Indice ‹ Condivisione Esperienze ‹ Diario dei sogni non lucidi > Sogni comuni di Genius

[Genius99]

1 - IL TESCHIO

Mi trovo in una piazza desolata e silenziosa, si sente solo il fruscio del vento, guardando a terra trovo un teschio umano apparentemente senza vita, così lo prendo in mano e lo osservo... all'improvviso il teschio prende vita e inizia a parlarmi con una voce grave e terrificante, non ricordo le sue parole, ma riesce a inquietarmi e allo stesso tempo a condizionarmi a rimanere ad ascoltarlo, ma inizia a dire cose talmente scioccanti che l'unica soluzione per me possibile per farlo tacere è distruggerlo, così lo sbatto violentemente a terra, lo prendo a calci a pugni, provo anche a schiacciarlo, ma niente, nulla lo ferma, è indistruttibile e anche se lo colpisco non si sposta, nessun segno, è lì, e io lo prendo a calci inutilmente finchè non mi fermo, deluso. Stavolta ricordo quello che dice, e la frase ancora mi lascia una strana sensazione: - Cosa fai? Vuoi distruggermi? Inutile! Se vuoi farmi fuori distruggi la tua mente - interrompe spesso i discorsi con una risata malefica e agghiacciante - Sono una creazione della tua mente, non puoi farmi nulla, sei tu che mi hai creato, non puoi farti del male! - di nuovo quella risata. Poco dopo mi sveglio di colpo.

[matt15]

si il genere di sogni in cui sono prevalentemente anchio condizionato

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2 - CINESI RAZZISTI

Sto tornando a casa insieme ad un mio amico e mentre camminiamo passa accanto a noi una coppia di cinesi, probabilmente fidanzati, che ci guardano storto e accelerano il passo per allontanarsi e cercare di evitarci. Io allora gli chiedo perchè si comportano così: il cinese dice che ce l'ha con gli italiani in generale, perchè non gli sono simpatici e non li vuole neanche vedere, la sua ragazza invece dice che non sopporta gli italiani perchè sono tutti più alti di lei, e aggiunge che non ha mai trovato un italiano alto meno o quanto lei. Dopo averci risposto così, corrono via imboccando una discesa.

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3 - LA ZANZARA

Sono nella mia stanza, è notte fonda, mi alzo dal letto per andare in bagno e apro la porta...

Spunta davanti a me una zanzara gigantesca, persino più grande di me, fa un ronzio assordante. E' nera e minacciosa, e mi ha appena avvistato! Comicia ad inseguirmi, io rientro nella stanza per scappare, ma questa riesce ad entrare, anche se con fatica, sbattendo rumorosamente le ali ai bordi della porta. E' un autentico mostro, io non ho via di scampo, mi raggiunge e iniziamo a lottare, vuole il mio sangue! Le sue lunghissime zampe mi toccano e mi fanno venire brividi di terrore, le ali mi confondono perchè sbattono su di me e sugli oggetti circostanti, è decisamente una lotta impari, alla fine cado per terra spinto dalla zanzara, che inizia a posarsi su di me per preparare il pungiglione e prosciugare il mio corpo, mi ribello con tutte le forze scalciando e tirando pugni ogni volta che tenta di attaccare la mia pelle, le forze cominciano a mancarmi, mi sveglio.

Appena sveglio, avevo una davvero una zanzara che mi ronzava intorno (piccola); la porta era chiusa, l'ho aperta e non ho trovato niente, era la realtà.

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4 - IL LATO B DEL PROFESSORE

Per ragioni sconosciute mi trovo in cucina con il professore di educazione fisica, uomo paziente, calmo e gentile, e tutti i miei compagni di classe. All'inizio c'è un'atmosfera tranquilla e serena, poi F. inizia a scherzare per far ridere tutti e si mette ad accendere e spegnere la luce della stanza di continuo, mentre il professore gli dice di smetterla perchè si fulmina. Lui continua e non lo ascolta, quindi il professore inizia seriamente ad innervosirsi e il tono della sua voce si fa più severo. Ripete diverse volte: "Dai falla finita! Smettila! Lascia stare l'interruttore!" Tutti ci mettiamo a ridere osservando questa scena, ma la situazione si capovolge bruscamente. Il prof non riesce più a contenersi dalla rabbia e afferra F. per la testa, scaraventandolo con violenza tra le bottiglie sul ripiano accanto i fornelli, lui cade per terra stordito, insieme alle bottiglie che vanno in pezzi per l'urto. E' a terra dolorante, ma il prof non ne ha abbastanza e lo prende a calci di santa ragione, con le grida di dolore di F. nel sottofondo. Tutti lo guardiamo sbigottiti e scioccati per la reazione eccessiva che ha avuto, ma nessuno reagisce per fare qualcosa, se ne va tra il silenzio di tutti. Poi io mormoro alcune parole: "Ma è sempre stato un tipo calmo..." poi spunta mio padre e dice: "Vedi? Non bisogna mai fidarsi di nessuno!".

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5 - GIUSTIZIA TERRENA

(Sabato 7 Novembre) E' notte, sono dentro una macchina situata in un parcheggio vuoto. Insieme a me ci sono alcuni amici, ma solo uno lo conosco realmente. Vicino a noi ci sono altre due macchine con dentro altrettante persone, credo che sia una sosta notturna dopo un lungo viaggio. Apriamo gli sportelli e mettiamo alcuni attrezzi per cucinare una bistecca e altre cose per mangiare, io resto in macchina con gli altri e passiamo il tempo a discutere, chiacchierare, fare battute e barzellette, poi dopo un po' si fa mattina e si avvicina l'alba. L'amico che realmente conosco mi dice poi qualcosa di molto particolare: "Lo sai che se auguri brutte cose alle persone, se pensi male su di loro oppure dici bugie c'è qualcuno che è costretto a pagare per quello che hai pensato?" Temporaneamente questa frase non mi colpisce e non gli do molta importanza perchè non capisco cosa significhi, ma poi, per provare se quello che dice ha un senso, faccio quello che ha detto. Ripenso alla mia ex che mi aveva tradito e mi vengono in mente brutti pensieri, ed ecco che subito accade qualcosa di sconvolgente: una ragazza, non credo ai miei occhi, si butta dall'ultimo piano di un appartamento e si schianta a terra morendo all'istante!
Poi un altro mio amico fa una domanda a un altro ragazzo e lui risponde esitando, cioè dicendo una bugia: di nuovo qualcuno subisce questa "negatività" e si sentono delle urla di dolore provenire da lontano. La cosa ci lascia stupiti ma non sembra spaventarci. Mi sveglio lentamente e dopo una strana fase di oblio capisco di essere nel mio letto, nella realtà, riuscendo a recuperare i ricordi del sogno.