Vista la mia assenza riporterò un po' di sogni in ordine cronologico (quelli che mi son segnata, la pigrizia l'ha vinta)
18/02/2012
1° Nave:
Sono in una nave, è grande ma attraccata a un porto. Nella parte dove ci sono i sedili verdi son seduta tra Filippo e Kant. Filippo mi parla di una donna, che non stava molto bene, dopodiché si alza una donna bionda e straniera dalla fila dietro la nostra e va da un addetto alla nave e gli dice che non si sente bene, capisco che quella donna è la moglie di Filippo. C'è caos. Vado da un piano all'altro della nave, è molto disordinata e mi ritrovo nel piano più basso vicino al parcheggio delle auto, ma poi la porta si blocca e io devo uscire da lì. Chiedo aiuto a due tizi che mi sembrano della polizia, questi fanno un paio di telefonate e si dilungano a chiacchierare e io gli metto fretta perché devo andare con la macchina a prendere non so chi. Poi mi ritrovo di nuovo sul ponte e li vedo Kant, che mi dice di avere un dolore al braccio. MI preoccupo e gli chiedo di spiegarmi meglio, il dolore era al braccio sinistro. Al che, non siamo più sulla nave, ma in terraferma, prendo la macchina e arriva S. che mi portava kant piegato in due dal dolore, entra in macchina con me e fuggo verso l'ospedale (in questo momento sembrava stessimo sotto una pineta).
2° sogno: Fanculo non lo ricordo più!
Tra febbraio e Marzo:
o e Kant siamo su una montagna con la neve ovunque. Io non metto gli scii, però lui si e comincia a fare il cretino, andando per le discese e facendo salti senza stabilità e io lì che lo osservo disperandomi. Poi prende un salto e atterra male. Lo recuperiamo, lo visita il medico e poi siamo in una stanza del rifugio e io me lo abbraccio forte forte, e ci guardiamo intensamente, lui con i suoi occhi di sole. Però non poteva guidare la sua cabrio ed ho un momento di ansia perché dovevo guidarla io. Inizio a guidarle e non riesco a usare bene il freno. Per cui mi fermo e gli chiedo di aiutarmi a sistemare il sedile, ma invece che avvicinarmi, mi metto sempre più orizzontale e arrivo a far fatica a vedere la strada. Però me la cavo.
Poi mi trovo in una strada di città ed entriamo in un cortile che sembra quelli vecchi di M., ma non c'è nessuno, son tutti nascosti e poi mi inquieta l'aria, così dico a kant di uscire immediatamente e di seguirmi, lui non mi segue però e io mi arrabbio. Lo sento parlare con qualcuno e subito dopo uscire dal portone quasi che vomitava. Capisco che c'era stato qualcosa, e mi dice a bassa voce che c'era il cadavere di un uomo sul muretto di fronte.
Poi lo scenario cambia siamo a tavola, in un altro cortile e M. stava dicendo qualcosa sulla figlia, quando appare l'uomo che kant aveva incontrato in cortile dicendo che dovevamo sgombrare perché la casa era sua. M. s‘incazza e dice che fino al mese successivo lo aveva pagato lei e che quindi non doveva rompere e che il divano lo doveva rimettere al suo posto.
12/13 marzo 2012 – letto ore 23
sveglia ore 7
I° sogno
Sono a casa dei miei, ma è diversa e la città è anche sul mare.
Ricordo nitidamente che papà e Albi ragionavano sul bagno (era molto piccolo) e su come usare il lavandino per lavare Florian. Era stato ristrutturato e come stile mi ricordava quello del casale di Prugnanello. Ho visto per un attimo anche Nonna , com’era qualche anno fa, con quei suoi occhi vispi.
Sono in giardino, giro intorno alla piscina, sporchissima (di cose naturali ovvio, siamo in campagna) e con il fondale pieno di terra. Nonostante ciò mi viene una grande voglia di nuotarci e m’irrito, perché dopo un’ora sarei dovuta andare a lavoro e una nuotata era perfetta. Quindi torno in casa e dalle scale dico a papà (con voce lamentosa) che avrei tanto voluto farmi un bagnetto. Poi mi viene un’idea: gli dico che per 20 minuti l’avrei pulita! Così mi passa le chiavi del capanno, prendo l’aspirapolvere che va sott’acqua e pulisco godendomi il sole.
II° sogno
Ero sempre nella città di prima, e stavo andando sul lungomare (tipo via Caracciolo di Napoli ma molto più piccina) per incontrare il mio primo ragazzo con la sua fidanzata. Arrivo e li saluto, sinceramente pensavo che sarei stata molto in imbarazzo e invece non mi ha fatto per nulla effetto, anzi chiacchiero quasi più con la donna che con lui. Dopo poco arriva il fratellino di D. e lì accade una cosa strana: vedo D. che lo guarda dandoci le spalle e lo sento dire “non farle paura, avvicinati con calma” e io dentro di me a pensare ma che vuole dire???boh. Allora E. si avvicina e lo saluto tranquillamente. Poi chiedo alla donna una cosa sul suo i-phone nero (uno screen saver) e dopo averli salutati me ne vado come se nulla fosse successo a casa, lì mi accorgo anche di essere in pigiama XD.
Tornata a casa però, vado da Albe e gli racconto questa cosa perché l’atteggiamento di D. come se mi considerasse una donna veramente fragile mi aveva colpito.
III° sogno
Vedo una città dall’alto di una collina, la pianura è verdeggiante: al centro c’è una parabola gigante usata dagli astronomi che la puntano verso una specie di astronave che si muoveva sopra la nostra città. Inizia l’invasione: le persone scappano e vedo popolazioni differenti aiutarsi fra loro (tribù delle amazzoni, o africane, con persone cresciute in città…). In particolare mi colpisce il viso di una donna latino-americana con grandi occhi scuri e ci fissiamo per qualche secondo negli occhi. Siamo rifugiati in un campo e io ho un gatto in una scatola che non si sentiva bene, lo curo, ma agli altri rifugiati da fastidio, non ne sopportano gli odori e vomitano, così mi metto fuori insieme al micio. Dopo vari giorni riprende a camminare, una zampetta l’aveva fasciata e quando tornavo da varie missioni mi accoglieva con un Miao forte e felice!