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Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

"My Normal Dreams" - Diario di Galaverna

Messaggioda Galaverna » 17/08/2015, 0:44

Premetto subito di avere già un diario cartaceo in cui scrivo le mie avventure oniriche, comunque ho deciso di condividere con voi alcuni sogni strani, belli e un pò particolari che ho fatto in passato e/o farò da adesso in poi. Iniziamo. : Welcome :
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Negli abissi con le balene
Questo sogno è dell'anno scorso, esattamente il 18/06/14. Prima di addormentarmi faccio una meditazione riepilogativa e mi ripeto poi un mantra.

Sto nuotando nelle profondità degli abissi, il paesaggio è buio e tetro, non di un nero pece che oscura tutto alla vista, ma di un blu penetrante ed insidioso che tralascia vedere solamente delle figure vaghe nell'oceano ed il suo fondale sabbioso. Mi guardo attorno per cercare una qualsiasi cosa che mi faccia uscire da quella situazione che so, peggiorerà con lo scorrere del tempo, purtroppo però non vedo e non sento nulla. Sono circondata solamente da un'infinita massa d'acqua che nelle mie orecchie produce, con il suo movimento, un suono ovattato e distorto. Mentre studio attentamente il paesaggio e la preoccupazione inizia a pervadere tutto il mio corpo, intravedo da lontano l'arrivo di due balene che vengono nella mia direzione. Quando sono ormai vicine, noto con una certa incredulità che sono cetacei troppo piccoli per essere normali (sono più o meno grossi quanto un divanetto xD). La femmina ha una corona d'oro sul capo che ondeggia su e giù seguendo i suoi movimenti lenti e sinuosi, il balenottero invece, che identifico come il suo piccolo, non presenta alcun ornamento e si differenzia dalla madre solamente a causa delle dimensioni inferiori e da una colorazione più chiara. Per nulla preoccupati della mia presenza, i due animali iniziano a nuotarmi attorno e per un pò gioco con loro spensierata, sembra quasi che il loro arrivo abbia avuto un effetto calmante su di me. Mi lascio distrarre da loro a tal punto da non accorgermi del cambiamento di paesaggio avvenuto. Davanti a noi adesso si erge imponente una spessa parete di roccia la quale arriva addirittura fin sopra la cresta dell'acqua che ora riesco a vedere in alto lassù, lontanissima. Il mio sguardo passa lentamente dal fondale, dove inizia la base della lastra, fino a percorrere l'enorme distanza che mi separa dalla superficie e man mano che i miei occhi salgono, l'angoscia mi pervade. Sento l'impellente necessità di uscire dall'acqua e riemergere (da notare che per l'intero sogno stavo respirando normalmente e quindi non avevo alcun bisogno di inalare ossigeno). Devo sbrigarmi e subito, non so bene il perchè, è come se avessi un cronometro mentale che secondo per secondo, conta alla rovescia l'esaurirsi del tempo a mia disposizione. Le due balene sembrano subito avvertire il mio disagio e spingendomi verso quella che sembra essere l' "uscita", mi aiutano a tornare in superficie. [...] Sono di nuovo nell'oscurità dell'oceano, da sola. Sto rifacendo lo stesso percorso iniziale per rincontrare i miei amici cetacei, ma il luogo in cui mi trovo è molto diverso dall'ultima volta, l'acqua che mi circonda infatti è molto sporca e piena di alghe fastidiose. I pezzetti di vegetazione marina che fluttuano in giro mi si attaccano alla pelle e man mano che nuoto sembrano moltiplicarsi ed infittirsi sempre di più, come se fossi in una giungla. Faccio molta fatica ad avanzare e non vedo né dove sto andando, né dove sia la zona in cui si trova la grande parete/scogliera. Sono persa. Scoraggiata mi fermo in mezzo al nulla più assoluto, incapace di distinguere qualsiasi cosa e resto immobile per qualche minuto a fissare il vuoto. Trascorre il tempo ed infine decido di tentare a rimanere in vita e non darmi per vinta; scelgo così un punto a caso dove risalire di qualche metro e con mia grande fortuna (ed incredulità) la trovo al primo colpo. Eccola davanti a me, in tutta la sua enormità la parete di roccia si rivela alla mia vista, purtroppo però il senso di gioia che inizialmente provo, sfuma nel tempo di un respiro. Torna ad assalirmi pressante il senso d'ansia, ora che infatti sono da sola non ho possibilità di sopravvivere perchè sono troppo debole e quindi non in grado di percorrere l'altissima parete. Non perdo comunque la speranza ed inizio a risalire da sola un pò alla volta, mi ritrovo così a più di metà distanza dal fondo e qui aspetto fiduciosa l'arrivo delle balene. Quasi a risposta delle mie preghiere, scorgo arrivare il balenottero senza sua madre; la mia felicità è tale da tralasciare il dubbio che la vita della femmina sia in possibile pericolo, ma il piccolo sembra comunque essere molto calmo e a suo agio. Senza che gli chieda nulla, il mio amico cetaceo mi porge la sua pinna dorsale, quasi come a protrarre una mano ed io, ringraziandolo con alcune carezze sul dorso, gliela afferro delicatamente. Nuotando quasi in simbiosi, a ritmo lento e cadenzato, raggiungiamo infine la tanto agognata superficie.

Devo dire che nonostante aver provato a capire un pò questo sogno, non sono riuscita a trovare nessuna spiegazione e/o associazione (se non forse quella di un vecchia cassetta della Disney che si intitolava ''Fantasia 2000" dove c'erano appunto delle balene simili alle mie), perciò potete pure dare sfogo a vostre libere interpretazioni a riguardo se volete =)
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Re: "My Normal Dreams" - Diario di Galaverna

Messaggioda Galaverna » 21/08/2015, 23:26

La porta dei sogni
18/12/14
Sono in un lunghissimo corridoio dalle pareti color crema; insieme a me c'è la mia amica E ed entrambe ci troviamo sulla soglia di una porta aperta. All'interno di essa, si estende un enorme prato di un verde smeraldo brillante e qui, una bambina con le trecce si diverte a giocare con la sua palla gialla. Ciò che stiamo osservando è proprio il suo sogno e quella che si trova dinanzi a noi è la porta del suo mondo onirico. La bambina sembra non poterci vedere, anche se il suo sguardo è rivolto nella nostra direzione. Incuriosite decidiamo di entrare a vedere, ci prendiamo la mano (come a sostenerci a vicenda), non sappiamo cosa ci attende anche se sembra un luogo tranquillo, facciamo quindi un passo in avanti. Quando oltrepassiamo la soglia, l'ambientazione cambia: il grande prato è scomparso ed al suo posto ci troviamo immerse in quello che sembra un appartamento parigino. Non ricordo molto altro, ma sono sicura che la padrona di casa (una signora anziana) avesse un gatto che dormicchiava sulla spalliera di un divano ed un cane con il pelo molto lungo. :?: Della bambina non vi è stata piu traccia.

Questo sogno mi è rimasto particolarmente impresso e mi ha anche molto incuriosito, tanto da farmici ragionare a lungo. Chissà se ognuno di noi ha una propria porta del sogno, che si distingue dalle altre perché caratteristica della persona stessa, sarebbe bello. Sognare la porta del mondo onirico di qualcuno è stato interessante, mi piacerebbe sapere che aspetto possa avere la mia, magari in un prossimo lucido se riesco ne farò una task. : Chessygrin : E voi avete mai sognato la vostra porta?
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Re: "My Normal Dreams" - Diario di Galaverna

Messaggioda Galaverna » 22/08/2015, 23:04

Conigli a noleggio (26/06/14)
Prima di dormire faccio un pó di meditazione per rilassarmi.

Mi trovo all'ingresso di un supermercato insieme a V (una mia vecchia amica con cui non parlo da anni), entriamo con in mano due cestini per la spesa ed una lista completa di tutte le cose che dobbiamo comprare. Non ne ho la piena certezza, ma sono quasi sicura che le nostre madri ci abbiano affidato questa commissione in vista di un pic-nic che loro stesse avevano intenzione di organizzare. Poco prima della barriera a sensore che separa il settore alimentare dal resto del centro commerciale, si trova un lungo tavolo bianco dietro al quale c'è un ragazzo, magro e lentigginoso, che ci osserva in silenzio. Dato che per acquistare dell'insalata dobbiamo oltrepassare la barriera, siamo praticamente obbligate a passargli davanti ed una cosa mi colpisce; da principio non ci faccio caso, ma poi quando sono rasente al bancone da lui gestito, mi accorgo della grande quantità di conigli che vi zampettano attorno. Nascondendo il mio stupore cerco di continuare per la mia strada come se niente fosse, ma vengo immediatamente fermata dal giovane addetto che mi dice:"Per proseguire con le tue compere devi prima noleggiare un coniglio" : Surprice : Rimango basita e non so proprio come rispondergli, V invece non sembra affatto turbata da quell'illogica affermazione e dalla borsa tira fuori una banconota che poi cede tranquillamente al lentigginoso. Ancora più incredula chiedo a V cosa stia facendo e lei mi guarda come se fossi io la pazza che dice e fa cose assurde, dato che a quanto pare noleggiare un coniglio per fare la spesa è una cosa assolutamente normale :lol: Così iniziamo a girare in mezzo a scaffali e scatoloni vari con il coniglio all'interno del cestino che ora però si è tramutato in un carrello più comodo e spazioso (non si sa né quando né come...magia dei sogni). V si ferma e mi spiega in tono solenne:"Vedi?" e tira su l'animale per il pelo della collottola "Considerando il peso ed il colore si tratta sicuramente di una lepre." Effettivamente le dimensioni un pó troppo grandi e la particolare colorazione (ovvero il dorso marrone e l'addome bianco con disegnati alcuni pallini nocciola) mi avevano fatto venire un dubbio alla mente a cui non avevo dato troppa importanza (continuerò comunque a considerarlo un coniglio per comodità). Dopo aver terminato tutti i nostri acquisti e prima di andare alla cassa per pagare, iniziamo a cercare l'addetto a cui riconsegnare l'animale. Quando finalmente riusciamo a trovarlo, in una postazione diversa da quella precedente, appoggiamo il coniglio a pancia in su sopra il tavolo e notiamo alcuni strani segni che ha sulla collottola. Sembra una specie di tatuaggio che gira tutto intorno al collo del povero mangia-carote, è una linea tratteggiata che inizia con il marchio di un paio di forbici (si come il simbolo "Taglia qui" delle bustine :P), ne rimango sconvolta appena capisco la brutta piega che prenderà la storia. Vista la mia faccia, il ragazzo ci tiene a spiegarmi che una volta utilizzato, il prodotto noleggiato va eliminato; tutto ciò è assolutamente fuori questione, come possono uccidere un povero animale così? Tento di dissuadere il giovane, il quale però ha preso nel frattempo un coltello da macellaio che impugna saldamente nella mano destra. "Devo farlo" mi dice, "Devo farlo per forza." A niente servono le mie preghiere e le mie offerte di denaro, lui è deciso a svolgere il suo lavoro da bravo addetto e non scorgo nessun tipo di emozione sul suo viso, come se non stesse per togliere la vita ad un essere vivente. Mentre penso ad un'altra soluzione da proporre a quell'ottuso, mi sveglio.

Considerazioni: 1) il giorno prima avevo visto un video su YouTube intitolato "Dear Rabbit" che mi aveva proprio messo tristezza (sia per il video che per il testo della canzone), dove un lupo costretto dal suo istinto uccideva un coniglietto. 2) non ricordo per niente a cosa fosse servito il coniglio. Forse aveva qualche uso di localizzazione del prodotto desiderato (magari tramite collegamento cerebrale con il cliente, chi lo sa? :'D )
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