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capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Williams

Messaggioda Alrescha » 17/09/2013, 16:31

Ero indecisa se postarlo su Mediateca o su Riflessioni ma, dato che è un libro sui sogni, alla fine questo mi è sembrato il posto più adatto.
In caso comunque verrà spostato e amen. Al massimo david mi tirerà qualche maledizione per la doppia fatica che gli farò fare :lol:

Riporto qui una piccola parte del capitolo che tratta in specifico dei sogni lucidi.

18-LA FONTE DEI SOGNI NON VUOLE CHE IL SOGNATORE CONTROLLI IL SOGNO

La tematica di chi controlla nella vita reale o nel sogno è molto importante. Nel movimento del lavoro sui sogni e nel movimento spirituale vi sono tante persone che tentano di controllare i loro sogni modificandoli una volta che diventano <<coscienti>> nello stato onirico. Questo tentativo cozza con il fatto che i sogni della maggior parte delle persone sembrano non risolti, in quanto l’io del sogno è incapace di controllare ciò che accade. La maggior parte dei sogni possono essere considerati delle sfide della fonte dei sogni ad abbandonare i tentativi di controllo e a servire il Sé, il centro interiore. Questa affermazione può sembrare in contrasto con il punto di vista secondo il quale i sogni sono irrisolti perché il sognatore non ha le doti per poter controllare i sogni o la vita.
E’ fondamentale per la crescita personale e la pratica spirituale abbandonare il controllo, onde poter servire le fonti della vita nel processo di attenuazione. Se volete separare il creativo dal distruttivo, il bene dal male in gruppi religiosi, psicologici o spirituali, guardate chi sta cercando di controllare le cose. Il maestro zen cerca di far meditare i suoi discepoli in un certo modo oppure cerca di coglierli in fallo ogni volta che credono di aver trovato la via giusta? E il sacerdote serve il suo popolo e Dio oppure insegna il dogma e la prassi ortodossa? L’analista o l’educatore dominano i clienti o li assistono nel loro processo?

I nostri demoni sono il simbolo di tutte le forze che non possiamo controllare

Spesso capita di aver paura della vita e persino di addormentarsi la notte. La paura di trovarsi oltre a ciò che è naturale può essere fondata su sentimenti repressi. Questo porta alla repressione di tutto ciò che sfugge al nostro controllo. Poi, la notte, mentre ci abbandoniamo al sonno, i demoni repressi si destano e ci tormentano nei nostri sogni e nei sintomi delle nostre ansie, digrignando i denti i avendo l’alito cattivo.

Un uomo aveva sognato di scendere nello scantinato di una casa dove aveva incontrato una strega che lo aveva rincorso quando aveva cercato di andarsene. Alla fine, si era voltato e aveva affrontato la strega, determinato a combattere. Aveva gridato contro di lei e si era svegliato. (Sogno didattico dove viene mostrato all’io il principio fondamentale del lavoro sui sogni e cioè di rapportarsi all’energia dell’avversario, appropriarsene ed esprimerla).

E’ vero che il demone si era presentato appena il sognatore aveva allentato il controllo. Lo schema inconscio normale di tante persone è quello di reprimere certi stati che vengono poi personificate nei sogni come streghe, demoni e simili. Nel suddetto sogno, l’uomo, un avvocato, nell’addormentarsi aveva lasciato andare il controllo sperimentando l’energia della strega, dalla quale aveva tentato di fuggire. Poi aveva compiuto una scelta, si era voltato, e lui stesso aveva inglobato l’energia della quale aveva inizialmente paura. Questo è un sogno avanzato che di solito si verifica solo con persone addestrate che stanno lavorando coscientemente su se stesse. La maggior parte delle persone non solo reprime le dinamiche avverse della vita nel tentativo di controllarle, ma cerca anche di sfuggire a quelle dinamiche che non può controllare. Un impegno cosciente verso la completezza significa affrontare tutti gli aspetti della propria psiche e vita.
Diamo ora questo esempio di uno scrittore contemporaneo, Stephen LaBerge, sul sognare lucidamente, come viene riportato nel libro sull’argomento. Sognare lucidamente è uno stato di sonno nel quale il sognatore si desta nel sogno rendendosi conto che sta sperimentando un sogno e non una situazione di vita esterna. Coloro che praticano la tecnica del sognare lucidamente sviluppano l’ <<arte>> di essere consapevoli di star sognando. Quando sono lucidi, possono cambiare l’insieme delle immagini del sogno.

In un sogno, Stephen LaBerge aveva incontrato dei nemici, da cui sarebbe scappato se non si fosse reso conto di essere sveglio nel sogno. Allora si avvicinò alle sagome minacciose per vedere cosa sarebbe successo, consapevole del fatto che non doveva aver timore poiché era solo un sogno. (Problematiche dell’io che indicano la mancanza di coraggio, di impegno a essere presente qualunque cosa accada da parte del sognatore che sta abbandonando il controllo)

Quale comportamento dell’io preferite negli ultimi due esempi? Quale dei due è il più sano nell’affrontare la vita?
Di nuovo si presenta la tematica del controllo. Nel primo esempio, il sognatore non si era sentito sotto controllo e aveva cercato di scappare. Poi si era contenuto e aveva affrontato la strega, usando una parte dell’energia simbolizzante la sua energia repressa. Siamo a conoscenza di ciò perché avevamo lavorato con la rabbia del sognatore, in una sessione di lavoro sui sogni. Questi non può controllare il sogno ma ne partecipa attivamente, non si sbarazza dei sentimenti naturali nati da una situazione avversa, nel tentativo di gestirla.
Al contrario, il sognatore lucido si separa dai sentimenti naturali allenandosi a considerare i sogni immaginari, diversi dalla vita esterna e quindi niente di cui aver paura. Il Sé e la fonte dei sogni perdono così la capacità di presentare delle situazioni avverse al sognatore, e di conseguenza all’io sognante, onde mettere il sognatore nella posizione di affrontare la paura e di accettare la situazione avversa esercitando il controllo sul sogno. Questo modo di agire ha delle conseguenze anche nel modo di vivere la vita esterna.
Il grado di coerenza tra la vita esterna e quella interiore indica le dinamiche di una personalità sana e divisa.
Si tratta naturalmente di un’affermazione e non di un fatto rigorosamente comprovato. Pur tuttavia, le mie osservazioni critiche personali insieme a quelle di altri colleghi ci portano a considerare la salute come coerenza e la malattia come opposizione e disintegrazione della relazione tra le parti.
La persona che controlla i sogni tenta di trasformare situazioni oniriche difficili in situazioni piacevoli. Se lo stesso metodo fosse usato nella vita esterna, per esempio in un dibattito, porterebbe la persona a dire a se stessa, e forse anche agli altri: <<il conflitto non è vero, quindi non mi devo sentire male per colpa sua e posso fare ciò che voglio con esso>>. Un conflitto reale è reale, è pericoloso, può legittimare provocare paura, porta la persona coinvolta ad affrontare i problemi così come sono e a gestirli non chiudendo gli occhi, ma aprendoli. Il sognare lucido sembra un ennesimo tentativo di far sembrare positive cose che in realtà non lo sono. Allenandosi al controllo dei propri sogni, ammesso che una pratica del genere possa avere successo, si corre il rischio di rendere più difficile affrontare la realtà.

Un metodo migliore

Non dovete praticare il controllo dei sogni, ma l’attività all’interno dei sogni. Considerate il sogno e le sue situazioni altrettanto vere quanto quelle della vita esterna. Questo è lo stato normale del sogno.
Dal punto di vista emotivo, le situazioni oniriche sono vere quanto le situazioni esterne.
I sogni possono evocare problematiche e forti sentimenti. Il nostro obiettivo non è quello di diminuire questi sentimenti ma di svilupparli e di affrontarli in maniera creativa. Il Sé del sogno presenta situazioni spaventose per far sì che l’io del sogno impari ad affrontarle direttamente. In questo modo rafforza l’io da sveglio nei suoi incontri con la vita. Scollegarsi dalla vita troncando i sentimenti non è la maniera giusta per affrontare le cose. Il sognare lucido, un fenomeno a parte, non ha spazio nel lavoro sui sogni. Non cercate di modificare i vostri sogni! Rendeteli attuali!>>




Voi siete d'accordo? L'approccio di voler "controllare" è sbagliato o meno? A mio parere questo studioso non è riuscito a cogliere l'essenza di un sogno lucido, ovvero qualcosa che dà comunque l'opportunità di imparare di più su noi stessi e di esplorarci anche consapevolmente, appunto. Il fatto che per lui un sognatore lucido, all'interno del proprio mondo onirico, sia privo di emozioni e di sentimenti perché "non lo considera reale", penso sia un approccio sbagliato. Basandomi sui miei sogni, ma anche su quegli degli altri utenti qui, è vero che i sognatori lucidi si rendono conto di sognare e prendono consapevolezza ma la rabbia contro dei nemici o la paura o la voglia di amare non svaniscono con la presa di coscienza. Cosa ne pensate?
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
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<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "


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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda SandStorm » 17/09/2013, 18:02

Io sono d'accordo con te! E poi usare il sogno lucido per risolvere questo tipo di problemi è sicuramente un modo creativo di affrontarli. Si sbaglia nel momento in cui si esagera scollegandosi totalmente dalla vita reale, questo si. Ma quando sei in un sogno lucido non tronchi affatto i tuoi sentimenti, anzi! Il sogno lucido porta con se tantissimi sentimenti positivi assieme ad una bella dose di soddisfazione e per quanto riguarda la mia esperienza rafforza moltissimo anche l'io da sveglio! : Mr green :
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda KaitoH2 » 17/09/2013, 19:56

Le mie reazioni:

Spoiler:
"Mmm vediamo cos'è va!"

I nostri demoni sono il simbolo di tutte le forze che non possiamo controllare


"Alre, dove vuoi arrivare con questo brano?"

Al contrario, il sognatore lucido si separa dai sentimenti naturali allenandosi a considerare i sogni immaginari, diversi dalla vita esterna e quindi niente di cui aver paura.


"Beh questo mi sembra quasi giusto.. non è che ci separiamo dai sentimenti..."

porterebbe la persona a dire a se stessa, e forse anche agli altri: <<il conflitto non è vero, quindi non mi devo sentire male per colpa sua e posso fare ciò che voglio con esso>>


"Ehi amico qui stiamo correndo un po' troppo..."

Non dovete praticare il controllo dei sogni, ma l’attività all’interno dei sogni. Considerate il sogno e le sue situazioni altrettanto vere quanto quelle della vita esterna.


"Io e te, abbiamo un problema"

Alrescha ha scritto:A mio parere questo studioso non è riuscito a cogliere l'essenza di un sogno lucido,


"Ah ecco!"


Concordo con te. In primo luogo, l'approccio di considerare il mondo onirico reale (perché lui la presenta così la questione) è a mio parere pericolosissimo. Poiché il sogno di per sè sembra reale, ma se diventiamo consci e continuiamo a considerarlo reale in futuro potremmo rischiare di avere problemi legati a cosa è immaginario e cosa no. Non riuscire a distinguere le due dimensioni può diventare davvero problematico e trovo folle suggerirlo. (Mi ricorda un po' la tecnica WIR proposta sul forum, che comunque era meno spinta..)
In secondo luogo, non trovo per niente vere le affermazioni secondo le quali non proviamo sentimenti o emozioni durante i lucidi. Quante volte ho avuto un colpo di fulmine per un p.o.? E quante altre paura nel combattere? Anche se sai che non è reale, le sensazioni le percepisci comunque, e personalmente se un tizio cerca di falciarmi la testa con un ascia me la faccio sotto a prescindere che sia una cosa finta o meno. È come dire, guardo un film ma non mi emoziono perché so che quello che viene raccontato/mostrato non è reale. Ma anche no!
Il fatto poi che la mania del controllo abbia conseguenze sulla realtà non è un caso comune e fino ad ora non mi pare di averlo riscontrato né in me né in altri onironauti. Se succede è evidente che il modo in cui si sta vivendo l'esperienza lucida è sbagliato ed occorre agire per mettere apposto la propria testa. E i forum da questo punto di vista mi sembrano, mooolto utili. Uno dei motivi per cui mi sono iscritto è anche questo.
"Perché sei così contento?"
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Legenda Diario dei Sogni Lucidi:
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- Pre-lucido, quando sto acquisendo lucidità ma la consapevolezza non è ancora sufficiente
- Sogno Lucido, quando ho consapevolezza del sogno ed eventualmente padronanza di esso
- Veglia, quando sono sveglio
- Indeterminazione, quando non sono certo di essere stato lucido o meno a causa dei miei ricordi compromessi (o anche quando non so se mi trovo in sogni o allucinazioni)
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda Melody » 17/09/2013, 23:48

A mio avviso, l'autore non ha mai avuto un solo sogno lucido. Altrimenti non scriverebbe le cose del genere riguardo al argomento! "il sognatore lucido si separa dai sentimenti naturali allenandosi a considerare i sogni immaginari, diversi dalla vita esterna e quindi niente di cui aver paura"; "Il sognare lucido sembra un ennesimo tentativo di far sembrare positive cose che in realtà non lo sono"; "Il sognare lucido, un fenomeno a parte, non ha spazio nel lavoro sui sogni" ..
Probabilmente è un grosso specialista dei sogni in generale, ma del sogno lucido non ha capito niente! : Surprice : Nei miei lucidi - piango, rido, mi spavento e mi sento felice tanto quanto nella vita reale, forse anche di più .. Cioè - le emozioni sono sempre presenti! (Se no - come si spiegherebbe l'interesse sempre crescente per i lucidi? se lucidare fosse privo di emozioni? : Smile : ) E non immagino nemmeno come si può confondere lo stato del sogno lucido con la realtà quotidiana .. e ben diverso!
E per finire .. Per me personalmente, non esiste uno "spazio nel lavoro sui sogni" migliore del sogno lucido! : Wink :
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda PK2 » 18/09/2013, 15:38

L'autore parte dal presupposto che i sogni "servano" come supporto a un presunto insegnamento interiore, ovvero "la maggior parte dei sogni possono essere considerati delle sfide della fonte dei sogni ad abbandonare i tentativi di controllo e a servire il Sé, il centro interiore".
In una sola frase vengono date per scontate ben quattro cose:
- chi ha stabilito con esattezza che "la maggior parte dei sogni possono... etc... etc..."? Li ha contati personalmente o cosa?
- che c@sso è la "fonte dei sogni"? E perchè fonte e non per esempio "supermercato dei sogni"?
. perchè dovrebbe essere una sfida per abbondandonare i tentativi di controllo (di chi? su cosa?)
- in che modo il sogno dovrebbe indurre a servire "il Sè" (maiuscolo)?
« Gli invisibili unicorni rosa sono esseri dotati di grande potere spirituale. Questo lo sappiamo perché sono capaci di essere invisibili e rosa allo stesso tempo. Come tutte le religioni, la fede negli invisibili unicorni rosa è basata sia sulla logica che sulla fede. Crediamo per fede che siano rosa; per logica sappiamo che sono invisibili, perché non possiamo vederli. »

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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda tuttoonulla » 18/09/2013, 18:10

PK2 ha scritto:L'autore parte dal presupposto che i sogni "servano" come supporto a un presunto insegnamento interiore, ovvero "la maggior parte dei sogni possono essere considerati delle sfide della fonte dei sogni ad abbandonare i tentativi di controllo e a servire il Sé, il centro interiore".
In una sola frase vengono date per scontate ben quattro cose:
- chi ha stabilito con esattezza che "la maggior parte dei sogni possono... etc... etc..."? Li ha contati personalmente o cosa?
- che c@sso è la "fonte dei sogni"? E perchè fonte e non per esempio "supermercato dei sogni"?
. perchè dovrebbe essere una sfida per abbondandonare i tentativi di controllo (di chi? su cosa?)
- in che modo il sogno dovrebbe indurre a servire "il Sè" (maiuscolo)?


concordo...
noi utenti di sl.it, o almeno la maggiorparte, siamo fortunati perche' abbiamo capito che i sogni sono una cosa naturale che avviene molto di frequente...
questa cosa dei sogni che hanno valore spirituale, etcetc deriva principalmente dalle opere freudiane e dal fatto che fino a pochi anni fa il sogno aveva una grande importanza perche' chi ricordava i sogni ne ricordava pochi al mese, magari 3 all'anno e quindi dava ad essi un importanza maggiore




e poi diamine, piu esercito il controllo nei sogni piu ho forza di volonta e vivo meglio da sveglio..secondo il testo dovrei avere un mucchio di problemi aahah
figuriamoci poi quelli che come me uccidono decine di p.o. a notte.... aaaaaa tutte parti del nostro io interiore che vanno perse D:
ahah
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda Alrescha » 22/09/2013, 1:11

SandStorm ha scritto:Ma quando sei in un sogno lucido non tronchi affatto i tuoi sentimenti, anzi! Il sogno lucido porta con se tantissimi sentimenti positivi assieme ad una bella dose di soddisfazione e per quanto riguarda la mia esperienza rafforza moltissimo anche l'io da sveglio! : Mr green :

Vero, i lucidi hanno migliorato anche il mio di atteggiamento verso il mondo reale e di sicuro non perché considero la vita di giorno come "non reale e perciò qualcosa di cui non preoccuparsene" come invece lo psicologo qui sotto descrive.

KaitoH2 ha scritto: Concordo con te. In primo luogo, l'approccio di considerare il mondo onirico reale (perché lui la presenta così la questione) è a mio parere pericolosissimo. Poiché il sogno di per sè sembra reale, ma se diventiamo consci e continuiamo a considerarlo reale in futuro potremmo rischiare di avere problemi legati a cosa è immaginario e cosa no. Non riuscire a distinguere le due dimensioni può diventare davvero problematico e trovo folle suggerirlo.
Allora io dovrei essere già messa sotto camicia di forza perché cerco di considerare il mondo onirico tanto reale quanto quello diurno, anche se li tengo distinti. Mi piace pensare alle due vite diverse ma vissute parallelamente che alla fine si sommano come un tutt'uno più completo. Ciò che non fai da una parte, compensi con l'altra che comunque può farti provare le stesse sensazioni/emozioni ed anche in maniera amplificata. I miei personaggi onirici li tratto come persone reali se posso, non prendo a massacrarli senza motivo o provo a massacrare me solo per fare qualche esperimento. Per tutto il resto hai centrato il problema e sono d'accordissimo con te.

Melody ha scritto:A mio avviso, l'autore non ha mai avuto un solo sogno lucido. Altrimenti non scriverebbe le cose del genere riguardo al argomento!
Probabilmente è un grosso specialista dei sogni in generale, ma del sogno lucido non ha capito niente!

Ah, mi fa veramente piacere che tu abbia avuto la mia stessa reazione, del tipo <<ma questo ci crede sul serio alle cavolate che scrive?>>. Chissà perché denigra tanto i sognatori lucidi...

tuttoonulla ha scritto:e poi diamine, piu esercito il controllo nei sogni piu ho forza di volonta e vivo meglio da sveglio..secondo il testo dovrei avere un mucchio di problemi aahah
figuriamoci poi quelli che come me uccidono decine di p.o. a notte.... aaaaaa tutte parti del nostro io interiore che vanno perse D:
ahah


ton mi hai fatta morire dal ridere ahahahah, era esattamente questo che intendevo per non massacrare inutilmente i personaggi onirici xD. Poveri brandelli sparsi del nostro io interiore

PK2 ha scritto:L'autore parte dal presupposto che i sogni "servano" come supporto a un presunto insegnamento interiore, ovvero "la maggior parte dei sogni possono essere considerati delle sfide della fonte dei sogni ad abbandonare i tentativi di controllo e a servire il Sé, il centro interiore".
In una sola frase vengono date per scontate ben quattro cose:
- chi ha stabilito con esattezza che "la maggior parte dei sogni possono... etc... etc..."? Li ha contati personalmente o cosa?
- che c@sso è la "fonte dei sogni"? E perchè fonte e non per esempio "supermercato dei sogni"?
. perchè dovrebbe essere una sfida per abbondandonare i tentativi di controllo (di chi? su cosa?)
- in che modo il sogno dovrebbe indurre a servire "il Sè" (maiuscolo)?


Un mito! in quattro domande hai riassunto tutto quello che, assieme al parlar male dei sognatori lucidi, mi ha portata a chiedermi quello che ho risposto a melody. Davvero questo ci credeva alle cavolate che scriveva? Ma al di là del discorso di Sé interiore, forse il troppo controllo sul sogno non è detto che poi sia un bene. Magari lo influenziamo troppo e non arriva più a dirci quello che ci avrebbe suggerito se invece lo avessimo lasciato allo stato originale. Alla fine quello che fa praticare lui non è molto lontano da un sogno lucido in cui si asseconda la trama. Non so, alle volte mi chiedo se sia giusto tentare di controllare tutto quanto così pesantemente e radicalmente
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda cikalino » 22/09/2013, 5:21

tuttoonulla ha scritto:concordo...
noi utenti di sl.it, o almeno la maggiorparte, siamo fortunati perche' abbiamo capito che i sogni sono una cosa naturale che avviene molto di frequente...
questa cosa dei sogni che hanno valore spirituale, etcetc deriva principalmente dalle opere freudiane e dal fatto che fino a pochi anni fa il sogno aveva una grande importanza perche' chi ricordava i sogni ne ricordava pochi al mese, magari 3 all'anno e quindi dava ad essi un importanza maggiore


ovviamente hai ragione relativamente alla assurdità delle tesi avanzate dall'autore del libro, ma non capisco perché un sognatore lucido non debba dare ai sogni - o ad alcuni di essi - valenza spirituale.

Molti popoli che praticavano il controllo del sogno consideravano ciò una pratica spirituale.

Ad ogni modo l'autore dimostra scarsa conoscenza dell'argomento, sia sul piano scientifico che antropologico, e probabilmente una quasi del tutto inesistente esperienza pratica del sogno lucido.
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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda ErikBauer » 25/09/2013, 14:00

Alrescha ha scritto:
[...]


Voi siete d'accordo? L'approccio di voler "controllare" è sbagliato o meno? A mio parere questo studioso non è riuscito a cogliere l'essenza di un sogno lucido, ovvero qualcosa che dà comunque l'opportunità di imparare di più su noi stessi e di esplorarci anche consapevolmente, appunto. Il fatto che per lui un sognatore lucido, all'interno del proprio mondo onirico, sia privo di emozioni e di sentimenti perché "non lo considera reale", penso sia un approccio sbagliato. Basandomi sui miei sogni, ma anche su quegli degli altri utenti qui, è vero che i sognatori lucidi si rendono conto di sognare e prendono consapevolezza ma la rabbia contro dei nemici o la paura o la voglia di amare non svaniscono con la presa di coscienza. Cosa ne pensate?



Rileggo per la seconda volta questo articolo e, sopratutto alla luce del mio ultimo Lucido posso dire di trovarmi in parte daccordo con quanto scritto.
La prima cosa sulla quale mi trovo daccordo è che la smodata e incontrollata voglia (quasi bramosia) di controllare i sogni una volta diventati Lucidi è stata, almeno nel mio caso, controproducente una volta terminato il suo scopo di "allenamento" alla gestione di un Sogno Lucido. Con questo voglio semplicemente dire che, se si ha intenzione di utilizzare i sogni (Lucidi e non) come uno strumento di crescita ed esplorazione personale il controllo fine a se stesso alla fine diventa un remare controcorrente.
La sensazione che ho avuto ultimamente è stata quella di ottenere i "risultati" maggiori trattando il mio io subconscio con rispetto, lasciandogli dire quello che ha da dire quando ha intenzione/modo di farlo, ogni tentativo di forzare o imporre il sognare (lucido o non) ha avuto risultati del tutto negativi.
E questo si vede bene nell'ultima esperienza Lucida che ho vissuto, dove il sogno è finalmente continuato al suo epilogo quando ho smesso di cazzeggiare e controllarlo a tutti i costi ma mi sono messo a viverlo consapevolmente, come se mi fossi trovato a vivere una intensa esperienza di vita reale in stato di Presenza.

Non mi trovo daccordo invece sul generico affermare che il Sognatore Lucido non ha ruolo ecc... ecc... secondo me ce l'ha, invece. Il normale sognare lucido, quello fatto di controllo e di task ha in realtà un suo necessario perchè, a mio parere, un perchè fatto di allenamento: in questa fase infatti ci si allena a prendere consapevolezza e dimestichezza con il mondo onirico, ma va vista come una fase propedeutica a qualcosa di più, altrimenti rimane e rimarrà una cosa fine a se stessa, un po' come continuare ad andare a scuola guida senza mai dare l'esame per la Patente.

That's my two cents about it ;)
I sogni sono il sussurro di un bambino che non ha ancora imparato a mentire.

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Re: capitolo su "Il potere dei Sogni"- Strephon Kaplan-Willi

Messaggioda gabriel » 25/09/2013, 23:44

Sembra quasi che l'autore non abbia mai fatto un sogno lucido. Poi non si capisce il suo "metodo migliore", puoi fare le stesse cose anche in un lucido, però almeno hai la consapevolezza di essere al sicuro...bah
"io rimango quel che suono
contro tutti i muri di ciò che sono
sì io sono nel doppiofondo"
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