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Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 29/08/2013, 16:04

Sto cercando qualcosa tra gli scaffali del Conad della mia cittá, qualcosa che ha a che fare col miele.

Sto andando a visionare la cantina di un'appartamento con la madre di mio figlio per decidere qualcosa, forse se acquistarla o meno.
Non ricordo la cantina, solo il tragitto attraverso il cortile del palazzo realmente esistente.

Sono con mio figlio, me l'ha lasciato lei.
Non ce l'ho in braccio nè nel passeggino, è al mio fianco che mi segue.
Stiamo percorrendo a piedi la strada per andare all'Esselunga.
Non ricordo a cosa stessi pensando, ma mi giro e lui non c'è più... devo averlo lasciato in dietro...
Frettolosamente ripercorro la strada in dietro e lo vedo che si è fermato in un'aiuola a toccare qualcosa tra l'erba. C'è un cane di taglia medio-piccola vicino a lui, legato ad un guinzaglio allungabile tenuto da una ragazza. Avvicinandomi per prendere il bambino, lui (mio figlio) mi vede e sembra essere confuso e non sapere se voler venire da me o stare lí.
La ragazza ora tiene non uno, ma due cani.
Uno dei due passa tra me e il mio bambino, l'altro fa lo stesso ma dalla parte opposta... cosí facendo ingarbugliano i guinzagli impedendomi di raggiungerlo... lui si mette a piangere, mentre io cerco di "slegarlo". La ragazza sembra cercare con fatica di manovrare i guinzagli per scoglierli, ma senza successo.
È angosciante.
"Davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico."
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 05/09/2013, 19:59

Gio 05/09/2013

Sono in cucina con mio padre e 2 o 3 uomini. Sono stranieri (forse tedeschi) e sono a casa per parlare di lavoro.

Nella scena successiva sono sempre in cucina ma questa volta con 3 bambini (parliamo lingue diverse) apparentemente dai 5 ai 9 anni (sono i figli degli uomini di prima, che sono usciti a pranzo con mio padre affidandomi i bambini per farli mangiare).
Decido di "far colpo" cucinando un piatto semplice ma buono che ho inventato qualche notte fa non sapendo con cosa cenare.
Li faccio sedere a tavola e gli accendo la tv sui cartoni, apro il frizer e ne tiro fuori un sacchetto (come quelli dell'insalata) contenente 8 o 10 hamburger e lo appoggio nel ripiano vicino al lavandino.
Prendo il tagliere e gli ingredienti per il soffritto e lo appoggio sul tavolino della sala sedendomi sul divano per affettare comodamente (sala e cucina sono un unico ambiente). Sembra passino circa 5 minuti prima che mi riavvicino a loro per iniziare a cucinare quando noto (rimanendoci un po' male) che stavano giá mangiando. La padella sul fornello era unta e con qualche rimasuglio di carne trita bruciacchiata (residuo degli hamburger), ne deduco che non avevano voglia di aspettare e si erano serviti da soli. Mi sembra un gesto irrispettoso da parte loro ma, essendo bambini di un'altra lingua, lascio perdere e mi preparo per cucinare a me quel che era destinato a loro.
Butto gli ingredienti del soffritto nella padella e mi giro verso il sacchetto di hamburger... dentro ce ne sono 3 o 4...
Cerco di tirarne fuori uno ma fatico un po' perchè il sacchetto è quasi sottovuoto.
Nel fargli prendere aria aprendolo noto che dovevo aver visto male dato che in realtá dentro c'erano un panino affettato e un hamburger.
Quando riesco a tirare fuori quest'ultimo vedo che nel sacchetto non è rimasto altro che un pezzo di insalata e dell'unto di salsa.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 07/09/2013, 1:27

Ven 06/09/2013

Sogno emozionale su base di falsi ricordi

Siamo un piccolo gruppo di amici.
L'ambiente è disteso e rilassato.
Quasi come fossimo amici per la pelle, d'infanzia, quasi come se ci si considerassimo parenti. Si respira un'aria di fratellanza, fiducia e fede reciproca.
Saremo stati non meno di 4 e non più di 6.

Per un caso fortuito ci troviamo ad essere soli in stanza: io e lei.
Scaturiscono involontari dei sorrisi trattenuti, con un lieve accenno d'imbarazzo.

Solo il silenzio accompagna i nostri sguardi; sguardi che racchiudono ricordi di un amore proibito e di vissuti segreti, qualcosa di puramente eccitante ormai chiuso in un cassetto.

Mi avvicino a lei.
Ancora di più.
Non so se sia giusto, ma non ha importanza.
Le sue labbra in un sorriso rimangono sorpese al contatto con le mie.
Un bacio sincero, fresco, passionale al quale lei cede in 1, forse 2 secondi.

Quel bacio è più di un comune rapporto sessuale, è qualcosa di profondo, spirituale, qualcosa di ingenuo e consapevole al tempo stesso.
Potrei usare mille parole ma non darei giustizia alla totalitá delle sensazioni provate.

È stato un sogno emozionante, che definirei "incisivo", di quelli che ti lasciano qualcosa.
_
Ringrazio il mio inconscio per avermi fatto vivere (e ricordare) questa particolarissima esperienza.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 12/11/2013, 2:23

Dom. 10/11/2013

Guardo l'ora l'ultima volta prima di appisolarmi alle 17:16.

Arrivo.
Ad accogliermi c'è la mia ex collega M. con una cartelletta in mano, solare ed elegante come sempre.
Inizia a guidarmi mo'di itinerario turistico mentre parliamo del piú e del meno quando arriviamo a visitare l'antico laboratorio del mastro fabbro. Ci fermiamo al di fuori della porta chiusa, una porta di legno intarlato con grosse cerniere di nero ferro battuto.
Un tizio (presumibilmente l'assistente del mastro) ci guarda e ci apre la porta.
Ci sono subito 2 o 3 gradni in discesa.
È una stanza vuota: pavimentazione in cemento grezzo, muri con mattoni a vista consumati dal tempo, nella parete sinistra vi sono dei segni di diverso degradamento dei mattoni, all'altezza massima di circa 1 metro, come se ci fossero stati per molti anni dei tavoli o ripiani che ora non ci sono piú, 3 alte finestre sulla parete destra.
Mi trovo al centro della stanza, quando il tizio che ci ha fatti entrare ed M. (rimasti vicino alla porta) mi fanno cenno di sporcarmi le mani.
Così, (affrettato ed impacciato come uno che non sa come comportarsi davanti ad un personaggio di un certo spessore) mi volto verso un parallelepipedo di cemento a base quadrata di circa 2,5x2,5 mt che si erge nella stanza, alto 1 metro o poco meno: entro margini di una ventina di centimetri dai bordi, era pieno di una strana materia (un incrocio di argilla, cemento, ghiaietta e polvere ferrosa) che più all'interno si univa a braci ardenti (prima la stanza era completamente vuota).
Prendo un po' di "materia", così da poter stringere la mano al mastro, essendo sporco della stessa cosa di cui era sporco lui (come da tradizione a quanto pare).
Davanti a me c'è lui. Un signore molto anziano ma in ottima salute, pelle scura con rughe profonde scavate in un viso duro, barba lunga fino al petto, crespa e bianca e copricapo in testa. Sembra indiano.
Non ci sono dialoghi, ma mi mostra (anche se non ne ho ricordo) come opera.
-Rispettosi silenzio e ammirazione della sua arte.-
Contemplo con stupore una scultura di ferro grezzo.
Spoiler:
Un'opera di complessa realizzazione anche con moderne tecnologie:
2 spesse lamiere oblique perpendicolari come a formare una "X" ma senza punto di contatto fra loro, alla base e in cima (3 o piú mt) le estremità sono congiunte tra loro.
Tutta la superfice del ferro era come se avesse subito collutazioni di minuscoli meteoriti (da un chicco di mais a una mela) che creavano attorno a loro delle piccole onde d'urto scolpite nel ferro.
L'intera scultura è sporca di grasso (quello usato in carpenteria) e ruggine, ma dove la superfice non è liscia e lineare, è piú pulita e lucida rispetto al resto, ammaccato ovunque.
Spoiler:
sketch1384210920470.png
Giusto per farvi un'idea, immaginatelo cosparso di "craterini"* po' ovunque.
sketch1384210920470.png (42.62 KiB) Osservato 7148 volte
Spoiler:
sketch1384210920470-2.jpg
*"craterino"
sketch1384210920470-2.jpg (1.95 KiB) Osservato 7148 volte


Ci salutiamo con lo sguardo e con un lieve inchino del capo.

Sono ormai fuori dalla stanza con M. che prosegue il percorso, quando mi rendo conto di essermi dimenticato addosso dei guanti da carpenteria (diversi fra loro) che mi aveva fatto indossare il mastro.
Torno subito indietro e lo fermo appena prima che chiuda la porta e con un inglese vergognosamente arrangiato sbiascico: "Emm... Mister!... I've forgot your... guant... of... lavor..hemm.. work..." (qui mi accorgo che non avevamo ancora aperto bocca) lui prende solo un dei due guanti e, senza parole ma con sana e pura empatia, mi comunica di tenere per me l'altro.

Torno ad affiancare M. mentre percorriamo un largo e lungo corridoio costeggiato da porte, panchine e piante in vaso qui e là (mi sembra di percorrere i piani alti di uno stadio).
Alla fine del corridio c'è una stanza con armadietti e panchine da spogliatoio.
M. si mette ad aspettare in mezzo alla stanza mentre io vado tra una panchina e un armadietto.
Mi tolgo le scarpe e le metto sotto la panca.
Mi sfilo i pantaloni, prima una gamba, poi l'altra... quando sento un frescore in mezzo alle gambe... Oh perbacco, sono col piffero al vento!
"E le mutande? Niente mutande... ma porca..." ho addosso una maglia larga e di 3 o 4 taglie maggiori della mia, che mi copre un po' il gioiello.
Mi volto a vedere se M. se n'è accorta, ma sembra di no... situazione potenzialmente imbarazzante/intrigante... comunque non se n'è accorta, faccio in tempo a riinfilarmi i jeans.
Solo che l'infilarmeli con la bestia slegata mi fa ritornare al "ma porca..." che avevo lasciato in sospeso: penso all'assurdità dell'essermi completamente scordato di mettere le mutande e non averci neanche fatto caso fino al momento in cui "l'ho visto"...
"L'ultima volta che mi è successo... stavo sognando..." ... "!!!".

Mi sveglio di soprassalto col telefono che mi squilla all'orecchio. :angry:
Telefonata di qualche interminabile secondo. Sono le 17:46.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 24/11/2013, 21:58

Sono in V. della Repubblica con M. L. e R..
Le portiere della macchina sono aperte e dietro di noi c‘è la corriera parcheggiata che ci aspetta, anch‘essa a porte aperte.
C‘è un qualche problema, che non ricordo, che ci impedisce di partire, forse stiamo aspettando qualcuno o non abbiamo abbastanza soldi per i biglietti.
Decido di staccarmi dal gruppo ed attraversare P.za Garibaldi, senza dire agli altri dove sto andando.
Entro in un bar/pasticceria senza farmi controllando che gli altri non mi stessero guardando.
Il locale è abbastanza affollato.
Scelgo una brioche alla crema pensando che non sarebbe costata più di quanto avevo in tasca (€1,50). Il signore in coda davanti a me si sposta, così arrivo alla cassa.
“Basta così?“ mi chiede la donna al bancone.
“Sì“ rispondo, e lei “Sono 8,50“
“QUANTO?!“ con stupore do un morsetto alla brioche.
“Scusa ma ormai l‘ho morsa... nom mi aspettavo costasse questo sproposito... è una brioche...“ lei mi guarda un po‘ spazientita e non so come finiamo che le devo un prezzo inferiore a quello originario.
Prendo gli ultimi 5€ dal portafogli (???) e pesco qualche monetina dalla tasca sinistra (normalmente le tengo in quella destra) e do il tutto alla cassiera. Poi controllo nella tasca destra e tiro fuori la mano strapiena di monete da 2€ (saranno stati circa 30€) con un‘espressione tipo “ :shock: “) stupito ma ricordandomi quei soldi come non fossero lì per caso, li riinfilo furtivamente in tasca sperando di non essere visto dalla cassiera.
Un tizio in coda dietro di me coglie la scena e fa un ghigno di complicità come per dire “Io non ho visto niente“, fingo di non averlo notato e mangio la briosche che era talmente buona da farmi pensare che valeva il prezzo che costava.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 16/02/2014, 16:46

Mer. 12/02/2014

Arrivo e incontro finalmente il mio carissimo amico D.M. (non lo vedo da piú di un anno, abitiamo a mezza Italia di distanza), mi accoglie molto felicemente.
*cambio di scena*
Sono con la loro compagnia, stiamo percorrendo le vie del loro paesino in salita, tra la folla, a "guidare" il gruppo è una ragazza (loro amica) che sta cercando di non piangere camminando a passo svelto (non so cosa le sia successo). Decido di accellerare il passo per affiancarla e le dico <Sai, le ragazze che abitano ai piedi di una collina, quando si sentono tristi la risalgono...> le si riempiono gli occhi di lacrime e accellera ulteriormente il passo nel tentativo di non farlo notare <...quelle che abitano in cima la scendono> Lei mi guarda per un istante e si lascia andare una flebile risata.
Arriviamo alla piazza in cima al paese, c'è un bar.
All'esterno del bar c'è appena stato un qualche diverbio (non solo verbale) al quale non ricordo di aver assistito, tra la mia ragazza ed un'altra (la quale si trova ora all'interno del locale) che riesco a vedere attraverso una delle vetrine.
Entro arrabbiato nel bar per capire cosa sia successo, ed una ragazzona (molto poco femminile) mi tira una spallata, è di una testa piú alta di me, è con lei che ha avuto a che fare la mia ragazza.
Reagisco dapprima con uno spintone, poi alzando la voce e "aumento la mia mole".
Lei vuole attaccarmi ma sembra frenata da quello che sto dicendole: un discorsone sul giusto e lo sbagliato e sulla scorrettezza dell'alzare le mani.
Quando finisco nel locale siamo rimasti in 3 o 4 persone (1 o 2 alle slotmachine, lei ed io), c'è quiete e sento un particolare senso di soddisfazione, quasi vittoria.
Esco dal locale e la piazza è vuota, non c'è piú nessuno. Mi dico di essermi trattenuto troppo a lungo, quando improvvisamente scorgo D.S. (un ragazzo conosciuto circa 5 anni fa in vacanza con cui trovai molta "complicità di pensiero", non lo vedo piú da allora e l'ho risentito per telefono solo 2 o 3 volte, l'ultima circa 3 anni fa) che mi saluta a braccia aperte con molto entusiasmo.

Sussegue un altro breve sogno e mi sveglio.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 23/09/2014, 13:33

Mer. 10/09/2014

Non riesco a ricordare come si sia generata tale situazione, ma mi trovo all'interno di una stanza (molto simile a quella della gita a Venezia del 2007) in compagnia di 2 ragazze che conosco molto bene (in realtà i loro volti non li conosco, ma nel sogno era come se le conoscessi da molto).
Con una c'è un rapporto un po' più formale, con l'altra più familiare.
Siamo seduti a terra affianco al letto matrimoniale a parlare di cose, e l'atmosfera è distesa e rilassata. Quella con cui ho più confidenza (che chiamerò G.) è (di fatto nel sogno) la madre di un mio amico di vecchia data, l'altra (che chiamerò F.) ricopre in qualche modo un ruolo amministrativo.
G., qui e là mi manda dei segnali di interesse, cerca contatto fisico, visivo, mi osserva in modi decisamente ammiccanti e più volte la colgo a fissarmi tra le gambe mordicchiandosi vogliosamente il labbro inferiore. Mi avvicino a lei a gambe conserte, e ora c'è una coperta verde in pile che copre me e G. fino all'ombelico, mentre F. è seduta sul letto.
Inizio a sfiorare la coscia esterna di G. fino ad arrivare all'interna, lei ansima delicatamente e F. si mette a parlare dello stress lavorativo, o qualcosa del genere. Ora mi sono inoltrato in una zona più "privata" di G. che sembra non resistere a buttarmisi addosso, ma la presenza di F. la trattiene.
Si crea d'improvviso un'atmosfera surreale, non per qualcosa di specifico, ma in generale, tanto che mi sfiora il sospetto di trovarmi in sogno ma la mente è concentrata su "altro" e le mani sono occupate, una fra le gambe di G., l'altra ad accarezzare la sua mano che nel frattempo è avanzata tra le mie.
F. sembra entrata in trans, continua a parlare, ma in modo lento e flebile, quasi incomprensibile, e sembra iniziare a notare cosa sta succedendo sotto la coperta verde. Sembra indecisa. Si alza per andare in bagno, e io e G. ci alziamo in piedi affianco al letto e ci baciamo, mentre mi sento abbracciare d dietro da F., sento il suo seno premere sulla mia schiena. Sono decisamente estasiato.
Mi sveglio.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 02/10/2014, 0:40

Mer. 01/10/2014

Mi trovo sotto la chioma di un albero insieme ad un gruppo di 8/9 persone, ulteriormente divise in gruppetti da 2/3.
Io e un altro ragazzo vicino a me siamo chini sulle radici, lui sta tentando invano di strappare qualcosa dal terreno, io non ricordo. Ad un certo punto lui mi chiede se riesco a tagliare via quella cosa dal terreno e io mi avvicino col taglierino e taglio un pezzo di radice/arbusto con sopra appeso con una catenella qualcosa di giallo (un'etichetta o un porta chiavi) che cerco di mettere a fuoco, ma lui mi distrae dicendomi "non quello" e io gli rispondo "si lo so, era solo una prova", al che getto l'arbustello e mi chino per tagliare la cosa giusta, cioè un cavo similelettrico che spunta fuori dal terreno tra le radici.
Mi trovo, chinandomi, ad osservare un video dal portatile del ragazzo sopracitato.

{Metto il seguito sotto spoiler inquanto un po' macabro}
Spoiler:
Video amatoriale che riprende in primo piano una codra di fili d'acciaio ricoperta di gomma rossa tranne che alle estremità, dove fuoriescono disordinatamente questi fili. La corda è arrotolata su sè stessa, in mano ad un bambino biondo di non più di 6 anni.
Il bambino sembra avere intenzione, ma non voglia (come se fosse forzato), di infilarsi il cavo giù per la gola (come fosse uno di quei video dove la gente fa robe pazzesche).
Apre molto la bocca e vi introduce un'estremità aiutandosi con le mani, dato che i fili d'acciaio sono molto "spettinati" e faticano ad entrare tra le labbra.
"Oddio" penso "ma cosí si ammazza!..." "ma che schifo di persone filmerebbero/farebbero fare una cosa simile ad un bambino??...".
Continua a spingersi la corda in bocca, sta facendo una grande fatica, si vede, ma continua. L'estremità raggiunge l'altezza delle tonsille e scende più in fondo.
Ora sta passando lungo la gola.
Quí si vedono chiaramente i fili sfregare dall'interno contro la pelle della gola, che inizia ad arrossarsi.
Sono allibito a quella visione.
I fili d'acciaio tracciano pesantemente la sua gola, ma lui continua a spingere la corda.
Una lacrima riga il suo viso infantile.
La gola ormai è colma di graffi e segni, fino a che non inizia a bucarsi e dall'interno spuntano fuori dei fili d'acciaio che hanno oltrepassato i graffi.


Svegliandomi ho immediatamente scordato il sogno, ma un strano senso mi ha seguito per 5/10 minuti finché, all'improvviso, l'ho ricordato.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 01/12/2014, 18:26

Dom 19/10/2014 15:15-15:45

Sono in camera mia con mio figlio che dorme nel lettone per il suo consueto pisolino pomeridiano.

Mi alzo dal letto, mi affaccio alla finestra della mia camera e noto che aprendola "libero" del telo che stava venendo tirato da sotto al pian terreno (sono al 2°P), un telo nero, facente parte di una sorta di struttura una struttura a tendone. A tirarla, dal marciapiede sottostante, sono degli uomini della ditta con la quale spesso collaboriamo e forse anche qualcuno dei nostri.
Penso al fatto che se non fossi arrivato lì per caso ad aprire la finestra sarebbero stati chissà quanto tempo a tirare inutilmente.

Cambio stanza e sono davanti al retro del camion, in ditta affianco alla mensa, c'è però una specie di serranda che divide la zona d'ingresso da tutto il resto, abbassata fino a circa 1,20m da terra.
Ho al mio fianco destro mio padre, a quello sinistro la mia ex suocera e vicino a lei un paio di altre persone, credo femminili. Ho il cellulare in mano e lei mi chiede qualcosa riguardo a come vada il lavoro (come ispirata da una foto che forse le ho appena mostrato involontariamente), sto per risponderle ma si intromette mio padre abbassandomi il braccio sorreggente il telefono e dicendo qualcosa come "Chissà per quanto ancora" (alludendo al fatto che stia andando bene?) e lanciandomi una fugace occhiata di rimprovero significante "Meno dici, meglio è".
Infastidito dal suo comportamento generale mi abbasso oltrepassando la serranda, ritrovandomi senza stupore nel corridoio di casa mia e sono con mio figlio in braccio, nudo e pronto per il bagnetto.
Nella stanza da bagno c'è una sorta di scafo inclinato in avanti e adibito a vasca. Metto il bambino nella sua parte superiore (posteriore) e io mi corico a mollo nella parte inferiore (anteriore) (nonostante l'inclinazione, l'acqua riempe tutta la "vasca", come se fosse fisicamente naturale).
L'acqua tiepida mi avvolge in modo molto molto rilassante e mi sento estremamente comodo. Noto dei "simil-cuscini" d'aria fatti di lenzuola immersi nell'acqua a me sottostante e mi ci appoggio con la faccia sprofondandoci piacevolmente. E' il massimo della comodità e del relax.
Noto nel cellulare, sfogliando i profili di un sito d'incontri, delle foto di un bambino piccolo, guardo meglio ed è proprio mio figlio. Assolutamente inaccettabile. In pochi secondi deduco che tale profilo appartiene a sua madre.
Esco dalla vasca (perfettamente asciutto e vestito) apro la porta e percorro il corridoio trovandomi in cucina. Davanti al tavolo sono disposte due sedie, rivolte l'una verso l'altra, come a formare una quasi-brandina, sulla quale è coricata lei, la madre di mio figlio. La chiamo con tono alto, lei si mette a sedere scocciata e con fare arrogante, al chè la rimprovero esternando il mio forte disappunto e mostrandole dallo schermo del cellulare ciò a cui mi riferisco. Lei inizialmente sbotta, ma subito sembra capire la gravità del suo gesto e sembra sentirsi fortemente in colpa e nella penombra esce dalla scena.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 28/07/2015, 1:08

Lun 27/07/2015

Pisolino mattutino dalle 8:55 alle 9:15 dopo 6 ore di sonno (dalle 1:20 alle 7:20).
Ho fatto un sogno molto strano e piuttosto... agghiacciante.


Sfoglio le pagine di un libro, non un libro qualsiasi, ma un libro credo filosofico-analitico riferito ad opere di contesto spirituale/spiritico aventi a che fare con qualcosa di primordiale, vita/morte/limbi/dannazione/stregoneria o cose del genere.
Il testo è suddiviso in versetti, una sorta di prosa, seguiti da un contenuto denso di significato che va a districare la cripticità del testo in analisi.

Leggendolo, mi accompagna la voce profonda dello scrittore, che nel suono ha un qualcosa di molto... epocale e misterioso.

Ad accompagnare la lettura ci sono anche delle immagini in movimento, immagini molto... "misticheggianti" ...che raffigurano per lo più delle teste che piangono lacrime di sangue, alcune deformi o sfregiate, quasi tutte senza corpo, certe con corpi inumani e innaturali, come scheletri di animali, creature mitologiche o altro.
Ricordo in particolare una testa angosciosa, molto grossa, che passando vicino ad una più piccola (entrambe lacrimanti sangue), spalanca la bocca e la inghiotte proseguendo poi per la sua traiettoria...

Fatico a comprendere a pieno il senso di quanto scritto perchè so che è qualcosa di troppo grande e potente per essere carpito fino in fondo.

Inizio a sfogliare velocemente le pagine come in cerca di qualcosa, mentre la voce e le immagini proseguono senza che io legga.
Mi fermo ad una pagina con un elenco di "istruzioni" a capitoletti, scritti in verde, ognuno titolato rispettivamente con "Esercizio 1", "2", "3", etc..

Rimango sbalordito dal tutto ma cerco di tenere la concentrazione.

Risveglio spontaneo.
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