Premetto subito di avere già un diario cartaceo in cui scrivo le mie avventure oniriche, comunque ho deciso di condividere con voi alcuni sogni strani, belli e un pò particolari che ho fatto in passato e/o farò da adesso in poi. Iniziamo.
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Negli abissi con le balene
Questo sogno è dell'anno scorso, esattamente il 18/06/14. Prima di addormentarmi faccio una meditazione riepilogativa e mi ripeto poi un mantra.
Sto nuotando nelle profondità degli abissi, il paesaggio è buio e tetro, non di un nero pece che oscura tutto alla vista, ma di un blu penetrante ed insidioso che tralascia vedere solamente delle figure vaghe nell'oceano ed il suo fondale sabbioso. Mi guardo attorno per cercare una qualsiasi cosa che mi faccia uscire da quella situazione che so, peggiorerà con lo scorrere del tempo, purtroppo però non vedo e non sento nulla. Sono circondata solamente da un'infinita massa d'acqua che nelle mie orecchie produce, con il suo movimento, un suono ovattato e distorto. Mentre studio attentamente il paesaggio e la preoccupazione inizia a pervadere tutto il mio corpo, intravedo da lontano l'arrivo di due balene che vengono nella mia direzione. Quando sono ormai vicine, noto con una certa incredulità che sono cetacei troppo piccoli per essere normali (sono più o meno grossi quanto un divanetto xD). La femmina ha una corona d'oro sul capo che ondeggia su e giù seguendo i suoi movimenti lenti e sinuosi, il balenottero invece, che identifico come il suo piccolo, non presenta alcun ornamento e si differenzia dalla madre solamente a causa delle dimensioni inferiori e da una colorazione più chiara. Per nulla preoccupati della mia presenza, i due animali iniziano a nuotarmi attorno e per un pò gioco con loro spensierata, sembra quasi che il loro arrivo abbia avuto un effetto calmante su di me. Mi lascio distrarre da loro a tal punto da non accorgermi del cambiamento di paesaggio avvenuto. Davanti a noi adesso si erge imponente una spessa parete di roccia la quale arriva addirittura fin sopra la cresta dell'acqua che ora riesco a vedere in alto lassù, lontanissima. Il mio sguardo passa lentamente dal fondale, dove inizia la base della lastra, fino a percorrere l'enorme distanza che mi separa dalla superficie e man mano che i miei occhi salgono, l'angoscia mi pervade. Sento l'impellente necessità di uscire dall'acqua e riemergere (da notare che per l'intero sogno stavo respirando normalmente e quindi non avevo alcun bisogno di inalare ossigeno). Devo sbrigarmi e subito, non so bene il perchè, è come se avessi un cronometro mentale che secondo per secondo, conta alla rovescia l'esaurirsi del tempo a mia disposizione. Le due balene sembrano subito avvertire il mio disagio e spingendomi verso quella che sembra essere l' "uscita", mi aiutano a tornare in superficie. [...] Sono di nuovo nell'oscurità dell'oceano, da sola. Sto rifacendo lo stesso percorso iniziale per rincontrare i miei amici cetacei, ma il luogo in cui mi trovo è molto diverso dall'ultima volta, l'acqua che mi circonda infatti è molto sporca e piena di alghe fastidiose. I pezzetti di vegetazione marina che fluttuano in giro mi si attaccano alla pelle e man mano che nuoto sembrano moltiplicarsi ed infittirsi sempre di più, come se fossi in una giungla. Faccio molta fatica ad avanzare e non vedo né dove sto andando, né dove sia la zona in cui si trova la grande parete/scogliera. Sono persa. Scoraggiata mi fermo in mezzo al nulla più assoluto, incapace di distinguere qualsiasi cosa e resto immobile per qualche minuto a fissare il vuoto. Trascorre il tempo ed infine decido di tentare a rimanere in vita e non darmi per vinta; scelgo così un punto a caso dove risalire di qualche metro e con mia grande fortuna (ed incredulità) la trovo al primo colpo. Eccola davanti a me, in tutta la sua enormità la parete di roccia si rivela alla mia vista, purtroppo però il senso di gioia che inizialmente provo, sfuma nel tempo di un respiro. Torna ad assalirmi pressante il senso d'ansia, ora che infatti sono da sola non ho possibilità di sopravvivere perchè sono troppo debole e quindi non in grado di percorrere l'altissima parete. Non perdo comunque la speranza ed inizio a risalire da sola un pò alla volta, mi ritrovo così a più di metà distanza dal fondo e qui aspetto fiduciosa l'arrivo delle balene. Quasi a risposta delle mie preghiere, scorgo arrivare il balenottero senza sua madre; la mia felicità è tale da tralasciare il dubbio che la vita della femmina sia in possibile pericolo, ma il piccolo sembra comunque essere molto calmo e a suo agio. Senza che gli chieda nulla, il mio amico cetaceo mi porge la sua pinna dorsale, quasi come a protrarre una mano ed io, ringraziandolo con alcune carezze sul dorso, gliela afferro delicatamente. Nuotando quasi in simbiosi, a ritmo lento e cadenzato, raggiungiamo infine la tanto agognata superficie.
Devo dire che nonostante aver provato a capire un pò questo sogno, non sono riuscita a trovare nessuna spiegazione e/o associazione (se non forse quella di un vecchia cassetta della Disney che si intitolava ''Fantasia 2000" dove c'erano appunto delle balene simili alle mie), perciò potete pure dare sfogo a vostre libere interpretazioni a riguardo se volete =)