Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > Diario Onirico di Saladriel

Sogni comuni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi la tua raccolta dei sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 23/05/2016, 16:32

Altre due notti che vado a dormire decisamente tardi, nessun ricordo di sogno al mattino.
Giusto all'ora di pranzo pensavo proprio al fatto che ora il Sabato e la Domenica notte saranno due nottate difficili per i Sogni, facendo un lavoro serale. Pensavo anche di voler riuscire a sfruttare il più possibile tutte le altre occasioni per sognare. Detto fatto oggi mi sono concesso una pennichella ristoratrice (stamane mi sono dovuto svegliare particolarmente presto) ed ecco che ti arriva il sogno:


[...] Sono alle prese con il mio portatile, la cui partizione Windows è letteralmente da riformattare. Non ho però il DVD dell'SO ma mi viene in mente una cosa: se riesco a far partire Windows e a fargli lanciare l'aggiornamento gratuito a Windows 10, allora il gioco è fatto!
Mentre formulo questi ragionamenti sono in casa, non ricorda nessuna nelle quali abbia mai vissuto realmente, la scrivania con il portatile è stretta e appoggiata dietro ad una piglia che separa una grossa sala openspace da un corridoio. Le pareti sono nere, un nero semilucido, probabilmente qualche tipo di marmo. Nella sala c'è il TV LCD con collegato BlackTiger (il PC Gaming, anche esso con Windows 7 in dotazione).
Ad un certo punto mi trovo con in mano un DVD di Windows 8. "A me non piace Windows 8!" penso... però un pensiero mi risponde che da Windows 8 sarà poi più facile l'aggiornamento a 10.
Detto fatto inserisco il DVD nel lettore del portatile e, preso dal coraggio, faccio partire l'aggiornamento automatico anche su BlackTiger.
Proprio in questo momento dal corridoio viene avanti RR (è come se fosse entrato in casa ora, dalla porta in fondo a destra del corridoio). RR è un programmatore parecchio smanettone e appena lo vedo sono felice di raccontargli quello che sto combinando.
[...]


Mentre scrivevo mi è venuto in mente che la casa che ho sognato è molto, molto simile a quella della CM, la mia Master ReiKi, tolto per il fatto che la sua è completamente bianca, a contrario di quella del sogno.
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 24/05/2016, 9:34

Ieri vado a dormire preso da un'altro Down emotivo. Pensavo di essermi tolto dal fianco la spina di SR, ma l'universo ha ben pensato di farmi notare che in realtà non era proprio così.
Questo mi fa venire in mente che il vero "problema" non sono tanto le varie ferite o spine da togliere, ma il modo in cui tendo a non guardarle quando ci sono e quello in cui reagisco quando tornano a farsi sentire.
Comunque sia, passo una giornata decisamente apatica corroborata soltanto dalla presenza di un cliente al mattino per un trattamento ReiKi (e qui ho conferma che mi fa stare bene, per un'oretta non penso ai miei problemi ma mi godo il fluire del Ki).

Comunque sia, vado a dormire verso le 23 dopo essermi imbottito di video di Sabaku, chiedendo al mio inconscio se se la sentiva di iniziare a rielaborare SR di notte, in sogno.
Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:


[...] sono in una stanza, c'è un materasso per terra e delle carte da gioco sul genere fantasy/fantascientifico, alcuni libri illustrati aperti e altri dettagli che ora non ricordo. La scena è catturata dalla presenza di SM (non SR), completamente nuda, sul materasso. E' girata su di un fianco, dandomi la schiena (io sono in piedi di 3/4, vicino allo spigolo in basso a sinistra del materasso), ha un fisico da ventenne (ed è esattamente il fisico che le idealizzavo addosso) ma so che è la lei attuale. Non provo imbarazzo alla scena, anche se siamo ormai divorziati e so che lei ha un compagno.
Mi parla... mi parla di fantasy come se non ne parlasse da tempo, è come se stesse iniziando a sfogarsi di Fantasy con me. Mentre lo fa si gira sul materasso, mettendosi a pancia in giù e giocando ad alzare ed abbassare le gambe all'altezza delle ginocchia.
Ricordo di aver pensato vagamente che probabilmente si è lasciata con il compagno [...]


Altro sogno:

[...] Sono in una base ribelle, la situazione non è dissimile da quella dei ribelli di Star Wars. Mi sono arruolato con competenze da guaritore, visto il mio talento con il ReiKi, ma essendoci anche carenza di tiratori mi è stato dato il ruolo di tiratore/guaritore in una squadra di soccorso. I ricordi iniziano dopo la fine del mio addestramento come tiratore, addestramento che non ha portato a risultati eccelsi, anzi... ricordo che i miei commilitoni un po' mi prendono in giro per la mia scarsa mira, ma il bisogno è tale per cui mi hanno tenuto comunque.
Ricordo ancora qualche immagine dell'addestramento: veniamo dotati di un lungo fucile in plastica liscia e nera, la punta diventa via via più stretta mano a mano che si allontana dall'impugnatura, finendo con un diametro paragonabile a quello del dito mignolo di una ragazza. Spara proiettili di energia azzurrina parecchio potenti ma non velocissimi, per cui bisogna anche intuire i movimenti dei nemici, sopratutto quelli più lontani (non sono lenti, ma ci mettono comunque un mezzo secondo netto a raggiungere il bersaglio da quando si preme il grilletto).
Ricordo che la scena di allenamento consisteva nello sparare da una finestra orizzontale nella parete dove una camera ad ologrammi simulava una vallata esterna nella quale volavano figure nere simili ai dissennatori di Harry Potter. Dovevo colpire prima i più vicini e poi, via via quelli più lontani. Con quelli vicini non avevo grandi problemi, sopratutto se arrivavano in corpo a corpo, dove grazie ad un pugnale di luce li seccavo facilmente, il problema l'avevo con quelli da media distanza in su dove, non importava quanto bene mirassi con l'occhio destro allineato al mirino, il colpo andava sempre a finire con qualche cm di scarto fuori dal bersaglio. Matematico.
Il senso di frustrazione ed impotenza mi prendeva e veniva amplificato dai commenti sarcarstici (anche se bonari, mai anche solo un minimo maligni) dei compagni di allenamento e degli istruttori.
Finiti i flashback dell'allenamento torno ad essere "presente" nella base, base che è un complesso di corridoi e stanze molto simile ad un vecchio albergo, probabilmente però scavato nel sottosuolo. C'è un grande via vai di gente indaffarata e sto cercando la mia stanza (le nostre camerate sono numerate esattamente come le camere di albergo, la mia era se non erro la 48B).
Mi muovo nei corridoi, cercandola. Era già la mia camera prima dell'addestramento, devo solo ricordarmi i punti di riferimento in mezzo ai corridoi per raggiungerla. Ho comunque la sensazione di avvicinarmi, per cui continuo per la mia strada fino a che non la vedo: è circondata di gente, c'è letteralmente la coda per poterci entrare.... inarco un sopracciglio e mi avvicino per chiedere spiegazioni.
Fuori trovo una mia amica che sta gestendo la coda e le chiedo che cosa succede. Lei sembra sorpresa di vedermi, poi mi saluta calorosamente e mi spiega che durante il mio addestramento la camera è stata adibita a punto di guarigione, dentro c'è un medico che sta facendo visite. Le spiego che anche io sono un guaritore e potrei aiutare il medico. Proprio mentre finisco di parlare la porta si apre ed esce il paziente, subito prima che possa entrare il successivo guardo all'interno alla ricerca di qualcuno.
Vedo che la camera è cambiata ben poco: il lettone sul fondo della parete destra, il piccolo corridoio con la porta che da sul bagno e un attaccapanni a piantone sono ben visibili dalla porta di ingresso. Vedo un lettino e della attrezzatura da medico in mezzo alla stanza, subito oltre il fondo del letto. Lì vicino ci sono due donne: una, la più anziana, deve essere il medico, l'altra evidentemente è un'assistente ed è anche una mia amica!
Cerco i suoi occhi fino a quando i nostri sguardi non si incrociano, le faccio cenno che potrei entrare ed aiutare il medico, lei guarda lei, poi guarda me e mi fa che è meglio di no.
Faccio per reagire frustrato quando vengo chiamato (non ricordo bene, ma probabilmente tramite una ricetrasmittente auricolare), una squadra di guaritori sta rientrando ma è inseguita da quelle figure nere e ha bisogno di fuoco di copertura. Corro verso la postazione, afferro il fucile, mi metto alla finestra e mi preparo a sparare alle figure nere.
Vedo chiaramente la scialuppa che sta fluttuando verso di noi, inseguita dalle figure, prendo la mira e sparo alla prima, la manco! Mi ci vogliono 3 colpi per centrarla... sento i commenti divertiti alle spalle, ma non provo rabbia... solo frustrazione: sto mirando come mi hanno insegnato a fare, eppure i colpi vanno fuori bersaglio... continuo così per un po' fino a quando [slpc]un ricordo di vita reale, un attimo di semi lucidità si fa strada nel sogno: una mia cliente, che fa tiro con l'arco, mi ha spiegato il concetto di occhio dominante e di come scoprire quale è. Io per tutta la vita ho creduto fosse il destro, mentre in realtà è il sinistro... ed in effetti a militare non ero certo conosciuto per la mia mira[/slpc], detto fatto chiudo l'occhio destro e apro il sinistro che, essendo stato chiuso fino a quel momento, vede sfocato... ma poco importa, allineo il bersaglio al mirino, faccio fuoco e... CENTRO!
Secondo bersaglio: one shot, one kill! E così via per i restanti due bersagli.
La scialuppa rientra illesa nella base e mentre i vicini mi guardano in maniera strana ho un'altro attimo di [slpc]semi lucidità dove il ricordo di questa cosa che mi è stata insegnata nella vita reale non corrisponde a quello che mi è stato insegnato qui, così letteralmente interrogo la realtà (senza però realizzare a pieno di essere in un sogno) chiedendole di mostrarmi il responsabile degli addestramenti di tiro.
Mi viene indicato un ragazzo tramite della grafica sovrapposta stile la realtà aumentata del visore di IronMan, ragazzo che però è impegnatissimo. Decido di sbattermene, mi avvicino[/slpc] e gli chiedo a gran voce perchè non spiegano ai tiratori il concetto di Occhio Dominante. Lui si gira per un attimo, fa una faccia strana, dopo di che riprende a parlare con le altre persone, sono dei militari, forse stanno discutendo di una missione.
Ripeto la domanda, aumentando il tono della voce e facendo intuire che sono parecchio alterato, lui si gira nuovamente, sguardo ancora più strano misto però con lo scocciato e fa un cenno. Cenno al quale risponde un droide sonda sferico, nero e poco più piccolo di un pallone da pallavolo, che mi si avvicina al volto fluttuando e mi chiede, con voce sintetica, di ripetere la domanda.
La ripeto... lui si prende un attimo di pausa dopo di che proietta su di una parete vicino tutta una serie di dati statistici, di studi e ricerche teoriche che ritengono improbabile l'esistenza dell'Occhio Dominante.
"Teorici? Ma l'avete almeno verificata questa roba prima di prenderla per vera?"... la domanda sembra mandarlo in loop perchè continua a proiettare nuovamente gli stessi grafici e articoli di rivista sulla parete.
Ricordo che insisto un po', dopo di che smetto... [...]

Qui i ricordi finiscono. Ci sono dei dettagli del sogno subito al di fuori della portata della consapevolezza, mano a mano che tento di raggiungerli sfuggono... credo che il motivo sia che non saprei come collocarli all'interno del contesto del sogno così come l'ho ricordato mentre lo scrivevo... a riprova del fatto che la mente razionale, addestrata come è a scrivere cose sensate, tende a scartare i ricordi ai quali non riesce a dare un contesto logico.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 25/05/2016, 9:14

Ieri sera vado a dormire dopo le 3:30, accompagnato dalle due gatte.
Stamane, stranamente, riesco ad essere in piedi al suono della sveglia, meno di 5 ore di sonno più tardi :D

Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti stanotte:

[...] Sono seduto su di una panchina in una via di quella che pare essere una città mediorientale uscita dal primo Assassin's Creed. Alla mia destra c'è mio padre, a sinistra ci sono nell'ordine MS e FC, due carissimi amici.
Sulla nostra testa una di quelle tende sporgenti da negozio/bancarella proietta una piacevole ombra, c'è un sole cocente e deve essere tarda mattinata.Tutto attorno a noi bancarelle di ogni genere e un discreto numero di persone cammina per la via fermandosi di tanto in tanto ad acquistare qualcosa.
Da quello che vedo la via nella quale siamo è il punto più basso della città: è letteralmente delimitata dalle pareti in pietra delle case che la circondano e che ne definiscono l'andamento, e le traverse che vedo sono tutte quante scalinate che vanno verso l'alto. C'è ne è una, ad esempio, subito alla sinistra della bancarella che sta di fronte a noi.
Ed è proprio su quella bancarella che va tutta la mia attenzione quando mi rendo conto che il venditore è lo stesso ragazzo mediorientale che vende armature in Majula (Dark Souls II)
Mi metto ad ascoltare i suoi discorsi con i clienti e a prestare attenzione alle sue vendite e mi rendo conto che è come se avesse qualcosa di "segreto e nascosto" nei suoi affari. In realtà vende cose innocenti e pratiche (erbe, attrezzi da cucina, ecc...) ma tutti i dialoghi che fa contengono almeno un paio di allusioni e giochi di parole che fanno un "doppio riferimento" all'arte dell'assassinare.
Quando lo noto, scherzosamente lo faccio notare a mio padre e, vista l'ambientazione (?!?) e la voglia di scherzare glie lo dico in accento napoletano. Proprio mentre parlo il mercante fa una forte allusione alle nebbie venefiche e io sottolineo la cosa dicendo "Eh, gli si sarà scassato o' tubo, racconteranno quando li troveranno morti stecchiti in casa!" (da leggere con forte accento napoletano), l'enfasi è talmente forte che in alto a destra sopra il tendone del mercante si apre una "vignetta" che descrive la scena del tubo del gas che si rompe, la nube verde venefica che si espande e i due coniugi che vengono trovati morti in casa.
Mio padre scoppia a ridere, proprio in quel momento passano dei carabinieri armati di sciabola (sembrano delle divise da cerimonia anni '50), uno è abbastanza vicino da poterci sentire, allora continuo i commenti sulle attività "losche" del mercante parlando sottovoce e usando un accento ancora più marcato per non farmi capire. Ricordo che dico qualcosa sul fatto che mi chiedo se sarà legale tutto sto assassinare la gente di nascosto, mio padre risponde con una sua riflessione (che non ricordo).

[...] Qui c'è un salto nel sogno, non so se l'ambientazione si trasforma di colpo o se c'è una parte che non ricordo. Forse un microrisveglio...

... so solo che ora siamo seduti sulla gradinata di una chiesa, davanti ad una piazza in porfido. A giudicare potrebbe essere una città Toscana... forse Firenze ma non ne sono certo.
So che ci sono solo più MS, FC ed un'altro paio di amici (tra i quali RR). Stiamo parlando di film e di come abbiano cancellato l'Universo Cinematografico della DC.
Sono piuttosto depresso dalla cosa, parliamo parecchio, discutendo sui pregi e difetti dei due film finora usciti.
Ad un certo punto succede una cosa strana: davanti a ciascuno di noi inizia a sfrigolare nell'aria una nuvoletta di particelle dorate (sembra tipo polvere di fata o scintile di pura energia magica), d'istinto la tocco e so che posso desiderare qualcosa, mi viene in mente un gelato alla fragola e questo inizia a materializzarsi davanti a me.
Mentre lo fa RR mi apostrofa "Luca! Puoi desiderare quello che vuoi e lo sprechi con un gelato alla fragola?". Tutto il resto del mondo va al rallentatore mentre parla, così ho il tempo di rendermi conto di quello che sta succedendo, prendere il gelato mentre aoncora si sta formando, gettarlo in aria e chiedere "Voglio realizzati tutti i miei desideri più profondi".
Il gelato continua la sua parabola in aria, non acora completamente formato. Le scintille dorate che lo stavano disegnando letteralmente invertono il processo, disintegrandolo per poi esplodere di luce dorata nell'aria.
A quel punto c'è un Flash nel sogno, un flash luminosissimo che "resetta" la realtà. Quando torno a poter vedere percepisco la realtà diversa, percepisco me stesso diverso, l'aria stessa è leggermente dorata.
Cammino verso la gradinata dove sono seduti i miei amici e, mentre mi siedo, chiedo a MS "Ciao, l'hai visto ieri sera il film della Justice League?". Qui avviene in me una spaccatura di coscienza che avrebbe potuto condurmi alla lucidità: una parte di me, quella che sta vivendo il sogno, non ricorda minimamente il film, ma sa che il Luca del sogno l'ha visto, e che sta raccontando la verità ai suoi amici.
MS mi fa "... No? Ma... l'hanno fatto?"
"Sì... faceva parte dei miei desideri. Ed è bellissimo, stasera vi accompagno a vederlo, volentieri" Faccio una pausa "Sapete, hanno fatto anche una trilogia di Green Lantern, il primo era talmente bello! Ora però, con il nuovo universo condiviso alle porte, stanno pensando ad un reboot. Ci sta"
Non ho nessun ricordo e nessuna conoscenza riferita alle affermazioni che sto facendo, ma di nuovo so che è così per il Luca che sta parlando, e lo lascio parlare.
Mi rendo conto che se si sono avverati quei desideri riferiti all'Universo Cinematografico della DC, si sono probabilmente avverati anche gli altri... mi rilasso beato, sorridendo al sole dorato con le mani intrecciate dietro la nuca.

Poi, il sogno mi mostra cosa è successo nel mondo, cosa ha causato l'arrivo repentino di quell'energia fortunata che ha colto non soltanto noi, ma parecchie persone in tutto il mondo:
un giovane e brillante programmatore è stato assunto dalla banca più grande e potente del mondo per creare un programma (non ricordo il suo scopo. So solo che era semplice ma geniale). La banca stessa, visto il risultato, ha proposto al ragazzotto di assumerlo con uno stipendio di 70 Miliardi di dollari all'Anno, lui ha rifiutato, dicendo che è una somma esagerata e si è fatto assumere per uno stipendio che comunque l'avrebbe reso ricco ma avrebbe allo stesso tempo lasciato dei soldi per gli altri abitanti della terra. Quella sua rinuncia ha creato un accumulo di energia benefica che si è manifestato con quelle scintille dorate e con la possibilità di esprimere desideri da parte degli altri abitanti della terra.
[...]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 22/08/2016, 9:46

Ieri riesco finalmente a trovare la motivazione ed esprimo l'intento di tornare a sognare e a tenere il Diario Onirico.
E' un paio di settimane che mi frulla per la testa, ma non ero mai riuscito a focalizzare l'Intento, ma stamattina, finalmente, eccomi qua :)

Ecco cosa ricordo dei sogni fatti stanotte:


[...] E' tutto piuttosto confuso, uno di quei sogni fatti di concetti astratti più che altro, quello che ricordo è che Hired Guns (un vecchio gioco per Amiga) è importante perchè sta su 5 dischetti e quindi ha l'icona di avvio bianca.
E' un concetto che mi arriva prepotente attraverso il caos del sogno più e più volte... ci sono altri giochi che arrivano a 4 dischetti e sono discretamente importanti, ma l'icona è scura. L'unico veramente importante è Hired Guns, che di dischetti ne ha 5.
Non ho minimamente memoria di cosa significassero le altre parti del sogno, ricordo solo l'importanza di Hired Guns, importanza che viene rappresentata sempre da un'icona di lancio rettangolare (come se fosse un ritratto) con lo sfondo bianco e il disegno in toni di grigio sopra. Immagine che irrompe nel sogno ogni volta che arriva quel concetto, cosa che succede 4 o 5 volte almeno.
[...]


Secondo sogno


[...] Sono in campeggio con una ragazza che almeno in parte è SM, in parte mia sorella, in parte altro. Ricordo che è notte, non c'è la luna e si vedono poche stelle, siamo in una tenda da 3 posti e il terreno è tutt'altro che adatto ad un campeggio: continue pendenze, sassi, rottami, rami rotti... sembra un'inizio di discarica abusiva a cielo aperto.
Tant'è che per muovermi uso un casco da astronauta, vagamente simile a quello di Infestation (altro vecchio gioco per Amiga), indossarlo mi riduce la visuale, ne sento il peso e il respiro diventa rumoroso grazie ai respiratori che mi permettono di attingere alle bombole. Mano a mano che passa il tempo nel sogno ho sempre più ricordi del vero motivo per cui sono lì (come se il background della trama mi venisse rivelato mano a mano): sono un Estrattore e sono lì per estrarre qualcosa (nel sogno davo per scontato che cosa fosse) dalla sabbia, il campeggio è una copertura.
Gli Estrattori devono fare attenzione ai bambini: non gli si possono avvicinare (un po' è come se volessi tentare di violentarli, un po' il bambino annulla le capacità dell'Estrattore). Sta di fatto che però per rendere più veritiera possibile la copertura del campeggio invitiamo degli amici a raggiungerci e abbiamo una bambina con noi, bambina che non subisce nulla dalla mia presenza e che non mi causa nulla... un po' penso che sia perchè sono sotto copertura e quindi non sto effettivamente facendo l'estrattore, un po' perchè in fondo sono tutte favole. Comunque sia in questo sogno i bambini mi danno un po' la sensazione delle bambine di Bioshock, anche perchè quando penso al concetto di bambino, è sempre al femminile.
Arrivano i nostri amici e facciamo una piccola festicciola in tenda, che ovviamente è abbastanza capiente per tutti, unica regola: togliersi le scarpe prima di entrare. Non ho molti ricordi della festa, se non quelli di paia su paia di scarpe che vengono tolte e lasciate fuori quando l'ospite è già entrato per 3/4 (entrano strisciando o a carponi e si tolgono le scarpe facendo leva con un piede sull'altro, calciandole lontano).
Finita la festa ricordo che faccio un giro di ispezione indossando l'ingombrante casco da astronauta, è ancora più buio e ricordo che mezze incastrate nel terreno trovo diverse scarpe spaiate "lasciate li da quelli troppo bevuti per riuscire a ritrovarle entrambe" penso. In questo giro di perlustrazione vedo meglio la disposizione dell'accampamento: la tenda sta su un declivio erboso piuttosto dolce purtroppo costellato da un discreto numero di fastidiose pietre, mentre la macchina (un suv) sta su un piano leggermente rialzato rispetto alla tenda, come se fosse su una collinetta in miniatura.
Inizio a pensare di dover iniziare a fare l'Estrattore...

[...]

Qui il sogno salta ad una scena completamente diversa: sono con il mio casco su di una banchina in legno, è un mattino presto di primavera: l'acqua riflette l'azzurrogrigio del cielo e si vede ad occhio che è fredda.
Le piccole e placide onde battono una spiaggia di sabbia grigia, umida, piena di pezzi di legno ed alghe lasciate dalla marea, la superficie irregolare piena di montagnole e buche create un po' dalle correnti dell'acqua, un po' da persone ed animali.
In fondo alla banchina c'è parcheggiata in acqua una 500 modello nuovo riadattata a motoscafo, da questa scende un vecchio pescatore vestito alla Sampei solo con colori meno sgargianti che ben si adattano alla sua pelle scura e resa rugosa dalla salsedine. Di fianco a lui una bimba di 7-8 anni che mi corre incontro. Istintivamente inizio a giocarci rincorrendola, fino a che il vecchio pescatore mi apostrofa "Un Estrattore che gioca con una bambina... che mondo è diventato questo?".
Le sue parole secche mi riportano alla realtà... mi allontano dalla bambina che cerca di continuare a giocare "Poverina, non capisce..." penso, mentre divento freddo e scorbutico per allontanarla senza farle del male.
Mi giro, dando le spalle al mare e mi incammino verso il limitare della spiaggia: qualche decina di metri davanti a me, leggermente più in alto (la spiaggia ha una buona pendenza) vedo una strada, una costruzione in legno bianco con un porticato davanti all'ingresso ed un'insegna: un piccolo bar-emporio, c'è un pickup parcheggiato vicino e le luci sono accese, sicuramente è aperto.
Mi ci dirigo mentre ogni qualche passo scavo nella sabbia della spiaggia cercando qualcosa che do talmente per scontato da non avere bisogno di richiamarne il nome o il concetto (Tant'è che tuttora rimane un mistero :D)
[...]


Terzo sogno


[...] Sono in macchina e sto rientrando da un cliente in Veneto (nel sogno faccio ancora il vecchio lavoro), mi chiama DB dicendomi che c'è MX da un cliente piuttosto ostico e ha bisogno di supporto almeno morale. Gli dico che il cliente è sulla strada e posso passare a salutarlo mentre rientro. Detto fatto esco dall'autostrada e raggiungo la fabbrica del cliente.
Entro e quando raggiungo gli uffici (un corridoio che passa in mezzo a diverse stanze con pareti a vetro) vedo i responsabili dell'azienda in riunione. Uno di questi, una signora che sta parlando con un'uomo grande e grosso con l'aria piuttosto altezzosa socchiude la porta e mi fa "Luca! Sei passato prima del previsto?"
In quell'attimo penso "Non sono mai venuto qui, non dovremmo conoscerci"... poi la mia mente viene bombardata di ricordi dove effettivamente sono già stato da quel cliente (un po' come se il sogno si stesse auto/modificando? O magari auto costruendo? e io ne fossi almeno in parte consapevole), quindi la saluto con un sorriso e le chiedo "Dove è MX?"
Lei mi indica una stanza in fondo al corridoio e mi ci incammino, da quel punto in avanti tutte le persone che incrocio mi salutano e scopro di averle conosciute in precedenti interventi.
Raggiungo la sala dove c'è MX e vedo che sta convertendo il Database dell'applicazione all'ultima versione, gli chiedo come va, mi fa vedere un paio di query e gli confermo che è tutto ok, sta andando per il meglio.
Mi ringrazia, alleggerito, lo saluto, esco dall'azienda, salgo in macchina e riprendo il viaggio verso casa...
[...]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 23/08/2016, 8:46

Questa notte, nonostante la scarsa qualità del sonno, Lucido! : Yahooo : : Beer : : Yahooo :

Ecco la pagina del diario:
http://www.sognilucidi.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=8575&p=95298#p95298

Riaddormentandomi ho fatto un'altro sogno:


[...] sono seduto ad un banco e sono piuttosto teso: sto per dare l'esame di maturità. L'aula è piuttosto grande, sproporzionata rispetto al numero di esaminandi. Di fianco a me, alla mia sinistra, c'è un banco vuoto, alla mia destra ci sono GLF e MX (due ex colleghi). Sul lato destro della stanza, rispetto alla mia visuale, c'è una grossa scrivania alla quale è seduto CB (altro ex collega) di fronte a SC, GR ed un paio di signore (I due ex titolari e due sconosciute): sta venendo esaminato in questo momento. Ho sul banco alcuni fogli, appunti di cose che ovviamente non ho studiato.
L'esame di CB pare andare piuttosto bene, gli chiedono cose inerenti al lavoro, al suo lavoro. Inizio a rilassarmi in parte, anche se la tensione rimane. Quando CB torna al banco, quello alla mia sinistra, e sorride annuendo come suo solito, per dire che è andato tutto bene, SC viene al mio banco portando una valangata di fogli... gli do un'occhiata e riconosco li sopra tutte le volte che ho aiutato un collega usando le mie conoscenze e le mie capacità, sono parecchi. SC mi sorride e torna alla scrivania, sorridendo. Mentre si allontana dice qualcosa a mezzavoce a proposito della facilità del mio esame. Quando raggiunge il suo posto mi chiamano.
MI alzo e mi incammino lentamente verso la scrivania, sono agitato e vorrei non dover dare quell'esame... poi, quando mi siedo e sento il calore umano che proviene da SC e GR mi rilasso e penso già a quando pubblicherò il mio status su Facebook: "Diplomato!"
Studio la signora seduta davanti a me... non ha l'aria da informatica... "Oddio, ti prego... non una domanda di storia! Tutto ma non storia!"
La signora mi sorride, GR fa "Cominciamo?", la signora prende un volume dalla copertina rossa imboscato sotto a dei fogli di carta... Storia!!!! : Blink :
Inizio a sentirmi fortemente a disagio... lei sfoglia il libro, continua a sorridere e mi fa la domanda, alzando lentamente lo sguardo "Questo signore è stato costretto a vincere una gara, in Emilia (la domanda è lunga e articolata, ma in realtà ha usato pochissime parole)... se le dico "A tutta manetta!" forse le posso dare una mano. Cosa mi sa dire di questa vicenda?"

Panico

Lei mi guarda, sorridente
Silenzio

Panico

Deglutisco, mi passano in mente due risposte possibili: una vecchia tappa della Mille Miglia e un'altrettanto vecchia tappa del Giro d'Italia
"... mi vengono in mente due aneddoti" le faccio, lei inclina il capo di lato, mi guarda interessata "mi lasci qualche istante per capire quale è quello corretto".
Bluffo, lo so, lo sento... ho appena degli spunti di ricordo e non riuscirei a distinguere un'evento dall'altro tanto i due ricordi sono intrecciati

Silenzio

Panico

Lei mi guarda... io prima abbasso lo sguardo, poi lo rialzo e con coraggio proferisco "Non lo so"
Un'attimo di pausa, il suo sguardo inintelleggibile
Poi continuo "Guardi, preferisco dirle che non lo so piuttosto che sparare una risposta a caso, mi sembra più serio. D'altronde se fossi sul lavoro e il cliente mi chiedesse un'informazione o un calcolo e non li sapessi sull'istante sarebbe pericoloso dargli informazioni delle quali non sono per nulla certo, sarebbe più professionale ammettere che non lo so e chiedergli il tempo necessario per svolgere i calcoli o ricercare l'informazione"
Lei rimane impassibile il tempo necessario affinchè il sogno finisca [...]
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"

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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 24/08/2016, 8:35

Primo sogno, prima di fare il secondo me lo ricordavo decisamente meglio, poi ha iniziato a svanire, questo è quello che ricordo ora


[...] Sono al pub e sto parlando con MM, non ricordo di cosa, poi il discorso va a finire su di noi ... "Tu credevi io avessi una cotta per te, vero?" mi dice, riferita a più di un anno fa
Ricordo pochissimi dettagli, solo l'argomento nel quale siamo entrati e questa frase.
[...]



Secondo sogno, sfumato all'inizio, molto vivido alla fine... credo a causa delle forti emozioni e sensazioni che mi ha fatto provare subito prima del risveglio


[...] Sono a casa dei miei, che funge da base/tappa per qualcosa di importante. Mia madre mi sta preparando colazione molto presto, perchè poi devo fare il giro dei dormitori e assicurarmi che tutto vada bene (??? questa parte del sogno è parecchio nebulosa, credo fosse così).
Ad un certo punto arriva mia sorella, è una ragazzina (mi rendo conto in questo momento che anche mamma è piuttosto giovane, non più di 30 anni), succede qualcosa e alla fine dobbiamo andare in garage a prendere delle cose che non ricordo.
Qui il sogno si fa molto vivido: scendiamo le scale in cemento che portano al garage e vedo che sono piene di polvere e ragnatele: per qualche motivo il garage non viene usato da anni e entrarci è piuttosto disagevole.
Mamma ci sta accompagnando, per farci coraggio: in mano ha una lanterna per fare luce.

ARACNOFOBI NON LEGGETE DA QUI IN AVANTI

Arrivato alla fine delle scale il garage è esattamente come lo immaginavo: buio, pieno zeppo di ragnatele impolverate e piuttosto inquietante. Oltre alle ragnatele che pendono dal soffitto e che si propagano dalle pareti, ci sono due gruppi di ragnatele enormi che formano dei grossi cilindri, delle sorte di "tubi" del diametro di quasi un metro che delimitano una sorta di corridoio virtuale quasi privo di ragnatele: basta percorrerlo chini e si evitano buona parte di quelle che scendono dal soffitto.
Mamma e mia sorella vanno avanti per prime percorrendo il corridoio tra le ragnatele... ora tocca a me.
Ho la luce delle scale che ancora mi avvolge e la lanterna di mamma che mi chiama invitante a se, a separarci il corridoio tra le ragnatele.
Inizio a percorrerlo, quasi a carponi tanto sono chino, guardo dove metto i piedi ma facendo così non seguo bene il corridoio e vado a finire contro le ragnatele alla mia sinistra... appena me ne accorgo chiudo gli occhi e tento maldestramente di rimettermi in pista... vi lascio intuire il risultato...
Inizio ad agitarmi, nel tentativo di scacciarle ma più mi muovo e più le sento forti su di me...
mi sveglio e per un'istante realtà e sogno si fondono tra loro, il muoversi del mio corpo sotto le lenzuola da al contatto con la pelle la sensazione di essere realmente avvolto dalle ragnatele, mi libero del lenzuolo con un gesto automatico del braccio, dopo di che finisco di svegliarmi, baciato dalla luce dell'alba :D
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 25/08/2016, 8:55

Questa notte so di aver sognato, ma al risveglio ho soltanto sprazzi confusi di ricordi che si sciolgono appena cerco di raggiungerli.
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 26/08/2016, 15:37

A volte una bella passeggiata al sole e all'aria fresca può rinfrescare la memoria dopo ad un risveglio apparentemente privo di memoria onirica.

Vediamo cosa ricordo ora dei sogni fatti stanotte:


[...] Sono ad una delle mie prime lezioni di canto acappella, stiamo per provare una canzone della quale conosco sì le parole, ma non ricordo l'intonazione... e l'istruttore ci chiede per l'appunto se la conosciamo.
"Non ricordo l'intonazione, ma immagino sia scritta sugli spartiti che ci stai insegnando a leggere?" Non ricordo la sua risposta (a parte un sorriso), ricordo solo che il tutto stava avvenendo la notte, fuori dal castello di Fossano, ed eravamo un gruppo di ragazzi e ragazze messi in cerchio (Scena praticamente identica ad uno dei momenti più belli della serata di ieri, dove mi sono fermato proprio fuori dal castello ad ascoltare un piccolo coro acappella improvvisato).
Ricordo la sensazione di non essere ancora in grado di leggere le note sullo spartito, ma ero comunque sereno e tranquillo perché sapevo che quella nozione mi sarebbe arrivata dall'istruttore e dagli altri cantanti del coro.
[...]


Secondo sogno


[...] Intercetto non ricordo come una chiacchierata tra due malviventi, uno dei quali uno stalker stupratore seriale, stavano discutendo degli orari abituali di SR e del modo in cui il secondo, grazie alle informazioni del primo, sarebbe potuto entrare in casa sua ed abusare di lei.
Senza perdere tempo corro verso casa di SR per avvisarla del fatto, in questo sogno lei abita in un condominio del tutto simile a quello dove ho vissuto con i miei da bambino, ma situato in Fossano, lungo la via che porta dalla vecchia casa di RR alla chiesa della parrocchia del quartiere. Mi ricordo che è notte, suono al suo citofono, lei è appena entrata in casa, mi risponde e le spiego del pericolo in maniera piuttosto agitata.
Ricordo che mi fa salire su e mentre salgo le scale continuiamo a parlare (credo al cellulare) decidendo se cavarcela da soli (abbiamo fatto entrambi abbondanti allenamenti da difesa personale) o se chiamare le forze dell'ordine.
[...]
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 29/08/2016, 10:37


[...] Sono a Parigi, in una sorta di viaggio per Vacanza-Lavoro, nel senso che starò lì per un paio di settimane le cui giornate sono suddivise tra vacanza e lavoro.
E' fine Agosto, ed è notte. Il luogo nel quale risiedo è una sorta di base/accampamento che è un mix tra un campeggio, degli uffici e una base militare tipica di una forza ribelle o della resistenza.
Allo stesso tempo però ci sono delle strutture del tutto simili ai palazzi che si possono trovare nel centro di Parigi.
Sono al telefono, sto parlando con una persona, e questa persona è SM. Stiamo parlando del suo viaggio per raggiungermi: sta venendo a Parigi in bicicletta. Pare dispersa, non riesce a capire dove è.
Mi viene in mente che deve essere parecchio stanca e deve essere stata parecchio folle a decidere di fare questo viaggio... tra l'altro devo essere stato parecchio folle anche io a lasciarglielo fare (in sogno io e SM siamo nuovamente/ancora sposati). Improvvisamente la telefonata diventa una chiamata su Skype che sto effettuando con un palmare potentissimo, tant'è che mentre parliamo mi interfaccio via web con il navigatore montato sulla sua bicicletta e scarico le sue coordinate attuali. Sul video del palmare compare una mappa dell'europa piuttosto stilizzata, poi in pieno stile filmaccio mano a mano che si completa la ricezione delle coordinate, la mappa zoomma e si dettaglia. Inizialmente sembra completamente fuori strada, lontanissima dalla via che passa per Lione, come se avesse fatto il giro da Strasburgo.
"Ma... Lione l'hai già passato?" Le chiedo
"Boh...? No... non ho neppure visto il cartello" Risponde lei confusa e sempre più preoccupata.
Eppure vedo chiaramente la sua posizione blippare vicino al Nord/Est della Francia... no... non può essere stata così veloce... mentre il palmare finisce di zoomare vedo Parigi ingrandirsi e la sua forma a stella (così è in questo sogno) dapprima riempire lo schermo e poi farsi sempre più grande mentre lo zoom finalmente centra la posizione di SM ed incredibilmente la fa blippare appena dentro una delle punte della stella.
Rimango incredulo per qualche istante poi le parlo "Ehi! Cavoli ma sei stata bravissima! Sei praticamente appena entrata in Parigi! Guarda, ti mando l'elaborazione della tua posizione, assieme alle coordinate della base!"
[...]
Il sogno passa al momento in cui SM entra nell'accampamento e sbaracca le sue cose nella mia stanza, in questo momento il sogno inizia a manifestare quello che è il mio "calendario attività" previsto per questa residenza a Parigi: un paio di giorni di lavoro, 5 giorni di vacanza, 5 giorni di lavoro, 5 di vacanza e così via. Tra l'altro mi viene in mente che sto sostituendo il responsabile organizzativo della base, quindi ho una responsabilità non da poco. SM è arrivata proprio durante il periodo di lavoro, poco prima del previsto. Poco male, riuscirò ad organzizzarmi.
Il mattino successivo guardo l'elenco delle cose da fare: ci sono 5 modelli di Gundam da mandare a riparare, devo prendere contatto con dei clienti, organizzare delle sessioni di teleassistenza piuttosto importanti, organizzare degli interventi presso clienti, sia commerciali che tecnici, ai quali partecipare direttamente, ecc... (La base ribelle è un bel mix con l'ufficio del mio vecchio lavoro)
La gestione dell'ordine dei 5 Gundam da riparare è complessa e se faccio quella subito, in questi due giorni non riuscirei a fare altro, per cui preferisco spenderli ad organizzare le altre cose, compreso pianificare la gestione stessa dell'ordine di riparazione dei Gundam. Detto fatto pianifico il mio calendario, contatto alcuni clienti per gestire le date degli interventi compatibilmente con le mie e le loro ferie, mi appunto di portare l'ordine dei Gundam come prima cosa il primo giorno lavorativo della settimana successiva... la sera riesco a godermi il tempo con SM... sto facendo un bel lavoro.
Il secondo giorno mi chiama un cliente piuttosto ostico per dirmi che, visto che deve essere preparato e di buon umore per parlarmi (proprio non ci piaciamo a pelle), vuole pianificare l'intervento per il 23 di Agosto, non per il 22. Gli do l'Ok, combino altre cose con altri clienti, poi mi viene da controllare la data del 23, visto che ho il sentore di essere in ferie quel giorno... no, è il primo giorno lavorativo della sessione di 5 giorni appena successiva alla prima sessione di vacanza. Bene, sposterò i Gundam al giorno successivo.
Passano i 5 giorni di vacanza (dei quali non ricordo nulla, solo la sensazione di piacevolezza), vado dal cliente ostico (che ha una officina metalmeccanica all'aperto, mixata con degli uffici), la trattativa non porta ad un gran che e me ne torno a casa con un nulla di fatto (anche se un po' me lo aspettavo).
Il giorno dopo vado alla nostra officina e porto al responsabile l'ordine dei 5 Gundam da riparare, lui mi guarda come se fossi impazzito, dicendo che stanno iniziando le ferie degli operai e che non posso di certo aspettarmi che vengano riparati tutti subito, tant'è che alcuni pezzi vanno ordinati e ci vorranno giorni... ho il vaghissimo sentore che tutto questo non doveva succedere, ma non posso di certo cambiare la realtà dei fatti, quindi mi limito a concludere la cosa salutandolo e dicendogli di fare del suo meglio. I rimanenti giorni lavorativi passano piuttosto tranquilli, riesco a gestire gli altri clienti e a concludere alcuni lavori.
La sera dell'ultimo giorno arriva il responsabile operativo della base e quando lo incontro mi chiede come sta andando, inizio a raccontargli quando scatta l'allarme dicendo che siamo sotto attacco e di preparare l'uscita dei Gundam. Lui mi guarda fisso negli occhi, come per dire "Dimmi che sono riparati!"... io gli rispondo che ho portato l'ordine qualche giorno prima in officina ma non c'è ancora stato tempo.
Lui mi guarda, dapprima incredulo, poi deluso, profondamente deluso, poi furente... inizia ad urlarmi in faccia che sono un incompetente, che oltre a questa cosa ho scazzato le relazioni con quell'altro cliente e che non solo sono sollevato dall'incarico ma che proprio il lavoro di informatico non fa per me e che posso scordarmi di farlo per il resto della vita.
Io incasso, ma dentro di me qualcosa si muove, qualcosa di profondo, viscerale, sento un forte senso di ingiustizia nei miei confronti, sento il conflitto tra quell'ingiustizia ed il dubbio di non aver fatto le cose nel modo migliore possibile, sento rabbia, tanta, tanta rabbia partire dalle viscere e raggiungere lo stomaco... il sangie mi pulsa nelle vene, sento in bocca il gusto dell'adrenalina... senza salutarlo scatto via, camminando veloce verso una meta precisa che so soltanto istintivamente quale è, percorro un corridoio, scendo delle scale in cemento e mi trovo nel garage della casa dei miei genitori... voglio stare li per piangere ed urlare, quando mi ricordo che mia sorella vi ha appeso un sacco da Boxe... lo vedo! Lo raggiungo ed inizio a sfogarci contro tutta la rabbia che ho dentro, lo colpisco con tutte le forze che ho, facendolo muovere e rimbalzare ad ogni pugno
[...]


Qui mi sveglio. Nonostante la forte carica di ansia dell'ultima parte del sogno mi sono svegliato sereno, come se mi fossi veramente sfogato contro un sacco da boxe.
Bello :)
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Re: Diario Onirico di Saladriel

Messaggioda Saladriel » 14/09/2016, 8:10


[...] Parcheggio la macchina nel cortile della baita, c'è una spanna di neve lungo il bordo della strada, e fa discretamente freddo. E' pomeriggio inoltrato e sono largamente in anticipo.
In macchina con me un ragazzo che (stando alle memorie del sogno) ha già partecipato al ritiro della stagione scorsa assieme a me. Non ne ricordo il nome, neppure la fisionomia, so che è molto simpatico ed è sulla trentina scarsa. Il ritiro di questa stagione è diviso in passeggiate meditative a turni e, se non ricordo male, il mio inizia il mattino successivo. Visto però che quando non partecipi alla camminata ci sono altre attività ho pensato di arrivare all'apertura della baita, in modo da godermi tutto quanto il ritiro al 100%.
Appena scendiamo dalla macchina entriamo all'interno, è una baita in pietra viva piuttosto grossa, le dimensioni sono quelle di un piccolo ostello. Prendiamo il corridoio principale verso sinistra ed entriamo nella camerta degli uomini, dove scopriamo che un altro ragazzo è arrivato poco prima di noi e ha già scelto il letto. Io ne scelgo un altro ancora libero (sono letti a castello e ne prendo uno in alto), dopo di che ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno, fino a quando non si arriva a parlare di videogames, al che perdiamo il concetto del tempo :D
Mentre parliamo arriva EF, l'organizzatore del ritiro, ci salutiamo calorosamente e lui mi fa "Ah, ma sei già qui!"
"Si, il mio turno dovrebbe essere domani mattina" gli faccio, lui sbircia su un elenco di nomi scritto a mano e conferma dicendo "Si, sei nel primo gruppo di domani"
"Ecco, sono venuto prima per stare tranquillo con i tempi e godermi il ritiro a pieno", lui sorride, annuendo.
"Altri sono già qui da giorni, sono andati a fare una camminata in montagna, dovrebbero iniziare a rientrare ora che sta imbrunendo"
Mentre parla guardo fuori dalla finestra verso il sentiero che porta alle montagne, il cielo sta passando dall'azzurro all'indaco e le fiancate dei monti stanno assumendo una colorazione che va dal marroncino ferroso al rosso tramonto. Lungo il sentiero vedo dei puntini muoversi nella nostra direzione e, col passare dei secondi, diventare più grandi fino a poter riconoscere delle persone che camminano in discesa.
Sto un paio di minuti alla finestra, sento il cuore pulsare e vibrare in quel modo particolare... so che da qualche parte sto sperando di vedere IM, non ho una cotta per lei, ma è una bellissima persona e mi riempio di gioia ogni volta che la vedo. E così è, riconosco la sua sagoma slanciata scendere in coppia assieme ad un'altra ragazza.
Proprio in quel momento sento una mano che mi si appoggia sulla spalla e il ragazzo che ho accompagnato fino qua in macchina inizia a parlarmi, sciogliendo l'incanto.
Mi sta accennando qualcosa a proposito di un PC nella sala di ricreazione e di un vecchio arcade con la grafica disegnata da Myazaki, mentre lo seguo incrocio alcune delle persone che sono rientrate, scattano saluti e abbracci mentre nei corridoi e nelle stanze inizia ad esserci un discreto viavai di gente che si scalda al fuoco, si cambia, entra ed esce dalle docce. Andando alla sala di ricreazione passiamo davanti alla camerata delle donne e mi scappa un'occhiata all'interno, ce ne sono due o tre che si stanno cambiando, ma nessuna traccia di IM.
Arrivati davanti al PC il ragazzo mi dice che questo è stato il frutto della prima collaborazione tra lo Studio Gibli e una software house, si tratta di un videogame seconda metà anni '80 e lui ha recuperato la versione MS-DOS per scheda VGA, praticamente identica alla versione arcade.
Appena lo fa partire mi salgono su i ricordi di averci già giocato (cosa non vera, i l videogame non esiste nella realtà), sia al bar vicino alle scuole medie, sia con il MAME durante una sessione nella quale avevo provato Arcade di ogni genere provenienti da quel periodo (qui mi vengono in mente ricordi di altri videogame che ho giocato in sogno anni fa, sogno appunto dove stavo smanettando con il MAME e ho provato almeno 4 o 5 arcade, talmente ricchi di dettagli che potrei scriverci un'altra pagina del diario, nonostante il tempo che è passato).
Il gioco ha una visuale dall'alto, alla Gauntlet, ed il personaggio è un mago con tunica e cappuccio a punta color viola (nonostante la visuale fosse dall'alto il suo sprite e quelli dei nemici sono disegnati di profilo, in una prospettiva falsata tipica di alcuni videogame di quel periodo). Da quello che vedo il gioco consiste nel raccogliere gli incantensimi che si trovano lungo il percorso, entrare in mini labirinti e risolverli per recuperare i tesori che ognuno di essi nasconde. Le meccaniche sono molto semplici, ma il gameplay è così accattivante che ci perdiamo nel giocarlo, dimenticandoci del trascorrere del tempo.
Ad un certo punto sento un rumore provenire dalla porta della stanza, vado a sbirciare e vedo che nel cortile fuori è pronta la tavolata per la cena e stanno iniziando la meditazione/ringraziamento per il cibo. Vedo EF e altri due membri anziani a cavallo di struzzi fare la danza propiziatoria nel prato in discesa davanti alla tavolata, il tutto è accompagnato da tamburi tribali.
Non mi stupisce affatto che improvvisamente sia estate, il prato sia ricoperto d'erba e nonostante l'ora ormai tarda il sole debba ancora iniziare a tramontare.
"Ehi..." faccio al mio amico "Cena è pronta, ci tocca andare"
"Dai, finisco ancora questo livello, aspettami!" risponde, senza staccare gli occhi dal monitor.
Io ci penso un paio di secondi, poi penso una cosa del tipo "col cavolo" e mi incammino verso il cortile.
La preghiera/meditazione è un rituale piuttosto sciamanico e le persone in attesa di mangiare sono in piedi in fila con la schiena al muro e stanno battendo le mani ed i piedi scalzi per terra a tempo con il ritmo dei tamburi, in una sorta di danza accennata.
A gruppi prestabiliti si parte e si fa un giro del cortile saltellando a ritmo come indigeni attorno ad un fuoco e ci si siede nei primi posti rimasti liberi sulla tavolata. Mi unisco alla fila contro la parete proprio mentre un gruppo di ragazze finisce il suo giro e si siede a tavola, appena in tempo per partire, tocca subito a noi fare il giro successivo.
Mentre parto spero di finire in una sedia vicino ad IM [...]
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