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Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
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Diario dei sogni di Hari

Messaggioda Hari » 19/01/2017, 0:38

Ciao ! Finalmente mi sono deciso ad aprire un diario dei sogni comuni. Inizio con un sogno piuttosto lungo e movimentato (e anche un po' splatter :D ) che ho fatto due notti fa.

Sto vedendo in tv un episodio di una serie TV che ricorda in qualche modo Gotham. Vedo un cattivo che ricordavo morto aprire gli occhi ed alzarsi, per giunta senza alcuna ferita, nonostante fosse morto in maniera piuttosto violenta. A questo punto penso "accidenti questo qui è immortale, dovremo sopportarlo ancora e ora come faranno ad eliminarlo ?" Improvvisamente mi trovo all'interno della scena . Il tizio senza fare una piega si sfila il coltello dalla gola e me lo infilza nella spalla, e in quel momento io torno ad essere spettatore esterno per poi rientrare poco dopo nella scena. L'uomo si alza in piedi e mi prende in ostaggio con l'intezione di vendicarsi di colui che l'aveva "ucciso", il quale a quanto pare si trova all'interno di un edificio. Minacciandomi col coltello mi costringe a seguirlo e quando siamo sulla porta d'ingresso,costituita da un'ampia vetrata, si vede dalla parte opposta della vetrata una donna che nel sogno so essere l' ex compagna del tizio che l'uomo
immortale vuole uccidere. In quel momento penso "bene, ora lo riconosce e scoppia il delirio", invece la donna non sembra riconoscerlo e guardandolo scopro subito il perchè: ha assunto le sembianze di una giovane ragazza. Proseguiamo dunque indisturbati all'interno dell'edificio, con diverse persone intente a svolgere le loro mansioni e del tutto ignare del pericolo. Ad un certo punto mi rendo conto che il tizio non mi sta addosso col coltello, anzi io sono leggermente dietro per cui
ne approfitto per ribellarmi, rifiutandomi di seguirlo. A questo punto lui, sempre con le sembianze della ragazza, mi punta il coltello contro minacciando di uccidermi e io gli dico qualcosa tipo "tanto non mi uccideresti qui dentro davanti a tutti" e lei fa un' espressione come per dire "vuoi mettermi alla prova ?" La gente lì intorno comincia a guardarla preoccupata, lei se ne accorge e si mette a ridere facendo credere loro di stare solo scherzando, al che gli altri tornano come se niente fosse
alle loro attività. A questo punto mi sento nuovamente costretto a seguirla, sapendo che non ho speranza contro di lei. Proseguiamo e poco più avanti incontriamo tre persone, due uomini e una donna che sembrano essere gli amici del tizio di cui l'uomo vuole vendicarsi. I tre salutano quella che credono essere la loro amica, ma nella confusione che si crea, io riesco ad avvicinarmi ad uno di loro, un tizio alto di colore che so essere una specie di vigilante, dicendogli solo due parole
"coltello, immortale !" :? Non so come lui capisce immediatamente e subito si piazza davanti a lei/lui per affrontarlo, tirando fuori due lame, parte del suo equipaggiamento da vigilante. A questo punto si scatena una lotta contro l'immortale, che nel frattempo ha riassunto le proprie sembianze originali. Tentiamo in vari modi di ucciderlo, tra cui fulminarlo con la corrente elettrica, ma niente ha effetto su di lui. Ad un certo punto l'altro uomo del gruppo tira fuori l'asso nella
manica: una sostanza di colore arancione innocua per noi ma a detta sua letale per gli immortali :?: . Gli spruzza addosso la sostanza che infatti fa subito effetto cominciando a corrodere il suo corpo. Io penso "bene sta funzionando, ma basterà ad eliminarlo definitivamente ?". L'uomo è a terra agonizzante, ma ancora vivo,mentre gli altri per sfregio si mettono a mangiare sul suo corpo la sostanza arancione che a quanto pare oltre ad essere innocua per noi mortali è anche buona da
mangiare :o . All' improvviso la donna del gruppo ha un'illuminazione: il cuore è la fonte della sua immortalità ! E subito infila una mano nel petto dilaniato dell'uomo strappandogli via il cuore. Non contenta lo strappa in due pezzi e ne lancia uno dalla finestra (nel frattempo la lotta sia era spostata a casa mia al piano terra). L'uomo di colore allora prende l'altra metà e la butta dall'altra finestra, con la donna che cerca di fermarlo ma non fa in tempo. Capiamo che ha commesso un errore
perché così le due parti potrebbero ricongiungersi, allora io mi precipito verso la finestra e salto di sotto in giardino urlando agli altri di tenere fermo il cattivo (come se fosse necessario visto come era ridotto :? ). In fretta e furia prendo un frammento del cuore, che nel frattempo è diventato di un rosa chiaro e sembra petto di pollo crudo (ne ha anche la consistenza ) e lo lancio, ma invece di finire lontano si alza a campanile per ricadere pochi metri più in là sulla rampa del
garage. Il sogno prosegue con io che continuo a cercare di lanciare il più lontano possibile i pezzi di cuore, che nel frattempo sono diventati quattro. Dopo un po' mi rendo conto che qualcuno potrebbe avermi visto e penso a come potrei spiegarli che non sto semplicemente lanciando in aria petti di pollo crudi ma sto salvando il mondo da un pazzo criminale immortale :D
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Re: Diario dei sogni di Hari

Messaggioda Hari » 03/06/2020, 21:18

2 giugno 2020

Vivido ore 1.00-4.00

Vacanza in Kenya

Mi trovo in Kenya con i miei in vacanza. Siamo insieme ad altri turisti, siamo un gruppo piuttosto numeroso e ci stiamo dirigendo a piedi verso un villaggio, attraversando un tratto di bosco. Per qualche motivo camminiamo scalzi, al massimo con i calzini a piedi, ma comunque senza scarpe. Arriviamo in un villaggio e ci fermiamo qui per un po'. Mia madre, che è già stata qui in Kenya con mio padre più di trent'anni fa, un paio di anni prima della mia nascita mi parla delle abitudine della gente del posto e di altre caratteristiche di questo luogo. Ora vedo in cielo un aereo che atterra su una pista non molto lontana da qui, siamo vicini all'aeroporto a quanto pare. Vedo dei palazzi all'orizzonte e immagino si tratti della città di Nairobi, mia madre me lo conferma, o forse è sua cugina a farlo che è in vacanza con noi insieme al compagno (i miei viaggiano spesso insieme a loro). Ora ci troviamo all'esterno di un locale, vedo davanti a me alcuni tavoli appena fuori dal locale, ai quali è seduta gente del posto. C'è un televisore in alto sul quale scorrono rapidamente delle immagini, spot pubblicitari probabilmente. Ad un tratto dall'interno del locale si leva un poderoso coro da stadio, una frase ripetuta più a gran voce da parecchi uomini, sembra quasi un grido di battaglia, mette i brividi. Mi guardo un po' intorno, non sembra esserci nulla di pericoloso in apparenza ma io continuo ad essere in forte ansia, qualcosa di questo posto non mi convince. Ora vedo alle nostre spalle quello che sembra un grosso serpente, ma poi lo guardo meglio e mi accorgo che non è un serpente ma un altro strano rettile, anzi sono due lunghi almeno un metro e mezzo e dalla forma tozza. Non ho mai visto animali del genere, non ho idea di cosa siano ma mi rendo conto che sono del tutto innocui. Ora è notte e stiamo tornando al villaggio dove eravamo andati all'inizio. Camminiamo scalzi sul terreno umido, mi risulta un po' fastidioso e mi chiedo perché cavolo non mi sono messo le scarpe. Mi distraggo e mi perdo, sono solo nel bosco e non riesco a trovare la strada per il villaggio. Mentre la cerco mi imbatto in sauna, nella quale c'è anche il mio amico P. Gli chiedo di indicarmi la strada per il villaggio, lui dice che lo farà solo se gli do una gomma da masticare, al che gli dico che gli comprerò un intero pacchetto se mi ci accompagnerà lui al villaggio. Accetta e ci incamminiamo insieme, saliamo alcuni scalini e ci ritroviamo all'interno di una grande struttura super tecnologica che stona totalmente con l'ambiente selvaggio in cui ci trovavamo un attimo fa. Qui vedo una grossa porta automatica alle mie spalle che dà su un corridoio e mi ricordo di essere già stato qui, avevo provato ad entrare in quel corridoio ma ero stato mandato via in malo modo, si tratta infatti di un luogo proibito non so per quale motivo esattamente, ricordo vagamente che aveva a che fare con il futuro. Racconto la cosa al mio amico, che ora non è più P. ma qualcun altro, ma poi mi blocco e gli dico che non posso dirgli altro. Raggiungiamo ora un macchinario in fondo ad un ampio corridoio, in un angolo. Al centro di questo corridoio c'è un'altra porta automatica e so che conduce nello stesso posto proibito citato prima. So anche che per aprirla dobbiamo inserire un codice nel macchinario. Ora con me ci sono altre persone tra cui una ragazza. Dobbiamo far funzionare questo macchinario ed io ricordo dalla mia precedente visita in questo posto che il codice ha in qualche modo a che fare con l'amore. Uno dei tizi che è con me allora prova a scrivere la parola "love" ma non succede niente. Gli dico che non è questa la soluzione, che è necessario un disco, un disco che in qualche modo ha a che fare con l'amore, ma loro si mettono a discutere tra loro e non mi ascoltano. Ora vedo uno dei ragazzi che parla con una donna che lavora qui, gli dice che deve darle la carta di credito ed una serie di documenti, una roba complicata insomma. Dice che se non lo fa potrebbe trovarsi nei guai, ed io ho la sensazione che ciò abbia a che fare con il nostro tentativo non autorizzato di aprire quella porta. Il ragazzo temporeggia, fa il vago, dicendo che non sa se ha con sé quei documenti, poi tira fuori delle banconote, che voglia corrompere la donna ? Ora mi trovo di nuovo con i miei in un locale, in un angolo vedo una specie di striscione con una scritta fatta di lettere composte da omini stilizzati, la scritta dice "vaviaora". E' scritta così tutta attaccata ma io, che già sono a disagio in questo posto, la interpreto subito come "va via ora". Qualcuno sta cercando di avvertirmi che dobbiamo andare via al più presto da qui, allora avevo ragione ad essere preoccupato. Dovrei convincere i miei che dobbiamo tornare in Italia al più presto ma non so come fare, mi prenderebbero per matto. Ora mi viene in mente che non ho detto nulla ai miei amici che sono partito, prendo dunque il telefono per avvisarli che starò fuori fino al...non so quando, devo chiederlo a mia madre che è seduta qui alla mia sinistra. Le chiedo che giorno partiamo per tornare in Italia ma lei mi risponde in maniera vaga, insisto ma lei sembra non capire la domanda o forse finge di non capire. La cosa mi fa incazzare tanto da farmi svegliare per il nervoso. Piccola curiosità, la mattina stessa cerco su google informazioni sul Kenya e per caso mi imbatto in un articolo in cui sono elencate una serie di cose da non fare se si va in vacanza in Kenya. L'ultima della lista dice di evitare di comunicare ad estranei la data della partenza, coincidenza ? :D
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Re: Diario dei sogni di Hari

Messaggioda Hari » 27/10/2022, 16:50

Torno dopo parecchio tempo ad aggiornare anche il mio diario dei sogni non lucidi. Non sarò costante nel farlo come per quello dei sogni lucidi ma cercherò almeno di riportare le mie esperienze più vivide e che, per un motivo o per un altro, reputo più significative.

12 ottobre 2022

Sogno vivido, semi lucido ore?

Una giornata nell'Aldilà

Faccio un sogno vivido e semi lucido molto lungo, della durata percepita di almeno un giorno, nel quale mi trovo nell'Aldilà, sapendo però di non essere morto bensì di essere in visita in una determinata area, che so essere una delle tante. So che al termine di questa visita mi sveglierò nella realtà fisica, tuttavia non posso considerare questa esperienza come un sogno lucido vero e proprio, poiché non ho mai avuto la piena consapevolezza di cosa stessi facendo. Tutta l'esperienza va avanti come un sogno normale, nel quale mi limito a seguire il flusso degli eventi, senza che mi venga mai in mente di prendere il controllo e decidere consapevolmente cosa fare, dove andare e senza pormi il problema di memorizzare quello che sto vivendo per poi trascriverlo una volta sveglio. Inoltre in questa visita incontro molte persone che conosco e che attualmente sono fisicamente vive e tuttavia le considero come se fossero abitanti di questo luogo, quindi già defunti, senza che mai mi venga in mente di mettere in discussione quello che vedo. Purtroppo il ricordo è frammentario perché al termine dell'esperienza o non mi sono svegliato subito o, se l'ho fatto, mi sono poi riaddormentato immediatamente, senza alzarmi per appuntarmela sul mio diario. La prima cosa che ricordo è che sono seduto su una rampa di scale che ricorda quella di casa mia tra il piano terra e il seminterrato. Con me ci sono mia madre ed M., un mio amico morto alcuni anni fa. Nel vederlo, pur non prendendo lucidità, mi ricordo subito che lui non è più tra noi e gli chiedo come se la passa dall'altra parte. Lui sembra giù di morale, ha un'aria rassegnata, molto diverso da come era in vita. Non ricordo esattamente cosa mi risponde, in ogni caso certamente non è felice ma nemmeno particolarmente sofferente, sembra più che altro che sia in uno stato di apatia. Qui c'è uno stacco e in seguito mi trovo sulla tribuna di un campo di calcio in terra battuta, dove si sta svolgendo una partita importante, con parecchio pubblico sugli spalti. In questo momento so di trovarmi in visita nell'Aldilà e che quella a cui sto assistendo è la finale di un torneo tra varie aree distinte di questo mondo. So anche che una delle due squadre gioca in casa e in entrambi gli schieramenti ci sono alcune persone che conosco e che sono ancora in vita, tuttavia, come accennato prima, non faccio caso all'incongruenza e continuo a considerarli come defunti che abitano questa ed altre aree dell'Aldilà. Il risultato è sull' 1-1 e manca pochissimo alla fine quando la squadra ospite passa in vantaggio e di fatto vince la partita. La squadra viene a festeggiare il gol davanti al suo pubblico, il quale si trova proprio dove mi sono io, che però sono uno spettatore neutrale ovviamente. La squadra di casa tenta poi disperatamente di riacciuffare il pareggio nel poco tempo che rimane ma senza successo, la partita finisce con la vittoria degli ospiti, che si aggiudicano così il torneo.
Rimango sorpreso dal fatto che tutto qui sembra svolgersi esattamente come nella vita fisica, le passioni e le emozioni rimangono tali e quali anche dopo la morte del corpo fisico. Rifletto tra me e me pensando al fatto che tutti questi giocatori sono ragazzi che durante la loro vita fisica avevano una grande passione per il calcio, pur non essendo particolarmente dotati in tale sport. In questo sento una forte affinità con loro, in quanto anche io da ragazzo giocavo a calcio, pur non essendo mai stato un gran che, e una parte di me tuttora è attratta da quella passione viscerale per questo sport, che col tempo ho messo un po' da parte. Ragionando su questo mi rendo conto che probabilmente una volta morto mi ritroverò qui anche io, forse è proprio per questo motivo che mi trovo in visita in questa particolare area dell'Aldilà, come se fosse una sorta di anteprima di ciò che mi aspetta una volta passato dall'altra parte. In seguito mi trovo a passeggiare e parlare con alcuni giocatori della squadra perdente e con altre persone che abitano qui. Parlando ed esplorando apprendo alcune cose su come funziona questo posto, una buona parte però la dimentico. Ho ricordi un po' frammentari, ad episodi, in uno di questi mi trovo nuovamente a parlare con M., anche lui è qui in visita ma non è qui che risiede. Siamo seduti ad un tavolo e mi parla di quello che è l'area in cui vive lui, descrivendola come un luogo estremamente anonimo e noioso, dove le giornate sono tutte uguali. Dal suo stato d'animo deduco che è in qualche modo intrappolato lì e può allontanarsi solo per brevi periodi e forse ora è qui solo perché ci sono anche io ma non potrà trattenersi a lungo. Mi trovo poi ancora ad esplorare l'area insieme ad alcuni abitanti del posto, come detto l'esperienza ha una durata percepita di un'intera giornata, tanto che ad un certo punto, da che era giorno, si fa notte. Sembra infatti che qui la vita si svolga in maniera analoga a quella fisica, con giornate scandite dall'alternanza giorno-notte, in cui una parte del tempo è dedicata al lavoro e il resto allo sport o hobby vari e presumibilmente al sonno, anche se non ricevo informazioni a riguardo che lo confermino. In tutti questi episodi che ricordo continuo a vedere persone che conosco e che sono fisicamente vive attualmente, non mi viene mai in mente però che possano essere anche loro in visita come me, per qualche motivo continuo a considerarli come abitanti di questo posto. Ad un certo punto, quando è già sera inoltrata, mi unisco alla squadra di calcio per l'allenamento. Sono entusiasta e non vedo l'ora di scendere in campo, pensando di essere libero dai limiti di un corpo fisico non allenato e quindi di poter giocare molto meglio di come potrei fare nella realtà fisica. Niente di più sbagliato, non appena iniziamo a correre per il riscaldamento infatti sento tutta la fatica e rimango di parecchio indietro rispetto al resto del gruppo, a quanto pare quei limiti me li sto portando dietro eccome. E' evidente che certe convinzioni sono dure da sradicare, pur sapendo di non star usando il mio corpo fisico in questo momento, non riesco a distaccarmi da quello che è l'attuale stato di forma dello stesso. Le cose vanno addirittura peggio di quanto
mi aspettassi quando iniziamo a giocare col pallone, sono incredibilmente goffo e sbaglio anche i passaggi più semplici. In un episodio mi sposto in un'altra area dell'Aldilà nella quale trovo un'atmosfera totalmente diversa. Sono in un luogo chiuso e molto affollato e ad un certo punto mi trovo a discutere con dei tizi non ricordo per quale motivo. Sono costretto ad usare la forza per difendermi e qui ricorro ai miei poteri da onironauta, pur non essendo veramente lucido, abbattendo uno di loro che mi era venuto incontro minaccioso. Mi allontano da questo posto caotico e più avanti mi trovo per la terza volta a parlare con M., forse gli accenno qualcosa proprio a proposito di questo ambiente dalle basse vibrazioni a cui ho fatto visita.
Ripensandoci potrebbe trattarsi proprio del luogo in cui vive M., sembrerebbe infatti risuonare con quello che il suo stato d'animo attuale. M. inoltre mi dice qualcosa a proposito di tornare nella sua area ma il ricordo qui è molto vago. Accadono anche altre cose durante questa visita ma non ne ho memoria. In generale l'esperienza mi ha lasciato sensazioni positive, il luogo che ho visitato era decisamente piacevole, pieno di vita e molto stimolante. Resta tuttavia il dispiacere per la situazione di M., qualora fosse veramente lui e non solo un p.o., e mi chiedo se in caso io possa fare qualcosa per aiutarlo.
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Re: Diario dei sogni di Hari

Messaggioda Hari » 28/10/2022, 20:14

28 ottobre 2022

Vivido ore?

E' giorno e mi trovo a camminare lungo una strada in una zona della mia città non molto distante da casa mia, l'ambiente è estremamente vivido e reale. Mentre cammino eseguo una sorta di ADA, cercando di mantenere la presenza in me stesso e concentrandomi sulla percezione degli stimoli dell'ambiente circostante. Passo davanti ad un locale con tavolini all'aperto, ai quali sono seduti dei ragazzi e ragazze che parlano e scherzano tra loro. In particolare sento la voce di una ragazza che fa una battuta su un ragazzo del gruppo, usando una parola specifica per apostrofarlo che però non ricordo. Proseguo ed ora la strada inizia a farsi molto affollata, con la maggior parte delle persone che camminano nella direzione opposta alla mia. Qui inizio a vedere cose insolite, a cominciare da un piccolo elefante, forse asiatico, con in groppa una o più persone. Poco dopo vedo arrivare un cammello con sopra un uomo vestito in abiti sfarzosi da principe indiano e a seguire un altro cammello con un altro uomo indiano, anche lui vestito in quel modo . Quest'ultimo però stranamente è seduto al contrario, guarda nella direzione opposta a quella di marcia, in questo modo vedo il suo volto quando il cammello è già sfilato dietro di me. Tutto ciò è decisamente insolito ma non sono troppo sorpreso perché avevo già sentito parlare di un'imminente cerimonia di personalità indiane molto importanti, nella mia città (ricordo onirico). Poco dopo vedo tra la folla un uomo indiano vestito in abiti normali, lo fermo e gli chiedo se per caso sa cosa ci fanno qui quei cammelli. Lui allora mi guarda perplesso, come se avessi fatto una domanda assurda, e mi dice: << non hai mai visto un cammello? >> Al che io gli dico che non è che si vedano tutti i giorni dei cammelli in questa città. Dopodiché lui mi conferma che in effetti è in programma una cerimonia particolare, senza entrare nei dettagli, poi il ricordo sfuma.
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Re: Diario dei sogni di Hari

Messaggioda Hari » 14/11/2022, 18:41

14 novembre 2022

Vivido ore?

Dentro il videogioco

Riporto questo sogno di stanotte, chiaramente influenzato da una missione che ho giocato ieri nel videogioco Mass Effect 3. Avevo lasciato la missione in sospeso per andare a pranzo, con l'intenzione di riprenderla oggi. Non avendola ancora completata dunque, il sogno a quanto ha creato per conto suo un finale per quella missione e un continuo. Nel sogno io mi ritrovo nel mondo di Mass Effect, ancora consapevole che si tratta di un videogioco ma stavolta in prima persona all'interno dello scenario, invece che seduto sul divano con joypad in mano. Un'altra differenza è che non sono nei panni del protagonista, lui è presente ma siamo due persone distinte. Descrivo brevemente la trama della missione del gioco:

Una stazione spaziale che ospita un'accademia per giovani studenti particolarmente dotati viene assaltata da un'organizzazione guidata da un uomo senza scrupoli allo scopo di rapire alcuni studenti. La missione consiste nel salvare gli studenti e fuggire con loro dalla stazione.

Il sogno inizia che sono in un luogo chiuso dall'aspetto futuristico, forse un'altra stazione spaziale o comunque una struttura che si trova da qualche parte nella Galassia. So che la missione non è andata bene, la stazione è stata devastata e quattro studenti hanno perso la vita (nella missione del gioco gli studenti non erano molti, circa una decina, quindi perderne 4 è effettivamente un mezzo fallimento). Mi trovo in compagnia del comandante Shepard (il protagonista di Mass Effect), il quale si mostra abbattuto per quanto accaduto e chiede di sapere nomi e cognomi degli studenti morti per poter far visita alle loro famiglie. Io, che a quanto pare faccio parte della sua squadra o comunque sono in qualche modo suo alleato, chiedo ad una donna, forse la direttrice della stazione distrutta, di dirmi i nomi di quegli studenti. La donna mi fornisce quattro nomi e un cognome (non ricorda gli altri cognomi, dovrò trovarli in un altro modo) ma io li dimentico quasi subito. Ad un certo punto mi arriva un messaggio sull'orologio che indosso al polso sinistro, che praticamente è la trasposizione del menù di gioco, e nello specifico dell'elenco delle missioni e degli incarichi. Il messaggio dice che giovedì (ovvero domani, perché nel sogno a quanto pare è mercoledì) verranno comunicati i quattro nomi in una certa sala di questa struttura e dovrò segnarmeli per fornirli a Shepard. Mi reco per l'appunto in quella sala, si trova al centro di un sistema di corridoi che convergono in essa. Siccome sono in un videogioco, anche se la grafica è estremamente realistica, mi viene spontaneo cercare personaggi contrassegnati dal segnale che indica che si può interagire con loro. Nella sala ci sono alcune persone ma nessuna con la quale si possa interagire. Mi guardo intorno, ricordo di essere giù stato qui di recente, forse anche più di una volta. Vedo un corridoio che conduce ad una stanza, lo percorro anche se so già cosa c'è in quella stanza, ovvero una specie di televisore che però trasmette immagini e filmati in loop. Entro nella stanza e in effetti trovo quel televisore, al momento trasmette un'immagine di una donna che fa ginnastica, con una voce che parla, si tratta di uno spot pubblicitario. Torno indietro e poi imbocco un altro corridoio, sono già stato anche qui e so che conduce all'aperto, ad una sorta di balcone. Spero di trovarci qualcuno con cui si possa interagire, quando arrivò però trovo solo un bambino, che non ha alcun contrassegno. E' notte e ora sembra che io mi trovi non più in una struttura futuristica alla Mass Effect, bensì sul balcone di una normalissima palazzina dei giorni nostri. Qui mi arriva un barlume di semi lucidità, nel quale mi distacco dalla trama del sogno e mi viene in mente di salire sul parapetto e prendere il volo. Ricordo di averci già provato di recente e di aver fallito, forse perché qualcuno mentre mi arrampicavo sul parapetto mi aveva trattenuto, pensando che volessi suicidarmi. Stavolta però vedo che c'è un'apertura nel parapetto, posso saltare direttamente da lì, senza dover perdere tempo ad arrampicarmi. Ad ostacolarmi trovo però un gatto che se ne sta sdraiato proprio in quello spazio, così senza pensarci due volte lo spingo giù con il piede (cosa che non farei mai nella realtà fisica e nemmeno in un vero lucido e di cui anche qui mi pento subito). Fortunatamente non ci trovavamo molto in alto e il gatto atterra in piedi e se ne va per la sua strada. Salto e, siccome il sogno è molto stabile, inizialmente cado, per poi riuscire a rimanere sospeso solo quando mi trovo a non più di 2 metri da terra. Penso << vabbè, tanto ora salgo di quota e mi faccio un bel giro in volo osservando la città dall'alto >>, e invece no, perché stranamente, per quanto mi sforzi, non riesco a salire nemmeno di un centimetro :angry: . A questo punto penso che sia meglio tornare dentro e cerco un modo per salire il più rapidamente possibile, cerco almeno di aggrapparmi al balcone del primo piano (in tutto saranno 2 o 3 piani), per poi da lì cercare di salire al secondo e così via ma non mi riesce nemmeno questo. Realizzo che la cosa migliore sia salire alla vecchia maniera, ossia entrando dalla porta principale e prendere le scale. Così faccio e incontro di nuovo il comandante Shepard, al quale dico che ho dimenticato i nomi che mi aveva dato quella donna. Da qui il ricordo inizia a farsi vago.
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