Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > Diario Onirico di Saladriel

Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 02/01/2017, 10:25

Ieri sera vado a dormire concentrandomi nuovamente sull'intento di portare equilibrio per quanto riguarda gli argomenti Lavoro e Denaro. Mentre mi addormento sento l'attività interna crescere e svilupparsi, mi sveglio un paio di volte carico di energie, come se fosse giorno (credo complice anche il caffè preso in pizzeria).
Sto iniziando a percepirmi internamente in maniera molto diversa, meno "frammentato", ecco...


Non ho, al momento, ricordi dell'attività onirica
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 10/01/2017, 11:01

Altra nottata oniricamente piena, ecco ciò che ricordo:

[...] Sono Lanterna Verde e assieme alla Justice League siamo in missione su di un pianeta alieno. Ricordo una lotta contro una razza di invasori e stiamo avendo la meglio con una certa facilità. Nella zona in cui sto combattendo io ci sono anche Superman e Flash, assieme formiamo un trio inarrestabile. Da quello che so sta andando molto bene anche agli altri gruppi.
La cosa che ricordo maggiormente è l'ambiente: siamo su di una sorta di isola alla Lost, ma i colori sono desaturati (alla "The Ring", per intenderci, dove verso la fine il film è quasi in bianco e nero).
Ad un certo punto entra in gioco un'arma nemica, una sorta di grossa costruzione in pietra scura e levigta, contro la quale persino il mio anello è inutile.
Poi, succede qualcosa di veramente strano: improvvisamente siamo nel Kansas, a Smallville, vicino alla fattoria dove è cresciuto Superman, la riconociamo tutti all'istante. Nel cortile c'è Jonathan Kent, il padre terrestre di Superman e sta per essere colpito da un raggio giallo sparato da uno dei comandanti nemici. Il raggio è talmente veloce che Superman stesso non ha quasi tempo di reagire, me ne rendo conto perchè il tempo è al rallentatore, persino il raggio che so essere veloce quanto la luce si muove alla velocità di un pallone calciato da un bambino. In questo momento mi rendo conto di essere Flash e di poter salvare Jonathan.
E così corro a ipervelocità e sposto Pa' Kent dalla traiettoria del reggio mortale, contemporaneamente avverto con un urlo Superman di quelo che sta accadendo, so che è più lento di me, ma la sua supervelocità è comunque notevole, per cui può capirmi anche se parlo superveloce.
E così con la coda dell'occhio vedo l'Ultimo figlio di Krypton gettarsi in volo contro il comandante nemico, trascinarlo con se e prenderlo nel contempo a pugni gridandogli in faccia "Credi di poter toccare mio padre?" (Esattamente come fa in Man of Steel contro il generale Zod), solo che lo vedo di spalle e invece di andare a finire nel centro di Smallville entrano di getto in un bosco e lo perdo di vista.
Comunque sia, non troviamo modo di contrastare l'arma nemica, così decidiamo di fare una riunione con tutti i membri nella nostra base.
Detto fatto ci troviamo in una sorta di aula magna arredata in tonalità di grigio che vanno dal color ematite al color grafite.
In questo momento sono nuovamente Lanterna Verde e sono in piedi di fianco alla cattedra, di fronte a tutti gli altri membri, le spesse tende sono chiuse e alle mie spalle c'è una lavagna sulla quale ho chiesto all'Anello di proiettare le analisi spettrografiche dell'arma nemica, analisi che stiamo studiando. Assieme alle analisi spettrografiche proietto anche alcune registrazioni dei combattimenti e dei dialoghi avvenuti durante lo scontro (Il potere dell'Anello è limitato solo dalla fantasia e dalla volontà di chi lo indossa), alcuni di questi dialoghi comprendono uno scambio di battute tra me e Flash sul fatto che un'altro membro delle Lanterne Verdi stia combattendo con noi. In questo momento dovrei essere l'unica Lanterna Verde a militare nella Justice League, ma siamo talmente presi dalla lotta che non mi faccio domande.
Un'altra delle proiezioni mostra uno scambio di battute tra Flash e quest'altra Lanterna Verde dove il primo fa "Potente, il tuo anello!" e il secondo risponde "Certo, è Qwardiano!" Non ho tempo di realizzare il significato di quella risposta: improvvisamente le tende vengono mosse da qualcosa e vedo con la coda dell'occhio delle ombre semisolide spostarsi lungo il lato della stanza, ombre che ricordano in maniera inquietante dei grossi pipistrelli. Mentre tutti i supereroi si girano a vedere cosa sta succedendo ordino all'Anello di proiettare un fascio di Luce che sciolga ogni illusione, e così vedo uscire dalle tende un altro membro del corpo delle Lanterne Verdi, la cosa coglie tutti quanti così impreparati che ci metto un po' a riconoscerlo... Sinestro! Il mio arcinemico, in possesso di un Anello Giallo di origine Qwardiana!
Sinestro mi si avvicina, non reagisco, sono quasi ipnotizzato... poi all'improvviso Superman si alza dalla sua poltrona in prima fila e veloce come un proiettile si scaglia su Sinestro, afferrandolo per il collo e schiacciandolo contro la parete della sala.
Improvvisamente sono Sinestro, sento le dita del supereroe che mi stringono la gola, richiamo il potere del mio Anello, afferro le sue dita e lentamente ma inesorabilmente le allargo. Noto il suo sguardo stupito e rispondo, sarcastico "Ci siamo già incontrati altre volte, Kryptoniano, dovresti sapere che anche il mio potere è notevole".
"Non sono qui per farvi del male" dico, ad alta voce "E a prova di questo sto portando un Anello Verde, anzichè Giallo"

Qui c'è un salto nei ricordi del sogno, probabilmente Sinestro viene allontanato sotto custodia in un'altra zona della base, mentre nella sala ricreazione, vicino alla macchinetta del caffè, ci siamo io (Lanterna Verde) e Flash che parliamo di Sinestro.
"Sei sicuro che abbia detto Qwardiano?" chiedo al velocista. "Si, Hal... ne sono certo" mi risponde guardandomi con i suoi occhi azzurrissimi.
"Gli anelli Qwuardiani usano l'energia Gialla della Paura, contrapposta a quella Verde della Volontà, Barry. Come diavolo fa ad essere Verde quello che abbiamo visto?" La risposta arriva contemporaneamente ad entrambi... e spiega tutto... tutto quanto!
Kryptonite Blu! Il suo colore non solo altera il giallo rendendolo apparentemente verde... ma attutisce i poteri di Superman fino ad azzerarli, senza però farlo soffrire come farebbe la Kryptonite verde, per questo non riuscivamo a vincere!
"Dobbiamo avvertire gli altri!" faccio a Flash [...]

Qui il sogno finisce

EDIT: mi è venuta in mente oggi una cosa, per tutta la seconda metà del sogno (all'incirca da quando salvo Jonathan Kent) sono stato almeno parzialmente consapevole di tutti i pensieri che c'erano dietro alla trama del sogno, una sorta di dibattito tra sceneggiatore e regista che decideva come impostare gli elementi e la trama in modo da dar loro un senso compiuto rispetto alle conoscenze che ho io dei personaggi che stavo sognando.
Ricordo pensieri del tipo "Si, questa scena è proprio come quella in Man of Steel dove Kal picchia Zod perchè ha toccato sua madre"
oppure: "Se c'è un anello Qwardiano deve esserci Sinestro" - "si ma come fa ad essere verde la luce? E come fa Sinestro a liberarsi da Superman?" - "Kryptonite! La Kryptonite è verde e depotenzia Superman, ti ricordi che l'hanno usata in Justice di Alex Ross?" - "Si, vero! Però era Kryptonite Blu, per quello non faceva soffrire Superman e lui non se ne è accorto!" - "Ok, e Kryptonite Blu sia".

Ok, qui li ho resi comprensibili ad un lettore esterno, ma davvero il senso compiuto e la struttura semantica dei pensieri non era tanto dissimile.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 12/01/2017, 12:08

Periodo emotivamente piuttosto altalenante questo, comunque sia, questa notte ho sognato abbondantemente, ecco cosa mi ricordo:


[...] Sono in macchina e sto guidando, da Fossano a Salmour, sono nella zona del "Ponte della nebbia" quando mia madre, che è seduta di fianco a me, mi fa notare che sono ingrassato.
Qui ricordo che a seconda dello "stacco di scena" il posto guida era a destra o a sinistra dell'auto.
"Ma semplicemente ho messo peso, oppure ho messo su la pancia?" le chiedo, pensando che in effetti da solo non ci posso fare caso
Lei ci mette un po' a rispondere, come se stesse valutando attentamente le parole da usare "Stai mettendo su peso, sei più... robusto, ecco" mentre pronuncia queste parole sto facendo la curvona subito dopo il "Ponte della nebbia", una curva stretta a sinistra che porta tra l'altro la strada da essere orizzontale ad iniziare ad inerpicarsi sulla fiancata della collina.
Ricordo ancora qualche istante di guida, lungo il tratto di strada successivo, dove valuto le sue parole e provo ad immaginare "come" sia il mio corpo adesso che è irrobustito [...]



La nottata di ieri è stata caratterizzata da numerosissimi dormiveglia, questo qua sotto è qualcosa a cavallo tra una ipna molto forte ed un sogno vero e proprio, comunque sia la catalogo come ipna


Mi viene in mente il pensiero di MH (NON MK) e improvvisamente i ricordi vanno indietro al periodo in cui ci siamo incrociati per la prima volta: entro in un bar vicino a casa e la vedo lì, dietro al bancone, giovane (troppo), fisicamente quasi effimera, ma bella come un Angelo ai miei occhi. I ricordi raggiungono un buon livello di dettaglio, sopratutto emotivo. Mi passa per la mente il concetto che è per la sua piacevole presenza che frequento quel bar da anni, seppure solo ultimamente chiacchieriamo, ridiamo e scherziamo ogni volta che ci entro. Poi, nuovamente flashback, ai primissimi tempi in cui lavorava li, il dettaglio qui è pari a quello di un film, sto rientrando dal Pub di DG, è piuttosto tardi e per andare a casa passo vicino al bar dove lavora MH. Hanno appena chiuso, vedo i proprietari e le bariste che si dirigono verso le loro macchine, sono almeno ad una 30na di metri da loro ed è buio pesto. MH si volta nella mia direzione e mi vede, neppure un secondo dopo alza la mano in gesto di saluto... l'immagine si ferma a quell'istante, cristallizzandosi.
Mi arrivano tutti i ricordi di quel periodo della mia vita, appena separato, con l'autostima sotto i piedi... e lei, che mi ha visto solo un paio di volte, a 30m di distanza mi saluta sventolando la mano per essere sicura di essere riconosciuta. Saluta ME... in uno dei periodi peggiori della mia vita... mentre sono nel letto, a metà strada tra veglia e sonno, mi arriva questo concetto come una lancia di Luce nel cuore "Lei, MH, ha salutato ME", e mi sento bene... come se la paura di essere invisibile e indifferente al resto del mondo che ancora alberga in me avesse trovato una smentita... e sento quella lancia di Luce, calda, piacevole, che si espande per il corpo come un tepore lenitivo, il campo visivo virtuale dei miei occhi chiusi viene attraversato da nebulose di Luce, sento via via un senso di pace che mi pervade e mentre mi addormento non posso fare a meno di esclamare, dentro di me "Ecco come è fatto un pensiero felice!" con tanto di riferimento a "Hook, Capitan Uncino"


Altro sogno:

[...] Sto dormendo sopitamente su di un Futon, di fianco a me c'è MS, carissimo amico. Ad un certo punto socchiudo gli occhi: un rumore mi ha svegliato. Vedo la stanza nella quale sono e mi arrivano tutte le informazioni ed i ricordi sul dove sono e perchè sono li: Mio padre mi ha chiesto se mi andava di fare due giorni di sorveglianza in un distaccamento della fabbrica dove lavora (non ricordo i dettagli), si tratta di dormire li, svegliarsi al mattino presto e controllare che tutto va bene. La stanza dove mi sono svegliato è un ufficetto quadrato di pochi metri quadri, circondato da corridoi. Oltre al futon ci sono un paio di armadietti, una piccola scrivania e due finestre orizzontali che permettono di tenere d'occhio i corridoi e le zone della fabbrica circostanti.
Il rumore che mi ha svegliato è il picchiettare delle nocche di una mano su uno dei vetri, quello che vedo quando metto a fuoco è un omino ben vestito che mi guarda di traverso e continua facendo il giro della stanza dall'esterno. "Urka, un agente di controllo, che sfiga!" penso, mentre mi viene in mente che MS non sa assolutamente in cosa consiste il lavoro, gli ho semplicemente chiesto di farmi compagnia.
Sto per dirgli "Se questo fa domande lascia parlare me" che l'omino entra nella stanza "Abbiamo sonno, eh?" esordisce. "Sono le 7:07!" enfatizza, come se fosse qualcosa di grave.
Capisco che vuole farci la ramanzina, ma mi viene in mente che la sveglia mi è stato detto di metterla alle 7:30, così gli rispondo "mmm... veramente l'orario di ispezione è dalle 7:15/7:30?" facendo finta di non essere per nulla impensierito. Segue tutta una discussione tra me e lui della quale non ricordo assolutamente nulla, ma che per fortuna non coinvolge MS
[...]


Altro sogno:

[...] Sono in una stanza molto simile all'ufficio del sogno precedente (tant'è che ho il dubbio che in realtà siano due frammenti dello stesso sogno), solo che è arredata a tinello. Ci siamo io ed FC (altro carissimo amico) e con noi c'è una ragazza, bionda, truccata e vestita in modo da essere molto, molto appariscente. E' seduta di fianco a me e improvvisamente mi si mette a cavalcioni ed inizia a baciarmi, tra atteggiamento e alcune cose che dice fa capire di essere una prostituta. Il mio imbarazzo nei confronti di FC è tale che il sogno fa un rewind e torna alla sera precedente dove, sempre nella stessa stanza, sto parlando con un'amica della ragazza bionda. Questa mi spiega che la bionda è una ex prostituta e che mi ha visto e mi vuole conoscere (Sto riassumendo molto in fretta, il sogno era molto più articolato, ma di sensato ricordo soltanto questo), dopo di che il sogno torna alla scena con FC (o si ripete? Boh...) ma tutto si svolge in maniera molto più convenzionale
[...]



Altro sogno ancora:


[...] Sto dormendo beatamente per terra, so di essere in una grossa caverna sotto un enorme saccoapelo nel quale c'è diversa gente. Non ricordo perchè siamo li, so solo che alla mia destra, ad un metro di distanza circa, la persona più vicina è una signora con i capelli neri ricci piuttosto corti, avrà più o meno la mia età. Ci scambiamo qualche battuta su quanto sia piacevole dormire dentro un saccoapelo/piumone quando fuori fa così freddo.
(Qui le sensazioni fisiche sono così realistiche che credo di essere stato per qualche istante a cavallo tra il sonno e la veglia, visto che sono esattamente le stesse che sento quando mi corico sotto il mio piumone)
Poi, prima di addormentarmi, mi giro a pancia in su a fissare il soffitto e scopro che il soffitto e le pareti della caverna sono popolate da decine e decine di grossi insetti. Dai mormorii che sento alla mia destra deve essersene accorta anche la signora, sento che siamo entrambi a disagio, ma allo stesso tempo non sento un reale pericolo. Ad un certo punto vedo sulla parete destra, vicino allo spigolo con il soffitto, una tartaruga che cammina in orizzontale e mano a mano che incontra un insetto se lo mangia in un sol boccone. Lo faccio notare alla tipa, dicendole "Guarda! La c'è una tartaruga che ci sta salvando!"... tempo di finire la frase e noto che no, non è una tartaruga, bensì un insetto ancora più grande degli altri, una sorta di coriacea blatta fatta ad 8 (Ha due carapaci tartarugosi tenuti assieme da un vitino simile a quello delle vespe) che non fa altro che camminare in linea retta e mangiare tutto quello che incontra fino a che non arriva alla parete opposta, dove noto che ce ne sono altre come lei ferme. Di tanto in tanto una si stacca dal gruppo e rifà il giro in senso opposto, saziandosi e fermandosi all'altra estremità della caverna [...]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 13/01/2017, 10:19

Nuovamente notte caratterizzata da diversi risvegli

Ecco quello che ricordo dei sogni fatti:


[...] Sono con il mio equipaggio su di una navicella spaziale esplorativa e stiamo sorvolando un pianeta abitato da alieni dalle fattezze completamente umane, per non farci scoprire siamo avvolti da un campo di invisibilità.
La prospettiva del sogno è strana, perchè seppure la navicella sia in grado di contenere un equipaggio di 5-7 persone, fluttuiamo in mezzo alla gente come se fosse poco più grande di un gommone (a volte pare anche più piccola, come se al sogno non fregasse nulla di mantenere coerenza tra le dimensioni fisiche). Ad un certo punto iniziamo a seguire un personaggio in particolare, identico al responsabile di produzione di un'azienda ex cliente, lo seguiamo perchè da alcuni movimenti involontari che fa quando gli passiamo vicino è come se fosse in grado di percepirci senza accorgersene.
Il sogno di tanto in tanto mi fa percepire i suoi pensieri: è un avido lettore di fantascienza e sogna di poter incontrare degli alieni, come noi ad esempio.
Lo seguiamo lungo una passeggiata asfaltata in collina, è pieno di gente che va avanti e indietro e sembra essere l'equivalente di uno dei nostri parchi cittadini. Il verde è brillante e i colori leggermente saturi, in lontananza vedo alcune costruzioni grigie dalla sagoma vagamente futuristica (il tutto sembra un film di fantascienza anni 60 per intenderci).
I pensieri per qualche istante si distaccano dal sogno e mi viene in mente che siamo nella saga di romanzi "L'atomo Infinito" di Campbell (la mia saga di fantascienza preferita in assoluto), dove i protagonisti vengono più volte in contatto con civiltà umanoidi.
Comunque sia ad un certo punto l'uomo che stiamo seguendo va a fare colazione in quello che è in tutto e per tutto un bar da strada americano, noi nascondiamo l'astronave in un ripiano della vetrina vicino a della pancetta affumicata (?!?), scendiamo muniti di tute invisibili e lo osserviamo. Non ricordo come, lui inizia a rivolgersi a noi, cogliendoci di sorpresa... ci dice che sa fin dall'inizio di noi e ha fatto finta di niente per poterci studiare.
Quando afferra la sua valigetta, paga il conto ed esce lo seguiamo a piedi, non visti dal resto dei passanti, e ad un certo punto gli faccio "Comunque la nostra astronave era parcheggiata in vetrina, nello scomparto subito sotto la pancetta" [...]
qui mi sveglio.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 21/03/2017, 9:53

Ecco cosa ricordo dei sogni di questa notte.

Mi addormento con i pensieri che vagano e si focalizzano per più di qualche istante su MH, tant'è che quasi immediatamente sogno qualcosa riguardante lei. Non ricordo nulla di preciso, se non che il sogno mi lascia la stessa sensazione di "Shape of You" di Ed. Sheran (canzone che ascolto PIU' che sovente in questo periodo)

Ecco cosa altro ricordo della nottata onirica:


[...] Sono in vacanza con i miei genitori, nel sogno devo avere poco meno di 20 anni. Siamo in una località sul mare, anche se a guardare l'acqua e le case sembra di essere sul Lago di Garda. E' uno dei raduni annuali che i miei tengono con gli ex compagni di Marina di mio padre, una bellissima abitudine, bellissima e goliardica.
Ad un certo punto mio padre mi dice "Vieni, ti porto a vedere un posto". So per esperienza che quando fa quello sguardo con gli occhietti luccicanti e i baffi che quasi vibrano dall'eccitazione è qualcosa di bello, così annuisco e lo seguo. Camminiamo per qualche minuto lungo quello che ha tutto l'aspetto di un lungo lago: case basse, camminata in cemento che finisce a picco sull'acqua, piccole barche ormeggiate a dei moliccioli. Dall'illuminazione deve essere passato da poco il tramonto, i colori hanno una bassissima saturazione, tant'è che sembra quasi in bianco e nero.
Mentre camminiamo mi fa "Stiamo andando a vedere quella che una volta era la camera d'albergo più cara e prestigiosa del posto", mentre parla devia sulla sinistra e si incammina su di una banchina piuttosto instabile.
Mentre ci allontaniamo dalla riva il percorso inizia a farsi sempre più tortuoso, fino a che non camminiamo letteralmente su legni galleggianti, come se fosse da poco affondato un veliero pirata distrutto a cannonate.
Nonostante questo i legni formano un sentiero piuttosto ben definito e non troppo difficile da seguire, anzi mi diverto un mondo a rimanere in equilibrio mentre avanzo. Dopo alcune manciate di secondi finalmente vedo quella che è la nostra meta, a poche decine di metri davanti a noi: un isolotto che sbuca dalle acque più o meno al centro della piccola baia, mano a mano che avanzo inizio a distinguere pareti in muratura che hanno visto tempi migliori, pareti che definiscono il perimetro di una stanza.
Quando vi entriamo mio padre tira un sospiro e fa "Eccoci arrivati!" e si guarda intorno.
La stanza è molto più piccola di quello che mi aspettavo, le dimensioni sono più o meno quelle della mia camera da letto di quando abitavo con loro, decisamente piccina per essere la suite più prestigiosa del posto.
Ma mentre mi guardo attorno capisco... le pareti semi diroccate mi permettono di vedere quello che si poteva scorgere attraverso le porte a vetro quando i serramenti erano aperti: uno stupendo panorama fatto di ombre e luci, riflessi sulle placide onde di un'acqua così scura da sembrare inchiostro.... e poi stelle e silenzio, interrotti solo dall'occasionale nuvola passeggera e dallo sciabordio del mare... provo una bellissima sensazione di pace.
Saziato lo sguardo dal panorama torno a concentrarmi sulla stanza. Piccola, dicevo. Piccola ma accogliente: gli interni rivestiti di carta da parati dai tenui colori pastello tendenti al rosa-bianco, un soffice letto ad una piazza e mezza con spessi e soffici cuscini di piume, una vetrata a cupola come soffitto... doveva essere una stanza romanticissima, immagino usata sovente da neo sposi per la loro luna di miele.
Improvvisamente un rumore attira la mia attenzione, mi giro e vedo una ragazza entrare da uno squarcio nella parete Nord della stanza. Mentre cammina sui calcinacci rivolta verso di noi ho tempo di studiarla:
ha pochi anni meno di me, alta 1.70 circa, capelli neri ricci che le sfiorano le spalle, viso ovale, grossi occhi scuri, belle curve e un cuscino che tiene abbracciato stretto al petto, cuscino che sembra appartenere alla stanza vista la fodera.
Mio padre le sorride e, come se la conoscesse, le fa "E tu, cosa ci fai qua?". Dopo di che si mette a ridacchiare come sa fare lui. Lei lo guarda e sorride, mentre io senza staccarle gli occhi di dosso le faccio "Ma ciao!", allungo la mano "Mi chiamo Luca, piacere!". Lei mi stringe la mano sorridendo, dopo di che ci scambiamo qualche parola (che non ricordo), ma sento una discreta empatia tra noi due, mi fa sentire a mio agio.
Passano alcuni minuti, poi rientriamo verso la terraferma, dove ci aspettano mia madre e mia sorella.
Quando le raggiungiamo si è fatto nel frattempo mattino e mia sorella mi chiede se la aiuto nei suoi allenamenti... dapprima sono titubante, poi annuisco e la seguo in acqua.
Nuotiamo fino ad una piattaforma a palafitta che si erge 4-5 metri sopra il livello dei flutti sulla quale ci sono il suo allenatore e una sua compagna di allenamenti ad attenderla. Saliamo su e scopriamo che assieme a loro c'è anche mamma : Surprice : (Per una frazione di millisecondo mi chiedo come diamine ha fatto ad arrivare fino lì... poi la mente accetta quello che vede come dato di fatto e smette di farsi domande). Sulla piattaforma ci sono diverse corde da marina, un paio di carrucole e il fratello dell'amica di mia sorella. L'istruttore fa: dovete sollevarli con i quadricipiti e le braccia, conoscete l'esercizio.
Mia sorella annuisce, si gira verso di me e mi fa: "Devo legarti e buttarti giù, rimarrai sospeso sopra il pelo dell'acqua e mi farai da peso per l'esercizio"
(Ho qualche dubbio che sia proprio andato esattamente così pezzo di sogno appena descritto, ma è la cosa migliore che riesco a ricordare)

Detto fatto mi trovo letteralmente incaprettato e buttato giù dalla piattaforma, appeso a testa in giù. Come promesso dalla sorellina l'acqua mi sfiora appena i capelli. Sento molto dettagliatamente la sensazione di essere a testa in giù, la gravità che agisce al contrario sui miei organi e il sangue che va alla testa.
Per qualche motivo l'esercizio tarda a partire, tant'è che dopo un po' la corda che mi regge inizia a lasciarsi andare e mi ritrovo a galleggiare sulla schiena senza la possibilità di muovere braccia o gambe. Chiamo mia sorella e le chiedo di rimediare alla cosa o di liberarmi, mentre lo faccio la mia visione si proietta sulla piattaforma e vedo lei che si sbriga ad aggiustare la corda, mentre la sua amica già sta facendo gli esercizi di sollevamento con il rispettivo fratello tirando la corda dalla carrucola e facendo leva sia sulle gambe che con le braccia usando una posizione non dissimile dallo squot.
Qui i ricodi del sogni si fanno frammentati...
fino a che mi sveglio.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 22/03/2017, 10:00

Ecco cosa ricordo dei sogni fatti questa notte:


[...] Sono nel cortile delle due ville gemelle dove sono cresciuto, come succede solitamente nei miei sogni non è ancora avvenuta la divisione e il cortile è unico.
Sono nella zona del Nonno e sto guardando verso Nord. So che sto trattenendo prigionieri parecchi supereroi (non ricordo per quale motivo).
Vedo Thor e quello che credo essere Bruce Banner parlare ed entrare in una macchina. Thor dice "Io ho la capacità di passare tra le dimensioni e i piani di esistenza e mio padre Odino sarà con noi". In questo momento sono anche Thor e percepisco la semplicità con la quale posso lasciare questo luogo.
Poi torno ad essere semplicemente io, ma con la consapevolezza di quelli che sono i pensieri più intimi del dio del Tuono e così, con un leggero sforzo mentale, circondo tutta la zona di un campo elettromagnetico in gradi di impedire i viaggi interdimensionali, dopo di che mi avvicino alla macchina camminando tranquillo.
Quando arrivo a portata di udito esordisco "Non ve ne andrete da qui, signori"... sono nuovamente nella mente di Thor, sta percependo il campo elettromagnetico e si sta rendendo conto che non può andarsene
[...]
Qui vengo svegliato da Tiger che fa cadere il cellulare dal comodino.

La nottata è stata oniricamente molto attiva, per il momento ricordo solo quello che ho riportato qui sopra
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 23/03/2017, 9:13

Ecco cosa ricordo dei sogni di questa notte:


[...] Sono seduto ad una lunga tavolata in legno, siamo nella stanza di una casa lussuosa, all'antica. Alla mia sinistra, di fronte, c'è l'attore protagonista di Iron Fist.
All'estremità sinistra della stanza vi è una porta finestra che da sull'esterno e dalla quale entra della luce [...]


Il sogno in realtà era molto più complesso, l'ho fatto subito prima di essere svegliato dai gatti, a metà notte, per cui lo ricordavo bene.
Durante un secondo risveglio stamane molto presto ne ricordavo soltanto la parte finale, ma utilizzando la riepilogativa sono riuscito a ricordarlo tutto (quello che ho scritto qua ne è l'inizio).
Riaddormentandomi ho avuto delle ipna vividissime, alcune riguardanti dei gatti: riuscivo addirittura a muovermici dentro (anche se limitatamente).
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 08/08/2019, 6:36

E' molto che non scrivo su queste pagine e anche se la vita è andata avanti in tutto questo tempo (potebbe fare altrimenti?) e ha preso pieghe inaspettate, di tanto in tanto mi manca giocare con i sogni ed usare questo forum un po' come diario e un po' come confidente/psicanalista.
In questi anni sono successe parecchie cose (che magari piano piano vi racconterò) e il mio spirito ha camminato per terreni assai impervi e sostenuto battaglie difficili, di quelle che ti lasciano profonde cicatrici, ma che allo stesso tempo ti fanno capire quanto puoi essere forte.

Senza stare a tediarvi, vi riassumo il riassumibile: l'incontro in vita reale di MK, la donna che più volte sognai, ha avuto il potere di mettere alla luce quasi tutte le ferite emotive che mi portavo appresso, chiuse in un luogo profondo, dentro di me... e doverle affrontare tutte assieme, così, senza preavviso, è stato piuttosto segnante.
Accedere serenamente al mondo dei sogni è stata una delle prime rinunce durante questa battaglia intestina: mano a mano se ne andò la voglia di scriverli, di condividerli, di ricordarli, e così il tempo è passato, giorno dopo giorno, con risvegli accompagnati soltanto da una nera lavagna dove prima avevo rinforzato con tanta passione la memoria onirica. Triste, certo... ma allo stesso tempo un meccanismo di autodifesa che ringrazio ancora oggi: in determinati momenti e con le forze allo stremo non è saggio indulgere troppo nel mondo interiore, ma è bene trovare forza e sostegno nel mondo fisico, più stabile e concreto.

E così, dopo tutto questo tempo, rieccomi qua: ieri sera leggo il post di Alrescha sul gruppo FB di SogniLucidi e mi appunto mentalmente di ricordarmi di partecipare alla chat... cosa che ovviamente mi son dimenticato di fare :D :D :D (Quanto si vede che sono fuori allenamento, eh?).
Per farmi perdonare (più da me stesso che da voi, ci mancherebbe) annoto qua sotto la mia "formuletta" per ripredere il Diario Onirico come si deve:

Questa notte so di aver sognato, anche se al risveglio non ricordo nulla, dalle sensazioni che ho dentro credo fossero sogni agitati: forse qualche battaglia o qualcosa riguardante il lavoro.
Se dovessero tornarmi dei flash o dei ricordi durante il giorno li annoterò qui
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 09/08/2019, 8:12

La prima parte della notttata passa senza sogni: mi sveglio alle 4 circa senza memoria di aver sognato.
Mi alzo, bevo qualcosa, controllo i messaggi sul cellulare, saluto le gatte e poi torno a letto, faccio per riaddormentarmi quando percepisco chiaramente il mio corpo teso ed agitato.
"Devi rilassarti, non puoi dormire così"
E' la mia voce interiore a parlare, e decido di ascoltarla: semplicemente mi rilasso, senza training autogeno, meditazione o simili, semplicemente mi rilasso e lascio andare le tensioni muscolari. Il sonno arriva in pochi minuti.

Da qui in avanti ricordo di aver fatto 3 sogni distinti (magari alcuni erano collegati, ma li ricordo come distinti), ecco ciò che ricordo:


[...] Universo Marvel, New York. Il sogno parte raccontando la vita quotidiana di alcune persone normali all'interno dell'Universo Marvel. Ricordo pochissimi dettagli, ma il sogno era complesso. Al termine di determinate vicende alcuni di questi personaggi acquisiscono dei poteri però molto simili a quelli tipici dell'Universo DC ed iniziano a tirarsela per questo.
Il sogno inizia ad avere la netta impronta di "puntata da telefilm" e mi arriva la sensazione di star guardando la pilot di una nuova serie sui supereroi.
Alla fine c'è uno stacco di telecamera su di una piazza con una statua di un cavallo impennato, c'è una musica di sottofondo (che non ricordo) e un pensiero mi attraversa la testa "Ah, così questo è l'episodio 0 di The Boys e questa serie è ambientata nell'universo Marvel, non lo sapevo! Devo guardarla..."


Il sogno era molto più complesso di così, parecchio lungo ed articolato. La memoria onirica fuori allenamento non mi permette di ricordare molto di più, ma è già un inizio...

Secondo sogno:

[...] Ricordo che l'ambientazione era contemporanea, qualche grande città con un grosso cantiere di scavi in periferia. Io lavoravo lì dentro facendo il pendolare dal centro. Non ricordo di preciso la mia mansione ma ero negli uffici all'interno di quei capanni di metallo che vengono costruiti attorno ai cantieri.
Succedono parecchie cose che non ricordo, poi ad un certo punto le persone inziano a smettere di interagire con me: per loro divento assolutamente invisibile.
MI viene il dubbio di esssere diventato un fantasma e così provo a interagire con qualche oggetto solido, ci riesco.
Il tutto avviene in uno di questi uffici di metallo, dove 3 impresari stanno tenendo una riunione privata all'insaputa del resto del circolo dirigenti e mi trovo chiuso nella stanza con loro. Ricordo una grossa scrivania rettangolare al centro della stanza, diversi scaffali colmi di cartaccia, progetti e documenti, parecchio disordine.
Loro inziano a parlare delle loro cose con io che cerco di aprire la porta per uscire dalla stanza [...]
Qui hoi parecchi buchi di memoria [...]
Il sogno continua con alcune persone che riescono a percepirmi ed interagire con me e allora decidiamo di investigare su ciò che sta succedendo all'iterno del cantiere.
Mi ricordo alcuni altri scenari, dove vengo coinvolto in situazioni tipiche da telefilm poliziesco di bassa lega, dove io semplicemente sono invisibile agli altri.
Uno era lungo la strada, con una lunga coda di auto. Centrava qualcosa un furgoncino bianco, particolarmente importante, con dentro della gente.
Un'altro scenario coinvolgeva nuovamente gli uffici-container del cantiere e c'era anche mia sorella
[...]


Poi c'è un terzo sogno, del quale non ricordo più assolutamente nulla, seppure fosse l'ultimo dei tre in ordine cronologico e lo ricordassi vivissimamente appena sveglio
Dovesse tornarmi in mente durante la giornata lo scriverò qua
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 10/08/2019, 9:01

Notte agitata, quella appena passata: fino all'una circa mi sono rigirato nel letto come se avessi continue scariche di adrenalina (e dire che mi sono fermato ad un paio di caffè, ieri), così alla fine mi sono alzato, ho giocato un po' con le gatte e mi sono fatto una camomilla (nel tentatyivo di una WBTB).
Ha, in parte, funzionato: mi sono riaddormentato e ho avuto un'attività onirica piuttosto intensa.
Alle 6 circa mi sono svegliato e ho iniziato a ripercorrere i ricordi dei sogni, ma mano a mano che lo facevo questi venivano cancellati, completamente.
E' stato bizzarro, era parecchio tempo che non provavo quella sensazione... ed è chiaro segno di come la mancanza di allenamento porti la memoria onirica a perdere quasi completamente di efficacia.

Va bene, poco male, la riallenerò...
Nel frattempo, dovessero tornarmi in mente i ricordi dei sogni fatti, li scriverò qui, come al solito.
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