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Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 29/11/2012, 11:46

Questo è un sogno che ho avuto all‘età di circa 16/17 anni, che dopo il risveglio mi ha lasciato un senso di stranezza interiore per qualche giorno.

È una notte, umida e fredda, l‘ideale freschetto autunnale. Cammino affiancando il marciapiede da bordo strada, a passo molto svelto, quasi corsa, e guardandomi attorno scrutando il luogo che sto percorrendo come se lo conoscessi bene, ma non mi ci trovassi piú da tanto tempo sufficiente a non farmi ricordare precisamente dove si trovasse un determinato punto, con il fare di chi sta cercando con urgenza e fretta qualcosa. È un caseggiato di villette.
Il buio è quello di una notte di mezza luna senza lampioni.
Mi stanno cercando, inseguendo, e sono sempre piú vicini.
“Sì. Mi sembra... Dovrebbe essere qui dietro“ Mentre penso cercando di mantenere la concentrazione e il sangue freddo, scosto i rami di un cespuglio (alto come me, largo due volte me) mo‘di siepe dalla forma selvatica, incolta, che poggiava contro la parete esterna laterale di una villa; installato in tale punto del muro (nascosto dalla siepe) c‘è un particolare apperecchietto fisso al muro, piatto, rotondo, di alluminio carteggiato e retroilluminazione verde (o blu) elettrico. Scosto i rami quel tanto da poter scendere i primi due dei tre gradini nascosti dal cespuglio e lo lascio facendogli riprendere la sua forma dietro di me, così da occultarmi un minimo (poichè non mi copriva completamente, vedevo la strada e il viale alberato oltre le foglie) dalla vista dei miei inseguitori.
“Tanto“, pensavo erano sufficienti quei pochi secondi per potermi infilare là dentro dove nessuno potrà trovarmi.
Intanto il giardino viene puntato con dei raggi di torce elettriche che si muovono freneticamente da un punto all‘altro per cercarmi.
“Se non mi sbrigo mi troveranno“.
Compongo una breve sequenza dei pulsanti retroilluminati di quell‘apparecchietto fisso sul muro, guardo verso il basso e c‘è un quadro elettrico, ma è solo appoggiato.
Lo sposto scorgendo un piccolo passaggio buio. Scendo il terzo gradino e vi entro.

Sono in dei condotti, intercapedini, cantine. Mi rigiro e chiudo dietro di me un portello di metallo arruginito, impolverato e pieno ragnatele, con una maniglia centrale, circolare che ricorda quelle porte dei cavó (o come si scrive) delle banche. Ok, qui sono al sicuro... da loro... ma questo posto è pericoloso, nessuno dovrebbe mai entrarvi. (Tutto l‘ambiente è nelle stesse condizioni del portellone).
Alzo una mano e la infilo al di sopra di alcuni tubi fissati al basso soffitto (i quali, umidi, gocciolano di un liquido verde acceso) per cercare qualcosa.
L‘aria che si respira ha quell‘odore di muffa tipico della cantine senza intonaco (odore che mi ha sempre affascinato). Intanto penso: “Qui sarà pieno di quelle creature malate“ “Quelle...povere creature malate...“ mi sento quasi in colpa di pensarle con ribrezzo, la vita è stata crudele con loro, devono vivere una tremenda esistenza... “non meritano altri sentimenti negativi...“. Questi pensieri non fanno in tempo a concludersi prima di notare in un angolo un piccolo coniglietto... senza pelle (vivo). Aveva tutta la carne in vista e gli mancava una buona parte di testa. Mi guarda. Non ho nessun soprassalto, lo guardo. Intanto, pervaso da un principio di senso di tristezza nei confronti di quel povero essere, afferro una scatola di cartone da sopra quei tubi sul soffitto. Tiro giú una tavola Ouija. Mentre l‘abbasso quel cucciolo di coniglio viene verso di me e nello stesso tempo spunta da dietro un altro angolo una specie di cane (mi arriva piú o meno all‘ombelico). Anch‘esso senza pelle, ha carne rosea e a tratti rossastra, umida. Questa creatura è molto particolare: non ha occhi nè denti e gli manca un pezzo di mascella, il corpo è gonfio in alcuni punti, la schiena scende un po‘ e dove dovrebbe avere la coda ha un‘altra testa, piú piccola e piú stretta.
Il senso di tristezza che prima era al principio ora è al culmine.
Non ho la ben che minima sensazione di ribrezzo.
Mi trovo col coniglio alla caviglia che cerca di afferrarmi delicatamente il tessuto dei jeans che indosso, e col cane davanti a me che sembra leggermente timoroso e mi annusa ad un fianco. Gli do una carezza delicata sulla testa con una mano e con l‘altra mi abbasso e l‘appoggio dietro la nuca/schiena del coniglietto carezzando anche lui.
Provo un sentimento stranissimo, come un mix di tristezza, tenerezza, angoscia, commozione...
Qui finiscono i ricordi...

Secondo voi cos‘ha significato questo sogno?
"Davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico."
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Yalkereen » 29/11/2012, 18:30

E' difficile dire con esattezza di cosa si possa trattare.
Rientrano le tematiche di molti sogni comuni: Il sentirsi braccato e inseguito da qualche cosa è il primo.
Tipicamente, il sognare di essere inseguiti è un modo di "fuggire" da qualche cosa o da qualche emozione. L'identità dell'inseguitore spesso è fondamentale. Spesso gli inseguimenti rappresentano un modo creativo per dire non siamo pronti ad affrontare la situazione, che ci viene in contro, e ne abbiamo paura.
Così come il sognare di scendere, di passare attraverso una zona ampia verso una più ristretta. Questa è un'altra rappresentazione del sogno che può avere più di un significato.
A questo aggiungo che la tua iniziale difficoltà nell'aprire una zona segreta possa indicare un'altro tuo stato d'animo, ma tu ebbi la facilità nell'aprirla inserendo il codice giusto con agilità.
Una interpretazione superficiale può indicare il "passaggio" verso una seconda area, una fuga riuscita insomma.
La classica scena del "chiudersi una porta alle spalle" e tipica di molti sognatori. Potrei azzardare che sia un'allusione al "lasciarsi alle spalle un'altra scena" un'episodio vecchio da cui ancora scappavi e che ti volevi lasciare alle spalle.
In questo caso il tuo sogno inizia a risultare un'espressione del soddisfacimento di un desiderio e non più l'incubo o sogno angosciante con cui inizialmente appariva.

La seconda parte è più complessa e dovrei conoscerti meglio per poter fare una attenta analisi.
L'animale ha più significati, ma credo di poter accordare che possa rappresentare il nostro stato interiore, un'istinto (istinto animale infatti) che tu vedesti come mal ridotto e ne provasti pietà.
La cantina, il luogo "tetro" e "pericoloso" ha a sua volta altri significati.

Tuttavia la mia analisi è incompleta, superficiale, e come tale la devi prendere, o quella di altre persone che navigano nel sito (senza offesa o sottovalutando) Può anche essere un'allusione alla tua vita sessuale per come era vista a quel tempo.
Ma ammettendo questo bisogna riconoscere che i sogni si basano su desideri, ricordi, impressioni, emozioni, sensazioni interne o esterne e molti altri fattori.
Senza dubbio posso immaginare che eri in quella fase di età dove ti sentivi triste, depresso, in continuo cambiamento.

Spero di esserti stato di aiuto
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 22/12/2012, 17:33

Yalkereen ha scritto:E' difficile dire con esattezza di cosa si possa trattare. [...] Spero di esserti stato di aiuto

Mi ha interessato molto leggere la tua interpretazione, e devo dire che l'ho ritenuta abbastanza (seppur approssimativamente, per quanto lo possa permettere un dialogo testuale) ben compresa e ragionata. Mi hai fatto mettere insieme qualche piccolo pezzo che non mi era chiaro, grazie :cool:
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Yalkereen » 23/12/2012, 6:27

Non c'è problema.
Ti dico solo le ultime tre cose:
-Siamo noi stessi i primi che possono fare la giusta interpretazione ai propri sogni. Che tu mi creda o no noi conosciamo già le risposte a tutti i nostri dubbi, ma è come se ce li fossimo chiesti in una lingua diversa, bisogna solo trovare qualcosa che ce li faccia esprimere nella nostra lingua.
-L'analisi del tuo sogno potrebbe continuare. Io ritengo di avere abbastanza esperienza e conoscenza da poter tirar fuori molte cose e mi guardo bene dal rivelare tutto subito, perchè potrebbe sembrare confuso e irragionevole. Ricordati che, a parte i sogni infantili e/o adolescenziali che mancano di esperienze, di un sogno di mezza pagina si potrebbero riempire 20 pagine di analisi.
La parte degli animali scorticati mi ricorda un sogno di un ragazzo. Sembra essere l'incontro con le prime "visioni" del sesso opposto, ma potrebbe andare a finire ovunque e non potendo analizzarti non dirò altro.
-Girando anche su internet puoi avere l'opportunità di riscontrare tematiche simili del tuo sogno (vedi inseguimento, fuga, passaggi sotterranei, animali morti). Trattieniti dall'ascoltare chi vende risposte certe, sono per lo più menzogne per gli sciocchi. Cerca invece i sogni e le analisi formulate da chi ne capisce, li troverai le risposte.
: Thumbup :
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 23/12/2012, 21:12

: Thumbup :
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 23/03/2013, 21:10

Mer-Gio 16-17/01/2013

Sono giunto, dopo alcune ricerche, in uno strano posto.
È una grande stanza, molto alta (forse una caverna), sotto terra, dal soffitto si intravedeva entrare qualche barlume di luce del giorno.
È un luogo colmo in ogni angolo di ricchezze di ogni tipo e genere, al centro di esso si erge una sorta di obelisco, più largo alla base e alto circa 4/5 metri, con in cima una specie di contenitore, vagamente somigliante ad un grosso calice apparentemente d'oro massiccio.
Non sono solo, bensì in compagnia del mio amico R., col quale sono arrivato sino a quel punto e percorreró tutto il sogno.
Capiamo di essere arrivati nel leggendario e tanto ricercato luogo custode del santo graal.
Muto stupore: “Allora esiste veramente!“
Mi faccio spazio coi piedi tra monete ed altre ricchezze, per arrivare all'obelisco sul quale mi arrampico in un attimo ma senza fretta, intanto R. sta esplorando ed scrutando cose come antichi vasi ed altre reliquie.
Arrivato in cima vedo questa sorta di grosso calice d'oro, ma ancora dal di sotto del suo orlo, non vedendone quindi la parte superiore, quella concava.
Decido di assaporarmi quell'incredibile momento. Sale la mia emozione ed insieme ad essa mi sollevo anch'io, avendo ora una visuale completa del sacro oggetto. Sono molto eccitato all'idea di cos'ho di fronte (in fondo in fondo, la mia coscenza mi "riprende" per l'involontaria avarizia dei miei sentimenti).
Capisco di poter chiedere qualcosa, anche materiale, e opto per qualcosa che rimanga, nel senso che io possa sfruttare a lungo, così decido di desiderare la cosa forse più scontata: Oro.
Questa coppa aveva all'interno di sè, nel centro, un cilindro (vuoto, verticale, fisso e dello stesso materiale), che inizió a contenere monete (euro ed euro/cent) fatte d'oro, come se si riempisse magicamente dal suo interno.
Mi riempo le tasche, felicissimo ma stranamente dubbioso... ho come il timore che possano ancora svanire (ancora, perchè avevo come la cognizione che in un passato mi fosse già successo, una o piú volte, di trovare grandi tesori, poi spariti nel nulla).

Io e R. siamo ora in una casa, molto povera. Porte marce, muri ammuffiti, umidità, mobilio strettamente essenziale di legno nudo e tarlato, pavimenti senza piastrelle, etc..
È la casa di tre donne, persone molto buone che conosciamo molto bene e da molto tempo (non so chi fossero).
Eravamo lí per aiutarle e portare finalmente un pó di luce nelle loro vite, a partire da una di loro, che so essere in pessime condizioni di salute. La cerco ma non è in casa ed è molto strano, dovrebbe essere nel letto a riposare.
Mi controllo nelle tasche per vedere se ci sono ancora le monete: sono al loro posto.
R. chiede alle altre due dove fosse M. (la donna mancante che ora ha assunto persona), ma non sanno rispondergli.
Mentre vedo tale scena inizia a battermi forte il cuore e vengo colpito da un terribile presentimento (ricordo solo la sensazione, ma non cosa riguardasse).
Per una ragione che non so, mi abbasso a guardare sotto il letto di M., non ricordo se vidi qualcosa, ma nel rialzarmi noto a terra 2 o 3 delle monete d‘oro.
Controllo le tasche, il loro contenuto è quasi completamente sparito.
Chiamo R. a gran voce, dobbiamo andare immediatamente. Di fretta e correndo arriviamo subito nel luogo dove si trovava questa sorta di caverna (ne siamo al di fuori). Vedo un corpo esanime per terra, mi inginocchio affianco ad esso e gli sollevo il busto da terra, ha il ventre aperto e le viscere in vista. Il volto sembra vivo, ma non lo è. Si tratta di M....
R. richiama la mia attenzione con una voce flebile ed intimorita, mi giro e lo vedo sconvolto che sta guardando qualcosa. Davanti a noi, esattamente nel punto dove sotto si trovava la caverna sacra c‘è una grossa depressione nel suolo, come una frana sotterranea che si sta svolgendo sotto i nostri occhi.
Il raggio e la profondità della depressione aumentano sempre piú velocemente, diventando come un vortice di terra e alcune ricchezze che luccicano tra le pietre.
Al centro del vortice spunta la cima dell‘obelisco con il calice/coppa in punta.
I confini della depressione ci sono praticamente sotto i piedi. Capiamo di aver causato tutto noi due.

L‘utlima immagine che ricordo è questo enorme vortice di sassi e terra sabbiosa che inghiottisce tutto ció che gli sta attorno, e al centro il pilastro del calice d‘oro che crolla sparendo in pezzi sotto le macerie.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 24/03/2013, 12:05

Dom 24/03/2013

Ho incontrato una persona che mi conosce davvero bene, molto piú di quanto pensassi di poter essere conosciuto da qualcuno.
Mi ha detto cose di me che sapevo esserne il solo a conoscenza.
Non ricordo niente di lui, nè volto, altezza o età.
L‘ho incontrato per la prima volta questa notte, in un sogno che non ricordo, se non per via di una sua stretta di mano accompagnata da poche parole...
Che fosse la prima manifestazione di quella che potrebbe essere la mia guida onirica/interiore?
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 09/04/2013, 13:23

Mar 09/04/2013

Trovo in casa un prodotto smacchiante, mi ricordo che ci sono delle macchie in un punto sul muro dietro la poltrona, cosí mi dico che devo spostarla ma quando sto per farlo mi accorgo che non serve perchè non è nella sua giusta posizione, lasciando libera la zona sporca. Do 2 o 3 spruzzate sulle macchie e dopo un attimo il prodotto sul muro inizia a fare schiuma che emana un po‘ di vapore. Tale schiuma aumenta colando giú, dove si trovano le mie ciabatte.
Esse iniziano a bucherellarsi e sciogliersi parzialmente rilasciando un liquido color ruggine, dall‘aspetto tossico.
Le sposto ma ogni volta che le guardo sono sempre piú corrose finchè non rimane di loro solo qualche brandello.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 12/07/2013, 15:12

Il rituale

Questo è un sogno shock che ho fatto qualche anno fa.
Mi ha sconvolto la sua realisticità tanto che al risveglio ho dovuto convincermi che fosse davvero un sogno e che poco prima non fosse successo veramente.
Premetto: amo gli animali e sono contro gli assassinii rituali.
Puó essere abbastanza pesante per chi fa spesso incubi o ha lo stomaco particolarmente sensibile.
Detto questo...


Mi trovo in camera da letto con quella che poi sarebbe diventata mia moglie.
All‘ingresso c‘è una donna che rappresenta una figura davvero molto importante, (ai livelli di una madre/sacerdotessa/dea, ma non so chi fosse) vestita di una tunica bianca. Mi consegna in mano ció che deve ed io dentro di me sono orgogliosamente onorato che sia giunto quel grande momento. So bene cosa devo fare e non ne ho il minimo timore o titubanza.
Ció che mi diede era un candido e quieto topino bianco.

(Qui arriva la parte un pó pesante)

Nè prima, nè durante, nè dopo le mie azioni, ho provato la ben che minima ombra di ribrezzo: stringo il topo in pugno, lo sento tendere inutilmente i suoi nervetti nel tentativo di divincolarsi.
La mano lo serra con crescente decisione e con la delicata ma piacevole scarica di adrenalina di quando si sta facendo qualcosa di tanto atteso: “È arrivato il momento“.
Vedo i suoi occhietti che schizzano fuori dalle orbite.
Smetto di guardarlo perchè non voglio poter correre nessun rischio di non portare a termine l‘obbiettivo (nemmeno quello di farmi “intimorire“ da pena o tenerezza).
Sento la mano bagnarmisi improvvisamente, come se il topo si fosse “rotto“.
Vado in bagno lasciando la porta aperta.
Allento la presa, il nonpiúbianco pelo, ora spettinato, del topo, è zuppo di sangue. Prendo il topo “in braccio“ con i miei indice e pollice, da sotto le sue zampette anteriori, con la sua testa rivolta verso la mia faccia.
La avvicino alla bocca che intanto apro a denti scoperti.
Mordo forte con gli incisivi all‘altezza del suo collo.
Impugno il resto del corpo e lo tiró forte via staccandogli la testa che ora ho in bocca.
Inizio a masticare, (ricordo ancora ogni minima sensazione).
Appena terminato, butto il suo corpo senza testa nel gabinetto.
Ho dei pezzetti incastrati fra i denti e il forte sapore di sangue in bocca.
Mi guardo allo specchio e sono sporco del “pasto“ (o rituale) appena terminato, mi pulisco il grosso dai denti con le unghie cercando di non far andare niente sprecato, poi mi sciacquo la bocca, sputo e nel lavandino vedo un suo occhio con delle venuzze residue.
Mi guardo allo specchio e mi vedo riflesso con un viso senza espressione.

Fine


È stato il sogno in assoluto piú vivido che abbia mai fatto, sino ad allora e sino ad oggi.
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Re: Sogni comuni di Alkimist

Messaggioda Alkimist » 06/08/2013, 12:42

Mar 06/08/2013 02:30

Il sogno era ancora in fase di formazione quando l'ho dovuto abbandonare perchè "nell'altra stanza della mia testa" mio figlio si è svegliato ed ha iniziato a piangere.

Ci eravamo appena seduti a tavola, forse per brindare a qualcosa, probabilmente la nascitá della nuova societá (qualcosa di molto piccolo, 4 o 5 persone) della quale ero socio amministratore.
Era una tavolata essenziale da aperitivo essenziale, tovaglia di carta, un tagliere con qualche fetta di salame appena affettata, una pagnotta di pane, qualche tovagliolo e dei calici da spumante contenenti birra.
Sto riempendo il mio bicchiere quando arrivano due ritardatari, di cui una ragazza, che vengono subito accolti, chi fa gesto di invito a sedersi nei posti liberi, chi, come me, versa birra nei calici ancora vuoti.

A questo punto inizia il pianto del bambino, mi tocca abbandonare la situazione.

La cosa interessante è che il sogno non si è sfaldato finchè non ho aperto gli occhi.
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