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Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

- WayneShorter - Diario Dei Sogni Comuni :)

Messaggioda WayneShorter » 15/08/2014, 14:49

Ho deciso di aprire questa discussione perché mi vengano fatte domande e mi vengano dati dei consigli perché io sia stimolato a comprendere meglio i miei sogni e a farmi più domande. Le vostre domande corrispondono ad aiuto, cosa sempre ben gradita :)

Il primo sogno che voglio raccontare è uno dell'anno scorso, del periodo di Ottobre.

Dunque.

È qualcosa di particolarmente romantico ma privo del tipico pathos che accompagna il romanticismo. I colori delle immagini sono quelli caldi, i colori dell'oro, del grano, del riverbero solare e dei capelli biondi. La narrazione non sarà del tipo di quella che ho adottato nel diario ma sarà quella di come se io scrivessi per la prima volta il sogno. Spero vi piaccia :)

Sono su un treno. Il treno è composto da tre vagoni. Quello in testa, il vagone del conducente, è un vagone come quelli dei treni a vapore.

Immagine

Mentre gli altri due sono scoperti, privi di tetto e privi di pareti. Su questi due vagoni, che sembrano vagoni merci, siamo in tanti, penso tutta la mia comitiva. Forse siamo 20 persone, non so bene il numero. Sui due vagoni ci sono casse di legno come nei film western e su una di esse è seduto un mio amico che suona la chitarra. C'è un atmosfera di festa, calda e piacevole, con musica (che non ricordo) e gente a cantare e ballare. Ci sono striscioni di auguri, ma non era il compleanno di nessuno. Proprio mentre assaporo l'atmosfera di festa noto che il treno è in movimento, ed è in movimento su un campo di grano. Esso fluttua e si sposta in avanti, lentamente. Noto che esso è più piccolo dei treni normali; anzi sembra addirittura essere la versione in scala 1:2 di un treno normale ma non per lunghezza, ma per dimensione dei vagoni. La cosa non mi preoccupa in quanto mi fa piacere che questo treno non sia tanto grande che io non riesca a sapere dove finisce e/o dove inizia. Il pavimento dei due "vagoni merci" è in legno, mentre il vagone del conducente è nero, anche se io so (in sogno) che non c'è nessun conducente. Il treno ci trasporta da solo, senza che nessuno gli dia ordini. [Nel diario l'ho chiamato "Treno della Vita". Il treno è un elemento ricorrente nei miei sogni, tant'è che ogni volta che mi capita di vederne o pensarne uno faccio un test di realtà.]

Guardando lontano vedo che il campo è grande, ma non immenso. È un normale campo statale delimitato da alberi che fungono da paravento. Il treno si muove nella direzione in cui questi alberi mancano, in modo da poter passare oltre senza intralci.

Nella nostra comitiva ci sono un ragazzo e una ragazza che stavano insieme e si sono lasciati. Molto probabilmente non torneranno più insieme e quasi non si parlano, ma i sentimenti reciproci sono rimasti, anche se si affievoliscono, e con il passare dei giorni fanno male ad entrambi, lo so per certo. In questo sogno, nell'ultimo vagone, un po' in disparte dagli altri, vedo loro due. Lui sdraiato su una cassa e appoggiato con la schiena ad un'altra; lei invece, su una cassa più alta, seduta. Sono solito essere molto vivo alle feste e cerco di stimolare le persone che sembrano annoiate o pensare ad altro, quindi mi avvicino verso loro e comincio a dire sciocchezze giusto per migliorare il clima e farli unire alla festa. Per un attimo ho l'attenzione di lei, ma non di lui. Continuo imperterrito e così noto il duplice comportamento di lui. È strano, qualcosa che credo non possa succedere nel mondo reale. Lui piange perché addolorato dalla fine della loro storia; ma nello stesso momento ride per il ricordo della storia stessa mentre racconta tutte le cose belle che facevano insieme. Io mentre parlavo, dicevo sciocchezze e raccontavo barzellette ad un certo punto noto che neanche lei mi presta più attenzione. Ci rimango un po' male, deluso direi, ma comprendo pienamente la situazione. Li guardo, noto tanto calore tra di loro, ma nessuna intimità, almeno non più. Lui è vestito con una camicia a quadri marroni aperta, t shirt marrone più scuro, jeans impolverati in stile film western. I colori dei vestiti di lei sono molto simili, ma non li ricordo. Ciò che ricordo bene invece sono i suoi capelli. Ha dei ricci biondi bellissimi e fondamentalmente credo che sia il tipo di ragazza che piacerebbe a qualunque ragazzo. Dal suo viso, rivolto verso lui, si intravedevano i suoi occhi azzurri, profondissimi anche se non li guardavo direttamente. Era l'unico azzurro di tutto il quadro [sono solito chiamare quadri alcune scene dei miei sogni] e neanche il cielo aveva il suo tipico colore, forse perché non l'ho neanche guardato talmente che ero preso da ciò che mi accadeva intorno. Ne rimango davvero impressionato, ma quegli occhi non guardavano me, guardavano lui ed è da qui che nasce la mia considerazione su quanto io fossi piccolo rispetto ai sentimenti che possono provare due persone l'una verso l'altra. Il fatto di essere piccolo non mi turba, anzi mi dà una certa consapevolezza della distanza che c'è tra le persone e quanto sia difficile colmarla, soprattutto quando i suoi sentimenti sono in tumulto. [A tal proposito mi piace ricordare questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=aT-nS_ESpbM.]

Il distacco, l'attimo di introspezione ed ecco che la visuale cambia. Mi vedo dall'esterno e vedo che i miei vestiti sono completamente diversi e assolutamente non intonati all'ambiente: la mia maglietta è nera con strisce verdi intorno al collo, alle maniche e giù sulla vita; ho dei blue jeans che non c'entrano niente con i colori oro del posto e anche i miei occhiali sono blu. Questa parte del sogno non la comprendo. Fondamentalmente quasi ovunque mi sento un pesce fuor d'acqua e non sempre a mio agio. Questa cosa si traduce nella visione dall'esterno che ho appena descritto. Ogni volta che ci rifletto finisco per avvilirmi e cominciare ad avere un altro tumulto emotivo, ma perché succede ciò che sto per narrare?



Improvvisamente sento un ronzio. Guardo in alto. Il quadro è completamente cambiato. Il cielo è celeste, nitido. Vedo volare un aereo che somiglia ai caccia della Prima Guerra Mondiale (non sono esperto di aerei, forse potrei sbagliare). Assomigliava più o meno a questi:

Immagine

Sta spruzzando insetticida sui campi che non sono più arancioni, ma verdi come quelli del mais ancora non maturato. L'aereo ha gli stessi colori della mia maglietta e il suo insetticida a volte arriva anche su di me e sugli altri che sono con me. Sto su una strada asfaltata che attraversa questo campo. L'aereo mi passa sopra, sento un botto dietro di me, mi giro e vedo un albero vicino all'asfalto. A fianco all'albero c'era un automobile su cui si è schiantato questo aereo. Non ci penso due volte: chiamo il Pronto Soccorso. Ma non digito il 118, bensì il 192. Quando mi chiedono dove mi trovo cerco con lo sguardo e trovo un cartello con la scritta "Strata Statale 168". Il sogno finisce lì.


Voglio commenti. :D

: Thumbup :
<<Il cielo mi rende libero, il resto è silenzio.>>

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Re: - WayneShorter - Diario Dei Sogni Comuni :)

Messaggioda Cenwyn » 21/08/2014, 0:23

wow quanta roba per un sogno solo!
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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Re: - WayneShorter - Diario Dei Sogni Comuni :)

Messaggioda WayneShorter » 21/08/2014, 15:25

Cenwyn ha scritto:wow quanta roba per un sogno solo!

Non è tantissimo, ne ho fatti di più lunghi. Il problema è che questi sogni sono sempre fitti di trama ma poveri di sensazioni... come potrei rimediare?
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