21 settembre 2015
Il primo sogno che segue è stato molto strano e brutto, soprattutto emotivamente; si potrebbe definire come incubo, il primo che abbia mai avuto. Innanzitutto è avvenuto nella prima fase rem della notte (mi ero addormentato poco dopo l'una e mi sono svegliato che erano le 2:30), ma l'intera scena è stata estremamente vivida e realistica. Verso la fine, addirittura, c'è stato un momento di semi-lucidità, perché sapevo di trovarmi in un sogno, ma non facevo nulla per modificarlo.
365) QUANDO IL DIARIO VIENE SCOPERTO - Sto parlando con mio padre e, ad un certo punto del discorso nomina delle cose mie personali che soltanto io posso sapere e che avevo scritto sul mio diario (io nel diario ci scrivo qualsiasi cosa: sogni, fatti della giornata, considerazioni personali...tutto). Sono quindi convinto che abbia scoperto in mio diario e lo abbia letto; vado nel panico perché praticamente tutte le mie cose personali che ho scritto possono essere state lette da lui. A questo punto parlo un attimo con mia madre (siamo in un luogo indefinito) e le spiego questo fatto: lei mi consiglia di lasciare correre e di non dire niente, ma io non sono d'accordo, perché ho la necessità di capire da dove mio padre abbia preso queste informazioni; qui inizia il pezzo brutto: gli continuo a chiedere in modo insistente e deciso: «Dimmi dove hai letto queste cose». Ma questo mio continuare a chiedere mi provoca una brutta sensazione, perché in questo sogno mio padre sembra molto invecchiato e mentalmente stanco, quindi mi fa un dispiacere enorme vederlo così, provo quasi pietà. Ma siccome devo capire in che modo abbia ottenuto queste informazioni, continuo a ripetergli quella frase fino alla nausea, nonostante questo mio comportamento mi faccia stare male, fino a quando è costretto a dirmi come stanno i fatti. Mi dice che nel suo computer ha trovato una vecchia copia del mio diario su word e si è letto alcuni pezzi. Gli chiedo di farmela vedere, così accende il computer (ora siamo in sala) e mi fa vedere il documento; si tratta di una vecchia copia del mio diario risalente al dicembre dell’anno scorso. Qui il sogno tocca l'apice della vividezza e diventa un semi-lucido, anche se non faccio nulla per modificarlo. Gli dico subito di cancellare quel file, lui non vuole e mi dice che l’avrebbe fatto lui in un secondo momento, ma così facendo avrebbe avuto il tempo per leggersi altri pezzi, così provo a cancellarlo io, sempre mentre mio padre è seduto alla scrivania. Lui cerca di togliermi le mani dal mouse, ma alla fine io riesco a premere Shift+canc (qui il sogno è estremamente realistico, pure le scritte sullo schermo del computer sono verosimili) e così il file viene cancellato definitivamente. Mi sveglio che sono le 2:30 circa, con brutte sensazioni addosso che mi permangono per tutta la notte e gran parte della mattina. Subito dopo il risveglio avevo pure mal di testa, che non mi veniva da mesi.
Osservazioni: questo sogno, oltre ad essere stato un mezzo incubo (forse il primo che abbia mai avuto), mi ha fatto crollare tutte le mie convinzioni sui sogni della prima fase rem: innanzitutto la vividezza così alta con uno sprazzo di lucidità all'inizio della notte è qualcosa di molto raro, anzi, forse non mi era mai capitato prima. In secondo luogo, come avevo già scritto in un altro post sul forum, ero convinto che nella mia prima fase rem ci fossero soltanto sogni a tema "geografico", ovvero ambientati nelle mie zone, ma dove tutto appare diverso e misterioso. Questo sogno non ha nulla di geografico.
Sogno fatto di prima mattina; è molto limitato e confuso perché non avevo voglia di scriverlo subito (è sempre la solita trama, facevo anche prima a non scriverlo, ma visto che sono inviato...)
366) VECCHI TEMPI - Sono nel grande atrio della mia scuola elementare (mi chiedo come è possibile sognare ancora queste ambientazioni a distanza di oltre dieci anni), in fila vicino alle vetrate, esattamente come accadeva nella realtà, quando dovevano attendere che le maestre ci venissero a chiamare. Sto parlando con vari compagni di classe, che è il solito mix proveniente dalla varie scuole che ho frequentato; tra di essi c’è C., uno delle medie. Dopo un po’ la scena cambia, mi ritrovo in classe e vedo M. (una mia compagna di classe del liceo) che entra in classe; noto chiaramente che ha dei lunghi capelli biondi (nella realtà ce li aveva rossi). Boh...