riprendere lucidità. Nel frattempo il tizio che era con me si è trasformato in un mio amico che viene a volte a vedere le partite con me al campo sportivo. Prima che la partita inizi il sogno svanisce.

SOGNO 3: GUIDA ONIRICA FASULLA E SALTO DAL PALAZZO

Mi ritrovo di nuovo a casa e in qualche modo mi accorgo di stare sognando. Esco in strada deciso a riprendere la task del primo sogno lucido di questa serie, ovvero quella di evocare la mia guida onirica. Dietro la macchina dei miei noto una bella ragazza ma decido di ignorarla per non rischiare di perdere lucidità. Mi fermo sul ciglio della strada e dico ad alta voce che quando mi volterò mi troverò davanti la mia guida. Così contro 3-2-1, batto le mani due volte rapidamente e mi volto. Vedo ancora la ragazza di prima, ha un giacchetto bianco, capelli lunghi neri e lisci, davvero molto carina. Penso che siccome si trova ancora lì nonostante avessi deciso di ignorarla, potrebbe essere lei la guida che cercavo, anche se io mi aspettavo un maschio, anche perché il tizio che era apparso in un sogno di qualche giorno fa era appunto un uomo. Mi avvicino a lei e le dico qualcosa tipo: "sei tu la mia guida ? Non potevo chiedere di meglio" ma lei si mostra perplessa e mi fa capire di non essere lei. In quel momento vedo con la coda dell'occhio un uomo sul marciapiede qualche metro più avanti. Prima di chiederglielo mi dice lui stesso di essere la mia guida, anche se non somiglia per niente
all'uomo del sogno citato prima. Vado da lui ma qui purtroppo ho un vuoto di memoria. Mi ritrovo poi in casa insieme a quest' uomo, un tizio alto e robusto e usciamo dalla porta della cucina.
Qui il sogno collassa ma in qualche modo riparte dallo stesso punto pochi istanti dopo, solo che ora ho perso lucidità. Poco dopo però mi torna il dubbio, la fantomatica guida mi dice che sono sveglio ma io non mi fido e faccio un test di realtà. Mi guardo le mani, il numero delle dita sembra giusto ma esse sono più lunghe del normale e capisco che sto sognando. Faccio ironicamente i complimenti alla mia "guida" per non aver riconosciuto che si trattava di un sogno, a questo punto è chiaro che si tratti di un impostore, il cui compito è farmi perdere lucidità. Usciamo dal giardino, ci dirigiamo verso la strada e al posto delle solite villette ora spuntano dei palazzi sempre più alti man mano che proseguiamo lungo la strada. Decido di approfittarne per attuare la task di buttarmi dall'alto e prendere il volo, dunque mi precipito all'ingresso di uno di questi palazzi, un edificio di 7-8 piani. Con me ora ci sono due o tre p.o., uno di loro preme un pulsante sulle cassette della posta poste sul muro esterno del palazzo. Tale pulsante a quanto pare funge da campanello per il citofono, infatti si sente la voce di una donna che dice: "chi è?" ed apre senza attendere la nostra risposta. Entriamo e ci dirigiamo verso l'ascensore che è un po piccolo e mi chiedo se ci entriamo tutti. In qualche modo ci entriamo e premiamo il numero 8 sul pannello dei comandi. Mentre saliamo riconosco la sensazione di salita tipica degli ascensori che però finisce all'improvviso prima del previsto. Rimaniamo per un po' dentro prima di realizzare che l'ascensore si è fermato. Usciamo ed osserviamo il piano che abbiamo raggiunto. Ci sono delle stanze con degli strani marchingegni all'interno. In una di queste c'è del sangue e ho come l'impressione che qui si svolgano esperimenti macabri su esseri umani. Il gruppo continua ad esplorare le stanza ma io mi stacco da loro per attuare la mia task. Esco sul balcone e mi affaccio dalla ringhiera. Dall'altezza non si direbbe proprio di essere all'ottavo piano, è molto più basso, sarà al massimo il quarto. Guardo in alto e infatti vedo almeno altri quattro piani sopra di me e capisco perchè la salita in ascensore era sembrata così breve, si era fermato ben prima del dovuto, su un piano più basso. Sul balcone affianco c'è una signora che parla ad un bambino dicendogli che da questa altezza il salto è fattibile e dovrebbe lasciarsi andare. Io guardo di sotto e come al solito ho le vertigini. Esito un po' ma alla fine salgo sulla ringhiera e mi lascio andare. Sento per un attimo la sensazione di caduta nel vuoto ma finisce subito perché diventa tutto nero e il sogno collassa. A quanto pare il sogno si rifiuta di farmi vivere l'esperienza della caduta nel vuoto, forse perché non sono ancora abbastanza convinto di poter prendere il volo una volta che mi sono lasciato andare. La cosa della signora che incoraggiava il bambino a buttarsi è interessante. Pare che il mio inconscio stia pian piano cominciando ad aiutarmi a lasciarmi andare, nel sogno di qualche giorno fa c'era il capo della squadra di cui facevo parte che mi incoraggiava, ora, seppur indirettamente, c'è questa signora sul balcone vicino. Entrambe le volte alla fine mi sono lasciato andare e anche se è finito tutto subito penso che dovrò insistere e prima o poi riuscirò a prendere il volo.

Sogni lucidi del 19-04-2017

SOGNO 1: DIFESA DALL'AGGRESSIONE CON TELECINESI

Dopo essere andato a dormire alle 22.50, mi sveglio intorno alle 4.15, mi alzo per andare al bagno e torno a letto. Eseguo la tecnica di rilassamento in posizione supina. Dopo un periodo di tempo indefinito comincio ad avere ipnagogiche sempre più vivide e intense. Sono in uno stato di rilassamento molto profondo e ora le ipnagogiche sono diventate uno scenario continuo che osservo dall'esterno. Lo scenario mostra il centro della mia città. Immagino di trovarmi lì in prima persone e ad un certo punto mi sento letteralmente risucchiare dentro lo scenario e in pochi istanti sono nel sogno. Inizialmente mi sento un po' pesante ma acquisisco presto mobilità. Percorro alcuni metri e vengo aggredito da un tizio biondo di bassa statura che mi afferra il braccio destro e tenta di torcerlo. Sento un lieve dolore, cerco di divincolarmi ma non ci riesco e ottengo solo di far collassare le immagini del sogno. Tuttavia, prima che svanisca del tutto, riesco a riprenderlo aggrappandomi all'aggressore, toccandolo in più punti e concentrandomi sul senso del tatto. In breve l'immagine torna e stavolta il tizio mi afferra il braccio sinistro (quando lo scenario è collassato è come se mi fossi smaterializzato, liberandomi dunque dalla presa, e poi rimaterializzato, perché l'aggressore è rimasto sempre lì, potevo toccarlo anche se non lo vedevo e lui non vedeva me. Nel momento in cui mi è tornata la vista sono tornato anche io visibile e tangibile per lui che mi ha afferrato di nuovo). Stavolta evito di fare forza perché so che sarebbe inutile. Mi concentro per concentrare energia sulla mano destra al fine di tagliargli il braccio ma quando lo colpisco non accade nulla, se non che il colpo sembra in qualche modo
destabilizzare la presa, così riesco con un po' di fatica a divincolarmi. Ora indietreggio ma lui non demorde, cerca ancora lo scontro fisico, cosa che io invece devo assolutamente evitare per non rischiare di perdere il sogno. Dunque indietreggio un po' ma sono quasi con le spalle al muro (dietro di me c'è un palazzo), devo agire in fretta e mi concentro per raccogliere energia sulla mano destra per lanciargli una sorta di onda energetica. Non appare nulla sulla mano ma comunque faccio il movimento come se lanciassi un'onda energetica dal palmo in stile Dragon Ball, ciò crea uno spostamento d'aria che lo colpisce in pieno in faccia abbattendolo. Penso "bene ! Ha funzionato !" Nel frattempo altri individui si erano avvicinati alla mia destra, uno di questi vuole a sua volta aggredirmi ma appena messo al tappeto il primo aggressore mi occupo di quest' altro puntandogli contro la mano destra e facendolo levitare a pochi centimetri da terra con l'intenzione di scaraventarlo poi più in là. Riesco a farlo cadere solo qualche centimetro indietro ma è sufficiente a metterlo fuori combattimento. Nel frattempo allontanavo anche gli altri alla mia destra, i quai sembravano semplici curiosi, facendoli levitare.
Qui c'è uno stacco e poco dopo mi trovo con il mio amico A. e sto cercando il primo individuo che mi ha aggredito per fargliela pagare. Qui devo aver perso lucidità perché invece di andare avanti con il mio lucido, rientro nella trama incazzato e intenzionato a vendicarmi del tizio che ho già sconfitto. Attraverso la strada con A., passo tra alcuni ragazzi guardandomi intorno per trovare il tizio in questione. Chiedo ad alta voce dove sia e alla fine vedo un ragazzo completamente diverso,che assomiglia più al secondo aggressore ma io in quel momento lo identifico come il primo. Lo minaccio dicendogli che se oserà aggredirmi di nuovo lo ucciderò (pronuncio la frase in inglese, non so perché). Lui però invece di essere intimorito e scusarsi, fa un' espressione strafottente che mi fa arrabbiare ancora di più, così lo spingo forte sul petto facendogli sbattere la testa sul muro dietro di lui. Cade a terra privo di sensi e il mio amico A. mi dice: "ma ora l'hai ucciso !"
come per dire "l'hai ucciso senza che ti avesse aggredito di nuovo". Non mi piace quello che ho fatto e decido di tornare indietro e parlarci di nuovo, come se fossi consapevole di poter riavvolgere il nastro e rifare la scena, cambiandola, forse mi è rimasto un briciolo di lucidità. Stavolta non lo colpisco, lo minaccio di nuovo dicendogli che lo avrei ucciso se avesse aggredito di nuovo me o qualcun altro. Attraverso di nuovo la strada insieme al mio amico e qui il sogno svanisce.
Questo sogno rappresenta un punto di svolta per me, dato che per la prima volta sono riuscito ad eseguire una WILD a tutti gli effetti, e ad entrare nel sogno sfruttando le immagini ipnagogiche. Prima d'ora non ero mai riuscito a raggiungere un tale stato di rilassamento senza perdere coscienza, ora spero di riuscire a farlo ancora ed imparare ad indurre questo stato più spesso.

SOGNO 2: SPIAGGIA NORDICA

Mi trovo nuovamente nello stato di profondo rilassamento come nel sogno precedente, non sento più il mio corpo nel letto e vedo delle immagini ipnagogiche molto vivide che presto diventano uno scenario continuo proprio come nel sogno di prima. Stavolta l'entrata è più facile e rapida. Mi trovo su una bellissima spiaggia incontaminata, circondata da scogli al di là dei quali si scorge un mare calmo, che trasmette una sensazione di pace e serenità. Rimango estasiato da tale visione. Stranamente fa freddo e dopo un po' il mare diventa mosso con onde altissime in lontananza. L' aspetto del luogo è quello di un paesaggio del nord Europa. Il mare si fa strano,le altissime onde ora rimangono immobili, fisse, una scena surreale. Voglio tuffarmi in acqua ma sono vestito piuttosto pesante con tanto di giubbotto invernale. Mi tolgo il giubbotto e lo appoggio su una roccia, poi mi dirigo verso il mare. C'è uno spazio tra gli scogli con delle scalette che portano giù. Lo raggiungo e scendo i pochi gradini fino quasi a raggiungere l'acqua. Ho di nuovo il giubbotto, come se non me lo fossi tolto, sento una leggera brezza, fa un po' freddo e la cosa non mi incoraggia ad entrare in acqua, che immagino sia gelida ma mi convinco che non può farmi nulla perché sono in un sogno seppur molto vivido. Alla fine mi spoglio e rimango in mutande per buttarmi in acqua ma qui il sogno si deforma. Ora vedo in lontananza dei palazzi che sembrano quelli che si vedono da casa mia. Guardando meglio vedo che il mare è diventato un lago di forma quadrangolare, con edifici intorno. I lati sono linee rette, deve trattarsi di un lago artificiale. Immagino delle barche e quasi subito compaiono. Qui il sogno però si deforma ulteriormente, ora mi trovo in un punto in alto ma le immagini sono estremamente confuse e a breve il sogno svanisce. A quanto pare quello stato di rilassamento è rimasto dopo la fine del primo sogno, consentendomi di entrare in questo con le stesse modalità. Ora dovrò imparare ad indurre questo stato a comando.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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