Ero indecisa se postarlo su Mediateca o su Riflessioni ma, dato che è un libro sui sogni, alla fine questo mi è sembrato il posto più adatto.
In caso comunque verrà spostato e amen. Al massimo david mi tirerà qualche maledizione per la doppia fatica che gli farò fare
Riporto qui una piccola parte del capitolo che tratta in specifico dei sogni lucidi.
“ 18-LA FONTE DEI SOGNI NON VUOLE CHE IL SOGNATORE CONTROLLI IL SOGNO
La tematica di chi controlla nella vita reale o nel sogno è molto importante. Nel movimento del lavoro sui sogni e nel movimento spirituale vi sono tante persone che tentano di controllare i loro sogni modificandoli una volta che diventano <<coscienti>> nello stato onirico. Questo tentativo cozza con il fatto che i sogni della maggior parte delle persone sembrano non risolti, in quanto l’io del sogno è incapace di controllare ciò che accade. La maggior parte dei sogni possono essere considerati delle sfide della fonte dei sogni ad abbandonare i tentativi di controllo e a servire il Sé, il centro interiore. Questa affermazione può sembrare in contrasto con il punto di vista secondo il quale i sogni sono irrisolti perché il sognatore non ha le doti per poter controllare i sogni o la vita.
E’ fondamentale per la crescita personale e la pratica spirituale abbandonare il controllo, onde poter servire le fonti della vita nel processo di attenuazione. Se volete separare il creativo dal distruttivo, il bene dal male in gruppi religiosi, psicologici o spirituali, guardate chi sta cercando di controllare le cose. Il maestro zen cerca di far meditare i suoi discepoli in un certo modo oppure cerca di coglierli in fallo ogni volta che credono di aver trovato la via giusta? E il sacerdote serve il suo popolo e Dio oppure insegna il dogma e la prassi ortodossa? L’analista o l’educatore dominano i clienti o li assistono nel loro processo?
I nostri demoni sono il simbolo di tutte le forze che non possiamo controllare
Spesso capita di aver paura della vita e persino di addormentarsi la notte. La paura di trovarsi oltre a ciò che è naturale può essere fondata su sentimenti repressi. Questo porta alla repressione di tutto ciò che sfugge al nostro controllo. Poi, la notte, mentre ci abbandoniamo al sonno, i demoni repressi si destano e ci tormentano nei nostri sogni e nei sintomi delle nostre ansie, digrignando i denti i avendo l’alito cattivo.
Un uomo aveva sognato di scendere nello scantinato di una casa dove aveva incontrato una strega che lo aveva rincorso quando aveva cercato di andarsene. Alla fine, si era voltato e aveva affrontato la strega, determinato a combattere. Aveva gridato contro di lei e si era svegliato. (Sogno didattico dove viene mostrato all’io il principio fondamentale del lavoro sui sogni e cioè di rapportarsi all’energia dell’avversario, appropriarsene ed esprimerla).
E’ vero che il demone si era presentato appena il sognatore aveva allentato il controllo. Lo schema inconscio normale di tante persone è quello di reprimere certi stati che vengono poi personificate nei sogni come streghe, demoni e simili. Nel suddetto sogno, l’uomo, un avvocato, nell’addormentarsi aveva lasciato andare il controllo sperimentando l’energia della strega, dalla quale aveva tentato di fuggire. Poi aveva compiuto una scelta, si era voltato, e lui stesso aveva inglobato l’energia della quale aveva inizialmente paura. Questo è un sogno avanzato che di solito si verifica solo con persone addestrate che stanno lavorando coscientemente su se stesse. La maggior parte delle persone non solo reprime le dinamiche avverse della vita nel tentativo di controllarle, ma cerca anche di sfuggire a quelle dinamiche che non può controllare. Un impegno cosciente verso la completezza significa affrontare tutti gli aspetti della propria psiche e vita.
Diamo ora questo esempio di uno scrittore contemporaneo, Stephen LaBerge, sul sognare lucidamente, come viene riportato nel libro sull’argomento. Sognare lucidamente è uno stato di sonno nel quale il sognatore si desta nel sogno rendendosi conto che sta sperimentando un sogno e non una situazione di vita esterna. Coloro che praticano la tecnica del sognare lucidamente sviluppano l’ <<arte>> di essere consapevoli di star sognando. Quando sono lucidi, possono cambiare l’insieme delle immagini del sogno.
In un sogno, Stephen LaBerge aveva incontrato dei nemici, da cui sarebbe scappato se non si fosse reso conto di essere sveglio nel sogno. Allora si avvicinò alle sagome minacciose per vedere cosa sarebbe successo, consapevole del fatto che non doveva aver timore poiché era solo un sogno. (Problematiche dell’io che indicano la mancanza di coraggio, di impegno a essere presente qualunque cosa accada da parte del sognatore che sta abbandonando il controllo)
Quale comportamento dell’io preferite negli ultimi due esempi? Quale dei due è il più sano nell’affrontare la vita?
Di nuovo si presenta la tematica del controllo. Nel primo esempio, il sognatore non si era sentito sotto controllo e aveva cercato di scappare. Poi si era contenuto e aveva affrontato la strega, usando una parte dell’energia simbolizzante la sua energia repressa. Siamo a conoscenza di ciò perché avevamo lavorato con la rabbia del sognatore, in una sessione di lavoro sui sogni. Questi non può controllare il sogno ma ne partecipa attivamente, non si sbarazza dei sentimenti naturali nati da una situazione avversa, nel tentativo di gestirla.
Al contrario, il sognatore lucido si separa dai sentimenti naturali allenandosi a considerare i sogni immaginari, diversi dalla vita esterna e quindi niente di cui aver paura. Il Sé e la fonte dei sogni perdono così la capacità di presentare delle situazioni avverse al sognatore, e di conseguenza all’io sognante, onde mettere il sognatore nella posizione di affrontare la paura e di accettare la situazione avversa esercitando il controllo sul sogno. Questo modo di agire ha delle conseguenze anche nel modo di vivere la vita esterna.
Il grado di coerenza tra la vita esterna e quella interiore indica le dinamiche di una personalità sana e divisa.
Si tratta naturalmente di un’affermazione e non di un fatto rigorosamente comprovato. Pur tuttavia, le mie osservazioni critiche personali insieme a quelle di altri colleghi ci portano a considerare la salute come coerenza e la malattia come opposizione e disintegrazione della relazione tra le parti.
La persona che controlla i sogni tenta di trasformare situazioni oniriche difficili in situazioni piacevoli. Se lo stesso metodo fosse usato nella vita esterna, per esempio in un dibattito, porterebbe la persona a dire a se stessa, e forse anche agli altri: <<il conflitto non è vero, quindi non mi devo sentire male per colpa sua e posso fare ciò che voglio con esso>>. Un conflitto reale è reale, è pericoloso, può legittimare provocare paura, porta la persona coinvolta ad affrontare i problemi così come sono e a gestirli non chiudendo gli occhi, ma aprendoli. Il sognare lucido sembra un ennesimo tentativo di far sembrare positive cose che in realtà non lo sono. Allenandosi al controllo dei propri sogni, ammesso che una pratica del genere possa avere successo, si corre il rischio di rendere più difficile affrontare la realtà.
Un metodo migliore
Non dovete praticare il controllo dei sogni, ma l’attività all’interno dei sogni. Considerate il sogno e le sue situazioni altrettanto vere quanto quelle della vita esterna. Questo è lo stato normale del sogno.
Dal punto di vista emotivo, le situazioni oniriche sono vere quanto le situazioni esterne.
I sogni possono evocare problematiche e forti sentimenti. Il nostro obiettivo non è quello di diminuire questi sentimenti ma di svilupparli e di affrontarli in maniera creativa. Il Sé del sogno presenta situazioni spaventose per far sì che l’io del sogno impari ad affrontarle direttamente. In questo modo rafforza l’io da sveglio nei suoi incontri con la vita. Scollegarsi dalla vita troncando i sentimenti non è la maniera giusta per affrontare le cose. Il sognare lucido, un fenomeno a parte, non ha spazio nel lavoro sui sogni. Non cercate di modificare i vostri sogni! Rendeteli attuali!>>
Voi siete d'accordo? L'approccio di voler "controllare" è sbagliato o meno? A mio parere questo studioso non è riuscito a cogliere l'essenza di un sogno lucido, ovvero qualcosa che dà comunque l'opportunità di imparare di più su noi stessi e di esplorarci anche consapevolmente, appunto. Il fatto che per lui un sognatore lucido, all'interno del proprio mondo onirico, sia privo di emozioni e di sentimenti perché "non lo considera reale", penso sia un approccio sbagliato. Basandomi sui miei sogni, ma anche su quegli degli altri utenti qui, è vero che i sognatori lucidi si rendono conto di sognare e prendono consapevolezza ma la rabbia contro dei nemici o la paura o la voglia di amare non svaniscono con la presa di coscienza. Cosa ne pensate?