6 aprile 2022
Serie di lucidi ore 6.30-7.30
Riporto qui una serie di episodi in ordine non cronologico.
Episodio 1:
M[slpc]i trovo in uno stato ipnagogico avanzato, cammino all'interno di una casa che non riconosco, scendo una rampa di scale e nel frattempo tocco pareti e corrimano per stabilizzarmi e nello scenario. Finito di scendere le scale sono ormai pienamente dentro il sogno, mi trovo poi in un piccolo corridoio, in fondo al quale ci sono due porte ai due lati, una di fronte all'altra. Opto per quella di destra ma non è una decisione definitiva la mia, ho comunque in mente di aprire poi anche l'altra. Forse questa mia indecisione fa sì che nell'attraversare la porta di destra io mi ritrovi in un ambiente chiuso e quasi del tutto buio. Dunque torno indietro per aprire l'altra porta[/slpc]ma facendolo si oscura tutto completamente.
Episodio 2:
Mi trovo a casa nel seminterrato e [slpc]riprendo lucidità. Vado verso le scale per salire al primo piano ed uscire di casa ma si oscura tutto e dopo aver fatto qualche gradino cambio idea e decido di uscire dal garage. Vado allora verso la porta del garage e giro la chiave per aprirla, stranamente però è più dura del solito e devo insistere un po' per riuscire a girarla ed aprire finalmente la porta. Attraverso il garage ed esco in strada, dove trovo mia madre all'interno della sua macchina parcheggiata sulla destra. Temendo che possa vedermi e tentare quindi di ostacolarmi io vado subito verso sinistra. Inizialmente mi dirigo verso una delle case vicine ma poi ci ripenso e tiro dritto verso l'incrocio. Qui inizio a sentirmi pesante, come se l'entità che si nasconde nella macchina sotto le sembianze di mia madre mi stia attirando a sé, come già accaduto numerose volte. Non ho alcuna intenzione però di rinunciare alla mia esplorazione, proseguo verso l'incrocio, raggiunto il quale riacquisto piena mobilità. Mi dirigo verso la casa che fa angolo tra le due vie, guardando in quella direzione però mi rendo conto di essere già altrove poiché vedo palazzi di 5-6 piani al posto delle villette del mio quartiere. Penso di raggiungerli e salire su uno di quegli edifici, entrato nel cortile però mi accorgo che esso si trova sopraelevato rispetto alla strada, esso ora infatti si è trasformato in un terrazzo di una palazzina di non più di due piani. Dovrei volare direttamente da qui verso i palazzi oppure calarmi giù in strada ed entrare in uno di quegli edifici dal portone, per poi raggiungere il tetto tramite le scale o l'ascensore. Decido alla fine di non fare nessuna delle due cose, cambio proprio direzione e mi affaccio su un altro lato del terrazzo, il quale si affaccia sulle strade e piazze sottostanti, decido di scendere lì ed esplorare la città a piedi. Mi calo giù e atterro dolcemente sulla strada, mi guardo intorno, la vista è un po' offuscata, devo ristabilizzarmi, perciò mi concentro sull'asfalto sotto di me, ci sfrego le mani sopra mentre lo osservo scrutandone i più piccoli dettagli. Non è particolarmente ruvido, deve essere stato fatto da poco. Mentre sono ancora chinato vedo un tizio a pochi centimetri da me e mi viene in mente di tirargli giù i pantaloni per vedere la sua reazione, lo faccio ma lui non sembra accorgersi della mia presenza. Poi mi alzo in piedi e mi guardo intorno, ora le immagini sono più nitide, i volti delle persone sono reali, tuttavia mi rendo conto di trovarmi ancora in un ambiente onirico di mezzo. Ciò è confermato anche dal fatto che, osservando i volti dei passanti, ne vedo alcuni che assomigliano a persone che conosco.[/slpc] Perdo lucidità per un po' ma in seguito [slpc]la riacquisto mentre mi trovo a camminare lungo una strada con schiere di palazzine ad entrambi i lati. In fondo alla strada c'è un palazzo lussuoso di 5 piani, con i balconi dalla forma tondeggiante, disposti nella parte centrale dell'edificio. In alto leggo la scritta "HOTEL". La cosa mi incuriosisce, deve trattarsi di una specie di hotel di lusso, voglio entrare a dare un'occhiata. Noto anche un'altra scritta: "PIZZERIA", situata un piano più in alto di "HOTEL". C'è quindi anche una pizzeria lassù, motivo in più per esplorare questo edificio

. Decido di raggiungere il piano della pizzeria, che mi pare fosse l'ultimo o al massimo il penultimo, volando direttamente lì partendo dalla strada. Mi concentro per levitare ma qualcosa va storto, non riesco a controllare il volo e mi ritrovo sbalzato verso l'edificio, attraverso il muro e mi ritrovo in quello che sembra una sorta di parcheggio sotterraneo.[/slpc]Poco dopo lo scenario si oscura completamente e il ricordo sfuma.
10 aprile 2022
Lucido/vivido/realtà parallela ore 4.30-6.30
[slpc]Mi trovo in un luogo indefinito all'aperto, di giorno, intorno a me ci sono dei tendoni di copertura, tipo quelli che si usano per gli spazi esterni di bar o ristoranti. Prendo lucidità e rimango per un po' a fissare cose e persone come esperimento di stabilità. Poi mi allontano e attraverso prima una piazza pedonale, poi una strada. Qui incontro una bella ragazza mora, dai capelli lunghi e lisci. Ci conosciamo già, ci siamo già incontrati qui in questo posto, sono già stato qui (da sveglio non ne ho alcun ricordo). Camminiamo insieme e parliamo un po', in particolare lei mi dice qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un tizio che era con me la volta scorsa che sono venuto qui e che cercava di fare una certa cosa ma non ci era riuscito. Mi guardo intorno, leggo delle scritte e faccio notare alla ragazza quanto esse siano stabili e non si modifichino di una virgola. Arriviamo davanti ad una vetrata dietro la quale ci sono degli impiegati alle loro postazioni di lavoro, anche se non riesco a capire di che lavoro si tratta esattamente, sembra qualcosa tipo sportelli degli uffici postali. Chiedo ad una di loro, una ragazza, che posto sia questo e lei mi diede come risposta un nome che però ricordo solo vagamente, la cui parte iniziale mi pare fosse "New", sembrerebbe essere il nome di un centro commerciale o di una catena di negozi. Chiedo poi in che città ci troviamo ma non sa rispondermi e guarda i suoi colleghi per vedere se loro sanno la risposta ma nessuno parla. A quanto pare non sanno rispondere, forse questo posto non è una città o comunque non ha un nome specifico. Nel frattempo la ragazza che era con me ha proseguito all'interno della struttura, accelero dunque il passo per raggiungerla, sperando non sia andata troppo lontano. Entro anche io nell'edificio e la vedo, vorrei chiamarla per nome ma non so o non ricordo come si chiama. Poi qualcosa dentro di me mi suggerisce il nome "Anna", così la chiamo usando questo nome e la raggiungo.[/slpc] Da questo momento il ricordo sfuma, forse l'esperienza si conclude qui.
In seguito faccio almeno un altro sogno non lucido o semi lucido in cui ricordo questa esperienza e nel quale essa viene integrata con ricordi aggiuntivi. Ricordo che ero già stato lì e fatto cose simili in un'esperienza passata (che però non figura nel mio diario, non ne ho alcun ricordo nella vita di veglia) e mi metto a confrontare le due esperienze, cogliendone le differenze. Nel farlo mi trovo anche a parlare con alcune persone incontrate nell'una o nell'altra o in entrambe. In particolare parlo con un tizio con il quale ricordo di aver preso un tirreno forse nella prima delle due esperienze. Ora siamo di nuovo su quel treno e lui mi dice che su un treno passato accanto al nostro ha appena visto una persona che aveva visto qui anche l'altra volta e che ciò gli sembra una coincidenza incredibile. Gli dico che non è così strano, magari questa persona vive o lavora qui o comunque frequenta abitualmente questo posto per qualche altro motivo. Gli faccio l'esempio della ragazza di prima, dicendogli che l'ho incontrata qui per due volte. Qui mi arriva un flash di un momento in cui lei mi parlava di quel tizio che era con me e cercava di fare una certa cosa senza riuscirci (non ricordo chi fosse quel tizio perché a quanto pare ho rimosso quella parte dell'esperienza, è possibile che fosse la stessa persona con il quale avevo preso il treno e con cui adesso sto parlando). Qui perdo totalmente lucidità e da qui in avanti oltre ai ricordi aggiuntivi avviene proprio un cambiamento della mia personalità, come se fossi un'altra persona, forse una versione alternativa di me stesso in una realtà parallela. I miei pensieri ora sono tutti rivolti verso quella ragazza, penso di essere innamorato di lei, che però so essere già impegnata. Per un attimo penso anche di confidare questi miei sentimenti al tizio ma poi decido di tenermeli per me. Nel frattempo si è fatta sera e sono arrivato davanti alla palazzina in cui a quanto pare abito in questa realtà alternativa. Vedo proprio quella ragazza che cammina qualche metro avanti a me, o almeno penso che sia lei, e la raggiungo per andare a salutarla. Lei però si mostra piuttosto fredda e distaccata, direi quasi infastidita dalla mia presenza. Mi accorgo che è molto più alta di me e che non assomiglia per niente alla ragazza di prima né per l'aspetto fisico né per il carattere, è proprio un'altra persona. Ci salutiamo dandoci i consueti baci sulle guance ma sembra che lei lo faccia decisamente controvoglia, come per farmi contento e liberarsi di me il prima possibile. La vedo allontanarsi e fermarsi davanti al cancello di casa sua, forse citofona o forse cerca le chiavi per aprire lei stessa. Da qui in avanti ho sprazzi di lucidità, raggiungo il portone della mia palazzina e citofono per farmi aprire, mi risponde una voce maschile: << chi è? >> al che rispondo: << sono io! >> e la voce al citofono: << io chi? >>ed io rispondo dicendo il mio nome (il mio vero nome, a quanto pare è lo stesso anche in questa realtà). Il portone si apre con uno scatto,
entro e do una rapida occhiata, è un edificio un po' vecchio, forse degli anni '60, i muri sono sporchi e logori. Vorrei salire subito in casa e rilassarmi ma non posso, prima devo portare su tutto il materiale di lavoro, ovvero scope, secchi etc. (a quanto pare oltre al nome anche il lavoro è lo stesso della realtà fisica, o più semplicemente le due realtà si stanno gradualmente sovrapponendo). E' parecchia roba e dovrò fare più viaggi per portare tutto di sopra. Esco per prenderla e vedo che è appena arrivata una signora bionda sui 50-60, forse dell'Europa dell'est, la quale mi aiuta a prendere un po' di roba. Prendo quello che riesco ed inizio a salire le scale, con la donna dietro di me. Arrivati all'ultimo piano le chiedo se c'è altro da prendere e lei dice di no, abbiamo preso tutto. La ringrazio per avermi aiutato e ci salutiamo. Arrivo alla porta di casa, una porta vetrata dalla quale si vede l'interno, un attico con una bella vista su parte della città e sul mare, il quale si trova a qualche centinaio di metri da qui. Suono il campanello ma non ce n'è bisogno perché un bambino viene ad aprirmi vedendomi attraverso il vetro. Pare sia mio figlio e che non sia l'unico (non ho figli nella realtà fisica, né intendo averne ma qui mi sembra una cosa normale). Entro in casa ed ammiro il magnifico panorama ripetendo a me stesso quanto siamo fortunati ad abitare qui. C'è anche una grossa piscina e da dove sono si vede il cielo stellato sopra di noi e il mare sullo sfondo, anche se parzialmente coperto da edifici. Ora è notte quindi il mare si vede appena ma è comunque uno scenario bellissimo, inoltre noto un isolotto incontaminato a poche decine di metri dalla costa. Seduta a bordo piscina con i piedi a mollo c'è una ragazza grassoccia che ricorda vagamente una mia cugina di secondo grado. Su una panchina poi vedo sedute altre persone tra cui mio padre insieme ad un uomo suo coetaneo. C'è parecchio movimento in casa, la mia realtà fisica e questa realtà si mescolano sempre di più creando situazioni sempre più assurde e grottesche che evito di descrivere.
12 aprile 2022
Lucido/OBE/Paralisi ore 4.45-5.45
[slpc]Sono sul letto nello stato ipnagogico ad osservare il buio 3D in attesa che si formi uno scenario intorno a me. Vedo ad un certo punto un minuscolo buco da cui filtra della luce e sembra si stia allargando, perciò penso che si tratti dello scenario nel quale sto per entrare. Inizio poi a percepire il mio corpo onirico/astrale, ora posso muovermi ma non mi alzo subito. Ad un tratto vedo me stesso in terza persona alzarsi dal letto per qualche istante, dopodiché mi alzo io stesso in prima persona. La stanza è illuminata a giorno, mi guardo intorno, poi osservo il mio riflesso allo specchio, il quale si presenta abbastanza fedele al mio aspetto fisico, almeno per quanto riguarda il viso, stranamente però appaio più basso del normale. Eseguo dei movimenti e noto che il mio riflesso li ripete a scoppio ritardato, come se non fosse affatto un riflesso ma proprio un'altra persona al di là dello specchio che cerca maldestramente di sembrare il mio riflesso

. Vedo poi mio fratello sdraiato sul suo letto e do un'occhiata anche al mio, che ovviamente è vuoto, con le coperte un po' in disordine. Mi sollevo in levitazione a pochi centimetri dal pavimento e mi sposto fluttuando fuori dalla mia stanza, tuttavia prima di arrivare al salotto si oscura tutto. Arrivo comunque in quello che percepisco essere il salotto e nella totale oscurità percepisco un'ondata di energia negativa, un attimo dopo mi ritrovo a letto in paralisi, con la solita entità aliena a farmi "compagnia". Oltre alla compressione al torace sento quella sgradevole sensazione di formicolio, umidità e risucchio dietro al collo. Sopporto la cosa finché non riesco a proiettarmi mentalmente fuori dal corpo. Il ricordo però qui si fa vago e anche la mia lucidità vacilla, finendo per ritrovarmi in ambienti molto confusi e fumosi. Riparto in seguito dal letto e salgo al piano terra, esco dal portone e mi metto a toccare cose intorno a me per stabilizzare, ringhiera, foglie, fiori. Esco in strada, chiudo il cancello e resto per un po' a scuoterlo finché non mi sento del tutto stabilizzato. Mi incammino poi lungo la strada praticando ADA e dopo qualche istante inizio a sentirmi leggero, guardo verso l'alto e mi rivolgo al mio Sé Superiore chiedendo di incontrare una guida. Qualcosa però va storto, inizio sì a levitare come previsto ma solo per un istante mi trovo a salire verso l'alto, dopodiché vengo invece tirato con forza all'indietro e mi ritrovo un attimo dopo di nuovo in paralisi, sempre con l'entità aliena addosso e la solita sensazione sgradevole descritta prima. Siccome ormai questa sensazione si presenta piuttosto spesso, decido di soffermarmi un po' su di essa per cercare di capire cosa può essere. Focalizzo la mia attenzione su quel punto del collo, sento come una specie di flusso di energia che sembra uscire da lì, proprio come se questa entità la stesse risucchiando. Mi viene in mente allora di provare a prendere il controllo di questo flusso e magari di invertirlo o almeno bloccarlo in qualche modo. L'azione di invertire il flusso non sembra funzionare ma a dire il vero non ci insisto più di tanto e cambio subito strategia optando per il blocco. Immagino come una sorta di diga che blocchi il flusso di energia impedendo all'entità di risucchiarne altra ma al tempo stesso anche a quella che è uscita di rientrare[/slpc]. Non sono in grado di stabilire se la cosa funzioni o meno perché poi perdo lucidità e quello che succede in seguito lo dimentico, probabilmente
proseguo a sognare normalmente.
17 aprile 2022
Paralisi/OBE ore 2.00-7.30
[slpc]Mi trovo in paralisi ma in una posizione insolita, con la testa nel senso opposto e non del tutto disteso ma come parzialmente sospeso a mezz'aria. Sono avvolto da intense vibrazioni che percepisco soprattutto nella testa ed intorno ad essa. In realtà, almeno inizialmente, mi percepisco solo nella mia testa e non sento il resto del mio corpo. Ho l'impressione che possa esserci una qualche presenza davanti a me ma sono ancora in uno stato confusionale. Mi arriva un vago ricordo di aver ricevuto un consiglio da non ricordo chi, che mi suggeriva di tendere una mano alla presenza in segno di amicizia. Così faccio, nonostante l'inquietudine, nel frattempo infatti la mia percezione si è estesa al resto del mio corpo o perlomeno fino a tutto il busto e alle braccia. Le vibrazioni sono molto intense e anche rumorose, credo perciò che faticherei a sentire la voce di un'eventuale presenza. Non ne sento tuttavia nemmeno l'emanazione, né mi arriva alcun messaggio telepatico o rote di informazioni, a parte quello già citato di tendere la mano. Forse la presenza c'era e se n'è già andata via e magari è stata essa stessa a darmi quel suggerimento. L'inquietudine comunque ancora non mi abbandona e a tratti cedo all'istinto di tentare di uscire dalla paralisi e svegliarmi nel corpo fisico. Fortunatamente però mi trovo in uno stato di paralisi molto profondo e non è così facile uscirne. Cerco di prendere il controllo del mio respiro, quando penso ad esso infatti mi sento in apnea e devo fare un certo sforzo per tornare a respirare. Questa apnea è ovviamente illusoria ma essendo la mia lucidità ancora bassa ho il timore di trovarmici veramente e sento perciò il bisogno di prendere il controllo del respiro per riattivarlo "manualmente". Per verificare di averne il pieno controllo lo attero per alcuni secondi eseguendo una specie di motivetto, riesco a sentirlo ma è impossibile stabilire se esso sia solo mentale o anche fisico. Non mi sono comunque ancora liberato dell'inquietudine, sento che se mi lasciassi andare verrei trasportato via chissà dove e senza ritorno, la solita sensazione, ovviamente illusoria, dettata dall'istinto di sopravvivenza. Tento dunque nuovamente di uscire dalla paralisi ma essa si rivela ancora abbastanza profonda e non ci riesco. Qui la mia lucidità aumenta e decido finalmente di lasciarmi andare. Vengo inizialmente attirato all'indietro verso la parete accanto al mio letto, poi inizio ad essere sballottato qua e là per la stanza. Vedo mio fratello che dorme nel suo letto e noto che è giorno e c'è il sole. Mi sembra un po' strano che ci sia il sole perché sono convinto che sia ancora notte fonda, poi però mi ricordo che stanotte sono andato a dormire molto tardi, (poco prima delle 2.00, in seguito al compleanno di un mio amico che abbiamo festeggiato ieri sera) e che quindi è molto probabile che sia già mattina. Vengo poi trasportato in salotto e decido di uscire di casa attraversando le finestre del salotto. Da qui in avanti però non sono più io a decidere dove andare e ciò mi fa pensare che in realtà se sono uscito dalla finestra quando volevo farlo è solo perché in quel momento le mie intenzioni coincidevano con la volontà della Forza Invisibile che mi sta trasportando. Vengo trasportato inizialmente in direzione del mare e ci arrivo in pochi istanti, vedo il mare ma qui non sono più nella mia città. Inizio a volare lungo la costa sorvolando case, palazzi e strade da un'altezza di qualche decina di metri. Mi viene in mente di spingermi a largo ma a quanto pare la Forza Invisibile ha altri piani e continua a trasportarmi lungo la costa. Da centri urbani con case e palazzi non troppo alti mi trovo poi a sorvolare un arcipelago di piccole isole almeno in parte abitate e scogliere spettacolari con abitazioni a picco sul mare. Mi trovo poi a sorvolare una città con grattacieli e qui inizio a spostarmi verso l'entroterra. Ora sto volando molto più basso, a pochi metri dal suolo e passo in mezzo a vari edifici. La mia lucidità nel frattempo è calata, inizio a ricevere pacchetti di informazioni dirette (rote) che mi dicono qualcosa che potrei riassumere così: certi edifici che vedo sono di proprietà di alcune aziende, multinazionali o catene di negozi ed il loro aspetto è studiato per avere un certo effetto psicologico su chi li guarda, secondo i principi della psicologia del marketing. Vedo ora un edificio lungo e e basso, di due piani forse, dalla forma particolare. So che ospita un centro commerciale, il cui nome è una sigla di tre lettere che però non ricordo esattamente, forse "TNS" o comunque queste stesse lettere messe in un altro ordine.[/slpc] Qui la mia lucidità viene meno, atterro e da qui in avanti mi ritrovo in situazioni oniriche confuse e grottesche.
19 aprile 2022
Serie di lucidi ore 4.30-5.30
Episodio 1:
[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, arrivano le vibrazioni e lievi pressioni al torace. Al momento opportuno mi rotolo giù e rimango per un po' sdraiato in posizione supina sul pavimento, con la testa però stranamente rivolta nel senso opposto, ai piedi del letto. Sono avvolto da intense vibrazioni e scossoni, mi alzo in piedi, la stanza è illuminata, mi guardo allo specchio e il mio riflesso risulta abbastanza fedele al mio aspetto fisico. Esco di casa e qui mi ricordo di richiamare alla mente nozioni della veglia per aumentare la mia lucidità. Inizio dal ripetere ad alta voce la data di oggi, poi alcune cose che ho fatto ieri e quello che ho in programma di fare oggi. Raggiunto l'incrocio mi ritengo soddisfatto e proseguo con lo step successivo,[/slpc] tuttavia lo scenario si crolla di colpo e riparto dal letto.
Episodio 2:
[slpc]Mi alzo dal letto, esco di casa e mi dirigo verso l'incrocio dalla parte opposta rispetto a quello dell'episodio 1, è notte e dopo aver girato l'angolo lo scenario intorno a me si modifica. Ora mi trovo in un lungo corridoio al chiuso, in fondo al quale vedo una porta a vetri dai montanti bianchi. Attraverso i vetri vedo che fuori tira un forte vento e che la strada è bagnata, segno che ha piovuto da poco. Vedo delle pozzanghere e quando esco sento il vento, anche se qui dove mi trovo sono parzialmente riparato. Si vede chiaramente l'acqua di una pozzanghera incresparsi a causa del vento. Proseguo senza una meta precisa, mi trovo a passare per ambienti sempre più caotici, perlopiù al chiuso. Decido che devo dare una scossa a questa situazione, per raggiungere un ambiente di livello più elevato devo salire verso l'alto, perciò mi serve una scalinata o meglio ancora un ascensore. Lo dico ad alta voce ma nel frattempo la mia lucidità è calata e ora con me ci sono due tizi che mi seguono e io mi lascio seguire invece che allontanarli. Non hanno cattive intenzioni, tuttavia la loro presenza mi distrae, avrei bisogno di proseguire da solo ma non sono abbastanza lucido per rendermene conto. Usciamo dall'edificio, giriamo l'angolo sulla sinistra e troviamo subito un ascensore. Ci entriamo e cerco subito un pulsante con una freccia che punti verso l'alto, siccome non lo trovo ne premo uno a caso e l'ascensore inizia a salire. Sul pannello dei comandi c'è un display sul quale vedo scorrere i numeri, sono numeri relativamente alti tra essi ricordo il 27. Ora l'ascensore è trasparente e posso vedere fuori, è giorno e c'è il sole, sembra già un miglioramento rispetto a prima, vediamo ora dove mi porta. Ora però mi accorgo che non stiamo più salendo verticalmente, l'ascensore sembra muoversi in diagonale se non addirittura in orizzontale. Inizio a sentirmi destabilizzare, quindi premo ripetutamente un pulsante per far fermare l'ascensore, un tasto con una figura stilizzata di un omino che preme a sua volta un pulsante. L'ascensore però non si ferma subito e quando si ferma è troppo tardi[/slpc] perché mi scollego e riparto dal letto.
20 aprile 2022
Lucido ore 4.00-5.30
[slpc]Prendo lucidità mentre mi trovo a percorrere l'ultimo tratto della strada che costeggia la ferrovia. C'è parecchia gente, un via vai di persone che entrano ed escono dal sottopassaggio, alle quali se ne aggiungono altre che si trovano ferme da una parte, in piedi o sedute, impegnate in varie attività. Vedo un tizio di colore seduto da solo in un angolo, lo raggiungo e mi fermo a parlarci[/slpc], il ricordo però qui sfuma.
22 aprile 2022
Lucido ore 4.45-5.30
Sono a scuola in classe a svolgere un compito, il mio compagno di banco, seduto alla mia sinistra, mi spiega delle cose relative a tale compito. La prof ad un certo punto se ne accorge e lo rimprovera, poi si rivolge a me arrabbiata e mi dice di andare a sedermi all'ultimo banco, il quale è vuoto. La cosa mi scoccia, non tanto per il fatto di separarmi dal mio compagno di banco, quanto per il fatto di dovermi alzare da questo comodo e caldo posto. Comunque obbedisco e vado a sedermi all'ultimo banco, uno dei due che siedono al banco davanti a me, L., il quale nella realtà fisica è un mio ex compagno di classe, si gira ed inizia ad infastidirmi (cosa che faceva realmente quando andavamo a scuola). Io, che già sono nervoso, reagisco malissimo, gli afferro la nuca e gli spingo la testa in avanti rivolgendogli parole minacciose e insulti. Torno a sedermi ma il foglio del compito ora ce l'ha il compagno di banco di L., ovvero il mio amico A.S., il quale mi rimprovera per la mia reazione eccessiva. Gli chiedo scusa ammettendo di aver esagerato, sono colmo di rabbia ma mi sforzo di trattenermi, inizio però ad immaginare una scena in cui do di matto e mi faccio cacciare dalla classe dalla prof. Ora mi trovo fuori e
rimango per alcuni minuti fermo in piedi a guardare fisso davanti a me. Ad un certo punto[slpc]inizio a prendere lucidità, finché non realizzo pienamente di essere in un sogno e decido di uscire all'aperto. Vedo una porta finestra e mentre vado in quella direzione sento il telegiornale che parla della guerra in Ucraina, dicendo che i russi sono allo stremo e che questo è il momento giusto per negoziare e che l'Occidente non deve farselo sfuggire. La voce al telegiornale parla di un occasione per instaurare finalmente le "città separate", cosa che a quanto ho capito è intesa in senso economico, non ricevo tuttavia altre informazioni a riguardo. La cosa comunque lì per lì mi fa venire in mente le Città (scritta volutamente con la C maiuscola, così come era nel libro) sotterranee di "Abissi d'acciaio" di Isaac Asimov, romanzo di fantascienza che ho letto qualche anno fa. Esco e mi trovo ora su un balcone, in un primo momento penso di salire sul parapetto e volare via ma poi la mia attenzione si sposta su un ragazzo che se ne sta in piedi sopra ad un oggetto indefinito al centro del balcone (non ricordo cosa fosse tale oggetto ma era alto circa un metro e il ragazzo si trovava sopra di esso, a tratti in piedi, a tratti seduto e ogni tanto scendeva per poi risalire). Il tizio mi dice qualcosa con aria allegra e sguardo sorridente, poi gli chiedo di dirmi qualcosa di interessante e che ritiene essere importante per me. A questo punto lui mi racconta di aver avuto un'esperienza di sogno lucido in cui ha incontrato...il Sesso. Ne parla proprio come se fosse un personaggio o entità, ecco perché lo scrivo con la lettera maiuscola. Per essere sicuro di non aver capito male gli chiedo se ha proprio incontrato la personificazione del sesso in un sogno lucido e lui mi risponde: << sì, ma non ero proprio lucido al 100 % >>. Poi mi dice che si trattava di un personaggio femminile che gli aveva provocato emozioni molto forti, per descrivere l'effetto particolare che tale incontro aveva avuto su di lui usa un aggettivo specifico che però ho dimenticato. Mi dice anche: << era un personaggio femminile come te, anzi no, tu sei finto >>. Io, sorpreso, sorvolando sul fatto che mi considera finto (probabilmente intendeva dire che mi considera un personaggio onirico), gli dico che sono un maschio e gli chiedo: << dunque tu mi vedi come una donna? >> e lui altrettanto sorpreso dice di sì. Mi chiede poi qualcosa che ricordo vagamente. Provo a specchiarmi
in una vetrata per vedere se davvero ho l'aspetto di una donna ma non si vede gran che, forse a causa del riflesso del sole o del fatto che ci sono ora molte persone che fanno avanti e indietro. Tra queste persone sbuca all'improvviso un tizio pelato che mi viene incontro con fare minaccioso e mi spinge contro la vetrata. Qui però interviene un altro tizio che ricorda un ragazzo della mia città che giocava a calcio con mio fratello nelle categorie giovanili, ferma l'aggressore liberandomi dalla sua morsa e permettendomi di proseguire l'esperienza. L'aggressore però insiste ed ora sono in due a tenerlo, il ragazzo di prima e il tizio che mi ha salvato un attimo fa. Fanno una gran fatica però, l'uomo calvo ha una forza fisica notevole e riesce ad un certo punto a liberarsi. Nel frattempo però io non sono rimasto con le mani in mano, ho approfittato del fatto che l'aggressore fosse momentaneamente trattenuto per concentrarmi nel caricarmi di energia. Ormai sono pronto e quando mi viene incontro gli sferro un pugno in faccia che lo mette ko all'istante. Ora proseguo e mi ritrovo in un luogo diverso e molto più tranquillo, una strada di un quartiere costituito da case e piccole palazzine. Leggo il cartello di una via: "via Milano" e poco più avanti, ad un incrocio, un altro cartello analogo con su scritto << via San Marino >>. Raggiunto l'incrocio[/slpc] il sogno si dissolve e forse qui mi sveglio.
25 aprile 2022
Semi lucido ore 6.30-7.10
Prendo lucidità mentre sono a letto nello stato intermedio, ma per qualche motivo sono convinto di trovarmi non a casa mia nella mia città ma nella casa in montagna dei miei nonni, forse a causa di un sogno normale immediatamente precedente, se c'è stato però l'ho dimenticato. Ho dei vaghi ricordi di aver trascorso qui diversi giorni e che questa è la penultima notte che dormirò qui, dato che abbiamo in programma di partire domani mattina per tornare nella mia città. Nella realtà fisica sono più di 10 anni che non vado in quella casa ma mi capita spesso di sognare di trovarmi in vacanza lì. Si tratta molto spesso di sogni vividi, nei quali ogni volta ho il ricordo di aver sognato spesso di essere lì e puntualmente ogni volta dico a me stesso "stavolta ci sono venuto davvero", invece è l'ennesimo sogno, ma me ne accorgo solo al risveglio. Forse mi è capitato di prendere lucidità una o due volte in tali circostanze. Un altro elemento che caratterizza quasi tutti i sogni in cui mi trovo in quella casa è una sensazione di amarezza per aver sprecato il mio tempo lì. In tali sogni infatti sono quasi sempre alla fine della vacanza ed ho la sensazione che il tempo sia trascorso in fretta senza che mi godessi a pieno la mia permanenza in quella casa. La stessa sensazione si presenta anche questa volta, sono convinto di trovarmi qui da alcuni giorni e di averli sprecati, di non essere stato abbastanza presente in me stesso. A complicare ulteriormente le cose c'è anche il vago ricordo di essermi trovato già altre volte nello stato intermedio questa notte e che in quelle occasioni ero invece convinto di trovarmi a casa mia nella mia città (cosa effettivamente vera, ma che consideravo falsa in quel momento in quanto convinto di trovarmi invece nella casa in montagna, insomma una roba un po' contorta

) e che quindi mi ero trovato ad iniziare le mie esplorazioni da lì, come al solito.
Ora che invece sono consapevole di trovarmi nella casa in montagna, posso finalmente approfittarne per iniziare il lucido da un luogo diverso. Mi alzo dal letto che ancora la vista non è attiva, ma avendo la convinzione di essere nella casa in montagna mi muovo al buio come se mi trovassi lì e quando la vista si attiva mi trovo effettivamente lì, precisamente in salotto. Salgo le scale verso il primo piano, qui c'è un altro salotto ma lo trovo diverso da come lo ricordavo, non mi soffermo però ad osservarlo e proseguo piuttosto nel corridoio dal quale si accede alle due camere da letto ed al bagno. Entro nella camera adiacente al bagno, nella quale so esserci mia cugina D., la quale occupa questa stanza insieme alla madre S. (nella falsa realtà in cui mi trovo in vacanza lì, oltre a me e ai miei ci sono anche altre persone, amici e parenti di mia madre, con i quali più volte sono andati in quella casa nella realtà fisica a trascorrere un weekend).
Entrato nella stanza trovo S. ma non D., addormento S. con i miei poteri, dopodiché sento D. parlare al cellulare e la intravedo al di là di una parete semi trasparente, in piedi su una rampa di scale che nella realtà fisica non esiste. A quanto pare qui c'è un ulteriore piano al quale si accede tramite questa scalinata. Salgo e scopro che conduce ad un terrazzo che si rivela essere lo spazio esterno di un ristorante. Ci sono tavoli con persone sedute a mangiare, tra i quali noto diversi uomini che indossano una tuta arancione molto simile a quella dei detenuti americani. Decido di tornare di sotto ed esplorare la casa ma quando sto per scendere le scale noto che da quella parte è tutto buio, cambio dunque idea e decido di prendere il volo. Salgo in piedi sul parapetto e mi lascio andare, vengo trasportato nel
buio totale, forse verso il basso, e dopo un po' la vista si riattiva e mi vedo scorrere davanti rapidamente immagini di cartoni animati. Vedo l'immagine animata del mare e dopo un po' vedo spuntare quella che sembra un'imbarcazione a vela dai colori accesi tra cui spicca il rosso. Dopo un po' le immagini iniziano a farsi reali, si tratta sempre del mare e ogni tanto si vede qualche isola. Mi trovo però ancora almeno parzialmente fuori dallo scenario, vedo il mare scorrere ad una velocità inaudita, molto più veloce di altre volte, ma non mi percepisco in movimento, sono semplicemente immagini che scorrono. Provo a toccare l'acqua sotto di me ma la sento in maniera quasi impercettibile, segno che non sono ancora integrato in questo ambiente. La cosa va avanti per un po' e ad un certo punto inizio a sentire delle voci che sembrano provenire da un televisore, sembrerebbe un cartone animato. Qui allora penso che si tratti un televisore acceso in casa, che qualcuno si sia già alzato ed abbia acceso la TV. Lo sento però molto vicino, non ricordavo ci fosse un televisore in questa stanza (sono ancora convinto di trovarmi nella casa in montagna, dove in effetti c'è un solo televisore e si trova in salotto). Le voci del
televisore interferiscono con la mia concentrazione e perdo definitivamente il contatto con lo scenario nel quale stavo cercando di sintonizzarmi. Ora mi percepisco a letto e sento anche la voce di mio padre che mi chiama, ho il dubbio se sia veramente lui oppure la solita entità. Mi si avvicina ed inizia a scuotermi per svegliarmi, rimango immobile, stranamente non mi sveglio e questo dovrebbe darmi la conferma che si tratta di un'illusione. Invece continuo ad avere il dubbio, anzi ad un certo punto quasi mi convinco che sia veramente mio padre che mi sta chiamando. Decido alla fine di uscire dalla paralisi e svegliarmi e qui con mia sorpresa realizzo che non solo non c'è nessuno nella stanza e che il televisore è spento, ma anche che non mi trovo nella casa in montagna bensì nella mia camera nella mia casa. Realizzo dunque che tutto il sogno lucido era partito da una base di consapevolezza errata, mi chiedo dunque se si possa comunque considerare come sogno lucido. In ogni caso tutto ciò è stato utile perché per una volta mi ha dato la possibilità di iniziare la mia esperienza da un luogo diverso da casa mia, aprendo nuove possibilità senza che dovessi fare troppa strada, anche se alla fine non ne ho approfittato a pieno, essendo comunque la mia lucidità troppo bassa.
30 aprile 2022
Lucido ore 6.45-7.50
Mi trovo nello stato ipnagogico e[slpc]prendo lucidità, mi visualizzo uscire di casa in giardino e dal giardino al piazzale dietro casa. Gradualmente mi integro nello scenario, mi metto a correre lungo la discesa e mi sento sempre più integrato nell'ambiente. Arrivato giù sono ormai a tutti gli effetti all'interno dello scenario onirico, il quale è estremamente vivido e reale. Mi guardo intorno, è tutto molto simile alla realtà fisica, vedo l'incrocio in fondo alla discesa, poi guardo in direzione di casa mia in cima alla salita. Qui il cantiere del palazzetto dello sport in costruzione però non c'è più o se c'è è molto ridotto, quando sono uscito dal giardino mi pare ci fosse ancora. E' una bella giornata di sole, probabilmente mattina a giudicare dalla tranquillità e silenzio, le immagini sono abbastanza stabili anche se a dire il vero non mi metto a leggere scritte o ad osservare piccoli dettagli, mi limito a degli sguardi panoramici. Ora mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzare ulteriormente, poi raggiungo la strada e la percorro in salita, qui però mi destabilizzo e lo scenario si dissolve. Mi chino immediatamente a sfregare di nuovo le mani sull'asfalto per recuperare lo scenario, lo sento chiaramente al
tatto per alcuni secondi ma poi sento che sto perdendo il contatto[/slpc] e poco dopo mi sveglio. Resto però immobile e mi riaddormento praticamente subito. Poco dopo [slpc]mi ritrovo nuovamente nello stato ipnagogico e faccio come prima. Non ricordo il momento in cui esco di casa ma in ogni caso mi ritrovo in strada, anche qui è giorno e c'è il sole. Percorro un piccolo tratto durante il quale mi guardo le mani, le quali hanno 5 dita come sempre ma stavolta sembrano stranamente più larghe del normale. Decido poi di entrare in una delle case sulla destra, per usarle come passaggio verso un altro scenario. Mi fermo davanti ad un cancello e premo un pulsante sul muro posto ad un'altezza di circa un metro da terra, convinto che sia il citofono di questa villa. Tuttavia passa qualche secondo e nessuno mi risponde, mentre vedo che un cancello poco più a destra, di un'altra villetta, è aperto e c'è una donna che lo sta attraversando. Siccome c'è un altro pulsante accanto a quello che ho premuto, penso che forse ho sbagliato citofono, devo aver citofonato alla villetta accanto. Premo dunque l'altro pulsante ed ecco che si affaccia un uomo dal balcone al primo piano, mi dice qualcosa che non ricordo a proposito proprio del citofono. In ogni caso non mi apre e io rimango fuori, non mi resta che aprire il cancello a modo mi[/slpc]o ma qui inizio a destabilizzarmi e perdo il contatto con il sogno. Mentre sto per svegliarmi mi pento di non aver forzato subito il cancello o di non essere entrato nella villetta accanto, il cui cancello era già aperto.
7 maggio 2022
Lucido ore 6.15-7.15
[slpc]Sono nello stato ipnagogico, forse in seguito a diversi episodi semi lucidi di cui ho un vago ricordo[/slpc] (ricordo che ad un certo punto mi sono trovato a squarciare con la forza bruta una parete di mattoni per aprirmi un varco). [slpc]Ora vedo davanti a me un ponticello che si diparte dal retro delle case della mia via, all'altezza dei tetti delle case stesse. Mi visualizzo percorrere quel ponticello e dopo qualche istante ci sono sopra, per stabilizzarmi tocco un corrimano di colore bianco alla mia destra mentre cammino lentamente. Sento al tatto la superficie liscia del corrimano mentre osservo le case alla mia destra dall'alto. Il ponte è leggermente in salita e termina in una strada più ampia ed affollata. E' tutto estremamente vivido e reale, è una splendida giornata di sole e c'è una bella atmosfera positiva, serena e spensierata. Sulla sinistra c'è una salita più ripida che conduce alla parte alta della città, che come detto nel punto in cui mi trovo è già sopraelevata rispetto al livello del mare ed al resto della città, anche se di pochi metri. Leggo una scritta in alto che però al risveglio dimentico. Alla mia destra vedo dei tavolini di un bar o di un chiosco con della gente seduta e poco più in là un parapetto che si affaccia sul mare. Mi fermo per qualche istante ad ammirare il mare, un'immensa tavola azzurra, la cui vista mi trasmette grande calma e pace. Ora però voglio esplorare questa città e in particolare la sua parte alta, imbocco dunque la salita, la quale è piena di gente, perlopiù turisti. So che la presenza di tutte queste persone mi rallenterà ma la cosa non mi disturba affatto, il loro chiacchiericcio di fondo non è per nulla fastidioso e non mi distrae minimamente, anzi tutto ciò mi mette allegria ed entusiasmo. Mentre salgo ogni tanto mi volto a dare un'occhiata dietro di me per vedere se c'è qualcuno al quale chiedere di farmi da guida ma vedo solo persone in gruppo, quindi non adatte a tale scopo. Arrivato alla fine della salita mi trovo un una strada più ampia e più o meno pianeggiante. Vedo che la maggior parte delle persone va verso destra, a quanto pare è da quella parte che prosegue il percorso turistico. Vedo una signora anziana che cammina in quella direzione da sola, non mi sembra particolarmente sveglia, non può certo essere lei la mia guida, però la raggiungo ugualmente e le chiedo se sa dove posso trovare una guida. La sua risposta però è un po' vaga e in ogni caso non me la ricordo. Torno indietro e raggiungo un'area dove sembra non esserci nessuno ma da cui si può vedere il mare dall'alto. C'è però una rete di recinzione che impedisce di raggiungere il bordo dello spiazzo dal quale ci si può affacciare a guardare di sotto. Inoltre il muretto che delimita lo spiazzo è piuttosto alto e per vedere il mare devo arrampicarmi sulla rete. Nel farlo mi accorgo che pochi metri più in là c'è un signore sulla cinquantina che sta facendo la stessa cosa.
<< Ciao! >> gli dico.
<< Buongiorno! >> mi risponde lui.
<< Sai come si chiama questo posto? >> gli chiedo.
<< No, sono appena arrivato qui >>
<< da dove vieni? >>
<< da Mantova >>
<< quindi vieni dal mondo fisico >>
<< sì, faccio il parroco >> mi dice mentre mi tende la mano (nel frattempo siamo scesi dalla rete e ci troviamo in uno spazio cementato di fronte ad un garage). Ci stringiamo la mano, poi gli chiedo se è ancora vivo nel mondo fisico e lui risponde qualcosa del tipo: << sì, sono vivo, a meno che io non sia morto nel frattempo >>. Con questa frase suppongo intenda dire che crede di essere vivo a meno che non sia morto nel sonno senza rendersene conto. Mi invita poi a seguirlo nel garage e qui commetto l'errore di accettare il suo invito. Dico errore perché una volta entrato in questo spazio angusto e scarsamente illuminato ed essermi fatto troppo coinvolgere nella conversazione con quest'uomo l'ambiente inizia a destabilizzarsi ed a perdere chiarezza. Chiedo all'uomo quanti anni ha e qui già si vedono gli effetti della perdita di chiarezza, poiché non riesco a capire bene la sua risposta e devo fargliela ripetere più volte (capisco solo il numero cinque mentre quello che viene prima mi arriva confuso, come se mi stesse facendo una sorta di supercazzola

). Mi sembra di capire ad un certo punto che dica "novantacinque", il che mi sembra assurdo, dunque glielo richiedo di nuovo e stavolta dice << quarantacinque >> ponendo l'accento su "quaranta". Ora esco dal garage e lui continua a parlarmi, sembra volermi trattenere qui e capisco che devo allontanarmi al più presto se non voglio farmi trascinare in situazioni caotiche che mi farebbero perdere lucidità. Sembra proprio che voglia coinvolgermi in qualche strana attività che mi farebbe solo sprecare tempo ed energia, quindi cerco di distaccarmi da lui nella maniera più educata possibile. Mi dice che non dorme da tipo tre giorni, al che gli dico << bene, allora dormi! >> e a queste mie parole ecco che si sdraia e si mette a dormire, o almeno ci prova, in ogni caso ora posso proseguire. Ormai però mi sono già destabilizzato, ho sprecato parte della mia energia in questa interazione e ho perso il contatto con quell'ambiente dalla frequenza elevata. Ora infatti mi trovo in uno scenario confuso e fumoso, un ambiente di basso livello, lontano anni luce dalla bellissima città in cui mi trovavo poco fa. Riesco comunque a stabilizzarmi, mi trovo in una qualche città ma non so dire se sia la stessa di prima, a sensazione direi di no. C'è una salita che conduce ad una piazzetta, nella quale si trova una recinzione forse di un campetto sportivo. Percorro la salita ma poi qualcosa alla mia sinistra attira la mia attenzione, vedo un gruppo di bambini accompagnati da una ragazza. La vedo per il momento solo di spalle, è alta forse poco più di me ed ha una corporatura snella e capelli rossi tinti. Penso che potrebbe essere la persona giusta a cui chiedere di farmi da guida, quindi la seguo e ad un certo punto si volta, permettendomi di vederla in faccia. Il suo volto non mi è nuovo, ha l'aspetto dell'attrice Courtney Ford (sul momento non ricordavo il nome dell'attrice, sono andato a cercarlo su Google una volta sveglio). La raggiungo e la saluto, ora è di fronte a me a pochi centimetri di distanza, riesco a vederla ma la sua immagine non è chiara al 100 %, sento che mi sto destabilizzando. Mentre camminiamo fianco a fianco le chiedo come si chiama e mi risponde: << Giovanna >>. Le chiedo se vuole farmi da guida ma qui provo un'improvvisa attrazione fisica nei suoi confronti e un attimo dopo lo scenario si dissolve. Mi ritrovo sul letto in posizione supina e percepisco una presenza sopra di me.[/slpc]
La mia lucidità vacilla e si fa tutto molto confuso, mi trovo a parlare forse con la stessa ragazza, la quale mi rivolge frasi sessualmente provocanti. Il sogno prosegue ancora un po' con una serie di scene erotiche con protagoniste ragazze in costume da bagno su una spiaggia.
9 maggio 2022
Lucido/OBE ore 5.00-6.15
Sono a casa al piano terra in salotto, guardo la TV e uso la voce e l'intento per girare i canali, spegnere e accendere. Non sempre il televisore risponde ai miei comandi con precisione, ad un certo punto dico ad alta voce << canale 427 >> e vedo in basso a sinistra i numeri 4,2 e 7 che compaiono in sequenza e un attimo dopo compare il canale richiesto. Chiedo poi un altro canale (non ricordo ora il numero) ma stavolta il televisore non obbedisce al mio comando, girando su un canale a caso. Tale canale trasmette un documentario di storia,
si vedono immagini di una spiaggia e sento una voce che parla di popoli antichi e mettendoli a confronto con i popoli cristiani. Dice che rispetto a questi ultimi essi erano più...(intelligenti? Interessanti? Non ricordo l'aggettivo usato dalla voce, in ogni caso l'intento era chiaramente quello di esaltare questi popoli antichi a scapito dei popoli cristiani). Nel frattempo [slpc]ho preso lucidità e ora mi sforzo di ascoltare e memorizzare le informazioni pronunciate dalla voce, le quali sul momento risultano assolutamente sensate e coerenti ma che poi al risveglio purtroppo ho dimenticato. Ad un certo punto si dissolve tutto e mi ritrovo sul letto nello stato intermedio, avvolto dalle vibrazioni. Mi alzo dal letto, vado di sopra ed esco attraversando il portone con un leggero attrito. Tocco la ringhiera e le piante mentre mi dirigo verso il cancello, esco in strada e vedo subito una donna dalla corporatura esile davanti al cancello della casa di fronte alla mia. Ha un'aria familiare, mi sembra di averla già vista qui altre volte (ricordo onirico). Proseguo lungo la strad[/slpc]a ma qui il sogno si dissolve e mi sveglio.