Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > I sogni malati di Cenwyn

Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Dehriei » 30/01/2014, 18:13

Mi diverte leggere i tuoi sogni Cen. Mi piace molto il tuo stile di scrittura che ha molta femminilità. : Thumbup :
Sembrava voler parlare, poi sospirò. Eppure fu tutto ciò che dovevo sentire....
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 30/01/2014, 18:38

lol grazie! E' un genere di complimento che non mi aspettavo :oops:
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 16/02/2014, 21:33

Titolo: Legami di sangue
Sono nella casa al mare dei nonni, mio zio M. si lamenta di uno dei servizi del suo telefono, ma non so come risolvergli il problema. Ci ragiono su, gli dico di contattare il servizio clienti.
Mia zia L. è morta. Mi sto recando da mia mamma, che è devastata dal dolore... Mio moroso invece deve parlare con sua mamma. Ha trovato, o è venuta in possesso di, due gatti, e non sa come sbarazzasene. Nel frattempo siamo a casa di mia mamma (che è la casa mia attuale). Lei soffre molto, ma nel frattempo sta cosa dei gatti attira la mia attenzione.
I due felini sono fratelli, e non sono davvero gatti. Sono un incrocio tra il gatto domestico e il Caracal. Sono molto diversi l'uno dall'altro: uno ha i tipici colori del Caracal, ma le dimensioni del gatto, l'altro invece è grande come un Caracal, ma è tutto nero, con delle strisce bianche che ricordano molto il diagramma di un'ecocardiogramma. Penso che potrebbe chiamarsi Bagheera
La mamma di mio moroso deve liberarsene, dicevo, ma a me dispiace, li guardo... non posso tenerli entrambi, ma non so decidermi su quale accogliere in casa.
Mentre ragiono su questo e mia mamma cerca di riportare la mia attenzione sulla scomparsa di mia zia, vedo di sfuggita mio fratello Shaitan. E' a petto nudo... c'è qualcosa di strano. Suda, ma le goccioline che si formano sulla sua pelle sono rosse perle lucide. Si mette una maglia bianca, una miriade di goccioline rosse macchia la maglia. Gli chiedo se si rende conto di cosa sta succedendo: sta sudando sangue! Lui risponde, dice che aveva provato a dirlo ma nessuno ci aveva fatto caso.
La situazione è grave:
"è veleno!" gli dico "è un'intossicazione da metalli pesanti! dobbiamo portarti subito in pronto soccorso!"
Mia mamma è preda dell'inerzia da dolore, devo faticare per smuoverla e salire in macchina con lei e mio fratello, e inizio a guidare verso l'ospedale.

Doverosa premessa: l'auto dei miei ha la maniglia lato passeggero danneggiata. Se aperta da fuori va richiusa, o non torna in posizione e non permette la chiusura della portiera.
Ma mentre faccio un tornante (guido io) la mia portiera si spalanca a causa della forza centrifuga. "Merda!" Cerco di tenerla chiusa con il braccio mentre guido, ma è faticoso, e non trovo un posto in cui fermarmi per richiuderla. Arrivo in città, c'è un semaforo. Ne approfitto per accostare, ma quando scendo vedo un'auto delle forze dell'ordine che ci ferma. Dicono che la mia guida pericolosa ha causato un incidente. Io nego, nn c'era nessuno per strada, non ho sbattuto contro nessuno... Ma loro rispondono che qualcuno si è spaventato per la scena della portiera aperta sul tornante. Io spiego che sono di fretta, devo portare mio fratello in ospedale, ma loro non ci credono. Mia mamma cerca di spiegare, temo che l'arresteranno, così la interrompo, dichiaro che mi assumo qualunque responsabilità del caso, e faccio proseguire mia mamma e mio fratello verso l'ospedale, mentre mi rendo disponibile al fermo da parte delle forze dell'ordine. Loro mormorano qualcosa riguardo il sequestro del veicolo, ma mia mamma va, e io vengo invitata a salire in auto con loro, mi porteranno in centrale, non so cosa mi succederà. Mi siedo in auto e riconosco una persona seduta accanto a me. Ha le manette. Anch'io ho le manette. E' una persona che ha fatto il corso con me (o con mio fratello, non è chiaro). Parliamo, mentre ci portano via, anche lui è stato fermato per problemi alla guida...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 19/02/2014, 15:37

Titolo: St. Francis' Folly

Io e papà siamo in macchina, guida lui. La strada è completamente assurda, una spirale discendente con salti. Ricorda un livello del primo tomb raider.
Ad un tratto la macchina finisce nel mezzo della spirale, e inizia a precipitare. Mio papà si afferra al volante, ma non c'è nulla che possa fare. Io allora gli grido:
"è un sogno, tirala su! tirala su!"
Lui capisce, e la macchia si ferma a poche decine di centimetri dal suolo. Fluttua.
Mi sorride, io gli sorrido. Stavamo sognando, ci eravamo entrambi addormentati mentre guidava.
Allora mi rendo conto che il mio sogno non poteva essere uguale al suo, infatti mi risponde che nel suo non c'erano strade a spirale.
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda dixit » 19/02/2014, 16:36

Cen fa i sogni a chiocciola! :D
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 28/02/2014, 15:27

Titolo: i capelli d'oro dell'orco
C'era una vaga atmosfera scifi, ma era solo l'atmosfera. Come se stessi leggendo un racconto e al contempo vi ero completamente compenetrata.
Stavo andando da qualche parte... un palazzo enorme... entro in ascensore, e (questa è la parte più scifi in assoluto) gli ascensori in questa ambientazione erano grandi come appartamenti, con stanze e tutto, e questo a causa del progresso.
Non so progresso in cosa... comunque era così.
Insomma, realizzo che sono a casa di ErikBauer. Mi accoglie all'entrata. Un pò confusionaria, ma enorme. Poi butto l'occhio e vedo dal corridoio che ci sono luci accese nelle stanze e allora gli dico:
"si ma cacchio Erik spegni le luci che non ti servono!"
Senza aspettare la sua risposta entro nel corridoio e mi affaccio nelle tante stanze per spegnere le luci.
In una c'è dixit che ... gioca alla play su un vecchio tv catodico? boh... gli lascio la luce accesa.
In un'altra c'erano talmente tanti interruttori che non riuscivo a imbroccare quello giusto. Poi vedo che c'è pure il bagno acceso... ma Erik : WallBash : !
Entro, sto per spegnere e mi vedo allo specchio. OMFG!! Cos'è quella roba?! ho la testa piena di forfora :shock: sembra che ha nevicato sui miei capelli, o che qualcuno ci abbia sbriciolato trucioli di gomma!! Forfora?! io non ho mai avuto di sti problemi, che cacchio succede?!
E intanto il "discreto" ErikBauer bussa dalla porta del bagno chiedendomi se andava tutto bene, e se avevo finito, temendo che avessi intenzione di passarci tutto il tempo, credo XD
Mi guardo attorno cercando una rapida soluzione, mi vergogno a farmi vedere conciata in sto modo!
Penso di lavarmi i capelli... ma comunque sarebbe strano e ci metterei una vita. Mi passo la mano cercando di scrollarli... niente, pure peggio
Cazzo faccio ora!?
E poi vedo sul mobile bagno, accanto al lavello, una vecchia spazzola per capelli. Vecchia, non tenuta male... usata, ma bene... non so se mi spiego. Era evidentemente una spazzola di qualità, i pallini sui denti erano dorati come i denti, il manico tipo in tartaruga chiaro, il cuscino beige, niente capelli attaccati.
Lì per lì mi chiedo che cacchio ci fai con quella spazzola. Ho l'impressione che sia lì da quando Erik era sposato, forse prima. Boh...
Insomma la prendo e faccio un tentativo disperato: mi do una pettinata. All'istante, come per magia, i miei capelli appaiono normali!
Grande sollievo, esco dal bagno per trascorrere il resto del tempo come da programma...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 06/03/2014, 16:04

Titolo: Il nulla dilaga
Sono affacciata ad una finestra su di un alto edificio, che ricorda la casa di quando ero piccola. Se dovesse corrispondere, sarei affacciata da una finestra della cucina dell'appartamento di mia zia. Ma sembrava davvero altissimo.
Mio fratello vuole salirmi in groppa. Non so perchè.
Insomma, sto praticamente sdraiata su sta finestra con mio fratello sulla schiena. Fuori c'è uno spettacolo strano. La gente scappa, urla... casino.
c'è un cecchino dall'altro lato del ... cortile. Che sono io. Che sono anche io. Il mio/suo scopo, sono in pochi a saperlo, è quello di uccidere una creatura che distrugge i mondi. Quando ha finito con uno (l'entità), inizia con quello successivo, attraversando gli universi paralleli. Il cecchino, io, non può morire. E quindi segue la creatura in ogni universo parallelo, cercando di distruggerla prima che questa devasti un altro mondo.
E questo compito è talmente importante che va portato a termine qualunque sia il costo. Per questo la gente ha paura, perchè il cecchino non si fa remore a colpire anche gli innocenti pur di fermare la creatura. E' così teso al suo obbiettivo, che non si cura minimamente degli effetti collaterali delle sue azioni. Ed il motivo è questo: per quante vittime possa mietere il cecchino, se la creatura riuscirà comunque a sopravvivere, non si salverà nessuno in questo mondo nè nel prossimo. E avere pietà di quei pochi che finiscono sotto il suo tiro, significa accollarsi la responsabilità della morte di tutti gli abitanti di quel mondo, e di quello successivo.
Il cecchino ha imparato a non aver pietà.
Sono affacciata alla finestra con mio fratello sulla schiena, e vedo questo. La creatura è un'ammasso di oscurità, non riesco a capire com'è fatta, e mi chiedo come possano le armi del cecchino ferirla. Nella lotta una ragazza, forse una super eroina, viene sbalzata contro la parete da cui sono affacciata. Istintivamente la afferro con le mani, ma poi capisco il senso di quello che pensa il cecchino e, come se salvarla fosse uno spreco di energie per distruggere la creatura, apro le mani.
La lascio cadere nel vuoto.
Ma mio fratello si lancia per afferrarla, pensa che questo è un effetto collaterale che si può evitare. Lasciare cadere la ragazza non cambierà niente nella lotta contro la creatura di oscurità... ma perde l'equilibrio e cade.
Non salvo nemmeno lui.
Mi sento uno schifo, ma so che è necessario per distruggere la creatura.
Lo vedo cadere, insieme alla ragazza. Vedo i loro corpi farsi più piccoli, e infine schiantarsi al suolo, scomposti.
Sto male... ma nel frattempo il cecchino è riuscito a colpire mortalmente l'entità, e questa ora pulsa espandendosi e contraendosi. So che sta per esplodere, e lo farà con la potenza di una bomba atomica. Siamo tutti segnati, comunque. Tutti nel raggio di qualche chilometro. A meno che...
Mentre la creatura raccoglie l'energia per esplodere, penso che potrò trovare rifugio sotto terra. Mi dirigo rapidamente nel garage sotterraneo (l'edificio ora è una grande struttura con garage sotterraneo). Tra la gente che scappa prendo con me... la Litizzetto? Boh, se non è lei è qualcuno che ci somiglia. Cerchiamo un mezzo per scappare, e lei tira fuori la sua smart/dune buggy, che in realtà è una Y10. Insomma, una macchinetta... Mi chiedo come mai l'esplosione non è ancora arrivata... beh, userò il tempo in più per allontanarmi. Ma mentre stiamo uscendo dal garage ci ferma una ragazza. Anzi, MI ferma. Forse la Litizzetto è scappata con la sua auto... Insomma mi ferma. Ha al guinzaglio due cagnolini. Sono nocciola e bianchi, a pelo medio spelacchiato, come i tappeti shaggy. So che la ragazza è mandata da mio fratello, o almeno dal suo spirito. Forse anche la ragazza è uno spirito. Dice che uno è per me e l'altro è per quella che stava con me. Io penso che in realtà siano tutti e due per me, solo che non voleva darmi la responsabilità di doverli tenere entrambi. Io li prendo con me, e cerco di allontanarmi... oh, prima o poi esploderà!
Sono pù lontana ora. C'è un posto di pace, sembra una via di mezzo tra un piknic e una cosa con dei cuscini all'aperto. Lenzuola bianche delimitano l'area, cuscini bianchi e rosso scuro, teli binchi per terra. C'è mio fratello. Io non capisco, non dovrebbe essere morto? Lui mi risponde... ora non ricordo, ma doveva essere tipo che si, ma boh.
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 14/03/2014, 11:59

Apocalisse zombie infettiva
Una città. E' divisa in due da un fiume molto ampio, e c'è un servizio di motoscafi a collegare le due parti della città.
Un'infezione si è diffusa tra la popolazione. E' contagiosa e letale, e non esistono cure.
Dapprima gli occhi della persona infetta diventano gialli (non la sclera, proprio l'iride). Poi compaiono dolorose piaghe sul corpo, e lentamente tutto il corpo diventa giallo. Vestiti inclusi. Contemporaneamente le funzioni cerebrali vengono proggressivamente danneggiate fino a rendere gli infetti in grado solamente di camminare in avanti, con le braccia protese. I malati in questo stadio sono terminali, ma ci impiegheranno diverse settimane per morire, e intanto cercheranno di avvicinrsi ai soggetti sani per propagare l'infezione, perchè ormai è essa che domina il loro corpo. Sono praticamente degli zombie, anche se di fatto sono ancora vivi e non non morti, la differenza è un cavillo. L'infezione si propaga per vicinanza (forse per via aerea, ma evidentemente gli agenti infettivi durano molto poco fuori dal corpo).
Gli zombie nello stato più avanzato, e anche gli infetti ancora lucidi, sono usciti dalla zona di quarantena e dilagano per le strade. Le persone sane scappano, alcuni sparano ai malati con il mitra per bloccare la loro invasione.
Un incrocio. Da qui si può vedere il fiume più in basso. Un bambino, avrà 4 anni, si scosta dai genitori per vedere cosa succede. Gli zombie si muovono verso di lui. Lui si volta verso i genitori, ma ha gli occhi gialli. E' stato contagiato.
Cerca di avvicinarsi a loro, ma loro si ritraggono inorriditi e fuggono. Qualcuno spara...
Io, che sono un uomo contagiato, mi trovo più in basso sulla stessa strada. Ho gli occhi gialli e le piage. Da numerosi giorni aspetto che il corpo inizi la fase di ingiallimento e la deteriorazione delle funzioni cerebrali superiori... ma sembra che il decorso della malattia su di me abbia rallentato. E così anche per la donna che ho conosciuto in questi spiacevoli frangenti. I suoi occhi sono gialli, il suo corpo atletico e asciutto è segnato dalle piaghe, ma ancora l'ingiallimento non compare. Evidentemente siamo resistenti alla malattia... o forse... forse sopravviveremo. Lei mi piace, come persona mi piace. Veste di nero, lunghi capelli lisci e scuri, la pelle sporca di chi sta lottando. E' forte, risoluta. Anche se forse la sua è la forza della disperazione. Siamo qui che aspettiamo di morire, e nel frattempo cerchiamo di sopravvivere. Che controsenso.
Non è semplice trovare da mangiare, gli infetti più sani combattono tra loro per le ultime risorse.
Curiosamente nessuno cerca il suicidio. Forse e' la malattia stessa che impedisce simili pensieri... tutti vogliono solo sopravvivere più a lungo possibile.
E qui sarà sempre più complicato.
Con la ragazza concludiamo che dobbiamo andarcene. Se davvero siamo sopravvissuti alla malattia, non dovremmo più essere infettivi, ma qui ci spareranno a vista prima che possiamo spiegare le nostre ragioni. Dobbiamo andarcene.
Non sappiamo se dall'altra parte del fiume la città sia salva o se siano tutti morti, i collegamenti sono interrotti.
Decidiamo di rubare il motoscafo che faceva la spola. Rimuovo il manichino che stava alla guida, e dirigo l'imbarcazione a monte del fiume.
La ragazza mi chiede come faremo a vivere altrove. Non lo so... in qualche modo faremo.
Improvviserò un lavoro... anche umile. Ma almeno sopravvivremo.
Lei suggerisce che dovremmo abbandonare il motoscafo, perchè è riconoscibile. Ci sono delle moto d'acqua ormeggiate in questo porto fluviale, ma lei risponde che è meglio un mezzo cabinato, così almeno non dovremo anche cercare una casa. Stiamo per abbandonare il motoscafo, quando mi rendo conto che ci sono delle boccette che contengono roba chimica, forse medicine. Forse sono la cura?
Lascio che il motoscafo risalga la corrente e torni da dov'era venuto con le medicine.
E' passato del tempo. Siamo ancora vivi, anche se i segni della malattia non se ne andranno mai.
Un cane strano, è bello. Dicono che abbia fatto il giro di quella città e sia tornato. Io rispondo che è impossibile.
Sembra che il cane voglia dirmi qualcosa... lo seguo fino alla città.
E' molto diversa da come l'ho lasciata.
E' stata ricostruita, i sopravvissuti si sono organizzati e stanno cercando di tornare alla normalità. Evidentemente hanno creato una cura...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 24/03/2014, 13:42

Titolo: Nuntereggae più
Sono nel mio ufficio, c'è il capo e uno o due stagisti.
Sto valutando come risolvere un problema, ma arriva il capo da dietro e mi dice che sbaglio tutto, che
"non devo pensare" e limitarmi a fare quello che dice lui. Dicendo questo se ne va nella stanza accanto. Mi ribolle il sangue, ne ho abbastanza. Così prendo il coraggio per le palle e gli grido "Io mi licenzio, e vaffanqlo!!" Lui mi ignora, ma io lo seguo di là. E gli dico che visto che mi licenzio mi dovrà dare gli Nmila euro che mi deve. Lui ci resta di merda: pensava fossero la metà. Io gli mostro la tabellina con le buste paga, e i versamenti eseguiti in banca. Lui dice che in quel foglio sono conteggiate le tredicesime e che non mi spetterebbero, gli dico "ok, togliamo 5000 euro di tredicesime. E il resto?"
Mi preparo per andarmene dall'ufficio, devo uscire.. e lui mi chiede come fare a stampare una cosa. Ma possibile che sia sempre così impedito?! Gli dico di arrangiarsi, che non è più un mio problema, e vado a casa.
Arrivo a casa, vivo ancora con i miei. Parlo con mia mamma dell'accaduto e lei mi sottopone un dilemma curioso: nella doccia (quella vecchia) vuole installare un sistema di idromassaggio, che consiste in una piastra forata alla quale una pompa fa arrivare l'aria ed è da posizionare sul fondo della vasca. Peccato che la nostra è una doccia, appunto. Inoltre temo che immergere questo aggeggio nell'acqua non sia sicuro, non so quanto bene sia isolato. Chiudiamo il box doccia e lo riempiamo fino ad un metro e venti di altezza, posizioniamo la piastra sotto, e ci si può fare comodamente il bagno...

Titolo: it's ok to be Takei
Sono ad un raduno. Non so di cosa, ma è un raduno enorme! E faccio parte dell'organizzazione. C'è una piazza grandissima, e salgo sull'edificio ad essa adiacente che ci farà da palco. E' una balconata lunga una cinquantina di metri con in mezzo un'area semicircolare a sbalzo, da cui i presentatori (tra cui io) possono ... presentare, appunto.
Ad aprire i discorsi sono io. Mi sporgo, microfono alla mano, sulla banconata. Forse un migliaio di persone aspetta solo il mio discorso, e io inizio un monologo su "i nostri amici gay". Perchè tra noi ce ne sono tanti, e meritano rispetto caxxo! Perchè molti di loro a causa della loro tendenza sessuale hanno vissuto una vita d'inferno, e non se lo meritavano! Perchè è ora che la gente si svegli, tutta la gente! Perchè è ora che impariamo ad apprezzare le persone per quello che sono, e non per il sesso che indossano o preferiscono!! Così mi rivolgo alla folla, e invito i gay ad alzarsi in piedi e dico che ne sceglierò uno per farlo salire sul palco. Tra la gente che si alza ne noto uno, e gli dico di avvicinarsi, ma quello dietro di lui capisce male e si avvicina pure lui... e poi penso: massì, chissenefrega! Avanti, salite tutti!! E un sacco di gente si avvicina al palco e sale su. Io continuo nel mio discorso, dicendo che nessuno deve vergognarsi per una cosa o per l'altra, anzi, visto che sono tutti carini, e che sono lì sul palco, devono conoscersi, cacchio! Perchè voglio che da questa giornata nascano nuovi amori!! Passo davanti a sta sfilza di gay che inizialmente un pò imbarazzati iniziano a fare conoscenza, e in fondo ci sono delle ragazze. E io mi complimento con loro!
"Brave, perchè avete avuto il coraggio di venire fin qui! Tutti prestano attenzione agli omosessuali maschi e si dimenticano di voi, dando per scontato che in fondo un pò il caxxo vi piace anche a voi, non si sa per quale motivo! E allora un applauso anche a ste ragazze!"
Finito il discorso si succedono sul palco alcuni cantanti. Ci sono altri due presentatori oltre a me, ma ad un certo punto, mentre canta una ragazza bionda e riccia, mi rendo conto che mi sono scordata di far scendere tutti i gay dal palco! Mi dirigo verso il luogo in cui li avevo radunati, e mi rendo conto che sono scesi da soli. La balconata si inclina pericolosamente, come se fosse posta sull'albero maestro di una nave in un mare in tempesta. Io e la ragazza rischiamo di cadere giù, ma le dico di continuare a cantare, mentre io l'accompagno in un duetto. Alcuni ragazzi mi dicono che hanno conosciuto dei tipi davvero carini, e che magari chi lo sa... nascerà qualcosa. Ne sono davvero orgogliosa...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 20/04/2014, 15:26

Titolo: Flashback!
Sono in un manicomio dal quale in passato avevo già provato ad evadere ma non mi era riuscito. Mi trovo con un amica bionda che è appena stata dimessa. Si chiama Arpa, come lo strumento, e fa la cantante. Io sono Harley Quinn (la ragazza di Joker dei cartoni http://img2.wikia.nocookie.net/__cb2011 ... 59-337.jpg ma in questo sogno il personaggio è completamente avulso dalla storia di Batman eccetera). Sono rinchiusa in questo manicomio. Avevo promesso che non ci avrei più provato, ma sfruttando il fatto che Arpa sta uscendo io ne approfitto per evadere. So che deluderò la mia amica per questo, ma conto sulla sua complicità, perchè mi è affezionata. Ottenuto la libertà, lei mi porta in uno degli studi (forse deve girare un video) perché è un personaggio famoso e vuole condividere con me l'esperienza di essere una star. La cosa mi lascia piuttosto indifferente ma accetto comunque di farlo perché è una novità. Questa parte che ho appena racconto pero in realtà è probabilmente il ricordo di una mia vita precedente in un tempo in cui l'umanità abitava singolo mondo. Un passato molto molto lontano.
Tempo odierno. Sono in auto con mio moroso e guardo fuori dal finestrino. Ci sono delle nuvole in cielo che sono molto particolaro e io voglio fotografarle col telefonino, ma ogni volta che sto per scattare mi passano davanti degli alberi, pali della luce o comunque cose che mi impediscono di fare sta foto. E purtroppo mio moroso che sta guidando non ha intenzione di fermarsi e continua a ripetermi che la farò in un momento in cui non c'è niente che mi dà fastidio, più avanti lungo la strada, che è a tornanti e quindi non mi da neanche sempre la visibilità di cui ho bisogno. Questo cielo che voglio fotografare più lo guardo e più assume caratteristiche particolari: è un cielo scuro con delle nuvole che sembrano un gruppo di bolle luminose. Scendono dalle basi di altre nuvole grigio piombo e completamente piatte, come delle vere e proprie mammelle, ma sono perfettamente tonde sono spettacolari. (per gli zozzoni che pensano male, è un termine tecnico che indica questa formazione nuvolosa http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... e_2012.JPG). Arriviamo alla zona del porto, mio moroso, che a questo punto vuole farmi fare lo scatto del secolo, cerca di sistemare il mezzo anfibio direttamente sotto al fenomeno, che in realtà è un attacco kaiju. Si avvicina sempre di più mentre io cerco di fotografare gli attimi più salienti dell'attacco, ci sono dei treni che però sono anche barche (una sorta di metropolitana acquatica su rotaia) fermi alla stazione e c'è un sacco di gente dentro alle cabine. Ci sono dei tizi vestiti da Power Ranger che devono combattere contro il kaiju.
Nel treno/nave, proprio sotto al kaiju, insieme a noi c'è un tizio che fa parte di un'organizzazione segreta governativa, ha deciso di far esplodere una specie di a bomba energetica che dovrebbe essere lo stesso tipo di arma che aveva Gipsy Danger (credo quindi che si trattasse di un cannone al plasma) ma che sarebbe appunto esploso come una bomba, e quindi avrebbe ucciso tutti quelli che si trovavano lì, me inclusa. Io continuo a pensare che forse dovrei scattare le foto al tizio che fa esplodere la bomba, ma in definitva sarebbe inutile se poi esplode, visto che anche il telefono ne rimarrebbe danneggiato. Poi però anziché esplodere in una luce azzurra lui fa azionare l'arma e si apre una specie di gorgo, come un lavandino che risucchia qualcosa, forse del fumo. Comunque non è una cosa che ha molto senso. Accanto lui ci sono alcuni suoi colleghi che gli dicono di non farlo perché è una follia. Alla fine non esplode niente comunque i suoi colleghi e lui mi identificano come una di quelle persone che stanno cercando. A questo punto...
Flashback! Si ritorna all'epoca di Harley Quinn. Si tratta di un uomo che è stato catturato e fatto vivere una piccolissima roulotte di un metro per un metro. Una sorta di gabbia. Quest'uomo è stato tutto torturato e modificato geneticamente in modo da perfezionare la specie umana. L'organizzazione (la stessa del tipo con la bomba lavandino) ha raccolto il suo seme per creare dei discendenti in modo che le modifiche che sono state operate quell'uomo possano sopravvivere all'interno della razza umana.
Tempo odierno. Io sono una di loro, hanno radunato noi discendenti di quell'uomo, siamo suoi figli creati in vitro dopo un'infinità di tempo, e ognuno di noi ha sviluppato un particolare dono. Sono stupita di quanto siamo diversi gli uni dagli altri, ma siamo tutti molto intelligenti. Abbiamo tutti quanti dei piccoli flashback che riguardano questo "padre" e fatti della sua vita, unendo i ricordi delle visioni riusciamo a capire che era vissuto in un'epoca in cui l'umanità abitava un solo mondo, e non tanti come oggi, e la gente non doveva fare il pendolare tra i diversi mondi per andare a lavorare. La cosa ci colpisce molto, come se l'idea che gli umani abbiano vissuto dapprima in un solo pianeta ci suonasse assurda.
Flashback! L'uomo imprigionato ha dovuto reprimere i propri sentimenti ed emozioni, ha incontrato molte persone nella sua vita, alcune speciali che avrebbero meritato maggior attenzione da parte sua.
Tempo odierno.Riconosciamo nelle visioni l'aspetto di quelle persone, ed è uguale all'aspetto di alcuni dei miei fratellastri. Confrontandoci capiamo che siamo fatti ad immagine di queste sue conoscienze per uno scopo preciso. E lo scopo è che raggiungendo una maggiore consapevolezza noi nel futuro, influenzeremo il passato fino alla sua vita, e lui riuscirà ad aprirsi e apprezzare quelle persone. Ne deduco che nella sua vita deve aver conosciuto Harley Quinn e per questo io le somiglio tanto.
Flashback! Io, Harley Quinn, mi sto truccando per partecipare al video. Sto litigando con un mascara trasparente che dovrebbe creare l'effetto ciglia finte e allungarle tantissimo. Col primo occhio va pure troppo bene, mi ritrovo con ciglia lunghe 4 centimetri, ma l'applicazione sul secondo occhio è problematica... devo rifarla numerose volte...
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