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Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
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Diario dei sogni di Ambra

Messaggioda ambra44 » 11/01/2019, 14:41

VALLE INCANTATA

Mi trovo in un sogno lucido, sto ristrutturando con la mente il vecchio asilo del mio paese, lo sto facendo diventare una bellissima villa, arredando e pitturando stanza per stanza, in pochi secondi, volando da uno spazio all'altro. Infine arrivo all'ultima stanza da ristrutturare.
Una camera bianca con una finestra grande quanto una parete, che si affaccia su un bosco e sul mio paese, oscurato da nubi cariche di pioggia. Un letto in stile vittoriano davanti ala finestra. Sono in piedi al centro della stanza. Sento che questo sogno sta per finire, ne sono consapevole, ma che posso farci? Mica posso svegliarmi, devo continuare a sognare. Vedo un secchio con dei colore accanto ai miei piedi nudi, così prendo un pennello e inizio a dipingere.
Dipingo su quelle pareti bianche, dipingo un tramonto viola, un tramonto rosso, un tramonto nero, giallo, blu. Quel miscuglio di colori che crea un tramonto mozzafiato sembra così reale, sembra che i colori si muovano, continuando a mescolarsi tra loro. Mi sta attirando verso di lui... Mi sta portando in un altro sogno, ne sono sicura… Ma capisco anche che sto per perdere la lucidità.

Esco di casa, ma mi sento strana: quella non è casa mia, quella non sono io. Sono una ragazzina di circa dodici anni, lunghi capelli biondi e un fazzoletto bianco legato sulla testa per proteggermi dal sole. Un attimo… Dal sole? Prima avevo visto nuvole fuori dalla finestra, ma da che finestra? Non lo ricordo più. Ho perso la lucidità e sono stata attirata in un altro sogno da quel tramonto.
Mi guardo attorno e realizzo di essere in una specie di valle incantata. Enormi draghi volano sopra di me e dinosauri altrettanto grandi brucano erba nei vasti prati verdi. Osservandoli meglio, mi accorgo di una cosa che mi fa cambiare totalmente umore. I dinosauri sono in bianco e nero. Un senso di tristezza mi pervade.

Corro subito in casa e prendo delle matite colorate, e così ha inizio il mio viaggio per quella valle incantata, dove ho deciso di colorare tutti quei dinosauri che mi rendono così triste.

Dopo poco però, scopro che i dinosauri che ho colorato stanno morendo. La tristezza diventa senso di colpa. Il popolo della valle incantata è in rivolta, inizia subito la caccia al coloratore di dinosauri: penso sia ora di scappare o nascondermi. Mi rifugio in una taverna, dove un’anziana signora mi riconosce, ero ormai la sola ricercata. Decisa a consegnarmi al suo popolo inizia ad inseguirmi, io mi rifugio nei sotterranei. Là trovo una scopa di paglia, così ci salgo sopra e volo via…

Scappo dalla signora della taverna, scappo dai dinosauri in bianco e nero, dai draghi, da quella valle incantata, da quel sogno diventato uno strano e inquietante incubo…
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Re: Diario dei sogni di Ambra

Messaggioda Bonomelli » 13/01/2019, 23:55

ahahahaah bellissimo! : WohoW :
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Re: Diario dei sogni di Ambra

Messaggioda ambra44 » 18/01/2019, 12:36

18/01/2019

Mi trovavo a casa mia, nel mio letto. Mi sveglio e inizio a prepararmi per andare al lavoro. Vado in bagno e mi trucco, ho comprato una nuova palette di ombretti: riesco a truccarmi discretamente. Prima di andare al lavoro devo passare da mia cugina che abita poco distante da me, così scendo e prendo la macchina di mia mamma invece che la mia, non ricordo il motivo. Vado da mia cugina e parcheggio sotto casa, salgo le scale, dico qualcosa a mia mamma che era in salotto con mia zia e scendo per andare al lavoro, sono un po' in ritardo. Voglio prendere la macchina ma nel frattempo è arrivato un corriere e ha parcheggiato proprio dietro di me. Arriva mio fratello minore e mi da una moto da cross grigio chiaro, mi dice di usare quella per andare al lavoro. Io, non avendo mai guidato una moto, faccio un giro di prova e mi faccio spiegare un paio di cose da mio fratello. La moto ha delle marce come quelle delle bici e altri ingranaggi sul manubrio che non so a cosa servano. Parto e mi avvio verso il posto di lavoro, la moto fa dei rumori strani e va molto piano, non capisco come usare quelle marce. E' una giornata bellissima, il sole splende nel cielo blu.
Lungo la strada mi si affianca un ragazzo con una moto simile alla mia, anche lui sembra avere dei problemi con le marce. Quasi leggendomi nel pensiero, mi dice che la sera prima è stato lasciato dalla sua ragazza, per questo fa fatica a manovrare la moto. Pochi metri più avanti, vediamo una ragazza seduta sotto a un albero, in mezzo a un campo di mele. E' la sua ragazza, lo aspetta per fare pace. Li saluto e proseguo per la mia strada, mancano pochi metri all'ufficio. Nonostante tutti i problemi che mi ha dato la moto, non sono in ritardo. Però mi imbatto in una signora anziana che conosco. Mi ferma per parlare, mi dice che lei lavora vicino a me. Le dico che sono di fretta e devo andare al lavoro, ma proprio mentre sto cercando di far ripartire la moto, arriva una ragazza molto magra, con i capelli scuri, le occhiaie, le calze a rete, sembra fatta. Inizia a dire qualcosa alla signora, in modo poco cortese, capisco che parla di suo marito e che ha avuto una storia con lui. La signora è in difficoltà, la ragazza la sta per aggredire. Interviene il marito che dice alla ragazza di andarsene, e un altro signore, mai visto in vita mia. Questo signore la vuole buttare sulle rotaie del treno che passa vicino alla strada. Il marito sembra dargli corda, così riescono a prendere la ragazza e buttarla sulle rotaie del treno. Il signore mai visto si è messo addosso un vestito da pupazzo rotondo blu e inizia a rivolgersi a me chiamandomi sorella, inizia a farmi domande ossessive e ho paura. Così scappo e vado in ufficio. Parcheggio la moto e entro, salutando tutti e scusandomi per il mio ritardo di otto minuti. Inizio tranquillamente a lavorare, finchè non sento delle urla provenire da fuori, così capisco che il signore vestito da pupazzo mi sta cercando. Entra in tutti gli uffici chiedendo "Dov'è mia sorella?!?!?!?!? Devo parlarle!!!!!!!!!!!!!!!!". Io mi nascondo dietro alla scrivania e inizio a piangere, il mio capo capisce che c'è qualcosa che non va, così, quando il signore arriva alla porta del nostro ufficio, la apre e inizia a urlare, fa finta di niente, sta zitto e fa finta che lui non esista, e mi guarda piangere. Poi capisco che il signore inizia ad arrabbiarsi parecchio e ha delle cattive intenzioni, così quando sta per aprire la porta dell'ufficio di fronte al nostro, mi alzo, mi avvicino a lui e gli dico: "Sono qui, ma cosa vuoi da me?". All'improvviso ho un flashback, mi ricordo che poco prima, quando sono scappata, aveva provato a violentarmi. Da lì il caos. Esco dall'ufficio e vedo che c'è una manifestazione per tutta la via, ci sono migliaia di persone che protestano e fanno festa, bevono e fumano. Da quel momento inizia la caccia all'uomo, l'uomo sono io. Il signore ha cambiato vestiti, si è travestito da clown (ho una specie di fobia per i clown) e mi cerca, vuole a tutti i costi uccidermi. La gente sembra essere dalla sua parte, a nessuno interessa difendermi o aiutarmi a scappare, devo farlo da sola. Dopo qualche ora si sono addirittura creati degli schieramenti, moltissime persone sono dalla parte del clown, vogliono assistere al mio massacro. Io non cerco di nascondermi, nè di scappare, perchè so che il miglior nascondiglio è in mezzo a tutta quella gente, però ho moltissima paura. Arrivano le mie amiche e il mio ragazzo, che però non cercano di salvarmi o portarmi via, semplicemente mi stanno vicino in questa mia... Attesa? Penso sapessimo che non c'era scampo, dovevamo per forza affrontare la cosa. Il clown stava uccidendo moltissime persone per "passatempo": si preparava ad uccidere me. Così mi hanno accompagnata in un vicolo dove c'era un capannone. Là dentro il clown aveva creato un enorme parco giochi sospeso, con tubi che portavano da una casetta all'altra, palline colorate ovunque... L'atmosfera era molto cupa, i colori non erano per niente accesi, anzi, erano sul tono del marrone. Decido che devo entrare nel parco giochi e affrontare il clown, doveva smettere di uccidere tutta quella gente a causa mia. Non avevo molti sensi di colpa, perchè sapevo che stava uccidendo persone che non avevano paura di lui, anzi lo veneravano. Ma volevo fermare quella carneficina. Sento qualcuno che dice che il clown sta facendo un gioco all'interno del parco. Una specie di gioco dell'oca, o un gioco con i dadi, non capisco molto bene. Penso che potrei sfidarlo, e se vincessi, lui lascerebbe stare tutta questa follia. Ma poi le mie amiche mi dicono di ascoltare... Sento delle urla provenire dal parco... Urla miste a risate. Così capiamo che sì, stanno facendo un gioco, ma chi perde... Viene ucciso. Ha dieci secondi per scappare per poi venire inseguito e accoltellato a morte dal clown.
La paura si impossessa ancora più di me, inizio a scappare, la gente mi vede e vuole fermarmi per consegnarmi al clown, ma io dico che è una cosa tra me e lui e se vuole affrontarla deve riuscire a prendermi. Scappo per la strada piena di gente, vedo il clown da lontano che mi sta cercando, e lungo il suo tragitto uccide molte persone accoltellandole. Quando finalmente mi raggiunge, smetto di avere paura di lui, iniziamo a camminare tranquillamente per le strada, lui fa finta di niente, ma so che vuole ancora uccidermi. Probabilmente è solo un desiderio che non è in grado di realizzare.

Il sogno finisce così, non mi ricordo se mi sono svegliata, ma so per certo che mi ha turbata moltissimo.
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