da Cenwyn » 06/03/2016, 17:09
Titolo: La Terra gemella
Siamo sulla luna, o forse su una luna, un gruppo di persone che deve risolvere un enigma in tempi brevi, o verremo distrutti.
La cosa ha vagamente a che fare con la cosmogonia di Chthulu.
Ad un certo punto ho un'intuizione, la ragazza (?) rappresenta la luna, e tutti gli altri devono assumere il ruolo dei pianeti del sistema solare, girandosi attorno per seguire le orbite incise sul pavimento di arenaria. L'intuizione si rivela corretta e veniamo trasportati attraverso uno stargate al sicuro su un altro mondo.
Raggiunta la nostra meta ci rendiamo conto che lo stargate da questo lato è "bruciato", resta sempre aperto in entrambi i sensi.
Questo nuovo mondo è in tutto e per tutto simile alla terra, incluso il livello tecnologico e le lingue, ma la cosa che ci sconvolgere è apprendere che tutti i suoi abitanti (dall'aspetto umani) sembrano come congelati, pietrificati. Come tanti manichini, come le vittime del vesuvio a Pompei, ciascuno bloccato in un istantantanea, come se qualcuno avesse fotografato tutti gli abitanti di quel pianeta e li avesse riprodotti nella vita di ogni giorno. Chi sta attraversando la strada, chi sta mangiando, chi leggendo, chi guidando.
Per il nostro piccolo gruppo di esploratori è una scoperta agghiacciante. Cosa può aver causato tutto questo?
E potrebbe succedere anche a noi, se restiamo qui? Camminando per quelle strade silenziose vediamo dei manifesti appesi lungo i muri. Sebbene alcuni si stiano scollando, i più recenti ci danno un'idea di quanto tempo sia passato dal congelamento mondiale. Si tratta di pochi mesi.
Il tempo passa mentre ci accingiamo a studiare il fenomeno, ma non per le statue degli abitanti del pianeta. Superato il primo shock i membri della spedizione iniziano a prendere confidenza con la loro presenza silente ed immobile. Finite le nostre scorte di cibo iniziamo a mangiare quello nei negozi del pianeta. Tutte le infrastrutture sono rimaste intatte, i gelati sono conservati in freezer funzionanti e la birra è buona.
Alcuni inziano a trattare gli indigeni come oggetti, altri ci si divertono come se si trattasse di un'attrazione disponendoli come decorazioni ai lati di fontane/acquascivoli. I nostri si fanno i selfie con i corpi immobili degli abitanti del pianeta gemello, senza mostrare grande rispetto, mentre non riusciamo a venire a capo del perchè la popolazione di tutto il pianeta sia in quello stato.
I nostri studi vengono interrotti dall'arrivo dei camerieri. Una piccola delegazione di rinforzo, che però preannuncia l'intento da parte del governo terrestre di colonizzare questo pianeta. A me sembra una follia, visto che ancora non sappiamo cosa sia successo, ma sono davvero contenta che tra i rinforzi ci sia il mio amico Beppe. Lo abbraccio di slancio e lo porto alla nostra stazione operativa. Ma salendo le scale mi rendo conto che si tratta del mio ex ragazzo e mi blocco, presa da un inspiegabile senso di angoscia.
Il sogno cambia, mi ritrovo al capezzale della mia amica, quando si trovava in coma.
I medici parlano di staccare la spina, ma ancora spero che si possa riuscire a salvarla. Quando Beppe la tocca lei sembra avere delle reazioni, come se potesse percepire il mondo esterno ma non potesse comunicare. La prego di svegliarsi, penso che se credo abbastanza nella possibilità che accada lei aprirà gli occhi, come succede nei sogni. Ma non è così. I medici staccano la spina, e sono atterrita all'idea che la terranno in un obitorio, congelata, finchè non avranno eseguito l'autopsia. Perchè magari si poteva ancora salvare ma il freddo dell'obitorio l'ha uccisa, e tutti noi siamo complici incosapevoli di questo.
Poi per fortuna mi sveglio.
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta