Indice Condivisione esperienze Diario dei Sogni Lucidi > Diario dei sogni lucidi di Hari

Raccolta personale dei propri sogni lucidi, da condividere.

Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 14/05/2022, 15:01

La sensazione di essere in un ambiente che esiste indipendentemente dal sognatore è davvero forte in quei casi, ma è difficile da comunicare a chi non l'ha provata almeno una volta.
È interessante che tu ci sia arrivato partendo da uno stato ipnagogico, saltando lo stato, a volte terribile, della paralisi.
Cambiare le proprie aspettative è uno sforzo immane e mi sembra che tu ci stia riuscendo con successo!
Il metodo più efficace per accedere a quei meravigliosi stati di coscienza e ambienti è sicuramente quello di, prima di addormentarsi, 'rendersi disponibile ad aiutare', qualsiasi cosa significhi a livello psicologico. Con me funziona questo sistema, in cui mi metto a disposizione, ma in realtà il parco, o centro di accoglienza, o focus 27, è solo la parte finale del percorso. Prima bisogna passare dal 'purgatorio', o in certi casi inferni, in cui 'raccogliere' i vari p.o. in difficoltà. Se si arriva lì senza portare nessuno si fa solo un giro turistico che può essere interessante per capire certe dinamiche ma, se ci si limita alla sola teoria, si fa poco.
Quindi un buon sistema per accedere a quei livelli di sogno è raccogliere p.o. e 'portarli in salvo' convincendoli in modo graduale a seguirci. Oppure, cosa secondo me un po meno frequente, chiamare una guida del posto e farsi accompagnare. Ma quest'ultima cosa secondo me è più ardua in quanto per varie complesse questioni normalmente i sognatori preferiscono essere 'parte attiva' del sogno piuttosto che lasciarsi guidare..

Hari ha scritto:Sì, ci ho pensato, in effetti era uno di quegli ambienti particolarmente stabili e reali, che percepisco come esistenti indipendentemente da me, luoghi in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Il distacco con i comuni ambienti onirici è molto netto, si avverte proprio la sensazione trovarsi in un luogo reale tanto quanto la realtà fisica.
Mi ha colpito in particolare il fatto che nonostante ci fossero molte persone in uno spazio relativamente ristretto (mi riferisco a quella strada in salita)e il conseguente chiacchiericcio, la cosa non ha minimamente interferito con la mia concentrazione e la mia lucidità. Spesso accade che quando mi trovo in luoghi affollati, con gente che parla ad alta voce tutta intorno, devo sforzarmi per mantenere la lucidità e sento il bisogno di allontanarmi il prima possibile da loro e dal rumore che emettono. In questo caso invece il chiacchiericcio è stato quasi rilassante, un po' come ascoltare in sottofondo le onde del mare.
Ciò mi fa pensare che in questa esperienza mi trovassi in un ambiente dalle vibrazioni più elevate, molto simile alla descrizione di focus 27 da parte di Monroe e Moen. Le mie esperienze in ambienti come questo sono senza dubbio le più piacevoli, anche se difficilmente riesco a raggiungerli a comando. In genere le porte d'accesso a questi ambienti si manifestano spontaneamente ad un certo punto di una mia esperienza oppure come in questo caso direttamente dallo stato ipnagogico. Quando invece provo a forzare le cose incontro spesso ostacoli continui che mi impediscono di arrivarci. Credo che ciò sia dovuto ad un circolo vizioso di aspettative negative.
Nel tuo caso invece, qual è il metodo più efficace con il quale riesci ad accedere a questo stato di coscienza?
olrac
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/06/2022, 17:29

21 maggio 2022

Lucido ore 22.00-23.40

Mi trovo al piano terra in salotto a parlare con mia zia. Ad un certo punto[slpc]prendo lucidità, le dico che siamo in un sogno e lo scenario onirico inizia a vacillare mentre lei diventa ostile. Io la rassicuro dicendole che non ho intenzione di modificare niente e lei si calma, dopodiché diventa un personaggio inanimato, in un ambiente onirico di quelli confusi e ovattati. Esco di casa nella speranza di raggiungere un ambiente migliore ma mi ritrovo invece a svolazzare per il seminterrato. Torno di sopra ed esco dal portone sempre volando ma trovo tutto molto buio e cupo. Le uniche fioche luci vengono dal cortile di una delle case vicine, dove un tizio sta montando le luci di Natale. Sfreccio a grande velocità in direzione del mare, nel frattempo lo scenario si è oscurato completamente e sto volando a velocità supersonica nel buio totale. Dopo un tempo indefinito mi ritrovo in acqua, sempre al buio, ma sento chiaramente di essere in acqua, le sensazioni sono estremamente vivide e reali. Non sono semplicemente in acqua ma sott'acqua, sono infatti in apnea e sento tutta la pressione dell'acqua sopra di me. Provo a risalire ma non ci riesco, per qualche motivo sono bloccato qui sotto e non è una sensazione molto piacevole. Il peggio però deve ancora arrivare, inizio ad essere sballottato qua e là continuamente, percepisco la presenza di cose tipo macchinari e tubi metallici intorno a me e vengo sottoposto a vari trattamenti che non capisco, anche perché sono completamente al buio. Sento pressioni all'addome e forse anche in altri punti, non provo dolore ma è comunque una situazione molto stressante, soprattutto perché non ho il minimo controllo su ciò che mi sta accadendo. Subisco tutto questo senza la possibilità di oppormi, è come essere in paralisi, solo che invece di rimanere immobile sul letto vengo spostato e sbattuto qua e là continuamente. Sono totalmente in balia di qualunque cosa mi stia succedendo e l'unica cosa che posso fare per interromperla è forzare il risveglio. Decido però di resistere e restare ancora un po' per vedere cosa succede, nella speranza di capirci qualcosa. Ad un certo punto mi ritrovo nel bagno del seminterrato di casa mia, esco svolazzando ma mi sento subito tirare all'indietro. Sento che posso contrastare questa forza ma qualcosa mi dice che
sarebbe meglio non farlo. So di essere nelle prime ore di sonno e che quindi la mia mente e il mio corpo hanno ancora bisogno di riposo, perciò dovrei assecondare e sopportare quello che accade. Mi viene poi in mente di chiedere al sogno di dirmi se effettivamente sono obbligato a rimanere qui o se posso andarmene in giro liberamente. In particolare lo chiedo a degli strani esseri neri che ad un certo punto sbucano dal nulla vicino alla porta del bagno, per poi assumere una forma simile a quella di gatti, sempre neri. Uno di questi esseri mi risponde dicendomi qualcosa che non ricordo, io gli chiedo qualcosa ma non ricordo nemmeno quella, il ricordo di questa bizzarra
e delirante esperienza è molto vago e confuso. L'uniche parole che ricordo sono qualcosa del tipo << devi uscire tu >>, il che sembra voler dire che devo capire da solo la risposta. Ad un altro essere chiedo poi di dirmi cos'è tutto questo che mi stanno facendo ma non m risponde, al che gli chiedo di darmi almeno un indizio ma non ricordo la sua risposta. Dopodiché mi lascio andare e mi trovo nuovamente ad essere sballottato qua e là e percosso. Mi rendo conto che non c'è la possibilità di ottenere risposte concrete,[/slpc] per cui metto fine a questa situazione stressante forzando l'uscita dalla paralisi e svegliandomi.

28 maggio 2022

Lucido/paralisi ore 22.00-00.00

Recupero

Mi trovo nel buio totale, avvolto da intense vibrazioni, all'inizio sono in confusione e vago a casaccio nell'oscurità, [slpc]poi ad un certo punto mi ricordo dell'obbiettivo che mi ero prefissato prima di andare a dormire. Esso consiste nell'andare a trovare una persona della mia città recentemente deceduta, verificare in che stato si trova e se necessario accompagnarla in un posto migliore. Non avevo alcun tipo di rapporto con questa persona, conoscevo solo il suo nome poiché era una vicina di casa e conoscente dei miei genitori, era malata da tempo e due giorni fa ha lasciato definitivamente il proprio corpo fisico. Chiedo ad alta voce di essere portato da questa donna, pronunciando il suo nome, che ovviamente non scriverò qui. Subito dopo la mia richiesta percepisco un leggero spostamento, poi sono di nuovo immobile e siccome non percepisco alcuna presenza, ripeto la mia richiesta. Sento ancora lo spostamento, dopodiché inizio a percepirmi in paralisi sdraiato sul letto, una paralisi parziale perché riesco a muovere alcune parti del corpo, seppur a fatica. Qui percepisco una presenza alla mia sinistra, è una sensazione già provata altre volte, non si tratta della solita entità della paralisi, è una presenza che percepisco come esterna a me. Deve essere la persona che stavo cercando, la saluto pronunciando ancora il suo nome ma inizialmente non c'è alcuna reazione da parte sua. Dopo qualche istante però percepisco alla mia sinistra una tenue luce che lampeggia due volte in rapida successione ed ho l'impressione che questa sia la sua risposta, a quanto pare sono riuscito a stabilire un contatto. Inizio
a farle alcune domande, per capire se è consapevole del suo stato, senza però essere troppo diretto. Lei risponde a tutte le mie domande con una voce spettrale e spenta, come se si trovasse in uno stato ipnotico.
<< Come stai? >>
<< Bene >>
<< Da quanto sei qui? >>
<< Da ieri >> (o forse dice "l'altro ieri", ho un dubbio su questa risposta)
<< Sai dove ti trovi? >>
<< Nell'Aldilà >>
Questa sua risposta mi rinfranca, renderà le cose più semplici, ora posso essere più diretto.
<< Bene, dunque sei consapevole di non essere più nel tuo corpo fisico...come ti trovi qui? >>
<< Assente >>
Questa risposta mi conferma che si trova in uno stato di semi incoscienza, è consapevole di aver lasciato per sempre il proprio corpo fisico ma è come imbambolata e bloccata quindi in questo ambiente oscuro, senza nemmeno porsi il problema di uscirne. Il fatto che sia consapevole di aver lasciato per sempre il piano fisico è comunque già un ottimo punto di partenza. Ora devo fare in modo che si convinca a seguirmi, affinché io possa accompagnarla al centro d'accoglienza in focus 27. Prima però mi ricordo di chiederle delle informazioni che io possa poi verificare una volta sveglio nel corpo fisico. Le chiedo di dirmi il suo cognome, informazione che non conosco e che posso
facilmente verificare, lei mi risponde subito, sempre con la voce spettrale. Ora inizio a dirle che può andare via da questo posto e se viene con me la accompagnerò in un luogo migliore. Dopo qualche istante ci troviamo a salire lentamente una rampa di scale e dopo un po' la mia vista si attiva. Ora la vedo davanti a me che cammina a fatica (so che negli ultimi tempi per spostarsi usava una sedia a rotelle) e le faccio coraggio, le dico di andare verso la luce e nel frattempo chiedo anche l'assistenza di un Aiutante. Non li vedo ma dentro di me so che sono già qui nelle vicinanze, pronti ad accogliere la donna. Attraversiamo ora un grande portone a due ante e ci troviamo all'aperto,
in un luogo finalmente luminoso e vivo. Davanti a me vedo un grande prato con delle montagne o colline sullo sfondo. A pochi metri da noi vedo una staccionata, alla quale ad attenderci c'è una donna sulla cinquantina, dai capelli corti di colore biondo-rossiccio. La riconosco, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove, forse in un film. Poco più a destra c'è anche una ragazza mora sui 20-30 anni, dai capelli neri, lunghi e lisci. Accompagno la signora e le parlo nel frattempo, ora vedo che sta decisamente meglio, non è più imbambolata e sembra perfettamente a suo agio. Arriviamo alla staccionata dove viene accolta dalla donna dai capelli corti. Faccio un pezzo di strada insieme a loro che nel frattempo si scambiano qualche parola, parlano di qualcosa che ha a che fare con l'età, e qui mi viene in mente di chiedere alla signora quanti anni ha, un'altra informazione che potrò verificare nella realtà fisica. "57" mi risponde lei e nel frattempo raggiungiamo un parco in cui ci sono altre persone che sento subito familiari, anche se non corrispondono a nessuno che conosco nella realtà fisica. Ci conosciamo tutti, siamo amici qui, è come se fossi stato già qui tante volte. Saluto la signora e la lascio in compagnia della donna dai capelli corti. A questo punto mi unisco al gruppo di amici di qui, sono molto emozionato e commosso per quello che ho appena fatto e lo dico agli altri mentre ci sediamo per terra in cerchio. Mi comporto in maniera del tutto naturale, mi sento come a casa qui. Do un'occhiata ad un altro gruppo di persone ad una decina di metri da noi, sedute intorno ad un tavolo, tra le quali c'è la signora
che ho appena accompagnato qui, forse ancora insieme alla donna dai capelli corti che l'ha accolta alla staccionata. Tra gli amici del mio gruppo ricordo un ragazzo calvo sulla trentina, un tipo simpatico e giocherellone.[/slpc]Mi trovo poi a parlare con un ragazzo alla mia destra che invece conosco anche nella realtà fisica, l'unico del gruppo, non so perché sia qui anche lui. Poi mi alzo, saluto gli altri e mi allontano. Ad un certo punto vedo mia madre seduta ad un tavolo vicino ad un signore brizzolato sui 60-70. Riconosco quell'uomo, è Bruce Moen! Mi avvicino perché in un primo momento mi era sembrato che mi stesse guardando ma quando sono davanti al tavolo vedo che guarda da un'altra parte. Poi torna a guardarmi ed inizialmente non dice niente, poi dice qualcosa che ricordo vagamente. Qui il ricordo sfuma e mi trovo in un sogno normale. Ricordo poi un frammento in cui mi sveglio forzatamente per scrivere l'esperienza prima che dimentichi dei dettagli ma poi ci ripenso e mi lascio subito scivolare di nuovo nel sonno. A dire il vero non sono in grado di dire se mi sono svegliato per davvero o se è stato un falso risveglio.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda olrac » 05/06/2022, 10:01

Complimenti Hari, bellissimo recupero! Sembra proprio che tu abbia una naturale predisposizione per questo genere di esperienze :)

Hari ha scritto:21 maggio 2022

Lucido ore 22.00-23.40

Mi trovo al piano terra in salotto a parlare con mia zia. Ad un certo punto[slpc]prendo lucidità, le dico che siamo in un sogno e lo scenario onirico inizia a vacillare mentre lei diventa ostile. Io la rassicuro dicendole che non ho intenzione di modificare niente e lei si calma, dopodiché diventa un personaggio inanimato, in un ambiente onirico di quelli confusi e ovattati. Esco di casa nella speranza di raggiungere un ambiente migliore ma mi ritrovo invece a svolazzare per il seminterrato. Torno di sopra ed esco dal portone sempre volando ma trovo tutto molto buio e cupo. Le uniche fioche luci vengono dal cortile di una delle case vicine, dove un tizio sta montando le luci di Natale. Sfreccio a grande velocità in direzione del mare, nel frattempo lo scenario si è oscurato completamente e sto volando a velocità supersonica nel buio totale. Dopo un tempo indefinito mi ritrovo in acqua, sempre al buio, ma sento chiaramente di essere in acqua, le sensazioni sono estremamente vivide e reali. Non sono semplicemente in acqua ma sott'acqua, sono infatti in apnea e sento tutta la pressione dell'acqua sopra di me. Provo a risalire ma non ci riesco, per qualche motivo sono bloccato qui sotto e non è una sensazione molto piacevole. Il peggio però deve ancora arrivare, inizio ad essere sballottato qua e là continuamente, percepisco la presenza di cose tipo macchinari e tubi metallici intorno a me e vengo sottoposto a vari trattamenti che non capisco, anche perché sono completamente al buio. Sento pressioni all'addome e forse anche in altri punti, non provo dolore ma è comunque una situazione molto stressante, soprattutto perché non ho il minimo controllo su ciò che mi sta accadendo. Subisco tutto questo senza la possibilità di oppormi, è come essere in paralisi, solo che invece di rimanere immobile sul letto vengo spostato e sbattuto qua e là continuamente. Sono totalmente in balia di qualunque cosa mi stia succedendo e l'unica cosa che posso fare per interromperla è forzare il risveglio. Decido però di resistere e restare ancora un po' per vedere cosa succede, nella speranza di capirci qualcosa. Ad un certo punto mi ritrovo nel bagno del seminterrato di casa mia, esco svolazzando ma mi sento subito tirare all'indietro. Sento che posso contrastare questa forza ma qualcosa mi dice che
sarebbe meglio non farlo. So di essere nelle prime ore di sonno e che quindi la mia mente e il mio corpo hanno ancora bisogno di riposo, perciò dovrei assecondare e sopportare quello che accade. Mi viene poi in mente di chiedere al sogno di dirmi se effettivamente sono obbligato a rimanere qui o se posso andarmene in giro liberamente. In particolare lo chiedo a degli strani esseri neri che ad un certo punto sbucano dal nulla vicino alla porta del bagno, per poi assumere una forma simile a quella di gatti, sempre neri. Uno di questi esseri mi risponde dicendomi qualcosa che non ricordo, io gli chiedo qualcosa ma non ricordo nemmeno quella, il ricordo di questa bizzarra
e delirante esperienza è molto vago e confuso. L'uniche parole che ricordo sono qualcosa del tipo << devi uscire tu >>, il che sembra voler dire che devo capire da solo la risposta. Ad un altro essere chiedo poi di dirmi cos'è tutto questo che mi stanno facendo ma non m risponde, al che gli chiedo di darmi almeno un indizio ma non ricordo la sua risposta. Dopodiché mi lascio andare e mi trovo nuovamente ad essere sballottato qua e là e percosso. Mi rendo conto che non c'è la possibilità di ottenere risposte concrete,[/slpc] per cui metto fine a questa situazione stressante forzando l'uscita dalla paralisi e svegliandomi.

28 maggio 2022

Lucido/paralisi ore 22.00-00.00

Recupero

Mi trovo nel buio totale, avvolto da intense vibrazioni, all'inizio sono in confusione e vago a casaccio nell'oscurità, [slpc]poi ad un certo punto mi ricordo dell'obbiettivo che mi ero prefissato prima di andare a dormire. Esso consiste nell'andare a trovare una persona della mia città recentemente deceduta, verificare in che stato si trova e se necessario accompagnarla in un posto migliore. Non avevo alcun tipo di rapporto con questa persona, conoscevo solo il suo nome poiché era una vicina di casa e conoscente dei miei genitori, era malata da tempo e due giorni fa ha lasciato definitivamente il proprio corpo fisico. Chiedo ad alta voce di essere portato da questa donna, pronunciando il suo nome, che ovviamente non scriverò qui. Subito dopo la mia richiesta percepisco un leggero spostamento, poi sono di nuovo immobile e siccome non percepisco alcuna presenza, ripeto la mia richiesta. Sento ancora lo spostamento, dopodiché inizio a percepirmi in paralisi sdraiato sul letto, una paralisi parziale perché riesco a muovere alcune parti del corpo, seppur a fatica. Qui percepisco una presenza alla mia sinistra, è una sensazione già provata altre volte, non si tratta della solita entità della paralisi, è una presenza che percepisco come esterna a me. Deve essere la persona che stavo cercando, la saluto pronunciando ancora il suo nome ma inizialmente non c'è alcuna reazione da parte sua. Dopo qualche istante però percepisco alla mia sinistra una tenue luce che lampeggia due volte in rapida successione ed ho l'impressione che questa sia la sua risposta, a quanto pare sono riuscito a stabilire un contatto. Inizio
a farle alcune domande, per capire se è consapevole del suo stato, senza però essere troppo diretto. Lei risponde a tutte le mie domande con una voce spettrale e spenta, come se si trovasse in uno stato ipnotico.
<< Come stai? >>
<< Bene >>
<< Da quanto sei qui? >>
<< Da ieri >> (o forse dice "l'altro ieri", ho un dubbio su questa risposta)
<< Sai dove ti trovi? >>
<< Nell'Aldilà >>
Questa sua risposta mi rinfranca, renderà le cose più semplici, ora posso essere più diretto.
<< Bene, dunque sei consapevole di non essere più nel tuo corpo fisico...come ti trovi qui? >>
<< Assente >>
Questa risposta mi conferma che si trova in uno stato di semi incoscienza, è consapevole di aver lasciato per sempre il proprio corpo fisico ma è come imbambolata e bloccata quindi in questo ambiente oscuro, senza nemmeno porsi il problema di uscirne. Il fatto che sia consapevole di aver lasciato per sempre il piano fisico è comunque già un ottimo punto di partenza. Ora devo fare in modo che si convinca a seguirmi, affinché io possa accompagnarla al centro d'accoglienza in focus 27. Prima però mi ricordo di chiederle delle informazioni che io possa poi verificare una volta sveglio nel corpo fisico. Le chiedo di dirmi il suo cognome, informazione che non conosco e che posso
facilmente verificare, lei mi risponde subito, sempre con la voce spettrale. Ora inizio a dirle che può andare via da questo posto e se viene con me la accompagnerò in un luogo migliore. Dopo qualche istante ci troviamo a salire lentamente una rampa di scale e dopo un po' la mia vista si attiva. Ora la vedo davanti a me che cammina a fatica (so che negli ultimi tempi per spostarsi usava una sedia a rotelle) e le faccio coraggio, le dico di andare verso la luce e nel frattempo chiedo anche l'assistenza di un Aiutante. Non li vedo ma dentro di me so che sono già qui nelle vicinanze, pronti ad accogliere la donna. Attraversiamo ora un grande portone a due ante e ci troviamo all'aperto,
in un luogo finalmente luminoso e vivo. Davanti a me vedo un grande prato con delle montagne o colline sullo sfondo. A pochi metri da noi vedo una staccionata, alla quale ad attenderci c'è una donna sulla cinquantina, dai capelli corti di colore biondo-rossiccio. La riconosco, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove, forse in un film. Poco più a destra c'è anche una ragazza mora sui 20-30 anni, dai capelli neri, lunghi e lisci. Accompagno la signora e le parlo nel frattempo, ora vedo che sta decisamente meglio, non è più imbambolata e sembra perfettamente a suo agio. Arriviamo alla staccionata dove viene accolta dalla donna dai capelli corti. Faccio un pezzo di strada insieme a loro che nel frattempo si scambiano qualche parola, parlano di qualcosa che ha a che fare con l'età, e qui mi viene in mente di chiedere alla signora quanti anni ha, un'altra informazione che potrò verificare nella realtà fisica. "57" mi risponde lei e nel frattempo raggiungiamo un parco in cui ci sono altre persone che sento subito familiari, anche se non corrispondono a nessuno che conosco nella realtà fisica. Ci conosciamo tutti, siamo amici qui, è come se fossi stato già qui tante volte. Saluto la signora e la lascio in compagnia della donna dai capelli corti. A questo punto mi unisco al gruppo di amici di qui, sono molto emozionato e commosso per quello che ho appena fatto e lo dico agli altri mentre ci sediamo per terra in cerchio. Mi comporto in maniera del tutto naturale, mi sento come a casa qui. Do un'occhiata ad un altro gruppo di persone ad una decina di metri da noi, sedute intorno ad un tavolo, tra le quali c'è la signora
che ho appena accompagnato qui, forse ancora insieme alla donna dai capelli corti che l'ha accolta alla staccionata. Tra gli amici del mio gruppo ricordo un ragazzo calvo sulla trentina, un tipo simpatico e giocherellone.[/slpc]Mi trovo poi a parlare con un ragazzo alla mia destra che invece conosco anche nella realtà fisica, l'unico del gruppo, non so perché sia qui anche lui. Poi mi alzo, saluto gli altri e mi allontano. Ad un certo punto vedo mia madre seduta ad un tavolo vicino ad un signore brizzolato sui 60-70. Riconosco quell'uomo, è Bruce Moen! Mi avvicino perché in un primo momento mi era sembrato che mi stesse guardando ma quando sono davanti al tavolo vedo che guarda da un'altra parte. Poi torna a guardarmi ed inizialmente non dice niente, poi dice qualcosa che ricordo vagamente. Qui il ricordo sfuma e mi trovo in un sogno normale. Ricordo poi un frammento in cui mi sveglio forzatamente per scrivere l'esperienza prima che dimentichi dei dettagli ma poi ci ripenso e mi lascio subito scivolare di nuovo nel sonno. A dire il vero non sono in grado di dire se mi sono svegliato per davvero o se è stato un falso risveglio.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 30/06/2022, 14:49

Grazie :), in effetti come ben sai ho da sempre una forte tendenza a trovarmi in luoghi oscuri e cupi. Il problema è che mi sono quasi sempre limitato a tentare di fuggire da essi, a volte senza riuscirci. È possibile che molti di quei personaggi ostili e spaventosi che ho incontrato in questi anni in ambienti di questo tipo fossero in realtà esseri disincarnati che avevano bisogno di aiuto. Io ovviamente per paura e ignoranza ho sempre reagito secondo lo schema "combatti o fuggi". Che siano esseri disincarnati o parti di me che chiedono di essere ascoltate, in entrambi i casi combatterli o fuggire non porta a nulla. Adesso li vedo da una prospettiva diversa e cerco di avere un approccio amichevole nei loro confronti :).
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 01/07/2022, 18:57

11 giugno 2022

Lucido ore 6.00-7.00

Il parco divertimenti

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, al momento giusto mi alzo dal letto, esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco in strada. La mia vista è ancora in attiva, afferro dunque le sbarre del cancello ed inizio a scuoterlo per stabilizzarmi. Dopo qualche secondo inizio ad intravedere qualcosa, attraverso la strada e mi chino a sfregare le mani sull'asfalto, è molto ruvido e mi bruciano le ginocchia al contatto con esso. Mi rialzo e proseguo lungo la strada, la vista non è ancora del tutto stabile però, è come se avessi qualcosa davanti agli occhi che mi copre parzialmente la visuale. Mi tolgo gli occhiali e li appoggio sopra ad un muretto insieme ad un altro oggetto indefinito. Proseguo fino alla fine della strada, poi giro a destra dove trovo un parco giochi per bambini, con alcuni bambini presenti a giocare. Ho ancora la visuale disturbata e mi tolgo nuovamente gli occhiali, vado avanti, attraverso il parchetto e giro di nuovo a destra. Qui ci sono anche degli adulti, presumibilmente i genitori dei bambini che ho visto prima. Sento due uomini che parlano tra loro di qualcosa che ha a che fare con la pesca. Passo davanti ad un edificio con una porta, al di sopra della quale leggo la scritta "SCALE" e penso che è proprio ciò che mi servirebbe, una rampa di scale per salire, andare verso l'alto. Non sono sicuro però di voler entrare in un luogo chiuso col rischio di ritrovarmi al buio e ripartire dallo stato intermedio. Socchiudo leggermente la porta per dare una sbirciatina e vedo che in effetti è tutto buio lì dentro, perciò rinuncio e proseguo, alla ricerca di un altro modo per salire. Ora ho davanti a me uno spazio molto ampio e molto affollato che ha l'aspetto di un parco divertimenti, sulla sinistra c'è un grande assembramento soprattutto di bambini, i quali stanno forse facendo la fila ad una qualche attrazione del parco. C'è un vialetto al centro del parco con alla destra una serie di strutture basse che sembrerebbero ospitare giochi e attrazioni di vario genere. Sulla prima di queste leggo una scritta, il titolo del gioco/attrazione ospitata al suo interno. Sul momento la scritta aveva perfettamente senso, purtroppo però al risveglio l'ho dimenticata. Sono indeciso a questo punto se proseguire all'interno del parco, col rischio di incappare in qualche distrazione oppure se allontanarmi e cercare subito una via verso l'alto e dunque verso un ambiente più elevato. Questo in cui mi trovo non è affatto un brutto ambiente, è luminoso, allegro, solo un po' troppo chiassoso e non adatto a quello che è il mio obbiettivo. Esso consiste nell'incontrare una guida alla quale chiedere alcune cose che mi riguardano e qui ho l'impressione di non poter trovare individui dotati di una consapevolezza superiore. Salgo una scalinata alla mia destra ma poco dopo lo scenario si destabilizza e si dissolve. Provo a recuperarlo sfregando le mani a terra e aspettandomi di trovarci dell'erba, dato che poco prima stavo attraversando un prato. Sento in effetti al tatto qualcosa di morbido che sembrerebbe erba ma qualche istante dopo inizio a sentire qualcosa che assomiglia più al materasso del mio letto. Capisco dunque di essere tornato nello stato intermedio sul mio letto[/slpc] e pochi istanti dopo infatti mi sveglio. Sono in posizione
prona con un fastidio alla gola dovuto al fatto che è schiacciata sul cuscino. Probabilmente questo fattore ha interrotto l'esperienza prima del tempo.

14 giugno 2022

Lucido ore 22.00-22.45

Esco di casa e mi trovo in un paesaggio montano, dico ai miei che sto andando in Sicilia, poi [slpc]prendo lucidità (molto bassa a dire il vero) e salto giù su una roccia sottostante. Mi trovo in un paesaggio costituito da protuberanze rocciose alte e strette ma dalla sommità piatta e larga diversi metri, sula quale è possibile atterrare e camminare. Passo via via da una roccia più alta ad una più bassa lasciandomi cadere in piedi, finché non mi trovo di fronte due rocce più alte di quella in cui sono io. Su entrambe le rocce vi sono delle strutture artificiali che attirano la mia curiosità, alla fine scelgo quella di destra e la raggiungo in volo.[/slpc] Il ricordo qui purtroppo si fa vago, trovo informazioni su una certa principessa o regina del passato dal nome lungo che mi sforzo di memorizzare, anche con l'aiuto di mio fratello che me lo ripete più volta, alla fine però lo dimentico.

19 giugno 2022

Lucido/paralisi riposino pomeridiano ore 13.20-15.00

Mi alzo dal letto e vado in salotto ma sono in stato confusionale e faccio cose strane e prive di senso. Nel frattempo mi ritrovo al piano terra senza ricordare come ci sono arrivato e mi sdraio sul divano del salotto in posizione supina. I miei nonni non sono in casa ma la TV è accesa. Vorrei avere un sogno lucido o OBE ma temo che il rumore del televisore acceso possa crearmi problemi. Inaspettatamente invece qualche secondo dopo [slpc]inizio a sentire le vibrazioni e dopo un po' mi alzo. Vado subito verso la cucina ed esco sul balcone dove so esserci mio fratello. La vista è attiva ma è ancora tutto instabile e confuso. Salgo sul muretto e salto rimanendo sospeso a mezz'aria, fluttuo verso il parcheggio dietro casa, superando la siepe che delimita il mio giardino, qui però sento che il sogno mi sta scivolando via, perciò decido di atterrare e stabilizzarmi. Inizio a sfregare le mani sulla siepe, poi mi chino a sfregarle sull'asfalto e la vista torna. Mi alzo ed accedo al campo di sterpaglie (nella realtà fisica non esiste più, ora c'è un palazzetto dello sport circondato da ulteriore asfalto destinato ai parcheggi), qui mi ricordo del mio obbiettivo di viaggiare nel tempo attraverso i ricordi delle mie vite passate e lo dico ad alta voce mentre corro in direzione della ferrovia. Dopo un po' inizio a vedere delle case nelle vicinanze e decido che devo entrare in una di queste per usarla come passaggio dimensionale. Svolto a destra e percorro uno stretto vicolo tra due case, poi vado verso quella di sinistra ed entro. Scendo una rampa di scale, c'è forse qualcuno davanti a me che mi guida, mi sembra di sentirne la presenza, ma non lo vedo. Ripeto a me stesso il mio obbiettivo mentre scendo le scale, fantasticando sul fatto che questa possa essere la Casa del Tempo, nella quale salendo le scale si va verso il futuro e scendendole verso il passato. Dopo un po' lo scenario intorno a me si dissolve e mi ritrovo attratto da una forza invisibile e irresistibile, non saprei dire se all'indietro o verso il basso, forse entrambe le cose. Fatto sta che dopo qualche istante mi percepisco sdraiato in posizione supina sul letto ed inizio a sentire qualcosa toccarmi le parti intime. Capisco che si tratta della solita entità aliena (ormai sembra aver stabilmente preso il posto dell'entità femminile) ma riesco facilmente a spostare le sue mani e braccia, metterle di lato e alzarmi, come se in questo momento l'essere fosse addormentato e non si sia accorto di nulla e quindi non faccia forza per tenermi fermo. Mi alzo ed esco dalla mia stanza, vedo di sfuggita mia madre in salotto o in cucina, appare però più giovane di come è adesso. Vado di sopra ed esco sulla veranda, prendo il volo ma da qui il ricordo si fa confuso e fumoso e riprende che sono di nuovo sdraiato in posizione supina con l'entità sopra di me. Stavolta però è tutt'altro che addormentata, mi preme con forza sul corpo in vari punti, afferro le sue braccia nel tentativo di spostarle come ho fatto prima ma stavolta incontro resistenza e l'essere stringe ulteriormente la sua morsa. La vista non è attiva ma ad un certo punto percepisco chiaramente l'essere che portala sua testa sopra la mia faccia e mi fa << buu! >> come per spaventarmi. La cosa è senza dubbio inquietante ma ormai quello che provo in certe situazioni è soprattutto fastidio e frustrazione. Ad un tratto riesco ad uscire parzialmente dalla paralisi ma solo per qualche istante, dopodiché sono di nuovo bloccato con l'essere che aumenta la forza delle sue pressioni sul mio corpo. Provo a canticchiare qualcosa che mi faccia rilassare ma non funziona, provo a tratti di nuovo a spostarla ma è controproducente poiché non fa altro che far aumentare la sua pressione, provocandomi dolore, in particolare sul lato destro del petto. Rendendomi conto che non ho abbastanza energia oggi per sopportare tutto questo, decido di uscire dalla paralisi e svegliarmi. La cosa però si rivela più difficile del solito, la paralisi è molto profonda
e faccio molta fatica a prendere il controllo del respiro per uscirne. Per qualche istante temo di rimanere bloccato e di dover subire queste pressioni ancora per chissà quanto.[/slpc] Alla fine, con uno sforzo inaudito, riesco ad uscire dalla paralisi, giro il mio collo verso sinistra ma ancora non mi alzo perché sono ancora indeciso se fare un altro tentativo o meno. Alla fine decido di muovermi e cambiare posizione. Per qualche istante dopo essermi svegliato e prima di aprire gli occhi ho avuto ancora il dubbio di stare dormendo sul divano al piano terra, in realtà il mio corpo fisico è sempre stato sul mio letto.

21 giugno 2022

Serie di lucidi/paralisi ore 5.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità mentre sto camminando all'interno di un edificio, sento le vibrazioni intorno a me, le immagini non sono molto vivide. Esco su un balcone stretto e vedo delle montagne sullo sfondo, poi lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Esprimo l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il centro di accoglienza in focus 27 ma mi ritrovo subito in paralisi, con l'entità aliena a farmi compagnia. Mi sento totalmente bloccato, provo a comunicare con l'entità, come avevo programmato di fare provo a trattarla in maniera amichevole, come se fosse essa stessa un individuo disincarnato da recuperare. Inizio con le domande di routine ma mi accorgo che non posso parlare, la mia voce è soffocata. Provo allora a fare tali domande con il pensiero ma non ottengo alcuna risposta, a parte i soliti rumori che emette questo essere. Capisco che non ha senso tentare di comunicare con il linguaggio verbale, così mi sforzo di inviargli messaggi simbolici. Vorrei dirgli << vieni con me, andiamo in un bel posto >> e per farlo penso ad un'immagine di una figura che prende per mano un'altra figura, come per accompagnarla e guidarla. Non sembra cambiare molto la situazione, penso che forse ci vorrà tempo, non posso pretendere di risolvere tutto in un colpo solo. Insisto ma continuo a ricevere solo emanazioni di ostilità, nessuna apertura da parte di questo essere. La cosa va avanti a lungo, con momenti in cui mi trovo in piedi ma sono ben consapevole di essere ancora in balia dell'entità. Percepisco una forte aura negativa tutto intorno a me, vibrazioni a bassa frequenza e scosse elettriche, è come se mi trovassi all'interno dell'entità stessa. La sensazione di poco prima infatti mentre tentavo di parlare e la voce non mi usciva era stata quella di essere inglobato, ed è una sensazione già provata altre volte. Quando capita spesso esco forzatamente dalla paralisi prima che venga inglobata anche la mia testa, stavolta invece la cosa è avvenuta in maniera molto più rapida, ero già completamente inglobato nell'entità. Inutile dire che si tratta di una sensazione a dir poco sgradevole, ma in questo modo ho potuto finalmente capire alcune cose che finora erano rimaste con un punto di domanda. In altri momenti invece sono in paralisi e a tratti subisco pressioni dolorose da parte dell'entità, non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro però, stavolta voglio andare fino in fondo. Continuo con i miei tentativi di comunicare, dico all'essere di mostrarsi, voglio vedere che aspetto ha ma il massimo che riesco a vedere nei brevi momenti in cui la mia vista si attiva è un'ombra grigia appena accennata. Cerco in tutti i modi di esprimere amicizia nei suoi confronti, ad un certo punto lo abbraccio anche. La situazione non cambia molto però, è tutto troppo caotico e non riesco ad ottenere nulla di concreto. Sopporto ancora per un po' la negatività e le pressioni, poi ad un certo punto mi trovo ad uscire di casa ed è ancora tutto buio e cupo. Sono stufo di questa situazione e decido di dare una scossa, mi metto a canticchiare una canzone allegra e subito vengo nuovamente bloccato e tirato indietro dall'entità, che non sembra gradire la cosa. Non riesco a cantare a voce e decido di continuare mentalmente. Più avanti mi ritrovo nell'ennesimo sogno dentro casa al piano terra, seduto su una sedia con mia zia vicino che mi parla continuamente dicendo cose senza senso. Tento di allontanarla ma vedo che oppone resistenza e capisco che devo assecondarla, poiché questo p.o. è strettamente legato all'entità e il minimo passo falso la farebbe intervenire di nuovo. Dopo un po' mia zia si allontana da sola, mi alzo e vado verso la porta finestra che dà sulla veranda. Inizialmente penso di attraversarla usando i miei poteri ma poi decido di aprirla normalmente girando la maniglia, sia pe non allertare l'entità, che percepisco ancora vicina, sia per stabilizzarmi meglio. Esco sulla veranda e noto con piacere che stavolta è giorno, è già un passo avanti rispetto ai
continui ambienti bui e cupi nei quali mi sono trovato finora. Mi sollevo in levitazione e mi dirigo verso il campo di sterpaglie, oltrepassando la siepe in volo, poi mi dirigo verso i palazzi del centro al di là della ferrovia. Punto l'indice della mano destra verso uno di quei palazzi per direzionarmi, la mia velocità aumenta gradualmente e quando sento che sta aumentando troppo decido di fermarmi ed atterrare in un certo punto ma il mio controllo non è dei migliori e manco l'obbiettivo. Per frenarmi mi aggrappo al ramo di un albero, il quale si rivela estremamente elastico e si tende per diversi metri. Ciò serve a rallentare il volo, dopodiché percorro un altro breve tratto fluttuando e infine atterra a pochi passi da una recinzione, nella quale trovo subito un'apertura dalla quale passare. Prima di attraversarla mi fermo un attimo a stabilizzare, tocco il terreno e raccolgo anche un mucchietto d'erba. Scavalco il basso muretto della e proseguo lungo la strada al di là della recinzione. Vedo passare una macchina, poi mi fermo ad osservare la targa di una macchina parcheggiata, le scritte inizialmente mi appaiono sfocate, poi metto a fuoco e vedo che si tratta di una targa dell'Unione Europea. Sulla parte azzurra però non c'è la solita I che sta per "Italia", bensì una D, che è la sigla della Germania. Leggo la stessa lettera anche su altre macchine, quindi non si tratta di un caso isolato, a quanto pare mi trovo proprio in Germania. Proseguo ancora un po' a camminare in mezzo alla gente[/slpc]ma non avendo in mente un obbiettivo specifico dopo un po' il sogno si dissolve.

25 giugno 2022

Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 5.30-7.00


Prendo gradualmente lucidità mentre sto camminando nei pressi della stazione, sono ancora in stato confusionale e non mi sento in pieno controllo di me stesso. Dopo un po' lo scenario si dissolve e mi ritrovo sul letto nello stato intermedio. Qui c'è una seria di distacchi e rientri il cui ricordo è molto confuso. Ad un certo punto mi rotolo giù dal letto sul pavimento, [slpc]mi alzo, faccio dei saltelli e batto le mani per stabilizzarmi. Mentre lo faccio osservo mio fratello, il quale non sembra minimamente infastidito dai rumori che emetto, a quanto pare sta dormendo profondamente. Esco dalla mia stanza e vado in salotto, qui il ricordo si confonde tra due episodi simili. In uno di questi vedo una tenue luce illuminare il salotto e mi accorgo presto che viene dal televisore che qui è rimasto acceso. Proseguo verso le finestre esprimendo l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il parco in focus 27. Arrivato a pochi passi dal muro sotto le finestre, dalle quali ho in mente di uscire fluttuando, inizio a sentirmi più leggero, sto per essere trasportato da qualche parte ma qui sento anche la sveglia di mio padre[/slpc] nella realtà fisica che mi sveglia interrompendo l'esperienza. Mi riaddormento quasi subito e riprende la serie di episodi.[slpc]In uno di questi sono sul letto e sento mio fratello muoversi nel suo letto. Mi arriva improvvisamente il timore che possa rivelarsi ostile e infatti qualche istante dopo lo sento che si alza e viene verso di me, capisco che si tratta della solita entità e che mi toccherà sopportarla anche stavolta. Mi sale sopra ed inizia succhiarmi sul collo, è una sensazione molto sgradevole e per un attimo sono tentato di uscire dalla paralisi e svegliarmi, poi però decido di sopportare e rimango fermo. Riesco in qualche modo a distaccarmi ma sono ancora in un ambiente ovattato, ho uno scatto di rabbia dovuto alla frustrazione di trovarmi continuamente in ambienti così bassi e pesanti. In un altro episodio riesco ad uscire di casa, mi metto a correre per allontanarmi il prima possibile da casa. La mia lucidità aumenta e ripeto ad alta voce l'obbiettivo di aiutare qualcuno. Proseguo correndo e nel farlo guardo un punto fisso davanti a me, cosa che mi aiuta a stabilizzarmi. Poi raggiungo una piazza di una città sconosciuta e leggo alcune scritte tra cui un cartello che indica il nome di una via o della piazza stessa. Mi guardo un po' intorno, è sera, c'è un po' di gente in giro ma non troppa, percepisco questo luogo comunque come un ambiente onirico di mezzo. Ad un certo punto arrivano degli uomini armati di pistole che iniziano a minacciare i presenti, io però li sbaraglio tutti senza difficoltà. Il primo di loro lo afferro e sbatto a terra, gli altri invece, che si trovano ad almeno 20 metri da me, con la telecinesi prima li disarmo, facendo cadere le pistole dalle loro mani, poi faccio cadere anche loro. Siccome qui non c'è altro da fare decido di spostarmi e voglio farlo velocemente, così prendo una macchina parcheggiata ma poi ci ripenso perché entrarvi dentro potrebbe farmi destabilizzare. Percorro un breve tratto in macchina rimanendo per metà fuori con lo sportello aperto, poi la lascio e prendo un motorino. Imbocco una strada, in fondo alla quale scorgo il mare e lo raggiungo in pochi secondi. Scendo dal motorino ed entro in un ristorante sul lungomare, giro un po' per i tavoli, mi siedo accanto ad una ragazza bionda carina ma verso la quale non provo nessuna attrazione particolare.[/slpc]Da qui il ricordo sfuma.

26 giugno 2022

Lucido/OBE ore 5.30-7.00

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, avvolto nelle vibrazioni, al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza. Prendo le scale e raggiungo il piano terra, dopodiché salgo al primo piano fluttuando anziché prendere le scale. Ciò si rivela un errore perché mi da destabilizzare e la mia vista si oscura. Mi aggrappo alla porta della stanza degli ospiti per stabilizzarmi e quando la mia vista si riattiva sono già nella stanza. Essa però appare decisamente diversa da come è nella realtà fisica, c'è solo un letto singolo spostato sul lato sinistro, invece del letto matrimoniale al centro. Su quel letto c'è un'amica di mia madre, che è realmente ospite da noi questa notte. Questa persona ha recentemente perso la figlia e si trova dunque in un periodo di grande dolore e sofferenza. Penso allora di provare ad accompagnarla da sua figlia, così che possa comunicare con lei. La chiamo e lei mi risponde con voce un po' assonnata, le dico che posso accompagnarla da sua figlia se lo desidera o almeno provare a contattarla. Lei accetta, la prendo per mano ed usciamo sul balcone, qui mi appresto a levitare per raggiungere la destinazione in volo ma qualcosa va storto.[/slpc] Per qualche motivo rimaniamo bloccati qui e la mia attenzione si sposta su un balcone vicino, che nella realtà fisica non esiste (la posizione di questo balcone coincide con quello che sarebbe un ipotetico balcone della stanza della libreria, adiacente alla camera da cui sono appena uscito). Sul balcone in questione c'è papa Francesco insieme ad un altro uomo non identificato, forse sempre un membro della Chiesa. Qui perdo parzialmente lucidità e ora al posto dell'amica di mia madre c'è un tizio che non conosco, il quale si affaccia al parapetto e richiama l'attenzione del papa. Non appena il papa gli si avvicina, il tizio gli lancia addosso un liquido incolore, il papa sgrana gli occhi e in pochi secondi muore soffocato. Quel liquido a quanto pare era una sostanza tossica letale, il papa stesso, un attimo prima di morire, aveva pronunciato il nome del veleno, che però ho dimenticato. Mi chiedo perché quell'uomo abbia ucciso il papa, poi il ricordo si confonde. [slpc]In seguito mi trovo a volare nel buio totale ed esprimo ad alta voce l'intento di aiutare qualcuno a raggiungere il parco in focus 27. Mentre parlo, a tratti mi percepisco sdraiato sul letto in posizione supina, in alternanza con la percezione di spostamento nel buio 3D. Dopo qualche secondo la mia vista si attiva e mi trovo a sorvolare la zona intorno a casa mia. Per spostarmi velocemente con meno sforzo mi viene in mente di usare una sorta di razzo sul quale io possa sedermi comodamente mentre è in volo. Detto fatto, un attimo dopo sono seduto su un piccolo razzo, il quale però risulta ancora un po' scomodo. Penso allora che ci vorrebbe uno schienale ed ecco che si materializza dietro di me, ora la posizione è comodissima e posso muovermi liberamente manovrando il razzo con il pensiero. Sfreccio a grande velocità, pochi istanti dopo inizio a vedere il mare e proseguo in quella direzione. Quando lo raggiungo ho un attimo di esitazione perché so che spingendomi a largo rischierei di far collassare il sogno e svegliarmi prima del tempo per la forte emozione. Mi ricordo però anche della meravigliosa esperienza del 7 agosto 2021 (quella con cui ho anche partecipato al concorso per il miglior lucido di sempre qui sul forum) nella quale ho visto cose pazzesche, dunque decido di proseguire verso il mare e spingermi a largo. L'emozione sale ma tengo botta e dopo un po' ecco la prima sorpresa: un enorme dinosauro bipede, probabilmente un carnivoro, cammina in acqua nella mia direzione. Passo accanto all'animale e ad altri dinosauri, i quali sono tutti in piedi nell'acqua, la quale a quanto pare rimane piuttosto bassa anche a decine di metri dalla riva. Ora vedo invece una sagoma umanoide, anch'essa gigante, e dall'andatura penso possa trattarsi di un gorilla tipo King Kong. Quando mi avvicino e lo vedo meglio però mi accorgo che si tratta di un uomo, un uomo gigante, piuttosto peloso e probabilmente nudo. Anche lui cammina nell'acqua con solo i piedi o al massimo le caviglie immerse. Mi tornano in mente gli scheletri giganti dell'esperienza del 7 agosto 2021, penso che potessero appartenere a questi esseri, mentre gli scheletri di animali giganti potrebbero essere stati quelli dei dinosauri che ho incontrato poco fa. Ad un certo punto curvo verso destra ed atterro da qualche parte, forse su un'isola. Qui vedo delle strutture artificiali simili a container o forse furgoni o camion riconvertiti in piccole abitazioni. Un bambino o bambina (non ricordo il sesso) mi vede, mi avvicino e gli/le chiedo dove siamo e mi risponde: << Londra >>. Vedo poi all'interno di una di queste abitazioni una donna, la quale sta parlando al telefono con qualcuno e nel frattempo mi guarda con aria diffidente. Dal linguaggio del suo corpo ho l'impressione che non si fidi di me e che abbia intenzione di fingere ospitalità nei miei confronti mentre in realtà sta già chiamando la polizia per farmi arrestare. Inizialmente cerco di farle capire che non ho cattive intenzioni ma poi lascio perdere e vado a farmi un giro. Mi dirigo verso la riva, c'è un lungomare sul quale passeggia un po' di gente. E' notte e c'è la Luna piena, la quale, dalla posizione in cui mi trovo, compare incorniciata da un arco di pietra che si trova sul bordo della strada che affaccia direttamente sul mare, creando un effetto suggestivo e spettacolare. Guardando bene mi rendo conto che la Luna è un po' più grande del normale, forse è un effetto ottico dovuto alla presenza dell'arco. Mi trovo in piedi in punto leggermente sopraelevato rispetto alla stradina e ad un certo punto salto giù in piedi direttamente in acqua (non c'è un parapetto o altri ostacoli tra la stradina e il mare) con tutti i vestiti e le scarpe. Sento le persone vicine commentare il mio gesto con una certa perplessità, probabilmente penseranno che io sia ubriaco o qualcosa del genere. Esco un attimo dall'acqua, poi ci rientro camminando lentamente. Perdo parzialmente lucidità, torno indietro e mi fermo ad osservare delle scritte, in particolare ne vedo una che non si modifica ad una seconda occhiata.[/slpc]Entro poi in un negozietto di generi alimentari, qui però la mia lucidità è ridotta al minimo e mi perdo a
mangiare dolciumi di bassa qualità
finché non mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Hari
 
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 05/08/2022, 19:10

2 luglio 2022

Serie di lucidi ore 6.15-8.10

Sono in una specie di piazza, di giorno, c'è un gran via vai di gente e la nozione di base che ho è di essere in uno scenario di un videogioco. [slpc]Prendo lucidità e smetto di seguire la trama del videogioco/sogno, faccio un giro di esplorazione e trovo su un tabellone un timer con il conto alla rovescia. So istintivamente che il countdown indica il tempo che mi rimane nel sogno. Ad un certo punto però mi trovo ad attraversare una linea di delimitazione posta sul pavimento della piazza e di fatto accedo ad un'altra area, dove trovo un altro tabellone con un altro timer e relativo countdown. Mi accorgo però che il tempo rimanente qui è diverso, non ricordo se fosse di più o di meno, come se ciò significasse che questo è un altro sogno ed anche la sua durata è diversa rispetto al primo. Proseguo ed accedo ad una terza area, attraversando una linea analoga a quella di prima. Terza area e terzo timer con countdown, anche questo diverso. Ricordo che uno dei tre stava intorno ai 15 minuti e che un altro, forse lo stesso, forse no, aveva sul tabellone l'immagine di Zoro di One Piece. Lo spazio da esplorare è bello grande e per di più molto stabile e reale, sono indeciso su dove andare e cosa fare e mi trovo a gironzolare qua e là senza un vero obbiettivo. In particolare mi fermo a dare un' occhiata ad un banco dove sono esposti fumetti, videogiochi ed altre cose, dopo aver visto al timer di quest'area ed aver constatato che manca poco più di un minuto. Mi sposto poi in un 'altra area prima che scada il tempo, mi rendo conto però che qui c'è troppa confusione, troppa gente e un chiacchiericcio di fondo ininterrotto, devo raggiungere un luogo più tranquillo se voglio combinare qualcosa di concreto. Poco dopo però il sogno si dissolve. In seguito avviene una serie di episodi lucidi di cui però ho ricordi frammentari. In uno di questi esco da casa e volo verso il mare e quando lo raggiungo la mia vista crolla. In un altro esco di casa e punto verso la casa di fronte ma prima di arrivarci la vista crolla e mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per stabilizzarmi. Quando la vista si riattiva mi trovo nello stesso punto, entro nel cortile della casa di fronte e vedo uscire dal portone un uomo sui 45-50, alto circa 1.85 e dalla corporatura snella. Mi guarda e mi chiede: << chi sei? >> al che gli rispondo dicendogli il mio nome e cognome e gli chiedo se si ricorda di me. Lui però dice di non conoscermi, gli chiedo allora se per caso è Gianfranco ma lui non mi risponde. Entro comunque in casa e trovo una donna sulla cinquantina seduta su un divano, intenta in qualche attività che non ricordo. La saluto ma lei nemmeno mi guarda, ci sono anche dei ragazzini, sembra si stia festeggiando un compleanno. Dico loro che, visto che non mi hanno riconosciuto, toglierò il disturbo, a quel punto però loro mi offrono una fetta di torta. Io però la rifiuto dicendo che se la mangiassi avrei poi problemi di digestione, ovviamente non posso dirgli che devo uscire al più presto da qui e spostarmi su un piano più elevato e che la
torta mi rallenterebbe e rischierebbe di farmi perdere lucidità :D. Attraverso una porta e mi ritrovo in una stanza, che però non mi soffermo ad esaminare perché vedo subito un'altra porta dalla parte opposta. Cammino lentamente verso la porta concentrandomi sull'intento di raggiungere uno scenario all'aperto. Sono su una strada extraurbana e vedo in alto alla mia destra una strada sopraelevata. Devo raggiungerla ma c'è uno strano parapetto metallico che non riesco ad oltrepassare. E' troppo alto per scavalcarlo ma non riesco nemmeno a passarci sotto perché è costituito da sbarre curve ed irregolari che non concedono abbastanza spazio. Alla fine lo sradico con la forza e lo lancio via, in questo modo riesco a raggiungere la strada. Scavalcarlo o passarci sotto no, troppo difficile, giustamente è più semplice usare la forza bruta per toglierlo di mezzo :D[/slpc]. Qui comunque la mia lucidità cala notevolmente e il ricordo sfuma.


3 luglio 2022

Paralisi/OBE/Lucido ore 6.00-7.05

[slpc]Sono sul letto nel dormiveglia, rimango fermo e dopo qualche secondo inizio a sentire le vibrazioni, accompagnate da una voce che parla continuamente di cose che capisco e ricordo solo vagamente, qualcosa che ha a che fare con la religione, forse quella cristiana. La voce continua a parlare mentre sono in paralisi, inizio a sentire delle pressioni in vari punti del corpo e temo stia per manifestarsi la solita entità a rendere più complicato il distacco. Il timore è dovuto al fatto che sia il contenuto del discorso, sia il modo di parlare di questa voce (mi pare fosse femminile) sono un po' inquietanti e dalla frequenza vibratoria bassa. Per alzare le vibrazioni mi metto dunque a canticchiare una canzone allegra e la cosa funziona perché riesco ad alzarmi e non compare nessuna entità maligna a disturbarmi. Faccio qualche saltello e do dei colpetti all'armadio per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza e vado di sopra. Qui incontro i miei nonni, li saluto ed esco di casa e mentre mi avvio verso il cancello li sento parlare tra loro. Pare stiano cercando qualcosa e uno dei due dice che forse dovrebbero chiedere a me se so dove si trova questo qualcosa, l'altro però dice che sarebbe inutile perché sicuramente io non ne so niente. Alla fine però, un attimo dopo che sono uscito dal cancello, mia nonna mi chiama e mi chiede se per caso so dove si trova questo oggetto. Non capisco bene di cosa si tratta, mi sembra di capire che abbia a che fare in qualche modo con il parmigiano, forse è una grattugia. Le dico che forse l'ha preso mio padre e le suggerisco di andare di sotto a controllare se si trova ancora lì. Mi dirigo poi verso la casa di fronte, suono il citofono e resto in attesa per qualche secondo. Non sento lo scatto del cancello che si apre ma sento un suono come se qualcun altro avesse suonato il citofono o come se, dopo che l'ho premuto, avesse suonato a scoppio ritardato. Visto che nessuno mi risponde apro il cancello per conto mio e vado verso il portone d'ingresso. Alla destra del portone c'è un'ampia vetrata da cui si vede l'interno della casa, io apro il portone ed entro. Mi trovo in un corridoio stretto e corto, giro l'angolo sulla destra e sono in un altro corridoio simile. Sulla sinistra c'è una porta aperta dalla quale esce una bellissima ragazza bionda che indossa un vestitino bianco svolazzante e
dall'ampia scollatura. La ragazza si china in avanti mettendo ulteriormente in risalto tale scollatura, come se volesse provocarmi. Io tengo a bada i miei istinti e mi limito a farle dei complimenti per farle credere di aver abboccato. Le dico che non mi aspettavo di trovare qui una ragazza così giovane e bella, che pensavo di trovarci Gianfranco e Luisa e le chiedo se per caso è una loro parente o amica ma mi risponde di no. Nel frattempo mi accorgo che ha cambiato aspetto, ora è una donna sulla quarantina, sempre bionda e comunque attraente. Penso tra me e me che potrebbe essere la stessa persona ma ad un'età più avanzata, del resto il tempo in questa dimensione non è lineare e ne ho avuto prova più volte. Il sogno poi si destabilizza e anche lei si deforma e si dissolve praticamente davanti ai miei occhi. Cerco un'uscita per andarmene al più presto da quello che ormai è divenuto un ambiente di basso livello. Imbocco una rampa di scale a scendere, scendo forse tre piani, dopodiché inizio a percepire un'energia potente intorno a me, che mi riporta subito alla mente quegli ambienti sotterranei nei quali più di una volta ho incontrato i cosiddetti Vampiri. Sono avvolto da un'aura che vibra ad alta frequenza attorno al mio corpo, mi sento leggero e so che mi basterebbe lasciarmi andare per volare via, trasportato verso l'alto dalla Forza Invisibile. In questo stato è senza dubbio più facile volare che camminare, devo sforzarmi infatti anche solo per rimanere coi piedi a terra. E' inutile opporsi a questa Forza, decido quindi di lasciarmi andare e vedere dove mi porterà stavolta, consapevole che potrei anche ritrovarmi a ripartire dalla base, nello stato intermedio. Non appena mi stacco da terra lo scenario si oscura completamente e mi ritrovo a fluttuare nel buio totale. Percepisco una sensazione di spostamento lenta e poco fluida e a tratti mi percepisco in paralisi. Per evitare di ritrovarmi a partire dalla paralisi inizio a concentrare il mio intento sull'ancorarmi in un qualche ambiente specifico. Mi concentro prima sulle braccia e sulle mani, tentando di afferrare qualcosa di solido ma non trovo nulla. Provo allora a porre l'attenzione su gambe e piedi per sentire una superficie solida sotto di me su cui atterrare. Inizio ad intravedere qualcosa, immagini indefinite, perlopiù in penombra, a tratti vedo delle luci colorate e delle forme indefinite. Sembra che io mi stia spostando in un luogo chiuso, attraversandone pareti, soffitti e mobili, ciò spiegherebbe lo scorrere caotico di immagini indistinte alternate al buio. Dopo un po' inizio a sentire qualcosa sotto i miei piedi e finalmente atterro da qualche parte, la Forza Invisibile ha mollato la sua presa su di me, ora sono di nuovo in controllo del mio corpo onirico/astrale. E' notte e mi trovo in piedi su un qualcosa di indefinito, a qualche metro da terra. Mi calo giù aggrappandomi alla parete di un edificio per aiutarmi, ora sono sulla strada ma non riesco ancora a capire dove sono. Sembrerebbe una zona periferica di una qualche città, intorno a me ci sono strutture basse, la cui natura non mi è chiara. Faccio qualche passo e finalmente vedo qualcosa di familiare: degli alberi alti 4 o 5 metri e dalle foglie verdi e fitte. Vedo poi il cartello che indica la via, la leggo anche ma poi me la dimentico. Voglio capire in che città mi trovo, mi fermo davanti a dei manifesti pubblicitari attaccati ad una parete e penso che su di essi potrei trovare qualche indizio. Su questo tipo di cartelli infatti in genere compare l'indirizzo con il nome di un comune, la via e il numero civico in cui si trova il negozio o l'attività pubblicizzata. Ne leggo uno, non ricordo il nome dell'attività in questione perché mi concentro subito sull'indirizzo e in particolare sul nome del comune: Marina Sig. di Gardena. Leggo anche il CAP, che poi però ho dimenticato, e la sigla della provincia che è BS (Brescia). Mi sforzo di memorizzare queste informazioni, poi guardo di nuovo il manifesto e stavolta compare la scritta "Bressanone" e anche il CAP è cambiato. Ora imbocco una strada e cammino sul marciapiede dando un'occhiata ai negozi alla mia sinistra. Nel frattempo rifletto su alcune cose, ad un certo punto penso di specchiarmi in una delle vetrine dei negozi e ne scelgo una di un negozio di abbigliamento, che però non risulta sufficientemente riflettente. Ne scelgo un'altra poco più avanti ed osservo il mio riflesso, sembro io ma con la barba lasciata crescere più a lungo (nella realtà fisica non la faccio mai crescere più di una settimana) e con una corporatura più robusta. Proseguo a camminare ma, non avendo un obbiettivo specifico in mente, finisco col perdermi in pensieri e riflessioni. Ad un certo punto decido di svegliarmi per non dimenticare le informazioni ottenute su questo posto,[/slpc] finisco però col trovarmi in un falso risveglio in cui scrivo tali informazioni. Nel frattempo c'è mio padre che mi detta una serie di numeri affinché io li scriva prima che lui li dimentichi e impreca :censored: perché io rinvio continuamente la scrittura di questi numeri per dare la priorità alle mie informazioni.


12 luglio 2022

Lucido ore 4.00-6.00

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio, non mi trovo però sul mio letto nella mia stanza, bensì su un divano in un salotto che ricorda vagamente il seminterrato di casa mia ma è molto diverso. Mi alzo e mi guardo un po' intorno, ancora un po' confuso, nel frattempo il luogo inizia ad assomigliare sempre di più a casa mia. Salgo una rampa di scale e quando arrivo di sopra mi trovo di fatto al piano terra di casa mia, ci sono anche i miei nonni che stanno cercando qualcosa nello sgabuzzino accanto al portone. Esco di casa e qui lo scenario cambia, mi ritrovo in una città sconosciuta, cammino e mi guardo intorno leggendo alcune scritte, perlopiù insegne di negozi che però poi dimentico. E' giorno ma molti negozi su questa via sono chiusi. Proseguo e lo scenario intorno a me inizia a farsi familiare, ora ricorda molto una via della mia città dove ci sono dei giardini pubblici con campetti da basket e ampie aree verdi. Qui vicino c'è un istituto comprensivo nel quale ho fatto le scuole medie e poco più avanti anche il liceo che ho frequentato, decido di andare in quella direzione.[/slpc] Qui però c'è un evidente calo di livello di sogno oltre che della mia lucidità e mi ritrovo ad essere infastidito da un gruppo di bulli, sia ragazzi che ragazze. Riesco ad allontanarmi ma loro continuano a guardarmi ed a schernirmi. Chiedo loro perché ce l'abbiano con me e una ragazza mi risponde accusandomi di averla molestata. Le dico che non è possibile che ciò sia accaduto, è una cosa che non farei mai. Poi riflettendo tra me e me penso che potrei aver fatto qualcosa del genere in uno stato di bassa lucidità onirica.

17 luglio 2022

Paralisi/Lucido ore 6.00-7.50

[slpc]Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi, con la solita entità a farmi "compagnia" . La sua morsa è molto forte, mi fa pressioni in vari punti del corpo, bisbiglia, ad un certo punto me la ritrovo davanti (sono sdraiato sul fianco destro), la percepisco come una presenza fisica accanto a me, una presenza opprimente. Mi metto a canticchiare una canzone allegra e dopo un po' riesco ad alzarmi. Esco di casa continuando a cantare per esorcizzare l'aura negativa che mi circonda, ad un certo punto mi sollevo in levitazione per poi atterrare davanti al cancello di una palazzina. L'obbiettivo è quello di entrare per poi scendere nei sotterranei, cosa che di solito faccio entrando nella casa di fronte alla mia, stavolta però sentivo il bisogno di allontanarmi dall'attrazione dell'entità che percepivo ancora forte e decisa. Apro il cancello e vedo arrivare verso di me una ragazza carina dai capelli ricci e neri e la carnagione un po' scura. Ci presentiamo stringendoci la mano, lei dice di chiamarsi Deborah. Ritiro subito la mano perché ho il timore di incappare in una trappola dell'entità, la quale spesso si manifesta sotto sembianze di ragazze di bell'aspetto. La saluto e vado per la mia strada mentre lei esce dal cancello. Quando arrivo al portone però me la ritrovo di nuovo davanti, è la stessa identica ragazza e capisco che si tratta dell'entità che mi ha sgamato. Il fatto di essermi fermato a salutare una sconosciuta deve aver fatto allertare il "lato oscuro", ovvero quella parte del mio inconscio che osteggia la mia lucidità. Indietreggio preparandomi a combattere, ci scambiamo qualche colpo ma ho ben poca energia e soccombo quasi subito, venendo sbattuto fuori e ritrovandomi in paralisi con la presenza opprimente. Mi libero nuovamente cantando un altra canzone, esco di casa e stavolta mi sento subito tranquillo, non percepisco più quell'aura negativa di prima. Mi dirigo lentamente verso la casa di fronte, senza perdere tempo a citofonare apro il cancello e vado verso il portone, da cui esce ad accogliermi un signore brizzolato sui 60-70, che suppongo essere Gianfranco. Ci salutiamo ed entriamo in casa, hanno degli ospiti a pranzo o cena (non ricordo se fosse giorno o notte), ci sono due o tre uomini sui 50-60 seduti a tavola. Vedo che sono tutti piuttosto corpulenti ed hanno la pancia bella gonfia. Mi invitano ad unirmi a loro ma declino l'invito dicendo che sono qui solo di passaggio. Chiedo però di poter bere un goccio d'acqua e me ne verso un po'in un bicchiere di plastica trasparente che estraggo da una pila di bicchieri. Bevo e poi saluto tutti dirigendomi lungo un corridoio alla ricerca di una porta da cui uscire. Nel frattempo sento la voce di una donna provenire da una delle stanze del corridoio, forse si tratta di Luisa. Attraverso una porta ma forse troppo frettolosamente e mi ritrovo nel buio e pochi istanti dopo di nuovo in paralisi con l'entità. Provo di nuovo la tecnica del canto[/slpc]ma qui il ricordo si fa vago e confuso, probabilmente alla fine cedo alla pressioni sempre più forti e dolorose, esco dalla paralisi e mi sveglio.

18 luglio 2022

Semi lucido ore?

La setta dei veli dorati

Salto la prima parte del sogno nella quale mi trovavo in una pizzeria insieme a mio fratello ed alcuni suoi amici. Ad un certo punto non siamo più in pizzeria, bensì nella casa dove abitavano i miei bisnonni e nella quale da bambino trascorrevo una buona parte delle mie giornate. Si tratta dunque di uno dei luoghi più importanti della mia infanzia e di conseguenza nei miei sogni è sempre intriso di un'energia particolare. Mi trovo a parlare con la ragazza che ci aveva servito al tavolo in pizzeria, dice di essere bloccata in un certo posto a causa di una setta che la tiene segregata lì. La descrive come una setta che seppellisce vive le persone, in particolare militari e membri delle forze dell'ordine e dice qualcosa a proposito di veli dorati, forse il simbolo o uno dei simboli di questa setta. Siccome dice di trovarsi imprigionata nonostante sia qui con noi, capisco che ci troviamo in un sogno e che lei è un onironauta come me e sta usando il sogno come mezzo per comunicare col mondo esterno e chiedere aiuto. Continua a parlare di questa setta ed io cerco di memorizzare quello che dice. Poi ad un certo punto perdo quel poco di lucidità che ho e le chiedo << ma se sei imprigionata come fai ad essere qui? >> e un attimo dopo [slpc]mi ricordo che siamo in un sogno e dico << ah già è vero, siamo in un sogno! >> A questo punto irrompono in casa due uomini che capisco subito essere membri della setta, inviati qui per prendere la ragazza e forse impedirle di chiedere aiuto. I due non sono uomini normali, hanno dei poteri psichici dei quali si servono per ipnotizzare quasi tutti i presenti, forse anche la ragazza stessa. Incantano le loro vittime fissandole con i loro occhi inquietanti, inducendole a seguirli senza opporre la minima resistenza, come automi. Mentre usano le loro pupille si illuminano di una luce azzurrina opaca. Io ovviamente non vengo minimamente influenzato dai loro poteri, combatto e li metto temporaneamente al tappeto, scagliando uno di loro nel salotto di casa e l'altro in strada. Come conseguenza del mio intervento sembra che l'effetto ipnotico sulle vittime sia svanito, ci allontaniamo ma i due si rialzano e tornano all'attacco. Ora siamo sulla strada davanti alla casa e combatto uno dei due, riuscendo alla fine a metterlo a terra. Scappiamo ma sappiamo che ci inseguiranno ancora, se non loro due altri membri della setta.[/slpc]Mentre ci allontaniamo parlo con la ragazza, la quale sembra intenzionata a fare irruzione nella sede della setta e io le dico che forse non è una buona idea, sarà pericoloso, anche se da un lato l'idea di affrontare e sbaragliare dei cattivi mi esalta. Ad un certo punto passiamo proprio davanti alla sede della setta, che riconosco come tale perché vedo delle bandiere dorate all'ingresso, che mi riportano alla mente i veli dorati di cui mi parlava la ragazza. Siccome in quel momento stavamo parlando del fatto che nel nostro gruppo abbiamo un militare e un poliziotto, quando ci avviciniamo all'ingresso la ragazza cambia subito discorso. Sembra aver cambiato idea sul fare irruzione nella sede della setta perché invece di entrare tiriamo dritto. Poco dopo però veniamo raggiunti da un tipo losco, probabilmente un altro sicario della setta. Mi viene incontro con aria minacciosa, ha una sigaretta in mano che prova a spegnere su di me, io però la blocco col dito senza bruciarmi grazie al potere dell'intento. Poi lo metto ko, gli rubo l'accendino e provo a dargli fuoco mentre è a terra per liberarmi definitivamente di lui. Non riuscendoci però lo faccio fare ad un altro membro del gruppo mentre proseguo lungo la strada. Da qui il ricordo sfuma.


21 luglio 2022


Lucido/OBE ore 5.00-5.20

P[slpc]rendo lucidità mentre sono a scuola, seduto su un banco nella mia aula. I compagni mi fissano e ridono di me, io scendo dal banco ed inizio a fare dei saltelli per levitare ma fallisco, facendoli ridere ancora di più :D. Salgo poi in piedi sulla sedia, salto e rimango sospeso a mezz'aria allargando le braccia. Dico dunque agli altri: << adesso non ridete più eh? >> Dopodiché esco in volo dalla finestra, qui il ricordo si fa vago, mi trovo per un po' a fluttuare nel buio, poi inizio a percepirmi sul letto e sento le voci dei miei e della TV. Forse essi provengono dalla realtà fisica, dato che la porta della mia stanza in questo momento è aperta e i miei si sono già alzati e hanno acceso la TV. A tratti mi sento
anche ronzare una zanzara all'orecchio e temo che possa svegliarmi ma ciò non accade. Si verificano alcuni episodi un po' confusi, in uno dei quali arrivo fino al cancello e qui mi trovo davanti un cane di dimensioni medio-piccole che, non si sa come, è entrato nel mio cortile che mi abbaia contro di continuo. Lo accarezzo per tranquillizzarlo ma non funziona, forse non sono abbastanza sereno e il cane lo percepisce. Lascio perdere ed esco in strada ma qui incontro un altro cane, stavolta abbastanza grosso che abbaia e ringhia. Siccome ne ho abbastanza di tutte queste interruzioni, stavolta non vado troppo per il sottile e uso i miei poteri psichici per farlo svenire. Il cane crolla a terra in mezzo alla strada e io attraverso dirigendomi verso la casa di fronte. Prima di entrare però lo faccio rotolare verso il marciapiede sul lato opposto della strada per evitare che venga investito da un'auto in corsa. Qui però mi destabilizzo e il ricordo si confonde. In un altro episodio mi trovo nel seminterrato di casa mia a svolazzare, poi esco di casa e raggiungo subito la casa di fronte. Suono il campanello ma nessuno risponde così entro da solo, mi ritrovo in un piccolo androne, le luci sono spente ed essendo notte sarebbe completamente buio se non fosse per una luce accesa proveniente da una stanza alla mia destra. Entro in questa stanza e vedo che si tratta della cucina, ci sono anche un uomo e una donna entrambi sui 50-60, probabilmente Gianfranco e Luisa, intenti a fare non so cosa, forse a lavare i piatti. Li saluto e dico loro che sono qui di passaggio, poi però decido di entrare in cucina e chiedo se si può bere l'acqua del rubinetto. Mi rispondono di sì e aggiungono qualcosa del tipo " rubinetto o non, sempre acqua è ". Giro la manopola sul lato freddo, contraddistinto da un puntino blu, verso un po' d'acqua in un bicchiere e bevo. E' tutto molto reale e vivido. Saluto Gianfranco e Luisa, esco dalla cucina e mi avvio verso una una porta aperta. Entro in un bagno stretto e lungo, lo esamino alla ricerca di un'uscita ma non trovo nulla, nemmeno una finestra. Mi viene in mente allora di cercare un passaggio segreto, come ho già fatto altre volte in passato. Sulla destra c'è un'ampia doccia, provo a tirare via il muro ma non accade nulla, si comporta come un normalissimo e solido muro. Esco dal bagno e cerco
un'altra uscita ma qui mi destabilizzo e perdo parzialmente lucidità. Torno al bagno di prima e accendo la luce, nel caso in cui io decida di tornarci se non dovessi trovare nient'altro. Mi fermo sulla soglia di un'altra stanza senza entrarci, mi metto invece ad osservare la parete di fronte alla porta di tale stanza, sulla quale trovo appeso un dipinto. Lo osservo con l'intenzione di memorizzarne i dettagli ma qui il sogno si destabilizza di nuovo e lo scenario si dissolve. Ho un vago ricordo di cosa fosse raffigurato su quel dipinto, c'erano sicuramente delle teste, forse dei teschi, ma non si trattava di qualcosa di pauroso o inquietante.[/slpc]

26 luglio 2022

Lucido ore 3.30-5.45

Sono a letto e ad un certo punto [slpc]prendo lucidità, mi alzo e mi guardo intorno, constatando come tutto sia molto reale e stabile. Leggo una scritta su un oggetto indefinito di legno appoggiato sopra il termosifone, poi guardo l'ora sul mio smartband, che non indosso al momento ma si trova sul comodino. L'orario cambia da uno sguardo all'altro, dunque la stabilità non è ancora al suo massimo. Esco dalla mia stanza, vado in salotto, do una rapida occhiata in giro, poi vado di sopra e trovo mio nonno che si sta facendo la barba in bagno. Ci salutiamo e lui mi dice qualcosa che non ricordo, poi esco di casa, è notte ma non troppo buio, i lampioni sono accesi, l'atmosfera è di quelle tranquille. Mi incammino
lungo la via che inizia di fronte casa mia, cammino lentamente, mantenendo la presenza in me stesso. Data l'ottima stabilità mi viene in mente di raggiungere il centro ed esplorare questa versione parallela della mia città. Tuttavia mi rendo conto che in un ambiente così stabile a piedi ci metterò troppo tempo (nella realtà fisica ci vogliono circa 10 minuti per andare a piedi da casa mia alla stazione), perciò decido di prendere un mezzo di trasporto. Inizialmente penso di rubare una delle macchine parcheggiate ma poi scarto l'idea perché mi rendo conto che chiudermi in una macchina potrebbe farmi destabilizzare. Vedo poi arrivare un uomo sulla quarantina a bordo di un motorino e penso che questo possa fare al caso mio. A bordo di un motorino andrei molto più veloce senza però perdere troppo il contatto con l'ambiente circostante. Chiedo al tizio se posso prendere in prestito il suo mezzo ma lui mi guarda malissimo e mi manda giustamente a quel paese :D. Proseguo e ne prendo uno parcheggiato, arrivato alla fine della via però devo fermarmi perché mi accorgo che mi sto comunque destabilizzando. Probabilmente ciò è dovuto al fatto di aver interrotto il contatto con il terreno. Proseguo a piedi ma a questo punto c'è un vuoto di memoria. Più avanti mi trovo ad esplorare un luogo chiuso, leggo delle scritte ma molte cose le dimentico anche perché dopo questo lucido non mi sveglierò subito ma continuerò a sognare normalmente per un tempo abbastanza lungo. Ad un tratto incontro una ragazza mora carina, alta circa 1.75 e dalla corporatura snella e slanciata. La saluto e mi presento, dicendole il mio nome, non ricordo però quale fosse il suo. Scambiamo qualche parola, dopodiché la invito a sedersi con me ad un tavolo a bere qualcosa e lei accetta. Ad un certo punto inizio a farle delle domande per capire se si tratta di una persona disincarnata e, se così fosse, se sa di esserlo. Le chiedo da dove viene e lei risponde: << da qui! >> al che io le chiedo: << sì ma dov'è "qui"? Cos'è questo posto? >> Lei però non sa rispondere, le dico allora che ci troviamo nell'Aldilà ma che questo non deve turbarla, anzi, deve esserne contenta perché significa che la vita continua dopo la morte del corpo fisico. Mi appresto ad accompagnarla in un posto migliore, la invito a seguirmi e nel frattempo chiedo l'assistenza di un Aiutante, il quale però non si presenta. Usciamo su un balcone e dico alla ragazza di andare incontro alla luce (la quale dovrebbe rappresentare il passaggio dimensionale verso un ambiente più elevato), a dire il vero però non vedo alcuna luce, devo aver sbagliato qualcosa.[/slpc] Si fa tutto molto confuso, anche la mia lucidità vacilla mentre la ragazza si trasforma in qualcosa di indefinito che faccio volare fuori dal balcone con l'intenzione di spingerla verso quella luce che però non c'è.


28 luglio 2022

Lucido/OBE ore 4.00-5.30

Sono in un luogo indefinito al chiuso e al buio, [slpc]prendo lucidità, gironzolo un po' senza meta, dopodiché mi lancio contro una parete per uscire da questo scenario. Mi ritrovo in paralisi, fluttuo fuori dalla mia stanza, svolazzo un po' nel salotto poi esco di casa e volo in direzione del mare, trasportato dalla Forza Invisibile. Raggiungo il mare, vorrei spingermi a largo ma la forza mi trascina invece lungo la costa per poi lasciarmi su un'insenatura.[/slpc]Qui però il ricordo si fa troppo vago.


31 luglio 2022

Lucido ore 7.00-8.10

Mi trovo in un luogo indefinito al chiuso, gironzolo immerso nei miei pensieri e ad un certo punto [slpc]prendo lucidità e mi apro un passaggio tirando di lato una parete. Esco all'aperto e mi ritrovo in un vicolo stretto, mi arriva una piacevole folata di vento, sento l'aria accarezzarmi la pelle in maniera molto vivida e reale. Osservo le mie mani, hanno 5 dita come sempre, poi il resto del corpo e vedo che indosso una maglietta e un paio di pantaloni entrambi neri. Mi guardo un po' intorno ma la mia vista vacilla e per stabilizzarla sfrego le mani tra loro e poi su una parete. Alla fine mi ritrovo in un appartamento che, non so per quale motivo, so essere il mio, un appartamento in cui vivo da solo, deve trattarsi dunque di una di quelle realtà parallele in cui ogni tanto mi capita di trovarmi. Esco e busso alla porta dell'appartamento di fronte al mio, con l'intenzione di entrarvi e trovare un passaggio verso un ambiente all'aperto (non ho idea del perché non mi sia venuto in mente di uscire direttamente dal mio di appartamento). Una signora mi apre e le chiedo se posso andare in bagno, inventandomi che il mio è guasto, e lei acconsente. Attraverso la prima porta che trovo ed entro in una camera da letto (curioso il fatto che quando apro porte il più delle volte mi ritrovo in bagno mentre ora che mi serviva proprio un bagno, anche se solo per dare credibilità alla mia scusa, trovo invece una camera da letto :D). Chiudo a chiave e vado subito verso la finestra. La signora, vedendo che non sono entrato in bagno bensì in una camera, chiaramente si insospettisce e la sento girare una chiave nella serratura per aprire, mentre io salgo sul davanzale della finestra. La donna entra e mi vede mentre mi lascio andare e quasi le prende un colpo perché pensa che io mi stia suicidando. Ovviamente rimango sospeso a mezz'aria e mi metto a svolazzare. Noto subito, su un balcone di un palazzo di fronte, una ragazza dalla carnagione olivastra, forse indiana, e dal corpo esile che si spoglia completamente nuda senza motivo. Ne arriva poi un'altra che si siede accanto a lei, qui però lo scenario si dissolve. Più avanti mi ritrovo, non ricordo come, ad entrare nel palazzo di prima da cui mi ero lanciato. Salgo forse due piani di scale ed entro in un appartamento con la porta aperta, in pratica mi imbuco insieme ad una signora che stava entrando come ospite a casa di un'altra signora. Nessuno ha da obbiettare comunque sulla mia presenza qui, pertanto proseguo indisturbato e volo via da una finestra. Raggiungo in volo una città e atterro[/slpc], da qui però il ricordo sfuma.
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Luna » 10/08/2022, 16:46

Ciao Hari, complimenti per i tuoi sogni lucidi, interessanti e pieni di dettagli!

Anche io uso contare le dita come test di realtà preferito, soprattutto perché non ti mette in imbarazzo come saltare in strada per cercare di levitare : Thumbup :
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 10/08/2022, 18:44

Ciao Luna, grazie ;), in effetti all'inizio quello delle dita era il mio test di realtà preferito, è semplice da fare nella realtà fisica senza dare troppo nell'occhio e di conseguenza mi veniva automatico farlo anche nei sogni. Dopo un po' però ha perso efficacia perché le mie mani hanno iniziato a presentarsi sempre perfettamente normali e reali nei miei lucidi e di ciò sono contento perché è indice di stabilità e realismo. Ora il test che uso più spesso per avere conferma di stare sognando e che risulta per me più efficace e veloce è quello di leggere più volte l'ora sul cellulare o un orologio digitale, funziona praticamente sempre. Mi è rimasta comunque l'abitudine di guardarmi le mani sia nella veglia come test di realtà quando si verifica una situazione insolita, che nel sogno una volta presa lucidità , come parte degli esercizi di stabilizzazione dello scenario onirico :).
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Luna » 10/08/2022, 19:46

Hai ragione Hari, prima come test cercavo di allungare le dita delle mani e in sogno ci riuscivo , ma col tempo le dita oniriche si allungavano sempre meno, fino a niente , e ho abbandonato questo tipo di test. Secondo te perché succede questa specie di adattamento? Io non lo so spiegare, a meno che l ‘inconscio non voglia giocarci qualche scherzetto : greeting :
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Re: Diario dei sogni lucidi di Hari

Messaggioda Hari » 11/08/2022, 17:28

Difficile dare una risposta universale a questa domanda, posso risponderti per quello che mi riguarda, ma quello che vale per me potrebbe non valere per altri.
Credo sia sopratutto una questione di aspettative e di esperienza. Un principiante all'inizio della sua pratica si affida moltissimo ai test di realtà, questo perché non avendo esperienza non ha altro modo di distinguere la realtà fisica da quella onirica. Li ripete più volte al giorno nelle ore di veglia affinché gli venga di farli anche in sogno e funzionano perché si aspetta che lo facciano. Andando avanti però le cose cambiano, si acquisisce familiarità con il mondo onirico e si impara a riconoscerlo istintivamente, senza che vi siano necessariamente delle stranezze nel sogno ( i cosiddetti dream signs), si ha semplicemente la consapevolezza di stare sognando ad un certo punto, come una lampadina che si accende (a volte istantaneamente, altre volte in maniera graduale). A quel punto non abbiamo più bisogno di fare continuamente test di realtà per capire se stiamo sognando o meno, e li usiamo più che altro a scopo di conferma, soprattutto quando ci troviamo in ambienti già molto stabili e reali e che in quanto tali ci lasciano con il dubbio. È proprio perché questi scenari sono così stabili e reali che i test di realtà non funzionano più. In un ambiente solido e reale tanto quanto la realtà fisica è logico aspettarsi che le nostre mani siano perfettamente normali, con 5 dita che ovviamente non si allungano né si deformano in alcun modo. In questo stato di grande stabilità molti test falliscono o comunque ci vogliono più tentativi prima che funzionino, soprattutto quelli più"fisici" come appunto quello di allungarsi le dita oppure saltare per vedere se si rimane sospesi a mezz'aria.
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