E' bastato citarla ieri sera per sognarla? Non la sognavo/non riponevo interesse in questa cosa da quando ero bambina. Ne sono passati di anni! Com'è possibile invece che è così difficile sognare i miei dream plan, nonostante in essi ci sia una costante attenzione e interesse quotidiano, anche nel daydreaming? Scusa per l'ennesimo tag, @NeuroEngineer,ma c'è una spiegazione a questa cosa o avviene casualmente?
Ed è bastata la chiacchierata di ieri affinché io, questa notte, abbia sognato (
non lucido) di partecipare ad una competizione di ricerca in Giappone!
E' proprio così che accade: è più facile sognare qualcosa di brevemente accennato o registrato in modo
subliminale (*) dalla mente rispetto al sognare qualcosa su cui ci si fissa notte e giorno pur di farla avverare nel mondo onirico.
(*) In psicologia, delle sensazioni che hanno luogo sotto la soglia della coscienza, troppo deboli per essere avvertite, tuttavia più che sufficienti ad influenzare l'inconscio e condizionare il comportamento
E non è assolutamente qualcosa di strano. Logicamente si penserebbe il contrario: "
Ma come, se ho dato in pasto alla mia mente sempre la stessa medesima cosa giorno dopo giorno, sperando che compaia nel sogno, perché mai questo risulta più debole di una frase buttata lì per caso o ascoltata senza neanche farci caso da un passante?"
Eppure, è così che funzioniamo e una volta che si è compreso il meccanismo che vi sta dietro è possibile sfruttarlo in maniere incredibili.
La risposta (
proverò a farla breve e meno tecnicistica che posso) è questa: il cervello sogna PERCHE' ha bisogno di metabolizzare un concetto.
Metabolizzare (o interiorizzare se preferisci) = Far proprio dopo un processo di elaborazione, assimilare.
Il fenomeno del sogno nasce come un semplice mezzo che l'organo cerebrale sfrutta per poter assimilare concetti (quelli che io chiamo pattern). Dunque un sogno nasce da un BISOGNO.
Non si sogna qualcosa senza che la parte (pressoché
inconscia) della propria mente abbia
bisogno di elaborare meglio quel qualcosa.
In un esperimento famoso, un topolino da laboratorio viene inserito in un labirinto lungo e molto complesso. Il povero topolino non riesce a trovare la via d'uscita dopo un'intera giornata
Quindi si addormenta. E' stato scoperto (anzi, confermato) che il cervello del topolino, durante il sonno, ha emulato e dunque simulato in un sogno la ricerca di una via di fuga da un labirinto onirico.
Questo ha rafforzato la sua memoria, ha allenato determinati percorsi neurali e ha aiutato l'inconscio del topolino a METABOLIZZARE la situazione problematica che si è trovato ad affrontare.
Per lui è qualcosa di inedito, di strano, di estraneo...in altre parole, è un nuovo pattern.
Al risveglio, il topolino è stato in grado di risolvere il labirinto.
OSSERVAZIONE: Nel caso dell'esperimento, il topo ha percepito il BISOGNO di comprendere meglio la novità con cui si è interfacciato il giorno prima. Ma può capitare, soprattutto nell'essere umano, che si abbia il bisogno di comprendere/simulare eventi futuri solo
possibili in via ipotetica. Posso per esempio sognare che mi entrino i ladri in casa: questo perché il mio cervello prende tutte le precauzioni preparandosi psicologicamente ad uno scenario futuro del genere. Metabolizza un pattern inventato da lui, non con cui si è realmente interfacciato in passato.
Altre casistiche comuni del perché si sogna:
-) Traumi che si ha molta molta difficoltà ad accettare (= assimilare e archiviare come pattern) ;
-) Ricordare eventi (e pattern) passati, registrati anni prima nella memoria ma ormai caduti nel dimenticatoio perché inutilizzati. Le connessioni neuronali corrispondenti a quel pattern si sono indebolite.
Ma se durante il giorno c'è qualcosa di piccolo che "re-innesca la miccia" di quel percorso neurale, allora probabilmente sognerai quella cosa passata.
Probabilmente è stato il tuo caso Arwen, del tempio di Goku. E' qualcosa che hai interiorizzato da bambina/ragazza, ma poi per anni si è dimostrato un pattern inutile (nel senso che il cervello non ha avuto più la necessità di usufruirne > ergo il percorso neurale si è indebolito e temporaneamente disattivato). Ma hey, ieri sera si è accennato a quel tempio di Goku! E in più si è parlato di una sua eventuale utilità futura!
Il cervello, che non è stupido, si è detto: "
forse ora potrebbe ritornarmi utile...fammi rispolverare quel percorso neurale e ricarichiamo le batterie".
E come può fare tutto ciò? Il mezzo è uno solo: il sogno!
-) Come detto, potentissimi sono i messaggi subliminali. Per un mese mi sono allenato a ricordare perfettamente (o quasi, per quanto possibile sia) tutti i sogni che feci durante quelle nottate. Poi, mi sono divertito ad individuare/riconoscere tutti i pattern che come se fossero pezzi di un puzzle hanno dato vita al sogno. E ci si accorge come molti elementi, di trama o di ambiente onirico, siano dirette conseguenze di cause anche microscopiche innescate di soppiatto nell'inconscio durante le giornate precedenti. Ricordo per esempio uno in cui sognai (apparentemente a caso) di assistere all'esibizione un prestigiatore di magia con le carte.
Sforzandomi di coglierne la causa, dopo un bel pò di tempo mi è tornato in mente: mentre camminavo, il giorno prima avevo visto
di striscio con la coda dell'occhio un mazzo di carte di magia come allegato di una rivista, all'interno di un'edicola in cui neanche sono entrato. Ci ero semplicemente passato accanto mentre camminavo.
Ma la mia mente lo ha registrato e, essendo un pattern che dentro di me era "morto e stramorto", ha sentito il bisogno di revitalizzarlo un pò. Tanto che poi due giorni dopo ho sentito il desiderio impellente di comprare un mazzo di carte per fare qualche trick di magia che mi divertivo a fare da giovane.
Siamo condizionati nel nostro comportamento dai sogni, dato che i sogni sono condizionati da un bisogno e a sua volta i bisogni, come ci insegna la filosofia, implicano una mancanza. La mente ha la necessità di colmare le proprie mancanze e fa di tutto per colmarle. E se non ci riesce, cerca una "scappatoia": la distrazione. Riempie di spazzatura la propria memoria (es: con i social) per generare adrenalina e dopamina che plachi il desiderio, basato su un meccanismo biologico.Sembra tutto un'esagerazione, ma è così che funzioniamo. Accade tutto di nascosto. Quindi dietro il tuo e il mio sogno nati da una semplice frase buttata lì per caso, ci sono tutti questi ingranaggi che girano.
Nel tuo caso si è rievocato un ricordo seppellito, un pattern che ha preso troppa polvere; nel mio caso si è rievocato un desiderio su cui anni fa (prima del covid) avevo ragionato.
E risolvendo la questione:
Com'è possibile invece che è così difficile sognare i miei dream plan, nonostante in essi ci sia una costante attenzione e interesse quotidiano, anche nel daydreaming?
Semplice. Il sogno non lascia passare tali pattern, non li ammette come partecipanti della propria simulazione, perché
non ne ha bisogno.
E per quanto tu ne senta la voglia, questa è una necessità partorita dalla tua parte consapevole, non da quella inconscia. Esempio: ricercare il tuo personaggio dei racconti.
La voglia di ritrovartelo davanti in un sogno e parlarci (e il conseguente sforzo) è qualcosa che abita nella coscienza, non fa parte dei bisogni dell'inconscio. Progettare dream plan non funziona mai come dovrebbe: significa imporre al proprio inconscio una mancanza che non ha. E tu giustamente mi dirai: "
Ma come no, io sento benissimo la mancanza di questo personaggio! Ne sento proprio il bisogno!".
Sai perché il dream plan non funziona?
Proprio perché lo hai progettato per filo e per segno.
Durante la giornata il tuo cervello è riuscito perfettamente a metabolizzare il pattern corrispondente al tuo personaggio. Nel caso dell'esperimento con il topolino, se questo si fosse trovato in un labirinto facilissimo che è riuscito a risolvere in giornata, molto probabilmente quel sogno non lo avrebbe mai fatto. Perché ha già metabolizzato il pattern "labirinto": perchè mai sprecare energia a simulare di nuovo la stessa identica cosa?
Il problema è che tu sei fin troppo brava, conosci sin troppo bene nei dettagli quel che cerchi. Così tanto che la tua mente non ha bisogno di cercarlo.
I lettori sognatori più scaltri potrebbero insinuare: "E allora come la mettiamo con il fatto che io sogno spesso di essere a casa mia? Ci abito da decenni, allora perché mai dovrei sognarla, ormai ho avuto il tempo di interiorizzare il pattern
casa-mia". Osservazione interessantissima, ma in questi casi bisogna far caso al contesto.
Probabilmente sognerai che in casa tua stia accadendo qualcosa di fuori dal normale, diverso dalla tua solita routine. Infatti, un'altra causa dei sogni è la così detta "
What-if Analysis". Il cervello pensa: "Ok, questo è quello che fino ad ora è capitato. Ma cosa accadrebbe se...". E lo fa per un'infinità di cose, soprattutto con ciò che ha più paura di perdere.
Esempio: sognare di essere licenziato, di essere lasciato dalla propria/o ragazza/o, ecc.
Ma quindi, tornando a quello che sicuramente starai pensando: "
Tutto ciò implica che le possibilità che ho di sognare ciò che ho progettato sono ridotte al minimo? Potrebbe non accadere mai?"
Fortunatamente la risposta è no. Si può sempre manipolare la propria stessa mente
In questo caso, bisogna solo comprendere "il linguaggio codificato" utilizzato dall'inconscio per poter "dialogare" con lui e passargli il segnale: "Ho bisogno di questa cosa. Fai ciò che devi, ovvero sognalo, perché ho bisogno di rafforzare questo pattern!".
Ci sono numerosissime strade per ottenere ciò. Basti pensare a questo: nel sogno lucido, io posso generare qualsiasi oggetto/persona/evento/luogo io desideri semplicemente immaginandolo, in altre decidere di simulare pattern a comando. Perché? Semplice: sei immerso nel tuo stesso inconscio, quale miglior modo di comunicare con lui? Non dimentichiamoci la definizione che feci tempo fa: l'inconscio costruttore.
Se l'inconscio è colui che gira il copione del sogno, ma improvvisamente arriva qualcuno a dirgli di cambiarlo mentre la recita è ancora in corso, lui non può far altro che accettare, se sei abbastanza insistente e persuasivo.
Altra strada: non pensarci per un bel pò. Dimenticare temporaneamente il tuo personaggio e tutti i dettagli. Una tecnica sarebbe questa: imporsi di non pensare a ciò che si vuole far comparire nel sogno per un bel pò di settimane/mesi. Attaccare poi un'immagine/una frase sul calendario o salvarla sull'agenda del cellulare, in modo tale che SOLO dopo tot mesi (quando il percorso neurale corrispondente al pattern si è indebolito) ti ricorderai che avevi affisso il promemoria. Probabilmente sarai colta da un'emozione di nostalgia e di sorpresa. Inizierai ad aver bisogno di ricordare i dettagli > ergo probabilmente ti capiterà di sognarlo.
Solo che come è ovvio, è preferibile di gran lunga la strada di dialogare con l'inconscio all'interno di un sogno lucido (attraverso anche aspettativa e auto-convinzione
non forzata). Oppure, "illuderlo" del bisogno attraverso segnali subliminali particolari. Se vuoi possiamo aprire un topic a riguardo: come conversare con il proprio inconscio e dirgli cosa vogliamo che faccia.
Di cose ce ne sono da dire: forse troppe. E di tecniche? Uff, a volontà! Dipende ovviamente da quale è il nostro scopo. Fammi sapere se ti interessa.
Ne approfitto per copiare e incollare quello che avevo scritto su Discord stanotte e che potrebbe interessarti:
Grazie, fai bene che su Discord mi perdo sempre il 98% dei messaggi. Comunque analizzando brevemente l'esperienza, sì, è capitato una decina di volte anche a me, in alcuni casi esattamente come lo hai descritto tu.
1) stavo immaginando una scena tranquilla in cui passeggiavo nella neve e a un certo punto ho sentito un rumore forte che descriverò esattamente come l'ho percepito: è come se qualcuno avesse agitato per tre volte una scatola di legno con all'interno un oggetto come una pallina, rimbombando nella mia testa. Ho sentito questo toc-toc-toc rapidissimo, una specie di ping pong.
Seconda cosa: mentre pensavo a boh-, ho visto un flash bianco istantaneo, (tipo l'effetto della fotografia) con una scritta e sentito un suono tipo un 'toc' forte, potrei descriverlo come uno scatto.
Potrebbero essere considerate allucinazioni ipnagogiche/ipnopompiche ma ad essere pignoli e un pò più originali li definirei come "
sussulti/guizzi sensoriali". Ci sono diverse catalogazioni nel mondo scientifico ma per una volta metto da parte i paroloni. Si potrebbero, a parer mio, considerare come dei "singhiozzi" della mente,
che capitano in un momento di mind-wandering/immaginazione più intensa del solito. Un pò quando si mangia troppo velocemente.
Però per averne la conferma chiedo a te, è come ho detto nella frase
verde?
Cose particolari e cose fatte prima: appena mi è successa la prima cosa ha scatenato come una scossa simile alle vibrazioni, che penso fosse più dovuta allo spavento. Formicolava tutto ed ero in uno stato di allerta
Oppure, altra opzione, un pò di iperattività. Ti sei bevuta il caffè al pistacchio prima di andare a dormire?
Comunque credo più alla prima ipotesi o forse un misto delle due: "attività cerebrale intensa" per sintetizzare a scapito di qualche incorrettezza tecnica.
Prima di andare a dormire ho letto per quasi un'oretta. Letture tranquille, leggermente e inaspettatamente inquietanti per certi versi ma niente di che. Mentre mi addormentavo immaginavo qualche scena tranquilla.
L'intensità elevata può esser valida sia per pensieri/influenze inquietanti che tranquille e arcobalenose. Diciamo che fenomeni simili scaturiscono per uno dei due estremi: o sei troppo "emotivamente" persa nei tuoi molteplici pensieri, oppure sei così rilassata che, dato che il cervello non può non pensare a nulla, genera cose strane.
Scusa per l'ennesimo tag, @NeuroEngineer,
E assolutamente di nulla, per me è davvero solo un divertimento parlare di queste cose!