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Raccolta personale dei propri sogni lucidi, da condividere.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 17/12/2021, 20:35

Hari ha scritto:Sono domande che mi sono fatto e mi faccio anche io, per le quali posso solo ipotizzare delle risposte. Quello che posso dire è che avevo già sperimentato qualcosa di simile in passato ma in maniera del tutto spontanea (non ero io ad invocarla ma arrivava da sola). In genere venivo tirato verso l'alto e non c'era modo di fermarmi se non svegliandomi, e di solito mi svegliavo prima del tempo per l'emozione, almeno le prime volte. Recentemente ho imparato a richiamare questa forza invisibile a comando, però ho notato delle differenze sostanziali rispetto a quando ciò avveniva in maniera spontanea. Questa forza infatti quando sono io a chiamarla non mi porta mai verso l'alto, o almeno non oltre una certa altezza. Di solito vengo sollevato leggermente da terra e poi proiettato a gran velocità in avanti o verso il basso, con lo scenario intorno a me che si dissolve. Mi ritrovo dunque a quel punto nel buio totale, per poi materializzarmi in qualche ambiente chiuso, spesso case di altre persone, oppure direttamente alla base, ovvero sul mio letto in paralisi. Quello che ha in comune con la forza spontanea che ho citato prima è il fatto che una volta partito non posso fermarmi quando lo decido io e non posso decidere la destinazione. Quello che penso è che si tratti in realtà della stessa forza, ma che il fatto che quando sono io a chiamarla non venga mai o quasi trasportato verso l'alto sia dovuto proprio al fatto che sono io a chiamarla. Se c'è una cosa che ho capito di questa forza è che ha che fare con una parte di noi che esula totalmente dal controllo della mente razionale e credo che perché funzioni al massimo delle sue possibilità ci si debba lasciare andare completamente, inibendo del tutto il pensiero. Il fatto stesso di invocarla a piacimento implica un coinvolgimento del nostro io razionale, il quale limita le possibilità di spostamento che essa offrirebbe. Non credo sia un caso che l'esperienza migliore che ho avuto sia quella in cui ho semplicemente chiesto di essere sorpreso e che mi venisse mostrato qualcosa di grandioso e spettacolare, senza fare richieste specifiche su dove andare o chi incontrare. Di contro, quando invece ancora  invocavo il Sé Superiore come fosse qualcuno che dovesse arrivare in mio servizio, ecco che mi ritrovavo di fronte ad una presenza malvagia e autoritaria che si manifestava con una voce tonante e minacciosa che mi schiacciava letteralmente, facendomi sentire impotente, una nullità. Lo scenario collassava e mi ritrovavo in paralisi schiacciato, straziato e umiliato.
In sintesi, più ci si lascia andare a questa forza, migliore sarà l'esperienza. Più si cerca di controllarla più essa ci si rivolterà contro, con conseguenze decisamente poco gradevoli.

Quello che penso è che questa forza sia l'Inconscio stesso nella sua totalità, dalla parte più "bassa" e animalesca, che potremmo chiamare Sé Inferiore, a quella più "alta", spirituale, il Sé Superiore. Come essa si manifesta dipende dal coinvolgimento del nostro ego, più esso è presente più tenderemo a scendere verso il "basso" (e quindi ai livelli più bassi ad incontrare larve, parassiti ed altri esseri spaventosi e malevoli ed a percepire emanazioni negative come paura, odio ecc.) ; più riusciamo a metterlo da parte più si riesce a salire verso l'"alto" (ai livelli più alti guide, angeli, maestri spirituali, emanazioni di pace, gioia, amore). Ovviamente come in tutte le cose esiste anche un'ampia fascia intermedia, che potremmo definire neutrale. Per quanto riguarda lo scopo dello spostamento, credo che solo l'Inconscio lo conosca, e spesso non ha alcuna intenzione di rivelarcelo :D.

Ovviamente questa è la mia opinione attuale,  basata su un'analisi approfondita delle mie esperienze. Ho cercato di sintetizzare il più possibile un concetto che ho elaborato negli anni e sto continuando ad elaborare. Sto cercando anche di esprimere questo concetto nero su bianco per conto mio, tracciando una sorta di schema che descriva il mio mondo onirico e l'interazione con l'Inconscio nelle sue varie manifestazioni. Ho iniziato ad elaborarlo alcuni anni fa e nel frattempo mi sono già trovato a modificare alcune "conclusioni" alle quali ero giunto e probabilmente ciò accadrà ancora in futuro. Credo infatti che non ci sia mai una risposta definitiva su certi argomenti.


Mi scuso per il papiro ma più di così non sono proprio riuscito a sintetizzare :D .

P.S.

Mi piacerebbe ovviamente conoscere anche la tua opinione sull'argomento :).






...la mia opinione in merito si basa su alcune decine di esperienze a contatto con questa 'forza'.
Penso di aver capito alcune cose:
- la forza sembra essere estranea all'esploratore ma mi sono accorto che invece sia semplicemente un comando che viene rivolto al sé superiore prima di iniziare l'avventura, magari già in stato di paralisi, e spesso quando ho utilizzato mantra per tutto il giorno. Questo causa degli effetti ritardanti che si sbloccano solo quando ci si riavvicina all'obiettivo (non so se è chiaro)
- la forza, quando viene dato il comando 'se superiore', invia il corpo astrale verso zone più interne della personalità, cioè fa arrivare il sognatore nel punto in cui c'è qualcosa che lo riguarda da vicino, e non in un punto generico di esplorazione, come se facesse il punto della situazione. Questi passaggi avvengono attraverso delle zone che nel mio caso coincidono con alcuni chackra del corpo, ma questo può essere un fattore soggettivo
- la forza in sostanza è semplicemente una riorganizzazione dell'esperienza in un ambiente nuovo, come un navigatore interno che seleziona una modalità di esperienza più intensa e soggettiva per le caratteristiche dell'esploratore
- la forza ha qualcosa che è strettamente collegato al corpo del sognatore, infatti si sente chiaramente che si viene tirati dalla testa o dal petto o dalla schiena
- la forza non è un'entità esterna (o almeno io non la percepisco così) ma può essere collegata al 3 tipo di 'corpo', cioè quello stato di coscienza di fase in cui non esiste spazio e tempo e sembra essere tutto simultaneo e dove il tatto è la vista non hanno molta importanza.
Per questo ciò che avvertiamo come spostamento in realtà è solo illusorio perché per spostarsi bisogna trascinarsi dietro il corpo e ciò risulta più difficoltoso quando si è ben stabilizzati in un ambiente onirico
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda NeuroEngineer » 20/12/2021, 20:15

@Hari stavo modificando la Home del sito e mi sono reso conto che oggi è il tuo compleanno (sta scritto in un widget). Non so se hai inserito una data a caso oppure è realmente la tua data di nascita, nel caso: auguri! : Thumbup :
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 20/12/2021, 21:48

Sì, è la mia vera data di nascita, grazie per gli auguri! :)
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 02/01/2022, 19:59

6 dicembre 2021

Lucido/paralisi ore 3.00-6.00

Contatto con un bambino sofferente

[slpc]Prendo lucidità non ricordo come, mi trovo inizialmente in una qualche città indefinita, poi a casa mia nel seminterrato. Vado di sopra ed esco in strada, raggiungo una zona tranquilla e silenziosa e penso che sia l'ideale per contattare il Sé Superiore. Chiedo di essere guidato dove ho bisogno di andare, senza dare alcun comando specifico, voglio lasciarmi andare il più possibile alla Forza Invisibile. Mi sollevo in levitazione ed inizio a sentire le vibrazioni che mi avvolgono, si oscura tutto e mi ritrovo sul letto in posizione supina. Percepisco una presenza nella mia stanza e sento anche una voce provenire dal letto di mio fratello. Non è lui però che parla, è la voce di un bambino, una voce disperata e sofferente che ripete più volte << sto male ! Sto malissimo ! > e altre cose che non ricordo. Avverto una forte carica di negatività, percepisco tutta la sua sofferenza, tutto questo è difficile da sostenere. Sono inquieto, penso che potrebbe trattarsi di un bambino defunto e bloccato, sento di doverlo aiutare ma al tempo stesso temo che mi si rivolti contro se tentassi di comunicare con lui. Metto da parte questa preoccupazione e gli chiedo come si chiama, al che lui risponde << Babbo Natale >>. Sono sorpreso da una simile risposta in un contesto così angoscioso, mi rivolgo di nuovo a lui e gli chiedo di dirmi nome e cognome ma lui dice di non averne. Cerco allora di capire cosa gli sia successo ma non riesco a comunicare con lui, non reagisce. Dopodiché il contatto svanisce[/slpc]e il ricordo sfuma.


7 dicembre 2021

Lucido ore 4.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità non ricordo come, esco di casa e mio fratello mi segue. Arrivati al cancello lui mi si para davanti per non farmi uscire e mi sfida dicendomi << e ora che fai? >> So che cercare di spostarlo con la forza sarebbe controproducente, dunque lo aggiro e raggiungo la rampa del garage, dopodiché uso i miei poteri per attraversare il cancello grande automatico. Ora sono in strada e lui è rimasto dentro, per evitare però che esca e continui a disturbarmi uso ancora i miei poteri, stavolta quello del "blocco", rivolgendolo verso il cancello. Dico ad alta voce "stop !" mentre batto le mani due volte in rapida successione. Così facendo blocco il cancello per qualche secondo, il tempo sufficiente ad allontanarmi da mio fratello, che non è in grado di attraversare la materia. Raggiungo il cancello della casa accanto, entro e percorro il cortile guardandomi intorno. Vedo in lontananza sulla destra una specie di casetta di legno. Proseguo e mi trovo in uno spiazzo, a sinistra c'è un locale di cui leggo l'insegna, che si modifica leggermente da uno sguardo all'altro. Le lettere rimangono le stesse ma si mescolano tra loro formando parole diverse e prive di significato, almeno in lingue che conosco. Proseguo e raggiungo uno spiazzo più grande, anche qui c'è un locale sulla sinistra, stavolta con dei tavoli all'aperto ai quali sono sedute delle persone. Mi trovo in un ambiente dall'aspetto rustico, con spiazzi e stradine sterrate e alberi intorno. Vado verso uno di questi tavoli, al quale sono sedute due donne, una di fronte all'altra. Scelgo questo perché agli altri tavoli siedono gruppi più numerosi, qui invece ci sono sono queste due donne che tra l'altro sembrano ignorarsi, almeno in questo momento. Mi rivolgo ad una delle due, una donna sui 30-35, dai capelli neri lunghi e legati in una coda. Le chiedo se posso farle alcune domande, dicendole che è per una specie di sondaggio, lei acconsente e dice che sà già quale sarà la prima domanda. Dice di chiamarsi Lella e di essere nata qui, ma che non si ricorda quando, quando però le chiedo come si chiama questo posto non sa rispondermi. Nel frattempo mi trovo circondato da altre persone, sembra che abbiano capito che sono un sognatore lucido, così dico loro che lo sono ma che non ho alcuna intenzione di creare problemi. Dopodiché mi trovo a parlare con un ragazzo[/slpc] ma qui il ricordo è un po' vago.

8 dicembre 2021

Lucido ore 6.30-8.30

Zalandia

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, forse in seguito all'uscita da un sogno. Scendo dal letto e faccio dei saltelli in rapida successione per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza. Sono nel buio, avanzo lentamente e mi aggrappo alla ringhiera mentre salgo le scale. Arrivo di sopra e una volta uscito dal portone richiamo alla mente nozioni della veglia, esercizio molto utile per aumentare la lucidità e che non facevo da un po'. Dico che oggi è il 9 dicembre 2021, dunque sbaglio di un giorno dato che oggi è l'8, ma poi non ho il tempo di correggermi perché nel premere il pulsante per aprire il cancello mi accorgo che non funziona. Devo dunque aprire il cancello manualmente, esco e lo richiudo e quando mi volto non sono già più davanti casa ma in tutt'altro luogo. Mi trovo nel centro di una grande città e c'è un gran via vai e traffico, oltre ad un continuo chiacchiericcio di fondo. Ad un certo punto vedo passare una macchina dai cui finestrini si vede Francesco Totti seduto sul sedile posteriore. La sua presenza e gli edifici circostanti, tranne alcuni che mi sembrano un po' troppo alti e fuori contesto, mi fanno pensare di essere nel centro di Roma. Mi fermo un attimo a pensare a cosa fare, forse dovrei allontanarmi dal chiasso ed accedere ad un ambiente più elevato, magari usando il vecchio metodo di entrare in un edificio per poi uscire da un'altra porta. Mi allontano un po' dalla confusione e mi trovo in una zona molto
più tranquilla. Ora è sera, mi fermo e mi guardo intorno cercando con lo sguardo qualcuno di interessante con cui parlare, qualcuno che si trovi da solo, niente gruppi, nemmeno di due persone. Vedo ad una cinquantina di metri da me un albero con sotto una panchina, sulla quale è seduto qualcuno. Avvicinandomi vedo che si tratta di una ragazza, è vestita di rosso, ha capelli lunghi, lisci e scuri e porta gli occhiali. Mi avvicino ulteriormente alla panchina e richiamo l'attenzione della ragazza, la quale però nel vedermi si alza e si allontana intimorita. Mi rendo conto che il modo in cui mi sono avvicinato deve esserle sembrato furtivo e sospetto, dunque mi scuso con lei dicendole che voglio solo farle delle domande. La seguo e dopo un po' lei si ferma e si volta verso di me, accetta di rispondere alle mie domande ma è ancora diffidente mi chiede di rimanerle a distanza. Rispetto la sua richiesta e mi fermo, nel frattempo lei cambia aspetto, ringiovanisce fino a diventare una bambina. Noto la cosa e le dico:
<< ora sei una bambina, ma va bene lo stesso >>.
<< Che posto è questo? >> le chiedo
<< Zalandia >> risponde lei
<< Cosa significa e a cosa serve questo luogo? >>
<< per me e la mia famiglia è la nostra casa >>
<< vale lo stesso anche per tutte le altre persone che ho visto e che vedo qui o ci sono anche turisti e gente di passaggio?>>
<< ci sono sia persone che vivono qui sia turisti >>.
Nel frattempo arriva un altro bambino e qui mi rendo conto che sto focalizzando troppo la mia attenzione sulla mia interlocutrice e così facendo l'ambiente intorno a me si sta destabilizzando e deformando. Chiedo allora ai due bambini di continuare a parlarmi di Zalandia mentre camminiamo e di mostrarmi così le cose direttamente. Dunque ci incamminiamo lungo una stradina illuminata da lampioni o lampade ai lati, attraversiamo anche un ponticello. I bambini mi dicono qualcosa a proposito di un individuo che è al comando di questo posto, forse il sindaco. Qui però io mi perdo in alcuni pensieri e riflessioni, mi distraggo e mi destabilizzo.[/slpc] Qui il ricordo inizia a farsi vago e poco dopo il sogno si dissolve.

17 dicembre 2021

Sogno lucido ore 4.45-5.30


Cammino nei pressi di casa mia contando i secondi, come nella task proposta da Daydreamer, solo che qui [slpc]prendo piena lucidità solo quando ho già iniziato a contare e non ricordo il momento in cui ho iniziato. Arrivato a 22 mi fermo perché mi rendo conto che mi sto leggermente destabilizzando e mi metto a sfregare le mani su un muro per recuperare la stabilità. Ora proseguo e mi accorgo di avere addosso un giacchetto che mi ingombra un po', così me lo tolgo e lo poggio tra le sbarre di un cancello a caso.[/slpc] Qui però il sogno si dissolve e mi sveglio.


18 dicembre 2021

Paralisi/lucido ore 6.00-7.58

Grande abbuffata e visita al cimitero

[slpc]Prendo lucidità al termine di un sogno in cui mi trovavo a scuola e mi ritrovo in paralisi, al momento giusto mi alzo dal letto e vado di sopra. Mentre salgo le scale sento una voce un po' inquietante, una voce disturbata, tipo alla radio quando c'è un'interferenza. Proseguo verso l'uscita ed inizio ora a sentire anche la voce di mia nonna, questa però assolutamente chiara e limpida, che parla con quella voce distorta. Penso che forse mia nonna stia parlando al telefono con qualcuno in questo momento e che io stia sentendo la sua voce fisica e la voce della persona con cui sta parlando al telefono, la quale però mi arriva distorta. Inizialmente non si capisce cosa stia dicendo quella voce, poi però mi fermo un attimo ad ascoltare e distinguo alcune parole e capisco di cosa stanno parlando. Proseguo e mi ritrovo in un luogo indefinito all'aperto, ci sono dei palazzi intorno a me, uno in particolare piuttosto alto, di almeno 20 piani ma quello che più balza all'occhio è la sua base (che comprende almeno i primi 5-6 piani), la quale ha una forma a zig zag. Osservando gli altri palazzi della zona noto che sono tutti un po' storti e asimmetrici, soprattutto per quanto riguarda la disposizione dei balconi. Entro in un luogo chiuso e mi ritrovo in un'ampia sala con tavoli pieno di cibo di ogni genere. Gironzolo tra i tavoli assaggiando dolci di ogni tipo, il cui sapore risulta reale e intenso. Ad un certo punto mi trovo il corridoio ostruito da un gruppo di uomini in giacca e cravatta intenti a mangiare in piedi nei pressi di uno di questi tavoli. Quando mi vedono arrivare però non solo si spostano per farmi passare ma addirittura si allontanano come se avessero paura di me. Un tizio dietro di me che mi accompagna dal momento in cui sono entrato in questa sala mi dice che quegli uomini mi volevano con loro, ma io gli rispondo che non mi sembra proprio visto il loro comportamento. Raggiungo il tavolo dal quale si stavano servendo quegli uomini e prendo un dolcetto ripieno di Nutella, poi proseguo a camminare e guardarmi intorno mentre gusto il dolcetto. Non ci sono solo dolci ma anche roba salata, noto in particolare dei supplì, sui quali normalmente mi avventerei come un avvoltoio :D, adesso però con ancora il sapore di Nutella in bocca non mi pare il caso :D. In ogni caso decido che è ora di uscire, ho già perso fin troppo tempo ad ingozzarmi come se non ci fosse un domani. Chiedo all'accompagnatore di condurmi all'uscita ma poi vedo una scalinata che sale e la imbocco. La scalinata però porta al buio e un attimo dopo mi ritrovo sul letto in paralisi, dopo un po' inizio a sentire anche la presenza della solita entità sopra di me ma resto tranquillo e al momento giusto mi alzo. L'entità però mi segue e qui parte una lotta corpo a corpo che prosegue per tutte le scale fino al piano terra. Arrivati in cima alle scale la osservo mentre continuiamo a scambiarci dei colpi, è una sagoma completamente nera e senza volto, più bassa di me. Ad un certo punto la afferro e me la porto dietro mentre esco dal portone e corro veloce fino a raggiungere la strada. Qui la lascio andare in modo da avere un confronto faccia a faccia, pensando che ormai essa sia troppo debole per aggredirmi di nuovo. Mi sbagliavo però perché subito mi salta addosso e sono costretto a bloccarla di nuovo. Provo un senso di fastidio e devo sforzarmi per resistere alla tentazione di colpirla ancora. Penso che dovrei piuttosto cercare di farci pace ed integrarla, tuttavia non mi fido a lasciarla andare di nuovo. Provo a comunicare mentre la tengo ferma tra le mani, convinto di avere io il controllo. Così facendo però mi distraggo e poco dopo mi rendo conto che sono di nuovo semi paralizzato e che l'essere mi sta tenendo sospeso a qualche centimetro da terra. Non so come liberarmene adesso, di questo passo finirò col ripartire dalla paralisi, ho solo perso tempo finora. Poi però vedo davanti a me una macchina parcheggiata e istintivamente mi viene da aggrapparmi ad essa con una mano, facendo leva, e con l'altra mi stacco l'essere di dosso e lo scaravento a terra. Finalmente me ne sono liberato, almeno per il momento non mi disturberà più. Cammino e mi accorgo che non sono più davanti casa mia, mi trovo infatti in una strada ai cui lati ci sono dei portici disposti uno accanto all'altro, tutti uguali tra loro, con colonne e architravi di colore bianco e rosa molto chiaro. Per qualche motivo ho l'impressione di trovarmi in una specie di cimitero e che questi portici siano dunque delle tombe riservate però a persone importanti oppure appartenenti ad una famiglia facoltosa. Entro in uno di questi portici ma non trovo niente che assomigli ad una lapide, trovo però una piccola pietra con delle incisioni. Si legge chiaramente la scritta Villadoria e accanto o sotto di essa due numeri romani divisi da un trattino e seguiti dalla scritta sec. a.C. Ricordo per intero solo il secondo numero: "VI", il primo aveva sicuramente una "C" ma non ricordo cosa ci fosse prima, comunque la scritta appariva suppergiù in questo modo: ...C-VI sec. a.C. Sempre sulla stessa pietra vi è poi incisa l'immagine di una grossa villa o forse castello,
con delle alte guglie a punta. Su un'altra pietra leggo invece dei nomi e cognomi, di cui ricordo un certo "Arrison" (ricordo solo il cognome), poi a parte leggo "Ford". Mi viene subito spontaneo collegare i due cognomi all'attore Harrison Ford, anche se qui sono riportati appunto come due cognomi separati e senza la H iniziale di "Harrison". Trovo anche una piccola figura di un animale a quattro zampe, non ricordo però che animale fosse.[/slpc] Poco dopo il tutto si dissolve e mi sveglio.



20 dicembre 2021

Lucido/OBE ore 3.00-5.45


Cammino per strada guardando sul cellulare video e immagini che parlano di yoga e meditazione. Ricordo in particolare l'immagine di un gruppo di persone in meditazione davanti ad una sorta di palco rialzato sul quale si trova un uomo, sulla cui testa splende una forte luce bianca. Inizio poi a sentire una voce che parla di esseri provenienti da mondi sottili che talvolta intervengono nel nostro mondo fisico, risultando però invisibili ai più. Mi viene mostrato un filmato in cui si vedono delle persone entrare in un locale e so che ora verranno mostrati uno o più di questi esseri extradimensionali che normalmente non vediamo ma che in questo caso la telecamera è riuscita a riprendere. Io però distolgo lo sguardo, non voglio vedere come sono fatti attraverso dei video che potrebbero essere dei falsi, voglio prima vederli con i miei occhi senza filtri. Sento ancora la voce che parla mentre io mi trovo ora a fluttuare in aria in ambiente nebbioso. [slpc]Dopo qualche istante mi ritrovo nella mia stanza sul letto e subito mi rotolo giù sul pavimento. Lo sento al tatto con le mani ma qui sento anche la voce di mio padre nella realtà fisica, dato che mi trovo in uno stato di sonno molto leggero. Non mi ritrovo però subito nel
corpo fisico, mi sento destabilizzare ma rimango ancora qualche istante in OBE. Cerco di allontanarmi il prima possibile dalla mia stanza e quindi dagli stimoli fisici[/slpc] ma non faccio in tempo, mi ritrovo nel corpo fisico, sveglio.


23 dicembre 2021

Lucido ore 21.30-3.30

La fotografia

[slpc]Prendo lucidità mentre sto camminando in un luogo chiuso che sembrerebbe un supermercato. Cammino lentamente, mantenendo un certo grado di presenza e ripetendo più volte ad alta voce << sto sognando e sono lucido >>.[/slpc] Il sogno però si dissolve quasi subito e perdo lucidità. Mi trovo ora seduto ad un tavolo a maneggiare dei piccoli dischetti simili a monete, con lettere scritte o incise su di essi. Osservo poi una fotografia in cui si vede parte della facciata di una chiesa antica, con una piccola nicchia nella parete nella quale c'è una statuina, probabilmente di un santo. Inizialmente mi sembra di riconoscere quello che vedo come qualcosa che si trova nella mia città o che comunque ho già visto dal vivo. Ora però vedo un'altra foto che prende uno spazio più ampio, come se la foto di prima fosse una sorta di zoom di questa. Si vede la stessa nicchia nel muro con la statua e qualche metro più in là un ampia scalinata di pochi gradoni che conduce all'ingresso della chiesa. Non esiste niente del genere nella mia città, qui però ho una specie di dejavu, ricordo di aver già visto queste foto e di aver pensato anche quella volta in un primo momento di star guardando qualcosa di familiare, per poi ricredermi dopo aver visto la seconda foto.


24 dicembre 2021

Paralisi/OBE ore 3.30-5.30

[slpc]Mi trovo in paralisi in posizione supina, sento una forte pressione al centro della fronte che aumenta sempre di più di intensità. Non la contrasto però, cerco anzi di assecondarla e sfruttarla poiché sento che può aprirmi delle nuove possibilità di esplorazione. Dopo un po' inizio a sentirmi sollevare, mi stacco completamente e mi sento sparare verso l'alto. Dopo qualche istante inizio ad intravedere il cielo notturno con le stelle, poi anche dei pianeti, ma è una visione poco chiara, molto sbiadita e offuscata. Vorrei spostarmi verso uno di questi pianeti ed atterrarci per esplorarlo ma ciò non accade e alla fine mi ritrovo di nuovo al punto di partenza, in paralisi. Ho dei flash che non riesco a collocare cronologicamente nei quali mi sono trovato ad alzarmi dal letto ma in una stanza che non è la mia stanza fisica, in una casa sconosciuta. Più avanti sono di nuovo in paralisi in posizione supina e stavolta concentro intenzionalmente le vibrazioni al centro del petto, provando lo stesso tipo di pressione di prima, ma in un punto diverso. Non accade però nulla di particolare stavolta, non provo alcuna emozione né sensazione particolare e dopo un po' mi alzo normalmente dal letto. Mi guardo intorno e mi accorgo di non essere nella mia stanza, bensì nella stessa stanza di prima, di cui ho vaghi flash. C'è una piccola saletta comunicante con la stanza in cui mi trovo con un balcone in fondo. Per il momento rimango nella stanza e mi guardo allo specchio, il mio volto è piuttosto fedele a quello fisico, ho però delle escoriazioni appena al di sopra del labbro superiore. Ora esco dalla camera ma non verso la saletta, bensì verso un piccolo corridoio dove ci sono diverse porte, almeno 4 o 5. Mi arriva una lieve sensazione di inquietudine, le porte sembrano condurre tutte in ambienti bui e e senza via d'uscita, non ha senso attraversarle, meglio tornare indietro ed uscire dal balcone. Raggiunto il balcone salto sul parapetto e mi lascio andare, atterrando su un balcone più grande sottostante, su della ghiaia che ricopre tutto lo spazio del balcone.[/slpc] Nel frattempo inizio a percepire una presenza alle mie spalle che mi accompagna e mi parla e man mano, mentre la mia lucidità cala, prende sempre di più il controllo. Di fatto ora agisce al posto mio, io sono ancora consapevole di essere in un sogno ma non sono io a decidere cosa fare e cosa dire, mi sento come telecomandato e non faccio nulla per oppormi, rimango totalmente passivo. Raggiungo una ragazza bionda che a quanto pare conosco già e mi perdo in attività erotiche con lei. Come detto però non sono io ad agire, semplicemente assecondo questa personalità alternativa che ha preso temporaneamente il mio posto, e mi trovo a fare e dire cose che sono del tutto estranee al mio modo di essere.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/02/2022, 18:06

4 gennaio 2022

Lucido ore 5.00-5.45


Quattro chiacchiere al bar

Sono a casa al piano terra, seduto sulla poltrona a parlare con mia nonna che è seduta sul divano. Divento semi lucido e faccio levitare il divano con lei sopra ed altre cose, tra cui un cuscino che cerco di prendere al volo ma ci riesco solo dopo alcuni tentativi.[slpc]Prendo piena lucidità e decido di uscire, so che tra poco suonerà la sveglia, dovrei avere ancora un po' di tempo per un'esplorazione ma devo fare in fretta. Mi precipito fuori e, mentre corro verso il cancello, sento la voce di mia madre che mi sta chiamando e temo che sia quella fisica e che quindi sto per svegliarmi. Fortunatamente non è così perché rimango stabilmente nel sogno, ma lo prendo come un ulteriore avvertimento a sbrigarmi. Ovviamente, come spesso accade, più si ha fretta più si viene ostacolati dalle situazioni più improbabili. Il pavimento del vialetto infatti è stranamente accidentato, con le mattonelle mezze rotte, storte e rialzate, il che mi crea qualche difficoltà. Esco comunque in strada e proseguo dritto e di corsa lungo la strada che inizia di fronte al cancello di casa mia. Ad un certo punto sento un bruciore al braccio destro, come se mi fossi scorticato strusciando su qualcosa, devo aver urtato un muro o qualcosa di metallo sporgente mentre uscivo di casa. Sia il bruciore che la ferita alla vista sono così vividi e reali che per un attimo temo di essermi ferito fisicamente muovendomi durante il sonno, poi però allontano subito questa idea a dir poco assurda e inverosimile. Al primo cancello che trovo aperto ne approfitto per entrare, voglio subito entrare in casa per poi uscire da un'altra porta e raggiungere un nuovo scenario. Trovo quella che sembra una serranda di un garage, non fa al caso mio, al di là di essa troverò certamente un ambiente chiuso e buio. Vedo poi però finalmente una porta, entro e mi ritrovo, come spesso accade, in un bagno. Mi sciacquo la ferita nel lavandino e ne sento chiaramente il bruciore mentre, poi mi guardo allo specchio e il riflesso non mi assomiglia per niente. Il volto che vedo allo specchio ha un aspetto androgino, difficile determinare se sia maschio o femmina. Apro ora una porticina e mi ritrovo in uno spazio angusto con il solo water all'interno, non posso andare da nessuna parte passando di qui. Torno indietro, penso un attimo a cosa fare, poi vedo la doccia, ci entro ma anche questo è un vicolo cieco. Poi all'improvviso mi arriva un'illuminazione! La manopola della doccia! La giro e sento subito un rumore tipo scatto alla mia destra, la manopola serviva in realtà ad aprire un passaggio segreto nel muro. Tiro via il finto muro ed ecco che mi ritrovo davanti ad un'ampia vetrata, con una porta sempre di vetro. Esco e mi ritrovo su una veranda di un locale, davanti ad un tavolo al quale sono sedute 6 persone, 4 uomini e 2 donne. Hanno un look particolare, sembrerebbe tipo anni '50-'60, forse attraversando quel passaggio ho viaggiato indietro nel tempo di qualche decennio. Li saluto e scambio qualche parola con loro, chiedo come si chiamano e mi rispondono quasi tutti ma non riesco a ricordare tutti i nomi e cognomi. Tre di loro fanno di cognome Paniconi o Panico (con l'accento sulla i) e sono fratello, sorella e padre. Il padre avrà all'incirca 60 anni, capelli brizzolati e un accenno di barba, i figli dovrebbero stare sulla trentina. Altri due invece, un uomo e una donna, fanno entrambi di cognome Cumino, sembrano avere all'incirca la stessa età ma dicono di non essere fratello e sorella. Non ricordo il nome e cognome del sesto. Il loro aspetto è assolutamente reale e resta stabile per tutto il tempo, le loro espressioni e i loro comportamenti risultano del tutto naturali. Chiedo poi in che anno siamo e mi rispondono "1989".[/slpc]Li saluto e vado in un altra sala del locale, davanti al bancone, qui però il ricordo sfuma.


7 gennaio 2022

Lucido ore ?

La ragazza e il libro

Mi trovo in strada davanti casa di mia zia (casa adiacente alla mia), sono seduto ed osservo il cielo. Vedo una piccola nuvola nera che spunta da dietro delle case in fondo alla discesa e si sposta molto velocemente attraversando in una manciata di secondi tutto il cielo e sparendo dietro i palazzi al di là della ferrovia. Per il resto il cielo è cosparso di nuvolette bianche, il cosiddetto "cielo a pecorelle". Inizio a prendere lucidità e la prima cosa che mi viene in mente è di provare a spostare le nuvole col pensiero. Mi accorgo però che il sogno è molto stabile e le nuvole non si spostano di un millimetro.[slpc]Meglio così, uno scenario stabile era quello che volevo, ora sono pienamente lucido, mi alzo e mi fermo in mezzo alla strada, pensando a come approfittare al meglio di questa stabilità. Non sembra esserci nulla di interessante da fare qui, né qualcuno con cui parlare, quindi dovrò spostarmi da qualche altra parte. Mi incammino lungo la strada lentamente, mantenendo la concentrazione sull'ambiente circostante. Dopo un po' vedo però vedo qualcosa di insolito in fondo alla strada, sembra che essa si interrompa prima del solito, sembra ci sia un passaggio aperto verso qualche altro luogo, come se fosse lì ad attendermi. Lo raggiungo e lo attraverso, ritrovandomi di colpo in un ambiente completamente diverso, un locale al chiuso ma piuttosto ampio, probabilmente un ristorante. Mi guardo intorno e leggo delle scritte, in particolare una frase scritta su una lavagnetta appoggiata ad una parete che purtroppo però ho dimenticato. Accanto alla lavagnetta c'è una mappa, nella quale riconosco una forma simile a quella della penisola italica dal centro in su, mentre la parte meridionale appare diversa, forse perché coperta da un'altra mappa. Le città sono completamente sballate e fuori posto, ad esempio Milano (scritto in inglese "Milan") si trova in Toscana, solo Roma risulta essere nella regione giusta, anche se non proprio nella posizione esatta, forse un po' più a sud di dove dovrebbe essere. Proseguo ed accedo ad una sala più piccola, dove sento delle persone, forse dei camerieri del ristorante, discutere tra loro di questioni relative al lavoro. Raggiungo un angolo della sala dove c'è un bancone e degli scaffali pieni di libri. Al bancone c'è una ragazza indaffarata in qualche attività, le chiedo se può consigliarmi un libro da leggere e lei, con gentilezza, mi dice di aspettare un attimo che finisca di fare quello che sta facendo. Qui però arriva un'altra ragazza, una ragazza molto carina dai capelli neri, lunghi e lisci. La ragazza di prima dice che ora ci penserà questa sua collega a consigliarmi dato che ne sa più di lei. Dunque mi rivolgo a questa ragazza mora, ha in mano un libro e mi sorprende con una domanda filosofica << cos'è per te il tempo? Rimango un po' spiazzato ma mi piace l'idea di avere a che fare con una mente brillante e filosofeggiante, di certo non si tratta di un comune personaggio onirico. Qualcosa mi dice che questa domanda abbia in qualche modo a che fare con il libro che intende consigliarmi. Le rispondo dicendole che non ho una risposta certa su cosa sia il tempo ma che comunque lo vedo come qualcosa che è in un certo senso "aggirabile", non fisicamente ma a livello mentale, spirituale. Alludo al fatto che attraverso sogni lucidi ed esperienze extracorporee si può viaggiare nel tempo. Ora non ricordo tutta la conversazione e cosa lei mi abbia risposto, ad un certo punto però inizia a parlare del tempo come se fosse una divinità personificata e di divinità minori che hanno deciso di coalizzarsi per fargli la guerra. A quanto pare è questa la trama del libro che mi sta consigliando, molto interessante. Vedo per un attimo la copertina del libro che tiene in mano, non riesco però a ricordare il titolo, ammesso che io l'abbia letto. Mi cita alcuni personaggi di questa storia, divinità potentissime e spesso malvagie. Vedo ora il retro della copertina, sul quale compare il volto di un essere umanoide con le corna. Parlando, la ragazza cita un certo leocorno o qualcosa del genere e vedendo l'immagine penso si riferisca a quello.[/slpc] Ora mi ritrovo a vedere, non so su quale dispositivo, un filmato con scene di combattimenti epici tra esseri sovrannaturali, probabilmente gli dei di cui mi sta parlando la ragazza. Si vedono due di questi che combattono, hanno forza e velocità sovrumane, uno dei due ha un'enorme mano a forma di...non saprei definire di cosa si tratta, forse rami di un albero, con la quale colpisce il nemico e lo scaglia contro delle rocce che si spaccano all'impatto. Il cielo è scuro e minaccioso, attraversato da fulmini e saette. Dico alla ragazza che la storia promette molto bene a giudicare da queste immagini (pare che esse appartengano al film tratto da questo libro). Qui però il sogno si dissolve, peccato, avrei potuto chiedere alla ragazza il titolo del libro e magari anche il suo nome, così da rendere più facile incontrarla di nuovo.


14 gennaio 2022

Lucido ore 6.15-7.10

Paesino semi distrutto e abbandonato

[slpc]Prendo lucidità non ricordo in quale circostanza. Raggiungo una casa e suono il campanello, viene ad aprirmi un uomo coi baffi che dice di chiamarsi Luigi, mi chiede chi sono, gli dico il mio nome e che sono qui di passaggio. Mi invento che devo raggiungere una piazzetta che si trova dietro casa sua ma, siccome il passaggio per accedervi è temporaneamente chiuso per lavori, devo per forza passare da casa sua. Lui allora mi fa entrare e io esco dalla prima porta che trovo e scendo una lunga e stretta rampa di scale. Vedo dei ragazzini di sotto, uno di loro mi chiama per cognome chiedendomi di raggiungerli per giocare a pallone con loro. Io però faccio finta di niente e proseguo, mi trovo ora a percorrere degli stretti vicoli simili a quelli di un borgo medievale. Scendo delle scale, pare non ci sia nessuno da queste parti, si direbbe una zona ormai abbandonata. Man mano che scendo, i vecchi edifici si fanno sempre più diroccati, finché non mi trovo circondato da edifici interamente o parzialmente crollati, forse in seguito ad un terremoto, ed ormai abbandonati da anni. Proseguo lungo il sentiero in mezzo alle macerie fino a raggiungere una specie di spiaggia fatta di sassi bianchi. Il mare stesso è bianco, piatto e immobile, sembra esso stesso fatto di sassi, frammenti delle macerie del paesino. In realtà ora inizio a vedere l'acqua e vedo che dietro di me, nel punto da cui sono arrivato, ci sono ora degli edifici moderni, palazzine di 3-4 piani. Penso che questi forse hanno resistito al terremoto o più probabilmente sono state costruiti in seguito. Guardo di nuovo verso il mare e vedo che anche al di là di esso ci sono edifici simili, a circa 20 metri dalla sponda sulla quale mi trovo io. Ora infatti non è più un mare ma un fiume, vedo la corrente scorrere, penso che potrebbe essere difficoltoso attraversarlo. Qui ho un vuoto di memoria, forse mi perdo in pensieri e riflessioni, forse mi chiedo se e come attraversarlo. In seguito torno in me e penso che dovrei parlare con qualcuno e fare delle domande che è un po' di tempo che vorrei fare. Mi trovo davanti tra il fiume e una palazzina e Vedo una signora sulla cinquantina, le chiedo qualcosa che però ho dimenticato, in ogni caso lei mi dice che ha da fare e se ne va. Incontro ora invece la mia collega di lavoro S., le dico che vorrei farle alcune domande ma lei dice che non vuole rimanere qui fuori, se voglio parlarle dovrò seguirla all'interno dell'edificio verso il quale si
sta dirigendo. Le dico che non ho intenzione di tornare di sopra e le propongo un compromesso, entrerò con lei ma rimarremo nell'androne al piano terra. Lei accetta e si ferma. Mi avvicino a le dico: << dimmi qualcosa di importante su di me che devo sapere >>. Lei rimane qualche istante in silenzio a guardarmi, poi sta per dire qualcosa ma io la fermo e le dico che se è qualcosa di brutto non voglio saperlo. Lei dice allora che non è qualcosa di brutto, poi però lascia la parola ad un cane parlante che nel frattempo è comparso e se ne va, come se questo cane sia più indicato di lei a darmi certe informazioni. Quello che mi dice il cane lo tengo per me perché è qualcosa di personale, ricordo comunque solo la prima parte. Nel frattempo usciamo dall'androne, ma dal lato opposto rispetto a quello da cui sono entrato poco fa.[/slpc]Chiedo al cane di ripetermi una delle cose che mi ha detto e che ho già dimenticato ma ormai l'animale è diventato un pupazzo inanimato che tengo in mano.


18 gennaio 2022

OBE ore 7.00-8.00


[slpc]Mi trovo sul letto in paralisi, una forza mi attira verso l'alto, cerco di lasciarmi andare a questa forza ma all'inizio solo le braccia e parte del busto si sollevano, mentre il resto del corpo rimane ancorato al letto. Cerco di rilassarmi al massimo per lasciarmi andare completamente e dopo un po' ci riesco. Mi sento trascinare verso l'alto velocemente, avvolto da intense vibrazioni. Poco dopo però inizio a scendere finché non mi ritrovo di nuovo nel corpo in paralisi e inizio a sentire una presenza che mi avvolge. Non è né positiva né negativa, la sua natura dipende da me, dal mio stato emotivo, in questo momento è neutrale.[/slpc] Più avanti mi trovo nel salotto del seminterrato, in piedi fermo, inizialmente in uno stato confusionale, poi però [slpc]mi ricordo di stare sognando. Vado di sopra[/slpc]ma qui lo scenario crolla e con esso la mia lucidità. In seguito[slpc]riprendo lucidità mentre sono seduto al mio posto a tavola, sempre nel seminterrato, vedo mia madre che gira per casa e parla con qualcuno. So di stare sognando ma è tutto molto ovattato e mi chiedo se non sia il caso di uscire da questo scenario confuso e ripartire dalla paralisi. Decido per il momento di rimanere e di assecondare quello che mi accade intorno, mi alzo e sento le vibrazioni, come un'aura che mi avvolge, dalla quale mi sento in qualche modo protetto. Allo stesso tempo però mi sento anche pesante, cammino lentamente verso le scale, dimenticandomi che in questo stato non ha senso cercare di muovermi come se fossi nel corpo fisico. C'è mia madre vicino alle scale e temo che vedendomi salire potrebbe decidere di intralciarmi, come spesso accade in esperienze simili. Questa volta fortunatamente ciò non accade, non appena prendo le scale però si oscura tutto e devo aggrapparmi alla ringhiera per rimanere in qualche modo ancorato all'ambiente e recuperarlo al più presto. Stranamente la ringhiera risulta diversa dal solito al tatto, le barre verticali di legno sembrano più grosse del dovuto. Raggiungo il portone e anche la maniglia appare diversa al tatto, più piccola di come dovrebbe essere, inoltre quando esco e lo richiudo sento una maniglia anche qui, dove invece dovrebbe esserci il pomello rotondo. Esco in strada, è notte, piove e c'è un vento molto forte, tanto che faccio fatica ad avanzare perché mi spinge indietro. Raggiungo una delle due estremità della mia via e giro a destra, qui il vento aumenta d'intensità ma con uno sforzo riesco comunque a proseguire ed a raggiungere il portone di una casa. Suono il campanello e resto in attesa, una donna sulla cinquantina dai capelli scuri viene ad aprirmi e con la scusa che fuori piove e tira vento chiedo di poter entrare. Mi fa entrare, chiedo scusa per l'intrusione dicendo che sono qui di passaggio, ho solo bisogno di una porta per teletrasportarmi altrove. Attraverso una saletta e mi dirigo verso una porta-finestra, esco e mi ritrovo su una veranda, in cima ad una lunga scalinata. Mi trovo in uno scenario completamente diverso da quello della zona di casa mia, sono in un punto abbastanza rialzato ed osservo il paesaggio. Vedo di sotto una strada fiancheggiata da numerosi alberi dalla folta chioma, e mi sembra di vedere degli sprazzi di neve qua e là. E' un ambiente tranquillo e penso che sia l'ideale per un'esplorazione, inizio a scendere le scale[/slpc] ma qui il sogno si dissolve di colpo e mi sveglio.


23 gennaio 2022

Lucido ore ?

Fight club

Mi trovo in paralisi, percepisco una presenza accanto a me sul mio letto, sembrerebbe una presenza femminile ma non è per niente oppressiva, sembra come addormentata. Percepisco una leggera carica sessuale in questa presenza, inizialmente, complice un livello di lucidità non ottimale, mi lascio andare a questa energia. Così facendo ecco che la presenza inizia a farsi più consistente ed inizio a sentirmi avvolgere, seppur ancora in maniera blanda. [slpc]Alla fine però torno in me e mi rendo conto che sto solo sprecando tempo ed energie, dunque mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza. Mentre salgo le scale sento girare la chiave nella serratura del portone, deve essere mia nonna che lo sta aprendo dall'interno, a quanto pare si è già alzata. E' tutto così vivido e reale che per un attimo mi viene il dubbio di essermi alzato fisicamente, decido perciò di verificare guardando l'ora sullo smartband. La guardo più volte, gli orari sono inverosimili e cambiano da un'occhiata all'altra, inoltre qui lo schermo è tutto neri e l'ora appare nella parte bassa in piccolo. Esco dalla porta-finestra della veranda e mentre attraverso il giardino richiamo alla mente nozioni della veglia, dico ad alta voce che oggi è domenica 23 gennaio 2022 e fin qui ci siamo. In seguito però, nel richiamare alla mente i ricordi di quello che ho fatto ieri, faccio confusione mischiando ricordi della realtà fisica con quelli di sogni fatti stanotte o chissà quando. Nel frattempo sono entrato nel campo di sterpaglie ed ora mi trovo davanti ad un fossato, che supero con un salto di alcuni metri. Proseguo e dopo un po' inizio a sentire una musica da discoteca in sottofondo. Vedo davanti a me un altro fossato, più largo di quello di prima, la musica sembra provenire da lì sotto, deve esserci un locale lì. Mi affaccio a dare un'occhiata e in effetti vedo, ad alcuni metri sotto di me, un locale stretto e lungo che potrebbe essere un disco-bar o qualcosa del genere. Vedo però che in quello stretto spazio ci sono due uomini che stanno combattendo, non si tratta di una rissa ma di un incontro di lotta organizzato. Uno dei due è un bestione alto più di 2 metri, una voce commenta in diretta lo scontro enfatizzando la stazza di quest'uomo e il fatto che sia praticamente imbattibile. Sembrerebbe che questo sia un locale in cui si svolgono questi combattimenti clandestini, la cosa mi incuriosisce e mi calo giù per ottenere informazioni. Chiedo ad un tizio, non ricordo bene la conversazione ma mi sembra di capire che questo tizio gigante sia il campione e che a turno viene sfidato da altri lottatori per strappargli il titolo. Penso che potrei sfidarlo anche io, così resto in attesa che lo scontro finisca per poi subentrare al posto dello sconfitto. Mi chiedo se mi prenderanno sul serio quando mi offrirò come sfidante, penso che probabilmente si metteranno tutti a ridere pensando che si tratti di uno scherzo. La differenza fisica tra me e questo tizio è abissale, io sono alto poco più di 1.60 e mingherlino, oltre al fatto che non ho la minima esperienza nel combattimento. Tuttavia qui la forza fisica conta relativamente, se riesco a prendere il controllo dei miei poteri da onironauta potrei facilmente ribaltare la situazione a mio favore, dato che potrei metterlo fuori combattimento senza nemmeno toccarlo. Mentre rifletto su questo e cerco di concentrarmi per richiamare l'energia necessaria ad utilizzare i miei poteri, lo scontro finisce con una netta vittoria del campione ma un altro sfidante mi anticipa. Meglio così in ogni caso, ho più tempo per organizzarmi, probabilmente se lo affrontassi adesso mi distruggerebbe, e ciò vorrebbe dire nella migliore delle ipotesi ripartire dalla paralisi, oltre al fatto che non sarebbe del tutto indolore. L'ambiente infatti è abbastanza stabile e mi serve più tempo per concentrarmi, lo spazio qui dentro è stretto e non avrei modo di allontanarmi per temporeggiare una volta iniziato lo scontro, devo arrivarci già pronto. Lo scontro dura poco, il gigante vince facilmente e ancora una volta mi lascio anticipare da un altro tizio, io comunque mi prenoto come prossimo sfidante. Rimango in attesa in un angoletto e qui mi raggiunge una ragazzina, sembra anche lei una lottatrice dunque le propongo di fare un po' di riscaldamento insieme. Neanche il tempo di iniziare però che lo scontro nel frattempo è già finito, ora tocca a me. L'arbitro mi richiama e mi chiede di togliermi lo smartband che ho al polso sinistro e un braccialetto metallico (che non porto nella realtà fisica ma che è molto simile ad uno che portavo da bambino, ricevuto in regalo per la prima comunione). Li tolgo e li consegno all'arbitro, poi il mio avversario mi raggiunge e mi accorgo che lui ha al polso un orologio analogico metallico, ben più pericoloso del mio smartband di gomma e plastica. Gli dico direttamente a lui di toglierselo, dato che l'arbitro si è già allontanato, lui accetta senza problemi. Vedo però che il mio aversario non è più il gigante di prima, è alto poco più di me, anche se molto più robusto, quanto pare l'energumeno ha perso, ora il campione è quest'altro. Inizia lo scontro, lui parte subito all'attacco e io mi limito a schivare i suoi colpi indietreggiando, così facendo finisco e subito con le spalle al muro. Ora non ho scelta, devo parare i suoi colpi e contrattaccare, l'energia accumulata finora si rivela sufficiente a respingerlo, ora è lui ad indietreggiare leggermente. Il mio avversario, vedendo che non riesce a colpirmi, prende da qualche parte un oggetto metallico indefinito e tenta di colpirmi con quello. Io però ormai ho preso il via, non c'è più niente che possa spaventarmi, sento di poter neutralizzare qualunque attacco fisico senza problemi. Paro il colpo, lo disarmo e guadagno anche terreno staccandomi finalmente dal muro, al che lui afferra ora una sedia, in un tentativo disperato che però fallisce miseramente. Afferri infatti la sedia e gliela strappo dalle mani, ora il mio avversario indietreggia, vedo il terrore nei suoi occhi, probabilmente si sta rendendo conto di essere spacciato. Io avanzo lentamente tenendo in mano la sedia e mantenendo lo sguardo fisso e impassibile in modo da accentuare la sua paura. Era proprio quello che volevo, adesso non è più uno scontro fisico ma psicologico, non c'è più nemmeno bisogno di usare la forza. Il mio avversario tenta un ultimo assalto disperato tentando di colpirmi con un oggetto appuntito ma io sono più veloce, vedo i suoi movimenti in anticipo. Ora è lui con le spalle al muro, lo mando a terra e lo incastro tra le gambe della sedia, stando attento a non colpirlo. Non voglio fargli male, il mio obbiettivo è vincere lo scontro, possibilmente senza fare troppo male al mio avversario. Mi allontano un po' indietreggiando, aspetto che si alzi per dargli il colpo decisivo che metterà fine all'incontro, non voglio colpirlo mentre è a terra. Nel frattempo mi concentro ulteriormente per richiamare quell'energia necessaria per un colpo a distanza, mettendomi a fissare un punto davanti a me. Tuttavia non ce n'é bisogno perché il tizio non si rialza più, anzi ora mi accorgo che è sparito, dunque ho vinto io, senza nemmeno mai colpire fisicamente il mio avversario. Ora vado a recuperare lo smartband e il braccialetto ma non li trovo nel punto in cui li avevo lasciati. Alla fine li ritrovo in qualche modo insieme all'orologio del mio avversario, che lascio dov'è.[/slpc]Ora esco dal locale insieme ad un gruppo di ragazzi, nel frattempo ho perso lucidità e anche il ricordo sfuma da qui in poi.


26 gennaio 2022

Lucido/OBE ore 2.00-5.30

Sono in una sala con alcuni amici e altri ragazzi e ragazze che non conosco, qualcuno sta organizzando un torneo ad un qualche gioco di carte a cui dovrei partecipare anche io. Qui però [slpc]mi rendo conto di essere in un sogno e mi lancio fuori dalla finestra, subito lo scenario crolla e mi trovo a fluttuare nel buio totale. Penso di materializzare al tatto un qualche oggetto al fine di materializzarmi in uno scenario che non sia quello della mia stanza. Mi viene in mente di aggrapparmi ad una corda immaginaria ed eseguire il gesto di tirarmi su con essa. Dopo qualche istante inizio a sentire la corda tra le mani e continuo ad eseguire il movimento finché la vista non si attiva. Sono sdraiato su un letto ma non nella mia stanza e vedo ora la corda che pende dal soffitto. Mi alzo e mi guardo intorno, la luce della camera è spenta e la stanza è illuminata solo da una luce che proviene da fuori. Le pareti sono di una tonalità di giallo e sono in gran parte coperte da grosse tele sulle quali sono raffigurati disegni stilizzati di case. Vedo poi mio fratello che dorme sul suo letto, tenendo però la testa nel senso opposto al mio. E' tutto estremamente reale e stabile, sembra di essere in una realtà parallela, una situazione che ho vissuto già svariate volte, ogni volta sempre in una casa diversa ma incredibilmente piena di dettagli. In genere in questi casi sono rimasto tutto il tempo dentro casa ad osservare qua e là e memorizzare alcuni di questi dettagli, stavolta però ho intenzione di uscire all'aperto e vedere cosa mi aspetta fuori. Esco dalla stanza e mi rendo conto che la casa in cui mi trovo è piuttosto piccola. C'è una porta aperta alla mia destra che dà su una stanza nella quale vedo mia madre seduta ad una scrivania, per un attimo penso di entrare e dare un'occhiata anche qui ma poi ci ripenso e mi dirigo verso l'uscita. Una volta fuori mi ritrovo su un ampio marciapiede pavimentato in un'area affollata e piena di negozi. L'ambiente si presenta assolutamente reale e vivido come lo era l'interno della casa ma qui sento l'esigenza di interagire con la materia in modo da stabilizzarmi. Mi chino dunque a toccare il pavimento e lo sento piuttosto freddo al tatto, le sensazioni sono estremamente vivide. Penso di esplorare la zona con calma ora che mi sono stabilizzato, tuttavia c'è un guastafeste che irrompe sulla scena, un tizio armato di pistola che si mette a sparare alla gente. Io gli passo praticamente davanti e dei proiettili mi sfiorano, potrei affrontarlo ma non so se in questo contesto così stabile riuscirei ad usare i miei poteri. Cerco dunque di allontanarmi ma ora l'uomo sembra aver preso di mira proprio me, qui però il ricordo inizia a farsi vago, mi spara ma non mi colpisce o forse i proiettili mi attraversano perché sono intangibile.[/slpc] Probabilmente la presenza stessa di un folle che spara alla gente a pochi passi da me e la prospettiva di essere colpito anche io deve avermi fatto destabilizzare in automatico.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/03/2022, 19:13

8 febbraio 2022

Lucido ore 4.00-5.45

Episodio 1: Le rovine di Yet

[slpc]Mi trovo in paralisi in seguito ad un sogno al termine del quale sono stato aggredito dalla solita entità. Sento una forte pressione all'addome e sono completamente immobilizzato ma riesco dopo qualche tentativo a distaccarmi. Vado di sopra, esco in strada e raggiungo una delle due estremità della mia via per poi girare a sinistra. Con mia sorpresa vedo che sulla destra, pochi metri più avanti, c'è una traversa che nella realtà fisica non esiste e proprio per questo mi incuriosisce. Ovviamente imbocco subito questa strada e qui raggiungo un gruppo di ragazzini in bicicletta, uno dei quali sfreccia verso di me e per poco non mi viene addosso. Un altro invece, sempre a bordo della sua bici, inizia a correre molto veloce e io lo inseguo correndo. La strada si fa ora in discesa e sempre più dissestata, ora non si può più nemmeno definire una strada, e neanche un sentiero. Si tratta infatti di una discesa rocciosa e irregolare, sulla quale comunque il ragazzino riesce a destreggiarsi a bordo della sua bicicletta e a non cadere. Potrei volare e raggiungerlo in un attimo ma preferisco proseguire inseguirlo in corsa, soprattutto per non rischiare di perdere il contatto con lo scenario. Lo raggiungo e ora ci troviamo in un ampio spazio pianeggiante, ben lontano dalla civiltà, decisamente selvaggio. Ad attirare la mia attenzione sono delle rovine antiche a qualche decina di metri da noi, costituite da quello che resta di un monumento color sabbia, rimasto almeno parzialmente in piedi in mezzo alle macerie. Il ragazzino mi dice che questo posto si chiama Yet, poi dice anche qualcos'altro che ho dimenticato. Raggiungiamo insieme un gruppo di persone del posto, probabilmente abitanti di un villaggio vicino. Si tratta di una qualche tribù che vive al di fuori della nostra civiltà, vedo infatti che indossano abiti particolari, completamente diversi dai nostri, anche se non mi sono soffermato ad osservarli nel dettaglio e non sono in grado di descriverli. La prima cosa che mi viene in mente di fare infatti è di chiedere loro informazioni su quelle rovine ma essi affermano di non saperne nulla, poiché esse si trovavano già qui quando il loro popolo si stanziò in questa regione.[/slpc]

Episodio 2: Il nano

[slpc]Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, mentre mi dirigo verso le scale sento dei rumori provenienti dal piano terra e istintivamente mi fermo. C'è chiaramente qualcuno di sopra e la cosa mi mette un po' di inquietudine considerando che è notte e che dovrebbero essere tutti a dormire. In ogni caso proseguo, salgo le scale, la vista va e viene e si stabilizza solo una volta raggiunto il piano terra. Qui incontro mio nonno, poi mia nonna, poi di nuovo mio nonno ma non è o stesso di prima, è una sua copia, ce ne sono due! Esco dal portone, è notte, prendo subito il volo dirigendomi verso il centro, sorvolo le palazzine e dopo un po' decido che voglio atterrare sul tetto di una di queste per stabilizzarmi. Tuttavia stranamente ho difficoltà nel farlo, non riesco a controllare bene il volo e non riesco a fermarmi quando vorrei. Continuo a mancare i tetti dei palazzi e più volte provo ad aggrapparmici con le mani ma vengo tirato via all'indietro. Alla fine riesco ad atterrare in strada ma continuo a sentire mia nonna che mi parla nonostante casa mia sia ormai lontana centinaia di metri :D. Si tratta comunque di uno di quegli ambienti intermedi finti, dove le proporzioni sono sballate e accadono cose assurde (ad esempio mentre tentavo di atterrare sui tetti aggrappandomi ad essi ero io stesso grande quasi quanto uno di quei palazzi, come se fossi un gigante o se avessi a che fare con dei modellini in miniatura). Entro in un luogo chiuso che si rivela essere un supermercato. Gironzolo un po' senza una meta e ad un certo punto inizio a sentire una voce alla radio che parla di un film che uscirà a breve, il quale tratterà la storia di un nano che, non ricordo per quale motivo, ha vissuto un certo periodo nascosto in un certo luogo ed ha imparato una certa lingua, della quale viene anche detto il nome ma non me lo ricordo. Vedo poi un filmato su uno schermo in alto su una parete in cui viene detto il nome di questo nano, anche questo non me lo ricordo, forse iniziava per F e non era un nome lungo, 5-6 lettere al massimo.[/slpc]La mia lucidità nel frattempo è calata, ora chiedo informazioni su questo nano ai presenti, convinto che essi sappiano chi e dove sia o che addirittura possa essere già qui. Da qui in avanti il sogno si fa sempre più confusionario e non vale la pena proseguire nel racconto.



18 febbraio 2022


Serie di lucidi/OBE ore 4.00-5.30

Evocazione di divinità Egizie

[slpc]Sono nello stato intermedio, mi alzo e stabilizzo dando dei colpetti sull'armadio. Vado verso l'uscita ma rimango qualche istante sulla soglia provando ad accendere la luce e battendo le mani per fare rumore e vedere la reazione di mio fratello, che sta dormendo. Lo vedo sbuffare e rigirarsi nel letto, ancora addormentato. Vado di sopra ed esco dal portone, è notte, percorro lentamente il vialetto concentrandomi sulle sensazioni per stabilizzare al massimo. Tocco e annuso i petali dei fuori, al tatto li sento chiaramente ma l'odore è quasi inesistente. Un attimo prima di uscire dal cancello vedo che fuori c'è un mio amico ed ex compagno di liceo che sembra stia consegnando la posta. Esco, ci salutiamo e io proseguo lungo la strada, concentrato sul mio obbiettivo di oggi, che è quello di evocare delle divinità egizie. Ho preso l'idea da Alrescha, dopo aver letto la sua ultima esperienza pubblicata nel suo diario, nella quale evocava alcune divinità, a cominciare dal dio egizio Anubi. Tale lettura ha acceso la mia curiosità e non ho potuto fare a meno di provare anche io questa task, concentrandomi in particolare sulle divinità egizie. Come ho già accennato in passato infatti, uno degli elementi ricorrenti dei miei sogni sono proprio figure legate alla mitologia egizia. Decido di iniziare anche io da Anubi, riprendendo un suggerimento ricevuto da un p.o. in un sogno di qualche anno fa. Questo personaggio infatti, durante un lucido, mi consigliò di parlare proprio con Anubi, lì per lì però non seguii tale consiglio, poiché ero preso da altri obbiettivi. L'ambiente è tranquillo e silenzioso, e, ad eccezione del mio amico che consegna la posta, non c'è nessuno in giro, le condizioni sono ideali per questa task. Cammino lentamente e ripeto più volte ad alta voce << Anubi >>, quasi subito inizio a sentirmi sollevare da terra, avvolto da quella stessa energia che caratterizza la Forza Invisibile, quella forza che di solito mi trasporta a gran velocità senza che io ne abbia il minimo controllo. L'ambiente intorno a me inizia a dissolversi, mi trovo a fluttuare a mezz'aria e vedo davanti a me qualcosa che prima non c'era, sembra che io mi stia spostando da qualche altra parte ma questo nuovo ambiente è ancora molto evanescente. Mi sembra di vedere a qualche metro davanti a me una parete con delle incisioni che potrebbero essere geroglifici ma, come detto, è tutto molto evanescente e vaporoso. Qui avrei dovuto interagire subito con questo scenario per stabilizzarmi in esso, invece sono rimasto fermo in attesa che accadesse qualcosa. Solo dopo mi renderò conto che probabilmente la Forza mi aveva già trasportato dove dovevo andare, a quel punto stava a me stabilizzarmi in quel luogo, utilizzando le tecniche che ben conosco. Fatto sta che mi ritrovo in paralisi in posizione supina (il mio corpo fisico in questo momento è sdraiato sul fianco destro) e non appena tento di muovermi mi sento premere con forza sul torace, sia a destra che a sinistra. Mi sento come braccato da una serie di non so quanti tentacoli che appena provo a muovere una parte del corpo premono su di essa per tenerla ferma e a volte sento anche un po' di dolore. Ad un certo punto decido di uscire momentaneamente dalla paralisi per rifiatare e poi lasciarmi di nuovo andare e ritentare il distacco. Qui accade una cosa insolita, credo di essere uscito dalla paralisi, tanto che riesco a muovere le braccia ma allo stesso tempo il resto del corpo è ancora immobilizzato. In un primo momento penso di star muovendo le braccia fisiche, poi però do dei colpi sul montante di legno del mio letto e caccio anche un urlo e qui mi rendo conto che qualcosa non quadra. Sia il rumore dei colpi che l'urlo infatti risultano ovattati, capisco dunque che non stavo muovendo le mie braccia fisiche. In seguito comunque riesco ad alzarmi ed esco dalla mia stanza, la vista non è ancora attiva e salgo le scale aggrappandomi alla
ringhiera per stabilizzarmi. Appena uscito dal portone la vista si attiva, stavolta è giorno, anche se un po' nuvoloso. Esco e mi incammino lungo la stessa strada di prima, riprovando la task ma cambiando divinità. Questa volta infatti provo ad evocare Iside, altra divinità che è già stata menzionata una volta nelle mie esperienze, durante un lucido in cui ero alla ricerca della mia guida Isabelle. Un tizio si rivolse a me dicendomi che forse stavo cercando Iside, indicandomi una donna seduta ad un tavolo. Tale donna però non aveva né l'aspetto né l'emanazione che dovrebbe possedere una dea e non aveva nemmeno le caratteristiche di una guida. Non appena pronuncio il suo nome comunque il cielo si oscura, ora è notte, l'atmosfera si fa di nuovo cupa e un attimo dopo mi trovo nuovamente in paralisi. Mi alzo ed esco di casa ma sono pervaso da un senso di inquietudine e ansia ed ho fretta di allontanarmi, senza però sapere bene dove andare. Mi dirigo subito verso la casa di fronte con l'intenzione di usarla come passaggio verso uno scenario più tranquillo. Mentre attraverso la strada però vedo venire verso di me un tizio di colore che, forse a causa dell'ansia, percepisco come ostile e pericoloso. Per sicurezza e istintivamente lo colpisco a distanza con un'onda d'urto, facendo scattare la mano destra aperta in avanti verso di lui. Lo colpisco in pieno scagliandolo all'indietro, dopodiché entro nel cortile della casa di fronte e poi all'interno della casa stessa. Nonostante ciò però non mi sento ancora al sicuro, mi sento ancora seguito e infatti un attimo dopo vedo una figura indefinita venire verso di me. Il sogno crolla di colpo e riparto ancora dalla paralisi. Nell'ultimo episodio esco di nuovo in strada, non ho più l'inquietudine di poco fa ma lo scenario è un po' confusionario ed instabile. Entro dunque nella casa di fronte ed esco subito dalla prima porta che trovo, raggiungendo un balcone posto decisamente in alto e dal quale si può osservare un vasto paesaggio urbano. Salgo sul parapetto per prendere il volo ma c'è qualcosa che m intralcia, un filo teso sospeso pochi centimetri al di sopra del parapetto, forse usato per stendere i panni.[/slpc]Prima che io riesca a prendere il volo il sogno si dissolve.


19 febbraio 2022


Serie di lucidi/OBE ore 5.30-7.25

Episodio 1:

[slpc]Mi trovo a camminare in un luogo chiuso, una casa che non riconosco, è tutto ovattato però e mi muovo a fatica, perciò decido di uscire da questo scenario, buttandomi contro una parete. Mi trovo a letto nello stato intermedio, mi alzo e, dopo essermi stabilizzato toccando l'armadio, esco dalla mia stanza e vado di sopra. Esco dal portone e mi metto a toccare ed annusare i fiori, poi esco in strada ma qui inizio a sentirmi strano, gli occhi mi si chiudono dal sonno, sento che il sogno sta scivolando via. Mi chino allora a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi e in un primo momento funziona. Mi alzo e riprendo a camminare ma qualche secondo dopo mi sento nuovamente destabilizzare[/slpc]e un attimo dopo mi trovo fisicamente sveglio. Sono in posizione supina, mi sdraio sul fianco destro e poco dopo mi riaddormento.

Episodio 2:

[slpc]Mi trovo nello stato intermedio, esco di casa e mi soffermo di nuovo a toccare ed annusare i fiori. L'odore non è particolarmente forte ma lo sento chiaramente. Mi accorgo di avere in testa un cappello di lana che risulta un po' ingombrante, me lo tolgo e mi tolgo poi anche gli occhiali. Appena tolti la mia vista ne risente, proprio come quando me li tolgo nella realtà fisica, essendo però io consapevole di essere in un sogno e di non avere perciò bisogno degli occhiali per vedere bene, essa si ripristina un attimo dopo. Esco in strada e mentre cammino leggo le targhe di alcune macchine parcheggiate, alcune sono composte da sole lettere, altre sono miste tra lettere e numeri ma in un formato che non è quello usato in Italia. L'ambiente in ogni caso è tranquillo e silenzioso, l'ideale per la mia task, che è la stessa di ieri, ovvero quella di evocare delle divinità. Pronuncio ad alta voce il nome di Anubi più volte e dopo qualche istante, come accaduto ieri notte, inizio a sentirmi sollevare e lo scenario intorno a me inizia a vacillare anche se ancora non si dissolve. Io infatti mi sforzo di rimanervi ancorato, memore dell'esperienza di ieri in cui mi ero lasciato troppo andare, perdendo così il contatto con l'ambiente circostante. Percepisco stavolta anche una presenza potente, potrebbe essere proprio Anubi che ha risposto al mio richiamo, dice anche qualcosa che però non ricordo. Mentre cerco di comunicare con questa presenza lo scenario inizia a dissolversi e poco dopo mi ritrovo in paralisi. Come accaduto nell'esperienza di ieri, il tentativo di evocazione di Anubi mi provoca una paralisi turbolenta, con forti pressioni sul corpo, stavolta sulla schiena. Ad un certo punto faccio quello che ho fatto ieri, ovvero esco parzialmente dalla paralisi ma rimango intenzionalmente in quel limbo tra essa e la veglia. Muovo il braccio sinistro e do dei colpetti sul montante di legno del letto. Come avevo già constatato ieri, in questo stato posso muovere le braccia ma non riesco ancora ad alzarmi dal letto. Non ci provo neanche a farlo, per timore di muovermi col corpo fisico e svegliarmi. Scivolo di nuovo nella paralisi completa e qui sopporto per un po' le pressioni, mentre mi concentro per proiettarmi fuori dal corpo mentalmente.[/slpc]

Episodio 3-4:

[slpc]Dopo qualche tentativo riesco a sgusciare via rapidamente sul pavimento, poi mi alzo in piedi, sono libero! Esco di casa e mi accorgo di stare indossando dei guanti, me li tolgo e li appoggio sul davanzale esterno della vetrata del salotto. Ripeto le operazioni di stabilizzazione di prima, poi esco in strada e qui il ricordo si confonde tra questo e l'episodio successivo, che è anche l'ultimo. Ricordo infatti un frammento in cui esco nuovamente dal portone e sento mio nonno dal salotto parlare con mia nonna e dire, riferendosi a me che sono appena uscito: << ogni volta che esce si porta dietro qualcosa >>. In ogni caso riporto qui quello che sono sicuro essere l'ultimo episodio di questa serie. Esco in strada ed entro nella casa di fronte, dove incontro alcune persone che saluto. Apro una porticina che però dà su un piccolo stanzino che non fa al caso mio, poi un'altra porta più grande che invece conduce ad un bagno. Non ci sono porte o finestre da cui uscire ma mi ricordo di quella volta in cui ho aperto un passaggio segreto girando la manopola della doccia. Così faccio anche questa volta, giro la manopola e poi tiro la parete di lato e subito dopo una specie di pannello forse di cartone sul quale sono stampate delle immagini colorate. Dall'altra parte però trovo un altro bagno e niente porte o finestre, dunque è stato tutto inutile. Torno indietro verso il lato della casa da cui sono entrato ed esco da un'altra porta, considerando che ormai sono stato qui dentro abbastanza a lungo e lo scenario esterno dovrebbe essersi modificato e non corrispondere più a quello di casa mia e dintorni. La mia energia però è ormai agli sgoccioli[/slpc]e prima di capire dove mi trovo il sogno si dissolve e mi sveglio.

27 febbraio 2022

Serie di lucidi ore 6.30-7.30

Episodio 1:

Mi trovo a scuola in classe, seduto al mio banco mentre la prof interroga due miei compagni. Finita l'interrogazione manca ormai poco alla fine dell'ora, dunque restiamo in attesa che suoni la campanella. Io sono seduto al primo banco nella fila di destra, sono in uno stato di trance, con lo sguardo fisso in avanti, come incantato. Sento una calma interiore, mi sento come se fossi all'interno di una bolla impenetrabile. Sono però consapevole di ciò che mi circonda e del fatto che qualcuno potrebbe accorgermi di questa mia posizione insolita e chiedersi cosa sto facendo e magari disturbarmi. Vedo la prof avvicinarsi al mio banco e temo appunto che si sia accorta di me e che stia per interrompere questo mio stato meditativo. Vedo però che mi ignora totalmente e si mette a parlare con un mio compagno alle mie spalle, come se io non ci fossi. Qui inizio a rendermi conto di stare sognando, poi ho un vuoto di memoria e in seguito [slpc]mi ritrovo a camminare nel centro della mia città, in uno stato simile. Cammino lungo la via principale della mia città e vedo che è tutto completamente deserto e c'è un silenzio surreale.[/slpc] Dopo un po' lo scenario si dissolve.

Episodio 2:

[slpc]Esco di casa di notte, già lucido, chiudo il cancello e mi accorgo che ci sono dei fiori rossi su dei rami sottili e flessibili che sporgono tra le sbarre del cancello e continuano lungo il muro di recinzione. Sembrano appartenere ad una pianta il cui tronco si trova all'interno del cortile di casa mia e i cui rami sconfinano al di là del muro di recinzione. Mi soffermo ad osservare questi fiori ma essendo notte e buio non riesco a vederne bene i dettagli. Alcuni di essi sono illuminati da un riflesso di luce bianca, osservo il cielo nella direzione da cui proviene questa luce e mi accorgo che è il riflesso della Luna, seppur offuscato dalle nuvole che in questo momento la coprono. Il riflesso si infrange proprio sulla pianta e sui fiori, creando un effetto suggestivo. Attraverso la strada e imbocco la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Cammino lentamente, constatando anche qui la stabilità e realismo di questo ambiente. Percorro un tratto di strada correndo, poi mi fermo davanti ad una villetta sulla destra, con l'intenzione di entrarvi per poi usare una porta per raggiungere un altro scenario. Indosso un giubbotto pesante e dei guanti, qui però non sento il freddo dunque non ne ho bisogno e dato che sono anche un po' ingombranti me li tolgo. Attraverso il cancello ed accedo al cortile della villetta, vedo una porta che dovrebbe condurre all'interno della casa ma preferisco proseguire dritto, in uno spazio tra questa casa e quella affianco. Qui vedo una porta sulla sinistra, la quale però costituisce l'ingresso di un piccolo locale, forse un bar, neanche questa fa per me, dunque proseguo ma qualche secondo dopo lo scenario si oscura. Non l'ho ancora perso del tutto, non mi percepisco ancora nel letto, dunque posso ancora recuperare questo scenario oppure teletrasportarmi altrove. Cerco al tatto qualcosa a cui aggrapparmi, inizialmente mi trovo a tastare il vuoto, poi mi viene in mente di prendere una sedia e la trovo subito, la sento chiaramente al tatto, è una sedia di plastica abbastanza leggera. La sollevo daterra e la sposto di qualche metro, poi mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi e far riattivare la vista. Anche se la vista non è ancora attiva so di trovarmi non sull'asfalto ma su una piazzola, forse l'area esterna del bar che ho visto poco fa. Percepisco intorno a me la presenza di tavoli ai quali vi sono persone sedute, non vedo nulla ma so che è così. Faccio dunque qualche passo per raggiungere la strada, dopodiché mi chino ed inizio a sfregare le mani con insistenza. Quando la vista si attiva vedo una macchina sbucare da una curva, sono in mezzo alla strada e devo spostarmi di lato per non farmi investire. Osservo rapidamente il volto di un uomo alla guida della macchina che passa dopo che mi sono spostato sul lato della strada. Ora mi raggiungono due o tre bambini, uno dei quali inizia a parlarmi, dicendomi cose che ricordo vagamente. Ora che mi sono stabilizzato mi alzo in piedi e sempre lo stesso bambino mi dice: << stai attento a quelle due ragazze >>, indicandomi un tavolino nell'area esterna del bar al quale sono sedute due ragazze. Non ricordo se mi dice anche il perché devo evitarle, io comunque non glielo chiedo e piuttosto gli chiedo se sa indicarmi dove posso trovare una certa ragazza, la quale dovrebbe farmi da guida. Il bambino però rimane in silenzio, non sa rispondermi, dunque decido di proseguire e trovarla da solo, ma non appena mi volto mi sento tirare alla schiena con forza e so che è lo stesso bambino a farlo. Mi ritrovo in paralisi e capisco che il bambino era in realtà un impostore, un fantoccio utilizzato dalla solita entità per trarmi in inganno e sviarmi dal mio obbiettivo. Probabilmente avrei dovuto fare esattamente il contrario di quello che mi ha detto, ovvero recarmi proprio da quelle due ragazze, forse una delle due poteva essere quella che cercavo. In ogni caso ora sono in balia dell'entità, la quale mi si avvolge addosso con suo corpo pesante e viscido. Tento più volte di muovermi ma senza successo, ad un certo punto esco parzialmente dalla paralisi e resto per qualche istante in questo limbo a decidere cosa fare. Inizialmente penso di svegliarmi e fuggire da questa situazione sgradevole, poi però la razionalità ha il sopravvento sull'istinto di sopravvivenza e decido di riprovare. Mi lascio andare alla paralisi e dopo un po' riesco finalmente a proiettarmi fuori.[/slpc]

Episodio 3:

I[slpc]n seguito all'episodio precedente, esco dalla mia stanza, portandomi dietro ancora una certa inquietudine. Mentre salgo le scale sento qualcuno entrare in bagno e chiudere la porta, arrivato al piano terra incontro mia nonna che passa davanti alle scale. Guardando fuori attraverso le vetrate del salotto vedo che è giorno, il che mi infonde coraggio. Esco dalla porta finestra sulla veranda, attraverso il giardino ed esco dal retro. Imbocco il sentiero nel campo di sterpaglie e dopo un po' inizio a vedere dei palazzi di 6-7 piani molto ravvicinati tra loro, non è un quartiere della mia città, devo essermi già spostato altrove.[/slpc]Prima di raggiungerli però il sogno si dissolve e perdo temporaneamente lucidità.

Episodio 4:
[slpc]Riprendo lucidità mentre mi trovo a salire le scale, esco dal portone ma stavolta invece di uscire in strada decido di recarmi a casa di mia zia, che si trova attaccata alla mia. Entro e trovo subito mia zia ad accogliermi, salgo al primo piano e lei mi segue parlandomi e tentando di distrarmi. Dice di volermi mostrare delle bamboline che ha preso non ricordo dove, ne vedo una, alta una decina di centimetri e con indosso un vestitino celeste. Entro in una camera ed esco sul balcone, poi mi calo giù e mi ritrovo nel parcheggio dietro casa. Percorro lentamente la discesa, concentrandomi sugli stimoli sensoriali, ora è tutto molto stabile e silenzioso, non c'è nessuno in giro. Ad un certo punto, quando sono quasi alla fine della discesa, vedo del fumo provenire dal lato sinistro della strada, dove ci sono le case.Me lo vedo passare davanti alla faccia, poi lo supero lasciandomelo alle spalle[/slpc], qui però il sogno si dissolve e forse mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 04/04/2022, 20:20

5 marzo 2022

Lucido ore 5.30-6.30

La valigia e l'organizzazione anti Frost

Mi trovo dal barbiere, ho appena finito il taglio e sto per andarmene ma mi ricordo di dover pagare, così vado alla cassa scusandomi e tirando fuori una banconota da 20 euro. Il barbiere mi dà 5 euro di resto e si prende i 20, lo saluto ed esco. Qui mi accorgo di avere entrambe le scarpe slacciate, mi chino ad allacciarle e nel frattempo prendo gradualmente lucidità. Continuo comunque ad allacciarle finché non finisco, dopodiché proseguo a camminare. Ho un fastidio al piede destro, come se avessi la scarpa messa male, mi sforzo però di ignorarlo, sapendo che così facendo svanirà da solo a breve. [slpc]Nel frattempo mi trovo sul lungomare e giro a sinistra in direzione della piazza centrale della mia città. Ci sono degli stand espositivi ed incontro una ragazza dai capelli biondi tagliati molto corti davanti ad una di questi stand con in mano un cestello. Capisco che il cestello è per raccogliere offerte da parte dei passanti che si fermano ad ammirare dei dipinti su tela esposti in quello stand. Tiro fuori dalla tasca qualche moneta e la metto nel cestello in mano alla ragazza, la quale ad un certo punto indica qualcosa alle mie spalle per avvisarmi che qualcuno mi sta cercando. Mi volto e mi trovo davanti un carabiniere in divisa che mi invita a seguirlo e mi indica una valigia in un gruppo di valigie posizionate in verticale, chiedendomi se la riconosco. Gli dico che in effetti mi sembra familiare ma non capisco come possa trovarsi qui. Si tratta di una valigia nera o grigio scurissimo che assomiglia ad una che abbiamo o avevamo a casa e che probabilmente ho usato io stesso in passato. Mi mostra la targhetta bianca attaccata alla valigia con il mio nome e cognome scritti sopra e a questo punto non ci sono più dubbi, è la mia valigia. La apro e ci trovo dentro un mucchio di vestiti messi un po' in disordine, tra i quali riconosco indumenti appartenenti a mia madre, mio padre e mio fratello. Di quest'ultimo in particolare vedo alcune magliette di squadre di calcio che usa o ha usato in passato per giocare a calcetto. Non riconosco niente di mio nella valigia ma non escludo che possa esserci qualcosa magari sotto ai vestiti dei miei.[/slpc]Ora riprendo a camminare, nel frattempo si è fatto notte e lo scenario ha perso un po' stabilità. Raggiungo la piazza principale ed incontro mio fratello, qui la mia lucidità cala un pochino e quando vedo un pallone rotolare provo a calciarlo ma nel tentativo mi insacco maldestramente l'alluce del piede d'appoggio, facendomi un po' male. [slpc]Torno verso il mare, accedo alla spiaggia ed entro in uno stabilimento, raggiungendo un area esterna dove ci sono i tavoli del ristorante. Vado poi verso il mare e mi siedo sul bagnasciuga, rimanendo per un po' a giocare con la sabbia bagnata. Poi mi alzo e tornando indietro vedo la ragazza dai capelli corti dello stand che viene trascinata per un'orecchio da una donna più grande, dai capelli scuri, che la picchia ed inveisce contro di lei. Non posso fare finta di niente, intervengo e neutralizzo la donna colpendola con un calcio in faccia. Parlo ora con la ragazza dai capelli corti chiedendole perché quella donna la stesse picchiando e lei risponde che è a causa della sua ragazza, la quale a quanto pare ha fatto qualche torto alla donna dai capelli scuri. Ora mi metto a gironzolare senza una meta e ad un certo punto incontro un tizio che ricorda Bruce Willis. Non ricordo in che modo, forse qualcuno ce lo dice o forse lo capiamo da soli, veniamo a sapere che in questa città c'è un uomo che sta causando problemi seri, anche se non è chiaro di cosa si tratti. Decido dunque di intervenire per mettere a posto le cose, invito anche Bruce Willis a seguirmi e lui non se lo fa ripetere due volte. Prima di tutto però dobbiamo capire esattamente qual è il problema e chi è questo cattivo che dobbiamo sconfiggere. Decidiamo dunque di parlarne con un gruppo di persone che sappiamo conoscere i fatti e che possono spiegarci bene la situazione. Ai tavoli del ristorante dello stabilimento però ci sono troppe persone che è meglio non ascoltino, perciò pensiamo di metterci a fare un po' di casino per spaventarli ed indurli ad andarsene. Iniziamo a lanciare bottiglie e altri oggetti ma non funziona, queste persone rimangono tranquilli ai loro posti, inoltre tutto questo casino rischia di attirare l'attenzione dei proprietari del locale. Decido allora di passare ad un approccio più "chirurgico", vado uno per uno da ogni persona indesiderata e li metto ko utilizzando dei trucchetti per distrarli. Ad esempio uno di questi lo sfido a braccio di ferro, lui accetta e iniziamo ma dopo aver preso un certo vantaggio faccio scattare improvvisamente la mano all'indietro colpendolo sul muso e facendolo svenire. Ad un altro invece, un tizio calvo, con una scusa chiedo di alzarsi un attimo dal suo posto, poi gli tolgo mentre si sta rimettendo seduto e così facendo cade e sbatte la testa sulla sedia stessa e perde i sensi. Ora che gli intrusi sono tutti sistemati e siamo al riparo da orecchie indiscrete possiamo finalmente sederci a parlare. Ci sono alcune persone sedute al tavolo con noi, delle quali ricordo in particolare una ragazza seduta di fronte a me a capo tavola dai lunghi capelli neri e lisci. Porta una catenina al collo con un ciondolo che le cade sul petto, ha l'aria di essere una che sa molte cose, e anche dalla posizione che occupa al tavolo sembrerebbe essere il leader del gruppo. Chiedo chi sia questo fantomatico nemico che sta causando problemi in città, al che queste persone mi rispondono che si chiama Frost. Chiedo allora di darmi maggiori informazioni su questo Frost, che aspetto ha ecc., ma la ragazza mi risponde che nessuno lo sa, nessuno del gruppo è mai stato sconfitto da lui, poiché non è uno che si espone in prima persona ma manda avanti i suoi tirapiedi. Chiedo alla ragazza cosa voglia questo Frost, quale sia il suo scopo e lei mi dice che il suo obbiettivo è qualcosa del tipo "rivoluzionare il made in Italy", far uscire l'Italia dall'Unione Europea e renderla indipendente ed autosufficiente a livello economico. Quindi non si tratta di una questione che riguarda solo questa città, a quanto pare questo tizio punta in alto. In ogni caso la cosa non mi convince, ho l'impressione che ci sia qualcosa di più oscuro dietro tutto ciò e insisto per farmi dire il vero motivo per cui considerino Frost una minaccia. Uno del gruppo allora mi dice che Frost ha fatto fuori un architetto scomodo, chiedo allora allo stesso tizio come si chiami questo architetto e lui risponde << Scomodo >>. Dunque Scomodo era il cognome di questo architetto e non un aggettivo? O forse entrambe le cose? Comunque per adesso preferisco concentrarmi su Frost e dico al gruppo che forse il suo nome può dirci qualcosa su di lui. Si chiama Frost, il che potrebbe significare che ha a che fare in qualche modo con il freddo, perciò dobbiamo prepararci ad affrontare qualcosa di freddo, alludendo al fatto che potrebbe avere super poteri inerenti al gelo, al ghiaccio. Loro però mi guardano un po' perplessi, a quanto pare non conoscono il significato della parola inglese "frost". Torno ora ad insistere sul motivo per cui ce l'hanno con lui, dicendo che deve aver fatto loro un torto grave. Uno del gruppo allora, forse la ragazza a capo tavola, inizia a rispondermi lentamente e con giri di parole, al che la esorto a sbrigarsi perché non mi resta molto tempo qui. Ad un certo punto mi dice questa frase: << Frost lo ha messo proprio davanti alla porta di casa mia >>. Chiedo a chi o cosa si riferisca, mentre sento che la mia energia si sta esaurendo e che sto per scollegarmi dal sogno. Essi tuttavia continuano a fare gli enigmatici ed io li prego di dirmelo prima che sia troppo tardi, sento che il sogno svanirà proprio sul più bello. La ragazza a questo punto indica un punto dietro di me e dice << è proprio lì >> e qui il sogno si dissolve e mi ritrovo in paralisi.[/slpc]Potrei rimanere e continuare a sognare, ma dato che difficilmente riuscirei a tornare lì per riprendere da dove avevo lasciato, preferisco svegliarmi subito così da scrivere questa lunga esperienza, onde evitare di dimenticarla almeno in parte. Nel frattempo rifletto su cosa volessero dirmi con le loro ultime risposte ed ipotizzo che potessero riferirsi al cadavere di questo architetto Scomodo. Forse Frost, dopo aver ucciso l'architetto, ha messo piazzato il cadavere dell'uomo davanti alla porta di casa di uno di loro, forse proprio della ragazza con il ciondolo, come una sorta di avvertimento di stampo mafioso.

8 marzo 2022

Lucido ore 2.15-5.00

Proiettili e legumi

Mi alzo dal letto in piena notte ed ho la sensazione di stare sognando sebbene sia tutto estremamente stabile e reale. La stessa sensazione l'avevo avuta poco prima in un altro sogno simile, nel quale anche lì mi ero svegliato di notte e mi ero alzato per andare in cucina. Raggiunta la cucina avevo poi letto una scritta alla base del rubinetto del lavandino (che nella realtà fisica non c'è), una scritta che lì per lì era molto chiara e stabile ma che poi ho dimenticato. Anche qui vado in cucina e leggo di nuovo la stessa scritta alla base del rubinetto, anche stavolta non si modifica da uno sguardo all'altro, tuttavia non mi basta, ho ancora questa sensazione che qualcosa non quadri. Decido di fare il test dell'orario e prendo il mio cellulare, prima ancora di leggere l'ora però[slpc]mi accorgo che il dispositivo che ho in mano non è il mio attuale cellulare, bensì il mio vecchio cellulare storico dell'era pre smartphone, che ho avuto per ben 9 anni dal 2006 al 2015. A questo punto ho la conferma di stare sognando, anche se a dire il vero c'erano già degli elementi che dovevano farmelo capire prima, sia adesso che nell'episodio precedente. Uno di questi era ovviamente la scritta alla base del rubinetto, ma ancor più evidente
era il fatto che in entrambi i casi la cucina non era quella attuale. Comunque ora che so di stare sognando guardo più volte l'ora e questa si modifica, seppur di pochi minuti e rimanendo comunque verosimile. Vado di sopra ed esco dal portone, esco e mi incammino lungo la strada. Dopo un po' lo scenario si oscura, così mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperarlo e dopo qualche istante la vista si riattiva. Mi trovo ora in un'area costituita da villette, simile alla zona di casa mia, dura poco però perché poi lo scenario crolla di nuovo e riparto dal letto in paralisi. Mi sento addosso una presenza femminile che mi bacia ripetutamente sul collo, non è affatto però qualcosa di piacevole, le sensazioni che provo sono al contrario molto sgradevoli. Tento di muovermi ma la presenza mi dice di rimanere fermo e godermi questa sorta di intimità, ma c'è ben poco da godere. Percepisco un'emanazione che posso provare a descrivere come un misto di squallore, perversione e non so cos'altro. Mi sento anche palpare con decisione nella zona dei genitali ma ciò non fa che aumentare il mio disgusto e repulsione. Vorrei interrompere tutto questo ma so che se tentassi di divincolarmi l'entità si incazzerebbe e la cosa da fastidiosa diventerebbe dolorosa. Decido perciò di uscire momentaneamente dalla paralisi, rimanendo per qualche istante nel limbo, per poi lasciarmi andare di nuovo ed eseguire prontamente il distacco. La cosa funziona, non appena mi lascio andare alla paralisi mi alzo subito dal letto, poi esco dalla mia stanza e vado di sopra. Mi porto dietro ancora un po' di inquietudine ma essa svanisce presto, saluto i miei nonni che sono sul divano a vedere la TV ed esco di casa. E' notte, mi incammino verso la stazione ma a circa metà percorso incontro un gruppo di persone disposte in riga, a circa 25-30 metri da me, a sbarrarmi la strada. Uno di loro mi punta contro una pistola e spara un colpo, io però sono assolutamente tranquillo e in controllo della situazione, alzo una mano bloccando il proiettile a mezz'aria e glielo rispedisco indietro. Mando indietro il proiettile lentamente e ad altezza piedi per non ferire nessuno, stranamente però quando arriva ai piedi di colui che ha sparato si impenna improvvisamente schizzando verso l'alto, senza però colpirlo. Blocco altri attacchi a distanza e nel frattempo tre individui mi si avvicinano e mi salgono sul piede sinistro facendo pressione con il loro peso. Io li lascio fare, consapevole di essere invulnerabile, si mettono addirittura a saltare per fare più pressione ma io sento solo un lieve fastidio. Ad un certo punto alzo il piede sollevandoli tutti e tre, poi do un calcio all'aria per scrollarmeli di dosso. Arriva adesso una ragazza dai capelli scuri e lisci che le arrivano fino alla nuca ed inizia a colpirmi con una cerbottana che spara...piselli :D, da una distanza molto ravvicinata, circa un metro, forse meno. Questi non riesco a schivarli, non li vedo nemmeno partire, forse mi sono rilassato troppo e ho perso la concentrazione. Dico alla ragazza che voglio riprovare e la invito a rimettersi in posizione e spararmi di nuovo con quella cerbottana. Stavolta mi concentro e riesco a prevedere un attimo prima quando partono i piselli e in che direzione andranno. In questo modo riesco a bloccarli tutti con una mano.[/slpc] Nel frattempo però ho perso totalmente di vista quello che era il mio obbiettivo, perdo quasi del tutto lucidità e mi metto a parlare con la ragazza.

11 marzo 2022


Lucido ore 4.00-5.00

Durante una discussione con mio nonno nel seminterrato prendo gradualmente lucidità e ad un certo punto abbandono tale discussione, vado di sopra ed esco dal portone. [slpc]Attraverso il giardino e raggiungo il cancelletto sul retro, qui vedo arrivare un cane di dimensioni medio-piccole a tutta velocità verso di me. Apro il cancello e il cane mi sfila accanto e continua la corsa verso la discesa del parcheggio. Entro nel campo di sterpaglie, raggiungo quasi subito l'estremità opposta e giro a destra, qui mi trovo ad un bivio, con una strada che va in discesa alla mia sinistra e un'altra in salita alla mia destra. Opto per quest'ultima ma mentre salgo lo scenario inizia a farsi oscuro, il che è strano dato che l'ho scelta proprio perché in genere è quando vado verso il basso che la luce inizia a venire meno. Raggiungo uno spiazzo davanti ad una casa, vedo da una finestra che al primo piano ci sono due porte una accanto all'altra e da una di queste vedo uscire una ragazza attraente. Mi vede, ci salutiamo e le dico di raggiungermi, al che lei sorride ed inizia a scendere le scale. Poi però cambia idea e torna di sopra, pare si sia dimenticata qualcosa. Rientra nella stanza e poco dopo esce dall'altra porta, qui però non sono più sicuro che sia la stessa ragazza di prima, sicuramente non lo è quando arriva da me. La ragazza che ho ora di fronte è decisamente meno attraente, dice di chiamarsi Martina, poi il suo aspetto inizia a modificarsi in continuazione e capisco di trovarmi in un ambiente di basso livello. In realtà avrei dovuto capirlo subito non appena l'ambiente ha cominciato ad oscurarsi e a quel punto tornare indietro e cambiare scenario. La mia lucidità però non è delle migliori e ciò fa sì che io mi lasci coinvolgere, mentre dovrei ignorare qualsiasi personaggio che incontro in questo ambiente. La ragazza dice di doversi cambiare e mi chiede di voltarmi ma in realtà continuo a vederla attraverso un grosso specchio mentre si spoglia.[/slpc] Qui la mia lucidità va a scemare definitivamente mentre nello specchio la ragazza cambia continuamente aspetto mentre si spoglia, anche se le immagini sono molto nitide e realistiche. La cosa va avanti per alcuni secondi finché non mi sveglio.


13 marzo 2022

Lucido/paralisi ore 5.00-6.00

Contatto con presunta entità aliena

Mi trovo a camminare lungo il viale principale della mia città, di sera. E' pieno di gente ed ho la sensazione di essere seguito da un gruppo di ragazzini con cattive intenzioni, forse una specie di baby gang. Sono un po' preoccupato e penso a come evitare di essere raggiunto ed aggredito, qui però prendo gradualmente lucidità e realizzo dunque che non ho nulla de temere. [slpc]Siccome però mi trovo in un ambiente di basso livello, confuso e caotico, mi dirigo verso un palazzo con l'intenzione di prendere l'ascensore e salire verso l'alto. Mentre mi dirigo verso l'edificio mi sento ancora seguito ed accelero il passo, devo assolutamente evitare che quei ragazzini mi raggiungano poiché anche se non possono farmi del male, possono comunque ostacolarmi e farmi perdere tempo. Entro e raggiungo l'ascensore, che è una cabina cilindrica bianca piuttosto stretta, nella quale difficilmente entrerebbero più di due persone. Premo l'unico pulsante presente sul pannello dei comandi, un pulsante bianco, ed immediatamente l'ascensore inizia a salire. Quasi subito però le immagini iniziano a svanire, perciò premo di nuovo il pulsante per fermare l'ascensore prima che il sogno si dissolva completamente ed io mi svegli. L'ascensore si ferma ma ormai intorno a me è tutto bianco, cerco di aggrapparmi a qualcosa per materializzarmi da qualche parte ma un attimo dopo inizio a percepirmi sdraiato e sento una presenza sopra di me. Percepisco un lieve contatto e soprattutto uno strano verso che fatico a descrivere, è qualcosa di alieno, qualcosa a metà tra un verso animalesco e un rumore metallico. Le emanazioni che percepisco mi ricordano i contatti con le presunte entità aliene evolute, avvenuti nelle esperienze del 13 aprile 2021 e del 5 giugno 2021. Stavolta però dura pochissimo[/slpc] perché un attimo dopo mi sveglio.

14 marzo 2022

Serie di lucidi/OBE ore 3.45-6.00

Episodio 1:

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo, vado di sopra ed esco in giardino. Esco dal cancelletto sul retro ed entro nel campo di sterpaglie, qui mi ricordo di richiamare alla mente nozioni della veglia per aumentare la lucidità. Le informazioni che ricordo sono corrette ma mi dilungo un po' troppo nei dettagli e inoltre mi dimentico di stabilizzare mentre le pronuncio ad alta voce,[/slpc] così facendo il sogno si dissolve e riparto dal letto.

Episodio 2:

[slpc]Mi alzo dal letto e vado di sopra, poi invece di uscire in giardino o dal portone come al solito, salgo ancora al primo piano ed entro nella stanza degli ospiti. Qui esco sul balcone e salgo sul parapetto per prendere il volo, quando mi lascio andare però qualcosa va storto e non rimango sospeso subito a mezz'aria ma cado per qualche secondo. La sensazione di caduta mi fa destabilizzare e così mi ritrovo a fluttuare nel buio. Mi sento prendere delicatamente le mani da altre mani e la cosa mi evoca subito brutti ricordi legati all'entità della paralisi, che infatti inizia a manifestarsi poco dopo. Sento la sua voce stridula parlarmi in tono minaccioso, dice che vuole vendicarsi per i miei comportamenti. Le chiedo a quali comportamenti si riferisca ma non ottengo alcuna risposta. Cerco di comunicare telepaticamente anche perché la voce in questo stato mi esce soffocata ma il risultato non cambia.[/slpc] Ogni tanto esco parzialmente dalla paralisi per rifiatare per poi tornare e riprovare il distacco, stavolta però non funziona. Alla fine, data la forte carica negativa decido di svegliarmi e cambiare posizione (ero sdraiato in posizione supina ed ora mi sdraio sul fianco destro), per poi riprovare in seguito.

Episodio 3:

Non so esattamente quando collocare cronologicamente questo episodio, comunque [slpc]in seguito ad uno dei distacchi vedo sulle ante dell'armadio sopra al mio letto diverse figurine ed adesivi di vario genere[/slpc](ce ne sono anche nella realtà fisica, ma questi sono diversi). [slpc]Mi soffermo in particolare su uno di questi che ritrae un animaletto antropomorfo verde con sopra delle scritte che lì per lì hanno senso e mi risultano anche familiari per qualche motivo[/slpc]ma che poi purtroppo dimentico. Sul momento per un attimo avevo anche pensato di scriverle su un pezzo di carta all'interno del sogno per fissarne il ricordo ma poi non l'ho fatto.

Lucido ore 3.45-6.00

Il buffet

Dopo essermi svegliato dalla serie precedente cambio posizione sdraiandomi sul fianco destro e in breve mi riaddormento. R[slpc]iprendo lucidità nello stato intermedio ed esco in strada, qui però l'ambiente si oscura quasi subito ed inizia a salirmi la frustrazione per il fatto di trovarmi continuamente in questi ambienti cupi, oscuri e carichi di negatività. Percorro un tratto di strada con la vista non attiva sono però ancora nello scenario dunque mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperare le immagini e magari teletrasportarmi altrove. Devo fare qualcosa però anche per dissolvere quest'aura di negatività che mi avvolge, altrimenti non farò altro che ritrovarmi in un altro ambiente oscuro. Penso allora di evocare un personaggio positivo e mi viene subito in mente Rufy di One Piece, il mio manga preferito. Dunque urlo a gran voce << Rufy Cappello di Paglia, io invoco te e tutta la tua ciurma! >> Dopo qualche istante l'ambiente intorno a me inizia finalmente a schiarirsi ed ecco che mi ritrovo davanti una figura animata che sembrerebbe proprio Rufy. Vedo poi comparire altre figure animate che dovrebbero essere gli altri membri della ciurma, le immagini però sono molto sfocate e riesco a distinguere
a malapena solo i colori. Mi ritrovo ora in uno scenario animato ma privo di personaggi, che poco dopo si trasforma in un ambiente reale al chiuso. Mi trovo a quanto pare in un ristorante e ci sono dei tavoli apparecchiati con del cibo già pronto, forse destinato ad un buffet. Tra le persone che prendono parte al buffet riconosco alcuni miei ex compagni di liceo, non ho voglia però di interagire con loro, il mio obbiettivo è quello di incontrare una ragazza alla quale chiedere di farmi da guida. Dato che quello in cui mi trovo è un ambiente intermedio non è qui che posso incontrare guide o comunque personaggi dotati di un alto grado di consapevolezza, per farlo devo prima spostarmi ad un livello più elevato. La mia lucidità tuttavia non è abbastanza alta da rendermene conto, pertanto rimango qui nella speranza di incontrare qualcuno che faccia al caso mio. Inizialmente mi limito a girare per i tavoli cercando con lo sguardo qualcosa di buono da assaggiare ma non trovo nulla di particolarmente invitante. Ad un certo punto noto una ragazza carina dalla carnagione scura, forse mulatta, e penso che potrei provare a chiederle di farmi da guida. Ne vedo poi un'altra che mi ispira di più e sto per andare da lei ma rinuncio quando mi accorgo che non è da sola, bensì in compagnia di un'amica, con la quale è seduta ad un tavolo del locale. Un'altra regola che ho imparato è che è meglio prediligere personaggi che si trovino da soli, tuttavia, non trovandone nessuno, alla fine decido comunque di fare un tentativo con questa ragazza. La invito a seguirmi e la porto con me facendole attraversare la vetrata del ristorante insieme a me grazie ai miei poteri. Inizio a parlarle ma qui, come spesso accade negli ambienti di livello intermedio e basso, le immagini si deformano e non riesco a vedere bene il suo volto ora che è a pochi centimetri da me. Inoltre poco dopo arriva un uomo sui 40-50 che si rivolge a me a brutto muso e con tono minaccioso mi fa capire che deo stare alla larga da questa ragazza. Immagino si tratti di suo padre, un padre iperprotettivo a quanto pare. Cerco di fargli capire che non ho brutte intenzioni e che voglio solo parlare ma capisco subito che con uno del genere è impossibile ragionare, per cui rinuncio e me ne vado. Faccio un giro all'esterno del locale, dove ci sono altri tavolini con persone sedute a mangiare e bere. Osservo le persone, alcune da molto vicino e noto l'assoluto realismo dei dettagli dei loro volti e non solo. Vedo nitidamente persino i peli sul braccio di un uomo seduto ad un tavolino. C'è però un continuo chiacchiericcio di fondo ed è notte, pertanto continua a non essere il luogo ideale per interagire con le persone. Mi accorgo ora di trovarmi sul viale principale della mia città, non lontano dalla stazione,[/slpc] poco dopo però il sogno si dissolve.

15 marzo 2022

Lucido ore 2.00-5.30

Quartiere con giardinetti e campi sportivi

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo dal letto ed esco di casa. Percorro un tratto di strada lentamente ponendo l'attenzione sugli stimoli sensoriali, richiamo brevemente alla mente nozioni della veglia e risultano corrette. Proseguo ancora un po' a camminare, lo scenario è stabile e piacevole, c'è una bella atmosfera di serenità e pace, tuttavia non ci sono persone con cui interagire né cose particolarmente interessanti da vedere. Mi rivolgo allora al Sé Superiore ed ecco che vengo sollevato dalla Forza Invisibile, lo scenario si dissolve e mi trovo ad essere trasportato nel buio, senza una meta precisa. Ad un certo punto urlo: << stop! >> e vengo posato a terra, il ricordo qui però qui si fa vago. In seguito mi trovo a volare in una città, non ricordo come sono arrivato qui ma si tratta di un luogo decisamente accogliente, è una bella giornata di sole ed è tutto molto stabile. Si tratta di una zona non centrale della città, piuttosto tranquilla e silenziosa ma dall'aspetto comunque gradevole e ben curato. Sto volando a pochi metri da terra e alla mia sinistra vedo case, cartelli e insegne che provo a leggere ma la velocità del volo me lo impedisce. Non riesco a rallentare il volo dunque decido di fermarmi ed atterrare, anche perché ho intenzione di esplorare questo quartiere con calma, a piedi. Mi guardo un po' intorno, da un lato c'è un ampio spazio di prati e sterpaglie, dall'altro la città con strade, giardini pubblici e campetti sportivi recintati. Prendo una di queste stradine ed osservo alla mia destra un campo da tennis, poi altri campi tra cui uno di calcetto. C'è poca gente in giro, i giardinetti sono praticamente vuoti, intendo raggiungere uno di questi e mi trovo a passare accanto alla recinzione di un campetto sportivo. In un primo momento penso di attraversare la recinzione con i miei poteri e tagliare per il campo così da non dover fare il giro e risparmiare tempo, poi però cambio idea perché non voglio rischiare di minare la stabilità di questo scenario.[/slpc] Prima di raggiungere i giardini però lo scenario si dissolve e con esso anche il ricordo di ciò che accade in seguito.

24 marzo 2022

Lucido ore 22.45-00.45

Mi trovo a casa nel seminterrato a fluttuare a mezz'aria. Almeno inizialmente mi percepisco interamente nella mia testa, con delle vibrazioni piuttosto intense che mi avvolgono e producono un rumore continuo che sento appunto all'interno della mia testa, non percepisco il resto del mio corpo. Mi muovo fluttuando nel seminterrato e ad un certo punto[slpc]prendo lucidità e sempre fluttuando sopra le scale raggiungo il piano terra. Esco di casa attraversando il portone o una delle vetrate del salotto, dopodiché intorno a me si fa completamente buio e in questo buio vengo trasportato per un po', per poi essere scaricato a terra. Ora la vista è di nuovo attiva, con me c'è un uomo che so essere una guida. Gli chiedo dove siamo e lui mi risponde che ci troviamo in via *** (la via di casa mia). Guardandomi intorno però non la riconosco come tale, assomiglia piuttosto ad una via vicina che però non è quella dove abito io. Istintivamente mi viene in mente di chiedergli in che anno siamo e lui dice "1990". La strada in cui mi trovo infatti si interrompe poco più avanti dove incontra una strada ad essa perpendicolare, al di là della quale vedo solo sterpaglie e qualche albero. Lungo quella stessa strada più a destra, ci sono dei giardinetti con tavolini e sedie. Davanti a me invece c'è una villa e vedo un uomo alto sui35-40 anni, al di là del muro di recinzione, in piedi nel cortile. Sento una voce, probabilmente quella della mia guida, che dice che quest'uomo sta crescendo suo figlio L., e subito mi viene in mente un L. che abita da queste parti. I conti non mi tornano però perché questo L. che conosco è nato nel 1996 e lo faccio presente alla guida, la quale però afferma che si tratta di un altro L., che da bambino ha avuto un tumore agli occhi ed in seguito è morto. Mi sembra di capire che questo L. di cui parla la guida fosse un fratello maggiore del L. che conosco io, nato e morto prima che il L. che conosco nascesse.Ora accanto all'uomo di prima vedo un bambino di 5-6 anni, assomiglia molto al L. quando era piccolo (l'ho conosciuto che aveva più o meno quell'età) mentre l'uomo assomiglia a suo padre.[/slpc]

28 marzo 2022

Lucido/OBE ore 5.25-6.25

Sono in giardino e sto osservando il cielo, coperto da nuvole grigie, alcune delle quali hanno una strana forma allungata e sottile che le fa assomigliare a delle trombe marine. Sento il rumore di uno o più aerei ma non li vedo perché coperti dalle nuvole. Ad un certo punto inizio a fluttuare e lo scenario si dissolve. Mi ritrovo a fluttuare nel buio e [slpc]prendo lucidità, dopo qualche istante inizio a percepirmi sdraiato sul letto e provo a levitare direttamente ma riesco a sollevare solo parte del mio corpo. Mi sento anche prendere delicatamente le mani e non mi oppongo, anzi chiedo di essere tirato su ma non funziona, a quanto pare sono troppo pesante. Mi rotolo dunque giù dal letto sul pavimento, vedo la porta della mia stanza aperta a metà, sento i passi di mia madre che, dato che mi trovo ancora in uno stato intermedio e che mia madre a quest'ora è già in piedi, potrebbero provenire dalla realtà fisica. La vedo anche passare ed entrare nella sua stanza, poi mi alzo in piedi ed esco dalla mia camera, raggiungo le scale e salgo al piano terra, dove la mia vista si stabilizza. Siccome il personaggio onirico di mia madre è strettamente legato all'entità della paralisi, la quale assume molto spesso il suo aspetto, per evitare che mi aggredisca e mi riporti indietro non devo far vedere che sono lucido e che ho intenzione di allontanarmi da casa e andarmene in giro. Le dico perciò che sto uscendo un attimo qui fuori, visto che tanto tra poco dovrò alzarmi per andare a lavoro. Lei acconsente, sono libero di andare ed esco dal portone,[/slpc] prima che io lo chiuda però mia madre, che nel frattempo sta scendendo le scale, mi chiama e mi indica delle macchie nere sul muro delle scale, che qui è bianco come era molti anni fa. Le dico che le avevo già notate ma che non ho idea di cosa siano, dopodiché perdo temporaneamente lucidità e rimango per un po' imbambolato fuori dalla porta. Poco dopo è mia madre stessa a destarmi da questo stato mio momentaneo stato di rimbambimento, [slpc]le dico che mi ero un attimo addormentato, dopodiché esco in strada e qui lo scenario inizia a farsi buio fino ad oscurarsi completamente. Inizialmente mi aggrappo alle sbarre del cancello e le scuoto ripetutamente con forza per recuperare le immagini, vedendo però che non funziona, lascio perdere e mi incammino lungo la strada. Salgo sul marciapiede e camminando tocco con la mano destra il ruvido muro di recinzione della villa alla mia destra, mentre allungo il più possibile la sinistra così da toccare le macchine parcheggiate. Dopo un po' la vista si riattiva, è sempre notte ma ora c'è abbastanza luce e lo scenario è stabile. Voglio comunque cambiare scenario e per farlo entro in una villa alla mia destra, della quale trovo il cancello già aperto. Anche la porta d'ingresso alla casa è aperta, entro e mi ritrovo in un salotto, nel quale c'è una donna indaffarata in qualche attività. Tiro dritto verso una rampa di scale che porta al piano di sopra, ma quando arrivo in cima alla scalinata scopro che non c'è un altro piano, bensì un soffitto e una piccola porta di legno vecchia e malridotta. La apro e dietro ci trovo un piccolo incavo nel muro, largo circa 30 centimetri e profondo una ventina. Provo a scavare ma mi rendo conto che il muro è troppo spesso. Provo allora un trucchetto già usato altre volte, quello di tirare via una parete ed aprirmi un passaggio segreto. Faccio questo tentativo con la parete opposta a quella dove si trovava la porta, la tiro via e in effetti trovo uno stretto cunicolo. Non è così stretto da non poterci passare, potrei entrarci chinandomi e strisciando per qualche metro, tuttavia vedo che non conduce ad un luogo aperto ma a quello che sembra una specie di scantinato e soprattutto da lì mi arrivano sensazioni decisamente negative. Non ho alcuna intenzione di impantanarmi là dentro, perciò decido di tornare indietro, scendo le scale ed esco di casa[/slpc] ma qui mi sveglio di colpo.

29 marzo 2022

Serie di lucidi ore 4.15-6.15

Ho una serie di episodi piuttosto lunga, di cui però ho ricordi un po' frammentari e non riesco a riordinarli cronologicamente, li riporterò perciò in ordine casuale.

Episodio 1:

[slpc]Esco di casa e mi accorgo di indossare uno scaldacollo, nel togliermelo mi passa inevitabilmente davanti agli occhi e ciò mi fa disattivare la vista. Esco in strada e mi metto ad eseguire le solite manovre per recuperarla, tocco cose a caso intorno a me e soprattutto mi chino a sfregare le mani sull'asfalto. Quest'ultimo metodo funziona e la vista torna attiva, mi trovo ora da qualche altra parte e un gruppo di ragazzini mi passa accanto correndo, mandandomi addosso un po' di polvere. Mi alzo e raggiungo il gruppo di ragazzini, ai quali chiedo di indicarmi dove posso trovare la mia guida. Essi allora dicono qualcosa a proposito di una ragazza, vedo poi nel gruppo una giovane ragazza molto carina dalla carnagione chiara e capelli lunghi, lisci e di un colore rosso acceso, non naturale. Penso si riferiscano a lei, perciò mi avvicino a questa ragazza e le chiedo se è lei la guida che stavo cercando ma mi risponde di no. Subito dopo vedo una ragazza più grande, direi sulla trentina, dalla pelle molto abbronzata e dai capelli scuri che le arrivano all'incirca alle spalle, in piedi con la schiena appoggiata alla parete di un edificio. E' decisamente attraente anche lei, ma anche in questo caso non ho alcuna pulsione erotica nei suoi confronti, mi interessa solo conoscerla e chiederle se vuole farmi da guida. Mi avvicino per parlarci ma qui interviene un ragazzo che mi guarda storto e mi dice qualcosa in tono minaccioso, la tipica scenata del fidanzato geloso. Gli dico che non ho intenzione di provarci con la ragazza, voglio solo parlarle. Inizialmente sembra non darmi ascolto ma poi si convince che non rappresento un problema e si calma. Sono davanti alla ragazza e osservo il suo volto, il quale rimane stabile, non si deforma minimamente. Le chiedo se ha voglia di farmi da guida ma lei mi risponde in malo modo, visibilmente infastidita dalla mia presenza. Rinuncio dunque e mi scuso dicendole che sono stati quei ragazzini a suggerirmi di chiedere a lei, anche se non è del tutto vero. Vado alla ricerca di qualcun altro con cui parlare ma qui il sogno si destabilizza e il ricordo si fa vago e fumoso. Ad un certo punto mi inginocchio non ricordo per quale motivo, forse per sfregare le mani sul terreno, e sento le mie ginocchia bruciare come se fossero sbucciate. Mi lamento per il fatto che in questo momento il dolore sembra essere l'unica cosa vivida e realistica.[/slpc]

Episodio 2:

[slpc]Mi trovo all'interno di una casa, in una piccola sala, e cerco una porta da cui uscire ed accedere ad un ambiente più elevato. Ne trovo una che conduce ad un breve corridoio nel quale trovo altre porte, le quali a loro volta conducono a bagni o stanze chiuse e semi buie. Torno indietro e in seguito mi ritrovo in una sala molto più grande, dove incontro un tizio, al quale chiedo il nome. Mi risponde un nome e cognome che non ricordo, ricordo solo che il nome era femminile. Proseguo e più avanti mi trovo di nuovo all'aperto, in un luogo affollato. Voglio raggiungere un posto più appartato e silenzioso e subito vedo una stradina che conduce ad un boschetto. La bella notizia è che qui non ci sono persone, quella brutta è che non ci sono persone perché è pieno di...tigri che gironzolano indisturbate in piena libertà :D. Alcune di esse mi sfilano accanto ma so che finché mantengo la calma non mi aggrediranno,[/slpc] dopo un po' tuttavia lo scenario inizia a destabilizzarsi e il ricordo sfuma.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 09/05/2022, 20:27

6 aprile 2022

Serie di lucidi ore 6.30-7.30

Riporto qui una serie di episodi in ordine non cronologico.

Episodio 1:

M[slpc]i trovo in uno stato ipnagogico avanzato, cammino all'interno di una casa che non riconosco, scendo una rampa di scale e nel frattempo tocco pareti e corrimano per stabilizzarmi e nello scenario. Finito di scendere le scale sono ormai pienamente dentro il sogno, mi trovo poi in un piccolo corridoio, in fondo al quale ci sono due porte ai due lati, una di fronte all'altra. Opto per quella di destra ma non è una decisione definitiva la mia, ho comunque in mente di aprire poi anche l'altra. Forse questa mia indecisione fa sì che nell'attraversare la porta di destra io mi ritrovi in un ambiente chiuso e quasi del tutto buio. Dunque torno indietro per aprire l'altra porta[/slpc]ma facendolo si oscura tutto completamente.

Episodio 2:

Mi trovo a casa nel seminterrato e [slpc]riprendo lucidità. Vado verso le scale per salire al primo piano ed uscire di casa ma si oscura tutto e dopo aver fatto qualche gradino cambio idea e decido di uscire dal garage. Vado allora verso la porta del garage e giro la chiave per aprirla, stranamente però è più dura del solito e devo insistere un po' per riuscire a girarla ed aprire finalmente la porta. Attraverso il garage ed esco in strada, dove trovo mia madre all'interno della sua macchina parcheggiata sulla destra. Temendo che possa vedermi e tentare quindi di ostacolarmi io vado subito verso sinistra. Inizialmente mi dirigo verso una delle case vicine ma poi ci ripenso e tiro dritto verso l'incrocio. Qui inizio a sentirmi pesante, come se l'entità che si nasconde nella macchina sotto le sembianze di mia madre mi stia attirando a sé, come già accaduto numerose volte. Non ho alcuna intenzione però di rinunciare alla mia esplorazione, proseguo verso l'incrocio, raggiunto il quale riacquisto piena mobilità. Mi dirigo verso la casa che fa angolo tra le due vie, guardando in quella direzione però mi rendo conto di essere già altrove poiché vedo palazzi di 5-6 piani al posto delle villette del mio quartiere. Penso di raggiungerli e salire su uno di quegli edifici, entrato nel cortile però mi accorgo che esso si trova sopraelevato rispetto alla strada, esso ora infatti si è trasformato in un terrazzo di una palazzina di non più di due piani. Dovrei volare direttamente da qui verso i palazzi oppure calarmi giù in strada ed entrare in uno di quegli edifici dal portone, per poi raggiungere il tetto tramite le scale o l'ascensore. Decido alla fine di non fare nessuna delle due cose, cambio proprio direzione e mi affaccio su un altro lato del terrazzo, il quale si affaccia sulle strade e piazze sottostanti, decido di scendere lì ed esplorare la città a piedi. Mi calo giù e atterro dolcemente sulla strada, mi guardo intorno, la vista è un po' offuscata, devo ristabilizzarmi, perciò mi concentro sull'asfalto sotto di me, ci sfrego le mani sopra mentre lo osservo scrutandone i più piccoli dettagli. Non è particolarmente ruvido, deve essere stato fatto da poco. Mentre sono ancora chinato vedo un tizio a pochi centimetri da me e mi viene in mente di tirargli giù i pantaloni per vedere la sua reazione, lo faccio ma lui non sembra accorgersi della mia presenza. Poi mi alzo in piedi e mi guardo intorno, ora le immagini sono più nitide, i volti delle persone sono reali, tuttavia mi rendo conto di trovarmi ancora in un ambiente onirico di mezzo. Ciò è confermato anche dal fatto che, osservando i volti dei passanti, ne vedo alcuni che assomigliano a persone che conosco.[/slpc] Perdo lucidità per un po' ma in seguito [slpc]la riacquisto mentre mi trovo a camminare lungo una strada con schiere di palazzine ad entrambi i lati. In fondo alla strada c'è un palazzo lussuoso di 5 piani, con i balconi dalla forma tondeggiante, disposti nella parte centrale dell'edificio. In alto leggo la scritta "HOTEL". La cosa mi incuriosisce, deve trattarsi di una specie di hotel di lusso, voglio entrare a dare un'occhiata. Noto anche un'altra scritta: "PIZZERIA", situata un piano più in alto di "HOTEL". C'è quindi anche una pizzeria lassù, motivo in più per esplorare questo edificio :D. Decido di raggiungere il piano della pizzeria, che mi pare fosse l'ultimo o al massimo il penultimo, volando direttamente lì partendo dalla strada. Mi concentro per levitare ma qualcosa va storto, non riesco a controllare il volo e mi ritrovo sbalzato verso l'edificio, attraverso il muro e mi ritrovo in quello che sembra una sorta di parcheggio sotterraneo.[/slpc]Poco dopo lo scenario si oscura completamente e il ricordo sfuma.

10 aprile 2022

Lucido/vivido/realtà parallela ore 4.30-6.30

[slpc]Mi trovo in un luogo indefinito all'aperto, di giorno, intorno a me ci sono dei tendoni di copertura, tipo quelli che si usano per gli spazi esterni di bar o ristoranti. Prendo lucidità e rimango per un po' a fissare cose e persone come esperimento di stabilità. Poi mi allontano e attraverso prima una piazza pedonale, poi una strada. Qui incontro una bella ragazza mora, dai capelli lunghi e lisci. Ci conosciamo già, ci siamo già incontrati qui in questo posto, sono già stato qui (da sveglio non ne ho alcun ricordo). Camminiamo insieme e parliamo un po', in particolare lei mi dice qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un tizio che era con me la volta scorsa che sono venuto qui e che cercava di fare una certa cosa ma non ci era riuscito. Mi guardo intorno, leggo delle scritte e faccio notare alla ragazza quanto esse siano stabili e non si modifichino di una virgola. Arriviamo davanti ad una vetrata dietro la quale ci sono degli impiegati alle loro postazioni di lavoro, anche se non riesco a capire di che lavoro si tratta esattamente, sembra qualcosa tipo sportelli degli uffici postali. Chiedo ad una di loro, una ragazza, che posto sia questo e lei mi diede come risposta un nome che però ricordo solo vagamente, la cui parte iniziale mi pare fosse "New", sembrerebbe essere il nome di un centro commerciale o di una catena di negozi. Chiedo poi in che città ci troviamo ma non sa rispondermi e guarda i suoi colleghi per vedere se loro sanno la risposta ma nessuno parla. A quanto pare non sanno rispondere, forse questo posto non è una città o comunque non ha un nome specifico. Nel frattempo la ragazza che era con me ha proseguito all'interno della struttura, accelero dunque il passo per raggiungerla, sperando non sia andata troppo lontano. Entro anche io nell'edificio e la vedo, vorrei chiamarla per nome ma non so o non ricordo come si chiama. Poi qualcosa dentro di me mi suggerisce il nome "Anna", così la chiamo usando questo nome e la raggiungo.[/slpc] Da questo momento il ricordo sfuma, forse l'esperienza si conclude qui.
In seguito faccio almeno un altro sogno non lucido o semi lucido in cui ricordo questa esperienza e nel quale essa viene integrata con ricordi aggiuntivi. Ricordo che ero già stato lì e fatto cose simili in un'esperienza passata (che però non figura nel mio diario, non ne ho alcun ricordo nella vita di veglia) e mi metto a confrontare le due esperienze, cogliendone le differenze. Nel farlo mi trovo anche a parlare con alcune persone incontrate nell'una o nell'altra o in entrambe. In particolare parlo con un tizio con il quale ricordo di aver preso un tirreno forse nella prima delle due esperienze. Ora siamo di nuovo su quel treno e lui mi dice che su un treno passato accanto al nostro ha appena visto una persona che aveva visto qui anche l'altra volta e che ciò gli sembra una coincidenza incredibile. Gli dico che non è così strano, magari questa persona vive o lavora qui o comunque frequenta abitualmente questo posto per qualche altro motivo. Gli faccio l'esempio della ragazza di prima, dicendogli che l'ho incontrata qui per due volte. Qui mi arriva un flash di un momento in cui lei mi parlava di quel tizio che era con me e cercava di fare una certa cosa senza riuscirci (non ricordo chi fosse quel tizio perché a quanto pare ho rimosso quella parte dell'esperienza, è possibile che fosse la stessa persona con il quale avevo preso il treno e con cui adesso sto parlando). Qui perdo totalmente lucidità e da qui in avanti oltre ai ricordi aggiuntivi avviene proprio un cambiamento della mia personalità, come se fossi un'altra persona, forse una versione alternativa di me stesso in una realtà parallela. I miei pensieri ora sono tutti rivolti verso quella ragazza, penso di essere innamorato di lei, che però so essere già impegnata. Per un attimo penso anche di confidare questi miei sentimenti al tizio ma poi decido di tenermeli per me. Nel frattempo si è fatta sera e sono arrivato davanti alla palazzina in cui a quanto pare abito in questa realtà alternativa. Vedo proprio quella ragazza che cammina qualche metro avanti a me, o almeno penso che sia lei, e la raggiungo per andare a salutarla. Lei però si mostra piuttosto fredda e distaccata, direi quasi infastidita dalla mia presenza. Mi accorgo che è molto più alta di me e che non assomiglia per niente alla ragazza di prima né per l'aspetto fisico né per il carattere, è proprio un'altra persona. Ci salutiamo dandoci i consueti baci sulle guance ma sembra che lei lo faccia decisamente controvoglia, come per farmi contento e liberarsi di me il prima possibile. La vedo allontanarsi e fermarsi davanti al cancello di casa sua, forse citofona o forse cerca le chiavi per aprire lei stessa. Da qui in avanti ho sprazzi di lucidità, raggiungo il portone della mia palazzina e citofono per farmi aprire, mi risponde una voce maschile: << chi è? >> al che rispondo: << sono io! >> e la voce al citofono: << io chi? >>ed io rispondo dicendo il mio nome (il mio vero nome, a quanto pare è lo stesso anche in questa realtà). Il portone si apre con uno scatto, entro e do una rapida occhiata, è un edificio un po' vecchio, forse degli anni '60, i muri sono sporchi e logori. Vorrei salire subito in casa e rilassarmi ma non posso, prima devo portare su tutto il materiale di lavoro, ovvero scope, secchi etc. (a quanto pare oltre al nome anche il lavoro è lo stesso della realtà fisica, o più semplicemente le due realtà si stanno gradualmente sovrapponendo). E' parecchia roba e dovrò fare più viaggi per portare tutto di sopra. Esco per prenderla e vedo che è appena arrivata una signora bionda sui 50-60, forse dell'Europa dell'est, la quale mi aiuta a prendere un po' di roba. Prendo quello che riesco ed inizio a salire le scale, con la donna dietro di me. Arrivati all'ultimo piano le chiedo se c'è altro da prendere e lei dice di no, abbiamo preso tutto. La ringrazio per avermi aiutato e ci salutiamo. Arrivo alla porta di casa, una porta vetrata dalla quale si vede l'interno, un attico con una bella vista su parte della città e sul mare, il quale si trova a qualche centinaio di metri da qui. Suono il campanello ma non ce n'è bisogno perché un bambino viene ad aprirmi vedendomi attraverso il vetro. Pare sia mio figlio e che non sia l'unico (non ho figli nella realtà fisica, né intendo averne ma qui mi sembra una cosa normale). Entro in casa ed ammiro il magnifico panorama ripetendo a me stesso quanto siamo fortunati ad abitare qui. C'è anche una grossa piscina e da dove sono si vede il cielo stellato sopra di noi e il mare sullo sfondo, anche se parzialmente coperto da edifici. Ora è notte quindi il mare si vede appena ma è comunque uno scenario bellissimo, inoltre noto un isolotto incontaminato a poche decine di metri dalla costa. Seduta a bordo piscina con i piedi a mollo c'è una ragazza grassoccia che ricorda vagamente una mia cugina di secondo grado. Su una panchina poi vedo sedute altre persone tra cui mio padre insieme ad un uomo suo coetaneo. C'è parecchio movimento in casa, la mia realtà fisica e questa realtà si mescolano sempre di più creando situazioni sempre più assurde e grottesche che evito di descrivere.

12 aprile 2022

Lucido/OBE/Paralisi ore 4.45-5.45

[slpc]Sono sul letto nello stato ipnagogico ad osservare il buio 3D in attesa che si formi uno scenario intorno a me. Vedo ad un certo punto un minuscolo buco da cui filtra della luce e sembra si stia allargando, perciò penso che si tratti dello scenario nel quale sto per entrare. Inizio poi a percepire il mio corpo onirico/astrale, ora posso muovermi ma non mi alzo subito. Ad un tratto vedo me stesso in terza persona alzarsi dal letto per qualche istante, dopodiché mi alzo io stesso in prima persona. La stanza è illuminata a giorno, mi guardo intorno, poi osservo il mio riflesso allo specchio, il quale si presenta abbastanza fedele al mio aspetto fisico, almeno per quanto riguarda il viso, stranamente però appaio più basso del normale. Eseguo dei movimenti e noto che il mio riflesso li ripete a scoppio ritardato, come se non fosse affatto un riflesso ma proprio un'altra persona al di là dello specchio che cerca maldestramente di sembrare il mio riflesso :D. Vedo poi mio fratello sdraiato sul suo letto e do un'occhiata anche al mio, che ovviamente è vuoto, con le coperte un po' in disordine. Mi sollevo in levitazione a pochi centimetri dal pavimento e mi sposto fluttuando fuori dalla mia stanza, tuttavia prima di arrivare al salotto si oscura tutto. Arrivo comunque in quello che percepisco essere il salotto e nella totale oscurità percepisco un'ondata di energia negativa, un attimo dopo mi ritrovo a letto in paralisi, con la solita entità aliena a farmi "compagnia". Oltre alla compressione al torace sento quella sgradevole sensazione di formicolio, umidità e risucchio dietro al collo. Sopporto la cosa finché non riesco a proiettarmi mentalmente fuori dal corpo. Il ricordo però qui si fa vago e anche la mia lucidità vacilla, finendo per ritrovarmi in ambienti molto confusi e fumosi. Riparto in seguito dal letto e salgo al piano terra, esco dal portone e mi metto a toccare cose intorno a me per stabilizzare, ringhiera, foglie, fiori. Esco in strada, chiudo il cancello e resto per un po' a scuoterlo finché non mi sento del tutto stabilizzato. Mi incammino poi lungo la strada praticando ADA e dopo qualche istante inizio a sentirmi leggero, guardo verso l'alto e mi rivolgo al mio Sé Superiore chiedendo di incontrare una guida. Qualcosa però va storto, inizio sì a levitare come previsto ma solo per un istante mi trovo a salire verso l'alto, dopodiché vengo invece tirato con forza all'indietro e mi ritrovo un attimo dopo di nuovo in paralisi, sempre con l'entità aliena addosso e la solita sensazione sgradevole descritta prima. Siccome ormai questa sensazione si presenta piuttosto spesso, decido di soffermarmi un po' su di essa per cercare di capire cosa può essere. Focalizzo la mia attenzione su quel punto del collo, sento come una specie di flusso di energia che sembra uscire da lì, proprio come se questa entità la stesse risucchiando. Mi viene in mente allora di provare a prendere il controllo di questo flusso e magari di invertirlo o almeno bloccarlo in qualche modo. L'azione di invertire il flusso non sembra funzionare ma a dire il vero non ci insisto più di tanto e cambio subito strategia optando per il blocco. Immagino come una sorta di diga che blocchi il flusso di energia impedendo all'entità di risucchiarne altra ma al tempo stesso anche a quella che è uscita di rientrare[/slpc]. Non sono in grado di stabilire se la cosa funzioni o meno perché poi perdo lucidità e quello che succede in seguito lo dimentico, probabilmente
proseguo a sognare normalmente.

17 aprile 2022

Paralisi/OBE ore 2.00-7.30

[slpc]Mi trovo in paralisi ma in una posizione insolita, con la testa nel senso opposto e non del tutto disteso ma come parzialmente sospeso a mezz'aria. Sono avvolto da intense vibrazioni che percepisco soprattutto nella testa ed intorno ad essa. In realtà, almeno inizialmente, mi percepisco solo nella mia testa e non sento il resto del mio corpo. Ho l'impressione che possa esserci una qualche presenza davanti a me ma sono ancora in uno stato confusionale. Mi arriva un vago ricordo di aver ricevuto un consiglio da non ricordo chi, che mi suggeriva di tendere una mano alla presenza in segno di amicizia. Così faccio, nonostante l'inquietudine, nel frattempo infatti la mia percezione si è estesa al resto del mio corpo o perlomeno fino a tutto il busto e alle braccia. Le vibrazioni sono molto intense e anche rumorose, credo perciò che faticherei a sentire la voce di un'eventuale presenza. Non ne sento tuttavia nemmeno l'emanazione, né mi arriva alcun messaggio telepatico o rote di informazioni, a parte quello già citato di tendere la mano. Forse la presenza c'era e se n'è già andata via e magari è stata essa stessa a darmi quel suggerimento. L'inquietudine comunque ancora non mi abbandona e a tratti cedo all'istinto di tentare di uscire dalla paralisi e svegliarmi nel corpo fisico. Fortunatamente però mi trovo in uno stato di paralisi molto profondo e non è così facile uscirne. Cerco di prendere il controllo del mio respiro, quando penso ad esso infatti mi sento in apnea e devo fare un certo sforzo per tornare a respirare. Questa apnea è ovviamente illusoria ma essendo la mia lucidità ancora bassa ho il timore di trovarmici veramente e sento perciò il bisogno di prendere il controllo del respiro per riattivarlo "manualmente". Per verificare di averne il pieno controllo lo attero per alcuni secondi eseguendo una specie di motivetto, riesco a sentirlo ma è impossibile stabilire se esso sia solo mentale o anche fisico. Non mi sono comunque ancora liberato dell'inquietudine, sento che se mi lasciassi andare verrei trasportato via chissà dove e senza ritorno, la solita sensazione, ovviamente illusoria, dettata dall'istinto di sopravvivenza. Tento dunque nuovamente di uscire dalla paralisi ma essa si rivela ancora abbastanza profonda e non ci riesco. Qui la mia lucidità aumenta e decido finalmente di lasciarmi andare. Vengo inizialmente attirato all'indietro verso la parete accanto al mio letto, poi inizio ad essere sballottato qua e là per la stanza. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto e noto che è giorno e c'è il sole. Mi sembra un po' strano che ci sia il sole perché sono convinto che sia ancora notte fonda, poi però mi ricordo che stanotte sono andato a dormire molto tardi, (poco prima delle 2.00, in seguito al compleanno di un mio amico che abbiamo festeggiato ieri sera) e che quindi è molto probabile che sia già mattina. Vengo poi trasportato in salotto e decido di uscire di casa attraversando le finestre del salotto. Da qui in avanti però non sono più io a decidere dove andare e ciò mi fa pensare che in realtà se sono uscito dalla finestra quando volevo farlo è solo perché in quel momento le mie intenzioni coincidevano con la volontà della Forza Invisibile che mi sta trasportando. Vengo trasportato inizialmente in direzione del mare e ci arrivo in pochi istanti, vedo il mare ma qui non sono più nella mia città. Inizio a volare lungo la costa sorvolando case, palazzi e strade da un'altezza di qualche decina di metri. Mi viene in mente di spingermi a largo ma a quanto pare la Forza Invisibile ha altri piani e continua a trasportarmi lungo la costa. Da centri urbani con case e palazzi non troppo alti mi trovo poi a sorvolare un arcipelago di piccole isole almeno in parte abitate e scogliere spettacolari con abitazioni a picco sul mare. Mi trovo poi a sorvolare una città con grattacieli e qui inizio a spostarmi verso l'entroterra. Ora sto volando molto più basso, a pochi metri dal suolo e passo in mezzo a vari edifici. La mia lucidità nel frattempo è calata, inizio a ricevere pacchetti di informazioni dirette (rote) che mi dicono qualcosa che potrei riassumere così: certi edifici che vedo sono di proprietà di alcune aziende, multinazionali o catene di negozi ed il loro aspetto è studiato per avere un certo effetto psicologico su chi li guarda, secondo i principi della psicologia del marketing. Vedo ora un edificio lungo e e basso, di due piani forse, dalla forma particolare. So che ospita un centro commerciale, il cui nome è una sigla di tre lettere che però non ricordo esattamente, forse "TNS" o comunque queste stesse lettere messe in un altro ordine.[/slpc] Qui la mia lucidità viene meno, atterro e da qui in avanti mi ritrovo in situazioni oniriche confuse e grottesche.

19 aprile 2022

Serie di lucidi ore 4.30-5.30

Episodio 1:

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, arrivano le vibrazioni e lievi pressioni al torace. Al momento opportuno mi rotolo giù e rimango per un po' sdraiato in posizione supina sul pavimento, con la testa però stranamente rivolta nel senso opposto, ai piedi del letto. Sono avvolto da intense vibrazioni e scossoni, mi alzo in piedi, la stanza è illuminata, mi guardo allo specchio e il mio riflesso risulta abbastanza fedele al mio aspetto fisico. Esco di casa e qui mi ricordo di richiamare alla mente nozioni della veglia per aumentare la mia lucidità. Inizio dal ripetere ad alta voce la data di oggi, poi alcune cose che ho fatto ieri e quello che ho in programma di fare oggi. Raggiunto l'incrocio mi ritengo soddisfatto e proseguo con lo step successivo,[/slpc] tuttavia lo scenario si crolla di colpo e riparto dal letto.

Episodio 2:

[slpc]Mi alzo dal letto, esco di casa e mi dirigo verso l'incrocio dalla parte opposta rispetto a quello dell'episodio 1, è notte e dopo aver girato l'angolo lo scenario intorno a me si modifica. Ora mi trovo in un lungo corridoio al chiuso, in fondo al quale vedo una porta a vetri dai montanti bianchi. Attraverso i vetri vedo che fuori tira un forte vento e che la strada è bagnata, segno che ha piovuto da poco. Vedo delle pozzanghere e quando esco sento il vento, anche se qui dove mi trovo sono parzialmente riparato. Si vede chiaramente l'acqua di una pozzanghera incresparsi a causa del vento. Proseguo senza una meta precisa, mi trovo a passare per ambienti sempre più caotici, perlopiù al chiuso. Decido che devo dare una scossa a questa situazione, per raggiungere un ambiente di livello più elevato devo salire verso l'alto, perciò mi serve una scalinata o meglio ancora un ascensore. Lo dico ad alta voce ma nel frattempo la mia lucidità è calata e ora con me ci sono due tizi che mi seguono e io mi lascio seguire invece che allontanarli. Non hanno cattive intenzioni, tuttavia la loro presenza mi distrae, avrei bisogno di proseguire da solo ma non sono abbastanza lucido per rendermene conto. Usciamo dall'edificio, giriamo l'angolo sulla sinistra e troviamo subito un ascensore. Ci entriamo e cerco subito un pulsante con una freccia che punti verso l'alto, siccome non lo trovo ne premo uno a caso e l'ascensore inizia a salire. Sul pannello dei comandi c'è un display sul quale vedo scorrere i numeri, sono numeri relativamente alti tra essi ricordo il 27. Ora l'ascensore è trasparente e posso vedere fuori, è giorno e c'è il sole, sembra già un miglioramento rispetto a prima, vediamo ora dove mi porta. Ora però mi accorgo che non stiamo più salendo verticalmente, l'ascensore sembra muoversi in diagonale se non addirittura in orizzontale. Inizio a sentirmi destabilizzare, quindi premo ripetutamente un pulsante per far fermare l'ascensore, un tasto con una figura stilizzata di un omino che preme a sua volta un pulsante. L'ascensore però non si ferma subito e quando si ferma è troppo tardi[/slpc] perché mi scollego e riparto dal letto.

20 aprile 2022

Lucido ore 4.00-5.30

[slpc]Prendo lucidità mentre mi trovo a percorrere l'ultimo tratto della strada che costeggia la ferrovia. C'è parecchia gente, un via vai di persone che entrano ed escono dal sottopassaggio, alle quali se ne aggiungono altre che si trovano ferme da una parte, in piedi o sedute, impegnate in varie attività. Vedo un tizio di colore seduto da solo in un angolo, lo raggiungo e mi fermo a parlarci[/slpc], il ricordo però qui sfuma.


22 aprile 2022

Lucido ore 4.45-5.30

Sono a scuola in classe a svolgere un compito, il mio compagno di banco, seduto alla mia sinistra, mi spiega delle cose relative a tale compito. La prof ad un certo punto se ne accorge e lo rimprovera, poi si rivolge a me arrabbiata e mi dice di andare a sedermi all'ultimo banco, il quale è vuoto. La cosa mi scoccia, non tanto per il fatto di separarmi dal mio compagno di banco, quanto per il fatto di dovermi alzare da questo comodo e caldo posto. Comunque obbedisco e vado a sedermi all'ultimo banco, uno dei due che siedono al banco davanti a me, L., il quale nella realtà fisica è un mio ex compagno di classe, si gira ed inizia ad infastidirmi (cosa che faceva realmente quando andavamo a scuola). Io, che già sono nervoso, reagisco malissimo, gli afferro la nuca e gli spingo la testa in avanti rivolgendogli parole minacciose e insulti. Torno a sedermi ma il foglio del compito ora ce l'ha il compagno di banco di L., ovvero il mio amico A.S., il quale mi rimprovera per la mia reazione eccessiva. Gli chiedo scusa ammettendo di aver esagerato, sono colmo di rabbia ma mi sforzo di trattenermi, inizio però ad immaginare una scena in cui do di matto e mi faccio cacciare dalla classe dalla prof. Ora mi trovo fuori e
rimango per alcuni minuti fermo in piedi a guardare fisso davanti a me. Ad un certo punto[slpc]inizio a prendere lucidità, finché non realizzo pienamente di essere in un sogno e decido di uscire all'aperto. Vedo una porta finestra e mentre vado in quella direzione sento il telegiornale che parla della guerra in Ucraina, dicendo che i russi sono allo stremo e che questo è il momento giusto per negoziare e che l'Occidente non deve farselo sfuggire. La voce al telegiornale parla di un occasione per instaurare finalmente le "città separate", cosa che a quanto ho capito è intesa in senso economico, non ricevo tuttavia altre informazioni a riguardo. La cosa comunque lì per lì mi fa venire in mente le Città (scritta volutamente con la C maiuscola, così come era nel libro) sotterranee di "Abissi d'acciaio" di Isaac Asimov, romanzo di fantascienza che ho letto qualche anno fa. Esco e mi trovo ora su un balcone, in un primo momento penso di salire sul parapetto e volare via ma poi la mia attenzione si sposta su un ragazzo che se ne sta in piedi sopra ad un oggetto indefinito al centro del balcone (non ricordo cosa fosse tale oggetto ma era alto circa un metro e il ragazzo si trovava sopra di esso, a tratti in piedi, a tratti seduto e ogni tanto scendeva per poi risalire). Il tizio mi dice qualcosa con aria allegra e sguardo sorridente, poi gli chiedo di dirmi qualcosa di interessante e che ritiene essere importante per me. A questo punto lui mi racconta di aver avuto un'esperienza di sogno lucido in cui ha incontrato...il Sesso. Ne parla proprio come se fosse un personaggio o entità, ecco perché lo scrivo con la lettera maiuscola. Per essere sicuro di non aver capito male gli chiedo se ha proprio incontrato la personificazione del sesso in un sogno lucido e lui mi risponde: << sì, ma non ero proprio lucido al 100 % >>. Poi mi dice che si trattava di un personaggio femminile che gli aveva provocato emozioni molto forti, per descrivere l'effetto particolare che tale incontro aveva avuto su di lui usa un aggettivo specifico che però ho dimenticato. Mi dice anche: << era un personaggio femminile come te, anzi no, tu sei finto >>. Io, sorpreso, sorvolando sul fatto che mi considera finto (probabilmente intendeva dire che mi considera un personaggio onirico), gli dico che sono un maschio e gli chiedo: << dunque tu mi vedi come una donna? >> e lui altrettanto sorpreso dice di sì. Mi chiede poi qualcosa che ricordo vagamente. Provo a specchiarmi
in una vetrata per vedere se davvero ho l'aspetto di una donna ma non si vede gran che, forse a causa del riflesso del sole o del fatto che ci sono ora molte persone che fanno avanti e indietro. Tra queste persone sbuca all'improvviso un tizio pelato che mi viene incontro con fare minaccioso e mi spinge contro la vetrata. Qui però interviene un altro tizio che ricorda un ragazzo della mia città che giocava a calcio con mio fratello nelle categorie giovanili, ferma l'aggressore liberandomi dalla sua morsa e permettendomi di proseguire l'esperienza. L'aggressore però insiste ed ora sono in due a tenerlo, il ragazzo di prima e il tizio che mi ha salvato un attimo fa. Fanno una gran fatica però, l'uomo calvo ha una forza fisica notevole e riesce ad un certo punto a liberarsi. Nel frattempo però io non sono rimasto con le mani in mano, ho approfittato del fatto che l'aggressore fosse momentaneamente trattenuto per concentrarmi nel caricarmi di energia. Ormai sono pronto e quando mi viene incontro gli sferro un pugno in faccia che lo mette ko all'istante. Ora proseguo e mi ritrovo in un luogo diverso e molto più tranquillo, una strada di un quartiere costituito da case e piccole palazzine. Leggo il cartello di una via: "via Milano" e poco più avanti, ad un incrocio, un altro cartello analogo con su scritto << via San Marino >>. Raggiunto l'incrocio[/slpc] il sogno si dissolve e forse qui mi sveglio.

25 aprile 2022

Semi lucido ore 6.30-7.10

Prendo lucidità mentre sono a letto nello stato intermedio, ma per qualche motivo sono convinto di trovarmi non a casa mia nella mia città ma nella casa in montagna dei miei nonni, forse a causa di un sogno normale immediatamente precedente, se c'è stato però l'ho dimenticato. Ho dei vaghi ricordi di aver trascorso qui diversi giorni e che questa è la penultima notte che dormirò qui, dato che abbiamo in programma di partire domani mattina per tornare nella mia città. Nella realtà fisica sono più di 10 anni che non vado in quella casa ma mi capita spesso di sognare di trovarmi in vacanza lì. Si tratta molto spesso di sogni vividi, nei quali ogni volta ho il ricordo di aver sognato spesso di essere lì e puntualmente ogni volta dico a me stesso "stavolta ci sono venuto davvero", invece è l'ennesimo sogno, ma me ne accorgo solo al risveglio. Forse mi è capitato di prendere lucidità una o due volte in tali circostanze. Un altro elemento che caratterizza quasi tutti i sogni in cui mi trovo in quella casa è una sensazione di amarezza per aver sprecato il mio tempo lì. In tali sogni infatti sono quasi sempre alla fine della vacanza ed ho la sensazione che il tempo sia trascorso in fretta senza che mi godessi a pieno la mia permanenza in quella casa. La stessa sensazione si presenta anche questa volta, sono convinto di trovarmi qui da alcuni giorni e di averli sprecati, di non essere stato abbastanza presente in me stesso. A complicare ulteriormente le cose c'è anche il vago ricordo di essermi trovato già altre volte nello stato intermedio questa notte e che in quelle occasioni ero invece convinto di trovarmi a casa mia nella mia città (cosa effettivamente vera, ma che consideravo falsa in quel momento in quanto convinto di trovarmi invece nella casa in montagna, insomma una roba un po' contorta :D) e che quindi mi ero trovato ad iniziare le mie esplorazioni da lì, come al solito. Ora che invece sono consapevole di trovarmi nella casa in montagna, posso finalmente approfittarne per iniziare il lucido da un luogo diverso. Mi alzo dal letto che ancora la vista non è attiva, ma avendo la convinzione di essere nella casa in montagna mi muovo al buio come se mi trovassi lì e quando la vista si attiva mi trovo effettivamente lì, precisamente in salotto. Salgo le scale verso il primo piano, qui c'è un altro salotto ma lo trovo diverso da come lo ricordavo, non mi soffermo però ad osservarlo e proseguo piuttosto nel corridoio dal quale si accede alle due camere da letto ed al bagno. Entro nella camera adiacente al bagno, nella quale so esserci mia cugina D., la quale occupa questa stanza insieme alla madre S. (nella falsa realtà in cui mi trovo in vacanza lì, oltre a me e ai miei ci sono anche altre persone, amici e parenti di mia madre, con i quali più volte sono andati in quella casa nella realtà fisica a trascorrere un weekend). Entrato nella stanza trovo S. ma non D., addormento S. con i miei poteri, dopodiché sento D. parlare al cellulare e la intravedo al di là di una parete semi trasparente, in piedi su una rampa di scale che nella realtà fisica non esiste. A quanto pare qui c'è un ulteriore piano al quale si accede tramite questa scalinata. Salgo e scopro che conduce ad un terrazzo che si rivela essere lo spazio esterno di un ristorante. Ci sono tavoli con persone sedute a mangiare, tra i quali noto diversi uomini che indossano una tuta arancione molto simile a quella dei detenuti americani. Decido di tornare di sotto ed esplorare la casa ma quando sto per scendere le scale noto che da quella parte è tutto buio, cambio dunque idea e decido di prendere il volo. Salgo in piedi sul parapetto e mi lascio andare, vengo trasportato nel
buio totale, forse verso il basso, e dopo un po' la vista si riattiva e mi vedo scorrere davanti rapidamente immagini di cartoni animati. Vedo l'immagine animata del mare e dopo un po' vedo spuntare quella che sembra un'imbarcazione a vela dai colori accesi tra cui spicca il rosso. Dopo un po' le immagini iniziano a farsi reali, si tratta sempre del mare e ogni tanto si vede qualche isola. Mi trovo però ancora almeno parzialmente fuori dallo scenario, vedo il mare scorrere ad una velocità inaudita, molto più veloce di altre volte, ma non mi percepisco in movimento, sono semplicemente immagini che scorrono. Provo a toccare l'acqua sotto di me ma la sento in maniera quasi impercettibile, segno che non sono ancora integrato in questo ambiente. La cosa va avanti per un po' e ad un certo punto inizio a sentire delle voci che sembrano provenire da un televisore, sembrerebbe un cartone animato. Qui allora penso che si tratti un televisore acceso in casa, che qualcuno si sia già alzato ed abbia acceso la TV. Lo sento però molto vicino, non ricordavo ci fosse un televisore in questa stanza (sono ancora convinto di trovarmi nella casa in montagna, dove in effetti c'è un solo televisore e si trova in salotto). Le voci del
televisore interferiscono con la mia concentrazione e perdo definitivamente il contatto con lo scenario nel quale stavo cercando di sintonizzarmi. Ora mi percepisco a letto e sento anche la voce di mio padre che mi chiama, ho il dubbio se sia veramente lui oppure la solita entità. Mi si avvicina ed inizia a scuotermi per svegliarmi, rimango immobile, stranamente non mi sveglio e questo dovrebbe darmi la conferma che si tratta di un'illusione. Invece continuo ad avere il dubbio, anzi ad un certo punto quasi mi convinco che sia veramente mio padre che mi sta chiamando. Decido alla fine di uscire dalla paralisi e svegliarmi
e qui con mia sorpresa realizzo che non solo non c'è nessuno nella stanza e che il televisore è spento, ma anche che non mi trovo nella casa in montagna bensì nella mia camera nella mia casa. Realizzo dunque che tutto il sogno lucido era partito da una base di consapevolezza errata, mi chiedo dunque se si possa comunque considerare come sogno lucido. In ogni caso tutto ciò è stato utile perché per una volta mi ha dato la possibilità di iniziare la mia esperienza da un luogo diverso da casa mia, aprendo nuove possibilità senza che dovessi fare troppa strada, anche se alla fine non ne ho approfittato a pieno, essendo comunque la mia lucidità troppo bassa.

30 aprile 2022

Lucido ore 6.45-7.50

Mi trovo nello stato ipnagogico e[slpc]prendo lucidità, mi visualizzo uscire di casa in giardino e dal giardino al piazzale dietro casa. Gradualmente mi integro nello scenario, mi metto a correre lungo la discesa e mi sento sempre più integrato nell'ambiente. Arrivato giù sono ormai a tutti gli effetti all'interno dello scenario onirico, il quale è estremamente vivido e reale. Mi guardo intorno, è tutto molto simile alla realtà fisica, vedo l'incrocio in fondo alla discesa, poi guardo in direzione di casa mia in cima alla salita. Qui il cantiere del palazzetto dello sport in costruzione però non c'è più o se c'è è molto ridotto, quando sono uscito dal giardino mi pare ci fosse ancora. E' una bella giornata di sole, probabilmente mattina a giudicare dalla tranquillità e silenzio, le immagini sono abbastanza stabili anche se a dire il vero non mi metto a leggere scritte o ad osservare piccoli dettagli, mi limito a degli sguardi panoramici. Ora mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzare ulteriormente, poi raggiungo la strada e la percorro in salita, qui però mi destabilizzo e lo scenario si dissolve. Mi chino immediatamente a sfregare di nuovo le mani sull'asfalto per recuperare lo scenario, lo sento chiaramente al
tatto per alcuni secondi ma poi sento che sto perdendo il contatto[/slpc] e poco dopo mi sveglio. Resto però immobile e mi riaddormento praticamente subito. Poco dopo [slpc]mi ritrovo nuovamente nello stato ipnagogico e faccio come prima. Non ricordo il momento in cui esco di casa ma in ogni caso mi ritrovo in strada, anche qui è giorno e c'è il sole. Percorro un piccolo tratto durante il quale mi guardo le mani, le quali hanno 5 dita come sempre ma stavolta sembrano stranamente più larghe del normale. Decido poi di entrare in una delle case sulla destra, per usarle come passaggio verso un altro scenario. Mi fermo davanti ad un cancello e premo un pulsante sul muro posto ad un'altezza di circa un metro da terra, convinto che sia il citofono di questa villa. Tuttavia passa qualche secondo e nessuno mi risponde, mentre vedo che un cancello poco più a destra, di un'altra villetta, è aperto e c'è una donna che lo sta attraversando. Siccome c'è un altro pulsante accanto a quello che ho premuto, penso che forse ho sbagliato citofono, devo aver citofonato alla villetta accanto. Premo dunque l'altro pulsante ed ecco che si affaccia un uomo dal balcone al primo piano, mi dice qualcosa che non ricordo a proposito proprio del citofono. In ogni caso non mi apre e io rimango fuori, non mi resta che aprire il cancello a modo mi[/slpc]o ma qui inizio a destabilizzarmi e perdo il contatto con il sogno. Mentre sto per svegliarmi mi pento di non aver forzato subito il cancello o di non essere entrato nella villetta accanto, il cui cancello era già aperto.

7 maggio 2022

Lucido ore 6.15-7.15

[slpc]Sono nello stato ipnagogico, forse in seguito a diversi episodi semi lucidi di cui ho un vago ricordo[/slpc] (ricordo che ad un certo punto mi sono trovato a squarciare con la forza bruta una parete di mattoni per aprirmi un varco). [slpc]Ora vedo davanti a me un ponticello che si diparte dal retro delle case della mia via, all'altezza dei tetti delle case stesse. Mi visualizzo percorrere quel ponticello e dopo qualche istante ci sono sopra, per stabilizzarmi tocco un corrimano di colore bianco alla mia destra mentre cammino lentamente. Sento al tatto la superficie liscia del corrimano mentre osservo le case alla mia destra dall'alto. Il ponte è leggermente in salita e termina in una strada più ampia ed affollata. E' tutto estremamente vivido e reale, è una splendida giornata di sole e c'è una bella atmosfera positiva, serena e spensierata. Sulla sinistra c'è una salita più ripida che conduce alla parte alta della città, che come detto nel punto in cui mi trovo è già sopraelevata rispetto al livello del mare ed al resto della città, anche se di pochi metri. Leggo una scritta in alto che però al risveglio dimentico. Alla mia destra vedo dei tavolini di un bar o di un chiosco con della gente seduta e poco più in là un parapetto che si affaccia sul mare. Mi fermo per qualche istante ad ammirare il mare, un'immensa tavola azzurra, la cui vista mi trasmette grande calma e pace. Ora però voglio esplorare questa città e in particolare la sua parte alta, imbocco dunque la salita, la quale è piena di gente, perlopiù turisti. So che la presenza di tutte queste persone mi rallenterà ma la cosa non mi disturba affatto, il loro chiacchiericcio di fondo non è per nulla fastidioso e non mi distrae minimamente, anzi tutto ciò mi mette allegria ed entusiasmo. Mentre salgo ogni tanto mi volto a dare un'occhiata dietro di me per vedere se c'è qualcuno al quale chiedere di farmi da guida ma vedo solo persone in gruppo, quindi non adatte a tale scopo. Arrivato alla fine della salita mi trovo un una strada più ampia e più o meno pianeggiante. Vedo che la maggior parte delle persone va verso destra, a quanto pare è da quella parte che prosegue il percorso turistico. Vedo una signora anziana che cammina in quella direzione da sola, non mi sembra particolarmente sveglia, non può certo essere lei la mia guida, però la raggiungo ugualmente e le chiedo se sa dove posso trovare una guida. La sua risposta però è un po' vaga e in ogni caso non me la ricordo. Torno indietro e raggiungo un'area dove sembra non esserci nessuno ma da cui si può vedere il mare dall'alto. C'è però una rete di recinzione che impedisce di raggiungere il bordo dello spiazzo dal quale ci si può affacciare a guardare di sotto. Inoltre il muretto che delimita lo spiazzo è piuttosto alto e per vedere il mare devo arrampicarmi sulla rete. Nel farlo mi accorgo che pochi metri più in là c'è un signore sulla cinquantina che sta facendo la stessa cosa.
<< Ciao! >> gli dico.
<< Buongiorno! >> mi risponde lui.
<< Sai come si chiama questo posto? >> gli chiedo.
<< No, sono appena arrivato qui >>
<< da dove vieni? >>
<< da Mantova >>
<< quindi vieni dal mondo fisico >>
<< sì, faccio il parroco >> mi dice mentre mi tende la mano (nel frattempo siamo scesi dalla rete e ci troviamo in uno spazio cementato di fronte ad un garage). Ci stringiamo la mano, poi gli chiedo se è ancora vivo nel mondo fisico e lui risponde qualcosa del tipo: << sì, sono vivo, a meno che io non sia morto nel frattempo >>. Con questa frase suppongo intenda dire che crede di essere vivo a meno che non sia morto nel sonno senza rendersene conto. Mi invita poi a seguirlo nel garage e qui commetto l'errore di accettare il suo invito. Dico errore perché una volta entrato in questo spazio angusto e scarsamente illuminato ed essermi fatto troppo coinvolgere nella conversazione con quest'uomo l'ambiente inizia a destabilizzarsi ed a perdere chiarezza. Chiedo all'uomo quanti anni ha e qui già si vedono gli effetti della perdita di chiarezza, poiché non riesco a capire bene la sua risposta e devo fargliela ripetere più volte (capisco solo il numero cinque mentre quello che viene prima mi arriva confuso, come se mi stesse facendo una sorta di supercazzola :D). Mi sembra di capire ad un certo punto che dica "novantacinque", il che mi sembra assurdo, dunque glielo richiedo di nuovo e stavolta dice << quarantacinque >> ponendo l'accento su "quaranta". Ora esco dal garage e lui continua a parlarmi, sembra volermi trattenere qui e capisco che devo allontanarmi al più presto se non voglio farmi trascinare in situazioni caotiche che mi farebbero perdere lucidità. Sembra proprio che voglia coinvolgermi in qualche strana attività che mi farebbe solo sprecare tempo ed energia, quindi cerco di distaccarmi da lui nella maniera più educata possibile. Mi dice che non dorme da tipo tre giorni, al che gli dico << bene, allora dormi! >> e a queste mie parole ecco che si sdraia e si mette a dormire, o almeno ci prova, in ogni caso ora posso proseguire. Ormai però mi sono già destabilizzato, ho sprecato parte della mia energia in questa interazione e ho perso il contatto con quell'ambiente dalla frequenza elevata. Ora infatti mi trovo in uno scenario confuso e fumoso, un ambiente di basso livello, lontano anni luce dalla bellissima città in cui mi trovavo poco fa. Riesco comunque a stabilizzarmi, mi trovo in una qualche città ma non so dire se sia la stessa di prima, a sensazione direi di no. C'è una salita che conduce ad una piazzetta, nella quale si trova una recinzione forse di un campetto sportivo. Percorro la salita ma poi qualcosa alla mia sinistra attira la mia attenzione, vedo un gruppo di bambini accompagnati da una ragazza. La vedo per il momento solo di spalle, è alta forse poco più di me ed ha una corporatura snella e capelli rossi tinti. Penso che potrebbe essere la persona giusta a cui chiedere di farmi da guida, quindi la seguo e ad un certo punto si volta, permettendomi di vederla in faccia. Il suo volto non mi è nuovo, ha l'aspetto dell'attrice Courtney Ford (sul momento non ricordavo il nome dell'attrice, sono andato a cercarlo su Google una volta sveglio). La raggiungo e la saluto, ora è di fronte a me a pochi centimetri di distanza, riesco a vederla ma la sua immagine non è chiara al 100 %, sento che mi sto destabilizzando. Mentre camminiamo fianco a fianco le chiedo come si chiama e mi risponde: << Giovanna >>. Le chiedo se vuole farmi da guida ma qui provo un'improvvisa attrazione fisica nei suoi confronti e un attimo dopo lo scenario si dissolve. Mi ritrovo sul letto in posizione supina e percepisco una presenza sopra di me.[/slpc] La mia lucidità vacilla e si fa tutto molto confuso, mi trovo a parlare forse con la stessa ragazza, la quale mi rivolge frasi sessualmente provocanti. Il sogno prosegue ancora un po' con una serie di scene erotiche con protagoniste ragazze in costume da bagno su una spiaggia.


9 maggio 2022

Lucido/OBE ore 5.00-6.15

Sono a casa al piano terra in salotto, guardo la TV e uso la voce e l'intento per girare i canali, spegnere e accendere. Non sempre il televisore risponde ai miei comandi con precisione, ad un certo punto dico ad alta voce << canale 427 >> e vedo in basso a sinistra i numeri 4,2 e 7 che compaiono in sequenza e un attimo dopo compare il canale richiesto. Chiedo poi un altro canale (non ricordo ora il numero) ma stavolta il televisore non obbedisce al mio comando, girando su un canale a caso. Tale canale trasmette un documentario di storia, si vedono immagini di una spiaggia e sento una voce che parla di popoli antichi e mettendoli a confronto con i popoli cristiani. Dice che rispetto a questi ultimi essi erano più...(intelligenti? Interessanti? Non ricordo l'aggettivo usato dalla voce, in ogni caso l'intento era chiaramente quello di esaltare questi popoli antichi a scapito dei popoli cristiani). Nel frattempo [slpc]ho preso lucidità e ora mi sforzo di ascoltare e memorizzare le informazioni pronunciate dalla voce, le quali sul momento risultano assolutamente sensate e coerenti ma che poi al risveglio purtroppo ho dimenticato. Ad un certo punto si dissolve tutto e mi ritrovo sul letto nello stato intermedio, avvolto dalle vibrazioni. Mi alzo dal letto, vado di sopra ed esco attraversando il portone con un leggero attrito. Tocco la ringhiera e le piante mentre mi dirigo verso il cancello, esco in strada e vedo subito una donna dalla corporatura esile davanti al cancello della casa di fronte alla mia. Ha un'aria familiare, mi sembra di averla già vista qui altre volte (ricordo onirico). Proseguo lungo la strad[/slpc]a ma qui il sogno si dissolve e mi sveglio.
May my heart be my guiding key
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 10/05/2022, 19:19

Hai pensato che l'esperienza del 7 maggio potrebbe essere accaduta in un ambiente di focus 27, in un centro di accoglienza? Il ponte, parroco, la ragazza che porta i bimbi, l'atmosfera solare in mezzo alla natura...
Anche il fatto di aver iniziato L'esperienza dopo vari episodi lucidi di preludio...
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 13/05/2022, 16:47

Sì, ci ho pensato, in effetti era uno di quegli ambienti particolarmente stabili e reali, che percepisco come esistenti indipendentemente da me, luoghi in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Il distacco con i comuni ambienti onirici è molto netto, si avverte proprio la sensazione trovarsi in un luogo reale tanto quanto la realtà fisica.
Mi ha colpito in particolare il fatto che nonostante ci fossero molte persone in uno spazio relativamente ristretto (mi riferisco a quella strada in salita)e il conseguente chiacchiericcio, la cosa non ha minimamente interferito con la mia concentrazione e la mia lucidità. Spesso accade che quando mi trovo in luoghi affollati, con gente che parla ad alta voce tutta intorno, devo sforzarmi per mantenere la lucidità e sento il bisogno di allontanarmi il prima possibile da loro e dal rumore che emettono. In questo caso invece il chiacchiericcio è stato quasi rilassante, un po' come ascoltare in sottofondo le onde del mare.
Ciò mi fa pensare che in questa esperienza mi trovassi in un ambiente dalle vibrazioni più elevate, molto simile alla descrizione di focus 27 da parte di Monroe e Moen. Le mie esperienze in ambienti come questo sono senza dubbio le più piacevoli, anche se difficilmente riesco a raggiungerli a comando. In genere le porte d'accesso a questi ambienti si manifestano spontaneamente ad un certo punto di una mia esperienza oppure come in questo caso direttamente dallo stato ipnagogico. Quando invece provo a forzare le cose incontro spesso ostacoli continui che mi impediscono di arrivarci. Credo che ciò sia dovuto ad un circolo vizioso di aspettative negative.
Nel tuo caso invece, qual è il metodo più efficace con il quale riesci ad accedere a questo stato di coscienza?
May my heart be my guiding key
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