Lunedì 7 dicembre 2015Finalmente stanotte sono riuscito a documentare uno di quei sogni di tipo "geografico", come li chiamo io, avvenuto nel primo ciclo del sonno. Come già avevo detto molte volte, la caratteristica saliente di questi sogni è l'ambientazione: mi trovo nella zona in cui abito, ma questa appare mutata rispetto alla realtà, ad esempio le strade seguono dei percorsi strani, portano in luoghi sconosciuti e misteriosi, l'ambiente naturale ha delle caratteristiche surreali, ecc. Quello strano senso di mistero che mi rimane al risveglio è notevole e piacevolissimo. Purtroppo questi sogni a sfondo geografico, per una ragione che ancora non conosco, sono perlopiù localizzati all'inizio della notte, e per questa ragione non riesco quasi mai a ricordarli, né tantomeno annotarli sul diario. Ma stavolta è andata diversamente e sono riuscito a catturarne uno
Ieri sera vado a dormire alle 00:20, ma mi addormento più o meno poco prima dell'una.
467) Il sogno è molto vivido ed è composto da varie scene che cambiano in modo repentino, ma che hanno come denominatore comune il fatto di essere ambientate nella zona in cui vivo, con tutte le caratteristiche modificate di cui ho parlato in apertura.
Sicuramente le parole del racconto non riusciranno a descrivere al meglio l'atmosfera onirica, ma devo ammettere che è stato uno dei migliori sogni che abbia fatto negli ultimi mesi, anche se alla lettura può risultare banale.
Sono sicuro che prima ci sono state altre scene, ma si tratta soltanto di vaghe sensazioni.
Sono da solo alla guida di una macchina (nella realtà non ho nemmeno la patente), e sto percorrendo le vie di una città della mia zona, che in realtà non esiste, anche se ho la vaga convinzione di essere a M, un paese a una decina di chilometri da casa. È sera, e lo si riconosce dal cielo tinto di un blu scurissimo solcato da delle scie di color rosso, tipico degli ultimissimi istanti prima del tramonto. La limpidezza di questo cielo è spettacolare, vedo anche la Luna, ma non ricordo la presenza delle stelle. Sto percorrendo dei lunghi viali alberati nella periferia di questa città sconosciuta e su entrambi i lati ci sono lunghe file di lampioni accesi, con una luce di colore arancione, luce che crea un'atmosfera a tratti surreale. La città è deserta in ogni sua via che attraverso e questo mi trasmette un senso di tranquillità incredibile, ma nello stesso tempo una certa solitudine. Qui il ricordo però si fa confuso, forse c'è un cambio di scena che poi sfocia nell'episodio successivo.
Dopo un po' abbandono questa città sconosciuta, e mi trovo a percorrere, sempre in automobile, dei lunghissimi rettilinei al centro di una pianura immensa e anch'essa deserta: non si vede nessun tipo di costruzione nel raggio di chilometri. Ma se prima era sera, ora il cielo è leggermente più luminoso, dev'essere mattina presto e tutto il paesaggio è immerso in una leggera nebbia. Ad un certo punto del mio tragitto la strada è interrotta da un passaggio a livello chiuso, al di là del quale i binari tagliano la strada quasi perpendicolarmente. Faccio quasi fatica a frenare, infatti il muso della macchina sbatte lievemente contro la sbarra, ma infine mi fermo.
/Cambio di scena
Non ricordo cosa succede nel frattempo, ma ora mi ritrovo a piedi, lungo una stradina di campagna, la nebbia di prima si è diradata. È l'alba e i raggi del sole tagliano radente l'orizzonte di un cielo limpidissimo, anche se sopra di me scorgo uno strano ammasso nuvoloso (o forse un pianetone???
). Ora sono convinto di percorrere la stradina che scorre a fianco alla ferrovia che passa dalle parti del mio paese, ma anche qui tutto si mostra profondamente mutato e surreale. Su entrambi i lati della strada, ma ad una certa distanza da essa, ci sono dei boschi più o meno radi di alberi spontanei, al di là dei quali dovrebbe esserci la famosa ferrovia (che sia la stessa di prima?). Proseguo ancora su quella strada, dopo un po' gli alberi diventano meno fitti e ad un certo punto sulla destra c'è una specie di luogo recintato, forse uno zoo o forse soltanto una stazione di servizio, ma non ci giurerei. Da questo punto in avanti la strada ritorna larga e asfaltata e continua sempre in modo rettilineo fino a chissà dove.
/Cambio di scena
Sono sulla strada dalle parti della cascina C. nei dintorni del mio paese, che nella realtà dovrebbe condurre verso il fiume Po, ma che qui segue un percorso veramente strano. La strada è sempre sterrata, e io la sto percorrendo a piedi. Per un lungo tratto è immersa in un fitto bosco, a sinistra della strada la terra sale, forse perché mi trovo ai piedi di una collina, mentre al di là del margine destro c'è un salto di circa due metri, al di sotto del quale c'è una piana con varie casette di legno, sempre immerse nella vegetazione. Dopo diverse centinaia di metri percorsi su questa strada, sbuco in un vasto spiazzo di cemento con delle case e dei capannoni, forse un'azienda agricola.
Il risveglio è alle ore 2:10, ed è una sensazione strana, come se fossi riemerso da un abisso, a testimonianza del fatto di quanto sia profondo il sonno all'inizio della notte. Mi chiedo sempre come tutto ciò ci sia stato in soli dieci minuti di rem o poco più...
Sogno fatto in mattinata.
468) Sono in classe nella scuola che ho frequentato. Tutto il sogno (di cui ora non ricordo praticamente nulla, perché non l'ho scritto subito) è incentrato sul fatto che a breve ci sarebbe stata un'interrogazione di letteratura inglese, ma come al solito non ho studiato niente e per questo motivo rimango in tensione tutto il tempo. A questo punto, proprio sul risveglio, mi accorgo che sto sognando, ma ormai è troppo tardi, così cerco in tutti i modi di trattenere il sogno, ma non c'è verso di riuscirci. Per un brevissimo lasso di tempo, mentre cerco di recuperare il sogno, c'è una compresenza della veglia e del sogno, ma in questi istanti vedo lo scenario onirico in modo distaccato, come se non fossi più inserito nella scena (a mo' di ipnagogica). Alla fine mi sveglio completamente senza nemmeno riuscire a rientrare tramite deild.