Indice Condivisione esperienze Diario dei Sogni Non Lucidi > Diario Onirico di Saladriel

Sogni e incubi NON lucidi, caratterizzati dall'essere unici o ricorrenti, emotivi o bizzarri. Diario che volete condividere con gli altri utenti per ricevere commenti e pareri.

Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 20/03/2016, 10:32

Ieri vado a dormire dopo una serata casalinga passata a guardare "La compagnia dell'Anello" : Love 2 :

Vado a dormire verso la mezza e mi addormento piuttosto facilmente

Ecco ciò che ricordo dei sogni:

[...] C'è una sorta di guerra, tra le forze del bene e quelle del male. L'ambientazione è molto simile a quella del Marvel Cinematic Universe, sono a bordo di una enorme portaerei e stanno decidendo se e quando far decollare la Helicarrier per dare supporto alle nostre forze. Nel sogno la Helicarrier è un modulo staccabile della portaerei sulla quale sto viaggiando.
[...]
Ricordo scene di inseguimenti e battaglie in città, ma poco altro
[...]


Secondo sogno, parecchio simile al primo tanto da confonderli... ma sono certo fossero due sogni diversi perchè tra uno e l'altro mi sogno svegliato (ero particolarmente stordito ed assonnato al risveglio, è possibile che la mente abbia ripreso a sognare tentando di continuare quello precedente)


[...]Sono in città, all'interno di un lussuoso palazzo dove si tiene un convegno tra le varie forze in gioco all'interno del conflitto globale. Ricordo una sala piena di tavoli rotondi ai quali sono sedute figure importanti e di spicco.
Ce ne è una, in particolare, che cattura la mia attenzione: un tipo snello, viso alla Jude Law con una protesi facciale in plastica simile ad un mix tra una maschera veneziana a mezzoviso e un impianto alla Cyberpunk, vestito alla James Bond, sta leggendo il giornale con un drink sul tavolo. Sembra concentrato sulla lettura, ma il mio istinto mi dice che in realtà sta ascoltando e osservando con estrema attenzione tutto quello che succede attorno.
Improvvisamente capisco "Un assassino!" Esclamo tra me e me. Mi viene in mente che la gilda degli assassini sforna guerrieri temibili, in grado di affrontare qualsiasi situazione e avversario volgendo ogni opportunità a proprio favore. Un assassino ben addestrato è in grado di uccidere un Supereroe senza colpo ferire.
I ricordi sono confusi, ma so che passo diverso tempo ad osservarlo, noto dai suoi movimenti che si sta preparando all'azione in qualche modo. Passano i minuti e lo vedo ad un certo punto inclinare indietro la sedia e partire in volo rasente sulla schiena (alla starlord) verso la porta della cucina, in pochi istanti lo perdo di vista.
Esco dalla sala e il sogno diventa una sorta di sparatutto FPS, dopo alcuni istanti entro nella sala di controllo del palazzo, vado ad un computer e l'interfaccia grafica mi chiede "Insert the date when you want to face your Doomsday!". L'interfaccia mi permette di inserire l'anno con due cifre, mentre inizio a scrivere mi rendo però conto che così non posso scegliere un gran che, e poi chi mi garantisce che se scrivo '86 (1986) non vado nel passato anzichè nel futuro (2086)?
Immediatamente, come se il computer mi avesse letto nella mente, l'interfaccia di input si allarga sulla sinistra, lasciando spazio a 4 cifre, digito una cosa del tipo 2340 e, mentre premo invio, una voce mi dice nella testa "Stolto, non sei ancora pronto!" e mentre il sistema mi teletrasporta avanti nel tempo, capisco:
una volta arrivato a destinazione dovrò affrontare uno o più Doomsday (nel sogno sono un misto tra un boss di DOOM e il Doomsday che ha ucciso Superman) con le armi e le capacità che ho... inutile dire che mi sento tutt'altro che adeguato ad una cosa del genere.
Fatto sta che il sistema mi teletrasporta a diverse centinaia di metri al di sopra di una città, sembra fatta con i LEGO, mano a mano che plano verso il basso acquista dettaglio, fino a che non mi ritrovo per le strade di un videogame dal sapore retrò (Chissà perchè mi ricorda Captive II per Amiga). Inizio ad esplorare l'ambiente quando un fragore attira la mia attenzione, mi giro e vedo una mastodontica creatura a 4 zampe, furiosa e inarrestabile venirmi in contro, un Doomsday!. Gli sparo con il fucile al plasma, ma ho i colpi limitati e non gli scalfisco neppure la pelle... si muove veloce! Mi è addosso in men che non si dica e una sola zampata mi uccide.
Ho più di una "vita" e il gioco mi riporta all'interno della città. La esploro con maggiore cautela, e scopro che questa ambientazione contiene ben due Doomsday, non soltanto uno...
Ricordo che questa volta riesco a distrarli con dei rumori, imparo a schivare le loro cariche, ma lo scontro rimane impari...
Riesco persiono ad aizzargli contro una sorta di Bufalo/Rinoceronte con la pelle rocciosa... ma una zampata del Doomsday lo manda in frantumi
[...]
Mi sveglio
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Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 06/04/2016, 10:15

eri vado a dormire verso le 23:30 dopo una giornata passata quasi completamente in convalescenza: malditesta e nausea accompagnati da un forte stato di debolezza. Ascoltando le energie e le emozioni del corpo capisco che sono arrivato ad un livello di saturazione tale con alcune situazioni, che i miei Sè non riescono più a sopportarle e mi chiedono di fare qualcosa per cambiarle.
Una delle situazioni, quella più importante, è la mia dipendenza, quasi da tossico, verso una certa MK.
Non sto a scendere nei dettagli, ma la nostra amicizia a distanza mi sta sfuggendo di mano in un modo tale che non riesco più a concepire di non scriverle ogni mezzora.
Verso sera mi metto a guardare la seconda parte de "Le due Torri" e la prima de "Il ritorno del Re" coccolato da Tiger che aprofitta di ogni istante per coccolarmi accovacciata sulle mie gambe.
Quando finalmente mi corico propongo ai miei Sè di iniziare un lavoro di "pulizia interiore" in sogno per lasciare andare questa tossicodipendenza e così mi lascio addormentare mentre, concentrato su questo pensiero, chiedo alla mia muscolatura di rilassarsi.

Ecco cosa sogno questa notte:


[...] Siamo nel pieno della Civil War Marvel, le due fazioni si stanno sfidando ormai in campo aperto in tutto il mondo. Alcune emittenti televisive, le più potenti Major della telecomunicazione, hanno deciso di fare di tutto questo un buisness, riprendendo in tempo reale gli scontri più salienti e facendone delle sorte di "Film Reality" girati in tempo reale.
La cosa interessante è che ognuno di questi film ha un suo regista e quindi un taglio ed uno stile tutti suoi e, messi assieme, andranno a formare il nuovo Universo Cinematografico Marvel (Che belli i sogni: Le Major che creano un universo cinematografico Marvel quando in realtà i Supereroi esistono nella vita di tutti i giorni :D )

Sono dentro uno di questi film, che vede protagonisti Tony Stark e Rhody (IronMan e Warmachine rispettivamente) dispersi in un deserto in stile Zelda... proprio nel senso che assomiglia tantissimo al deserto di Zelda Twilight Princess e pare realizzato in Cell Shading. Prima di muoversi per attraversarlo i due mettono mano ad una mappa che gli mostra l'unico punto di uscita: il deserto è contenuto in una sorta di grande fossa di qualche Km di diametro dalle alte e lisce pareti calcaree (Potrebbe essere il letto di un lago prosciugato da tempo, la caldera di un immenso vulcano o l'antica zona di impatto di un asteroide), loro partono dall'estremo Sud e devono giungere all'estremo Nord dove si erge una coppia di enormi statue, come due guardiani millenari che emergono dalle pareti della fossa.
Le statue sono rovinate e corrose dal tempo e dalle intemperie ma ancora possenti e riconoscibili. Lungo quella di sinistra è possibile intuire un percorso lungo il quale risalirla e, tra la spalla e l'orecchio destri, trovare l'unica apertura nella barriera di energia che racchiude la fossa come una cupola.
Messa da parte la mappa si mettono in cammino, viene lasciato loro il minimo dell'equipaggiamento possibile. Tony scegliue un orologio da polso rosso e giallo di sua fabbricazione, Rhody la sua fida pistola (Esatto, niente armature).
Il deserto è ampio e in apparenza disabitato, i due lo percorrono con una certa facilità ma ad un certo punto mettono piede in fallo in una sorta di trappola e, senza rendersene conto, danno il via al risveglio dell'intera legione di nonmorti presente nel deserto. Il risveglio per loro fortuna avviene lentamente, ma è inesorabile.
La telecamera di tanto in tanto si sposta ad inquadrare le creature che, alzatesi dal loro riposo millenario sotto le sabbie, si mettono in marcia: si va dai normali scheletri e mummie, fino a giganti e costrutti d'ossa usciti dalle più svariate ambientazioni (Warhammer Fantasy Battle, Dark Souls, Zelda...) Dopo alcuni minuti la colonna in marcia diventa degna di un esercito e pare chiaro che se i due non si sbrigano per loro saranno acidissimi cavoli.
Ovviamente Tony e Rhody non sanno nulla di quanto sta accadendo e camminano sì lesti, ma senza troppe preoccupazioni. Per certi versi il loro camminare mi ricorda parecchio alcune puntate della prima stagione di Star Trek dove il capitano Kirk rimaneva per qualche ragione sulla superficie di un pianeta alieno ed inospitale assieme ad uno dei suoi compagni (Genericamente il dottor Bones oppure Spack)
Ricordo una scena del sogno dove Rhody inizia a lamentarsi di avere fame, i due stanno camminando lungo un sentiero che si inerpica contro l'alta parete Nord della fossa, attorno a loro rocce, cactus e qualche cespuglio. E' l'imbrunire e solo un occhio attento di chi sa cosa sta succedendo può intravvedere le minuscole silhouette delle creature più grandi che si stanno avvicinando da lontano. Ovviamente loro non ci fanno caso...
Rhody ha fame, dicevo, Tony si ferma, lo guarda con il suo solito sorriso sornione, scosta la manica sinistra mettendo in evidenza l'orologio da polso giallo e rosso, tocca un pulsante e questo inizia a trasformarsi in un guanto metallico degli stessi colori, molto simile al guanto dell'armatura completa di IronMan!
Rhody rimane ad occhi spalancati, fa per fare una battuta, ma Tony continua il suo spettacolo: dal palmo della mano, dove di solito c'è il propulsore, si apre uno sportello circolare ed un proiettore olografico disegna un menù nell'aria, a pochi cm dalla mano. Con un dito dell'altra mano Tony lo fa scorrere come lo schermo di un Pad, mostrando che è interattivo.
"Che cosa desidera per cena, signore?" conclude, beffardo
Rhody rimane a bocca spalancata per qualche istante e poi dice "Una mela... ho voglia di una mela"
Detto fatto Tony scorre il menu, tocca una voce e al posto del menu compare l'ologramma tridimensionale di una bella Golden Delicious verde chiaro (il mio punto di maturazione preferito)
Rhody fa una faccia strana, come per replicare che non se ne fa nulla di un'ologramma, ma Tony lo precede facendo alcuni movimenti di scatto con la mano guantata tenuta di taglio... un po' come se volesse staccare la mela dal palmo e contemporaneamente affettarla a colpi di Karate. Il risultato è che ad un certo punto la mela si stacca sul serio dalla mano e cade a terra, senza una fettina, ma solida, concreta e succosa!
Rhody la raccoglie incredulo e la morde
"Ho iniziato a sperimentare con gli ologrammi, un bug nella circuiteria ha creato una conglomerazione energetica che permette di rendere solida la proiezione tetradimensional..." Rhody lo interrompe: "Sei un fottuto genio con una fottuta dose di paraculo"
I due ridono
La telecamera si sposta sulla colonna di nonmorti in marcia, la visione è impressionante... servirebbero tutti gli Avengers messi asssieme per fermarla, e non è detto che ce la farebbero.
Si ritorna ai due impavidi eroi, questa volta all'interno del collo della statua di sinistra (l'arrampicata è stata saltata a piè pari dal sogno), qui l'ambientazione continua ad essere molto simile a quella di Zelda, con un tocco di Indiana Jones.
La scena si svolge in una sala quadrata con due corridoi che vanno ad uscire dalla parete in basso e da quella a sinistra, mentre nell'angolo opposto c'è una parte di pavimento rialzata e circondata da alcune colonne. Tutto quanto è realizzato in pietra giallo ocra, pare l'interno di un templio egiziano. All'interno della stanza c'è il passaggio della barriera di energia e i due stanno cercando di trovare l'apertura attraverso la quale passare, apertura che a quanto pare è dietro ad una statua mossa da un congegno di qualche tipo. Con loro ci sono due ragazze, sono a metà strada tra agenti SHIELD e presentatrici televisive sul campo, ed in effetti un po' li aiutano, un po' semplicemente li spronano mettendogli fretta e di fatto disturbandoli.
Una di queste corre dentro e fuori dall'apertura che da sull'esterno (ora è mattino) dicendo "Stanno arrivando, presto! L'armata sta arrivando!" Riferita alla colonna di nonmorti in marcia.


Questa parte del sogno termina qui, il sogno continua con la seconda parte di Civil War, dove viene vissuta dal punto di vista di un cittadino qualunque la battaglia tra Warmchine e un'altro eroe ma dello schieramento opposto, sui cieli di New York (un po' come la parte iniziale di Dawn of Justice). Warmachine ha la meglio piuttosto facilmente, ma rimango piuttosto deluso dal contenuto del film che avrebbe potuto facilmente concentrarsi di più sull'azione (in questo momento più che mai sono un semplice spettatore al cinema)

Secondo stacco, inizia il terzo film della serie, che prevederà lo scontro tra IronMan e Mauler (Mauler è in questo sogno un supereroe minore, che ha fino ad ora avuto diritto ad una sola serie TV sfigatella, interpretato da PS, un mio ex compagno di classe dell'ITIS). Io faccio parte del team di supporto di Mauler e sono nella sua base, mentre percorro i corridoi che mi porteranno alla sala dove PS si sta preparando ad indossare la nera ed attillata armatura supertecnologica (Simile a quella di Tekkaman ma completamente nera)
Sebbene IronMan sia decisamente più famoso e sia il favorito di questo scontro e nonostante una nostra certa apprensione, siamo convinti che Mauler possa far valere il fatto suo in uno scontro diretto e vogliamo che PS sia in perfetta forma.
Raggiungiamo la sua stanza e lo troviamo disteso a letto, con indosso la tuta leggera da che porta sotto l'armatura. Sembra in stato di profonda meditazione e, guardando meglio, noto che ha qualche livido sulle zone esposte del corpo. Il professore (c'è sempre un professore in queste situazioni), un corpulento signore anziano con i lunghi baffi brizzolati ci dice che ha passato la giornata precedente a fermare dei supercriminali e ora sta recuperando le energie.
La ragazza di PS si avvicina al fidanzato dormiente e gli impone le mani con dolcezza, la sento pronunciare "Pranic Healing".
"Può essere d'aiuto del Reiki?" chiedo. Il professore risponde affermativamente, così mi avvicino, chiudo gli occhi e impongo le mani sul corpo di PS
"Non toccarlo!" mi dice lei, con la paura che possa svegliarlo inavvertitamente. Ad occhi chiusi però le mie percezioni energetiche sono amplificate e non solo percepisco l'aura di PS con il palmo delle mani ma intravedo il suo corpo energetico con il terzo occhio, quindi fermo le mani ad un paio di cm senza sfiorarlo.
Rimaniamo lì per qualche minuto fino a che PS non si sveglia e, scherzosamente, mi afferra con una presa di lotta... inzio a difendermi, altrettanto scherzosamente, fino a che non mi blocca con un lock al collo, batto un paio di colpetti sul suo braccio e lui molla la presa, abbraccia la ragazza, si alza e fa "Devo andare"
Lo vediamo incamminarsi verso la stanza della vestizione... con la telecamera che stacca e si allontana, mostrando la torre dell'edificio, una struttura rotonda con al centro un rigoglioso giardino e le pareti costruite con lucide vetrate a specchio.
"Questo film promette decisamente meglio" penso "speriamo solo che mostrino un po' della battaglia".

Il sogno prosegue con me che esco dalla struttura e mi incammino lungo un vicolo della città... quando all'improvviso l'oscurità piomba su di me, il suolo mi manca sotto i piedi e precipito verso il basso. Mi prende un forte senso di vertigine e vuoto allo stomaco, lo stesso che provo durante le discese delle montagne russe, sento l'aria che mi investe tale è la velocità che ho preso, e istintivamente so che è una caduta senza fine.
Qualcosa dentro di me scatta...
[slpc]Divento parzialmente Lucido e consapevole del fatto che sto precipitando non nell'abisso ma bensì nelle profondità del mio Subconscio. Mi metto in ascolto e sento la stessa emozione di base che percepivo mentre mi addormentavo, un misto di rabbia e disperazione, mi arriva in mente il concetto MK.
"Ecco, sto entrando nel fulcro della ferita che mi lega a lei" penso (più che parole sono sensazioni, consapevolezze), mi lascio andare, precipitando sempre più in profondità e mentre lo faccio chiedo ai miei sè di lasciare andare... percepisco come un'espansione, come se quel grumo di emozioni all'interno del quale sto precipitando fosse una sfera e stesse iniziando a pulsare, contraendosi e espandendosi come una stella prima di diventare Supernova.
Mi lascio penetrare e attraversare dalle emozioni, le accetto completamente, abbracciandole. Ad un certo punto la rabbia è tale che inizio ad urlare il nome di lei "Mmmm......", sento che sto per svegliarmi e fermo l'urlo, in qualche modo so che è notte e non voglio svegliare i vicini", sento il corpo contro il materasso, mi pare di avere una parete contro la sinistra, come se fossi nella camera di un albergo o nella vecchia stanza da letto dove dormivo a casa dei miei.[/slpc] Apro gli occhi per una frazione di secondo, dove c'è la parete vedo una vetrata, oltre la vetrata le luci delle vie e della luna riflesse sui tetti.
[slpc]Chiudo gli occhi e sono di nuovo lì, nel vuoto, mentre precipito, urlo nuovamente, nel tentativo di spezzare i legami di dipendenza da quella persona, sento una sorta di vibrazione, come se qualcosa dentro di me (ma allo stesso tempo fuori, all'interno di quel buio senza fine) fosse cambiato, sento il corpo che si rilassa, la tensione che scema, il subconscio che mi ringrazia.[/slpc]
Apro nuovamente gli occhi, vedo la stessa scena di prima, ci metto qualche secondo a realizzare dove sono, quando sono...
ci metto qualche secondo a tornare nel tempo presente e a ricordarmi che vivo da solo, in un appartamento mansardato, a Fossano.

Chiudo nuovamente gli occhi, mi addormento beato.

Questa mattina la voglia di scrivere ad MK è decisamente diminuita, sento che il processo di disintossicazione è iniziato :)
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 20/04/2016, 9:25

Ecco ciò che ricordo dei sogni di questa notte:


[...] Siamo in un palazzo all'interno di una città, l'atmosfera sembra quasi Noir. C'è stato un omicidio, o qualcosa del genere e stiamo investigando. Ricordo ben poco dei dettagli, so solo che sembra una palazzina americana anni '30. Ricordo un corridoio, al fondo del quale una stanza nel quale è avvenuto il delitto. Ci sono poliziotti, fotografi e giornalisti.
Ad un certo punto noto un particolare strano e mi incammino all'interno del corridoio, allontanandomi dalla stanza dove tutti stanno investigando. Una stretta porta vetrata mi conduce su di una balconata, è il retro dell'edificio, sotto di me il cortile interno dell'isolato e dall'altra parte il tetto di una palazzina poco più bassa della nostra (scopro ora che siamo all'ultimo piano, o poco ci manca, ad una 30na di metri da terra).
Sul tetto piatto del palazzo di fronte a me noto qualcosa di strano, pare un uomo addormentato "Strano..." penso. E vado a vedere.
Mi tolgo i vestiti belli (scopro ora di essere vestito alla Clark Kent, in giacca e cravatta) e sotto c'è il mio costume da Superman, letteralmente cammino nell'aria come se ci fosse un pavimento solido tra me e il palazzo di fronte, raggiungo l'uomo e vedo che al plesso solare è passato da parte a parte da un foro di proiettile grosso quasi quanto la mano di un bambino. Con un'alzata di sopracciglia misuro il calibro del proiettile, un 46 decido.
Torno indietro sempre camminando a mezz'aria e vedo che nel frattempo anche qualcuno degli altri ha pensato di andare sul retro come ho fatto io: noto 3 persone sul balcone, una delle quali è Thor che sta facendo roteare il suo martello per prendere il volo e raggiungermi, vedendomi tornare indietro interrompe però il movimento e sta ad aspettarmi.
Mentre la visuale passa in 3° persona mi rendo conto che sono un Superman atipico, alto poco più di 1.75, tarchiatello, pancetta anni '60, baffi.
Thor ed un investigatore mi guardano, chiedendomi implicitamente di raccontargli cosa ho visto.
"Qualcosa non quadra: c'è un morto su quel tetto" rispondo indicando dietro di me, mentre rientro nel corridoio e vado verso la sala del delitto "Qualcuno ha freddato quell'uomo con un calibro '46"
"E come fa a sapere qual'è il calibro se non è stato lei a sparare?" mi chiede l'investigatore
"Perchè l'ho misurato ad occhio" gli rispondo senza neppure guardarlo.
Sento i passi di Thor che si dirigono nuovamente verso il balcone... se ne sta andando "Ha le scarpe bagnate" mi sorprendo a pensare, non ha più nulla da fare qui, ho la situazione sotto controllo. Qualche secondo e sento il roteare vibrante del suo martello mentre acquista energia cinetica subito prima del volo.
Un'istante prima del decollo gli faccio "Fai attenzione alla pioggia, lì fuori, Thor!"
[...]


Fine dei ricordi
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 03/05/2016, 19:02

E' un po' che faccio fatica a ricordarmi i sogni al mattino, figuriamoci a mantenere un diario onirico.
Il motivo principale è un forte stress accumulato negli ultimi tempi: Nuova vita piena di incertezze, relazione tossica con una certa MK, acceleratore troppo premuto sul "lavoro interiore".
Negli ultimi giorni però sono riuscito a troncare con la seconda causa e a dare una bella rallentata con la terza... tant'è che sto, finalmente, sperimentando una certa pace interiore.
Uno dei primi sintomi positivi è sicuramente la qualità del sonno che, pur non essendo ancora eccelsa, è decisamente migliorata... ed ecco che ritornano i sogni, non senza un accenno di Lucidità.

Eh sì, questa notte non solo ho sognato abbondantemente, ma uno di questi sogni è pure stato un semilucido, ed è proprio di questo sogno che ricordo abbastanza dettagli da poterlo trascrivere sul diario.

Vediamo un po'


[...] Zoom (il villain della seconda stagione di Flash) ha preso in ostaggio Caitlin Snow e altre persone, la scena mostra lui in piedi in mezzo ad una piccola radura sul fianco di una strada di campagna, a pochi passi da lui ci sono gli ostaggi, legati ad un vecchio trattore arrugginito (Sembra un po' al trattore di Occhio di Falco in Avengers age of Ultron).
Vedo una scia giallorossa di scariche energetiche arrivare dalla strada e gettarsi contro Zoom il quale si gira con nonchalance, ancora più veloce della scia in arrivo e la colpisce di piatto con un badile.
Quello che si vede è Flash che rimbalza in dietro di qualche metro e rotola per terra fermandosi privo di sensi, completamente stordito dal contraccolpo.
Sto guardando la TV, me ne rendo conto ora perchè faccio un facepalm e dico, tra me e me "Ma può essere così idiota il Flash di questa serie TV? Gettarsi contro Zoom così, allo sbaraglio, senza preparazione, dopo tutte le volte che è stato sconfitto?"
Sento bussare alla porta "Luca, andiamo?"... mi rendo conto che non sono nella mia casa... ma bensì in quella che sembra essere la stanza di un albergo piuttosto economico.
Mi ricordo adesso che ho preso parte ad una gita con alcuni amici ed ex colleghi di lavoro (le loro identità sono nebulose, ma so che ci sono). Ricordo che siamo in una città con un bel centro storico, città nella quale si tiene una Convention di GdR e fumetti (Non è Lucca, ne tantomeno Modena. Probabilmente Padova, ma non ne sono certo).
I ricordi del sogno continuano nella reception dell'hotel economico nel quale abbiamo affittato le camere per dormire, è sera e devo ancora mangiare cena. La reception ricorda un mix tra un Kebabbaro, un tabacchino e la reception di un hotel veramente di bassa lega. Ad un certo punto sento una voce che mi chiama
"Scusi! Scusi, lei... cosa ha detto che voleva ordinare?" Mi rendo conto che sono stato completamente sovrappensiero per parecchio tempo: i miei amici sono usciti dalla sala e sono probabilmente già all'ingresso della Con (che ha apertura serale/notturna).
"Un panino con salsiccia, lattuga e pomodoro, con della majonese e un po' d'olio per cortesia" chiedo, mentre tento disperatamente di riportarmi nel qui ed ora
"Mi prende in giro? Guardi che li abbiamo finiti da un po' quelli! Non vede?" mi risponde, seccato
Il suo tono mi strappa via dai pensieri e finalmente prendo consapevolezza dell'ambiente circostante: tutte le vetrinette sono vuote, rimangono solo un paio di crostatine dall'aspetto tutt'altro che buono e la colonna del Kebab con ancora della carne che gira vicino ad una resistenza incandescente. "Non... non ho voglia di quella roba" penso. Eppure o così o la fame...e non voglio perdermi l'apertura.
"Okkey, mi dia un Kebab, allora. Niente salsa bianca e abbondi pure con il piccante" faccio
Il tipo mi lancia ancora un'occhiata, poi con calma, troppa calma, mi serve un panino al Kebab.
"Lasci sul conto della camera" gli faccio
Prendo il panino ed esco, zaino in spalla. Mi incammino sul marciapiede prendendo la destra, dopo poche centinaia di metri vedo una coda di persone vestite in stile nerdoso ammucchiarsi davanti ad un cancello che si apre nel muro in mattoni a vista che costeggia la strada.
Appena mi avvicino vedo CV con la maglietta nera "Staff" che controlla i biglietti. La saluto, lei mi fa cenno di avvicinarmi e mi fa "Ciao! Se mi fai vedere il biglietto ti faccio entrare subito"
Colgo al volo l'occasione per saltare la coda e faccio per prendere il biglietto dallo zaino. Immediatamente mi rendo conto di averlo dimenticato in camera, glie lo dico e lei in tutta risposta guarda prima la coda e poi me con faccia contrariata.
"Vado a prenderlo in camera" lei incupisce ancora di più il viso, come per dire "non ti aspetterai di certo che ti aspetto qui?". Io capisco e le faccio "Tranquilla, sarò di ritorno in un istante"
Detto fatto inizio a correre verso la camera dell'hotel connettendomi con la speedforce, il tempo sembra rallentare e mentre corro ad una velocità che per me sembra normalissima vedo il resto del mondo rimanere quasi immobile ed una scia di scariche di energia giallorosse avvolgermi. In quello che per il mondo esterno è una frazione di secondo arrivo all'ingresso dell'Hotel, ma la porta è chiusa e protetta da una saracinesca esterna.
"Poco male" penso "Sono Flash e posso vibrare attraverso gli oggetti" Mi concentro e lo faccio...e mentre attraverso sia la saracinesca che la porta mi viene da pensare "Fico! E' esattamente come quando in sogno attraverso le pareti... ehi... ma aspetta un attimo!
[slpc]questo E' un sogno! Figo, quindi posso continuare a prendere il biglietto e lei sarà ancora lì ad aspettarmi! "
La lucidità è bassissima, mi rendo a malapena conto di essere in sogno, comunque sia uso la supervelocità per andare a prendere il biglietto da un'altro zaino che ho lasciato in camera, ma nel farlo di fretta non apro completamente la zip e il biglietto si strappa per un buon quarto. Faccio spallucce e sempre a supervelocità torno da CV.[/slpc]
"E' un po' strappato" le faccio" e mentre glie lo allungo vedo che una strana schiuma verdina si sprigiona dallo strappo.
"Il sistema di sicurezza, vero?" chiedo sovrappensiero, lei annuisce.
Inizio a pensare di perdermi la Con, quando
[slpc]mi ricordo di essere in un sogno (nuovamente è a malapena una consapevolezza, la capacità di scegliere e il controllo sono praticamente a zero) e penso "Sto sognando di essere Flash, quindi posso tornare in dietro nel tempo e prenderlo prima di strapparlo"
Detto fatto corro nuovamente a supervelocità verso la camera di albergo, ma questa volta lo faccio in modo da infrangere il muro dello spaziotempo e arrivare alla camera addirittura prima della chiusura, prendo il biglietto e, tornando nel presente lo consegno a CV, la quale prima di farmi entrare ne strappa via un quarto da un angolo.
"Devo ricordarmi di metterlo strappato nello zaino, se no combino un casino spaziotemporale" è l'ultimo pensiero che ricordo.[/slpc]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 11/05/2016, 10:52

Sto finalmente riprendendo a dormire in maniera perlomeno decente... questo cammino interiore ultimamente mi ha portato in luoghi profondi ed oscuri... ma è proprio lì che ho bisogno di andare. E finalmente sembra vedersi qualche risultato, quel Luca rimasto sepolto per così tanto tempo sta finalmente trovando la strada per uscire allo scoperto. : Love :
Bene, intanto aprofittiamo del bentornato sonno per riprendere il diario onirico...

Dunque dunque, ecco cosa mi ricordo dei sogni di questa notte:


[...] Ricordo di essere al lavoro, in ufficio. Nel sogno ho sempre lavorato lì, ed è l'ufficio dove lavoravo prima, anche se in realtà la forma e le persone che ci lavorano sono completamente diversi:
intanto è una struttura su più piani, piuttosto buia nonostante le vetrate; e poi i colleghi sono quasi tutte colleghe e hanno volti e fattezze di clienti e amiche nella vita reale.
Non mi stanno venendo in mente molti dettagli ma ricordo che ad un certo punto una delle segretarie mi ricorda che il Venerdì fa solo mezza giornata e che sta per andare, lasciando la sua mansione da coprire.
E' la receptionist e si occupa, tra le altre cose, di ricevere le consegne dai corrieri e di archiviare le relative bolle, mi chiede se, come al solito, posso farlo io per lei... improvvisamente ho memoria di averlo già fatto altre volte, mista alla paura di sbagliare che si può avere la prima volta che ti chiedono di fare qualcosa.
Le rispondo di sì, mascherando il più possibile l'incertezza, e torno al mio lavoro (che non si capisce bene qual'è). Dopo una mezzora circa suonano il campanello, ci metto qualche secondo ma vado io ad aprire: è un ragazzo che consegna dei giornaletti formato A5 tipo quelli degli eventi mondani che si trovano nei bar e nei locali, ne sfoglio uno prima di accettare la consegna e sono esattamente un mix tra quello che ho descritto un catalogo di cancelleria per uffici. Prendo la quindicina di giornaletti che mi consegna, assieme alla ricevuta, che pinzo in mezzo ai giornaletti.
Ho la sensazione di doverci fare qualcosa, tipo registrarla assieme alle altre bolle, ma non lo faccio, torno al mio posto e riprendo a fare non si sa bene cosa.
Passa del tempo e la receptionist torna in ufficio (improvvisamente invece che mezza giornata doveva stare via solo poche ore), mi chiede come è andata... le racconto dei giornaletti, lei annuisce con un cenno del capo, poi mi chiede se ho archiviato la bolla assieme alle altre. Provo un vago senso di imbarazzo, ma le dico di no da tranquillo, indicandogliela pinzata in mezzo ai giornaletti. Lei sorride e prende a fare il suo lavoro.
[...] C'è un salto temporale, sto scendendo nei piani inferiori degli uffici, al piano terra c'è un'officina metalmeccanica, sento l'odore dell'olio misto a metallo che mi pervade le narici, mi sento "a casa" (da piccolo andavo a giocare nell'officina del nonno... ogni volta che sento quell'odore torno lì e sorrido come un bimbo), prendo un'altra scala che porta verso il basso (qui la struttura del sogno inizia ad assomigliare a Dark Souls) in una serie di sotterranei che sono un misto tra quelli del Politecnico di Torino e le segrete di un castello, sto cercando i servizi ma non li trovo. Frustrato torno all'officina meccanica, prendo dritto verso il portone di uscita e mi ritrovo in un cortile di ghiaia colmo di lamiere e scarti in ferro e acciaio, cortile che da sulla zona di Fossano che sogno più sovente: la piazzetta dei Battuti Rossi, lì vedo un tombino, lo apro e ci piscio dentro.
Quando finisco mi rendo conto di quello che ho appena fatto, mi guardo in giro e mentre mi tiro su la zip penso "Spero nessuno mi abbia visto... beh... mal che vada mi faranno una multa, che vuoi che sia".
Mi incammino nuovamente verso l'officina e appena entro sento la voce della segretaria agli altoparlanti "Luca è desiderato in ufficio!"
Accelero il passo, giro attorno ad un bancale di lamiere ricoperte di pellicola protettiva bianca alto fino all'anca, e mentre lo faccio ripenso a quante volte ho ripetuto quel percorso (evidentemente è un bancale di lamiere che sta lì da parecchio tempo, forse anni), mi sento nuovamente a casa. Sorrido sereno mentre prendo le scale in cemento che mi portano al piano superiore, al mio ufficio.
[...]


Era parecchio tempo che un sogno "Lavorativo" non mi lasciava così sereno... : Smile : bene bene bene... :)
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Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 18/05/2016, 8:19

Che bella la vita! :D
Non pensavo che avrei mai iniziato una pagina del mio diario con quella frase, ma oggi è così! Oggi mi sento bene e riesco a vedere la vita che mi sorride :)
Ieri finalmente io e SR abbiamo ripreso i nostri scambi energetici e... uaho, la ragazza ci sa fare veramente. Non so bene cosa il suo trattamento è andato a "toccare", ma finalmente ho trovato la "strada spianata" per abbandonare un'altro paio di credenze belle limitanti che mi portavo dietro da quando ho memoria, e finalmente quella sensazione opprimente che negli ultimi mesi mi stava soffocando se ne è andata.
Oggi, dopo parecchio tempo, sorrido col cuore :D
Bene, prima di andare a dormire ho chiesto al mio Subconscio se gli andava di elaborare in sogno alcune cose rimaste in sospeso durante la giornata, la risposta è affermativa, mi butto sul letto e mi godo un'addormentamento sereno come non ne ricordavo da parecchio tempo.

Ecco ciò che ricordo dei sogni:


[...] Siamo in una struttura vacanza, simile al giardino sul retro della casa dei miei, solo parecchio più grande. Sullo sfondo si vede la casa vacanza, del tutto simile alla casa dei miei ma, nuovamente, più grande.
Sto chiacchierando con MS seduti, in costume, sul bordo della piscina, con i piedi a mollo nell'acqua fresca, non è ancora piena estate ma il sole è già caldo e fa piacere tenere i piedi a mollo.
Mentre chiacchiero con lui del più e del meno sono consapevole, a tratti, di cose che stanno avvenendo in altri luoghi della casa vacanza, come se fossero gli stacchi di scena di un film: vedo SR e CVO che chiacchierano amabilmente nella tavernetta e percepisco una vibrazione di pancia piuttosto forte, come se in quel momento entrambe provassero una forte attrazione sessuale una per l'altra.
Mentre continuo a chiacchierare con MS ho ancora un paio di flash del genere, dopo di che vedo una figura che si avvicina, alta e snella... è mia madre che giunta a portata di sussurro da noi due ci fa:
"Ma... c'è qualcosa tra SR e CVO?" io la guardo stupito e, ovviamente ignaro del fatto che gli stacchi di scena potessero essere veri, le rispondo "No?!? Non credo proprio!"
"Beh..." risponde lei " Da come la guardava, penso che CVO volesse farsi SR"
Sorrido, pensando ad una risposta che sento nascere dal cuore... faccio per trattenermi, poi mi dico che non ha senso e la lascio uscire "Mamma, SR è talmente gnocca che qualunque creatura vivente sulla terra vorrebbe farsela! :D"
"Amen fratello!" è la risposta di MS che mi da un bro-fist sulla spalla
Mia madre sorride, e si allontana salutandoci
Mentre io e MS discutiamo di quanto in effetti la mia affermazione sia vera, vedo piccoli sprazzi di un amplesso tra CVO e SR, dove tra le due è SR ad essere dotata di organi maschili (pur rimanendo una ragazza).
Ricordo che era del tutto naturale che fosse così.
[...]


Altro sogno, probabilmente continuazione di quello precedente, vista la location, ma non ne sono sicuro, quindi li scrivo separati:

Sono nel bagno con le piastrelle scure della casa, so che è lui anche se è molto più grande e disposto in maniera completamente diversa.
Mi sto guardando allo specchio (che invece di essere verticale sopra il lavandino è orizzontale, sulla parete di fianco all'ingresso, come se fosse una grossa vetrata), quando mi rendo conto che proietta non solo l'immagine riflessa del resto del bagno, ma anche altro... vedo sovrapposte al bagno, come fossero degli ologrammi, immagini di vita vissuta... quello specchio mi fa vedere i miei ricordi!

[slpc]Qui mi rendo vagamente conto di essere in sogno. Nuovamente la lucidità non è al massimo, ma il tutto è stabile come una montagna e più realistico del vero.
Gioco per qualche secondo a togliere lo sguardo dallo specchio, magari per controllare alle mie spalle (dove immancabilmente c'è soltanto il bagno), per poi riportarcelo, e ogni volta lo specchio accede ad un ricordo divero.
Ora, sarò onesto, non ricordo se è successo perchè l'ho chiesto io o se è arrivato da solo, ma ad un certo punto invece di un ricordo vedo riflesso nello specchio me stesso da bambino.
E' l'immagine che ho di Alan quando non si manifesta come tigre bianca... è me, da piccolo, quando ancora avevo il faccione rotondo (Si, lo so che l'ho anche ora, ma ho passato tantissimi anni della mia vita con il viso smunto e allungato... questo me onirico risale al periodo subito prima, evidentemente. Credo sia il periodo in cui non ero ancora "ingabbiato" da tutte le regole e catene che ho percepito impormi dal mondo durante la vita. Regole e catene che mi sto facendo in 4 per sciogliere dalla separazione in avanti. Ed in effetti... ecco che ritorna il faccione rotondo ;) )
Comunque sia, tolgo lo sguardo dallo specchio e lo porto alle mie spalle sperando di manifestarlo... ma nulla.
Riporto lo sguardo allo specchio... e ritrovo il me bambino (4-6 anni al massimo, sicuramente prima delle scuole), l'immagine è stabile e non se ne va. Capisco che è importante...
"Voglio trovare un modo per portarlo al di qua dello specchio!" penso "Ci voglio parlare!"
Lo penso perchè mi rendo conto che sì, io riesco a vederlo, ma lui non vede me... e non ho intenzione di sprecare un'occasione così.
Improvvisamente mi viene in mente un'idea:
Cerco la mia vera immagine riflessa all'interno dello specchio... e la trovo. Come dicevo prima lo specchio riflette sì il bagno (con me dentro) ma allo stesso tempo fa da portale per quella che sembra essere un'altra dimensione temporale, e le due paiono intersecarsi come due ologrammi di luce che si compenetrano. Basta spostare l'attenzione e mettere a fuoco una delle due per renderla più "solida dell'altra".
Bene... trovata la mia immagine adulta riflessa nello specchio, porto l'attenzione contemporaneamente sia sul riflesso che sul ricordo, in modo da renderli della stessa consistenza, poi allungo il braccio in modo che quello del riflesso vada ad un paio di spanne dal fianco del mio io bambino e mentre apro il palmo della mano verso di lui sottovoce faccio "Ehi! Psst! Me lo dai un 5?" (Trucco che funziona con ogni bambino), lui mi guarda incuriosito e, quasi noncurante, mi tira un pugnetto sul palmo della mano.
"ADESSO!" penso... e usando il contatto fisico tra i nostri due ologrammi come ancora, esprimo l'intento di materializzarlo nel mondo reale.
Subito non ho il coraggio di girarmi, ma vedo la sua immagine nello specchio che si guarda in giro tra lo stupito e l'incuriosito... prendo un forte respiro e mi giro, sperando di tutto cuore di avercela fatta.
Per poco non trasalisco quando lo vedo lì, in carne ed ossa, bello solido e concreto, a meno di due passi da me, il suo sguardo un misto tra lo stupore di trovarsi al di la dello specchio e il "Ah... bene, bravo... vedo che ce l'hai fatta".
"Ciao!" gli faccio "Come va?" Sembra una domanda qualsiasi... giusto un convenevole, ma in realtà è molto più profonda... voglio veramente sapere dalla bocca del mio io bambino come sta... ultimamente ho sfiorato più volte la depressione, con pensieri ben poco confortevoli che mi assalivano di tanto in tanto... e so di avere poco tempo per parlargli, questo sogno non sarà eterno. Quindi sì, quella domanda va diretta al dunque.
"Beh..." mi fa con un'espressione ben poco infantile che mi lascia leggermente inquieto "... lo sai che non ho voglia di rimanere qui". Il messaggio è chiaro... ora ne ho conferma, quei pensieri arrivavano da lui.
"Sì... lo so..." gli rispondo, abbassando lo sguardo... i sensi di colpa mi dicono che deve essere colpa mia se sta così... tento di ignorarli, in quel momento non mi preoccupo se può sentire i miei pensieri o meno.
"Però oggi abbiamo fatto una bella cosa" gli dico, riferito al grosso peso che sono risuscito a lasciar andare... "ora vedo che stai meglio" continuo.
"Beh... si... un po' si..." fa lui, senza cambiare espressione. Il suo sguardo è contemporaneamente molto sveglio, profondo, saggio... e contemporaneamente vaquo. Mi arriva il fatto che la mia parte istintiva è veramente stanca e provata da questo periodo... ma anche che non vuole veramente farla finita.
"Senti..." gli propongo "Che ne dici se domani facciamo un passo avanti e ci lasciamo dietro tutte quelle paure?" (Non ricordo esattamente le parole, solo ricordo che il concetto aveva vagamente a che fare con una proposta del genere) Sento che mi sto per svegliare... il sogno inizia a perdere consistenza...
"Vabbè... Sì, dai..." (di nuovo non ricordo le parole precise, ormai ero quasi sveglio. So solo che la risposta era una cosa del genere)... lo dice guardandomi negli occhi, vedo le sue pupulle nere circondate da due iridi tondi tondi color nocciola scuro...[/slpc] quindi mi sveglio.

UAHO... dico soltanto uaho...
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda olrac » 18/05/2016, 11:31

...esperienza davvero straordinaria ed emozionante!
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 19/05/2016, 8:40

Ieri sono iniziati alcuni cambiamenti importanti nel mio modo di affrontare le cose... nulla di sconvolgente, ma si vede che qualcosa sta cambiando, e direi che è un bene.
Per la seconda notte di fila ho dormito bene, e questo mi mancava, parecchio... : Beer :

Ecco cosa ricordo dei sogni fatti:


[...] Sto parlando con P, una signora che viene agli incontri del Mercoledì. Da quello che ricordo, in sogno ha una cotta per me e mi invita ad andare a casa sua. Ricordo che siamo nel parcheggio davanti all'erboristeria, è bene o male la stessa scena nella quale ieri sera ho chiacchierato con FO prima di salire in macchina per tornare a casa, solo che al posto di FO c'è P.
E' notte, l'illuminazione è appena sufficiente per vedere ciò che ci circonda e lei mi sta parlando della sua casa che è dentro ad un'osservatorio astronomico... appena pronuncia quelle parole ha tutta la mia attenzione: mi dice che è parecchio tempo che non usa il telescopio... ma ha voglia di rispolverarlo in compagnia e lo sta chiedendo a me.
Mentre la ascolto la fantasia vola e già mi vedo passare ore ad osservare stelle e pianeti...
[...]


Il sogno è stato vagamente più complesso ma ricordo poco altro.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 20/05/2016, 11:13

"Peso... dubbi... incertezze... finalmente giorno dopo giorno se ne vanno, si staccano dalla mia anima come fango dalla pelle.
Non so ancora cosa rivelerà la loro assenza... ma già sento il senso di leggerezza e di Vita che promette." Oggi voglio iniziare la giornata con questo pensiero :D

SO di aver sognato veramente tanto, la mia coscienza ha assistito a quasi tutta l'interezza delle fasi REM...
Bene, vediamo che cosa ricordo, dunque dunque...


[...] Sicuramente ho sognato di essere nel vecchio ufficio, alla scrivania del PC. So, in sogno, di essere tornato lì dopo tutto questo tempo. L'ufficio è una sala rettangolare allungata e la mia postazione da la schiena all'ingresso, il monitor ben visibile a chiunque entri nella stanza. Già... il monitor, un vecchio, pesante ed ingombrante aggeggio a tubo catodico di una ventina di pollici di diagonale, mi sento allo stretto in quella postazione, come se il display mi rubasse lo spazio per poter lavorare bene. Di fronte alla mia scrivania, girato verso di me, c'è SS, carissimo ragazzo anchegli programmatore che ora ha assunto il ruolo di responsabile dell'Ufficio Software.
Di fianco alla mia scrivania, girato nella stessa direzione PB, uno dei tecnici itineranti.
So che ho dei compiti affidati, piuttosto semplici, per riprendere il ritmo e togliermi la ruggine di dosso, ma non riesco a fare altro che fissare lo schermo senza produrre nulla, la mente non più allenata a concentrarsi che vaga e vola nei suoi pensieri e nelle sue fantasie, il tempo passa e la schermata dell'IDE di VB# rimane bianca e vuota. Ogni tanto scambio qualche battuta distratta con SS e PB, facendo finta di lavorare... ma serve solo a rendermi conto che non sto combinando nulla.
"Se solo la mia scrivania fosse girata dall'altra... mi sentirei più tranquillo e riuscirei a lavorare, senza tutta questa pressione" è il pensiero che la mia mente usa come giustificazione per quello che sta accadendo.
Ricordo che almeno ho la presenza di valutare il pensiero... [...]


poi probabilmente c'è un microrisveglio perchè c'è il buio, il vuoto, dopo di che il sogno riprende (oppure è semplicemente un sogno molto simile)


[...] Sono sempre in ufficio, questa volta in una posizione diversa. La stanza pure, è diversa, sembra la stanza dei tecnici della vecchia sede, la forma vagamente ad L con l'ucita a destra, le pareti bianche... la vetrata del balcone alle mie spalle. Ho sottomano un'elenco di 11 modifiche da fare ad un software il cui scopo se non ricordo male è quello di interfacciarsi con i dati del magazzino, le specifiche tecniche dei materiali e calcolare delle statistiche numeriche. Mi viene detto di scrivere qualche riga di relazione per ciascuna delle modifiche, e così faccio: apro OpenOffice ed inizio a scrivere una relazione ad elenco numerato, un paragrafo per ogni modifica.
Qui i ricordi si fanno confusi (probabilmente era confuso anche il sogno), so solo che di tanto in tanto mi trovo a lavorare con brache e boxer calati a metà ginocchia, come se fossi seduto in bagno, quando me ne accorgo mi sistemo imbarazzato... ma la cosa succede più frequentemente di quanto mi faccia piacere. Addirittura ad un certo punto, all'ennesima volta, sento che passa una collega (che ancora non conosco bene) sul balcone dietro di me e percepisco che fa finta di non guardare mentre smanetto per sistemarmi i pantaloni. Con grande sorpresa non mi vergogno neppure più di tanto.
Il lavoro con la relazione procede, anche se non velocemente come vorrei. Ma va bene, mi sento ispirato e tiro a fare la pausa pranzo più breve (so che il sogno in questo punto era più dettagliato di così... ma i dettagli in questo momento mi sfuggono).
Ad un certo punto mi prende voglia di andare in bagno, bagno che è una stanza enorme, ed è pieno delle attrezzature delle signore delle pulizie, le quali hanno interrotto il loro pulire per un qualche motivo che ha a che fare con i dettagli che non ricordo. Chiudo la porta dell'antibagno a chiave, rendendomi conto che quella del bagno la chiave non l'ha. Quando vado ad urinare lo faccio prestando attenzione a parte della loro attrezzatura in plastica blu che è anch'essa nella tazza, ma la tazza è talmente grande da non darmi problemi di mira.
Qui sento qualcosa che non va... ad un certo punto smetto volontariamente di urinare... la sensazione alla vescica [slpc]non è quella che dovrebbe essere...[/slpc]

Appena mi rendo conto che potrebbe essere un sogno, inizio a svegliarmi.


Altro sogno ancora


[...]Sono in un parco acquatico decisamente enorme. Fate conto Gardaland, ma infarcito di piscine ed attrazioni acquatiche. Oltre ad essere vasto è anche fitto, come un labirinto.
Sono con degli amici (non ricordo di preciso quali, ma dovrebbe essere il solito gruppo). Ad un certo punto saliamo su di una specie di montagna russa acquatica e scegliamo di fare il percorso a piedi anzichè con lo slittino (si, ha due percorsi separati). Seguo ciecamente gli altri e il percorso inizia a diventare sempre più difficile, siamo parecchio in alto e stiamo camminando su poco più che rotaie sospese... ad un certo punto le rotaie curvano verso l'alto e l'unico modo per proseguire è appendersi con le braccia e procedere a penzoloni. La situazione oltre che pericolosa inzia a sembrarmi anche piuttosto assurda... assurdità che viene confermata dal fatto che ad un certo punto mi trovo da solo sospeso a delle rotaie a parecchie decine di m dal suolo, le persone davanti a me sagome di cartone che si ritirano all'interno della struttura in ferro della montagna russa.
Rimango interdetto per qualche istante, poi quello che prima era un dubbio inizia a diventare certezza [slpc]"Posso lasciarmi andare e volare è un sogno..."[/slpc] penso "e se non lo fosse? Ti schianteresti!" risponde la voce dell'incertezza.
[slpc]"Ma per favore... questa situazione non ha senso..." e così dicendo mi lascio andare, apro le mani e mi lascio andare. Precipito per qualche metro senza percepire il minimo senso di vuoto, dopo di che senza il minimo sforzo trasformo la caduta in un leggero flutturare sospeso a mezz'aria durante il quale mi scruto attorno e poi in un volo libero dove esploro la zona[/slpc]
Peccato non ricordarsi i dettagli.


Bene, bene bene! Come già ho constatato qualche settimana fa, la percezione che ho di me stesso, la presenza e la consapevolezza (l'ADA, tradotto in termini onirici) sta dando i suoi sugosi frutti, inizio a prendere consapevolezza di sognare con sempre maggiore facilità, senza usare altre tecniche, a volte senza neppure chiedere di sognare Lucido prima di addormentarmi.
Ottimo, ottimo davvero :)
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 21/05/2016, 16:27

Ieri sono andato a dormire parecchio tardi, serata cinema con gli amici, post serata a vederci un'altro film in casa... prima che mi addormentassi ho fatto le 4:30 passate.
So di aver sognato, so che in un attimo di risveglio ho anche pensato "Cavoli, ricordarsi un sogno stanco così come sono... devo ricordarmi di scriverlo sul diario".
Al vero risveglio avevo solo più la sensazione di aver sognato, il ricordo di un fotogramma grigio, un muro di cemento zoomato come se stessi a pochi cm dalla sua superficie, ricordo la rugosità del calcestruzzo, le crepe, qualche accenno di muffe. La luminosità era buona, probabilmente giorno. La sensazione era quella di essere in una grossa città, non ricordo l'epoca e l'ambientazione... forse (ma dico forse), basandomi sulle emozioni che provavo poteva essere un'ambientazione supereroistica.
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