Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > Diario Onirico di Saladriel

Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 02/08/2015, 20:04

Questo finesettimana ho parteciptato ad un ritiro spirituale sul 3°-4°-5° Chakra. Nella notte tra Venerdì e Sabato ho dormito bene come non dormivo da tempo (i ritiri organizzati da quei ragazzi hanno la capacità farmi trovare un ambiente nel quale riesco a rilassarmi e sentirmi completamente a mio agio) e, cosa bellissima, ho sognato Lucido!

Riporto il sogno nella pagina dell'apposito diario:

viewtopic.php?f=10&t=8575#p81937


Durante il ritiro, il cui tema era la presa di coscienza, accettazione e manifestazione del proprio Potere Personale, abbiamo effettuato diverse meditazioni guidate, cariche di visualizzazioni. Una di queste, guidata emotivamente da un brano musicale, è stata particolarmente interessante e carica di visioni non dissimili a delle Ipnagogiche molto stabili, complesse e durature.
Il brano musicale mi ha condotto verso una delle paure/remore che ho nel manifestare il mio potere personale e la visione è mutata in una terrificante armata di creature nonmorte, i miei pensieri si sono subito incupiti e per un istante ho percepito la mia energia e la considerazione del mio potere personale abbassarsi notevolmente. In pochi istanti però mi sono reso conto che non si trattava di nulla di diverso di un Sogno Lucido e [slpc]che potevo diventare uno scintillante cavaliere e non solo affrontare una ad una quelle creature ma addirittura sconfiggerle senza colpo ferire. Ho iniziato ad immaginare la nuova scena[/slpc][sltc], quando mi sono reso conto che potevo fare di molto meglio... e con un solo pensiero ho trasformato l'immensa armata che marciava sfilando a perdita d'occhio in un altrettanto grande prato in fiore[/sltc].
La soddisfazione e la sensazione di potere sono salite alle stelle, dandomi una fiducia incredibile nel saper usare la Volontà per modificare visioni, immaginazioni e sogni.

Grazie, grazie, grazie! : Love 2 :
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 04/08/2015, 13:28

Nottata parecchio agitata, ho sognato parecchio, vediamo cosa ne ricordo, all'alba delle 13:


[...] Sto parlando con FFC a propostito di lei e YM. Non ricordo di preciso le parole, so solo che si trattava di qualcosa riguardante la loro professionalità nei trattamenti Olistici. C'è stato dell'astio, se non ricordo male portato da delle incomprensioni, dopo di che l'astio si è placato. Buona parte dei ricordi li ho all'interno della palestra di IB, parlando con FFC. L'immagine di YM va e viene nella mia mente, so di aver parlato anche con lei, ma ricordo molto meno.
[...]
I ricordi riprendono con me in stato di sconforto, sono all'interno di una soffitta dove c'è un piccolo studio che uso per fare trattamenti energetici e sedute di Psych-K. Lo sconforto deriva da una scarsa fiducia in ciò che faccio, ed era parecchio accentuata. Ad un certo punto entra una persona dalla botola di ingresso (alla soffitta si accede dal piano di sotto tramite una scala a pioli che conduce ad una botola sul pavimento). In questo momento prendo consapevolezza dell'ambiente circostante: è fiocamente illuminato da una luce ocra tendente all'arancione, sia il pavimento che il sottotetto a doppio spiovente sono in legno piuttosto vecchio e scurito, dello stesso materiale sono le traverse di sostegno, i montanti, il mobilio e alcune antiquarie messe nella metà non occupata dallo studio. Nello spazio a me riservato ci sono un Futon, una lampada (che dal colore della luce immagino essere una lampada di Sale), un paio di sedie ed una piccola scrivania anch'esse fatte dello stesso legno.
Ci metto un paio di secondi a riconoscere la persona che ha fatto il suo ingresso dalla botola: nonostante la capigliatura castanorossiccia tendente allo scuro, la barba incolta e la corporatura tarchiata da montanaro (A pensarci bene, a parte gli abiti è esattamente lo stesso PO che si è presentato come Saladriel nel Lucido di Venerdì scorso): è LG, la mia Nemesi nel periodo di Asilo, Elementari e Medie, una delle poche persone al mondo verso le quali mi concedo di provare rabbia e rancore (In realtà corporatura, colore dei capelli e degli occhi sono completamente diversi da quelli del PO... ma tant'è). Nel momento in cui lo riconosco ho un sussulto muscolare inconscio, improvvisamente mi irrigidisco... e allo stesso tempo ricordo di avergli fatto, una settimana prima, un trattamento di Psych-K. Lui avanza verso di me, l'espressione del viso e lo sguardo esprimono pace, curiosità e... dubbio. Lo vedo studiarmi con i suoi occhi verdenocciola, poi quando mi arriva ad un passo di distanza, senza mollare lo sguardo dai miei occhi inclina la testa di fianco e mi fa "Tutto bene, Luca?" (Movenze e tono di voce IDENTICHE a quelle di MK). MI rendo conto in quell'istante che al suo ingresso ho indossato una maschera di finto benessere che crolla all'istante non appena mi pone la domanda... cerco di trattenerla ma così facendo rischio soltanto di crollare davanti a lui, così smollo un po' la pressione dicendogli "No... non proprio... mi sento quanto mai insicuro di quello che sto facendo...".
Lui mi guarda per alcuni secondi, completamente inespressivo, dopo di che abbozza un sorriso e mi fa: "Beh, ti ricordi su cosa ti ho chiesto di aiutarmi la settimana scorsa?" Mi lascia qualche secondo per rispondere, io semplicemente non trovo le parole... lui continua, riempiendo il silenzio sempre più imbarazzante con la sua voce che scende di un'ottava e diventa più calda "Mi hai accompagnato nell'aprirmi nella comunicazione, sia con le parole che con le emozioni... e bene, sono venuto a ringraziarti perchè sta funzionando magnificamente! Tant'è che riesco a parlarti in questo modo" Sorride.
Rimango basito per qualche istante... LG, la mia Nemesi d'infanzia... che mi parla in quel modo e mi ringrazia... accenno un sorriso, quasi senza rendermene conto.
Ancora più sorprendentemente lui fa un paio di passi in avanti e mi abbraccia, è un abbraccio caldo, carico di gratitudine e conforto "Grazie!" mi dice.
Io finalmente riesco a spiccicare parola "Grazie a te... non hai idea di quanto sia importante per me questo gesto e il fatto che sia proprio TU a farlo"
[...]
Qui terminano i ricordi.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 05/08/2015, 7:36

Ieri vado a dormire verso la mezza, stranamente Angel e Tiger hanno deciso di farmi compagnia sul lettone anzichè giocare come delle pazze per la solita oretta e mezza :D

Comunque sia, ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:


[...] Siamo una squadra di pronto intervento, ci siamo io, GP, MSE, FC, AM (sostanzialmente il vecchio gruppo di GDR di Fossano) e siamo seduti nello scompartimento di un treno che sta percorrendo ad alta velocità un tratto collinare. Ricordo di essere seduto nel gruppo di sedili centrale, lato corridoio. Sto guardando nella direzione di marcia del treno.
Di fronte a me, qualche posto più in là, seduto lato corridoio spalle alla porta di ingresso del vagone c'è GP che sta usando la sua console operativa da valigetta: è una console di comando per Mech da pronto intervento operativo comandati a distanza. Quello pilotato da lui è pesantemente armato e lo sta usando per assaltare un treno che sfreccia su di una linea non distante dalla nostra.
Ad un certo punto lo vedo fare una faccia piuttosto concentrata, manovrare con decisione decine di comandi, detergersi il sudore dalla fronte, guardarmi negli occhi e fare "Cacchio, questi sono armati pesantemente! Non è che ci stavano aspettando?"
Improvvisamente l'immagine del sogno passa a presentare il drone comandato da GP: assomiglia vagamente ad un grezzo busto umano in metallo alto 3-4m al quale sono stati attaccati dei cingoli al posto delle gambe e dei mitragliatori Vulcan al posto delle avanbraccia. La testa è vagamente umanoide ed ospita telecamere, antenne e sensori vari. Sulle spalle c'è uno zaino che ha la funzione sia di ospitare i lanciamissili che i reattori grazie ai quali sta manovrando attorno al treno. Il treno è un convoglio commerciale dal quale spuntano uomini che imbracciano armi semiautomatiche abbastanza pesanti da impensierire un autoblindo.
Dal drone di GP si vede uscire del fumo... niente di che ma vuole dire che già sono riusciti a danneggiarlo.
La consapevolezza nel sogno passa a comprendere nuovamente almeno in parte il nostro scompartimento treno dove apriamo anche noi le nostre valige, stiamo preparando i nostri droni ad andare a dare manforte a quello di GP [...]
Al momento non ricordo altro
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 08/08/2015, 6:51

Ieri sera vado a dormire verso la mezza, la temperatura della stanza è diventata accettabile poco prima di quell'ora

Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:

[...] sono nel un cortile asfaltato di un grosso capannone, probabilmente un supermercato o un centro commerciale. E' pomeriggio tardi di una giornata estiva e c'è quella luminosità tipica del temporale in arrivo.
Siamo io, il solito gruppo di amici e qualche sconosciuto in un angolo di questo cortile, un paio di noi stanno fumando e proprio osservando il fumo delle sigarette iniziamo a notare qualcosa di strano:
Sembra che il fumo si muova come se ci fossero dei campi di forza che delimitano quella zona del cortile in cellette di poco più di 1 metro quadro di lato. Incredulo prendo la sigaretta a FC, mi metto di fronte ad una ragazza anch'èssa fumatrice, ad un passo più o meno di distanza e le faccio "Aspiriamo e soffiamo uno verso l'altro, così proviamo a delimitare la cella osservando come si rifrange il fumo!".
Lei mi guarda con i suoi occhi nocciola chiaro e fa un cenno affermativo con il capo.
Detto fatto ci mettiamo ad aspirare fumo dalle sigarette e a soffiarlo nell'aria uno verso l'altro cercando di dare un senso a quello che succede... ed in effetti è come se tra noi due ci fosse una sottile lastra di vetro che non lascia passare soltanto il fumo. Incuriositi iniziamo dapprima a soffiare con sempre più forza, poi a provare a passare la sigaretta attraverso la barriera, poi a soffiare con la bocca a cavallo della stessa, ecc...
passano i minuti e diventa mano a mano sempre più un gioco tra noi due, mano a mano che interagiamo noto quanto sia carina, con il suo viso sottile e i lisci e fluenti capelli color mogano che le arrivano sulle spalle.
Fatto sta che ad un bel punto arriviamo a baciarci: le nostre labbra si sfiorano, c'è un attimo di imbarazzo ma alla fine nessuno dei due si scolla, per cui rimaniamo lì, ad assaporarci per qualche istante, poi ci allontaniamo lentamente e noto che non solo la mia sigaretta è finita, ma mi stavo fumando il filtro...
Faccio per chiederne un'altra a FC quando arriva IB che fa "Ora voglio provare io!"
Prende una sigaretta accesa e si mette al mio posto davanti alla tipa, ripetendo il mio stesso gioco, mentre lo fa però inizia ad intortarla a parole, fino a che non "vanno di la" dietro a delle casse.
Io dapprima li osservo incredulo, poi sento montare su un po' di nervoso, mi trattengo un po'... fino a che non ce la faccio più e vado dietro alle casse ad osservare e vedo IB che sta continuando ad ipnotizzarla usando sia le parole che il prana... lo vedo appoggiarle una mano sul petto, lei chiude gli occhi di riflesso e lui la accompagna dolcemente a terra, sdraiandola mentre continua a sussurrarle parole.
[...]
qui il nervoso è tale che mi sveglio.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 20/08/2015, 14:18

Questa notte ricca attività onirica :)

[...]Sono in uno stanzone pieno di gente, forse un corso, forse un meeting o un'incontro, comunque l'aria che si respira è quella di qualcosa di Olistico. Sto facendo un giro quando vedo MK... ci avviciniamo e salutiamo, un po' tesi ed iniziamo a scambiarci qualche battuta su come stiamo gestendo l'esserci allontanati. Non ricordo lo scambio di battute, so solo che ad un certo punto le rispondo "Ma a te non ha sempre dato fastidio che [...]"(L'ultima parte mi sfugge), dopo di che mi giro e mi incammino verso i cancelletti di ingresso, simili a quelli delle fiere con tanto di tornelli dove far passare i biglietti per poter passare. Sento che lei si incammina dietro di me, la percepisco sorridere, fino a quando non raggiungo la coda e mi fermo... dopo un paio di secondi sento che mi raggiunge, percepisco il suo corpo a pochi Cm dalla mia schiena, sento il suo calore e il suo respiro sulla pelle...[...]


Okkey... ci sono abituato. Era successo anche con SR e con SM, questo genere di sogni continuerà ancora, ma sta bene, sono cose che altrimenti rimarrebbero sepolte nell'inconscio. Bene che escano e che possa rielaborarle.


Secondo sogno:

[...] Ho memoria di un sogno nel quale abbiamo studiato un colpo. E' possibile che sia un sogno avvenuto questa notte stessa, ma gli unici ricordi che ne ho sono quelli che ho rivissuto nel sogno che sto raccontando.
Sostianzialmente siamo un gruppo di 4 persone (Io, GR il mio ex titolare, EO un mio ex collega e RR) e stiamo organizzando di portare via uno yatch ad un riccastro che ha un'industria chimica multinazionale la cui sede principale è, in questo sogno, proprio a Fossano. Nei ricordi del sogno precedente studiamo la planimetria del capannone e i suoi sistemi di sicurezza, i turni delle guardie all'ingresso e le abitudini del personale.
E' tutto incredibilmente dettagliato, sembra di guardare Ocean's Eleven con noi all'interno della nostra base (ovviamente in uno scantinato sotterraneo appositamente attrezzato) che studiamo e pianifichiamo davanti a grossi monitor, lavagne luminose e scrivanie interattive.
Lo Yatch è tenuto vicino ai magazzini, nel piano interrato della struttura. E' un'imbarcazione ipertecnologica e supercostosa dotata di un bellissimo dispositivo che le permette di "compattarsi" fino alle dimensioni di un container di medie dimensioni ma di forma cilindrica (L'effetto mostrato a video dal simulatore è simile a quello di un transformer). Decidiamo il piano d'azione: uno di noi si infiltra come addetto alla manutenzione mentre gli altri lo coprono da fuori, manomettendo sistemi di sicurezza, telecamere, ecc... L'obiettivo è quello di trasformare lo Yatch e di caricarlo su di un trasportatore di Pallet, uscire con quello e svignarsela fino alla nostra base.
Tutte queste cose le rivivo all'inizio del sogno come se effettivamente stessi ripassando il piano d'azione deciso nel sogno precedente (una sorta di "Nelle puntate precedenti..." delle serie TV di nuova generazione).
Ovviamente tocca a me infiltrarmi nella base, per l'occasione Alan decide di farmi fondere con MS, un mio carissimo amico, proprio nel senso che sono sia io che lui, contemporaneamente.
Mi infiltro nel fabbicato indossando il classico tony blu da omino della manutenzione, con tanto di cappellino, gomma da masticare in bocca, badge (ricordo in questo momento la scena nella quale li abbiamo preparati: era come se li avessimo già fatti nel sogno precedente, ma poi l'incursione è andata a monte e la stessimo rimettendo in atto adesso. Tant'è che ricordo di aver dovuto fare una nuova fototessera perchè l'unica che mi era rimasta l'avevo usata per il vecchio badge!) e cassetta degli attrezzi. Il software di controllo dell'ingresso è stato hackerato a modo da RR: riesco ad entrare come se avessi sempre lavorato lì dentro, fantastico!
Ho studiato a memoria la piantina dell'edificio, per cui non ho problemi a raggiungere il piano interrato e da lì attraversare i magazzini fino alla sala dove è contenuto lo Yatch: è appoggiato sul cemento del pavimento e tenuto in equilibrio da un'incastellatura in legno. Mi guardo in torno e non vedendo nessuno decido di salirci sopra e farmici un giretto: cacchio se è lussuoso, gli interni sembrano quelli dell'Enterprise di Star Trek!
Comunque sia, esco e trovo sullo scafo lo sportello che nasconde il pulsante di compattamento, apro lo sportello con il codice di sicurezza (hackerato pure quello), pigio il pulsante e mi allontano di qualche passo. Passano pochi secondi e, come se fosse un transformer, lo Yatch inizia a trasformarsi compattandosi in un container cilindrico di un metro e mezzo di diametro e poco più di due metri di altezza. Per poter essere trasportato agevolmente la base ha un pallet in metallo con ruote a sfera e un maniglione da trasportatore di pallet. Inarco il sopracciglio in nome dell'efficienza ringraziando mentalmente l'ingeniere che l'ha progettato. Detto fatto afferro il maniglione e tiro lo Yatch verso il portone di uscita che, riconoscendomi, si apre automaticamente. Subito fuori c'è un piazzale a cielo aperto sotto il livello della strada, con una rampa sulla destra. Alla fine della rampa c'è un cancello metallico blu.
E' del tutto identico al piazzale di ingresso/uscita del mio meccanico di fiducia.
Il fatto è che non avevamo considerato il cancello metallico blu... sui blueprint della fabbrica proprio non c'era. Potrei forzarlo tranquillamente, sono addestrato per farlo... ma il problema è che nel piazzale ci sono dei signori in giacca e cravatta, probabilmente dei rappresentanti di ditte clienti, che stanno parlando con agenti di sicurezza.
Metto su la faccia più serena del mio repertorio e consegno una cartellina con la bolla di prelievo dello Yatch ad uno degli agenti che viene verso di me, ovviamente sulla cartellina non c'è scritto che devo fargli varcare il cancello blu!
Così valuto la situazione e decido che è meglio non rischiare, parcheggio lo Yatch in un angolo del cortile, saluto l'agente toccandomi il cappello in un mimo scazzato del saluto militare e mi dirigo verso l'uscita.
Dopo una mezzoretta sono nuovamente alla nostra base, siamo tutti riuniti e GR preme "Play" sul sistema di monitoraggio per osservare in differita la mia incursione. Ce la ridiamo e godiamo, è andata proprio bene!
Per motivi di sicurezza interna il multimilionario non ha messo telecamere nella zona dello Yatch, per cui l'ultima parte non poteva essere ripresa, e io non ho ancora avuto modo di spiegare come è andato il finale... ma tra me e me inizio a vederlo come un atto alla Ladro Gentiluomo, dove l'importante è essere riusciti a toccare l'obiettivo, non a portarlo via, per cui sono parecchio rilassato.
GR accende allora il rilevatore satellitare (tra le altre cose RR e EO hanno hackerato anche il sistema GPS dello Yatch), così vediamo la schermata di Google Earth vista agli infrarossi che inizia a zoomare sempre più velocemente... vedo gli occhi di GR accendersi di aspettativa, curioso di sapere dove ho imboscato lo Yatch... fino a che lo zoom non termina proprio nel cortile di uscita dei magazzini.
Lui inarca un sopracciglio e mi guarda con fare incuriosito... "Siamo ladri gentiluomini, no?" gli rispondo, ed inizio a raccontare come è andata... so che non la sta prendendo bene, ma sinceramente non me ne frega più di tanto.
[...]
Qui mi sveglio.


Terzo sogno:

[...] Esco deluso dalla piscina (credo fosse quella comunale di Fossano), me la ricordavo farcita di scivoli e giochi d'acqua (ho dei flashback di vecchissimi sogni nei quali ero alle Caravelle in Liguria). Giusto il tempo di caricare il borsone in macchina e sento nell'orecchio sinistro una voce che mi dice "Hanno aperto un'altro parco acquatico a Fossano, ecco perchè la piscina è così. Se segui le mie istruzioni ti guido io"
Incuriosito tocco l'orecchio e noto un auricolare bluetooth... lo trovo del tutto normale (anche se non lo uso nella vita reale), salgo in macchina e seguo le indicazioni della voce. Improvvisamente mi trovo su di una strada provinciale che curva a destra, procedendo dritto c'è un pezzo di sterrato che scende giù e curva a sinistra dietro ad un boschetto (mi ricorda tantissimo la strada che porta al Nuvolari di Cuneo, il locale per concerti all'aperto dove ho sognato di suonare e cantare un annetto fa circa, il sogno è registrato nel diario di ErikBauer).
La voce mi dice di imboccare la strada sterrata e così faccio, la seguo scendendo il declivio della collina fino a che non svolto a sinistra, seguendo la curva... e mi trovo in cima ad un'impalcatura di diversi piani, la strada procede a spirale verso il basso come nei parcheggi sotterranei, soltanto che è tenuta su da delle corte e invece che essere di cemento è in gomma. Mi vengono in mente le rampe di salita degli scivoli acquatici di Caneva e indugio, ho paura di aver imboccato il percorso riservato ai pedoni...
La voce nell'auricolare però insiste, dicendo che quella è la discesa per le macchine e mi fa notare che se faccio attenzione posso notare la zona riservata ai pedoni sul margine destro della rampa. Rampa che mi pare pericolosamente stretta e provvista di Guard Rail in corda palesemente sottodimensionati per reggere il peso di una macchina. Comunque sia innesto la prima e inizio la discesa... noto tra l'altro che la mia macchina non è una Clio blu ma bensì una Panda rossa (la prima auto che ho guidato), sono sollevato... la panda è più piccola e leggera della Clio!
La discesa continua per diversi piani, il sogno mi fa vivere il dettaglio di ogni singola rampa (non ricordo di preciso quanti piani fossero, direi 5, forse 6), alla fine arrivo in uno spiazzale sterrato coperto per 3/4 da una volta naturale di terra e roccia, molto bello e suggestivo. Per terra è bagnato e c'è nell'aria quell'umidità particolare tipica dei parchi acquatici... parcheggio senza difficoltà vicino all'ingresso, prendo il borsone e faccio il biglietto.
La biglietteria è ricavata nella roccia ed è rifinita con pannelli in metallo bianchi ed una vetrata che parte da altezza petto (ricorda parecchio quella di Gardaland, per intenderci).
Con il borsone tenuto dietro alla spalla sinistra mi dirigo verso l'ingresso, un'anfratto rettangolare nella parete di roccia, un paio di gradini lo sopraelevano di poco rispetto al suolo del parcheggio, appena lo varco vedo che sulla destra c'è un bar anc'hesso scavato ad arte nella roccia rossastra, molto suggestivo, mentre una sorta di piccolo corridoio/canyon sulla sinistra porta agli spogliatoi. Proprio in quel momento AM sta uscendo dal bar, è con sua figlia ed entrambi mi salutano. Lui indossa un costume a bermuda rosso con delle striscie nere sui fianchi, lei ha un due pezzi azzurrino. Ci salutiamo sorridendo (il lavoro di ricontestualizzazione fatto nei suoi confronti l'altro ieri sembra aver funzionato... bene bene bene...) e ci incamminiamo verso i corridoi chiacchierando del più e del meno.
Ad un certo punto lui mi fa "Ma Luca, senti un po'... a te piace la giostra di Tutankhamon di Gardaland?" Riconosco dal tono di voce che a lui non è piaciuta neppure un po'... Tutankhamon... ci metto un po' a capire che sta parlando del templio di Abu Simbel... "Beh, sì!" gli rispondo, in effetti a me quell'attrazione è sempre piaciuta...
lui mi guarda stranito, come se non mi riconoscesse... poi mi arrivano i ricordi di come l'hanno modificata negli ultimi anni "... aspetta!" gli faccio "Tu ci sei andato di recente, vero?"
Annuisce
"Si, capisco cosa vuoi dire" continuo "Negli ultimi anni l'hanno rovinata completamente mescolandola con Terminator e aggiungendo le pistole laser per colpire i led colorati... però se pensi ai Necron di Warhammer 40K non è così terribile"... sto scherzando, non mi piace comunque... e lo lascio trapelare palesemente dal tono di voce... lui lo intuisce e sorridiamo sempre di più fino a farci una bella risata stile vecchi tempi mentre entriamo negli spogliatoi.



Noto che continuo, in sogno, ad avere memoria di sogni passati, anche molto lontani nel tempo... è piuttosto interessante come fenomeno, come se i miei mondi onirici iniziassero a prendere consistenza e coerenza.
Sinceramente non so a cosa è dovuto, ho fatto parecchi lavori interiori negli ultimi tempi, facilmente è il risultato di uno o più di questi... ecco, ora mentre scrivo mi viene in mente che può essere un effetto del Radicamento: prendendo un maggiore contatto con la realtà quotidiana posso permettermi di sviluppare mondi fantastici pià veri e coerenti senza il rischio di perdermici... se veramente così è lo trovo molto, molto interessante :)
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 22/08/2015, 9:22

Ieri vado a dormire dopo una bellissima serata con il vecchio gruppo di gioco di Fossano, passata al pub a bere birra e parlare di Film, Giochi di Ruolo, Videogiochi... Incredibile quanto mi mancassero quelle atmosfere :)

Sono andato a dormire alle 2 e 30 circa, piombando addormentato dopo alcuni istanti di ipna piuttosto bizzarre che non ricordo.

Ho sognato abbondantemente tutta la notte, ecco ciò che ricordo:

[...] Sono con RR e FC e sto imboccando il viale pedonale di Fossano, dal lato di Piazza d'Armi. In realtà prima di questo il sogno è stato lungo ed articolato, ma in questo momento mi sfugge.
E' notte, pare settembre inoltrato dalla nebbiolina che c'è nell'aria ed è parecchio tardi: la piazza e la strada sono completamente deserte, così come lo è l'ingresso del viale.
Ci incamminiamo chiacchierando del più e del meno, fino a quando arriviamo allo spiazzo della meridiana, dove il viale curva sulla destra, di fronte ad un meraviglioso belvedere della vallata dove scorre lo Stura.
Ci soffermiamo ad osservare il panorama notturno per qualche istante, dopo di che procediamo lungo il viale... dopo poche decine di metri, dove dovrebbero esserci le giostrine per i bambini, vedo un grosso cartello bianco con delle scritte in pennarello nero. La prima volta che ci poso lo sguardo leggo "I Marò", poi la mia attenzione cade sulla parte del viale oltre il cartello: completamente abbandonata e trasandata, edere ed erbacce che stanno riguadagnando terreno, le finestre e le porte delle case sbarrate con assi di legno. Nella mia mente passa un pensiero, un concetto, singolo e remoto, come un ricordo che avessi voluto seppellire: qualcosa di terribile ha fatto si che il viale venisse chiuso ed abbandonato, non riesco a ricordare di preciso se sono Zombie o predoni alla Mad Max, tant'è che procedere si fa veramente poco invitante. Tra l'altro rileggendo il cartello ora leggo "Y'arrivano!", ed in effetti dal fondo del viale vedo avvicinarsi velocemente delle ombre, dal numero e dalla dimensione sembrano dei gatti randagi... o forse, peggio ancora, dei grossi ratti.
"Ragazzi, meglio sloggiare!" faccio agli altri due e mi giro iniziando a correre più velocemente che posso.
Qui il realismo del sogno, che fino ad ora era stato praticamente perfetto, inizia a crollare... la corsa diventa più uno slittare nell'aria, il muricciolo del viale scivola contro di me con un'effetto prospettico stranissimo, tant'è che inizia a deformarsi fino a diventare una sorta di piccola curva parabolica in cemento che sfrutto per non perdere velocità nella curva dello spiazzo, solo che poi continuo a rimanere sul muricciolo anche nel rettilineo: poco male tanto i pali dei lampioni sono scomparsi. Intanto i nostri inseguitori sono troppo veloci e ci stanno raggiungendo...
[slpc]In un attimo di lucidità penso di connettermi alla speedforce ma dura solo qualche istante[/slpc], allora ricorro ad un incantesimo e faccio piovere palle di fuoco dal cielo, incenerendo così gli inseguitori... peccato che le fiamme liquide delle esplosioni investono il mio campo visivo, letteralmente abbagliandomi e sciogliendo il campo visivo stesso come se fosse un telo posto davanti ai miei occhi.
Quello che vedo oltre il telo sono immagini dai colori talmente vividi da essere irreali... ipnagogiche in altissima definizione e ipersature di colore con forme geometriche tridimensionali che ruotano e si trasformano fluidamente fluttuando su fondali che sembrano fotografie semistatiche di sogni usciti dalla mente di un'alieno (non so come altro definire ciò che ho visto). [slpc]Qui mi rendo conto di quello che sta succedendo... so di essere in un sogno fatto di ipnagogiche e sto lì, per parecchi secondi a godermele, dopo di che provo ad interagirci, ma lo stato di Lucidità si sta già trasformando in veglia...[/slpc]
e, aiutato dal giocare dei gatti, apro gli occhi.

EDIT:
Fatto strano e piuttosto bizzarro: appena sveglio la mia percezione della realtà è stata molto particolare... vedevo l'aria letteralmente satura di Orgoni (Quei puntini che ricordano un po' l'effetto neve di un televisore a tubo catodico non sintonizzato), sono abituato a vederli fin da quando ho memoria, ma mai ne ho visti così tanti. Inoltre era come avere l'effetto "Acquerello" di Photoshop applicato in tempo reale alla realtà percepita dagli occhi, per diverse manciate di secondi è stato come muoversi in un quadro iperrealista disegnato ad acquerello!
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 14/10/2015, 7:23

Ieri sera mi prende una gran nostalgia del Forum... per un motivo o per l'altro è un po' che ho smesso di trascrivere i sogni e via via la memoria onirica si è affievolita.
Ieri invece sento una gran voglia di ritornare a giocare nel mondo onirico, come facevo un tempo... senza grandi fronzoli, senza analisi, senza trasformare per forza i sogni in un "lavoro interiore".
Così ne parlo con Alan, subito prima di andare a dormire, lui ne è entusiasta, e mi addormento sereno.



[...] Sono in ufficio, dalla luminosità che arriva dalle finestre è piena estate. Io, SS (un giovane programmatore) e VR (la segretaria contabile) decidiamo di scendere al piano di sotto (nel sogno gli uffici sono in un condominio e al piano terra ci sono dei vecchi uffici con vetrina usati ormai pochissimo), mettere un film in un lettore e guardarcelo facendo finta di lavorare. Il fatto è che per motivi di sicurezza nessuno dei PC dell'ufficio ha un lettore DVD, per cui ricorriamo al lettore del portatile privato di SS, portatile che, per gli stessi motivi di sicurezza, non può entrare in ufficio, per cui lo mettiamo sul cruscotto della macchina di SS che è parcheggiata subito fuori, girato verso la vetrinetta, in modo da poterlo vedere da dentro gli uffici seduti comodamente alla scrivania.
Il piano di sotto è piuttosto spoglio, ci sono una scrivania ad L messa in mezzo alla stanza, un armadio sulla sinistra contenente qualche archivio cartaceo e due o tre sedie da ufficio di quelle con le ruote.
SS ha in dotazione due portatili, per cui porta giù il secondo per far finta di lavorare, io mi siedo vicino a lui, con l'idea di far finta di dargli una mano a correggere un sorgente complesso
VR si siede comoda dall'altra parte della scrivania.
Io inizio a sentirmi a disagio... so che non succederà nulla di buono... eppure non mi sento di interrompere lo svago degli altri. Il film parla di gente con sesto senso e premonizioni, ad un certo punto VR mi fa "E dire che anche tu hai questi talenti... non mi sembra possibile!"
Io sorrido piuttosto forzato, proprio mentre in quel momento mi arriva una premonizione: UC (uno dei titolari) sarebbe passato di qua, sorprendendoci in flagrante. SS mi guarda incuriosito, io gli faccio "E' molto probabile che UC passerà di qua, fate attenzione", dopo di che mi alzo e salgo al piano di sopra, alla mia scrivania.
Mi siedo al mio PC e prendo a lavorare, sposto il cursore del mouse sull'icona di Word per modificare un documento ma, per sbaglio, clicko su quella di Firefox! Dopo qualche istante il firewall interno dell'ufficio mi sbatte un messaggio sul monitor "Accesso ad Internet non consentito, utente disabilitato!", il desktop di Windows diventa grigio e non riesco più ad interagire con nulla.
"Cavolo, hanno aumentato le procedure di sicurezza per evitare che la gente vada su Internet durante l'orario lavorativo" penso "Capisco... ma così è decisamente esagerato!"
Provo ancora a smanettare per qualche istante ma nulla
Così mi alzo e vado nell'ufficio dei responsabili, sono tre donne che stanno armeggiando a terra con dei teli di stoffa e li stanno tracciando e tagliando come se dovessero confezionare un'abito per una persona alta 3 o 4 metri
Tutto intorno a loro ci sono dei banconi a cassettiera, tipo quelli degli uffici comunali, qui tutto l'ambiente fa molto "vecchio", in contrasto con l'arredamento supermoderno degli altri uffici.
MI avvicino ad uno dei banconi e mi schiarisco la gola, attirando l'attenzione, si rivolge verso di me la più giovane... inizio ad accennare il problema, al che mi dice di rivolgermi a quella di mezzo.
Appena la vedo sento che è stata lei a far installare quei meccanismi di protezione, glie lo leggo in faccia, ha quell'espressione rigida e severa di chi non ne lascia passare impunita una che sia una.
Non ho memoria della chiacchierata, so solo che è stata poco piacevole e che alla fine mi ritrovo seduto su di una panca, nella stessa stanza, senza sapere che fare, visto che il mio accesso ai terminali è disabilitato ma non posso comunque uscire dagli uffici. Improvvisamente mi rendo conto che di fianco a me è seduto un ragazzo dalla pelle olivastra, leggermente trasandato, di quelli con la corporatura asciutta ma grezza e nodosa, tipico di chi è cresciuto in campagna. Con modi bruschi mi afferra per un braccio e cerca di consolarmi, io altrettanto bruscamente lo scosto, avvertendolo che sono piuttosto incazzato e che non mi va di parlare con nessuno.
Lui mi guarda parecchio deluso ed inizia ad inveirmi contro, dicendomi che sono falso, rinfacciandomi che quando ci siamo conosciuti gli avevo promesso amicizia fraterna a vita, ma che poi l'ho sempre trattato male, con distacco e che adesso ne è completamente stufo. Lo guardo dapprima stupito, poi ricordo... ricordo il giorno in cui ci hanno assunti, ricordo l'hangar dove ci hanno fatto le prove di assunzione (simili ad un test di ingresso per i corpi speciali), ricordo come il superare assieme quelle difficoltà mi avesse fatto crescere dentro un'entusiasmo che non sapevo gestire e che ho sfogato facendogli quelle promesse, ricordo quanto ero disperatamente solo in quei giorni e quanto avessi bisogno di sentirmi vicino a qualcuno, senza prima valutare quanto effettivamente mi piacesse, quel qualcuno.
Così mi alzo, sconsolato...
[...]


Secondo sogno


[...] Siamo in guerra, i Nazisti ci stanno conquistando e noi facciamo parte della resistenza. Sono a bordo di un Quinjet nazista, recuperato in una precedente missione, con me ci sono i protagonisti di "Bastardi senza gloria" e stiamo volando verso uno dei vascelli ammiragli dell'armata Nazi. Lo vediamo avvicinarsi in lontananza, è grande... quasi quanto un incrociatore stellare di Star Wars. La forma è tozza, grezza, mi chiedo come faccia a volare!
Il nostro piano è semplice: fingerci una squadra di riparazione e volare su una delle tozze "ali" e manometterne i circuiti di funzionamento.
Il piano funziona bene, i codici di sicurezza che trasmettiamo all'avvicinamento vengono accettati e riusciamo ad avvicinarci, fino ad agganciarci ad uno dei supporti dell'ala.
Scendiamo dal Quinjet, la nave volante è veramente enorme, è come stare ai piedi di un grosso palazzo in metallo grigio. Pochi metri più in alto vedo le vetrate degli uffici di comando, dove ufficiali camminano avanti e indietro, uno di questi si sofferma ad osservarci, dritto come un bastone, le mani intrecciate dietro la schiena... il nostro sergente lo saluta, sorridendo, poi ci fa cenno di procedere con i lavori di "riparazione".
Detto fatto iniziamo a svitare alcuni pannelli e a mettere mano all'elettronica, fino a che non riusciamo a deviare alcuni flussi di energia, programmando una destabilizzazione dei motori dell'ala, da qui ad un paio d'ore.
L'effetto è persino visibile dall'esterno, dove alcune linee scure dell'ala deviano leggermente, componendo una forma geometrica astratta che devia all'esterno, diversamente da quella originale che invece si agglomerava al centro dell'ala stessa.
Finito il lavoretto rientriamo sul Quinjet, ma qualcosa deve essere andato storto: scatta un'allarme sul nostro cruscotto! Per tutta reazione spingiamo i motori al massimo e ci allontaniamo più velocemente possibile, mentre la nave nazista si mette in assetto da battaglia!
Durante la nostra operazione stavamo sorvolando un terreno brullo, privo sia di vegetazione che di centri abitati... vedo il vascello perdere quota e avvicinarsi a terra... ma lì succede qualcosa di inaspettato... è come se da terra iniziasse ad emergere qualcosa! Grosse spaccature si aprono nel terreno, come per un terremoto e si alza un gran polverone mentre strutture simili a palazzi si elevano dal terreno.
Il vascello Nazista sta riesumando una vecchia città sepolta e ci si sta fondendo assieme! :shock:
Ho la netta e chiara immagine del procedimento che avviene e di come, contemporaneamente, tutti i cadaveri presenti nella vecchia città distrutta vengano rievocati come Zombie al servizio dei nazisti!
Siamo pericolosamente vicini alla nostra "capitale" (la città principale della resistenza), quindi la raggiungiamo più velocemente possibile e atterriamo al suo interno portando la notizia di un attacco imminente.
Arriviamo tardi, la cittadella volante nazista ormai ha raggiunto la periferia della città e sta scendendo al suolo, mi immagino un possente sbarco... troppo tardi mi rendo conto che lo sbarco sarà il male minore:
la mole della cittadella volante, anche solo adagiandosi al suolo crea un'onda d'urto che fa tremare i palazzi in centro e rade al suolo quelli in periferia! Un immenso polverone di detriti si muove riempiendo le strade, lo vedo arrivare verso di noi mentre aggira ed avvolge i palazzi lungo il suo cammino...
[...]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 15/10/2015, 8:19

Ieri sera vado a dormire dopo una bellissima lezione di Difesa Personale e una bella chiacchierata con una di quelle amiche che più ce n'è e meglio è.
Vado a letto e gioco una mezzoretta con Angel, dopo di che mi lascio addormentare.

I sogni che ho fatto sono parecchio elaborati, anche se al momento non ricordo molto:

Di uno ricordo soltanto [...] una foresta buia, come potrebbe essere quella di Fangorn de "Il signore degli Anelli". L'unico fotogramma che mi viene in mente è una sorta di radura erbosa e cespugliosa, è notte e la luna a 3/4 è qualche grado sopra l'orizzonte, avvolta da un manto di intensa umidità. La sua luce lattea illumina a malapena il paesaggio circostante, rivelando la forma della radura fatta a cuneo, io sono vicino alla punta, leggermente sulla sinistra, rivolto verso la parte ampia. Tutto attorno oscure silhouette di alberi, fitti fitti [...]


Dell'altro ricordo una scena un poco più complessa:

[...] Sono uno degli attori/animatori di un parco a tema Far West. Da quello che ricordo l'intero parco, se visitato nel corretto ordine, racconta una vicenda piuttosto articolata, che a tratti si svolge veramente e in parte è, per l'appunto, soltanto una collezione di scenette e di attrazioni di un parco a tema.
Sono in una stanza arredata a tema, sembra l'interno di una classica cascinetta dei tempi, con un tavolaccio di legno, pochi mobili, una stufa spenta, persiane socchiuse e semioscurità. Sto parlando con Sam Elliot nella sua classica tenuta Western:

Immagine

Mi sta dicendo che tra poco tocca a noi entrare in scena, così prendo il cappello appoggiato sul tavolo, lo caccio in testa e lo seguo. Prendiamo due cavalli per fare prima, e ci dirigiamo verso un sentiero che passa rasente al costone di una collina rocciosa. Proprio sul gomito interno di una curva, questo costone ha una sorta di piccolo pianerottolo a meno di due metri dal suolo, e su questo pianerottolo cresce un albero, robusto ma ovviamente spoglio (come nelle migliori tradizioni). Questo è il luogo della nostra scenetta: l'impiccagione.
Io e Sam ci alterniamo nel fare il carnefice e l'impiccato, questa volta decido che sarò io a penzolare dalla forca, così Sam prepara il cappio e lo lega ben fisso al ramo più sporgente dell'albero, mentre i passanti che percorrono il sentiero subito di sotto si fermano ad osservare incuriositi.
Io mi sistemo sotto la camicia la gruccia che mi impedirà di venire effettivamente strangolato dalla corda, salgo sullo sgabello mentre Sam mi punta una pistola finta alla schiena, infilo il cappio al collo, sam tira un calcio allo sgabello...


qui mi sveglio, con le due micine che stanno giocando in cucina facendo un rumore devastante ad un'ora improba del mattino :D
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 17/10/2015, 6:59

Ieri vado a dormire dopo una bella giornata rilassante e produttiva, contornata con attività fisica e del bel tempo passato con GG

Inizia a fare freddo e Angel e Tiger hanno passato quasi tutta la notte rispettivamente sopra e sotto le coperte

Dei sogni fatti ricordo questo:


[...] Ambientazione stile Mad Max, ma invece di esserci un arido e cocente deserto di sabbia la devastazione nucleare ha creato una fredda tundra globale, con cielo color acciaio e brina un po' dappertutto.
Sono in una cittadella/roccaforte costruita in legno di albero del ferro e roccia, a dirigerla c'è una signora sulla 50na scarsa, forte e cazzuta, vagamente simile alla Tina Turner di "Oltre la sfera del Tuono" ma leggermente più accogliente. C'è una chiacchierata della quale non ricordo assolutamente nulla, durante la quale si appresta a prepararci cena in una stanza che è a metà strada tra gli alloggiamenti del capitano di una nave pirata e uno scantinato pieno di tubi che passano sul soffitto, grosse caldaie e bruciatori; la tavola che sta per essere imbandita è, manco a dirlo visto che siamo in un mio sogno, un grosso tavolaccio in legno questa volta scurissimo.
Dopo parecchi minuti c'è un cambio di scena, qualcuno avvisa la signora che qualcosa si sta avvicinando, la visuale si sposta all'esterno della cittadella e mostra una lunga vallata a V, con l'apertura a sinistra ed il cuneo a destra, al centro del quale c'è la cittadella. Questa vallata sta venendo percorsa a tutta velocità da un veicolo modificato, una vecchia macchina da Rally rinforzata e con parti del motore a vista... della carrozzeria originale si intravede qualche scorcio qua e la e ne spicca il color bianco panna in mezzo a tutti gli altri componenti color ghisa.
Al volante del bolide ci sono io, appena mi avvicino alla cittadella i portoni vengono aperti e sono condotto nella sala appena descritta, appena entro inizia la cena e riprende la lunga chiacchierata con la signora (nuovamente non ricordo neppure un briciolo delle parole scambiate)
[...]



So di aver sognato altro, ma al momento non mi viene nulla in mente
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 18/10/2015, 8:17

Ieri sera vado a dormire piuttosto rilassato dopo una bella serata al pub di DC, in compagnia di SR.
Tornato a casa passo qualche momento su FB e sulla Chat di Sogni Lucidi, gioco un po' con le mice e mi butto a letto.

Ecco ciò che ricordo della nottata onirica:


[...] Una stanza buia, forse in un sotterraneo o in una caverna abitata, ci sono delle lastre di metallo delle dimensioni di una piccola scrivania e sagomate in quella che ricordo essere la silhouette di un paesello di collina.
Tramite un procedimento particolare vengono trasformate in roccia in modo da poterle poi utilizzare per costruire una stufa. Ero con altre persone e semplicemente assistevo al processo. Ricordo una delle voci che spiega come la roccia mantiene le caratteristiche di durezza del metallo usato come base, pur diventando refrattaria al calore.
Ricordo ancora qualche fotogramma di assemblaggio della stufa [...]



Altro sogno

[...] Siamo in una sorta di villaggio vacanza montano, una struttura fatta di case in pietra collegate tra loro, in parte coperta, in parte all'aperto... sembra uno di quei grossi caseggiati baronali antichi dove attaccato al nucleo centrale ci sono tutte le abitazioni degli inservienti.
Sono lì con amici, tra tutti ricordo la presenza di RR, di mia sorella e di SR. SG (mia sorella) ed SR dormono nella stessa stanza. Ricordo che ad un certo punto c'è qualcosa che non va nel fornello a gas della stanza di SR, io entro per sostituirglielo mentre lei sta facendo la doccia, mentre svito le viti che tengono la parte superiore legata al corpo del mobile la sento brontolare "Arrivo!", l'acqua della doccia si spegne e dopo qualche istante fa la sua comparsa in cucina indossando un accappatoio beige/crema. "Non vorrei mai che mi esplodesse la casa" dice, scherzando, mentre mi indica le viti da togliere per evitare di portarsi dietro anche il tubo che lo collega alla bombola. Io la guardo di rimando e ridendo scherzosamente le faccio vedere che ci ho già pensato, accennando qualcosa del tipo che la sua vita per il momento è salva [...]


I sogni sono stati parecchio più articolati ma le altre parti sono flash appena percettibili che si dissolvono appena li osservo
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