Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > Diario dei sogni di Orbion

Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Diario dei sogni di Orbion

Messaggioda Orbion » 29/03/2014, 16:26

Sogno N°1 - il castello maledetto

Ero in una gita, con gli amici. C'è un castello di fronte a noi, con delle porte enormi, di legno e arancioni. Provo ad entrare, poggiando il viso sulle porte, ci passo attraverso. Una volta entrato è totalmente buio. Siamo in due, l'altro non so chi è. Salgo su delle scale, molto lunghe e che cambiano direzione in continuazione. Salgo le scale e cammino in un corridoio con un tappeto rosso, è tutto semibuio. Entro in una stanza con dei letti ed ho una strana impressione, indescrivibile, angosciante e stordente. Vedo delle apparizioni, e corro fuori il castello spaventato a morte, nella classe dei miei amici. Ci sono Federica, Luca, Alessandro, ed un bambino di otto anni, un compagno di mio cugino Gabriele chiamato Andrea. Racconto tutto a Luca giurando e ri giurando, mentre passeggiamo in una stradina. Siamo di nuovo nella classe, ed ho convinto Federica ed Alessandro a venire con me. Gli spiego che ero con un altra persona e che al ritorno gli spettri cercavano di confonderci e di farci perdere, in maggior modo all'altra persona. Cerco di convincere anche il bambino, Andrea, prendendolo per le esili braccette e tirandolo a me. Lui sorridente dice di avere paura, allora cerchiamo di convincerlo ducendo che non ci sono fantasmi. Sento il suo gracile corpo che mi viene addosso, terrorizzato, e lo lascio perdere. Andiamo al castello, entriamo io, Federica e Alessandro, ed è tutto buio. Comincio ad urlare come una bestia, ma la voce è otturata e debole. Federica dice di non aver sentito nulla. Saliamo le scale e sento una sensazione angosciante e terribile. La sentono anche i miei compagni, che ora sono chiusi in classe, stranamente teletrasportata nel castello. Entro, io e il bambino facciamo capocciella dalla porta e vediamo un signore, spingere un carrello. Gli dico che stiamo aspettando un professore e lui mi dice che non saremmo mai dovuti venire qui, che abbiamo attirato la maledizione lunare. Poco dopo vedo arrivare il fantasma in bianco e nero di una ragazza. Chiudo la porta, la ragazza ci spinge contro, con molta forza quasi a a sovrastarmi. I miei amici sembrano sbattersene, alla fine riesce ad entrare e finisce tutto.
Ps. Ho avuto il secondo sogno lucido ma non lo ricordo bene : WallBash :
Guardati le mani, quante dita hai? Riesci a respirare col naso tappato? Gli interruttori si accendono? Vedi la tua immagine nitida, se ti specchi?
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Re: Diario dei sogni di Orbion

Messaggioda Orbion » 20/01/2015, 18:56

Salve ragazzuoli, purtroppo in questi mesi ho avuto la mente occupata e ho dovuto smettere di pensare ai lucidi, tanto meno ai sogni normali. In questi giorni ho trovato la serenità, e ho provato nuovamente a lucidare, anche se senza successo (ieri mattina con una DEILD ci sono andato vicino). Ho appuntato qualche sogno, e ho deciso di condividerli con voi :)

iniziamo col secondo a distanza di dieci mesi.

Sogno N°2 - La Spiaggia

Giovedì 15 gennaio ore 12:15 PM

Sono in una spiaggia di notte, con mio fratello, dentro una baracchetta di legno, tipo baita. Mentre sono sdraiato a terra, sell'orlo di addormentarmi, alla mia destra, in uno spazio tra due assi che componevano il muro della casa, noto un grande faro, con una luce. Lo fisso, e dopo qualche secondo noto un'oggetto nero, simile ad una grande mano, a circa una cinquantina di metri dalla riva, uscire dall'acqua. Mi spavento chiedendomi che cos'era, e poco dopo, noto un gruppo di orche assassine tuffarsi e nuotare felici nel mare. Io chiamo mio fratello e gli dico di guardare lo spettacolo, e rimaniamo molto sorpresi. Il mare improvvisamente si fa molto mosso, tanto da raggiungere la base della casetta in qui siamo. Improvvisamente (non chiedetemi come) mi ritrovo sdraiato vicino alla riva, su un materassino, avvolto dalle coperte, si era fatto giorno, un qualcosa come le dieci del mattino. Al mio fianco, la gente passava ignorandomi. Mi teletrasporto nuovamente, stavolta sono seduto sulla sabbia, con i miei parenti. Io rilassandomi e allungando una gamba, vado ad insabbiare il cellulare di un ragazzetto, che avrà avuto sui diciotto anni. Era li con la ragazza, e subito fa lo spavaldo, blaterando cose senza senso e un qualcosa sul portare rispetto. Io mi alzo, e lo invito a rilassarsi, e stavo per scatenare una rissa col P.O :lol:. Mentre stavo per sferrargli il primo pungo, mi ritrovo completamente nudo :oops: e notandolo, prendo un'asciugamano e l'avvolgo attorno a me, cercando di un far vedere quello che madre natura da a noi uomini. Corro per la spiaggia, e noto uno dei miei cugini ( che prima non c'era) seduto su una seggiola da mare, io lo ignoro e proseguo. Arrivato in Città, (la mia città d'origine) in un posto troppo distante dal mare in cui ero, per esserci arrivato in così poco tempo, mi trovo disorientato. Si fa nuovamente notte, e mi trovo catapultato in un altro posto ancora. Al mio fianco, noto una signora, vestita completamente di nero, dalla testa ai piedi, e aveva il viso coperto del medesimo colore. Comincio a correre e noto che mentre correvo, il fiatone non veniva, e non avevo problemi di resistenza :shock:. Mi trovo catapultato in un altro posto ancora ( e che palle!) della città, si è fatto di nuovo giorno (a qualcuno piace giocare col mio interruttore onirico) e mi trovo in un posto sempre affolato, io mi tengo l'asciugamano attorno al corpo, e noto che tra la gente, c'è una bambina (simile a Mercoledì della famiglia Addams) che mi corre dietro dandomi calci e pugni ( ma che cappero vuole? :angry: :censored: ) ad un certo punto il filo della mia pazienza si rompe, la afferro per un piede e la faccio cadere a terra, faceondola piangere. La madre si altera coprendomi di insulti. Corro via e vado in un Hotel, a me famigliare ( forse è la baita dove è cominciato il sogno, solo diversa) e noto un'amica di mia madre, seduta sul cesso :shock: : Surprice :! Mi trovo nuovamente nudo, e finalmente sopra ad una tavola da stiro, trovo tre paia di mutande. Due tipo pantaloncino e degli slip. Un paio sono arancioni, ma corrose davanti, l'altro blu, allora mi metto quelle nere, una volta indossate ta dah! Diventano arancioni. Mi ricordo del P.O e decido di andare a dargliene di santa ragione :wyn: .FINE.
Ultima modifica di Orbion il 23/01/2015, 23:52, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diario dei sogni di Orbion

Messaggioda Orbion » 23/01/2015, 23:49

Sogno N°3 - La Rissa

Venerdì 16 gennaio ore 13:28

Sono a casa di mia cugina, quando scendo le scale e mi ritrovo un tizio con la quale gioco a GTA Online ( mai visto in faccia, quindi potete immaginarvi cosa si è inventato il mio cervello) che mi corre dietro. Cerca di entrare nell'ascensore con me, ed io, dopo l'ennesimo tentativo, di far chiudere le porte, spazientito glie le do di santa ragione. Scenendo con l'ascensore dal primo piano al pian terreno, noto un gruppo di persone, tra cui una mia ex compagna di classe, di quando andavo alle superiori, mi voglioni picchiare per quel che ho fatto al tizio di prima. Io li minaccio e gli dico di spaccare le vertebre anche a loro, e usciamo dal cortile del palazzo di mia cugina, e ci dirigiamo a un bar che era poco distante. Con il cellulare provano a contattare il loro amico, ancora stordito, che non risponde. Poco dopo risponde, con voce stordita, e infatti il gruppo lo nota. Io cerco un posto a sedere, e la mia ex compagna di classe mi minaccia di suonarmele, e io gli dico di darle a chiunque mi si parasse davanti. Alla fine lottiamo nello spazio.
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Re: Diario dei sogni di Orbion

Messaggioda Orbion » 14/07/2016, 23:54

Heilà, era tanto che non accedevo al forum, ma oggi dopo tanto tempo ho avuto un altro sogno lucido, che aihmé non ricordo. Ho comunque un ricordo molto vivido di un sogno che feci qualche mese fa e che voglio condividere con voi.

Il Bambino Killer

Sogno datato il 26 marso, del 2016

Sono con un mio amico, un tipo di strada e stiamo passeggiando, quando vediamo venire verso di noi un gruppo di ragazzini. Il mio amico mi dice di non azzardarmi a guardare neanche un secondo il più piccolo della comitiva, perché era molto pericoloso, e gira voce avesse ucciso tre persone, armato di coltello. Il bambino decide però di seguirci. Il mio amico riesce a scassinare un portone, e tutti e due entriamo, cercando di fuggire dal bambino. Una volta entrati, gli chiedo più informazioni sul bambino in questione, ma non ricevo molti dettagli. Poco dopo il bambino entra anch'egli nel portone. Io provo immediatamente a scappare, ma mi ritrovo uno zaino estremamente pesante sulle spalle, e non riesco a fuggire. Il mio amico invece, era già distante, sulle scale del portone. Il bambino mi raggiunge e cerca di darmi una pugnalata, ma la evito di striscio e mi graffio solamente. Poco dopo non so come e non so perché, ma mi ritrovo seduto su uno scalino, dentro al portone, con il bambino che fa lo stesso, di fianco a me. Successivamente mi chiede di fami un taglio sulla mano, ed io lo faccio. Il sangue rosso usciva lento dalla ferita. Poi gli dico di fare lo stesso, e lui lo fa, facendosi un taglietto sul dito. Gli ci do un bacio, come si fa generalmente con i bambini quando si fanno male, non curandomi del sangue che usciva (e da qui si vede che è un sogno. Non ho paura del sangue, ma eviterei di farmelo andare in bocca, specie se è di uno sconosciuto) e dicendogli che a breve sarebbe passato il dolore. Io ed il bambino stringiamo piano piano amicizia, e col tempo riesco a disarmarlo. Poco dopo incontro nuovamente il mio amico, il bambino se ne era andato per fatti suoi, ma lo incontro nuovamente a un parco, dopo due ore circa. Stava fischiettando, mi nota e comincia a seguirmi. Gli chiedo se vuole andare sui tappeti elastici, e poco dopo lo trovo impegnato a togliersi le scarpe, per entrare in una giostra che non avemo mai visto prima. Una particolarità che notai, è che aveva le mani poco curate e trasandate, mentre così non poteva dirsi per il resto del corpo.
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